Quella volta che andò come non volevo

  • Scritto da Dominus il 28/08/2021 - 06:25
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Questa storia si riferisce a fatti realmente accaduti diversi anni fa quando iniziai a postare racconti che descrivevano la mia vita. Spesso chi mi degna di attenzione e mi contatta, si stupisce di sapere che sono sposato ed ho una figlia per la varietà delle storie avute. Per spiegarne il motivo bisognerebbe perdere un sacco di tempo, diciamo che la vita mi ha dato molto a livello matrimoniale, ma non in diversi aspetti che riguardano l’intimità di coppia.

Negli anni poi è emerso in me il desiderio di intrigare una donna in modo diverso, quindi di mettermi in gioco anche in modo del tutto diverso. Non più facilitato da vantaggi visivi che chiunque di noi può avere se fortunato ad essere considerato appena appena affascinante, ma puntando solo sulla mia mente. Quindi partendo da perfetto sconosciuto di cui si conosce qualcosa solo per i racconti che posta.

Credo che la mente sia elemento fondamentale per creare grandi capolavori, se si crea empatiatra due menti, poi davvero può succedere di tutto e soprattutto la donna, che ricordiamoci rischia sempre più di noi maschi in tutti i tipidi rapporto, trova la fiducia e il coraggio per diventare chi desidera essere e spesso è una figura  ben diversa da come è conosciuta nel suo mondo reale

Questa storia durata quasi un anno e rimasta virtuale anche se vissuta con telefonate e contatti continui vista la distanza che ci separava, riguarda una professoressa pugliese che chiamerò Paola. Credo che lei fosse l’esatto profilo di chi potrebbe essere intrigata nello scrivermi e nell’avere la mia attenzione.

Dico questo perchè è giusto che sappiate che non tutte/i quelli che mi contattano poi hanno da me tempo e continuità. Nelle donne cerco sempre figure intelligenti, che sanno come porsi e che abbiano un ruolo sociale riconosciuto. Non amo le yes girl, mi intrigano donne che  dimostrano di saper tenermi testa, questo mi stimola di più per arrivare poi ad avere da loro quello che mi eccita. Questo perché da tutte loro imparo qualcosa ed in questo modo riesco poi ad essere per loro quello che desiderano. Vogliono essere ascoltate e meritano di esserlo.

Paola sposata con un figlio, si manifestò subito come descritto sopra. Nel proseguire la nostra conoscenza iniziale, emerse che era una donna realizzata nel suo lavoro ed estremamente fiera di quello che era stato fino a quel momento il suo ruolo di madre.
Il problema era che si sentiva prigioniera di un matrimonio divenuto negli anni noioso e senza alcun stimolo per via di un marito concentrato su mille aspetti, ma non attento a cogliere i cambiamenti della moglie e anche il suo ruolo di mamma si stava affievolendo per la crescita del figlio e della sua giusta nuova indipendenza.

Paola quindi era nella classica fase in cui una donna perde autostima, si veste sempre allo stessa maniera, spesso in modo del tutto informale,senza alcuna voglia o stimolo di piacere ad altri. Vive la routine sempre peggio e se come nel caso di Paola ha pure amiche poco stimolanti, allora un giorno dopo aver letto due racconti di uno scrittore che la intriga, decide di scrivergli.

Scopre un uomo opposto a colui con cui vive la sua vita matrimoniale, che la fa sfogare, che la fa guardare dentro e capire le ragioni per le quali lei si è buttata in una conoscenza del tutto diversa dalle solite abituali. Da quel momento inizia un percorso insieme, in cui Paola scopre pianopiano stimoli e sensazioni scordate o mai captate.

La prima iniziativa che presi con Paola fu di restituirle il gusto di essere guardata che come accennato nel prologo aveva perso del tutto. Le consigliai quindi un abbigliamento più femminile, per nulla sfrontato, ma che facesse intuire il suo corpo che ben conoscevo in quanto lei stessa aveva desiderato mandarmi alcune sue foto scattate quell’estate al mare.

Paola non era una bellezza da urlo e nemmeno aveva forme in linea con per me stupidi stereotipi maschili, ma aveva davvero tutto per intrigare un maschio. Per prima cosa la feci truccare in modo più stuzzicante con la valorizzazione di due bellissimi occhi azzurro verdi e con l’uso di un rossetto rosso tenue che dava colore a due labbra molto carnose quindi…. assai erotiche…

Indi le ordinai di uscire con gonne che sempre dovevano avere un qualcosa di sexy: una volta una chiusura a portafoglio, una con un leggero spacco o una con una leggera trasparenza.

Visto che parliamo di settembre al sud quindi clima assai caldo sopra canotte a spalline sottili di soliti con bottoni quindi…regolabili. Inoltre scarpe con tacco non eccessivo, ma sempre a spillo quindi molto femminili.
Mi confessò che molti di questi capi non li usava più da anni.
Paola cominciò a sentirsi sempre più sicura di se stessa. intuiva di avere sguardi frontali e non solo quando incrociava uomini o ragazzi. Mi disse che cominciava ad eccitarsi pensando a quello che passava per la mente di chi la vedeva e più volte anche di sera mi arrivavano sms in cui confessava che si stava toccando per il pomeriggio trascorso.

Capivo che potevo cominciare ad andare oltre e quindi iniziai ad ordinarle delle piccole forme di esibizionismo tipo chiedere in auto ad un passantel’indicazione per una via con la gonna a cintura e quindi intimo all’inizio e sesso in seguito, a vista per il fortunato.
Oppure al supermercato far cadere qualcosa e piegarsi con gambe diritte lasciando quindi che la gonna dietro salisse con nelle vicinanze un maschio. Un giorno mi scrisse in tempo reale che la preda di quel giorno l’aveva seguita in cassa e in quel mentre le stava facendo sentire la sua eccitazione appoggiandola al suo culo. Alla mia domanda di come si sentisse la sua risposta fu “sono un lago, sto colando”

Un giorno le chiesi di andare a comprarsi delle scarpe nuove con una gonna a portafoglio che si apriva facilmente. Fu servita da una giovane commessa. Ebbi la prova di come Paola stesse cambiando. Mi aveva sempre confessato di non essere interessata alle donne, ma quel giorno seguendo i miei ordini mentre provava le varie calzature, fece in modo che la gonna si aprisse molto.
Mi scrisse che la ragazza fissava mordendosi le labbra le sue belle gambe scoperte. Le ordinai allora di sorriderle, cosi la ragazza preso coraggio con la scusa di provarle degli stivali per l’autunno aveva fatto salire la mano fino all’intimo di Paola. La prima reazione fu quella di chiudere le gambe, ma quando le scrissi ordinandole di riaprirle leggermente lo fece e si godette il tocco della ragazza fino ad un orgasmo molto forte che fece fatica a mascherare.

Capivo che la mia Paola era pronta per andare oltre. Quel pomeriggio mi telefonò in auto appena uscita dal negozio e mi disse che era stata un’esperienza incredibile, che un orgamso simile non lo aveva mai provato, con una donna poi. Le chiesi cosa l’avesse eccitata cosi tanto e con la voce roca mi rispose che era stato per il connubio della mano di quella giovane, ma anche per il fatto che era stata guidata da me nel farlo.
Le feci confessare che si stava toccando mentre mi stava parlando senza aspettare la mia indicazione di farlo e mi rispose che non aveva resistito a non farlo.
In quel mentre capii che era arrivato il momento di chiederle se voleva andare oltre o fermarsi e la sua risposta fu per me eccitazione pura:

“Bruno sarei la più stupida delle donne se mi fermassi ora e perdessi quindi l’uomo che mi sta regalando momenti indescrivibili e una nuova gioia di vivere.Quindi mi affido totalmente a te fino a quando tu lo vorrai”

Eravamo ad un bivio, la sua crescita mi aveva già regalato momenti di pura eccitazione in quanto capivo che stavo ridando felicità ed autostima ad una donna che non era stata ascoltata da anni. Capivo che da Paola potevo ottenere ancora di più in quanto era palese la sua voglia di appartenere alla mia mente che lei sapeva bene dove aveva intenzione di portarla.

Nell’ultima parte che posterò presto vi sarà la parte più erotica della storia, quella in cui capirete come mai… quella volta non andò come volevo
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