Il padre era un signore anziano, svolgeva la professione di notaio, la madre una donna sui 50 anni molto piacente, in carne ma non come la figlia, con un viso molto bello.
Pranzammo tranquilli erano molto ospitali e cordiali, dopo pranzo caffè e amaro e poi il padre si ritirò in studio per finire alcune pratiche e io Elena e la mamma Ortensia ci accomodammo in soggiorno chiesi il permesso di suonare che mi fu accordato e mi sedetti al piano suonare alcune arie di Beethoven, poi Ortensia mi chiese se potevamo suonare a quattro mani e si accomodò al mi fianco, iniziammo a suonare, ogni tanto le nostre mani si sfioravano, aveva delle mani belle e curate, il tempo sembrava volare, alle cinque prendemmo un te e poi Elena mi volle riaccompagnare a casa. Arrivati vicino al capanno mi chiese se avevo voglia e io pensando a Ortensia le dissi di si, appena entrati la misi a pecora e la presi con forza, senza farla neppure spogliare, iniziò a venire sotto i miei colpi, poi le infilai un dito intriso dei suoi umori nel culo e lo allargai, poi due dita e poi prima di venire infilai il cazzo e dopo poco le sborrai in culo.
Poi mi accompagnò a casa, arrivati scesi e lei mi baciò in bocca dicendomi che le piacevo molto.
Paola e il fidanzato stavano uscendo di casa, lei rise dicendomi che avevo fatto colpo, poi salì in auto.
Il giorno dopo non mi sentivo molto bene e le gemelle andarono al mare senza di me, ero ancora a letto che mia zia venne a portarmi la colazione, si vestiva sempre di nero camicia e gonna lunga, come si chinò le vidi i seni prosperosi, mi faceva eccitare, dai pigrone alzati mi disse e tolse le coperte, ero nudo con una vistosa erezione, si sedette sul letto, e iniziò a carezzarmi il pene a un certo punto si tolse la camicia e lo ficcò tra le tette per una succulenta spagnola, mi stava facendo impazzire, poi si portò il cazzo alle labbra e bevve la mia sborrata.
Dopo la colazione rimasi a letto fino a mezzogiorno sconvolto, poi la zia mi trovò ancora a letto, vieni a mangiare dai, scesi e mangiammo in silenzio, ogni tanto la guardavo, sembrava non fosse accaduto nulla, poi dopo il caffè lei si mise a fare i piatti, io mi avvicinai e la abbracciai da dietro, palpandogli le tette, appoggiai il cazzo sul suo culone e glielo feci sentire, la zia si girò, mi baciò a lungo, davvero ti piaccio mi disse, non sapevo cosa rispondere, iniziai a baciarle il collo e poi gli succhiai le tette, poi sentimmo l'auto arrivare, ci staccammo e le gemelle entrarono accaldate, oggi fa caldo al mare e poi senza Luca non ci divertiamo.
Abbiamo incontrato Elena, dice che la madre vuole suonare ancora il piano con te, domani mattina viene a prenderti.
Dopocena Paola uscì con il fidanzato, io andai in camera e mi misi a guardare con il telescopio, in lontananza vidi Elisa che si incontrava con Elena, dopo aver parlato si inoltrarono nel bosco, ma dopo poco si fermarono e elisa si sedette su un sasso mentre Elena si inginocchiava e iniziava a leccarle la figa, vedevo il viso di elisa contorcersi per il piacere, dopo una ventina di minuti elisa venne o almeno così pensai, poi Elena si rialzò, si baciarono e ognuna tornò a casa propria.
Avevo voglia di segarmi ma mi consolai al pensiero che mi sarei scopato Elena.
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