Lettera da Mykonos

Buongiorno a tutti, nell'augurarvi buona lettura, vi invito a leggere questo e altri miei racconti sul mio sito personale Erhotica.it

 

Amico mio, non puoi immaginare da dove ti scrivo!

Ricordi il giorno dopo la laurea magistrale, mi dicesti che ero fortunato perché la mia famiglia è proprietaria di un gruppo industriale talmente vasto e ricco che non avrei avuto problemi a trovare lavoro e questo solo se non mi avessero subito preso nel consiglio direttivo. Ebbene ho parlato coi miei genitori, con mio padre in particolare, e gli ho detto che volevo costruire qualcosa di mio. Non voglio essere uno di quei figli di papà che si ritrova a gestire l’impero di famiglia senza esserselo nemmeno meritato. Ovviamente si sono opposti, dicendomi che non devo vergognarmi per essere nato in quella famiglia, ma papà ha capito cosa intendevo. Io dovevo partire con degli amici per la Grecia, lo so fuori stagione dato che era dicembre. Ma sai che le bellezze di un posto te le puoi davvero godere solo quando non c’è troppa gente in giro a disturbare. Beh è stato un viaggio illuminante, perché ho trovato un’occasione, o meglio una scommessa, che ho deciso di afferrare. Ho parlato con mio padre al mio ritorno e mi ha concesso un finanziamento da parte del nostro gruppo.

Così oggi, 2 luglio sono qui a festeggiare il primo mese di apertura del mio nuovo Resort a Mykonos. L’hotel e il club erano in rovina, da qualche anno era fallito e il nuovo proprietario è fallito per il covid, così l’occasione si è presentata e ora è tutto mio. In sei mesi, tempo record, abbiamo sistemato il club e la zona i bungalow in modo da poter aprire per la stagione estiva. Il Resort è enorme e i lavori da fare tanti, ma confido di finire i lavori del ristornate entro fine mese, in modo da poter guadagnare per la settimana di ferragosto. Ci vorrà ancora un anno per terminare la ristrutturazione di tutti gli edifici, ma almeno un minimo di entrate riusciremo a farle.

So bene che ti interessa fino un certo punto delle mie imprese lavorative, in fondo il nostro forte è sempre stato più sulla sfera sessuale; e ammetto che ci sono delle novità. Per mesi sono stato a stecchetto. I lavori mi hanno assorbito completamente. Le cose sono cambiate con l’inizio della stagione estiva. Le turiste sono molto belle e, alcune anche abbastanza facili, quindi immaginerai che per un bel ragazzo come me non è stato difficile farsi qualche bella scopata in amicizia. Ma non è di queste che voglio parlarti. La protagonista di questa lettera si chiama Nives ed è una giovane di 24 anni. E’ la classica bellezza greca, non molto alta, abbronzata, capelli castani e occhi azzurri come il mare. Ha un fisico che non ti dico… atletico, una bella terza soda e un culo che sembra modellato dalle onde del mare di Grecia. L’ho conosciuta per caso, lei fa la massaggiatrice e sai bene che adoro i massaggi. È venuta da me in uno dei bungalow dove risiedo in attesa che l’hotel venga messo a nuovo. Sai come sono io, occhi azzurri e capelli neri, fisico atletico, modi affascinanti. Poco modesto ahaha. Credo le sia piaciuto massaggiarmi. Le prime volte non è successo nulla, abbiamo conversato e ho scoperto che parla benissimo l’italiano, suo padre è di Ancona. Settimana scorsa c’è stata la svolta.

Entra e monta il lettino, io avevo appuntamento con la mia segretaria entro un’ora, quindi le dico che abbiamo meno tempo del solito, ma che la paga è quella di una seduta completa. Mi spoglio, mi metto sul lettino. Asciugamano sul culo per coprire le mie nudità e inizia a massaggiarmi con l’oli profumati. Una sensazione stupenda. Mi giro in su per il massaggio ventrale. La guardo mentre mi massaggia il petto e gli addominali. Indossa una maglia bianca un po’ scollata e dei leggins bianchi che risaltano il suo culo perfetto. Inizio ad avere un’erezione quando le sue mani si avvicinano al basso ventre. Lei lo nota e diventa rossa, ma fa finta di niente.

  • "Data la tua reazione, immagino non sia la prima volta che ti capita di provocare questa reazione in un cliente."

È imbarazzata e non risponde. Il che equivale a un sì.

  • "Di solito come ti comporti?"

Lei diventa ancora più rossa, dopo questa mia domanda.

  • "Di solito faccio finta di niente, signore."

Amico mio, sai benissimo che ho una bella attrezzatura, e da sotto l’asciugamano lei lo ha sicuramente capito. Sbircia più volte in mezzo alle mie gambe, e ogni volta sempre più imbarazzata.

  • "Farai finta di niente anche questa volta?"
  • "Dovrei…"
  • "Non fare la santa con me, vedo come sbrici. Lo vuoi vedere?"

Lei diventa letteralmente bordeaux. Fa cenno di sì con la testa.

  • "Non sono quel tipo di massaggiatrice però! Non creda che avrà un happy-ending pagandomi."
  • "Mia cara, lo so. Per chi mi hai preso? Non ti offenderei mai pagandoti per questo. Non sei mica una prostituta."

Detto questo, mi tolgo l’asciugamano e libero i miei 19 cm. Lei me lo fissa e il mio amico di sotto diventa sempre più largo. Lei continua il massaggio e spontaneamente la sua mano si sposta sul mio pacco. Inizia lentamente a sfiorare l’asta, per poi passare a massaggiarmi le palle. Versa l’olio anche sul mio pene e inizia così una lenta sega. Ha le mani piccole e delicate, ma la presa sul mio cazzo è ben salda. Nives è bravissima! Si dedica al mio piacere con dedizione assoluta. Mi metto seduto e, mentre lei continua il lento e costante movimento, con la mia mano avvicino la sua faccia alla mia e la bacio. È un bacio lungo e intenso, durante il quale la sua mano aumenta notevolmente il ritmo della sega. Che culmina con un orgasmo e una notevole quantità di spruzzi di sperma sulla mia pancia e in parte sulla sua mano. Continuo a baciarla. Mi stacco e avvicino la mia bocca al suo orecchio.

  • "Vuoi lasciarmi qui tutto sporco?"

Le sussurro. Lei scuote il capo e abbassa la testa sul mio addome e lecca tutte le goccioline di sperma che lei stessa ha aiutato a espellere. Poi si rialza. Mi guarda e si lecca il seme che le è rimasto sulla mano. Vuole andarsene ora, ma non lo posso permettere. Non senza averla ripagata. La fermo mentre si dirige verso la porta. Sono ancora nudo. Le ordino di aprire le gambe. Le abbasso i leggins bianchi e le mutandine. Resto sorpreso. Da una ragazza ordinata e curata come lei, non sarei mai aspettato una foresta indomita di pelo nero. Ma non mi importa. È chiaramente eccitata. Le metto una mano in mezzo alle gambe. Il pelo è bagnato. La spingo piano piano contro il lettino dove prima ero steso io. Intanto le mie dite si fanno strada tra i ricci peli neri che nascondono la sua figa. La trovano. E iniziano a massaggiarla. Prima da fuori e poi entrano. È stretta. Cola umori da ogni parte. Sento bussare alla porta. è arrivata la mia segretaria.

  • "Devo farla entrare?"

Le chiedo.

  • "Non fare lo stronzo!"

È la sua risposta. Fermo le dita e le tiro i peli. Le fa male. Poi riprendo subito a masturbarla.

  • "Dovresti chiedermi scusa!"
  • "No, se fai lo stronzo!"

Mi fermo di nuovo e le tiro il pelo. Poi di nuovo riprendo con il ditalino.

  • "Allora?"
  • "Stronzo!"

Questa volta lo dice ridendo. Le piace il mix dolore-piacere. Così mentre dico alla mia segretaria di aspettare un attimo, aumento il ritmo delle dita fino a sentire le sue pareti interne che iniziano a contrarsi. Sta per venire. A quel punto, al massimo della velocità nel penetrarla, le tolgo all’improvviso e le tiro forte il pelo. Incredibilmente lei gode e squirta. Spruzzandomi il suo orgasmo addosso. La guardo e sorrido. Anche lei sorride. La faccio rivestire al volo e mentre l’accompagno alla porta nudo e con il cazzo in tiro, la bacio.

  • "Settimana prossima alla stessa ora. La prossima volta non ci disturberà nessuno."

Mentre esce, incrocia lo sguardo con la mia segretaria che entra. Mi vede nudo e con il membro duro.

  • "Le serve una mano, signore."

Mi dice con sguardo provocante.

  • "No, la mano l’ho già avuta. Ora mi serva una bocca."

Chiudo la porta, mentre lei si inginocchia davanti a me per dare sollievo alla mia nuova erezione.

Beh come vedi, amico mio, qua a Mykonos le cose sono diventate parecchio interessanti. Non so quando ci rivedremo io e te, ma continuerò a scriverti, nella speranza che tu possa presto venire a trovarmi nel mio nuovo Resort.

 

Un abbraccio, il tuo amico Ale.

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