Assuntina, la mia sorella più piccola, era sempre stata una ragazza molto più avanti nel vivere le cose di donne, come i rapporti con l'altro sesso.
Qui racconto in gran parte, i suoi racconti e ciò che abbiamo poi vissuto insieme.
Premetto che mia sorella è sempre stata una ragazza molto piacevole, fisicamente e semplicemente arrapante, un fisico ben fatto, falsa magra e con un gran bel sedere, oltre ad un viso angelico con una bocca molto ma molto arrapante e seducente, all'epoca della sua adolescenza era fissata per la ginnastica artistica e a tal ragione era sempre in forma, con un fisico che si sviluppava in maniera delizio.
Io sono più grande di lei di 7 anni. Ero quasi sempre lontano da casa, vivevo in Francia per lavoro. Una delle volte che ero rientrato i Italia, a casa trovai una situazione per nulla piacevole. Uno dei miei fratelli di poco più piccolo di me, era molto incazzato con Assuntina, e mi disse che in giro in paese si vociferava che l'avevano vista diverse vite con persone diverse a fargli dei pompini.
Questa cosa non mi sorprese, anche io, nonostante vivevo lontano, avevo sentito cose più o meno uguali su di lei, ma cosa potevo farci? In un paesino piccolo, per di più al sud, una cattiva nomea era l'ultima cosa che ci si potesse augurare, ma avendo io viaggiato già un bel Po fuori da quel piccolo paese, sapevo che, quello che in un paesino è scandalo, fuori da quel contesto è la norma.
Altra cosa che lasciava basito il mio fratellino era la reazione di nostra madre, secondo lui, anche se sapeva che le voci che giravano fossero reali, lei faceva finta di nulla e anzi la difendeva dicendogli che doveva farsi i cazzi suoi. Di parlarne con nostro padre proprio non era possibile poiché non era un tipo con cui poter parlare di queste cose senza che succedesse qualche gran casino, allora, che fare?
I primi due giorni li lasciai trascorrere facendo finta di nulla. Il terzo giorno, la mattina sul presto, andai in camera di mia sorella, lei stava dormendo, era distesa a pancia in giù, un lenzuolo copriva solo i piedi e parte dei polpacci, il resto era scoperto. Osservavo ammirato quel corpo giovane e così ben fatto, la parte posteriore delle sue cosce ben tornite con le fossette nell'incavo delle ginocchia. Il suo sedere, appena lo guardai, mi diedeun forte brivido di piacere e desiderio, sentivo il mio cazzo che si destava crescendo e forzando box e pantaloni.
2
Aveva solo un perizoma a dividere le due natiche, il solco che divideva i due promontori mi inducevano parecchio in tentazione, ma era mia sorella, una delle mie sorelle, l'altra sorella, AnnaLisa, era più grande di lei di due anni, 5 meno di me, anche lei era nella stessa camera, in genere Annalisa, quando io ero via occupava la mia camera. Osservai anche lei, era coperta dal lenzuolo, ma si notava la silhouette del suo corpo, stranamente, lei era meno alta di Assuntina, però aveva anche lei un corpo già ben sviluppato.
Ritornando ad Assuntina, il sedere era molto ben pronunciato donando alla sua schiena una curva deliziosa, si vedevano bene le due fossette. Dopo aver osservato ancora un po il suo corpo arrapante e il suo volto angelico, gli sfiorai il visi con le dita chiamandola a voce bassa. Si svegliò quasi subito, vedendomi, non provò alcun imbarazzo, gli feci segno di fare in silenzio per non svegliare anche Annalisa, gli dissi, “ vado a fare spesa in città, ti va di venire co me, così parliamo un po'? “ sorrise rispondendo di si, come una ragazzina gioiosa saltò su mettendosi in ginocchio sul letto davanti a me, mise le sue mani sulle mie spalle e mi diede diversi baci, non potei fare ammeno di ammirare le sue poppe prime di reggiseno, erano due poppe a pera, poco più grandi di un avocado. Per levarmi dall'imbarazzo da solo, gli dissi, preparati, ti aspetto giù in auto. Quando mi staccai dal suo corpo, mentre ero sul punto di allontanarmi, vidi che aveva abbassato il suo sguardo verso la mia erezione che, a buon ragione, era quasi al massimo e non era possibile nasconderla.
3
premetto che sono solo agli inizi di questo racconto in cui, raccontando vicende realmente accadute, racconto sia ciò che ho vissuto con mia sorella Assuntina, sia tutto ciò che lei mi ha raccontato facendo da contorno ai nostri rapporti.
Eravamo in auto, io e mia sorella Assuntina, ci aveva messo poco per prepararsi e raggiungermi in auto, ma nonostante questo, si era preparata molto bene, come se dovesse fare colpo su qualcuno, forse su di me. Aveva una minigonna, parecchio mini, era seduta sul sedile passeggero nel mio SUV e, sembrava fosse senza indumento poiché gli si vedevano le mutandine viola senza alcun problema, poi aveva una t-shirt rosa aderente e corta i capelli raccolti a coda di cavallo, un poco di rossetto sulle sue labbra carnose.
Gli dissi tanto per tastare il suo terreno: “ hai intenzione di sedurre qualcuno?” lei restò per qualche attimo ad osservarmi prima di rispondermi.” Vuoi dire che sono seducente, fratellone?” Che potevo dire, era parecchio avanti, altro ché se lo era, avanti e seducente.” No vorrei dover trascorrere la giornata a farti la guardia, comunque, sei seducente Assuntina, lo saresti anche senza mettere quegli abitini striminziti”.
Diciamo che ero caduto spontaneamente nella sua rete, poiché alla mia, risposta lei iniziò con delle frasi non solo allusive, domande del tipo, allora ti piaccio fratellone? Mi trovi arrapante come le donne che porti in casa quando sei qui? Cose di questo genere. Potevo solo essere onesto e così glielo dissi.” Tu sei uno schianto Assuntina, sei davvero arrapante , ma sei pur sempre la mia sorellina”, lei mi spiazzo docenti, “ lo so, lo so che sei mio fratello, ma so anche che questa mattina in camera ti si è indurito il pisello stando a contatto con me"!
Aveva ragione, mi si era drizzato il cazzo e ancora non accennava a mettersi giù, al contrario, avevo un erezione bestiale ed ero certo che se lei voleva poteva farci caso senza problemi, infatti se ne accorse, “ Ho mio dio, li dentro devi essere munito di una sventola di cazzo"! “ che modi di parlare che hai, lo sai che circolano troppe voci sul tuo comportamento?”
Per un attimo si cheto’ , ogni tanto la guardavo, sembrava stesse scomoda sul sedile poiché si muoveva in continuazione, poi mi resi conto che era più eccitata di me, eccitata e non timorosa per il fatto che avevo sentito delle voci sul suo conto. Poi mi accorsi di sentire anche il suo odore, l'odore della sua figa, ero certo che fosse tutta un lago. Resistere alla tentazione non era una cosa facile, ma dovevo, dovevo resistergli o gli sarei finito tra le cosce, neanche sapevo se fosse vergine o meno..
Comunque ricominciò a parlare dicendo. “ io voglio andarmene da questo paese di trogloditi”. Come dargli torto, quel paesino non poteva offrire nulla. Aggiunse, “ perché non mi porti con te in Francia, mi piacerebbe tanto". Portarla con me proprio non se ne parla, pensavo, a fare che? Non potevo stargli dietro, non avrei avuto tempo per prendermi cura di lei, eppoi, era fuori luogo che la portassi con me. Tuttalpiù ponevo portarla per un breve periodo, qualche settimana, ma non in quel periodo.
Così glielo dissi. “ non puoi venire a stare con me, io non ci sono quasi mai a casa neanche li, tuttalpiù puoi venire per qualche settimana, magari con tua sorella Marialisa e tuo fratello più piccolo, che ne so, per una vacanza.” Non mi rispose, mentre gli dicevo quelle cose aveva cambiato più volte espressione, da felicissima per l'invito a poco convinta perché avevo accennato che poteva venire con gli altri. Però si riprese subito.
La giornata trascorse tranquilla, inizialmente l'avevo portata fuori casa perché volevo chiedergli spiegazioni su quelle voci, ma cambia i idea sia perche temevo di infilarmi in un ginepraio senza fine, sia perche, il suo modo di fare, tentare e riuscire a farmi arrapare, era la risposta, la dolce e arrapante sorellina era già una seduttrice e forse già una gran zoccola, come si vociferava in paese.
Gli feci un bel Po di regali e ne comprammo anche per l'altra sorella affidandomi a ciò che lei consigliava, non volevo scenate di invidia o gelosie.
Ad una settimana dalla mia partenza, mentre si era tutti a tavola, accennato all'idea del viaggio che potevano fare se volessero venire a trovarmi per qualche settimana, gli dissi che avrei fatto sapere il periodo più adatto così che anche io fossi libero di stare con loro. Fino a quel momento momento ero riuscito a non cadere nella trappola della seduzione di quella sorella in calore. E facendo la proposta di venire a trovarmi in Francia, sia a lei che agli altri pensai d'essere uscito indenne.
Fatto sta che 5 mesi dopo, quando comunicati che potevano venire e che gli avrei prenotato il volo, Assuntina era l'unica in attesa di poter venire, sia Annalisa che mio fratello non potevano partire perché ora erano fidanzati. Non ci rimasi male, erano passati dei mesi e non ero più in guardia verso mia sorella, e questo fu un errore.
Andai a prenderla in aeroporto, era sempre più bella e di sicuro più decisa che mai a provare a sedurmi. Mancava davvero poco all'inizio di ciò che si sarebbe trasformato in un continuo piacere sessuale sempre crescendo, superando limiti su limiti, e…
4
Assuntina, è ora che mi racconti come mai ci sono tutte quelle voci sul tuo conto.
Avevo iniziato cosi il primo discorso durante la prima cena dopo che mi aveva raggiunto a Parigi. Lei mi guardò facendo prima una smorfia, poi sorridendo in un modo ammiccante, disse “ però mi prometti che non ti arrabbierai mai con me, me lo prometti vero" dopo che aveva detto queste parole lasciò il suo posto e venne a sedersi sulle mie gambe. Avevo il suo viso vicinissimo al mio. Mentre osservavo le sue labbra così attraenti, mi bacio' in bocca. Non feci altro che aprire la mia bocca partecipando a quel bacio, il primo di tantissimi. Era più o meno seduta sulla mia erezione che cresceva rapidamente e mentre ancora eravamo a slinquazzarci come veri amanti lei si sistemo meglio così che la mazza era tutta tra le sue cosce bollenti. Iniziai ad accarezzare tra le cosce, risalendo fino ad arrivare a dove dovevano esserci le mutandine che guarda caso non aveva.Come avrei dovuto immaginare, era tutta bagnata, con le dita entrai all'interno della sua figa, quel tanto che basta per capire che non era più vergine. Con una mano nei suoi capelli allontanai un Po il suo volto dal mio, mi portai le dita piene dei suoi umori alla bocca deliziandomi del suo sapore. ero già in estasi, gli dissi “ vedo che qualcuno è già entrato in te, sei davvero una piccola zoccola, o sbaglio Assuntina, “ no fratellone, non ti sbagli, a me il cazzo piace molto, anche se fino ad ora non ne ho mai trovato uno che mi faccia sentire troia abbastanza, forse tu?” dicendo ciò scese dalle mie gambe e si è seduta sul tavolo, davanti a me, ha allargato le cosce tirandola su, così che mi offri la vista della sua fighetta depilata, due labbra sottili a dividere una fessura che mi attraeva molto da cui si vedevano uscire umori inebrianti. Poco più sotto gli si vedeva la roselline dell'ano roseo scuro, piccolo con quelle caratteristiche grinze che lo rendevano molto appetitoso.
“ fratellone, vuoi sapere chi è entrato in me? Lo vuoi veramente sapere promettendo di non arrabbiarti con me?”
Confessioni.
Mi ero messo con la bocca sulla sua figa e mentre con le dita dilatavo le labbra la leccavo. Lei tra un gemito e l'altro iniziò a raccontare. “ il primo è stato il cugino Alessio, ma allora avevo 14 anni e lui 13, accadde nella sua camera da letto mentre studiavamo, in realtà non fu un gran che, non sentii neanche tanto male. Gli avevo preso il pisello in bocca perché mi ricattava, diceva di avermi vista a fare un pompino a uno dei miei allenatori, no sapevo se mi avesse realmente vista, ma i pompini agli allenatori della mia prima palestra li avevo fatti davvero, loro ci provavano e a me serviva poter andare in palestra anche senza pagare la retta, anche altre mie amiche facevano così. “Oggi siii .. dii come mi lecchi beneeehhhh.” “ Alessio mi svergino’ sul suo letto, solo che, grazie a quella scopata, suo padre ci sorprese. Lo zio Antonino ci fece una bella ramanzina, Alessio si becco diversi ceffoni, mentre a me, mi disse che in serata l'avrebbe detto a nostro padre. Infatti, la sera si presentò a casa nostra, io ero terrorizzata, sai come è fatto nostro padre. Però il marpione, era venuto solo per farmi capire che mi teneva in pugno. Si lasciò accompagnare alla porta da me e mi disse,” domani mattina salti la scuola e vieni a casa da me, ok?
Quella non era una domanda ma un ordine. Gli risposi che sarei andata. Fratellone non puoi immaginare che nottata che ho passato, sapevo che non voleva certamente parlare, passai la notte ad immaginare se avesse un pisello migliore di suo figlio, mi toccai masturbandomi più volte al pensiero di ciò che poteva attendermi all'indomani.
• Una volta entrata in casa degli zii, Antonio mi porto in salotto facendomi inginocchiare davanti a lui, chiese di tirargli fuori il cazzo e di succhiarglielo. Lo feci, era la prima volta ad essere io a tirare fuori il cazzo dalle mutande, mi piaceva e mi piacque anche il cazzo che mi si paro' davanti. Era grosso e scuro, con una capocchia a mo’ di fungo. Era già bello dritto e duro, il porco era certamente eccitato già dalla sera precedente, proprio come me. Lo circondai con il pugno che a stento riuscivo a cingere completamente.ci misi le labbra su e mentre lasciavo entrare la cappella tra lingua e palato, con gli occhi osservavo la sua espressione di puro piacere, ero certa che con i pompini ci sapevo fare anche perché il cazzo mi piaceva già abbastanza. Mise le sue grosse mani sulla mia testa iniziando a pomparmelo dentro con rittmo e con forza, mi piaceva tantissimo, mentre me lo stantuffava in gola mi chiamava zoccoletta in calore. Poi lo levo dalla mia bocca e senza neanche attendere che mi potessi spogliare, mi fece poggiare con le natiche su una credenza a muro tirandomi su le gambe, così che ero proprio con la figa a tiro del suo bastone ben lubrificato. Il piano di quel mobile non era più largo di 30 centimetri, ero con le spalle e schiena attaccata alla parete, io stessa avevo messo le mani dietro le ginocchia così che reggeva le mie cosce sollevate e spalancate. Lo fece senza tanti complimenti, senza perdere tempo, Poggio la cappella alle labbra della mia fighetta e me lo pianto' tutto dentro fino a farmi sentire le sue palle contro l'ano. Quel cazzo lo sentii eccome. Mi sentii lacerare del tutto l'imene.
• 5
• Mi dava delle botte profonde e intense, ad ogni affondo mi scuoteva tutta facendomi genere come una cagna, si può dire che guaivo di piacere, era davvero la mia prima scopata, per nulla paragonabile al pisello di suo figlio, già a quella prima razione di cappellate mi sarebbe piaciuto farmi pisciare la sua sborra calda dritta contro l'utero. Però non era prudente, mi fece mettere ancora in ginocchio e me lo pianto' in bocca, pochi movimenti e avvertìi gli schizzi violenti contro l'ugola. Fratellone mio, mi piaceva, mi piacque farmi scopare e bere quella sborra.
• Con lo zio Antonino non fu l'unica volta. Pochi giorni dopo, mi diede un passaggio tornando dalla palestra, ci si apparto' in una stradina di campagna, prima volle che gli facessi un pompino, poi scendendo dall'auto mi prese da dietro mentre ero con il busto piegata sul vano motore. Anche da dietro lo sentivo bene, mi dava degli affondi dal basso verso l'alto sollevandomi dal suolo, mentre io con la faccia sul cofano gemevo e lo supplicavo di continuare, “ oh ziohh, si si, ancora si, ancora, “. Lui non avrebbe mai smesso, quella volta, in preda all’enfasi di trapanarmi per bene e con piacere, lo zio si lasciò sfuggire che era molto più appagante scopare me che sua cognata, in pratica lui si fotteva anche nostra madre. Quando stava per venire, lo levo di dentro e mentre me lo dava da succhiare mi disse che avrei dovuto iniziare a prendere la pillola perché moriva dalla voglia di farcirmi di sperma.
• 2
• Mentre lei stava raccontando queste cose, le recepito continuando a leccare i suoi umori. Mi rialzai dicendogli di farmi vedere che sapeva fare di bocca. Si è seduta davanti a me e con frenesia mi ha messo fuori il pisello, Assuntina ha spalancato gli occhi restando senza parole. Poi ha detto.. “ accidenti fratellone, mioddiooo che mazza", si mise subito all'opera con la sua bocca. Assuntina è davvero molto bella, di natura lei è castano chiaro, ma si tingeva i capelli di biondo platino, somigliava molto a quell'attrice che in questi tempi ha interpretato il trono di spade, quella che comanda i draghi. Vederla con il mio cazzo nella sua bocca era bellissimo, una cosa favolosa. Ricordando quello che mi aveva raccontato dello zii Antonio, con le mie mani gli tenni ferma la testa iniziando a scoparla nella bocca, la grandezza del mio pisello rendeva la presa delle sue labbra molto ma molto stretta e questo era ancora più eccitante, specie per il fatto che lei pareva proprio che godesse molto a sentirmi arrivare nella sua gola. Volevo venirgli in gola e lo feci con molta violenza, ingoiava mentre ancora pompavo in lei, lo sperma che non riusciva ad ingoiare fuoriusciva dagli angoli della bocca quando la mazza usciva.
Lei fu felice di vedere che il cazzo continuava a restare duro. Ci si mise i salotto, la feci sedere su un tavolino basso di vetro, stesa di schiena tirò su se stessa le gambe con le cosce spalancate, dopo che mi ero posizionato su di lei, gli puntai la cappella tra le labbra e dolcemente iniziai a spingerlo in lei, lentamente e con un'unica avanzata. Assuntina, per tutta la durata della lunga e lenta penetrazione resto con la bocca e gli occhi spalancati, credo che facesse del suo meglio per non urlare poiché penetrandola sentivo che doveva essere abbastanza doloroso per una fighetta giovane come la sua. Gli toccai l'utero con la cappella mentre fuori ne restavano ancora diversi centimetri, reggendomi con le mani nel tavolino ai lati del suo corpo, mi piegai su di lei con il mio viso a poca distanza dal suo. “ era questo che volevi Sorellina, volevi essere scopata da me? “..” oh si, mio dio come mi sento pienahh, ho sempre saputo che avevi questa trave tra le gambe e sono anni che lo desideravo anche per me “. Presi a fare su e giù con il bacino chiavandola con intensità, mi piaceva troppo per poter resistere a lungo, mia sorella, intuendo che ero sul punto di esplodere, circondo' il mio bacino con le sue cosce così che ero incastrato dentro lei è fu in quella posizione che pisciai la mia sborra tutta nella sua pancia. Mentre ero in preda all'orgasmo anche lei venne tremando tutta e urlando dei lunghi siii di piacere. Eravamo andati oltre qualunque genere di limiti, anche se sapevo che poteva verificarsi. Non mi ero opposto, non con convinzione almeno. I rapporti, con i miei familiari, non erano ma stati semplici, sempre conflitti e discussioni andavo raccordo solo con i miei fratelli e sorelle, anche se non ero mai presente, era per loro che ritornavo in paese.
Ora che avevo fatto venire Assuntina a trascorrere qualche settimana da me, era stato per fargli vivere qualcosa al di fuori da quel mondo chiuso, anche se non prevedevo in maniera concreta che saremmo finiti ad accoppiarci con tanta passione. Avevo scoperto la natura zoccola di Assuntina che, anche se aveva poco più di 16 anni, pareva essere ben avviata per avere una vita sessuale molto, ma molto, attiva.
In doccia, subito dopo che ci si era staccati da quella prima scopata intensa, esplorai il suo corpo delizioso in ogni parte, la insaponai tutta e mi presi cura di essere io a lavarla e asciugarla. Una volta nel letto, ricominciai ad amare il suo corpo, baciai e leccai ogni centimetro della sua pelle, mentre lei aveva ripreso a raccontarmi delle sue esperienze, raccontandole con l'esatta cronologia.
“ fratellone, il problema delle voci che si sono create su di me, in gran parte sono dovute alla mia ingenuità, e in parte a persone che sono dei veri stronzi. Lo zio Antonio, non poteva scegliere posto peggiore per scoparmi, quella stradina di campagna, su quella collina, e un posto dove si appartano le persone che generalmente tradiscono i loro coniugi, questo poi l'ho scoperto dopo. Fatto sta che, dopo quella sera con lo zio. Il giorno dopo, mentre rientrato a casa dal mercato, nel portone del palazzo ho incontrato Enzo, l'amico di nostro padre, mi ha semplicemente detto. “ ciao Assuntina come va? Piaciuta la scopata co tuo zio?” capirai la mia sorpresa. Mi guardava mangiandomi con gli occhi,, lui è molto più alto di me, mi osservava dall'alto verso il basso, in quel momento ero disarmata, non sapevo che dire o fare, e lui decise per entrambi, rientrò nel portone facendomi dirigere verso le scale che scendevano alle cantine. Eravamo entrati nella sua cantina. Mi fece segno di non parlare poiché vi era una piccola finestrella che dava proprio sul cortile posteriore del palazzo e qualcuno poteva essere lì a giocare, in genere ci andavano i bambini. Mi fece mettere in ginocchio e mi offri il suo cazzo davanti al viso, mi diede appena il tempo di vederlo, cazzo, quello già enorme dello zio non era nulla a confronto, avevo aperto la bocca dallo stupore e lui me lo ha ficcato dentro spingendolo subito fino in gola, con una mano si reggeva su le braghe e con l'altra tra i miei capelli dirigeva la mia testa avanti indietro, così che l'asta faceva continuamente dentro fuori, dentro fuori, aveva un sapore forte, e quando mi venne in gola, mi pigio' la testa così che i primi schizzi li sentii in gola e uñ po mi uscì anche dal naso, ero venuta già una prima volta appena me lo infilò profondamente in gola e quando mi scarico in gola la sua sborra calda, venni nuovamente. Così che tra le cosce ero tutta zuppa. Il porco mi disse che ero brava, una gran bocchinara e che sarebbe stato felice di provare il resto del mio corpo arrapante.
Per due giorni lo incontrai varie volte e si comportava come se non fosse successo nulla di strano. Poi, sia lui che la sua famiglia erano a cena da noi per il compleanno di nostro padre. E durante la cena mentre eravamo a tavola, lui disse che il principale della fabbrica dove lavorava, stava cercando una persona per badare ai suoi gemelli. Lo disse rivolgendosi a nostra madre, proponendo di farci andare me almeno in quei mesi estivi, capirai che nostra madre, sempre attaccata ai soldi, acconsenti dicendo che almeno con ciò che avrei guadagno mi ci potevo pagare anche le spese per la palestra. Fu l'unica cosa che non mi piaceva perché avevo già trovato da tempo un modo per pagarla senza spendere i soldi che lei mi dava proprio per la palestra. Una cosa che nessuno notò quella sera, o almeno, nessuno diede segno di notare, era che il compare Enzo, anche se aveva due figlie femmine, di 14 e 16 anni, aveva proposto il lavoro a me e non a loro, eppure anche a loro potevano far comodo dei soldi in più.
La storia si faceva interessante, il personaggio principale era proprio lei, la mia sorellina Assuntina, una ragazza tanto arrapante quanto zoccola. Mi misi seduto sul bordo del letto facendola salire a cavalcioni su di me, prima che si sedesse per farsi entrare il cazzo nella figa, resto’ a baciarmi in bocca. Poi, mentre gli ero ben conficcato dentro, mi sollevai dal letto prendendola letteralmente in braccio, impalata sul cazzo. Gemeva come un ossessa lanciando gridolini di piacere, incitamento e approvazione, lei si reggeva con le braccia intorno al mio collo e le sue gambe avvolte al mio bacino, la feci danzare per un bel po', sentivo i coglioni e le cosce bagnate dai suoi orgasmi e il suo squirtire di continuo, poco prima di venirgli in pancia, la poggia di schiena contro un armadio tenendola alla giusta altezza con le mani sotto le cosce. È fu in quella posizione che scaricai tutto il mio piacere in lei. Ritornati prima in doccia e poi a letto, riprese a narrare.
“ la sera dopo il compleanno di nostro padre, scesi al piano di sotto dove abitava il signor Enzo, avrei iniziato quella sera a lavorare. Ma non avevo la minima idea di dove stavo andando e cosa sarebbe accaduto. Come ti dicevo fratellone, l’ingenuità, anche se con il senno di poi devo dire che proprio l'ingenuità ha contribuito a farmi vivere attimi di intenso piacere e scorpacciate di tante sode cappellate. Il sesso mi piaceva già abbastanza, ma no avevo ancora nessuna conoscenza delle tante cose che potevano capitarmi.
In macchina, Enzo mi infilò subito una mano tra le cosce accarezzando fino a giungere alla mia fighetta già bagnata, mi bagnavo facilmente, specie se avevo nei paraggi un maschio che mi aveva già dato il suo cazzone. Quando fummo fuori dal paese, mi spinse co la testa verso il basso dicendomi di fargli un lavoretto di bocca. Così ripresi in bocca quella bella mazza, gli feci un pompino molto laborioso, mi ci ero messa di punta, volevo fosse contento di me, e da come urlò il suo piacere mentre mi sborrava in bocca potevo essere certa che ero riuscita a piacergli.
Mi disse, “ora dove ti porto, non ti sarà difficile assolvere ai compiti che ti daranno, si tratta di tenere compagnia ai bambini quando loro non ci sono, li farai mangiare, cambiarli e lavarli, se te lo chiedono fai anche le pulizie, più cose riesci a fare e più guadagni. Loro sono i proprietari delle fabbriche dove lavoro, lui è il presidente mentre sua moglie Carla si occupa dell'amministrazione, dunque entrambi sono assenti per lavoro durante il giorno, ci sarà da fare le notti perché spesso la loro presenza e necessaria in una delle fabbriche, ti daranno una camera dove potrai riposare, poi per ritornare a casa tua, se ci sono io che sarò smontate dal lavoro ti porto io oppure davanti alla villa puoi prendere il bus.”
Mi era chiaro. Quello che non era chiaro era ciò che non mi era stato detto, ossia: Bruno, il capo fi quella famiglia, era un porco come Enzo se non di più. Appena entrai in casa e me lo trovai difronte capii che quell'uomo era un altro stallone arrapato che mi avrebbe dato volentieri una buona dose di cazzo.
• Alle presentazioni c'erano entrambi i coniugi, la signora Carla era simpatica, doveva avere 45 anni, lo stesso Bruno. Erano gentili, mi misero a disposizione la casa, qualunque cosa avessi bisogno potevo prendere e fare. La prima sera, mentre ero a letto e sapevo che entrambi erano nelle loro fabbriche, ero sul punto di addormentarmi quando sentii delle mani forti che accarezzavano il mio sedere. Fu lui stesso ad accendere la luce sul comodino, il signor Bruno, completamente nudo si era messo seduto sulle mie cosce mentre io ero a pancia in giù. Io feci finta di protestare, ma lo capì subito poiché non mi prestò attenzione, al contrario, si distese completamente sul mio corpo. Aveva disteso la sua erezione di lungo tra le mie natiche, potevo sentirla magnificamente perché era schiacciata nel solco dal peso del suo corpo. Sapevo già che doveva essere un pisello bello grosso, con il suo viso accanto al mio mi disse" dove lo vuoi Assuntina”, non aveva detto se lo volevo, ma solo dove. Non riuscivo a rispondere, non ero capace di capire dove mi avrebbe procurato più piacere.
• Così decise lui, con estrema facilità tiro su il mio corpo prendendomi dai fianchi e posizionandomi a pecorina, e mentre ero a quattro zampe con le cosce aperte me lo infilò in figa. Fratellone mio, fu terribilmente bello sentirlo entrare in quel modo, con un avanzata lunga, interminabile e dolorosa, mi disse che potevo anche gemere liberamente poiché le pareti della stanza erano insonorizzate, in pratica era una stanza dove si scopava le troiette in calore come me, questo avrebbe dovuto farmi capire cosa mi aspettava, ma lo capìi solo attimo dopo attimo. Dopo che fu tutto ben piantato nella mia figa, mi fece abbassare il busto in giù e si posizionò stando quasi inpiedi con il corpo piegato su di me. Iniziò a stantuffarmelo dentro con forza facendomi letteralmente strillare di piacere e anche di dolore, me lo piangeva sempre tutto dentro fino a sbattere le palle contro il mio pube. Dio mio che scopata che fu quella, una scopata che mi procurò una serie infinita di orgasmi violenti. Mi venne i pancia una prima volta e mi parve fosse un torrente in piena, la seconda volta, lo levò dalla figa facendomi girare e mettere i ginocchio davanti a lui che stava in piedi nel letto, mi prese per i capelli piegando la mia testa all'indietro, avevo già la bocca aperta e lui infilò dentro il suo cazzone che solo in quel momento ero riuscita a vedere come fosse. Mi chiavò un po in bocca fino a farmi ingoiare una buona dose di sborra calda e cremosa.” Fratellone, non ti da mica fastidio se racconto con la stessa enfasi di come ho vissuto?” “ no, continua, saperti così zoccola mi eccita sempre di più. Poi, che avete fatto?”
• E finito li. Bruno era uno stallone molto bello e dotato, poi sarebbero accadute altre cose, ma vado per ordine. Il rientro a casa nostra avvenne la sera successiva, Enzo era smontate dal lavoro e mi avrebbe accompagnato lui. Durante il tragitto, mi faceva delle domande, come se sapesse che m'ero fatta sbattere dal suo capo, comunque non mi lasciai sfuggire nulla, anche in questo ero ingenua, cerano cose che non sapevo e che avrei appreso in seguito, a breve. Giunti alla nostra palazzina, mentre eravamo quasi per entrare nel portone, Enzo mi prese per mano tirandomi con se, lo seguii sul retro dell'edificio, eravamo all'esterno delle cantine. Ero con le spalle alla parete, si mise prima a baciarmi e leccarmi le tette, poi tirò fuori il pisello. Su in alto c'erano delle sbarre attaccate ai solai che i ragazzi usavano per allenarsi, mi disse di reggermi a quelle sbarre, così mentre lui mi prese per le cosce allargandole e sollevandomi, mi tenni sollevata restando appesa a quelle sbarre, per essere meglio penetrata da quel cazzo che era del tutto simile a quello di Bruno, ho allargato meglio le cosce facendo una perfetta spaccata, lui dovette solo spostare lo straccetto delle mie mutande ed entrarmi tutto dentro. Non potevo urlare, ma che magnifico, ancora un cazzo nella mia figa vogliosa, ed era un altro che me la riempiva davvero bene. Mi ha sbattuta in quel modo per un bel Po facendomi venire diverse volte e farcendomi per bene con la sua semenza bollente. Quando rientrai in casa fui felice che tutti dormissero ancora poiché sentivo la sborra di Enzo unita ai miei orgasmi che mi colavano giù lungo le cosce e le gambe.
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