Roberta ed il professore

  • Scritto da mikimark il 04/03/2022 - 14:52
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Roberta, diciotto anni appena compiuti il 16 marzo. Segni particolari: bellissima. Piuttosto alta e slanciata, capelli lunghi e nerissimi. Occhi azzurri e chiarissimi, nasino greco all’insù, bocca piccola ma sensualissima con grandi labbra carnose che già aveva fatto sognare più d'uno. Due gambe splendide lunghissime ed affusolate da runner quale era. Ed infine due caviglie sottili ed aristocratiche che anticipavano le bellissime gambe.

Taglia rigorosamente 38, ad un culetto rotondo già da donna fatta, abbina un ventre piattissimo come solo una diciottenne palestrata può avere. Il classico ventre che ogni maschio desidererebbe sporcare depositare il proprio liquido seminale dopo una fantastica scopata. Per non riempirla dentro e fecondarla... Era ancora così giovane, Roberta! E soprattutto vergine! Tanto vergine e dappertutto! Qualcuno aveva tentato di deflorarla. Ma lei no, non si era mai concessa!

Due piccoli seni, ma rotondi, tanto sodi e marmorei sembrano guardare al cielo e fanno scoprire due bellissimi capezzoli di un particolare e tenue color rosa. Forse un po’ troppo grandi per quelle picole tettine! Ma sempre appuntiti ed incorniciati dalle molto pronunciate e larghe areole. Ma soprattutto di quel tenue rosa che così ben delicatamente ed in modo molto particolare le ricopre parzialmente le tette. Sì, lei sapeva di avere dei capezzoloni particolarmente grandi e così rosa! Se ne vergognava un po', pure...

Sì, Roberta ha un piccolo seno, ma tutto da ammirare, baciare, leccare e succhiare!

Nuda è insomma uno spettacolo che la natura ha offerto solo ai pochissimi fortunati privilegiati che forse se la sono goduta e gustata così! Completamente sbucciata! Sì, forse... Nuda! Proprio completamente nuda!

Quante volte, nella sua cameretta tutta di rosa dipinta e strapiena di orsetti di peluche che la occhieggiavano, lei stessa si era invece offerta accarezzandosi tutta al suo amico, fedele e discreto specchio! Si tutta nuda davanti a lui! Che sempre le aveva rivelato quanto lei fosse sempre bella e quanto sarebbe stata oggetto dell'irrefrenabile desiderio di un vero maschio! Come nella fiaba! Ma questa volta a luci rosse!

Ma lei ha pure sempre ben saputo che un uomo, solo vedendola così, avrebbe potuto anche non reggere e non riuscire a controllarsi. No, non trattenersi e... sborrare, sborrare ed ancora sborrare! E lei sa già come i maschietti lo fanno! E presto, molto presto, troppo presto per lei! Ma, capricciosa come è lei e come lo sono tutte le bellissime femminucce che sanno di esserlo, il maschietto in calore avrebbe allora potuto farlo solo quando e dove lo avrebbe preteso lei...

Oh nooooo, quella robaccia così attaccaticcia e pure puzzolente che a lei non piaceva proprio! Insopportabile! No, non gradiva né vederla, né sentirne l'odoraccio! E soprattutto non avrebbe mai potuto assaggiarla!

E no! Nonostante le suppliche di qualcuno... Avrebbe bevuto la sborra di un uomo solo quando l'avrebbe voluto lei!

E Roberta, quel giorno, non ne poteva proprio più.

Era furente ed incazzata nera come un'ape. Stava da schifo! Aveva pure il ciclo! Quel cattivo e frustrato professore di latino aveva continuato al mattino in classe ad umiliarla rifilandole come ogni giorno votacci osceni. Ma quelle traduzioni di Cesare dal De bello gallico le erano proprio indigeste. Non le capiva proprio, non riusciva a concentrarsi lei!

E, uffa, le insufficienze fioccavano a ripetizione!

A casa, poi, mamma e papà l'avevano minacciata e le avevano imposto una triste alternativa! O rimediava almeno un po' a quelle insufficienze o lei avrebbe dovuto scordarsela la settimana bianca in montagna con tutta la classe. E, in classe sua c’era pure lui, Francesco... Il biondino dagli occhi azzurri che le piaceva parecchio. Anche se, suo coetaneo, per lei era forse un po' troppo ragazzino e non molto affidabile. Soprattutto in certi momenti.

Pensando a lui lei riduzzava. E pensava temendo che il maschietto sempre in calore avrebbe potuto fecondarla anche solo con il suo sguardo! Figurarsi se poi se lei gli avrebbe concesso qualcosina d'altro...

Ma, proprio a lui per la prima volta in vita sua, Roberta aveva in passato concesso qualcosa. Un pochino! Ed in montagna, forse, gli avrebbe potuto regalare qualcosa di più. Se si fosse però comportato bene e non avesse avuto eccessive pretese da film pornografici che lei sapeva a lui piacevano parecchio! Sì, una sega forse lei gliela avrebbe anche fatta. La desiderava così tanto lui! Fatta proprio con la sua manina. Era sempre lei la sua morosa e soprattutto la più bella della classe! Anzi, del liceo! Lo dicevano tutti...

Ma lei, dopotutto, era veramente piuttosto timida! Poca esperienza lei e parecchio imbranato lui! Roberta non prendeva la pillola e Francesco con i preservativi avrebbe sicuramente litigato parecchio! E non era proprio compito suo provare a infilarglielo lei per la prima volta il cappuccetto! Così oleoso... E maleodorante, poi!

Ma, mentre si faceva la doccia prima di andare dal nuovo professore di latino al quale i suoi si erano affidati per farle recuperare tutte le sue lacune in latino, lei egualmente ricordava piacevolmente...

L’unica volta quando, alla festa del compleanno della sua amica Ludovica, lei si era fatta convincere proprio dal suo Francesco a seguirlo nel bagno dei genitori della padroncina di casa.

Lì aveva permesso che con la lingua il ragazzo divorasse pure il suo rossetto che impreziosiva ulteriormente le sue labbra carnose! E con quanta fatica lei le aveva diligente ricoperte con quel rosa Dior!

Lei si era però pure un po' eccitata e lo aveva così lasciato fare. La camicetta prima e il reggiseno dopo erano stati aperti e volati via.

E adesso? - gli aveva però subito dopo chiesto lei provocante con un sospiro e fulminandolo con un'occhiataccia – E adesso? Cosa vorresti ancora farmi dopo avermi finalmente visto il seno? E' piccolino, lo so...”

Francesco le aveva risposto accarezzandole le due bellissime tettine e strizzandole dolcemente i due capezzoli turgidi, come mai lo erano stati prima di allora. Roberta non aveva potuto infatti restare insensibile a quelle carezze! E lei, nelle mutandine, si era anche un po' bagnata. Subito, ma solo un pochino!

Ti prego, aiutami! - le aveva sussurrato subito il ragazzo - Non ce la faccio proprio più!” E così dicendo, freneticamente come solo un diciottenne eccitatissimo poteva fare, aveva iniziato ad armeggiare con la cerniera dei suoi jeans. Lui sapeva di avere un gran bel cazzo. Se fosse riuscito a mostrarle adesso l'uccello! Sarebbe piaciuto sicuramente a Roberta vederlo! E, forse, lei non avrebbe resistito... Sì, una sega, forse, lei finalmente gliela avrebbe anche fatta! Piano, lentamente e meravigliosamente. L'istinto l'avrebbe aiutata e sarebbe stato tutto fantastico! Anche la sua sborrata! Chossà quanta sborra avrebbe lui schizzato e come le avrebbe riempito la manina!

Ma Francesco, cosa fai? Non fare così! Non essere uno stronzo! - lo aveva gelato però subito lei - Non mi va. Adesso... Qui... Potrebbe arrivare qualcuno! Baciami, se vuoi, mi piace. Ma non chiedermi altre cose! So bene quali cose tu vorresti, sai! Ma io... Uffa! Non voglio!”

Francesco, rassegnato, si era rialzato la cerniera solo un po’ già inutilmente abbassata ed aveva baciato ancora più avidamente Roberta. Le aveva riempito volutamente la bocca della sua saliva. La giovane donna lo aveva lasciato ancora fare. E anzi, dopo avergli sfilato la maglietta, si era stretta ancor più al petto del giovane uomo accarezzandogli i biondissimi capelli e mostrandogli tutto l'affetto che lei provava per lui! Solo quello, però!.

Essere denudato un po’ da Roberta e le sue carezze avevano fatto perdere il controllo al giovane ed inesperto uomo e l'avevano fatto crollare. Era così teso, lui! E Francesco sospirando aveva iniziato senza ritegno a sborrare nelle sue mutandine. Non avrebbe voluto farlo ma non ce l'aveva fatta e non aveva retto. Roberta era troppo bella con quelle sue belle tettine al vento! E quei capezzoloni rosa enormi! Ma il respiro affannato di lei lo aveva proprio turbato e lo aveva eccitato troppo.

Contemporaneamente, oltre al petto, con violenza lui aveva incollato anche il proprio ventre a quello di Roberta. Francesco aveva un pene grosso e lungo. La giovane donna, attraverso la sua gonna ed i sottili jeans di lui lo aveva percepito tutto e soprattutto lo aveva sentito addirittura pulsare. Bruscamente e violentemente.

Non era proprio più una bambina lei ed aveva intuito cosa stesse per succedere. Sapeva bene infatti lei che gli uomini quando raggiungevano l'estasi ed il loro piacere perdevano completamente il controllo di se stessi! E qualche istante prima del loro violento orgasmo, non riuscendo più a trattenersi, facevano pulsare il loro pene. E subito dopo esplodevano e producevano una grande quantità del loro sperma. Proprio quello che lei non avrebbe voluto lui facesse! Così, in quel momento ed in quel luogo!

Ma mentre con gli occhi socchiusi Francesco continuava a gemere ed ansimare, con curiosità Roberta aveva sbirciato l’enorme rigonfiamento che il maschietto non era riuscito proprio più a nascondere. Non aveva visto però macchie e ne era stata sollevata.

Scusami! - aggiunse lei sommessamente coprendosi il seno ed i capezzoloni rosa per rimediare almeno un po' a quello che aveva involontariamente provocato – Scusami, non volevo...”

Ma uffa, penso lei! Molti altri amici li avevano visti appartarsi da soli nel bagno. Sarebbe stato tutto molto imbarazzante! Soprattutto per lei!

Daì, Roberta! – aveva cercato lui di impietosire la giovanissima morosa – Fammi adesso una sega! Ti prego... Verrò subito se tu me la farai come sicuramente tu sai fare molto bene... E guarda! Non sporcherò la tua manina con la mia sborra. La farò nel fazzolettino che ho già qui in mano. Aperto e pronto a raccogliere tutto il mio seme! Anche se so già che sarà tanto, troppo per te...”

Ma noooo! Dai, Francesco! Ti prego, smettila, adesso... - l'aveva implorato allora ancora una volta lei – Fermiamoci qui, adesso... E se proprio non ce la fai più, accompagnami subito a casa e dopo tu, a casa tua... Se proprio devi sfogarti e liberarti... E fare quella robaccia... La faresti anche tu, no? E chissà quanta!”

Aveva aggiunto ciò pensando quella volta che anche lui infatti per sfogarsi e liberarsi avrebbe potuto fare quello che anche già lei faceva da sola ogni tanto sotto la doccia di casa quando i suoi erano via e lei poteva stare tranquilla da sola nella sua intimità. Senza essere disturbata da qualcuno e senza essere interrotta proprio sul più bello!

Ed anche oggi, sotto la doccia, lei si era accarezzata un po'. E il ricordo di Francesco che, da lei eccitato, era invece venuto nelle sue mutandine, l’aveva poi ancora una volta turbata.

Come pure, aveva ancora Roberta maliziosamente sospettato, lo sarebbe stata anche la giovane mamma di lui quando avrebbe dovuto prendere prima o poi in mano la mutandina ancora umida e macchiata del liquidi seminale del suo figlioletto.

Certamente Veronica, la mammina di Francesco, avrebbe colpevolizzato proprio lei, Roberta! Così capricciosa e poco disponibile a soddisfare le voglie e le naturali esigenze di suo figlio, maschio già fatto e pronto a mostrare alla sua morosa tutta la sua virilità! Offrendole in visione una sua enorme sborrata! Lui era infatti dopo tutto sempre il suo morosetto.

E invece lei, avrebbe pensato la giovane mamma, la bella Roberta l'aveva costretto a spruzzarsi in quel modo addosso! In quelle mutandine che ora lei teneva strette tra le sue dita! Con tutta quella robin che lei, donna sposata da tanti anni, ben conosceva e che che costretta a ben vedeva in quel momento!

E Veronica avrebbe così pure scoperto quanta della sua cremina il suo figlioletto ne aveva fatta nello slippino! Lo stesso che in quel momento lei con non poco imbarazzo continuava a tenere sull'elastichino. Nervosamente e sempre più stretto tra le sue dita. Guardando però tutto con un po' di curiosità! Non lo aveva mai visto così lo sperma di suo figlio! Fino ad ancora sentire pure in quel momento l'odoraccio sempre sgradevole della sua sborra. E pure fino ad accorgersi lei stessa fastidiosamente che le sue stesse dita si stavano inumidendo dello sperma di lui che ancora involontariamente stava toccava proprio lì!

Ed anche quella del suo ragazzino era stata attaccaticcia e puzzolente! Come quella di suo papà che lei ben conosceva! E di tutti gli altri uomini che pure lei aveva già sperimentato dai tempi del liceo! Ma quanta ne aveva fatta suo figlio! Quanto doveva essere bella la sua morosetta avrà pure pensato la mamma di Francesco! Quanto l'aveva desiderata lui per essere proprio così pieno di desiderio e di sperma! E se suo marito avesse saputoscutamdo con tanta attenzione! E cosa lei stava pensando e facendo in quel momento! Con la sborra di suo figlio tra le sue dita! E sporcandole l'anulare e soprattutto la sua vera dorata!

Ma Roberta era fatta così ed era capace pure di questi pensieri! E fece allora un mesto sorrisetto. Addusse per se stessa tante giustificazioni per quel suo comportamento avuto con quel maschietto che aveva avuto allora tanta voglia di lei! Lei era la sua morosa! E lui aveva avuto tanta, tanta voglia di godere con lei! Tanta, tantissima! Proprio come avrebbe voluto fare anche lei adesso! Sotto la doccia e nella sua intimità. Da sola...

Silenziosamente lei aumentò allora la velocità e la profondità delle sue carezze! Ma il tempo era poco e, uffa, il professor Silvestri la stava aspettando...

Quindi, di fretta, uscì dalla doccia. Peri e reggi, jeans, maglietta, scarpe di ginnastica e via di corsa...

Mentre camminava a passo veloce pensava che l'’aspettava certamente il solito vecchio trombone che l’avrebbe sicuramente aggredita per la sua ignoranza su Cesare, Cicerone e così via su tutti quei noiosissimi scrittori latini. Ne era certa e meditò sulle scuse da elencare per la sua incapacità nel concentrarsi nelle traduzioni.

Il campanello era l’ultimo, in alto a sinistra. Il professor Fabio Silvestri, come appurò subito Roberta, abitava infatti in una bellissima mansarda. Era graziosissima. Era chiaro che era il regno di un uomo single. E la giovane donna, quando il professor Silvestri le si parò di fronte e la invitò ad entrare non potette non provare immediatamente una piacevolissima sorpresa ed un certo imbarazzo. Un fremito la percorse tutta!

Si era verificato propriio tutto il contrario di quello che lei aveva prima immaginato! E subito ci fu per la ragazzina il primo corto circuito! La giovane donna non potette quindi nascondere tutta la sua piacevole sorpresa all'uomo che sorridendole gentilmente la invitò ad entrare in quello che era il suo regno.

Lui, accorgendosene immediatamente delle difficoltà della ragazzina alla vista del suo nuovo professore di latino, ne fu naturalmente gratificato e contraccambiò con un bel sorriso di circostanza e di appagamento! Era contento di essere subito piaciuto alla bella e giovanissima Roberta!

Il professor Fabio Silvestri era proprio bello e naturalmente ben sapeva di esserlo!

Bellissimo, accidenti! Non più giovanissimo ma non vecchio! Uno splendido quarantenne, un uomo nel pieno della sua maturità che tanto turbò la bella e giovanissima Roberta! Da farle mozzare il fiato e da far perdere la testa alla ragazzina quale era lei!

Se i suoi genitori l'avessero saputo non l'avrebbero certamente mandata proprio lì a rimediare le sue insufficienze in latino! La loro bambina nella tana del lupo! E sua mamma sapeva bene che la sua bellissima figlia era indubbiamente giovanissima e soprattutto ancora vergine e soprattutto inesperta! E pure tanto ingenua e facile preda di qualche orco di sesso maschile... Ma anche donna già fatta! Eccome! E con tutte le sue cosine a posto! E pronta per l'uomo che l'avrebbe scoperta, jntrigata e catturata!

Mamma e papài di Roberta lui, il professor Silvestri, non l'avevano mai visto. Da altri genitori erano stati informati solo della sua bravura nel far studiare e recuperare le lacune in latino di studentesse svogliate.

La realtà era indubbiamente ben diversa!

Quarant’anni circa, capelli ricci, leggermente brizzolato e con due occhi chiarissimi come quelli della giovanissima studentessa che gli era apparsa sull'uscio di casa sua!

Con quella carnagione scura frutto della sua abbronzatura da invidiare, barba leggermente incolta, jeans e maglietta lui non poteva non turbare la giovanissima donna che gli stava davanti impalata e che iniziò infatti subito a farfugliare frasi leggermente sconnesse che avevano per argomento il suo vecchio e rimbambito professore di latino del liceo.

In realtà gli occhi azzurrissimi dell’uomo l’avevano già stregata e mandata subito in confusione. E, purtroppo per lei, lui stesso di ciò se ne era già ben accorto! E non lo nascose alla ragazzina il suo chiaro compiacimento facendola arrossire ancor di più!

Ma uffa! Lui era troppo bello per la ragazina. E l’imbarazzo e il rossore che purtroppo Roberta non era riuscita assolutamente a nascondere al ben più smaliziato ed esperto uomo quarantenne pure lo divertirono assai. Piacquero troppo al vecchio marpione vedere l'imbarazzo ed il rossore della ragazzina! E soprattutto tutto il suo fastidio nel non riuscire a nasconderglieli!

Ed anzi naturalmente il fastidio ed il violento rossore di lei subito lo facevano pensare a sviluppi futuri molto, molto interessanti per lui e pure forse molto intriganti per lei. Ma soprattutto anche per lui, naturalmente! Sempre terribilmente attratto dalle donne! Ancor più se giovani e belle. Come la ragazzina che gli stava di fronte allota. Così imbarazzata ed in evidente difficoltà per la bellezza dell'uomo che aveva appena visto e conosciuto per la prima volta! E lei pure gli sembrò odorasse di vergine! O quasi... Forse... Ed il suo istinto da uomo maturo non lo aveva fatto sbagliare!”

Molto carina la ragazzina! - pensò infatti allora subito lui tentando di tenere ben nascosto quel turpe pensiero – Sbucciata e completamente nuda offrirebbe certamente un gran bello spettacolino al fortunato che se lo gusterebbe così! Giovane e fresca nella sua giovane bellezza e nei suoi profumi di femminuccia vergine! Tettina piccola ma sicuramente soda e tutta da accarezzare. E con i capezzolini ancora acerbi tutti da mordicchiare e succhiare! Ma, vista la giovane età, il tutto andava fatto con cura e tanta dolcezza! Per non agitarla troppo... E farla scappare!

E chissà come era il pelo della sua bellissima e già gonfia farfallina! Non ancora troppo ammirata, apprezzata e penetrata da mariti ed amanti assai esigenti e dotati! No. Non come tutte le altre sue amanti non più giovanissime come era invece lei, la bella Roberta! Tutte bellissime le sue donne, ma talvolta troppo abusate! Dagli ardori matrmoniali! E non solo quelli!

Ma lui era troppo curioso! E il professor Silvestri tanto forte avrebbe avuto il desiderio di scoprire quanto fosse pelosa la fica di lei! Sì, quanto era rigoglioso il cespuglietto della sua passerina? Pelo folto, abbondante e nerissimo come i suoi capelli? E triangolone bello grande quindi? Ma curatissimo come piace a lui?

O passerina stuprata, violentata e completamente depilata come tante sue compagne di liceo fanno per moda?”

Sì, il professore di latino di Roberta era proprio un maschiaccio impenitente e sempre alla ricerca di giovani e belle prede da cacciare. E naturalmente da catturare ed alla fine divorare! Riempiendole sempre tutte completamente senza pietà fino all'utero di sborra! La sua. E lui ne faceva tanta! Ogni volta... Ma chissà se la bella ragazzina prendeva la pillola...

Raccontami, Roberta, quali sono i tuoi problemi nella lingua dei nostri Padri? - esordì pomposamente il professore per mettere ulteriormente in difficoltà la giovane donna e per interrompere i suoi turpi pensieri - Non ti piace proprio il latino o detesti solo il tuo insegnante di latino?”

No. Non è lui il mio problema! - rispose subito con voce flebile la ragazzina - Non riesco io a concentrarmi come dovrei nelle traduzioni! Sono un disastro nelle versioni dal latino all'italiano! - rispose ancora Roberta mentendo un po' ma per tentare di mitigare l’imbarazzo - Mi aiuti lei professore... Sono qui per questo! Mamma e papà mi hanno rassicurata sulla sua bravura e soprattutto sulla sua serietà. La prego, professor Silvestri! Lo faccia per me! Non voglio saltare la settimana bianca con la mia classe! Le assicuro che mi impegnerò al massimo! Come lei vorrà...”

Non penso che tu sia un disastro come i tuoi voti dicono! - cercò di rincuorarla subito lui - Imparerai. Un po’ alla volta, vedrai, ti insegnerò a superare tutte le difficoltà che potrai incontrare. Mi dovrai seguirmi, però. Dovrai avere molta fiducia nel tuo nuovo insegnante... Ed essere anche molto disponibile nel farlo! E non sarà sempre forse tutto facile...”

Lo disse con un tono della voce che poteva dare adito a tante interpretazioni! Ma, soprattutto, a tante fantasie di un certo tipo.

Prometto! - replicò subito lei non dando a quelle parole certe interpretazioni e non volando con la fantasia! - Voglio andare a sciare, io...”

Roberta iniziò quindi a seguire le lezioni del professore. L’uomo le piaceva tantissimo! E sempre di più! Ma aveva il terrore a confessarselo e soprattutto di tradirsi con lui in quella sua debolezza inconfessabile! E di apparire a lui come una ragazzina in calore!..

Ma... figurarsi! Pensò infatti subito lei. Quarant’anni, single e bellissimo! Certamente lui non aveva bisogno di una diciottenne come lei!

Così evidentemente timida, probabilmente inesperta e soprattutto così poco disinibita e disinvolta! Ma uffa! Si arrabbiò con se stessa lei! Lei davanti a lui era diventa sempre subito tutta rossa come una bambina! Ma quel maschietto le era proprio piaciuto troppo! Non era riuscita neppure a naconderglielo! Che vergogna! E sarebbero stati poi ancora guai per lei se si fosse mostrata così ingenua e trasparente nelle sue emozioni! Quei suoi rossori traditori!

Chissà poi, continuava lei a pensare, quante e quali donne passavano per quella mansarda che sapeva molto di alcova. Se quelle pareti potessero parlare... E quel letto, poi...

Ma un giorno Roberta si scoprì, sotto la doccia, a pensare troppo a lui. Le carezze quel giorno furono particolari, lente e molto, molto sapienti. Lei conosceva bene il proprio corpo e sapeva pure bene come cercare e trovare il proprio piacere! Anche da sola! Come proprio quel giorno che a sorpresa, improvvisamente, raggiunse un piccolo ma bellissimo orgasmo tormentando proprio il suo piccolo bottoncino del piacere.

Sì, sotto la doccia, si bagnò prima un pochino e spruzzò poi come mai aveva fatto. Si vergognò un po' ma ancor di più si turbò quando mentre stava schizzando tutti i suoi umori si sentì profferire tra i gemiti ed i sospiri del suo orgasmo il nome di lui! Sì, sussurrò il nome di Fabio! Non aveva mai ancora usato con lui il suo nome. L'aveva fatto adesso, in quel momento così particolare per la giovane donna quale era. Proprio mentre per la prima volta pensando a lui raggiungeva l'orgasmo ed il suo piacere! Quell'uomo lei lo desiderava e lo voleva!

Capì rassegnata che era già tanto infatuata di lui e che pericolosamente aveva bisogno di lui! E lei non doveva! Così, tanto! Come non aveva mai desiderato un altro maschio! E neanche Francesco, il suo moroso! Non aveva nemmeno voluto fargli mai neppure una sega!

Era tanto eccitata ma pure impaurita! Lui era un uomo di una certa età con tante esperienze con certamente donne anche della sua età. Lei era invece solo una diciottenne. Anche vergine! Una ragazzina, giovanissima, inesperta e pure anche parecchio timida! E se invece gliela avesse ora chiesta lui, il professor Silvestri? Non volle rispondersi ed abbasò il capo!

Ma tutti questi pensieri si affollavano quasi vorticosamente ogni giorno nella sua mente. La masturbazione cominciò a non soddisfarla più come prima ed era pure iniziato a scemare sempre di più il desiderio di vedere Francesco. Il ragazzino che vedeva ogni giorno in classe e che praticamente avrebbe dovuto essere il suo moroso!

Con lui avrebbe dovuto fare sesso! Lui lo chiedeva sempre! Lei no, non voleva! “Se proprio hai tanta voglia, vai a farti una sega nel bagno dei maschi! - lo stroncava anche a scuola spesso lei - Io non ho voglia di fartele certe cose... Mi dispiace, Francesco... No... E non insistere... Non te la faccio la sega! E te l'ho detto! Se proprio devi.... Vai in bagno! E se proprio vuoi, pensami... Che io sia lì con te... Immagina che io ti aiuto! E te la faccio io... Sì. la sega... Come vorresti tu...”

Ma detto ciò poi lei si girava di scatto, lasciandolo da solo ed impalato in mezzo al corridoio della scuola. Ed allora se ne andava sculettando con quel gonnellino spesso cortissimo e troppo trasparente da usare a scuola! Soprattutto con quei compagni di classe così giovani, sempre in calore e soprattutto tanto guardoni.

Lei lo sapeva che la guardavano tutti ma lasciava fare! Anche se Francesco, il suo moroso ufficiale tanto ed ossessivamente geloso, l'aveva rimproverata più di una volta su come lei mostrava troppo le gambe e su come svelava a tutti persino il tipo di peri che lei usava!

Ma lei sbuffava per quei rimproveri, faceva sempre spallucce e lo accusava di insopportabile ed ingiustificata gelosia! Ma se lui avesse invece saputo quali erano in realtà i pensieri della sua morosa! Un bal quarantenne di nome Fabio!

Intanto passavano i giorni e le settimane. Il professor Silvestri che lei, dietro l'invito fattole da lui stesso, aveva confidenzialmente iniziato a chiamare talvolta anche Fabio, era indubbiamente un bravo insegnante di latino.

I risultati si vedevano. I miglioramenti erano senza dubbio ben evidenti e significativi.

Ma, dopo alcune settimane, si verificarono pure i primi incidenti di percorso.

Un giorno lei arrivò leggermente in anticipo alla lezione ed incrociò fuori dell'ascensore una splendida donna che era evidentemente appena uscita dalla mansarda del prof. Solo lui infatti abitava all'ultimo piano di quel palazzo! Lei aveva circa l'età di lui ed era tutta affannata ed ancora con lo sguardo un po' trasognante.

Roberta, dopo quell'incontro casuale con quella donna indubbiamente non più giovanissima come lei, si sentì ancor più a disagio ed entrò allora ancora un po' più timidamente del solito nell’appartamento dell'uomo che era il suo professore di latino! Ma uffa! Lei lo aveva capito! Tra donne certe cose non si riescono a nascondere! Quella donna appena vista e così evidentemente scarmigliata ed arruffata aveva appena fatto l'amore con quell'uomo che abitava lassù, in quella mansarda...

Lei vi entrò quasi in punta di piedi. Ed oltre a quell'odoraccio che non molto tempo dopo avrebbe cominciato a riconoscere molto bene, essendo quello molto particolare di sperma di uomo, lei percepì pure un intenso profumo di femmina. Quello della donna appena uscita!

Arrivo subito - urlò l’uomo padrone di casa - Sono sotto la doccia... Resta lì e siediti pure sul divano...”

Era evidente che il prof aveva appena proprio finito di scopare con la bella bionda con la quale lei si era quasi scontrata fuori della porta dell'ascensore e davanti all'ingresso della mansarda di lui! Roberta si sforzò di pensare che quello che urlava da sotto la doccia era ancora solamente il suo insegnante di latino! Non il suo uomo e soprattutto non il suo amante che lei tanto forse avrebbe allora desiderato!

Roberta si scoprì triste e disillusa! Per un attimo pensò al suo Francesco che lei tanto maltrattava, che lasciava sempre a bocca asciutta e che piantava sempre pieno di voglia! Di lei. Una sega! Solo una sega le aveva chiesto anche quella mattina a scuola... Durante il riposo...

Rabbuiata lei si sedette sul divanetto di fronte alla scrivania. Dopo aver visto quella donna lei si sentì proprio ancora più giovane di quanto lo fosse. Una bambina, quasi... Ma uffa! Lei non lo era più! Lei era una donna! Ed era sicura, se lo avesse voluto, di soddisfare un uomo! Anche se più grande di lei... Bisognava solo prestare un po' di attenzione in certi momenti! E lui, il professor Silvestri, era un uomo così maturo! Ci avrebbe pensato lui e non l'avrebbe inguaiata, come l'avrebbe sicuramente invece fatto Francesco!

Il professore avrebbe saputo quando, come e cosa fare con la ragazzina che era lì adesso a sua completa disposizione! E forse anche sua! Completamente e per la prima volta!

Era avvolta in questi pensieri quando casualmente si accorse che, scivolando sul divano e volgendo fugacemente lo sguardi alle sue spalle, da quella posizione poteva intravedere l’ingresso del bagno e, soprattutto, il box doccia. Proprio dove, all'interno dello stesso, il prof si stava rigenerando. La smorfia che prima quell'evidente riposo del guerriero di lui le aveva provocato sul suo visetto contrariato si trasformò poi in uno sguardo di grande curiosità.

I vetri che chiudevano la doccia erano bagnati ed opachi, ma non troppo. Nella fretta lui non li aveva neppure chiusi completamente!

Per la prima volta Roberta intravide il prof. E sotto la doccia era indubbiamente nudo. Lui canticchiava perché evidentemente di buon umore dopo la scopata che si era appena conclusa probabilmente in maniera molto soddisfacente per lui!

La ragazzina non sapeva se lui si stesse accorgendo di essere spiato. Ma lei egualmente guardò. Con piacere e molta attenzione lei spiò il corpo nudo di quell'uomo che dal primo istante le era tanto piaciuto. E si vedeva quasi tutto! Anche quella cosa che, a distanza, sembrava una piccola proboscide. L’uomo aveva effettivamente un pene di dimensioni veramente ragguardevoli! Asinine e quasi preoccupanti per lei! Mai immaginata una cosa del genere!

La porta del box si aprì improvvisamente e completamente. La giovane donna si ritrasse, si ricompose sul divanetto e finse di nulla. Ma la bella visione dello splendido corpo nudo del professore, anche se un po' offuscata dalle vetrate bagnate del box, l'aveva turbata e da allora l'avrebbe tormentata per tutte le notti. Nel suo letto in particolare, dove aveva iniziato pure a dormire nuda! Era così diventata una piacevole abitudine regalarsi da sola il piacere! Ogni notte! E da nuda era più facile farlo! Ma se lui l'avesse saputo! Quanto se ne sarebbe vantato. Ma per lei sarebbe stata proprio la fine!

Passò una settimana. Quel pene grosso e lungo dell’uomo continuava a turbarla, agitarla e tormentarla. Persino la scena della sborrata nei jeans del bel Francesco era diventata solo un lontano ricordo.

Il tutto degenerò alcuni giorni dopo. Roberta volle giungere nuovamente in anticipo alla lezione a casa del prof. Come sempre lei indossava solamente camicetta e gonnellino piuttosto corto. Sotto il suo intimo preferito. Mutandina e reggi. Di un tenue color rosa, con piccolissimi pizzi nei punti giusti! Ma tutto era volutamente tanto, tanto trasparente!

Suonò il campanello. Lui le aprì dopo qualche secondo d'attesa il cancello e lasciò aperta per lei la porta d’ingresso affinché la giovane donna potesse varcare da sola l'uscio di casa sua.

Appena entrata Roberta si guardò attorno con circospezione ma sentì subito da lontano il professore. “Roberta, sei un po' in anticipo, oggi... - lo sentì gridare - Aspettami di là perché sto finendo qui in camera da letto il programma della lampada abbronzante. Mi mancano ancora circa dieci minuti. Scusami ma tu sei veramente in anticipo... Beviti un bicchierino di quel liquorino che vedi sulla scrivania! E' dolce ed è da donne. Ma non ubriacarti, eh... Ci aspetta il latino e Cesare... Non Boccaccio...”

Sono in anticipo di un quarto d'ora, prof! Ma va bene! - rispose Roberta sorridendo un po' ma turbata per quello che stava casualmente succedendo – Stia tranquillo, prof Silvestri... Mi scuso per l'anticipo! L’aspetto qui ferma, seduta sul divano... Non mi muovo... Ed asaggerò quel liquorino da donne! Se è dolce e se non è troppo forte... Io sono quasi astemia e non reggo molto l'alcol. Soprattutto con un superalcolico! Non vorrei essere mezza brilla per Cesare o... Boccaccio!”

E si sedette dopo aver bevuto un po' di quel liquore senza dubbio molto dolce ma parecchio forte ed alcolico. Sentì infatti immediatamente del gran caldo che la avvolse tutta! E pure una leggera euforia...

Roberta! - le urlò ancora lui a sorpresa – Se ti va potresti venire però qui a spalmarmi dietro l'abbronzante... Se non ti imbarazza troppo... A me assolutamente no!”

Lei non rispose immediatamente e subito imbarazzata scosse il capo. “No, professore! - le urlò allora lei - No, non mi va! E non mi sembra proprio il caso...” Ma non vista si riempì di nuovo il bicchierino con quel dolcissimo liquore.

Ma la mansarda era piccola. E piena ovunque di specchi e vetrate. E, per caso, dalla sua posizione, per uno strano gioco di riflessi degli specchi delle numerose vetrate, Roberta riuscì a vedere il prof mentre, disteso sul letto a ventre in giù, stava finendo il programma di abbronzatura giornaliero in precedenza programmato.

No, lui non aveva previsto che la sua giovane allieva giungesse così in anticipo! E lui pure, correndo, era corso ad aprire il portone alla ragazzina. Sbadatamente dopo non aveva pensato di almeno socchiudere dietro di sé la porta della sua camera da letto. Era rimasta quasi spalancata mentre lui si era riadagiato nel suo lettone sotto le lampade che illuminavano ed abbronzava tutto il suo corpo. Già ben abbronzato e pure parecchio muscoloso.

E lei lo vide proprio così e per bene! Di nuovo nudo! E lui era ancora una volta bellissimo! Così, tutto nudo. Abbronzatissimo e tutto unto dalla crema abbronzante. Soprattutto sul suo culo rotondo e muscoloso leggermente sollevato. La già ben evidente abbronzatura integrale impreziosiva senza dubbio il tutto!

E no, meditò Roberta! Non c'era quello che invece c'era sul suo corpicino da ragazzina! I segnacci del bikini, piccolini ma fastidiosi! Ma lei non si era mai permessa di abbronzarsi al mare nuda! Mai con i suoi genitori. Ma soprattutto mai con i suoi coetanei o i suoi compagni di classe che guardoni avrebbero bramato di vederla nuda! O, almeno in topless, le sue tettine!

Ma poi, sempre con gli occhi socchiusi e già un pochino alterata da quello che aveva appena bevuto, Roberta lo vide improvvisamente girarsi. E così, finalmente, riuscì a vedere quello che giorni prima aveva solo intravisto sotto la doccia. Quella cosa che, avvolta quella volta dai vapori, l’aveva tanto incuriosita e turbata. Ma ora, finalmente, il bellissimo uccello del professor Silvestri non aveva più alcuna protezione e copertura e le apparve in tutto il suo splendore! Come era bello così nudo il professor Silvestri. E come lo era tremendamente pure quel suo uccello! Tutto da guardare ed ammirare! Roberta ne fu rapita. Mai visto prima un uccello così!

Era già enorme, anche se lei notò che non era probabilmente in completa erezione. Per un attimo immaginò a come poteva diventare se una donna avesse voluto ora aiutarlo! Magari mostrandosi anche lei nuda! Spalmandogli con cura l'abbronzante! Come lui pure aveva appena chiesto spudoratamente a lei! La ragazzina che era di là nel salottino e che con impazienza e mezza brilla lo stava attendendo! Con una certa e ben intuibile ansia!

No! Lei non aveva mai visto una cosa del genere. L’aveva solo sfiorato. Quello di Francesco, il giovane morosetto! Che pure gli era sembrato ben dotato! Ma certamente non era stato come quello ora del professor Silvestri!

Quello che l'uomo in quel momento solo a lei involontariamente offriva in visione era indubbiamente l'esaltazione del genere maschile! Ed in particolare l'uccello di uno splendido quarantenne quale era il professore era!

E l'uomo ce l'aveva piuttosto scuro e grosso. E percorso da grosse venature che lo percorreva in tutta la sua lunghezza. Pure notevole ed un po' addirittura preoccupante per lei!

Roberta subito pensò che quel coso aveva già evidentemente combattuto tante battaglie! Chissà quante fiche aveva penetrato! Larghe, lunghe, pelose, depilate, bagnate, grondanti o asciutte! Ma certamente nessuna stretta come lei sapeva bene fosse ancora la sua! E lei fu colta subito da una inevitabile ansia,

Lei pure infatti notò che quel pene era particolarmente grosso eg aveva una lunghezza di almeno venti centimetri. Rossa, quasi viola, una grossa cappella solo un po' liberata dal prepuzio dava un aspetto ancora più equino al membro del maschio. Ma ciò che la impressionò fu soprattutto quelli! Il suo scroto! Ed i due suoi testicoli. Erano grigi, grandissimi e tanto, tanto gonfi e pelosi. Non rosei e lisci come pensava fossero quelli dei ragazzini suoi coetanei! No! Erano le giuste palle di uno splendido uomo di quaranta anni. Quale era lui! Il professor Silvestri!

Roberta ne rimase impressionata e pure impaurita. Tutto era grande, enorme. Lei pensò che non avrebbe mai potuto sopportare un coso del genere dentro di sé, dentro la sua fichetta ancora così stretta ed inviolata! O almeno lo pensava allora...

Ma uffa! Continuò lei a preoccuparsi ed agitarsi. Lei era anche ancora così piccola e vergine! Non avrebbe mai potuto sopportare un membro di quelle dimensioni dentro di sè. Per non parlare poi di tutta quella roba che, alla fine, ne sarebbe uscita fuori! Quando l'uomo sarebbe esploso! Sì, quella roba che gli uomini, quando raggiungono il loro orgasmo, fanno zampillare senza soste ed inondando dappertutto!

Anche il professor Silvestri, continuò a pensare quasi atterrita la giovane donna, la fa quella cremina! Eccome! E chissà quanta ne fa!

Lo fanno tutti i maschi nell'estasi dell'orgasmo, senza alcun ritegno, perdendo il controllo e creando guai! Fecondando la femmina! Ma lui, concluse lei cercando di calmarsi, il professor Silvestri non è un ragazzino! E' sempre stato molto attento in certi momenti... Con tutte le sue amanti! Ne era sicura!

La giovane donna, surriscaldata da quello che aveva bevuto, inebetita da quelle visioni ed agitata da tutti quei pensieri, abbassò lo sguardo. E fu a quel punto che a sorpresa sentì avvicinarsi la voce del prof.

Ma tesoro! - si sentì così chiamare da lui per la prima volta - Accidenti a questi specchi. Ma tu potevi anche dirmelo, uffa! Io non me ne sono proprio accorto. E tu ti sei visto uno spettacolino molto piacevole, vero? In esclusiva e pure molto gradevole! Per te...”

Roberta si sentì sprofondare per l'imbarazzo. Lui se ne era allora accorto di essere stato spiato! Lei lo aveva visto! Nudo! La vergogna le fece dire solamente un timido tentativo di scuse. “‘Mi scusi, prof! - gemette quasi sospirando - Ma io non volevo... Per davvero...”

Il prof rimase allora in silenzio e stette ancora per alcuni minuti coperto solo un po' da un minuscolo accappatoio.

Riempì però di nuovo i bicchieri con il liquore che Roberta aveva già apprezzato. E del quale pure ne aveva già involontariamente sperimentati gli effetti sul suo scarso autocontrollo! Riempito tutto fino all'orlo quello di lei il professore servizievole raggiunse la ragazza seduta sul piccolo divano di fronte alla scrivania. Seduta lei era come paralizzata ed a capo chino. Avrebbe forse voluto allora scappare!

Lui invece avvicinò il bicchiere alle labbra di lei. Lei fece un cenno di diniego e voltò di lato il capo. Non voleva bere più.

Sù dai, signorina Roberta! - insistette allora lui riavvicinando il bicchiere alle labbra di lei - Non faccia così! Non cominci con i capricci! Non rifiuti questo Nettare degli Dei... Tutte le donne qui lo hanno sempre molto apprezzato! Vedrà! Farà bene anche a lei! E poi oggi saltiamo la lezione. Visti i suoi miglioramenti possiamo permettercelo!”.

Ma professor Silvestri, io ho già bevuto e sono pure già un po' confusa... - miagolò allora lei rigirando però il volto verso di lui e riavvicinando la sua bocca al bicchiere – Non vorrei essere un po' brilla, dopo... Mi vuole ubriacare, lei? E se la sbornia mi rattristasse invece di rallegrarmi? Io potrei versare anche qualche lacrimuccia, sa...”

Voglio correre questo rischio con te, Roberta! E poi le lacrime fanno gli occhi ancora più belli! - aggiunse allora lui con un tono canzonatorio e pieno di malizia - E poi, visto che siamo ormai così in confidenza... Possiamo parlare anche d’altro. Soprattutto perché tu sei una bellissima ragazza! Ma già donna! E questa mi piace assai!”

Va bene! - rispose Roberta che non aspettava altro che essere pure lei considerata una donna e vuotando con tre o quattro veloci sorsi il bicchiere di liquore che le era stato appena offerto e che aveva per paura inizialmente rifiutato - Non mi metta a disagio, però! Non sono abituata a bere così, io! E soprattutto a parlare di certe cose, soprattutto con un uomo! E un uomo come lei... Mi imbarazzo, così! E parecchio... E lei se ne è già accorto, mi pare! E le piace tanto vedermi arrossire ed andare in difficoltà... Sbaglio?”

Non eri per nulla imbarazzata prima, mi sembra! - la interruppe seccamente il prof - A guardare me! Un uomo! Il professor Silvestri! E completamente nudo!”

Mi scusi, professore! Ma io non volevo veramente disturbarla ed ancor meno guardarla. Mi creda, prof! - ripetette Roberta ben sapendo di non convincere l’uomo - E stato un caso ed io non volevo proprio spiare...”

Hai il ragazzo? O per lo meno hai un uomo che rendi felice? Mi capisci, vero? - le chiese subito allora lui cambiando nuovamente tono – Intendi bene cosa voglio insomma sapere, vero?” ‘Sì. Anzi no! O per lo meno non come lo pensa lei! Non ho, insomma, un uomo con cui faccio l'amore... - sussurrò Roberta, che ben aveva capito ormai il tipo di conversazione alla quale sarebbe stata costretta a sottoporsi per punizione – No, non le faccio certe cose! Anche se lui lo vorrebbe e me le chiede sempre! Anche stamattina a scuola me l'ha chiesto... Ma io non ho voluto, sa!”

Non fai l’amore? E cosa fai allora con lui e con tutti questi benedetti ragazzini che sicuramente ti corteggiano e ti assillano? Sei così carina, tu... E già donna! E non ti mancano certamente gli spasimanti!”

Non faccio nulla, prof! O quasi nulla! - ammise timidamente lei tutta rossa in volto – Sì, mi piace tormentarli un po'... Anche Francesco che sarebbe il mio moroso... Ma sono tutti ragazzini e miei coetanei... Sono tutti come delle bestioline in calore. E io non sopporto essere trattata come una cavallina. Da domare e fecondare! Insomma... L'avrà ormai capito... Io sono anche ancora vergine!”

Lei rimase in silenzio per qualche secondo.

Ma non mi prenda però in giro adesso per questo! – aggiunse subito dopo sbottando con tono fiero lei – Sono sempre una donna fatta, io! L'ha detto anche lei!”

Il professore sorrise, non replicò e lasciò parlare lei.

In tanti hanno tentato, con le buone o con le cattive di farmi per lo meno partecipare un po'... - aggiunse allora infatti subito Roberta - Qualcuno ha anche tentato di mettermelo pure in mano, il loro coso! Ma io non li ho mai accontentati e li ho anzi costretti a recarsi da soli al bagno! E l’idea che li avevo eccitati a tal punto da costringerli a fare quella roba da soli talvolta mi ha quasi divertita! Mi capisce, vero, prof? Uffa! Io non sono proprio una puledrina che si fa mettere il morso da chiunque! E certe cose le farò solo se le vorrò fare io! Capito, professor Silvestri?”

Il professore allora la interruppe. “Sei stata molto cattiva, Roberta! – la rimproverò allora lui – Li hai fatti tutti solo soffrire così!” “Ma erano solo dei ragazzini! - tentò di giustificarsi ancora lei - Ed io non mi sono proprio fidata di loro... Qualcuno mi avrebbe sicuramente ingravidata! Oh no! Io appena diciottenne con il pancione e con le tettine gonfie e pronte per allattare il cucciolo! No e poi no! Non lo avrei voluto proprio! Sbaglio, professore?”

No. Questo bon sarebbe stato giusto, Roberta – la rimbrottò allora nuovamente lui con tono severo quasi fosse il suo professore di latino del liceo e sollevando con tono minaccioso l'indice di una mano – Ma certe cose non si fanno con gli uomini e tu sei stata molto cattiva! E pure perfida!”

Roberta si ammutolì e chinò il capo. Sapeva che il professor Silvestri aveva ragione anche se le dava fastidio doverlo ammettere.

Ed ora ascoltami, Roberta, prima di continuare... - aggiunse il professor cambiando improvvisamente il tono della sua voce – Ma soprattutto ora non spaventarti troppo, non agitarti e non andare in confusione! Anche se ti vorrei far fare una cosa un po' particolare....”

Roberta spalancò i suoi splendidi occhioni azzurrissimi prima di socchiuderli ed abbassare di nuovo il suo bel visino.

Dimmi, Fabio! Dimmi... - sospirò allora lei temendo quella richiesta così particolare dell'uomo – Però ti prego, uomo, non farmi paura e non farmi scappare!”

Dopo qualche secondo lui parlò con voce dolce, pacata e particolarmente suadente. Lentamente e sussurrandole. Troppo affettuoso e troppo tenero fu lui per non mandarla ancor più in confusione. Totalmente in confusione!

Ti sei mai spogliata completamente nuda davanti ad un uomo? - le chiese fissandola negli occhi – Nuda! Completamente nuda! E felice di esserlo davanti a lui! A quell'uomo! Proprio lui!””

Ma, prof! - quasi urlò lei tutta rossa in volto subito lei – Che domande mi fa! Mi mette in imbarazzo, così! Tanto, tanto...”

Nooooo, Fabio! Mai! Solamente dal medico! - aggiunse poi quasi bisbigliando la bella Roberta – Ma anche lì mi sono sempre tanto vergognata. Ho sempre cercato un ginecologo femmina. Ma purtroppo non sempre l'ho trovato! Ed ai vari ragazzi che ho conosciuto ho concesso solo un po' talvolta il seno! Al mare uso sempre il bikini, piccolissimo, ma completo di slippino e reggiseno! No, non mi piace neppure il topless, perché non sopporto di mostrare le mie tettine a tutti. Io non ho un seno molto grande, ma molto particolare e non voglio esibirlo! Con tutti quei guardoni sempre alla ricerca di belle ragazzine mezze nude! A differenza di lei, professore, io non prendo mai quindi neppure l’abbronzatura integrale. Solo raramente sul mio poggiolo di casa se papà e mamma sono in ufficio ed anche i dirimpettai sono al lavoro. Mi concedo allora talvolta il topless e ancor più raramente mi metto completamente nuda! Non mi va di farlo neanche nei centri fitness e non gradisco neppure lì di rimanere proprio nuda. No, mi dispiace un po', ma io non posso esibire una bella abbronzatura integrale! Come la sua... Mi piacerebbe un po', però... Potendolo fare... Forse in qualche spiaggia deserta... Sì, forse lì, anche nuda... Lo farei... Con solo il mio uomo! Soli... E lui solo potrebbe godersi la mia passerina pelosa... Capito? E forse ho detto già troppo, uffa...”

Sei però una brava osservatrice, mi pare! Vedo che hai ben notato la mia abbronzatura integrale. E' un mio vezzo, sai! - la interruppe di nuovo l’uomo - Ma penso di aver capito, tesoro! C'è sempre una prima volta. E tu mi ha spiato. Senza chiedermi il permesso hai voluto vedermi come sono fatto. Ora è naturale che lo voglia io! Scoprirti, Roberta, ammirarti... Ma solo un po'... Come sei fatta anche tu... Ih, Roberta! Adesso tocca a me! E sono sicuro che tu sia veramente splendida! Nuda... Sbaglio?”

Un assordante silenzio invase il salottino del professor Silvestri. Roberta rimase senza parole ed indubbiamente in grande imbarazzo oltre che in ansia! Lui era stato molto chiaro! La voleva scoprire proprio tutta! La voleva vedere nuda! Completamente nuda!

Ed ora sogliati, Roberta! - le disse infatti subito dopo lui - Non agitarti e non vergognarti per la mia presenza. Se lo desideri e per aiutarti a superare i tuoi comprensibili imbarazzi, prima lo farò io e ti mostrerò di nuovo anch’io il mio corpo. Anch'io nudo, se lo desideri.... Come sarà il tuo! E a te piace tanto vedermi nudo, mi pare... L'hai già fatto! E senza chiedermi il permesso di poterlo fare! Io te lo chiedo...”

Così facendo lui si sfilò lentamente davanti a Roberta l’accappatoio e si spaparanzò anche lui sul divano in attesa del tanto desiderato spogliarello della bella e giovane donna che gli rimase attaccata ancora per qualche secondo sul divano diventato per lei ancora più piccolo. Lei era ancora vestita ma lui era così vicino e soprattutto così nudo!

Ma professore! - lei riuscì solamente a sussurrare voltando il capo dalla parte opposta di dove era lui stravaccato con il suo uccellone in bella mostra – Io... io...”

La scena creatasi e quelle parole pronunciate con grande sofferenza dalla giovane donna eccitarono l'uomo. Lui era certo che Roberta sarebbe crollata! Molto presto! E la splendida diciottenne lui per la prima volta l'avrebbe vista nuda! Sì! Come lui per la ragazzina sarebbe così stato il primo a vederla nuda!

Pensando a ciò in particolare il suo uccello che tanto aveva turbato la bella Roberta iniziò allora a mostrare una notevole erezione e raggiunse dimensioni veramente ragguardevoli e per lei sempre più preoccupanti. Ed il buon profumo di Roberta così vicina su quel divanetto completò l'opera.

La prego! - piagnucolò allora Roberta, che prima di voltarsi aveva timidamente abbassato lo sguardo per non mostrarsi troppo interessata e vogliosa per lo spogliarello dell’uomo - Io non l’ho mai fatto, così. Mi vergogno troppo. E poi, davanti a lei, un uomo di quarant’anni... Non oso pensare a cosa potrebbe essere poi in grado lei di inventarsi. Con una ragazzina come me vicinissima al suo corpo nudo! E magri pure aggrappata a lei... Nuda! Oh no, professor Silvestri! La prego! Non ho alcuna esperienza, io... Non di questo genere... Non sono come le donne che lei conosce. Come quella che ho incrociato qui tempo fa... E poi lei mi ha fatto anche un po' bere! Sono un po' brilla, sa...”

Anche questo hai notato? Le signora uscita quella volta dallla mia casa? Una mia carissima amica, sai... Sposatissima ma fantastica donna! Pensa che per piacere a me si è pure completamente depilata del suo splendido pelo biondissimo. Lei è bionda naturale lì, sai! L'ha fatto per essere per il professor Silvestri ancor più eccitante! E per essere come una sua studentessa! Proprio come potresti essere anche tu, Roberta! E lei l'ha fatto contro la volontà di suo marito! Il gran cornuto! E tu lo faresti per me anche se il tuo moroso non lo volesse?”

Ma uffa! - brontolò di nuovo Roberta – Lei professore non sa se io sono liscia e rasata... Se sono completamente depilata... O se invece proprio no, non sono depilata. Come lo sono la maggior parte delle mie compagne di classe! Per piacere di più ai loro morosi!”

Ma Roberta! - aggiunse subito dopo il prof per sdrammatizzare la situazione creatasi - Ma noi due non ci chiamavamo per nome? L'hai fatto, Roberta... Oh sì! L'hai già fatto!”

Roberta continuò a rimanere silenziosa ed a capo chino rintanata nell'angolino del divano. Sempre vestitissima ma sempre più accaldata dal liquorino abbondantemente bevuto prima.

Era però infastidita per essersi di nuovo tradita e per essersi mostrata scioccamente gelosa della donna che aveva visto uscire dall'appartamento di lui. Ed adesso lei aveva saputo che quella donna aveva addirittura sacrificato il suo pelo biondo per lui, il professor Silvestri! Cornificando ancor di più il marito che non la voleva depilata! E lei, la bella ragazzina liceale? Come l'avrebbe voluta scoprire lui, il professore? Nuda e depilata? O con il pelo?

Roberta non potette allora non agitarsi ed iniziare ad ansimare per quella alternativa che riguardava la sua intimità.

Ma Fabio, come lei effettivamente aveva già confidenzialmente chiamato prima, questa volta non si fermò più!

Roberta, tu vuoi che ti aiuti io, vero? - continuò allora Fabio che evidentemente sapeva come parlare alle donne, farle vacillare e renderle un po' alla volta sempre più arrendevoli e sottomesse – Ti capisco, sai! Tu sei molto bella, Roberta, ma anchee molto giovane e timida! Adesso però devi solo rilassarti e fidarti di me. Il tuo Fabio...”

Mi offri ancora un po' da bere? - sussurrò allora sommessamente lei cercando nella elevata gradazione del liquorino la forza per superare certi suoi imbarazzi e disagi e soprattutto le tante ansie che la attanagliava – Penso che molto presto ne sentirò il bisogno!”

Fabio riempì subito il bicchiere di lei. Lo portò alle sue labbra sfiorandole e gli piacque tanto proprio a lui versare lentamente il dolcissimo e bianchissimo liquore nella bocca di lei subito semichiusa. Prima il prof volle però sporcarle le labbra, poi riempirle tutta la bocca ed alla fine vedere il bianco liquido fuoriuscire abbondantemente dalla sua bocca piccolina ed ormai subito strapiena del dolcissimo e bianchissimo liquore.

Ma Fabio! - si lamentò allora lei molto infastidita – Guarda! Mi hai fatto sbrodolare tutta!”

Era proprio quello che volevo! - sghignazzò lui - Sei bellissima anche così!”

Lei lo guardò truce non avendo inizialmente capito perché fosse così bello per lui vederla in quella maniera. Così sporca di quel liquore bianco e denso! Poi capì. “Ma Fabio! Sei proprio cattivo! - sbuffò allora lei – E sei proprio perverso, tu! Oltre che avere tanta, tanta fantasia!” “Ma Roberta, devi sapere che i sogni e le fantasie talvolta si possono trasformare in realtà!”

Dimenticalo, Fabio! - sbottò subito di nuovo lei tutta affannata – Dimentica che questa tua fantasia si possa verifichi con me!” “Vedremo, Roberta, vedremo... - aggiunse ancora lui – La speranza è sempre l'ultima a morire!”

Ma la giovane donna poco dopo aver bevuto l'ultimo bicchierino del potente liquorini da lei stessa richiesto diventò ancora più rossa in volto e silenziosa. Ma il suo silenzio sembrò per il professore il permesso a lui concesso dalla giovane donna. Anche l'alcol iniziò a fare effetto ed allentare i freni inibitori della ragazzina. E di accettare quello che lui desiderava!

L’uomo allora si alzò dal divano e così completamente nudo e con il suo uccellone in piena erezione si pose di fronte alla donna ancora seduta. Quasi la sfiorò e le fece sentire il suo odore di maschio. Ma non fece solo quello!

Le prese una mano e la fece lentamente alzare dal divanetto. Lei docile si fece alzare e si fece condurre in mezzo al salottino. Ritta di fronte a lui lo scrutò allora prima con sguardo interrogativo. Mai scostando il suo sguardo dall'enorme uccello di lui sempre più in piena erezione! E le su espressioni di apprezzamento per quello che osservava con crescente piacere si alternarono a smorfie di grande imbarazzo e disagio sempre pù crescenti ed irrefrenabili.

Con le dita delle mani attorcigliate dietro la schiena lei abbassò il visetto, sempre tutto rosso per la vergogna che provava in quei momenti. Il professor Silvestri era sempre lì, di fronte a lei nudo e con il suo pene ben in evidenza. Tutto per lei!

Fai piano... - gli sussurrò miagolando lei – Devi avere molta pazienza con me, sai!”

Lui allora iniziò subito dopo a sfilarle lentamente e con estrema dolcezza la leggerissima gonnellina.

Roberta non mostrò segni di insofferenza, nè di fastidio e non oppose alcuna resistenza. Facilitò anzi con i suoi movimenti lenti del bacino la discesa della bella e piuttosto corta gonna! Le piaceva evidentemente che lui la spogliasse proprio così. Lentamente e delicatamente.

Ma no! Non voleva però dimostrarglielo ed essere considerata una giovane puttanella che si fa denudare da un uomo...

Appena la minigonna cadde a terra Roberta con entrambe le mani tentò di coprirsi il basso ventre. Il mini slip rosa ultratrasparente di pizzo non riusciva infatti a nascondere quello che c’era sotto. E lei lo sapeva benissimo di quanto la sua mutandina oltre che piccola fosse pure tanto trasparente! E quanto fosse già ben visibile per la trasparenza dello slipppino rosa un po' del suo bellissimo cespuglietto di peluzzi nerissimi. Era la prima volta che lei con grande imbarazzo lo faceva intravedere ad un uomo! E se non lo aveva ancora saputo prima Fabio scoprì allora che la bella Roberta non era proprio depilata! Anzi! No, lei non era proprio depilata come quasi tutte le sue compagne di classe! Stupendo! Era meraviglioso quel triangolone di peluzzi nerissimi che lui per la prima volta riuscì a vedere solo un po' sotto lo slippino di lei! Le dita di Roberta lo coprirono dagli sguardu famelici dell'uono ma non poterono non farlo immaginare in tutta la sua bellezza.”

Quella posizione assunta così con infinita titubanza e con tanto imbarazzo rese il tutto estremamente sexy!

Il prof sorrise infatti per il buffo tentativo di lei di coprire con la manina quello che la trasparenza della mutandina rosa invece permetteva di offrire! Ma lui sorrise soprattutto pensando se lei avesse solo un po' immaginato quali fossero stati i suoi futuri progetti! Indubbiamente piccanti e scabrosi.

Sbottonata allora anche la camicetta lui la fece volare lontana sul divano. Ed a questo punto lui tornò a sedersi sul divano per godersi lo spettacololasciando lei ritta in piedi con lo sguardo al cielo, tutta rossa in volto e coperta solo da slip e reggiseno. E proprio così lui voleva allora guardarla ed ammirarla! Eh sì, gli piaceva troppo vedere Roberta in imbarazzo! Sì, proprio così, con addosso solo lo slip, il reggiseno ed il suo inebriante profumo che lei aveva scelto per il suo bellissimo corpo! E voleva anche sentirla sussurrare le parole che tradivano tutto il suo imbarazzo per quello che stava esibendo in quel momento ed in quel posto. In mezzo al salottino, indossando solamente l'intimo e davanti a lui nudo!

Ancora o basta così? - gli chiese allora la ragazzina un po' imbronciata - Fabio, ti prego... Ti fermi, ora? Hai visto abbastanza? Sono fatta così... Ed il mio intimo nasconde molto poco, mi pare! E' così trasparente... E uffa! Mostra troppo!”

Il prof non rispose e nuovamente si alzò dal divano con il suo uccellone che ondeggiava paurosamente. “La prego... - sussurrò la bella Roberta vedendo quell'enorme uccello avvicinarsi a lei minacciosamente ed intuendo qualcosa - Non faccia così e si controlli... E si fermi, se può... Per favore!”

Ma non finì di dire di più che dietro la schiena il gancetto del reggiseno le fu slacciato. E il reggi cadde liberando al cielo le belle tettine di lei! “Oh noooo! - sbuffò lei e si coprì immediatamente il seno rimasto così senza alcuna protezione alla vista dell'uomo – Non faccia così, professore! Per favore, no!”

Ma subito dopo l’uomo, piegatosi, iniziò a sfilarle sempre delicatamente e con una lentezza esasperante gli slip. “Ma no, Fabio! Cisa fai! - sospirò a lungo la ragazzina – Anche questo mi vuoi levare? Nooo! Fabio! Ti prego! Non voglio! Tutta nuda no! Non voglio! Non mi va!

Roberta emise un lungo lamento e rabbiosamente tentò subito di coprirsi con l'altra mano almeno un po' la sua farfallina rimasta ben in vista. Il professore si inginocchiò tra le gambe di lei facendo terminare tra le sue mani la discesa della piccolissima mutandina rosa di lei! E la catturò tra le dita che avevano portato a termine quella operazione così fastidiosa per lei. Poi, contro la volontà della giovanissima donna, lui le spostò delicatamente la manina che ancora copriva un po' il suo sesso e le sfiorò con un bacio il suo bellissimo boschetto di peluzzi nerissimi. Ne percepì la freschezza e fu inebriato dal suo profumo di giovanissima femmina che il bellissimo triangolone di foltissima peluria emanava. Tutto e solo per lui! Era così vergine, la bella Roberta! E lui poteva assaporare quella primizia!

Oh Fabio! - quasi urlò allora lei – Ma cosa mi fai! Mi fai impazzire così!” La sua folta peliriaa era nerissima ed un po' riccioluta. E Roberta era proprio meravigliosa così completamente nuda davanti a colui che avrebbe dovuto essere il suo professore di latino! E lei iniziò a sospirare e gemere. Rumorosamente e sempre di più! Turbata ed in affanno! “Si fermi, professore! - implorò ancora una volta lei – Non faccia così... Non mi faccia questo!”

Lui si arrestò ma aveva ottenuto quello che aveva voluto. Vedere la bella Roberta nuda!

E come era bella, Roberta, così! Completamente nuda... Con quella splendida e giovane fica in visione Sì, la sua farfallina era quai completamente ben visibile e i nerissimi peluzzi la incorniciavano tutta e la abbellivano ed impreziosivano ancor di più. Il non piccolo triangolo nero di peluzzi pazientemente disegnato da lei nella sua intimità era curatissimo! E ciò dimostrava quanto Roberta fosse sempre pronta anche se così timida ad offrire il suo sesso alla vista di un uomo che tanto avrebbe voluto vederlo ed apprezzarlo! E soprattutto per primo!

Ed infatti, ritta in piedi e guardando il prof che la fissava proprio lì, lei si pure eccitò. Ancor più quando questi le intimò di raccogliersi con le dita i lunghi capelli neri dietro la nuca. Così facendo infatti lei fu costretta a esibirsi ulteriormente. Completamente spalancata! Con le sue bellissime tettine e la sua splendida fica non più coperte dalle sue nervosissime e lunghe dita delle mani! Era tutto ben visibili, allora! E come mostrava tutto lei!

E lei notò pure quanto lui apprezzasse la sua passerina così esibita per la prima volta ad un uomo. Il cazzo del professore aveva raggiunto infatti dimensioni enormi e la cappella era diventata di un preoccupante color viola.

Sei bellissima, così! - le urlò allora il prof – Con i tuoi lunghi capelli raccolti e la tua bella fica pelosa in bella mostra! Roberta, sei molto giovane e sembri una bambina timida e capricciosa! Ma sei soprattutto anche già una giovane donna! Una femmina fantastica! Tutta da vedere, gustare e.... godere!”

Ma Fabio! Cosa dici! Posso andare, ora? Mi hai vista per bene... Proprio tutta. Non ho potuto coprirmi! Neanche un po'.... Ed io non volevo, così! Mi sono vergognata tanto, sai! Ma la lezione è ora finita? - chiese Roberta ansimante ed imbarazzatissima in quella posizione nella quale continuava a mostrare proprio tutto a lui e cercando un ulteriore suo sfogo per la tanta tensione accumulata nello spogliarello subito – Oh sì! Professor Silvestri, così mi ha vista proprio nuda! E completamente, come lei voleva! Oh, Fabio! Cosa mi hai costretta a fare! Come mi vergogno anche adesso a stare così! In questa posa! Tutta nuda, davanti ad un uomo! Uffa! A lei, professor Silvestri! A te, Fabio! E tu non sei il mio moroso... E se lui lo sapesse! Dove sono e come sono. La sua Roberta!”

Sì, dolce Roberta! La prima lezione dedicata tutta a te sta per finire. Ma tu prima mi hai rivelato che sei stata fino ad oggi invece cattiva ed addirittura perfida con gli uomini! Li hai fatti solo soffrire! Certe cose non si fanno! Ma spero che tu abbia adesso capito che non sempre si può comandare in certe situazioni. Talvolta bisogna anzi anche ubbidire, sottomettersi e subire! Senza fare capricci, senza inutili rifiuti e fastidiose proteste. Sì, proprio così! Ed un po' alla volta devi anche tu condividere e subire certe cose... Ed in particolare tutto quello che l'uomo fortemente vuole e desidera da te! E questa volta da te lui lo avrà! Perché tu glielo concederai...”

Non capisco... - sospirò allora lei – Cosa vuoi dirmi? Mi sono già concessa abbastanza, mi pare! Come mai avevo fatto prima con un uomo! Guardami! Guarda come sono qui, adesso! Sono nuda! Tutta nuda e solo per te! Ed è la prima volta che mi offro così ad un maschio! E che maschio! E no, Fabio! Tu non sei proprio un ragazzino! Sei un uomo maturo, con parecchi anni più di me e con tanta esperienza più di me, della tua dolce Roberta! E proprio questo può essere molto pericoloso per la ragazzina diciottenne quale sono io!”

Ma adesso, basta... - sospirò ancora la giovane donna di nuovo tutta rossa in volto ed abbassando lentamente e timidamente il capo – La prego, professor Silvestri... Basta... Si fermi, adesso... Sono veramente in difficoltà e vado in confusione quando mi dice certe cose... Come quelle che ha appena detto! Mi confonde, sa... Ho veramente solo diciotto anni, io! Lei molti di più!”

No, dolce Roberta! - la interruppe l'uomo – Non mi basta... Ho bisogno ancora di te! I miei occhi hanno ammirato il tuo fantastico corpo. Ma l'uomo ha bisogno anche di ricordare! E di mettere nella sua memoria lei, la bella donna che ha visto ed ammirato!”

E Roberta lo vide, sempre accarezzandosi furiosamente l'uccello sempre spaventosamente eretto, dirigersi verso la scrivania. Verso il suo cellulare lì appoggiato vicino al vocabolario di latino ancora aperto e le mutandine rosa di lei! E lei non potette non agitarsie e preoccuparsi!

Oh nooooo! Lui voleva dell'altro! Ancora...


 

continua


 


 

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