Mi chiamo Myrta, ho diciotto anni.
Ho un'amica, almeno spero... È un po' più grande di me. Al supermercato ci siamo urtate io e una bella ragazza, alta, prosperosa, occhi grandi, capelli neri. Mi ha urtata proprio lì, Ha riso e mi ha detto:
"Anche tu sei... "
"Si"
Abbiamo terminato insieme le nostre compere, dopo aver pagato, siamo uscite,
Mi dice:
"Io mi chiamo Uschi, tu come ti chiami?"
"Myrta"
"Sei carina.... Molto femminile... "
"Veramente mi trovi femminile?"
"Si!"
"Anche tu sei bella"
" È vero, ho molti ammiratori"
"Ti piace fare all'amore?"
"Moltissimo, forse troppo"
Sorride:
"Perché troppo?"
"E che vorrei qualcuno che mi amasse, essere solo sua... "
"Piccola, nella nostra situazione non è facile..."
Con un sospiro:
"Lo so"
"Adesso mi diventi triste, vieni a casa mia, che ci divertiamo un po'!"
Non sono mai stata con un'altra trans, ma la cosa mi eccita e la seguo sulla sua vetturetta.
Mi chiede:
"Cosa fai per vivere?"
"Niente, seguo un corso di estetista"
"Io, invece, organizzo delle feste, per degli amici"
Giunte a destinazione, la seguo, nell'ascensore:
"Myrta hai proprio un bel culetto"
Me lo accarezza e io mi stringo a lei.
Entriamo, la sua casa è bella, arredata con gusto.
M'invita a sedere nel salottino, mi da un bicchiere e mi versa una bibita, fa lo stesso anche lei.
Quando abbiamo finito di bere, avvicina le sue labbra alle mie e sento la sua lingua esplorare l'interno della mia bocca.
Poi mi dice:
"Hai voglia piccola?"
"Tanta!"
"Andiamo di là"
La seguo, entriamo nella sua stanza da letto, il letto è enorme e può contenere ben più di due persone.
M'invita sul letto:
"Vieni!"
Quando sono anch'io vicino a lei, inizia a spogliarsi, sotto il vestito indossa un completo intimo di pizzo, mi denudo a mia volta e mostro un paio di mutande e un reggiseno, molto più modesti.
Mi bacia di novo e estrae dalle mutandine il suo pene:
"Ti piace?"
Mi chino e glielo bacio.
Uschi, libera anche il mio, mette in contatto i nostri due organi e prende a sfregare la sua asta con la mia, la imito, lei sorride e dice:
"Vuoi giocarci un po'"
Io mi chino sul suo pube e, mentre lo masturbo, glielo prendo in bocca.
Mi piace il sapore della sua cappella e, soprattutto, vorrei tanto darle tutto il piacere di cui sono capace.
Di tanto in tanto Uschi mi fa cenno di abbandonare il suo pene e di farmi baciare.
A un certo punto mi dice di smettere e dice:
"Voglio divertirmi un po' con il tuo bel culetto"
Mi metto a carponi e allargo le natiche con le mani,
Mi accarezza brevemente il buchino, poi lo penetra con due dita, i muscoli del mio retto si stringono attorno alle sue dita, lei dice:
"Piccola, sei proprio una puttanella!"
Uschi si mette a carponi e mi chiede:
“Ti piace il mio buchino”
Come risposta avvicino la lingua al suo delizioso cratere e comincio a leccare, inserisco la mia lingua nell’orifizio, intanto penso: Uschi ti piace, ti prego, dimmi che ti piace...
Dai suoi movimento, capisco che gradisce quello che le sto facendo e m’impegno più a fondo con la lingua.
Lei mi dice:
“Sei proprio una piccola porca!”
Poi:
“È ora che te lo metta nel culo”
Quando mi fanno questa proposta provo sempre un brivido, mi metto carponi e godo all’attesa di quel contatto.
Uschi :
“Dimmi che vuoi che t’inculi”
Con un tono di voce che tradisce tutto il mio desiderio, quasi grido:
“Voglio che m’inculi, inculami ti prego… “
Appoggia la cappella al mio sfintere e, con un colpo deciso, mi penetra:
“Dimmi che ti piace il mio cazzo”
“Adoro il tuo cazzo!”
La spinte robuste di Uschi, mi strappano gemiti di piacere:
“Senti questa piccola troia come gode!”
“Si! Si! Continua, non ti fermare”
Grazie alla stimolazione di Uschi, getti di sperma escono dal mio pene, grida di piacere dalla mia bocca e, dopo poco, sento i movimenti della mia amica farsi più fluidi e la sua sborra invadermi il culo.
Quando ci separiamo, le prendo il cazzo in bocca e lo ripulisco accuratamente, spero con tutto il cuore di averla pienamente soddisfatta.
Ci rivestiamo, Uschi propone di scambiarci i numeri dei cellulari.
Io vorrei essere a casa per l’ora di cena, per cui mi affretto.
Prima di uscire, lei mi bacia sulla bocca e dice:
“Voglio proprio rivederti, vorrei anche che tu venissi alle mie feste, potresti guadagnare dei bei soldini”
Io ancora presa dalle delizie provate, non realizzo, sul momento, il significato di quello che mi ha detto...
Arrivata nella mia modesta casa e, consumata la cena, prendo la dispensa del corso di estetista, e, prima di immergermi nello studio, ripensò alle parole di Uschi e dico a me stessa:
"Fare la puttana, no, proprio non me la sento…"
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