Le tue calze nere
sono il preludio del nostro piacere
lentamente te le togli di dosso
e resistere più non posso
la poesia delle tue coscie nude
che la mia fantasia perversa illude
di planare addosso al corpo
che il desiderio vorrebbe porto
del mio incedere insistente
e la mia mano latente
che poi si insinua tra le pieghe
della voce che mi chiede
di venire non troppo presto
al cospetto di tal gesto
che conclude con dovizia
cogliendo fiero la primizia.
E le luci di un Natale
esplodono libere dal commensale
imbrattando di colori e vita
quello che ha offerto questa f..a.
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