Le donne mature

  • Scritto da porro il 04/08/2021 - 22:41
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Incontrare donne mature che ti fanno scoprire in modo pieno e appagante il sesso e tutte le sfumature quando hai circa 20 anni è come ricevere una benedizione.

Avevo circa 23 anni bel ragazzo e messo bene fisicamente, riuscivo ad allenarmi quasi tutti i giorni, mi piaceva andare a vedere il mare verso l’ora di pranzo, facevo windsurf e volevo vedere se poteva alzarsi il maestrale. Era una spiaggia abbastanza isolata con degli scogli, non era il massimo per chi voleva farsi i bagni. In realtà avevo qualche difficoltà con le ragazze mie coetanee un po' perché ero abbastanza riservato e timido e secondo perché avevo paura di innamorami. Mi capitava di intravedere una signora che prendeva il sole, in realtà era inizio estate e non c’era quasi nessuno al mare tranne lei. Io andavo con il motorino salivo sopra gli scogli, controllavo il mare e vedevo questa signora da sola, in realtà stava anche messa bene aveva un corpo niente male, aveva un costume a due pezzi e qualche pensiero mi cominciò a balenare per la testa. Lei mi aveva notato subito dalla prima volta che la vidi. Un giorno penso che siano state tra le 13 e le 14 andai a vedere il mare. Trovai lei al bordo degli scogli che prendeva il sole, non era male, avrà avuto tra i 50 e i 55 anni, ma il fisico era ben curato. Stava prendendo il sole alla schiena e il costume le entrava tutto nel culo mettendo in mostra due belle chiappe. Io stavo con il motorino quindi lei mi sentì arrivare, spensi il motorino e mi avviai a piedi verso di lei ovvero verso gli scogli, lei alzò la testa e mi sorrise, ricambiai il sorriso e sbirciai il suo corpo, aveva il pezzo di sopra slacciato, andai sugli scogli e iniziai a vedere il mare e capire il vento non senza sbirciare la signora. Stava prendendo il sole praticamente quasi nuda, si vedeva la sua schiena il suo costume che le entrava nel culo, mi stavo eccitando. Riguardai il mare e mentre cercavo di capire il vento intravvedevo la signora che si stava mettendo il pezzo di sopra e si stava alzando, mi guardò mi fece un altro sorriso e mi disse qualcosa che non capii, allora mi avvicinai a lei e cominciammo a parlare, ci presentammo lei si chiamava Velia. Io avevo dei pantaloncini da mare che erano tipo costume e una canottiera abbastanza attillata. Mi disse che mi vedeva quasi tutti i giorni a quell’ora e che l’avevo incuriosita, le spiegai il motivo e le dissi che anche io avevo notato la sua presenza. Mi fece dei complimenti perché ero un bel ragazzo, continuammo per circa una ventina di minuti, aveva degli atteggiamenti che mi eccitavano, non so se lei se ne accorse, penso di si. Poi mi chiese visto il caldo e l’ora se la potevo accompagnare a casa, le dissi se si fidava di venire in motorino, l’avrei accompagnata volentieri. Si mise una specie di pareo per coprirsi il corpo e niente altro. Montò dietro le dissi di tenersi forte, lei rise ma lo fece, mi cinse la vita con le braccia e si strinse a me. Ero eccitato, con il braccio lei mi sfiorava il cazzo che era in erezione. Non abitava lontano dal mare, giustamente lei stava a piedi. Abitava in delle villette a schiera a due piani Posai il motorino sotto casa sua e mentre stavamo salendo la salutò la sua dirimpettaia di casa e anche amica. Una bella tipa su per giù la sua età, vestita con il minimo indispensabile, la salutò e quando mi vide fece un piccolo sobbalzo, si presentò e fece a lei un segno ampio di intesa. Mi disse che la conosceva da  svariati anni e che ultimamente si stava separando con il marito, le dissi che era una bella tipa, fece un piccolo sorriso diciamo un po’ malizioso. Entrammo e mi disse che si doveva fare una doccia e che poi l’avrei dovuta aiutare a preparare la pasta. Mi offrì una birra gelata che accettai volentieri. Mentre aspettavo, notai che la sua amica aveva in comune il terrazzino, la notai dalla porta-finestra  della camera da letto. Velia ci mise poco. Indossava un pareo tipo minigonna e una canottiera abbastanza larga senza reggiseno, i capelli mori legati. Mi eccitava. Senza mezzi termini mi disse “vatti a rinfrescare questo è l’asciugamano, la doccia fredda ti rimette al mondo”. Indugiai un po' dissi che non c’era bisogno, ma lei disse di sbrigarmi perché la dovevo aiutare in cucina. Feci la doccia avevo un cazzo duro me lo smanettai un secondo sotto la doccia, uscii e la finestra del bagno che era aperta dava sulla finestra del bagno della sua amica che mi stava guardando con il mio cazzo duro in mano, mi squadrò da capo a piedi e si soffermò sul cazzo, fece un sorriso che era tutto un programma, si girò verso la porta, mi riguardò un’altra volta e la vidi in lontananza che usciva dal bagno. Tornai in cucina e disse: “vedi come stai fresco e senti che buon profumo” avvicinandosi con il naso quasi sulla mia ascella. La cucina era stretta e relativamente lunga. Mi disse che dovevo tagliare i pomodorini vicino al lavandino. Lei per prendere le padelle e altri arnesi si strusciava a me, ogni tanto mi fermavo per bere un po' di birra. Si parlava e ci strusciavamo un po' perché la cucina era stretta e un po' perché ci piaceva. Io ad esempio per passare le strusciavo il cazzo e lei mi provocava cercando di prendere l’aglio o l’olio appoggiando le sue tette su di me, il massimo lo raggiunse quando aprì sotto il lavabo e con la mano per aprire lo sportello mi toccò il cazzo che sentì bello duro. Ora cominciavo ad eccitarmi in modo consistente, mi disse di mettere i pomodorini nella pentola e che lei avrebbe buttato la pasta. Per mettere i pomodorini mi misi dietro di lei e strusciai il cazzo sul suo culo, lei si girò con la testa e mi baciò. Tirai fuori il cazzo alzai il suo pareo e glielo misi dentro, cominciai a muovermi, lei mi succhiava la lingua e le labbra, mi faceva muovere lentamente e lo voleva sentire bene tutto dentro. Mi disse “ Hai un bel cazzo duro, mi stai facendo già godere” Si muoveva in modo sublime, con la sua fica me lo risucchiava e si muoveva lentamente facendomi sentire le pareti della fica ben aderenti, il mio cazzo non ne voleva sapere di uscire. Ora lei si spostò lo fece uscire si piegò sulle ginocchia, si leccò le labbra mi guardò e disse “Sapevo che eri un bel bocconcino ma no fino a questo punto”. Il mio cazzo era una verga, lei appoggiò le labbra sulla cappella lo fece entrare in bocca e mi guardava, disse “hai un sapore delizioso, dopo voglio sentire anche il nettare”. Si alzò, mancò poco perché le venissi in bocca. “Ora mangiamo e mettiamoci in forza che ci servirà” sorrise e mi lecco le labbra. Mangiammo gli spaghetti al pomodoro e lei mi guardava eccitata, bevemmo birra lei mi toccava con i piedi il cazzo. Finimmo mi prese per mano e mi portò in camera sua, mi spogliò e si spogliò anche lei, mi fece sdraiare sul letto, si mise sopra di me, mi baciava e mi toccava le palle con le mani, il cazzo era una verga, non mi ricordo di avere avuto un cazzo così grosso e duro. Lei se lo strusciava tra le labbra della fica e il culo mentre con le mani mi massaggiava le palle. Ora se lo mise nella fica, lo fece entrare tutto e gemeva, era arrapata come me, mi stava scopando divinamente, sentivo perfettamente la sua fica aderente al mio cazzo, la sentivo gemere e baciarmi, cominciò a muoversi più velocemente, la mia cappella stava andando in fiamme, gemeva sempre più forte ansimando, a quel punto subentrai io e cominciai a muovermi e sbatterla, lei stava godendo, si lasciò guidare da me che stavo per godere allora lei spinse il cazzo dentro più che poteva e mentre mi baciava le riempii la fica di sperma. Le sborrai dentro. Il tempo di rilassarci neanche 5 minuti che dalla porta-finestra della camera dove stavamo si sentì chiamare “Velia, ho portato un po’ di gelato”, non fece in tempo neanche a rispondere che entrò in camera. Stavamo nudi, lei stava ancora sopra di me, fece giusto in tempo a mettere un lenzuolo sopra di noi. La donna che si chiamava Lucia entrò e con molta tranquillità disse a Velia: “Certo che potevi invitare anche me a pranzo! Comunque ho portato il gelato magari con un po' di caffè va bene, che dite?” Io ero un po' in imbarazzo ma Velia disse solo: “Ci hai fatto spaventare eravamo rilassati…hai portato i cucchiaini?” E si spostò da me lasciando il lenzuolo per coprire il mio e il suo corpo. Avevo Velia alla mia destra sdraiata nuda sul fianco e Lucia seduta sul letto alla mia sinistra. “Si ho portato anche quelli” poi rivolgendosi a me disse “Ci sono vari gusti anche di frutta qui alla sinistra della vaschetta”, risposi “Grazie Lucia, ad occhio mi sembra che hai preso i gusti che mi piacciono!” nel dire questo mi alzai leggermente e appoggiai una parte della schiena sulla spondina del letto , ero nudo e coperto solo da un leggero lenzuolo. Velia disse “forse dovremmo mettere il gelato sopra di te, per mangiarlo comodamente, però guarda Lucia puoi prendere un asciugamanino li sotto?” Lucia si girò e si abbassò mettendo in mostra tutto il suo bel culo senza mutande. Lucia aveva una faccia da bocchinara, labbra carnose, i lineamenti mi facevano pensare che il cazzo le sarebbe entrato tutto fino alla gola. Lucia mise l’asciugamano all’altezza dell’ombelico e Velia mise sopra la vaschetta del gelato. Ora la situazione era questa: Lucia per aprire la vaschetta si appoggiò ad una mia coscia, Velia mi disse di tenere ferma la vaschetta che voleva assaggiare il gelato perché con l’altra mano teneva fermo il lenzuolo e di questo approfittò anche Lucia, che prese il cucchiaino e iniziò a mangiare, l’altra mano era appoggiata sulla mia coscia, aveva la minigonna e per girarsi verso di me le avevo visto la fica tutta depilata, stava senza mutande. Dissi se potevo mangiare anche io, Lucia prontamente disse:” Se rimani cosi, io ti faccio assaggiare la frutta e Velia le creme. Il cazzo mi si stava ingrossando di brutto. Lucia prese con il cucchiaino il gelato e si avvicinò mentre  l’altra mano la fece scivolare sul linguine, il mio cazzo reagì e sollevò leggermente il lenzuolo. Velia per prendere il gelato e girarsi verso di me fece cadere il lenzuolo da dove uscirono due bocce belle sode. Il mio cazzo fece un altro scatto, questa volta Lucia lo senti sulla mano, lo toccò e mi tolse il lenzuolo, non perse tempo e andò subito ad assaggiarlo. Con una mano toccai la fica di Lucia e con l’altra le bocce di Velia che mi iniziò a baciare, a prendere il gelato metterselo sulle dita e portarle sulle nostre lingue. Lucia era veramente una gran bocchinara, sentivo la sua lingua avvolgere la mia cappella e poi andava giù e riusciva a metterlo tutto in bocca, per fortuna che avevo sborrato poco prima altrimenti sarei venuto subito. Portai la testa di Velia sul mio cazzo e lei iniziò a leccarmi le palle, prese del gelato e lo mise sul mio cazzo e le loro lingue si incrociavano con il mio cazzo in mezzo, andavano giù, mi leccavano le palle, si soffermavano anche sul culo, sentivo le lingue dappertutto, si misero in ginocchio con il culo rivolto verso me e provai a leccare prima uno e poi l’altro, le mie dita entravano e uscivano dal buco del loro culo. Mi alzai e andai dietro Velia, le puntai il cazzo nel culo e spinsi senza pudore, fece un urlo soffocato ma entrò tutto. Lucia prima mi iniziò a baciare poi mi fece sentire la sua fica sul mio culo come se volesse incularmi, poi andò giù con la testa verso il mio culo mi alzò leggermente dalle natiche e mi fece cavalcare Velia, lei era dietro di me che mi leccava il culo e le palle. Erano delle sensazioni che non avevo mai provato prima. Tutto il mio corpo era coinvolto, stavo in estasi. Velia stava godendo come una cagna. Volevo ricambiare e incularmi anche Lucia, la cercai con le mani, e cercai di metterla a pecora, sfilai il mio cazzo da Velia, mi misi a leccare il suo culo, Velia mi voleva baciare, la avvicinai a me e ci leccavamo e leccavamo il culo di Lucia, mi alzai, indirizzai il cazzo verso il culo, Velia lo prese in bocca e poi glielo mise dentro, le infilai il cazzo dentro, ansimava come una troia, la stavo cavalcando. La cavalcai per un po', la sentivo che godeva, le piaceva e anche tanto, Velia stava leccando le palle, la stavo sbattendo forte, la tenevo anche dai capelli. Tolsi il cazzo dal culo di Lucia e portai la sua testa in direzione del mio cazzo e cosi fece Velia. Lucia lo prese tutto in bocca dopo che era stato nel suo culo, poi tutte e due cominciarono a darmi dei colpetti di lingua sulla cappella e sul prepuzio, iniziai a sborrare copiosamente sulle loro lingue, stavo godendo come un porco. Loro pulirono tutto lo sperma e mi baciarono. Poco dopo Lucia disse che doveva andare e che la prossima volta ci avrebbe invitato a casa sua, anch’io uscii di casa, salutai Velia che mi invitò di sera magari a casa di Lucia, dissi che era perfetto, ci salutammo e ci saremmo rivisti dopo poco tempo.

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