Racconti di amiche

  • Scritto da cp francese il 15/09/2021 - 11:38
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….Cena tra amiche, tradizione che oramai portiamo avanti da diversi anni, almeno una volta ogni 15 giorni facciamo la classica uscita con aperitivo, cena e dopo cena, a volte in qualche pub o anche a fare due salti in qualche discoteca. Siamo in cinque e, come in tutti i gruppi, c’è sempre quella più energica e attiva nell’organizzare e decidere anche per gli altri.

E’ una donna di 48 anni di nome Silvia, dovorziata,molto appariscente grazie anche ai ritocchi del bisturi che le hanno regalato una bella terza abbondante di seno, due glutei sodi, un viso da far invidia ad una diciottenne, alta, fisico asciutto, labbra carnose, insomma una bella milf per non dire un gran troione.

E’ tornata da poco da una vacanza ed organizza la cena per raccontarci i dettagli. Ci salutiamo, ci raccontiamo le solite cose, ceniamo, beviamo, anche troppo ed andiamo in un locale per terminare la serata. Al tavolo veniamo serviti da un cameriere abbastanza carino, giovane, un bel fisico che parla molto poco l’italiano è di colore. Silvia inizia a puntarlo e fare battutine doppio senso che il ragazzo non capisce. La invitiamo a smettere perche sembra che lo vuole prendere in giro ma nulla, dopo il terzo bicchiere inizia a sbottonarsi e ci racconta che durante le vacanze ha conosciuto un ragazzo di colore che aveva un membro da cavallo. Scoppia una risata generale e battute varie con Silvia indispettita dalla nostra goliardia decide di mostrarci la foto di quel membro.

Cellulare, galleria scelta la foto la ingrandisce. CAZZO!!!! è stata esclamato da tutte noi, incredule. Aveva la stessa lunghezza dell’avambraccio di Silvia, dal gomito alla mano, con una circonferenza paragonabile ad una mazza da baseball.

Immediatamente, da gran puttane, sono partite le varie domande sul come dove quando e perche e sopratutto dov’è…

Silvia inia a raccontare la sua avventura, ….un uomo sui 35 anni rappresentante e benestante, conosciuto in un bar di una nota località… primi convenevoli, battutine, doppi sensi e Silvia si accorge di aver attratto l’attenzione dello sconosciuto color ebano, l’occhio cade sulla patta e vede un certo rigonfiamento.. tutte iniziamo a ridere dicendole che come al solito era vestita e si atteggiava da gran troione. Ride e conferma anche silvia. L’uomo si mostra interessato a Silvia, invitandola prima a sedersi su dei divanetti e poi ad uscire dal locale. Sul divanetto Silvia aveva provato a sondare la patta dei pantaloni riscontrando un certo gonfiore ma non riusciva a capire bene… Escono dal locale, passeggiata sulla promenade, invito a finire la serata nella stanza dell’uomo. Silvia è talmente pudica e riservata che non gli fa finire neanche la frase e già si trovava a casa dell’uomo. Durante il viaggio il vatusso spiega che nella sua vita non è mai stato fortunato con le donne a causa di un suo problema e nonostante le varie insistenze non spiega cosa aggiungendo “eventualmente dopo vedrai.

Seduti sul divano, bicchiere di liquore, musica baci carezze le camicie iniziano a sbottonarsi e le mani diventano dei tentacoli, anche quelle di Silvia che vogliono sondare il “terreno” allunga, sente un bel gonfiore ma non riesce a capire cosa sia e dove finisce. Si spoglia completamente, lascia che l’uomo inizi a baciarla e leccarla ovunque facendole emettere mugolii e copiose venute sino a quando Silvia eccitatissima si alza e cerca di togliere i pantaloni all’uomo, Cazzo… ma che cos’è, occhi sbarrati, saliva assente dalla bocca e l’uomo che interrompe lo stupore di Silvia, è questo il mio problema. Un cazzo enorme che nessuna donna vuole essere penetrata. Silvia è stupita, esterrefatta ma nello stesso tempo molto incuriosita e pronta ad assaggiare tanta abbondanza che arrivava quasi al ginocchio.

Lo afferra con tutte e due le mani e si accorge che il membro oltre ad essere enorme di circonferenza è anche pesante, inizia a segarlo per farlo divenire dritto ma nulla, ottiene sempre più un rigonfiamento ed una cappella esageratamente enorme. La mette in bocca ma riesce a mala pena a suggere circa la meta della cappella, nella bocca completamente spalancata non le entrava. Lo sega con le due mani accompagnando i gesti con la lingua per tutta l’asta. E’ estasiata, lo vorrebbe tutto ma ha paura di essere lacerata.

Dovisiosamente inizia a raccontare che la cappella è enorme, succosa e dura, tutta l’asta la cui circonferenza si racchiude tra due mani, è bella dura, nodosa e pulsa sotto ogni colpo di mano e di linga ma per la sua lunghezza e peso, non riesce a stare eretto. Silvia lo vuole provare e chiede di penetrarla, riempiendo si saliva la cappella di quel bastone e sua fica. Appena l’uomo si appoggia Silvia si tira indietro, è terrorizzata, quindi decide lei di fare il movimento, piano piano riesce a far entrare dentro di se la capocchia ma si sente molto ma molto dilatata. Nonostante ciò le piace sentirsela ben tappata. Grassa risata da parte di noi maialine che con l’acquolina in bocca continuavano ad ascoltare la storia. L’uomo prova ad affondare ma il dolore è troppo quindi è costretto a reggerselo con le mani e giocare con la sola cappella che è dentro la fighetta di Silvia che inizia a godersi quell’enorme bastone. Silvia riesce a raggiungere un paio di orgasmi ma si rende conto che per quell’uomo è un enorme sacrificio e sofferenza pertanto decide di praticare una masturbazione magistrale ma prima, fotografia.

Si pone in ginocchio e col viso vicino al pene si fa la fotografia poi allunga il braccio ove distende il pene al fine di evidenziare la lunghezza. Tutto ciò ovviamente per mostrarlo a noi piccole troiette che con la bava alla bocca e la fighetta oramai fradicia saremmo state più che contente di partecipare.

Ancora oggi penso al racconto e alle foto di quel membro color ebano, nodoso ed enorme che vorrei avere dentro di me… chissa, forse un giorno andro anche io in ferie da sola e potrei incontrare il mio vatusso e provare la proboscite

 

 

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