Ciao a tutti e a tutte; mi chiamo Angela e se qualcuno non ha letto i due episodi precedenti per capire come mai mi trovavo su un galeone di pirati berberi in viaggio verso l’Egitto…beh, vi consiglio di recuperarli. In ogni caso, nei successivi e ultimi giorni tutte noi ragazze venivamo portate sul ponte del vascello solo nel tardo pomeriggio, sia per farci prendere un po’ di aria e migliorare il nostro aspetto, sia perché non avremmo dovuto bruciare la nostra pelle col sole forte; era chiaro che i nostri futuri padroni avrebbero maggiormente apprezzato la pelle bianca, senza segni e lividi. Eravamo tutte ormai dimagrite, nonostante i pirati ci forzassero a mangiare zuppe in grandi quantità, ma di sapore davvero schifoso. L’intento era di farci ingrassare, sia per farci aumentare i seni e i glutei, sia perché era noto che in oriente gli uomini preferivano le donne in generale con forme abbondanti. Capimmo che ci stavamo avvicinando al porto di arrivo, quando Ahmed, un pomeriggio, ci radunò sul pontile, dicendoci: fra circa una settimana arriveremo in Egitto, per cui da stanotte e per ogni notte che starete su questo vascello ogni marinaio della ciurma avrà diritto a divertirsi con due di voi, e -a parte sverginarvi-potrà fare tutto ciò che vuole, e se qualcuna di voi non lo consentirà, verrà gettata ancora viva in mare. In fondo ..potrete scegliere…solo se siete ottime nuotatrici….. I giovani pirati, eccitati dalle parole del capitano, risero sguaiatamente e iniziarono a darsi vigorose pacche sulla schiena, per compiacersi che finalmente fosse arrivato il momento tanto agognato, iniziando però a discutere fra loro sulle ragazze da scegliere. In poco tempo si scatenò una violenta baruffa, e solo allora mi fu chiaro il motivo per il quale solo negli ultimi giorni fosse loro consentito dare sfogo ai loro appetiti sessuali con noi, scegliendoci come fossimo un premio da riscuotere. Ahmed con due urla interruppe le violente liti fra i ragazzi, intimando di fermarsi. Prima di scegliere potete ben esaminare le puttanelle cristiane -disse- e poi indicatemi chi preferite...sarò solo io a decidere se concedervi le ragazze che chiedete. Poi, rivolgendosi a noi, disse: mettetevi in fila...a un metro di distanza l’una dall’altra, in modo che possiate essere esaminate da tutti con facilità. Noi ragazze eravamo ovviamente in preda alla disperazione…ma per paura di essere gettate in mare ci disponemmo in piedi in fila l’una all’altra. Ahmed visibilmente eccitato per la situazione che a breve si sarebbe scatenata, ci urlò ancora: non fate le verginelle, che lo sarete ancora per poco…(e giù risate dei ragazzi)…fate ciò che loro vi chiedono. Poi, rivolgendoci ai pirati, ridendo disse…preferite che le faccia spogliare io...o vi divertite da soli a denudarle ??? I ragazzi iniziarono a sghignazzare e a urlare: spogliale!!spogliale!!! Ahmed si avvicinò alla nostra fila e ci ordinò: slacciate le tuniche e fate cadere a terra tutto ciò che avete addosso…e soprattutto non copritevi con le mani la fica e le tette...Le più giovani si misero a piangere e non volevano spogliarsi per la vergogna, nemmeno immaginando cosa sarebbe loro successo a breve. Elisa, una ragazzina poco più grande di me, che col fratello giocava spesso in mia compagnia, piangeva e si teneva con forza avvolta al proprio telo a tunica. Fu allora che un ragazzo nero che tutti chiamavano Louis, dall’apparente età di circa diciotto anni ma grande, grosso e muscoloso come solo i ragazzi di colore possono essere a quell’età, che stava spesso in disparte ed era da tutti temutissimo, la prese e la sollevò in aria come per lanciarla verso le vele del galeone. Elisa si zittì, molto probabilmente per lo spavento. Louis tenendola per un braccio in alto le strappò prima la tunica, scoprendole gli acerbi seni, poi il pezzo di tela intorno alla cintura, spogliandola del tutto e scoprendole la figa appena circondata da chiara e rada peluria bionda. Poi con un colpo solo la appese a pancia in giù sulla balaustra del ponte del vascello, in modo tale da farla penzolare con il capo verso il mare e col culo rivolto verso di noi…Louis si abbassò una specie di gonnellino col quale si copriva a malapena le natiche mentre-ad ogni suo movimento- lasciava intravedere la parte finale del suo grosso pene; scoprì così un cazzo lungo due palmi e largo come il remo di una scialuppa, e tenendo fermi i fianchi di Elisa…e senza dire una parola inserì con un colpo solo il grosso membro già rigido nella vagina della ragazza, che per il dolore e lo shock svenne senza emettere alcun lamento. Tutte noi eravamo inorridite, mentre anche i ragazzi si zittirono per la sorpresa di ciò che stava accadendo. Louis continuò ad impalare e pompare Elisa messa a pecora sulla balaustra con una forza e violenza che spaventò tutte noi, ma che sinceramente ebbe anche l’effetto di eccitarci moltissimo. Vedevamo il corpo nudo di Louis proteso, nero, lucido per il sudore e quasi bluastro per gli ultimi riflessi del sole, impegnato a contrarre i muscoli dell’addome, delle cosce e delle possenti natiche nell’atto di scopare la nostra compagna di sventura. Le sue chiappe sembravano voler spingere tutto il corpo dentro ad Elisa, finché…non lo sentimmo emettere un verso animalesco nel momento del sommo godimento. Poi Louis prese la ragazzina, e la gettò in mare. Noi tutte gridammo nel vedere la nostra compagna scomparire fra i flutti, mentre Louis, respirando ancora affannosamente, si lavava dalla cintola in giù con l’acqua di un vicino secchio. Le ragazze più grandi, per non rischiare ciò che avevano visto, si denudarono completamente …Ahmed disse…bravo Louis, così hanno tutti capito, e anche voi-rivolgendosi ai giovani pirati- dovreste prendere esempio da lui come si trattano le femmine…avete visto???!!! Alla vista dei nostri corpi nudi i ragazzi iniziarono a ridere e mettendosi di fronte a noi che stavamo ferme e in piedi come fossimo statue, presero a palparci dappertutto, i seni..i tondi sederi…infilando le mani in mezzo alle cosce di tutte…passandoci l’una all’altro, e infilando le dita in mezzo ai nostri culetti e, mentre alcuni ci tenevano le gambe aperte... altri infilavano le dita nelle nostre giovani vagine. Le ragazze più giovani furono spogliate a forza, e le mani dei ragazzi da una parte strappavano le vesti denudandole, dall’altra allargavano le gambe e godevano con dita e lingua l’apertura della figa e il buco del culo delle giovinette.
Ormai sul ponte del galeone stava consumandosi una vera orgia, quasi tutti i ragazzi erano oramai nudi e tenendoci ferme ci costringevano a farci toccare ovunque e ad essere pressate fra i loro corpi muscolosi. Ognuna di noi aveva almeno sei mani addosso e i cazzi che ci venivano sfregati fra le chiappe, in mezzo alle cosce e a forza inseriti fra le mani e in bocca.
Ahmed mise fine all’inizio di orgia, formando coppie e a volte concedendo due di noi ad ogni ragazzo, dicendo di scendere in coperta, e di continuare ognuno nelle proprie cabine, alcune delle quali comuni.
Io improvvisamente fui presa da dietro per una braccio…era Louis, che tirandomi con decisione disse al capitano…io mi prendo questa, solo questa se sei d’accordo. Ahmed annuì, e mi sentii presa direttamente sulle spalle del ragazzo di colore, rivolta col viso verso la sua schiena ancora sudata per l’amplesso di poco prima. Completamente nuda e bloccata dalla sua presa, fui condotta da Louis nella sua cabina, e appena dentro, gettata ai piedi del suo giaciglio….
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