Andai a consegnare come aveva chiesto sua madre che impossibilitata di venire mi chiedeva il favore di portarle la merce a casa.
Suonai alla porta e per tutta risposta mi aprirono il portoncino, chiusi allora la macchina e salii...
Quattro gradini e fui davanti alla porta, Paola era sull'uscio...mi si blocco l'aria e lo sguardo andò subito sui suoi seni, che meraviglia, una 5a misura piena come non mai, aveva un top che incrociava proprio sui seni mettendo in risalto la forma di quei meloni che avrebbero paralizzato la vista a chiunque...mi disse entra, prendo subito i soldi...
Entrai e rimai sulla porta, lei si muoveva nel soggiorno armeggiando nella borsetta, mi chiese; Prendi un caffè? Ma siediti, sei di fretta?
No risposi, volevo gustarmi ancora quei seni, e la sua figura di giovane donna che si muoveva procurandomi un'eccitazione da torello tra le gambe, Paola credo non fosse nemmeno maggiorenne, e la madre si lamentava sempre del suo modo di vestire libertino, ed aveva ragione...
Andò alla macchinetta del caffè sotto il mio sguardo che credevo la palpasse, tanto era attento e profondo...
Ma credo la signorina lo sapesse bene cosa provavo, e si vedeva che accentuava le movenze sexy x non passare inosservata, anzi i suoi seni erano sotto il mio naso perennemente, e se non sbagliavo(credo di no) facendo il caffè la stoffa si aprì ulteriormente, venne a sedersi e già la minigonna piccolissima che aveva si alzò ancor di più lasciando intravedere gli slippini bianchi da cui si intravedeva il pelo nero, non sapevo come e cosa fare...
Era di fronte a me, le ginocchia quasi si toccavano, quanto zucchero disse girandosi verso il tavolo, 2 cucchiaini grazie...
Si tocco un seno, disse; Che caldo infernale, e facendolo tenne il lembo del top alzato, vidi il seno quasi per intero e istintivamente mi misi a posto il cazzo che duro mi duoleva sotto...
Mi guardo dritto negli occhi e non distolse lo sguardo quando disse; Hai caldo? Sei un po rosso, e sorrise maliziosamente...
Accettai il gioco e mi toccai nuovamente il pacco bello duro, sotto i pantaloncini leggeri mi fu facile prendermelo e bello duro farglielo immaginare da sotto i calzoncini, il suo sguardo andò proprio lì dove volevo, e io continuai a toccarmelo sfacciatamente, lo toccavo agitandolo e tenendolo per tutta l'asta mentre la guardavo e le guardavo i seni...
Mentre lo facevo le dicevo, sei molto carina sai, peccato che sei così giovane...
Mi guardò per un po di secondi, fissa nei miei occhi, poi si alzò e mi disse: Vado a rinfrescarmi fa caldo davvero oggi...
Si alzò e andò verso il bagno, guardai quel culetto disegnato che si allontanava verso la toilette e mi toccai ancora...
Il bagno era in fondo al piccolo corridoio e la porta di lato era rimasta semi aperta...
Quando sentii l'acqua scrosciare mi alzai in preda ad un'eccitazione incredibile, e piano piano senza far rumore mi avvicinai a quel barlume di luce che filtrava dalla porta, lei era di lato davanti al lavandino con i seno fuori che si rinfrescava i seni, grandi, con due areole color carne gonfie come mai ne avevo viste prima...
avevo il cazzo che mi esplodeva, ma stavo lì ipnotizzato a guardarla lavarsi, era bellissima...
Ma non mi passo per la testa che quella piccola peste fece tutto questo per continuare il gioco..no, non ci pensai, fino a quando non mi accorsi che guardava verso la porta di sottecchi come se cercasse conferma che io l'avessi seguita, che fossi li a guardarla...
Si risciacquò dal sapone i seni e l'acqua credo freddina le fece indurire areole e capezzoli, che duro doveva essere quel seno bellissimo...
Una volta asciugate le tettone si piegò, e piano da atricetta maialina si abbassò i calzoncini mettendo in mostra un culetto che se non fosse stato per la circostanza avrei accolto urlando come mai tanto era perfetto, piegata a toglierlo dai piedini si intravide un ciuffo di pelo nero nero nel mezzo delle natiche, aveva la fighetta pelosa mi dissi...
a cavalcioni sul bidet aprì l'acqua e iniziò il mio più dolce tormento...
Prese del sapone intimo e si insaponò la fighetta, credo aprendo le labbra perchè ebbe un sussulto di tremolio e nel farlo si girò a guardare verso la porta...
io mi scostai per tornare subito nella medesima posizione...
Sapeva che ero lì, lo sentiva e per quello si mise a sditalinarsi, ma con molta calma, era impercettibile il suo farsi un ditalino, come volesse che lo sapessi ma non che venisse per questo...
La sua schiena sulla spalla aveva un tatuaggio, credo una fatina azzurra...era liscia, perfetta, la sua età era tutta in quel corpo giovane che si procurava piacere nel farsi vedere, e questo mi piaceva da morire...
Il dolore al cazzo era or mai diventato una costante, ma daltronde...
Chiuse l'acqua e prese il piccolo asciugamano, si asciugò toccandosi ancora e poi ancora e ancora...mi scostai, stavo per sborrarmi addosso...
Tornai alla sedia e sedendomi pensai...ah si...ora vediamo troietta, se vuoi guerra, guerra sia...
E mi scostai il boxer da un lato, uscendo il cazzo da sotto i pantaloncini che erano l'unica cosa che lo copriva e si vedeva bene, l'asta dura, ma non fui ancora contento e tirai su di un poco il pantaloncino, si si intravedeva la punta della cappella da com'ero seduto, e ne fui soddisfatto...
Paola tornò poco dopo con una canottierina bianca che non averla sarebbe stato meglio, le areole gonfie e la forma del seno in trasparenza si vedevano come fosse nuda...
Mi uscì un...perbacco che eleganza baby...sorrise e sedendosi ancora fronte a me guardò giù...intravide il cazzo duro, ma sopratutto la cappella che faceva capolino dai pantaloncini, quasi non riuscì a sedersi, restò un'attimo sconcertata ma si sedette...
La guardai con aria di sfida, dissi...tutto bene piccola, ti sei rinfrescata?
Deglutì la saliva e disse sssii, sssiii grazie, avevo colpito, la ragazza era barcollante sotto i miei colpi...dopo due minuti mi alzai(da buon bastardo) e dissi, devo andare, si è fatto tardi...
Lei non oppose resistenza e alzandosi eravamo uno fronte all'altro...
Allora ciao...dissi abbracciandola...mentre le davo due baci sulle guance feci andare apposta la mano sulla sua tetta, la palpai e strinsi un po...poi la strinsi a me e baciandola sulla bocca sempre toccandola le dissi; Il numero mio lo hai vero? Mi baciò di nuovo con trasporto e stringendo la sua mano sulla mia sui suoi seni disse...
Ma perchè non è già domani...(continua)
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