Nella mia vita di adolescente che si avvicina al sesso,ho avuto due punti di riferimento fondamentali,Mamma e sua sorella Elena.Mamma era una bella donna,all'epoca dei fatti aveva poco piu' di 40 anni,inizio anni 70,bionda,bassina,ma molto procace,seno abbondante,labbra carnose,culo alto e sodo,sessualmente insoddisfatta,papa'aveva un'altra,e lei non aveva voluto che lui prendesse la sua strada,voleva che noi figli crescessimo in una famiglia dove erano presenti entrambi i genitori.Chiaramente non avevano rapporti,solo convivenza,e questo l'aveva segnata molto.Mia zia invece era zitella,tutta una serie di omini sbagliati alle spalle,viveva con la nonna,era poco piu' grande di mamma,come corporatura erano molto simili,sessualmente erano sullo stesso livello.due disperate.Mamma chiaramente era il mio pensiero fisso,la spiavo,quando si vestiva o spogliava,con una scusa o l'altra ero sempre presente.Mi piaceva quando metteva le calze,e le allacciava alla giarretiera,quando toglieva il reggiseno,anche se si girava,io trovavo sempre il modo di guardare quei tettoni gonfi di carne,con dei capezzoli sempre duri che spuntavano da un'areola scura e larga,cominciavo a farmi le prime seghe chiuso in bagno,odorando le sue mutandine,strofinando il cazzo sulle calze di nailon,e ci sborravo sopra.Tentavo ogni approccio per strusciarla per toccarla ,ma non mi azzardavo ad andare oltre.Con la zia invece ero piu' audace,le facevo domande,le chiedevo di poterla guardare,le gambe,la mutandina,il seno,lei all'inizio non mi dava spago,poi pian piano,comincio' a concedermi qualcosa,si scopriva le gambe fino all'orlo della mutandinava e permetteva anche che le toccassi,non vedeva malizia nei miei gesti diceva,voleva evitare che mi rivolgessi a qualche prostituta o qualcuno che avrebbe potuto arrecarmi danni.Io su questa cosa poggiavo le mie insistenze,e me la palpeggiavo tutta,ma niente piu' di questo.Poi un giorno mamma mi chiese spiegazioni,la zia aveva fatto la spia,le aveva raccontato tutto.Non devi permetterti piu',mi disse,e' peccato,non si fa,come e' peccato che mi fai trovare la calze e le mutandine macchiate,mi disse.Mi sentii un verme.Bene risposi,allora significa che mi arrangio da solo.trovero' qualcuna che mi dia la possibilita'di capire,di guardare di toccare,e tu non devi intrometterti pero',lasciami vivere la mia vita,non da recluso per le tue paure,le tue angoscie,non puoi riversare su di me le tue frustrazioni.Ecco mi ero ribellato,finalmente a 15anni cercavo di riprendermi la mia vita vivere le emozioni che l'dolescenza ti offre,e non vivere piu' quelle situazioni che mi stavano rincitrullendo.Per un po' vivevo anche io da separato in casa,anche se mi sembrava che lei era piu' accondiscendente verso di me,non la spiavo piu',ma era lei che faceva in modo che io potessi guardarla nuda.se ero in soggiorno,veniva a togliersi le calze li dove ero io,e cosi' il reggiseno,e quando andavo in bagno,trovavo i suoi indumenti intimi sempre fuori dal cesto della biancheria.Zia Elena intanto era pentita di aver raccontato tutto a mamma non immaginava mi disse la sua reazione,e la nonna ,di cui ero il pupillo l'aveva rimproverata,e una mattina in cui eravamo soli in casa,perche' nonna era uscita con mamma,si avvicino',e senza dire nemmeno una parola comincio' a spogliarsi,non credevo ai miei occhi,tolse la gonna e rimase in grepier le sue belle cosce,avvolte in quelle calze color carne,la mutandina nera trasparente,poi tolse la camicetta,e rimase cosi'.Allora,mi disse,non ti interessa piu' guardarmi,vuoi togliermi tu le calze si sedette sulla sedie e accavvallo' le gambe,mi lanciai come un falco sulla preda,sbottonai i bottoncini che reggevano le calze,le accarezzavo scendendole lungo le cosce,le sfilai il piede e lo baciai,l'altro piede lo presi in bocca ancora con le calze,lo baciavo,poi tolsi anche la calza,si alzo' e girandosi mi invito' a slacciare il reggiseno,il mio sguardo cadde sul suo culo,il nero della mutandina trasparente,mostrava quel culo bianco,vedo,lo spacco che divide le pacche,il cazzo tra un po' scoppia nei pantaloni,e nel slacciare il reggiseno,lo avvicino al suo culo,si sfila il reggipoppe,vi rigira verso di me,ammiro quei zizzoni,grossi,bianchi,pieni.Lei mi invita a toccarli,lo faccio con mano tremante prendo le mammelle a piene mani,con le dita accarezzo i capezzoli,lei con una smorfia,si morde le labbra:Vedi sono nuda come volevi,mi hai toccata,scrutata,ora?,aveva ancora lo slip,glielo faccio notare.Toglilo,mi fa,mi inginocchio e calo giu' le mutandine,il monte di venere e' davanti ai miei occhi,una rada peluria nera mi permette di vedere le labbra,sono gonfie,penso mille cose in un secondo,ma lei mi prende per le braccia e mi tira su.A questo punto,mi dice una donna e un uomo cosa fanno.Chiavano,dissi,lei sorrise,.................Ma prima di chiavare si devono prepare,la figa deve essere pronta per ricevere l'uccello duro,e mi slaccia i pantalono e li cala insieme allo slip,appero'disse,siamo a buon punto,lo prese tra le mani e lo scappella,il nefrulo era ancora attaccato alla punta,lei fece piano,accarezzandolo.Poi la cosa che mi sconvolse.Io disse, sono signorina di nome e di fatto,mai nessuno mi ha penetrato,volevo farlo solo alle nozze,Vuol dire che oggi saremo in due a perdere la verginita'.Ero sconvolto,eccitato alla massima potenza,a bocca aperta.Lei prende un asciuciugamani lo stende sul letto si sdraia sopra prende il cazzo tra le mani,lo accarerzza segandomi, apre le gambe.Vieni,mi dice con voce roca,ma invitante,mi sdraio su di lei,lo prende con la mano,lo dirige tra le sue cosce,Spingi,e contemporaneamente mette le cosce dietro la mia schiena e spinge,La penetro,un bruciore forte mi prende sulla cappella,lei grida,l'ho sverginata,pensai,cominciai a muovermi come un ossesso,lei mi guida con le gambe dietro la schiena,non dura molto,il cazzo vibra,e vengo,sborro dentro di lei,Lei ansima,non si muove dalla sua posizione e coninua a muovere il bacino,e spingermi dentro di lei con le gambe dietro la schiena,continuo a pomparla.allargo le braccia tipo flessioni,e spingo il cazzo sempre piu' dentro,e' sublime,la cappella entra ed esce dalla sua figa,scivola e rientra,alcuni minuti e vengo di nuovo.Stavolta svuoto tutto,lei alza il bacino per sentrlo sempre di piu',anche lei sborra la sento pulsare ,la sua figa stringe il mio,cazzo,gemiamo insieme,e mi accascio su di lei,la bacio sulle labbra,lei risponde infilando la lingua tra le mie labbra, le lingue si intrecciano,non avevo idea del piacere che si prova a baciare cosi una donna.Poi faccio per rialzarmi,mi gira la testa,lei e' ancora a cosce aperte,la sua figa espelle la mia sborra,le cola lungo le labbra della vagina,guardo l'asciugamani dove lei e' sdraiata,e' sporca di sangue,anche il mio cazzo e' sporco di sangue.Lei allunga la mano verso il mio cazzo,lo scalpella,e la pelle viene giu' tutta,io ho sverginato lei,lei ha sverginato me........................continua
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