Nel nome del figlio capitolo VI "scopata 'ngoppa à tomb' è zì Gennar'"

 “scopata ‘ngopp’ à tomb’ è zì Gennar’.

“Come di consueto, ogni anno, il due novembre, ci si reca al cimitero per far visita ai defunti. “

Anche Marilena ed Alex, sono ligi a questo dovere; e cosi, come da tradizione, essi si recano al cimitero per far visita ai loro cari. In modo particolare a zio Gennaro, fratello del padre di lei, con in quale, aveva avuto una relazione sessuale di tipo mercenaria.

Marì: Alessà, Alessà!

Alex: che c’è, mammà!?

Marì: scet’t’, song’ è tre d’ò pomerigg’! Oggi, è il due novembre!E dobbiamo andare al cimitero a far visita ai nostri cari defunti!

Alex: subito, preparami il caffè!

Marì: il caffè e la brioche, son sul tavolo di là, in cucina!

Dopo la merenda pomeridiana, i due si recarono presso il cimitero comunale; e, dopo aver comprato i fiori da una simpatica fioraia, iniziarono la visita.

(per l’occasione, Marilena, indossava un tailleur nero, veletta sul capo e calze nere in nylon; insomma: vestiva come una zoccola vedova sconsolata).

Marì: qui, riposa la buonanima di zia Rosetta, cugina di quarto grado della nonna Assunta, un fiore per lei!

In questa tomba, riposa la buonanima di zia Lucietta, cognata della nonna Concetta! Un fiore per lei! In questo loculo, riposa Paolo il caldo, considerato: “il puttaniere del paese”! Requiem scatt’ in pace.

E, in questo gentilizio di famiglia, riposa la buonanima è zì Gennar’ “zio Gennaro”,fratello del nonno Ciccillo, con il quale, quand’era in vita, ho avuto una relazione sessuale, in cambio di qualche spicciolo per comprarmi le caramelle alla liquirizia!”

Alex: che gran troiona! Pure il fratello del nonno, ti sei fatto!

Marì: beh, a dire il vero, non abbiamo avuto, un vero e proprio rapporto completo; lui, mi dava gli spiccioli per le caramelle ed io, mi spogliavo nuda, lui guardava, si masturbava ed alla fine, gli facevo il pompino e mi sborrava in Bocca!

Alex: troppo forte questa! E quanti anni avevi!?

Marì: avevo diciotto anni!

Frattanto, s’era giunti all’imbrunire; e Marilena, iniziava ad avvertire delle strane sensazioni all’interno della sua vagina sempre pronta per l’uso; e dopo aver messo i fiori nel portafiori sistemato vicino all’ loculo, iniziò a toccarsi le parti intime guardando la foto dello zio defunto!

Alex: cosa c’è mamma!? Scommetto che ti sta venendo voglia!?

Marì: hai capito bene! Quasi, quasi, mi sparo un bel ditalino di fronte al loculo e guardando la sua foto! Ò zì Gennar’ t’nev’ nù margial’ cà era nà meraviglia!

Alex: ma, sei completamente impazzita, mamma! Ci può sorprendere il custode e son guai! E poi, il cimitero, sta per chiudere!

Marì: non me ne fotte niente! Passeremo qua la notte ma, mi voglio scopare lo spirito dello zio! Se viene il custode, mi faccio pur’ a iss’!

Intanto s’era fatto buio pesto; il luogo sacro, era illuminato solamente dalle lampade votive sistemate vicino alle tombe e ai loculi dei defunti; il custode, aveva da tempo dato l’annuncio ai visitatori, invitandoli ad abbandonare il camposanto; ma, Marilena, era talmente presa dall’eccitazione che, non se né curò, nonostante il figlio, glie l’aveva fatto presente.

Alex: mà! Mà! Màààà!!

Marì: dimmi, che cazzo, vuoi!? Non vedi che sto concentrata nella masturbazione; e, sto evocando lo spirito dello zio!

Alex: niente, volevo avvertirti che il custode ha invitato ad abbandonare il camposanto, se non ci sbrighiamo, rimaniamo rinchiusi qua dentro, fino a domani mattina!

Marì: non m’importa, devo finire prima la masturbazione; anzi, adesso mi ficco anche lo stelo del fiore nella fregna! Ahhh!!! zio Gennaro, fottimi, fottimi! Famm’ sburrà!

Ed ecco apparire, il fantasma di zio Gennaro, vestito di una candida veste, accompagnato dall’audace Satana; il quale, ordina al nipote di scoparsi la madre! Mentre lei, immagina di chiavare con lui!

Zio: Gennaro: Alessandro!

Alex: oddiooo! Ma, qui, ci stanno i fantasmi! Esclamò impaurito.

Zio Gennaro, riprese: “Alessandro, Alessandro! Non temere, sono lo spirito di zio Gennaro che, si è materializzato!”

Alex: ù maronn’ d’ò Carmn’! Zì Gennar’! Ma allora, siete vivo, siete risorto dai morti!

Zio Gennaro: no! Mi trovo all’inferno! Infatti, se ti volti dietro di te, mi vedrai in compagnia dell’amico demonio vestito di rosso!

Alex: ù maronna mia! È ò ver’! Ditemi zio, cosa posso fare per voi!?

Zio Gennaro: chiudi la porta della cappella Gentilizia, prendi la tua genitrice, spogliala completamente ignuda, falla inginocchiare dinanzi al tuo tronco carneo, dapprima, fattelo succhiare per bene; poi, aspetta le mie istruzioni ed anche quelle del demonio!

Marì: hai sentito!? Fa come, t’ha detto! Obbedisci, porco!

Alex: sì, mammà! Ma prima, devo fare una solenne pisciata, non ce la faccio più!

Intervenne Satana: “tranquillo, pisciala in bocca! Tanto a lei, piace, vero, Marilena!?”

Marì: sì, mio Signore, è ò ver’! Pisciami in bocca, grande stronzo!

Alex: certo, Madame, ti piscio in bocca; visto che ti piace! Teee, pishshshsh!

Marì: ahhh!! sììì!!! tutta in bocca, tutta in bocca!!!  ohhhh!!! ummm!!!! fammelo odorare! Poi me lo ficco tutto in bocca!

Alex: sì, mammà, prendilo tutto in bocca, lecca la capocchia, e fattelo arrivare, fino in gola! Come, fai sempre! Ouhhh!!! mmm!!! t’ piasc’ ò cazz! Troiona!

 

 

 “Angeli e Demoni, yeah yeah
Angeli e Demoni, yeah yeah
Angeli e Demoni, yeah yeah”

<Mondo Marcio ft Mina>

 

 

 

intanto, fuori dal gentilizio, il tempo s’era imbruttito, era in arrivo un temporale, preannunciato da tuoni e fulmini; Marilena, continuava a spompinare la verga del figlio, con voluttà, immaginando di succhiare quella dello zio defujus!

Satana: ora, prendi la troia, distendila sul pavimento, cosce aperte, come una bagascia, inginocchiati dinanzi alla sua fregna e, leccala, leccala, come il demone comanda!

Marì: fa, come t’ha ordinato, leccala, bastardo!

Alex: sì, te la lecco, te la lecco, come il demone, comanda!

Marì: ahhh ummm!! ahhhh!!!! “Alleccala”, leccala sul clitoride! Ahhhh sìììì!!! sto godendo, come una schifosa lurida! Ahhhh!! zì Gennà! Alleccala!

Zio Gennaro: bravo, nipote mio! Cosi, si fa! Io ti battezzo: grande chiavatore! Adesso, mettila alla pecorina, sfondale, prima la figa e poi il culo!

Alex: agli ordini, zio!

Alessandro, sotto la guida spirituale dello zio, la pecorinizzò, le ficcò la minchia figliale, prima in figa, poi in culo, fin dentro le viscere, la fece arrivare! La fece godere e gemere, come non mai; in quanto, il suo palo scapocchiato, s’era trasformato in un trapano di carne!

Marì: ahhhh!! continua a sfondarmi, porco, pervertito, bastardo! Ahhhh!!! sto godendo come una vacca, puttana! Ahhh!! sì, sburro tutta! Ahhhh!!! piscio!!!

zio Gennaro: sì, gran troiona di nipote mia, apr’ è cosc’ e piscia, piscia, come una vacca gravida!

Alex: sto sborrando, mammà! Ahhhh!!! Sborrr’!!!

Marì: sì, tutta sulla schiena, sporcaccione!

Nel frattempo, s’era fatto già giorno e i due, s’erano addormentati nel cimitero, quando si svegliarono s’accorsero della bravata che avevano combinato e, di nascosto dal custode, attraverso l’uscita secondaria, se né tornarono a casa, soddisfatti d’aver emulato lo spirito della buonanima è zì Gennar’!

Fine VI capitolo 

                

 

 

 

 

 

 

 

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