Quella grandissima porca della signora contessa

Succede spesso che la mia padrona, durante qualche serata, faccia amicizia con gentiluomini e, talvolta, anche con giovanotti che immancabilmente finiscono nel suo letto.

La signora Contessa ha una vita sessuale molto intensa e, da quando sono al suo servizio, non ho mai notato un calo nella quantità dei suoi incontri che mantengono un numero di tutto rispetto, nonostante il trascorrere degli anni.

Ho stimato che, in media, abbia dagli ottanta ai cento incontri ogni anno. La maggior parte con uomini sempre diversi, ma sono abbastanza numerosi anche i suoi amanti più assidui, nessuno dei quali, però, intrattiene con lei un legame sentimentale o si è fermato in casa fino al mattino seguente.

Su questo la signora è sempre stata tassativa, tanto che è sempre stato mio compito riaccompagnare il suo ospite di turno, dopo che ella ha deciso di congedarsene.

Vi chiederete: “Ma, mentre la signora si intrattiene nella sua camera da letto, tu come passi il tempo, in attesa di riportare a casa il suo amante?”

Semplice, rispondo: dopo i primi tempi che ero divorato dalla gelosia di saperla tra le braccia di altri uomini, ho fatto di necessità virtù, scoprendo che in me alberga quel particolare feticismo, oggi chiamato “cuckolding”, che porta un uomo a godere immensamente nel vedere la donna amata fare sesso con altri.

Vi domanderete: “Ma come fai a vederla?” Rispondo nuovamente in maniera molto semplice: la vedo perché mi sono messo nella condizione di osservarla attraverso alcuni “spioncini” che ho installato in punti strategici della sua camera da letto, e che mi permettono di non perdermi nulla di ciò che lì avviene.

Lo so, ciò non è assolutamente corretto ed è molto disdicevole per una persona che si vanta di essere un fedele, onesto e devoto servitore, ma è l’unica concessione che ho fatto alla mia lealtà verso la signora Contessa. Senza tale deroga, non avrei potuto sopravvivere per tutti questi anni.

Talvolta ho persino i rimorsi di coscienza, ma poi, con un certo egoismo, rivedo nella mia mente i suoi amplessi e concludo che tali spettacoli sono solamente un piccolo extra, una mancia, per tutto ciò che faccio per lei, senza risparmiarmi minimamente.

In fondo, la considero e la rispetto ben oltre di quanto normalmente gli uomini facciano con le proprie mogli o compagne, anche se, ad onore del vero, nel tempo, non ho solo assistito agli incontri sessuali della mia padrona ma, più di una volta al mese, sono io ad essere nel suo letto.

Proprio così: tra noi due si è instaurato un particolare e tacito accordo che, quando è lei ad avere voglia di me, sempre con molta classe ed eleganza, me lo fa capire. Così, ci facciamo una splendida scopata, durante la quale ella non risparmia di rendermi partecipe e oggetto delle sue grandi abilità sessuali.

Normalmente, ciò non avviene in particolari momenti della giornata, bensì in maniera per me sempre del tutto inaspettata.

Capita che mi chiami come farebbe per qualsiasi altra esigenza, ma poi la trovo sdraiata sul letto, con indosso un elegante completo intimo, spesso anche con una vestaglia trasparente, che mi invita su di lei protendendo le braccia nella mia direzione e con l’immancabile sorriso ammaliante.

Le prime volte, soverchiato da dubbi e remore di etica professionale, fui titubante e guardingo ma, con il passare del tempo, misi da parte ogni scrupolo e accettai, molto volentieri, anche il ruolo di suo amante “periodico”.

In questi momenti, in quanto suo amante, rinuncio ad ogni formalità e mi dedico totalmente al suo piacere. L’unico aspetto di “protocollo” a cui non vengo meno è quello di continuare a chiamarla “signora Contessa”, sia per il massimo rispetto che nutro nei suoi confronti ma, soprattutto, perché sentirmi sottomesso anche quando la scopo furiosamente mi eccita da morire.

Invece, lei mi dà del “tu”, dal momento che l’abbraccio fino a quando non ci stacchiamo al termine dell’amplesso.

Nel frattempo, è mia consuetudine iniziare accarezzandola dolcemente, a partire dai fianchi, per poi risalire sugli splendidi seni, ancora sodi e reattivi.

Gradisce molto che, dopo averle fatto inturgidire i capezzoli pizzicandoli delicatamente, scenda a baciarla nella zona dell’ombelico.

Quando ne ha a sufficienza, è lei a spingermi la testa verso il suo ventre e adora che le lecchi la passera con ancora indosso le mutandine.

Ormai capisco anche quando desidera che gliele tolga e continui a lapparle il sesso, fino a quando le penetro la vagina con la lingua.

Di solito, dopo pochi minuti di tale trattamento, le faccio raggiungere il primo orgasmo, che lei manifesta divaricando smisuratamente le cosce, pochi attimi prima di squirtare come una fontana.

Le piace credere che, non dicendomi nulla, mi faccia una sorpresa, godendo nel vedere il mio volto investito dall’abbondante getto del suo liquido sessuale.

Terminati gli spasmi di piacere, mi invita a risalire verso il suo volto e, mentre con una mano mi tiene la testa in modo da potermi baciare appassionatamente, con l’altra va alla ricerca del mio cazzo che poi impugna, posizionandolo all’ingresso della vulva.

Adora che glielo tenga puntato per un po’, mentre muovo i miei fianchi.

L’effetto “ventosa” che le sue labbra creano è piacevolissimo per entrambi, tanto che, diverse volte, vinto dalla libidine, fui sul punto di eiaculare incontrollatamente.

Ebbi sempre l’abilità di controllarmi, per passare a scoparla lentamente ma con affondi netti e molto diretti. Ne ho fatto sempre un mio vanto per aver compreso, sin dalla prima volta, come alla signora Contessa piace essere scopata.

Non gradisce ricevere interminabili penetrazioni ma, come a me, le piace la scopata appassionata, intensa e piuttosto veloce.

Quasi sempre riusciamo ad arrivare contemporaneamente all’orgasmo, dal quale ne usciamo devastati e completamente appagati.

Talvolta capita che sia io ad avere necessità di eiaculare prima di lei, e lei mi incita a fare i miei porci comodi e a riempirla di sperma senza scrupoli o riguardi.

Dopo avermi soddisfatto, la masturbo con la mano o, spesso, riprendendo a lapparle la fica mentre cola fuori lo sperma, che lecco avidamente, ripulendola diligentemente in attesa che venga e mi inondi con una nuova squirtata.

Le volte che è successo che fosse lei a venire per prima, mi ha sempre chiesto come desiderassi essere soddisfatto, e non si è mai tirata indietro quando, invece di venirle dentro, le chiedevo di farmi sborrare nella sua bocca, dopo avermi regalato un incredibile pompino.

Dopo il sesso vissuto con indicibile trasporto e complicità, ognuno torna nel proprio ruolo.

Appena mi alzo dal letto, la signora Contessa torna a darmi del “lei”. Io mi rivesto velocemente e, con il consueto tono rispettoso, le chiedo se necessita di bere o se gradisce che le prepari un bagno ristoratore. Quindi, soddisfatte le sue richieste, mi congedo, tornando alle mie occupazioni.

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