Iniziava un'altra giornata scolastica. No , non da alunna, no, non lo sono più,anche se mi piace pensarmi ancora sotto altre spoglie. Mi piace pensarmi ancora lì, timida , innocente, con il grembiulino. O anche più grandicella. Ma in confronto alle tante mie compagne già "sveglie", io indossavo un lungo vestitino , occhiali e capelli arruffati ricci. In più, metteteci anche che ero timida , vi farete l'idea del prototipo di teenager che più eccita un uomo maturo. In questo caso i miei insegnanti. Eh sì! Io ero timida , ma la mia mente come quella di tante altre ragazze curiose , viaggiava e cominciava a viaggiare veloce man mano che scoprivo di più le voglie del mio corpo.
Cominciavo ad avere pensieri su alcuni dei miei insegnanti . Così come adesso ho cattivi pensieri sui miei alunni.
Soprattutto se loro , seduti nei loro banchi mi osservavano spesso le cosce sotto la cattedra.
Certo , quelle volte, anche io stuzzicavo ben bene i can che dormivano, anzi , i loro uccelli .
Li stuzzicavo con un bel vestito lungo Rosso, e sotto zero intimo. Ricordo ancora quando uno dei tanti ragazzi non toglieva lo sguardo dalla mia quarta piena . Aggiungete anche i miei capezzoli ben turgidi e avrete l'idea di due belle pere con due piccole e dure ciliegine (anche se i miei somigliano di più a due lamponi). Oltre i seni fissavano anche le mie gambe . Quando le accavallavo mi sentivo bagnata e non dal sudore , ma dai loro occhi curiosi , giovani che emanavano voglia di palpeggiamenti a go gó.
Cominciai anche a ricevere biglietti hot , sia sul posto di lavoro che nella posta delle lettere. Certe volte trovavo bigliettini di complimenti e non solo anche sulla mia auto.
Mi mettevano grande eccitazione . Lo ammetto . Ancora oggi così come qualunque perversione io abbia amato, mi mette agitazione e mi fa venire grossi orgasmi come in gioventù.
Io ero lì alla cattedra seduta , mentre mi guardavano le.mie cosce aperte . Avrei voluto non portare le mutandine , ma so che qualche pelo lungo lo si vedeva lo stesso. E mi faceva molto piacere quando mi chiedevano in tanti il permesso di andare in bagno. Mi piaceva l'idea di allontanarmi un attimo dall'aula , entrare di nascosto nel bagno degli alunni e spiarli mentre si masturbavano per me . Quando tornavo a casa mi toccavo eccome . Bè, pensandoci su, anche a scuola lo facevo. Mi infilavo in bagno e ci davo dentro pesante con le dita . Una volta mi accarezzai dentro leggermente anche con delle penne. La voglia era tanta . Troppa . Quando alcuni di loro si appoggiavano da dietro intorno a me seduta alla cattedra per controllare i voti, mi bagnavo dai brividi che mi facevano sentire. Le loro dita che stimolavano i miei capezzoli. Quelle loro mani sul mio culo che tastavano sia da seduta che da alzata. Il mio clito pulsava da impazzire.
Li volevo tutti succhiare , spompinare e farli venire su tutto il mio corpo mentre mi spogliavano mettendomi distesa sulla cattedra. Sentire le loro mani dovunque . La lingua in mezzo che leccava e le loro bocche e uccelli che sbavavano come lumache.
Ancora oggi mi eccita seppur sia passato poco tempo, solo qualche anno dalla pensione.
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