Roberta ed il professore (Quarta parte)

  • Scritto da mikimark il 10/11/2022 - 15:42
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Roberta lo vide avvicinarsi ai lacci che prima lei stessa aveva già notato ai piedi del lettone di lui.

Cosa vorresti ancora che io faccia? Ti prego, Fabio, sono sfinita... E guardami! Sono ancora tutta sporca! Sono piena del tuo seme. Dovrei docciarmi io, adesso... Puzzo di liquido seminale! Il tuo! Sono imbarazzatissima per questo... E sono per questo fastidiosa!”

Roberta, hai mai sentito parlare del bondage? - le chiese invece l’uomo a bruciapelo troncando le sue lamentele – Devi sapere che è un altro raffinatissimo modo di far giocare la coppia. E di farla godere. Tante coppie lo hanno praticato mostrandosi così molto disinibite e sessualmente particolarmente affiatate e spregiudicate. Ma devono esserlo soprattutto le femminucce...”

No, non lo so cosa sia quella roba lì! - rispose subito lei tutto di un fiato per non continuare in quella questione molto sospetta - Ma temo sia una porcata praticata da voi maschiacci di una certa età. La proponete alle vostre mogli o amanti che si devono dimostrare particolarmente consenzienti e disponibili... - proseguì la ragazzina iniziando ad intuire qualcosa - Ma io... Ti prego! Anche se mi hai fatto fare prima certe porcherie... E guardami come mi hai ridotta! Ma io non sono la tua donna e noi due non siamo certamente una coppia sessualmente affiatata! Mi hai fatto fare certe cose... Ma per la prima volta!””

Ma Roberta, tu non sei più una bambina! - la interruppe a sua volta Fabio – Sei una donna fatta e pronta a condividere con un uomo certe esperienze particolarmente erotiche ed anche parecchio scabrose....”

Ma uffa! Professor Silvestri io ho fatto molta fatica a fare oggi qui, nel suo letto dove lei mi ha portata! Sì, quelle cosine che mi ha invitata a farle. Facendomi vergognare tantissimo.... Ed adesso sono ancora più imbarazzata se penso a quello che ho fatto per lei! Io non l'avevo proprio mai fatto con nessun uomo prima!”

Ma dai, Roberta! Con la bellissima fica che ti ritrovi e che urla tutto il tuo desiderio e la tua irrefrenabile voglia! - la incalzò lui – Sei ancora anche bagnata! Tanto e non solo del mio seme!”

Ma daaaaiiiii, Fabio! - gemette allora la giovane donna - Te ne sei accorto anche tu, vero? Ma sì, purtroppo! Ma sono una donna e non sono fatta di ghiaccio! Non sono riuscita a trattenermi e non sono stata capace di nasconderti alcune mie cosine! Molto intime...”

Ma tu, Fabio, hai tanta esperienza nel sesso e ci sai fare molto bene con le donne! - continuò lei sbuffando - Anche con quelle giovanissime come sono io! Ma mi hai messo prima molto in difficoltà, sai! Ed ora, qui, lo sono ancora di più! Oh, Fabio... E adesso? Insisti e vuoi farmi sentire come una schiava? La tua schiava? O come una cavalla in calore imbizzarrita ed ancora un po' da domare? Le ho viste sai quelle cordicelle rosa e pure quei lacci! Ed adesso ho anche un po' di paura, io!”

E’ tutto vero, dolce Roberta! Ma non devi avere paura di me e devi fidarti ciecamente dell'uomo che ti sta davanti e ti ammira, stupendamente nuda ed ancora piena del suo sperma che ti ha ricoperta! Ma solo sulle manine...”

La vide diventare per l'ennesima volta paonazza in volto, sbuffare ed abbassare il capo! Visibilmente contrariata da quelle ultimt parole!

Ma se accetterai godrai ancora tanto perché sei una femmina alla quale indubbiamente piace il proprio orgasmo, tanto e senza ritegno. Anche se il tuo pudore ti fa vergognare tanto. troppo e ti fa faticare mostrarti quando raggiungi il tuo piacere e spruzzi! Come ho fatto invece io e che tu hai voluto per la prima volta guardare. L'uomo che ha sborrato per te e soprattutto grazie a te! Ma anche tu, tesoro! Me ne sono accorto, sai... Ed è stato bellissimo vederti così, in quei momenti! Mentre vergognosa tentavi di nascondermi i tuoi sussulti ed i tuoi favolosi piccoli schizzi! Timidi ma egualmente ben visibili! Proprio come le mie sborrate!”

Ma Fabio! - sospirò e gemette di nuovo lei con voce flebile e tanto, tanto imbarazzata – Ti prego! Non dire queste cose! Così mi mandi ancor più in confusione! Ed io non lo vorrei... Mi sento come una tua rassegnata prigioniera e soprattutto in completa balia delle tue voglie più scabrose! Così difficili da accettare per una giovane donna quale io sono. Ti ricordo che ho solo diciotto anni, io! Tu molti di più! Una quarantina. mi pare!”

E, uffa, io non sono come quelle donne che tu conosci e che hanno tutte qualche anno più di me. Anche loro però le hai sicuramente costrette a spogliarsi nude come me su questo letto con il lenzuolo di seta e profumato! E ti sei gustato certamente le loro passerine da donne sposate o fidanzate. E sicuramente belle, pelose, spalancate e tutte da penetrare e riempire! Non più ragazzine e soprattutto tutte protette! E le hai costrette anche a fare le porcate che ti ho fatto io e che a te sono piaciute proprio tanto! Chissà quanto sono state brave, loro! Io, te l'ho detto, sono solo una ragazzina! Timida e molto capricciosa!

E poi, proprio qui anche a loro hai proposto chissà quali altri supplizi. Anche più difficili da sopportare persino per quelle donne ben più mature di me! E forse quindi difficili da accettare anche per me! Li hai riservato per Roberta, la giovane studentessa!”

Ma per loro tutto è stato molto più facile da accettare e sopportare! Sicuramente sposate o fidanzate come erano! Ma io non lo sono e non ho tutta l'esperienza che loro invece avevano e che le poteva aiutare in certi momenti di sbandamento!”

Oh no, Roberta! - cercò ancora lui di calmarla con voce pacata – Non fare così... Fidati di me... Sei tanto bella, tu e il tuo istinto da femmina meravigliosa quale tu sei ti aiuterà in certi momenti un po' particolari e per te forse un po' difficili da superare! L'ha già fatto prima! E molto bene! Ricordi?”

A lei, solo un po' tranquillizzatasi, scappò un piccolo e timido sorriso e rimase per qualche secondo in silenzio. Molto pensierosa ed a capo chino. Ma era sempre nuda davanti ad un uomo che non era suo marito e neppure il suo moroso! Quell'uomo che se la gustava così era solamente il suo professore di latino che lei, solo qualche attimo prima con le sue piccole, tremanti ma abili mani, era stata capace di far spruzzare tutto il suo seme!

L'istinto della donna che si trovava in quella situazione indubbiamente scabrosa, la spinse a coprirsi ancora una volta in maniera goffa il suo seno e la sua fica pelosa con le dita ben spalancate delle sue due manine ancora strapiene di sborra!

Poi lentamente risollevo lo splendido visino un po' corrucciato.

Ed adesso? Cosa dovrei fare io per il professor Silvestri? Ed uffa! Spiegami ora a cosa servono quelle corde e quei laccetti! Mi inquietano parecchio, sai... Ho il sospetto che tu li abbia preparati proprio per me! Per la ragazzina delle ripetizioni di latino! Sì, per quella studentessa del liceo che devi far rimediare nelle versioni dal latino di Cesare e Cicerone!”

Ma daaaaaiii! Professor Silvestri, alla giovane donna ha già fatto perdere una volta la testa! E uff! Non solo quella! Fabio guarda come l'hai ridotta, la ragazzina! Tutta nuda, strapiena del tuo sperma e puzzolente! E ciò mi pare non ti basti! Proprio no! Anzi!”

Amore, adesso tu verrai al mio posto sul letto e ti inginocchierai. Con questi lacci ben fissati dietro di te alla struttura del letto. Dolcemente e senza farti male ti immobilizzerò da dietro tirandoti leggermente sia le tue caviglie che i tuoi polsi che pure ti legherò con quei laccetti. Se non vuoi vedere ti posso anche bendare. Molte lo preferiscono! Ma sono certo che non lo vorrai. Sei una femmina troppo curiosa e vuoi vedere tutto!”

Ma tu così assumerai per me una bellissima posizione. Io approfitterò del fatto che la donna, sempre consenziente, sia legata, immobilizzata e costretta senza poter fare i soliti capricci, a subire le voglie del maschio.”

Io infatti allora salirò anch’io sul letto e ti chiederò di amare il mio cazzo con la tua meravigliosa bocca. Dovrai prima con la lingua pulirlo per bene, poi dovrai fare quella cosa che non hai mai fatto. Completamente! Dovrai tu spompinarmi. Sì, lo so, non lo hai mai fatto così. Ma proprio questo all'inizio mi ecciterà tantissimo! Il sapere poi di doverti insegnare a fare una cosa che non hai mai fatto a nessun altro uomo mi farà impazzire dal desiderio e dalla voglia di sborrare. Sì, Roberta! Sì proprio così! Nel mio letto! Nuda, inginocchiata, legata, sottomessa, pronta questa volta a farsi sborrare in bocca e sul faccino! E poi, alla fine, rassegnata a fare un favoloso ingoio! Oh Roberta! Sìììì! La berrai tutta! Tutta la mia sborra! Tuttaaaaaa!

Lei sgranò gli occhioni azzurri ma non riuscì a profferire una parola. Solo lamenti e gemiti fuoriuscirono dalla sue labbra semichiuse. Iniziò pure, sulenziosamente, a smaniare! Ma sempre di più con agitazione!

Il solo pensiero del tuo consenso a farti sborrare in bocca e dappertutto sul tuo bel visino mi provocherà un'altra enorme erezione. Ancor maggiore di quella che hai già conosciuto ed apprezzato. Ti piacerà, Roberta! Ti piacerà tanto! Tutto! E sarà tutta tua. Eh sì, poi... Beh il finale te lo puoi immaginare!”

Lei piegò il capo di lato, e mi lanciò uno sguardo tanto incredulo quanto terrorizzato. Ma rimase ancora in silenzio, incapace di replicare, protestare o urlare!

Sappi che le donne che sono venute spesso a trovarmi qui tutto ciò lo hanno fatto sempre e ben volentieri. E non glielo ho ordinato io. E soprattutto, alla fine, hanno voluto proprio loro finire in una cert maniera e bere tutto, proprio tutto! Avidamente.”

Oh sì, all'inizio avevano detto brontolando che lo sperma degli uomini che avevano in passato assaggiato era sempre stato puzzolente e che aveva avuto un sapore nauseabondo... - continuò il professore senza soste mentre Roberta sempre silenziosa era sempre più sconvolta da quel racconto - Per non dire del sapore schifoso! Alcune donne mi confessarono che erano state costrette con mariti e fidanzati a dei violentissimi conati di vomito ed al vomito finale dello sperma dell'uomo che avevano fatto appena spruzzare con il loro pompino! Si erano così talvolta comportate come le ragazzine del liceo imbranate e capricciose!”

Roberta a quelle parole ebbe un sussulto e lanciò uno sguardo rabbioso e rancoroso verso il professor. “Come lo sono io, vero? - sibilò lei – Anch'io sono una studentessa liceale! E lo sai bene... E che non ha proprio mai bevuto lo sperma di un uomo!”

Oh Roberta! Non fare così e non infastidirti per questo! Alcune per questo all'inizio qui si erano mostrate un po' pure titubanti. Ma poi, con il passare del tempo fecero tutte la piacevole scoperta! Il mio liquido seminale era molto diverso! Non buono ma neppure sgradevole! E iniziarono sempre più spesso a bere, bere... Ed ingoiare, ingoiare! Fino all'ultima goccia! Dicendo sempre poi che non avevano mai bevuto così tanta sborra nella loro vita! Né con i lo mariti, né con i loro fidanzati, morosi o amanti... E commentavano anche spesso tra loro che la mia sborra era proprio particolare e sembrava addirittura talvolta buona e profumata! E ribadivano ancora come non fosse proprio come quella dei loro uomini cornuti! Tutte schifose e puzzolenti!”

Roberta sentendo tutto ciò era rimasta ancor più pietrificata! A lungo in silenzio sempre osservando il professore che disteso sul letto con il cazzo ancora gocciolante la guardava con un sorrisetto enigmatico.

Tu sei pazzo! E sei un gran bugiardo! - finalmente gli urlò improvvisamente lei - Ma come fai a chiedermi queste cose ed a raccontarmi queste bugie? Tu vuoi farmi solo fare quel giochino e farmi bere il tuo seme! Ma io non sono tua moglie e neppure la tua amante! Almeno non lo ero fino a poco fa! E te lo ricordo ancora che ho solo diciotto anni, io!”

Ma tu sei bellissima e soprattutto sei già donna! - la interruppe lui – Non preoccuparti, Roberta! Non ti ruberò la verginità. Se non me lo chiederai tu!”

Lei abbassò il capo e rimase di nuovo avvolta nei suoi pensieri. Si vedeva che dentro di lei si scontravano due donne. Ma entrambe tremendamente femmine!Poi, quasi di scatto, risalì sul letto.

Maledetto, ti amerò! - strillò lei – Ma tu Fabio dovrai aiutarmi. E farai tutto tu, vero? Mi metto nelle tue mani ma sappi che non so farla quella porcheria che pretendi ora da me. Oggi, per la prima volta, ho prima masturbato con le mie mani un uomo. Ora mi chiedi, oltre a tutto il resto, anche dell'altro. Succhiare per bene il tuo uccellone e bere per la prima volta lo sperma di un uomo! Il suo, professore... Il tuo, Fabio... Ma potrei vomitarlo, sai! Potrei io essere la liceale imbranata e capricciosa che le tue donne non volevano essere! Io potrei proprio anche non farcela e vomitare! Che figura! Ma non ti arrabbierai, vero? Anche se non ce la farei proprio e sputerei tutto? Il tuo seme... Nel tuo letto... Sul tuo lenzuolo... Sì, il tuo seme tanto apprezzato da quelle donnr lì!’

Ma, mentre esprimeva questi suoi dubbi ed angosce, contemporaneamente all'uomo che era scivolato alle sue spalle la giovane donna offriva i suoi polsi e le sue caviglie. E pure ai lacci che subito vennero fissati anche alle altre estremità del lettone.

In tal modo, immobilizzata Roberta sempre bellissima e meravigliosamente nuda, il prof tirò le brevi cordicelle. La ragazzina si ritrovò così inginocchiata sul letto con le cosce ben divaricate e spalancate, con le braccia e le gambe tirate al massimo all’indietro. Il ventre piattissimo che esibiva la sua fica pelosa, le rotondissime tettine e il dolcissimo volto erano tutti ben protesi invece verso di lui. E tutta tirata e così inarcata in avanti.

E l'uomo che stava di fronte se la godeva proprio tutta in quella posizione! Una posizione eccitante al massimo. Il suo corpo era lì nudo, teso, inarcato in avanti ed a sua completa disposizione. Offerto! E la ragazzina, insofferente per quella posizione, gemeva! E smaniava! Tanto e sempre di più... e

Vuoi che ti bendi, Roberta? - chiese allora di nuovo lui - Se preferisci non vedere...” “No, Fabio, voglio sempre vederti! - gli rispose lei sempre più ansimante – Mi vergogno tanto di quello che mi fai fare ma non ho paura!”

Il prof salì anche lui sul letto. Si avvicinò alla preda e le schiacciò il suo ventre sul volto. Allargò leggermente le gambe e dolcemente sollevò il volto di Roberta che, in un istintivo momento di pudore, aveva abbassato e piegato di lato. Ecco la posizione era ora perfetta. Il pene dell’uomo, che assomigliava a una piccola proboscide, si appoggiò sulle labbra della donna completamente immobilizzata.

Lei emise solo un lungo lamento ma non si ritrasse. Ne sentì, forte e per la prima volta, l'odore! L'odore di maschio!

Bene, amore, puoi iniziare a pulirmelo con la lingua. Cosi facendo avrai anche la soddisfazione di risvegliarlo, vederlo rizzarsi e prepararsi di nuovo per un altro suo gran finale!”

Ma prof! Il suo uccello è già enorme! - si lamentò subito Roberta - E poi è ancora gocciolante. E' sporco e puzza. Uffa! Non mi piace. Ci impiegherò tantissimo tempo per farlo rizzare!”

Ma intanto lei sentiva già la sua fighetta inumidirsi. “Sì, è vero, ci vorrà un po’ di pazienza. Ma vedrai che gli effetti si vedranno presto, molto presto!” “Io non so fare certe cose, prof! - miagolò ancora lei – Mi aiuti...”

Pensa alle foto di prima, Roberta! Erano stupende, sai! Ma adesso pensa anche di gustarti un buon cono alla crema! - le suggerì lui ridacchiando maliziosamente – E pensa dove sei, come sei e cosa fai... Poi l''istinto femminile ti aiuterà!”

Dovrei pensare che sono nel tuo letto? Che sono legata e nuda davanti al professore di latino e che lo sto spompinando?” “E che presto ci sarà la cremina tutta per te! - aggiunse perfidamente lui – E forse ti piacerà!” “Bleah! - sbottò invece lei – Ma uffa non prendermi in giro, anche! Quella cremina che farai tu mi farà forse anche vomitare! Uffaaaaa!”

E allora Roberta, rassegnata, in silenzio, estrasse la lingua, la appuntì e iniziò a insalivare tutto il cazzo del professore. Lei non sapeva come si facesse un pompino! Non l'aveva mai fatto prima in quella maniera! Solo prima per quelle foto pretese da lui. Ma solo qualche scatto, mentre lei lo coccolava! E poi l'aveva visto fare solo al cinema quella volta! Pensò quale cosa fosse la migliore adesso per iniziare. E pensò di leccare un bel gelato alla crema,

La preoccupava soprattutto l’idea che, prima o poi, avrebbe dovuto anche spalancare la bocca e farsi penetrare da quell’enorme verga di carne calda e pulsante. Ma forse, pensava sempre lei, il professore era l'uomo che aveva voluto sbirciare nudo sotto la doccia e sotto le lampada abbronzante e pure quel maschio che aveva appena finito di segare! Fare ora il pompino al professor Silvestri le sarebbe forse anche un po' piaciuto! Un po’ meno le piaceva però come era costretta a farlo e soprattutto il gran finale al quale, dopo, sarebbe stata costretta a partecipare. Eccome! Da protagonista, ma esordiente!.

Ora, Roberta, spalanca la bocca più possibile e prendilo tutto in bocca! - le ordinò l’uomo - E vai su e giù, fallo entrare fino in fondo alla tua gola. E, pure, divertiti con la lingua! Fingi veramente di leccare e gustarti un grosso gelato alla crema. Vedrai, ti piacerà!”

Roberta ubbidì puntando i suoi occhi in quelli del professore che cominciavano sempre più a socchiudersi per l'infinito piacere che stava iniziando a provare. Era troppo bella Roberta. E lo era ancor più adesso mentre con gli occhi spalancati e supplichevoli gli succhiava il cazzo. Sì, era veramente bella con quell'enorme uccello dentro la sua bocca ben spalancata! E come il suo istinto di donna indubbiamente eccitata le faceva muovere bene quella sua linguetta! E come pure le piaceva giocare con quel buchino in mezzo al glande e con quella minuscola strisciolina di carne che lei sapeva si chiamava frenulo. Così umido e tanto, tanto sensibile, L'uomo gemeva sempre ogni volta che lei glielo sfiorava appena con la sua lingua! Doveva proprio piacergli tanto quel suo bacino!

Ma uffa! Il tuo coso è enorme ed è troppo grande per me. Non ce la faccio a prenderlo tutto in bocca! - sbottò lei improvvisamente dopo aver sputato un attimo l'asta di lui fuori dalla bocca - Io ho la bocca piccola! Non ci riesco a prenderlo tutto dentro, Mi fanno male le labbra e non riesco a respirare! Così mi soffochi, uffa!”

Erano i primi capricci della ragazzina non abituata a fare un pompino!

E' veramente enorme il tuo uccello, uomo! - continuò a lamentarsi Roberta – E così mi farai vomitare! E poi, legata come sono, non riesco a muovermi ed aiutarmi per prendertelo dentro di me per bene!”

Ma intanto, tutta affannata, leccava e con la lingua appuntita tormentava la fessurina da dove pensava sarebbero usciti i fiotti di quella roba lì che tanto temeva.

Il membro dell’uomo intanto si era nuovamente ingigantito a dismisura e le riempiva tutta la bocca e la gola. Lei faceva veramente fatica a respirare. E intanto anche la femmina che c'era in lei iniziò a vivere.

Sì, Roberta si bagnava sempre di più. Non riusciva più a nascondere il piacere che provava a spompinare quel bellissimo maschio che le stava gemendo davanti. La preoccupava però il gonfiore di quelle due enormi palle che sentiva sbattere sempre più violentemente e pesantemente sul suo bel visetto.

Sei bravissima, Roberta! Anche a spompinare! Sei una pompinara nata! E il tuo istinto ti aiuta proprio parecchio!”

Ma professore! Cosa mi dice! - sbuffò lei per la parola da lui usata per esaltare la sua capacità di giovane amante - Io non sono una puttanella come lei pensa ora!”

Ma no, tesoro! Sei solo un gran femmina ed ora lascia che ti scopi io la bocca! - le disse improvvisamente lui - Ho tanta voglia di farlo io!”

La ragazzina non capì ma lasciò fare. E l’uomo così iniziò, con una certa violenza, a stantuffare con il cazzo dentro la sua piccola bocca ben aperta. E lei temette che il gran momento fosse ormai giunto o che fosse molto vicino. Lo intuì in particolare quando si sentì bloccare il volto da una stretta presa delle mani di lui. Lei non poteva più muoversi ed ancor meno avrebbe potuto scappare.”

Adesso vengo dolce Roberta! Sìììììì! Sto per sborrare! E tu bevi, bevi tutto! - urlò strepitando il prof – E no, ragazzina! Non puoi più fuggire, sai!”

Roberta si agitò, gemette ed ansimò subito ancor di più! E cercò di muoversi in un tentativo goffo di salvare la bocca dalla tempesta di liquido seminale che lei temette si stesse per scatenare. Nella sua piccola bocca così allora indifesa! Vide lui inarcarsi! Sussultare e gemere rumorosamente! Sì, lei l'aveva capito! Lui, il suo professor Silvestri, stava per sborrare! E stava per schizzare tutto nella sua bocca e nella sua gola! Tentò ancora una volta di scappare e sfuggire all'estremo oltraggio. La sborrata di lui nella sua piccola bocca!

Ma subito dopo sentì il primo enorme fiotto di un caldissimo liquido scenderle nella gola. Era lo sperma del maschio che la stava inondando. Ed era stata quella la prima sborrata che riceveva nella sua vita nella sua bocca! E gliela riempì subito per prima e la sua gola dopo! Roberta ritenne giusto ed utile per lei buttare subito giù tutto. E così lei aveva già subito il tanto desiderato da lui ingoio.

Subito seguì un'altra sborrata dell'uomo! Ancora più violenta, densa e grande, grande. Lei allora purtroppo ebbe il primo conato di vomito. Aveva bevuto troppa sborra e stava allora per vomitare. Ma lei non voleva mostrarsi a lui mentre era costretta a sputare la sborra! Tentò a fatica di trattenersi e di non sporcare così il lenzuolo del letto di lui.

Ma il professo Silvestri aveva ancora delle turpi sorprese in serbo per la giovane donna in quei momenti ormai in totale confusione.

La ragazzina era completamente in balia delle voglie sempre più perverse e soprattutto cattive dell'uomo.

L’uomo estrasse per un attimo il cazzo dalla bocca ancora aperta di lei dalla quale scendevano lunghi filamenti di liquido seminale di lui che si adagiarono sui suoi capezzoloni così rosa e così grandi!

Oh Fabio! - gemette a fatica lei con un filo di voce – Cosa mi vuoi ancora fare? Non ti basta quello che mi hai combinato, quello che mi hai costretta a fare? E poi, vedi bene come sono ora conciata? Mi vergogno sai! Tantissimo! Ad essere così di fronte ad un uomo! Davanti al professor Silvestri! Oh no... Basta, ti prego! Non ce la faccio proprio più! Doveva essere quasi un gioco... Così me l'haui descritto! E non lo è proprio stato per me! Sai?”

Ed invece lui voleva ancora di più! Voleva ancora umiliare Roberta! Schizzandole in faccia! E poi su tutto il suo bel visino! Deturparglielo fino a fare quasi fatica a riconoscerlo! Ma la bella Roberta anche se sborrata in faccia in quel modo doveva essere ben riconoscibile! Anche se con un po' di difficoltà! Ma sempre in tutta la sua bellezza! Sborrata, tanto sborrata! Sul visino...

E così gli schizzi colpirono gli occhi azzurri, il naso, le labbra e anche i bellissimi capelli neri. Il viso di Roberta, così completamente subito ricoperto, stava diventando una maschera bianchissima. Come lo era la sborra dell'uomo.

Oh no! Ma Fabio! Come sei cattivo, adesso! Almeno questo no! - si lamentò la giovane donna mentre si sentiva arrivare ancora addosso dappertutto gli schizzi di sborra e si sentiva ricoprire proprio tutto il suo bel viso dallo sperma di lui – Potevi evitarmela questa umiliazione! Non hai avuto pietà! Perché? Perché mi hai fatto anche questo? Questa è una porcheria, uffa! Guarda, guarda! Uffa! Il naso, la bocca, le labbra, la fronte, le guance! Tutto, proprio tutto il mio bel visetto! Tutto completamente ricoperto di quella tua robaccia!”

Se mi vedesse così qualcuno! - aggiunse lei quasi piagnucolando - Un amico, un compagno di classe, Francesco... - miagolò tristissima lei - Ma forse faticherebbero persino a riconoscermi! Così ridotta!”

Oh Roberta, no! - le rispose l’uomo - Volevo solo farti capire cosa avrebbero voluto farti tutti quei ragazzini che hai conosciuto! Ma tu sei stata sempre crudele con loro! Li hai costretto, dopo esserti tu stessa un po' divertita, a farsi le seghe da soli! Non hai avuto tu pietà di loro! E quante volte hai forse costretto anche Francesco, il tuo moroso, a farsi le seghe da solo! Eri la sua donna, tu! Io adesso li sto solo un po’ vendicando! Quanto apprezzerebbero vedere te così! Ora!”

La ragazzina non replicò ma ripensò alla sicurezza degli scatti a lei fatti in precedenza. Scatti da lei immortalati consenzientemente ma da lui conservati gelosamente in qualche scheda del cell! Forse... Un brivido di terrore la percorse tutta...

Per gli ultimi schizzi il professore mai sazio risospinse il membro tra le piccole ma carnose labbra della donna. Anche la bocca fu quindi riempita di nuovo. E Roberta conobbe così per l'ennesima volta l’odore acre della sborra del professor Silvestri.

Finalmente svuotatosi di tutto il suo liquido seminale, senza aggiungere parole, il prof scivolò giù dal letto.

Lei, sempre bloccata ed abbandonata da lui in quella posizione oscena, lo guardava in silenzio soffiando come un toro imbufalito che bramava di essere liberato. Fabio si invece trascinò stancamente verso il bagno con il passo di un uomo provato ma molto soddisfatto. E che aveva sborrato tanto! Come indubbiamente ammise in silenzio anche lei! Lo poi sentì gettarsi sotto la doccia.

A lui piaceva l’idea di aver lasciato la bella ragazzina in quel modo di là, nella sua piccola alcova, sopra il suo lettone. Indubbiamente nuda e tanto infastidita proprio per quella condizione di totale sottomissione alla quale pure consenziente lei era stata costretta! Immobilizzata da cordicelle e laccetti che tanto l'avevano agitata e ancora tanto sporca del suo sperma.

Ed adesso soprattutto sola, a pensare a tutto quello che aveva appena finito di fare. Sì proprio nel lettone del professor Silvestri!

E lui sapeva che Roberta era ovviamente così adesso assai imbarazzata. E si stava forse anche vergognando di tutto! Sì di tutto quello che aveva detto e pensato da sola nel suo lettino di casa circondata dai suoi fedeli peluche che soli l'avevano vista nuda!

Ma poi di quello che si era convinta di fare! E di accettare certe cose! Di tutto quello che aveva fatto! Delle tante, tante porcherie che lui l'aveva costretta a fare! Ed anche di come nonostante lei avesse alla fine anche buttato giù tutto, lo sperma continuasse a colarle sul volto. Ed uffa! Anche le tettine fossero state raggiunte dal bianchissimo liquido seminale dell’uomo. E con una smorfia le guardava pure, adesso, quelle sue piccole tettine devastate dalla sborra di lui!

Il professor Silvestri a tutto ciò pensò sotto la doccia e concluse meditando quanto fastidi avesse sofferto la bella Roberta.

Finalmente uscito dalla doccia, non riuscì però a non sghignazzare un po' pensando alla sempre bella e giovanissima donna che lo stava attendendo di là. E che gli sarebbe sicuramente riapparsa parecchio imbronciata e ancor più agitata!


 


 

continua

Roberta lo vide avvicinarsi ai lacci che prima lei stessa aveva già notato ai piedi del lettone di lui.

Cosa vorresti ancora che io faccia? Ti prego, Fabio, sono sfinita... E guardami! Sono ancora tutta sporca! Sono piena del tuo seme. Dovrei docciarmi io, adesso... Puzzo di liquido seminale! Il tuo! Sono imbarazzatissima per questo... E sono per questo fastidiosa!”

Roberta, hai mai sentito parlare del bondage? - le chiese invece l’uomo a bruciapelo troncando le sue lamentele – Devi sapere che è un altro raffinatissimo modo di far giocare la coppia. E di farla godere. Tante coppie lo hanno praticato mostrandosi così molto disinibite e sessualmente particolarmente affiatate e spregiudicate. Ma devono esserlo soprattutto le femminucce...”

No, non lo so cosa sia quella roba lì! - rispose subito lei tutto di un fiato per non continuare in quella questione molto sospetta - Ma temo sia una porcata praticata da voi maschiacci di una certa età. La proponete alle vostre mogli o amanti che si devono dimostrare particolarmente consenzienti e disponibili... - proseguì la ragazzina iniziando ad intuire qualcosa - Ma io... Ti prego! Anche se mi hai fatto fare prima certe porcherie... E guardami come mi hai ridotta! Ma io non sono la tua donna e noi due non siamo certamente una coppia sessualmente affiatata! Mi hai fatto fare certe cose... Ma per la prima volta!””

Ma Roberta, tu non sei più una bambina! - la interruppe a sua volta Fabio – Sei una donna fatta e pronta a condividere con un uomo certe esperienze particolarmente erotiche ed anche parecchio scabrose....”

Ma uffa! Professor Silvestri io ho fatto molta fatica a fare oggi qui, nel suo letto dove lei mi ha portata! Sì, quelle cosine che mi ha invitata a farle. Facendomi vergognare tantissimo.... Ed adesso sono ancora più imbarazzata se penso a quello che ho fatto per lei! Io non l'avevo proprio mai fatto con nessun uomo prima!”

Ma dai, Roberta! Con la bellissima fica che ti ritrovi e che urla tutto il tuo desiderio e la tua irrefrenabile voglia! - la incalzò lui – Sei ancora anche bagnata! Tanto e non solo del mio seme!”

Ma daaaaiiiii, Fabio! - gemette allora la giovane donna - Te ne sei accorto anche tu, vero? Ma sì, purtroppo! Ma sono una donna e non sono fatta di ghiaccio! Non sono riuscita a trattenermi e non sono stata capace di nasconderti alcune mie cosine! Molto intime...”

Ma tu, Fabio, hai tanta esperienza nel sesso e ci sai fare molto bene con le donne! - continuò lei sbuffando - Anche con quelle giovanissime come sono io! Ma mi hai messo prima molto in difficoltà, sai! Ed ora, qui, lo sono ancora di più! Oh, Fabio... E adesso? Insisti e vuoi farmi sentire come una schiava? La tua schiava? O come una cavalla in calore imbizzarrita ed ancora un po' da domare? Le ho viste sai quelle cordicelle rosa e pure quei lacci! Ed adesso ho anche un po' di paura, io!”

E’ tutto vero, dolce Roberta! Ma non devi avere paura di me e devi fidarti ciecamente dell'uomo che ti sta davanti e ti ammira, stupendamente nuda ed ancora piena del suo sperma che ti ha ricoperta! Ma solo sulle manine...”

La vide diventare per l'ennesima volta paonazza in volto, sbuffare ed abbassare il capo! Visibilmente contrariata da quelle ultimt parole!

Ma se accetterai godrai ancora tanto perché sei una femmina alla quale indubbiamente piace il proprio orgasmo, tanto e senza ritegno. Anche se il tuo pudore ti fa vergognare tanto. troppo e ti fa faticare mostrarti quando raggiungi il tuo piacere e spruzzi! Come ho fatto invece io e che tu hai voluto per la prima volta guardare. L'uomo che ha sborrato per te e soprattutto grazie a te! Ma anche tu, tesoro! Me ne sono accorto, sai... Ed è stato bellissimo vederti così, in quei momenti! Mentre vergognosa tentavi di nascondermi i tuoi sussulti ed i tuoi favolosi piccoli schizzi! Timidi ma egualmente ben visibili! Proprio come le mie sborrate!”

Ma Fabio! - sospirò e gemette di nuovo lei con voce flebile e tanto, tanto imbarazzata – Ti prego! Non dire queste cose! Così mi mandi ancor più in confusione! Ed io non lo vorrei... Mi sento come una tua rassegnata prigioniera e soprattutto in completa balia delle tue voglie più scabrose! Così difficili da accettare per una giovane donna quale io sono. Ti ricordo che ho solo diciotto anni, io! Tu molti di più! Una quarantina. mi pare!”

E, uffa, io non sono come quelle donne che tu conosci e che hanno tutte qualche anno più di me. Anche loro però le hai sicuramente costrette a spogliarsi nude come me su questo letto con il lenzuolo di seta e profumato! E ti sei gustato certamente le loro passerine da donne sposate o fidanzate. E sicuramente belle, pelose, spalancate e tutte da penetrare e riempire! Non più ragazzine e soprattutto tutte protette! E le hai costrette anche a fare le porcate che ti ho fatto io e che a te sono piaciute proprio tanto! Chissà quanto sono state brave, loro! Io, te l'ho detto, sono solo una ragazzina! Timida e molto capricciosa!

E poi, proprio qui anche a loro hai proposto chissà quali altri supplizi. Anche più difficili da sopportare persino per quelle donne ben più mature di me! E forse quindi difficili da accettare anche per me! Li hai riservato per Roberta, la giovane studentessa!”

Ma per loro tutto è stato molto più facile da accettare e sopportare! Sicuramente sposate o fidanzate come erano! Ma io non lo sono e non ho tutta l'esperienza che loro invece avevano e che le poteva aiutare in certi momenti di sbandamento!”

Oh no, Roberta! - cercò ancora lui di calmarla con voce pacata – Non fare così... Fidati di me... Sei tanto bella, tu e il tuo istinto da femmina meravigliosa quale tu sei ti aiuterà in certi momenti un po' particolari e per te forse un po' difficili da superare! L'ha già fatto prima! E molto bene! Ricordi?”

A lei, solo un po' tranquillizzatasi, scappò un piccolo e timido sorriso e rimase per qualche secondo in silenzio. Molto pensierosa ed a capo chino. Ma era sempre nuda davanti ad un uomo che non era suo marito e neppure il suo moroso! Quell'uomo che se la gustava così era solamente il suo professore di latino che lei, solo qualche attimo prima con le sue piccole, tremanti ma abili mani, era stata capace di far spruzzare tutto il suo seme!

L'istinto della donna che si trovava in quella situazione indubbiamente scabrosa, la spinse a coprirsi ancora una volta in maniera goffa il suo seno e la sua fica pelosa con le dita ben spalancate delle sue due manine ancora strapiene di sborra!

Poi lentamente risollevo lo splendido visino un po' corrucciato.

Ed adesso? Cosa dovrei fare io per il professor Silvestri? Ed uffa! Spiegami ora a cosa servono quelle corde e quei laccetti! Mi inquietano parecchio, sai... Ho il sospetto che tu li abbia preparati proprio per me! Per la ragazzina delle ripetizioni di latino! Sì, per quella studentessa del liceo che devi far rimediare nelle versioni dal latino di Cesare e Cicerone!”

Ma daaaaaiii! Professor Silvestri, alla giovane donna ha già fatto perdere una volta la testa! E uff! Non solo quella! Fabio guarda come l'hai ridotta, la ragazzina! Tutta nuda, strapiena del tuo sperma e puzzolente! E ciò mi pare non ti basti! Proprio no! Anzi!”

Amore, adesso tu verrai al mio posto sul letto e ti inginocchierai. Con questi lacci ben fissati dietro di te alla struttura del letto. Dolcemente e senza farti male ti immobilizzerò da dietro tirandoti leggermente sia le tue caviglie che i tuoi polsi che pure ti legherò con quei laccetti. Se non vuoi vedere ti posso anche bendare. Molte lo preferiscono! Ma sono certo che non lo vorrai. Sei una femmina troppo curiosa e vuoi vedere tutto!”

Ma tu così assumerai per me una bellissima posizione. Io approfitterò del fatto che la donna, sempre consenziente, sia legata, immobilizzata e costretta senza poter fare i soliti capricci, a subire le voglie del maschio.”

Io infatti allora salirò anch’io sul letto e ti chiederò di amare il mio cazzo con la tua meravigliosa bocca. Dovrai prima con la lingua pulirlo per bene, poi dovrai fare quella cosa che non hai mai fatto. Completamente! Dovrai tu spompinarmi. Sì, lo so, non lo hai mai fatto così. Ma proprio questo all'inizio mi ecciterà tantissimo! Il sapere poi di doverti insegnare a fare una cosa che non hai mai fatto a nessun altro uomo mi farà impazzire dal desiderio e dalla voglia di sborrare. Sì, Roberta! Sì proprio così! Nel mio letto! Nuda, inginocchiata, legata, sottomessa, pronta questa volta a farsi sborrare in bocca e sul faccino! E poi, alla fine, rassegnata a fare un favoloso ingoio! Oh Roberta! Sìììì! La berrai tutta! Tutta la mia sborra! Tuttaaaaaa!

Lei sgranò gli occhioni azzurri ma non riuscì a profferire una parola. Solo lamenti e gemiti fuoriuscirono dalla sue labbra semichiuse. Iniziò pure, sulenziosamente, a smaniare! Ma sempre di più con agitazione!

Il solo pensiero del tuo consenso a farti sborrare in bocca e dappertutto sul tuo bel visino mi provocherà un'altra enorme erezione. Ancor maggiore di quella che hai già conosciuto ed apprezzato. Ti piacerà, Roberta! Ti piacerà tanto! Tutto! E sarà tutta tua. Eh sì, poi... Beh il finale te lo puoi immaginare!”

Lei piegò il capo di lato, e mi lanciò uno sguardo tanto incredulo quanto terrorizzato. Ma rimase ancora in silenzio, incapace di replicare, protestare o urlare!

Sappi che le donne che sono venute spesso a trovarmi qui tutto ciò lo hanno fatto sempre e ben volentieri. E non glielo ho ordinato io. E soprattutto, alla fine, hanno voluto proprio loro finire in una cert maniera e bere tutto, proprio tutto! Avidamente.”

Oh sì, all'inizio avevano detto brontolando che lo sperma degli uomini che avevano in passato assaggiato era sempre stato puzzolente e che aveva avuto un sapore nauseabondo... - continuò il professore senza soste mentre Roberta sempre silenziosa era sempre più sconvolta da quel racconto - Per non dire del sapore schifoso! Alcune donne mi confessarono che erano state costrette con mariti e fidanzati a dei violentissimi conati di vomito ed al vomito finale dello sperma dell'uomo che avevano fatto appena spruzzare con il loro pompino! Si erano così talvolta comportate come le ragazzine del liceo imbranate e capricciose!”

Roberta a quelle parole ebbe un sussulto e lanciò uno sguardo rabbioso e rancoroso verso il professor. “Come lo sono io, vero? - sibilò lei – Anch'io sono una studentessa liceale! E lo sai bene... E che non ha proprio mai bevuto lo sperma di un uomo!”

Oh Roberta! Non fare così e non infastidirti per questo! Alcune per questo all'inizio qui si erano mostrate un po' pure titubanti. Ma poi, con il passare del tempo fecero tutte la piacevole scoperta! Il mio liquido seminale era molto diverso! Non buono ma neppure sgradevole! E iniziarono sempre più spesso a bere, bere... Ed ingoiare, ingoiare! Fino all'ultima goccia! Dicendo sempre poi che non avevano mai bevuto così tanta sborra nella loro vita! Né con i lo mariti, né con i loro fidanzati, morosi o amanti... E commentavano anche spesso tra loro che la mia sborra era proprio particolare e sembrava addirittura talvolta buona e profumata! E ribadivano ancora come non fosse proprio come quella dei loro uomini cornuti! Tutte schifose e puzzolenti!”

Roberta sentendo tutto ciò era rimasta ancor più pietrificata! A lungo in silenzio sempre osservando il professore che disteso sul letto con il cazzo ancora gocciolante la guardava con un sorrisetto enigmatico.

Tu sei pazzo! E sei un gran bugiardo! - finalmente gli urlò improvvisamente lei - Ma come fai a chiedermi queste cose ed a raccontarmi queste bugie? Tu vuoi farmi solo fare quel giochino e farmi bere il tuo seme! Ma io non sono tua moglie e neppure la tua amante! Almeno non lo ero fino a poco fa! E te lo ricordo ancora che ho solo diciotto anni, io!”

Ma tu sei bellissima e soprattutto sei già donna! - la interruppe lui – Non preoccuparti, Roberta! Non ti ruberò la verginità. Se non me lo chiederai tu!”

Lei abbassò il capo e rimase di nuovo avvolta nei suoi pensieri. Si vedeva che dentro di lei si scontravano due donne. Ma entrambe tremendamente femmine!Poi, quasi di scatto, risalì sul letto.

Maledetto, ti amerò! - strillò lei – Ma tu Fabio dovrai aiutarmi. E farai tutto tu, vero? Mi metto nelle tue mani ma sappi che non so farla quella porcheria che pretendi ora da me. Oggi, per la prima volta, ho prima masturbato con le mie mani un uomo. Ora mi chiedi, oltre a tutto il resto, anche dell'altro. Succhiare per bene il tuo uccellone e bere per la prima volta lo sperma di un uomo! Il suo, professore... Il tuo, Fabio... Ma potrei vomitarlo, sai! Potrei io essere la liceale imbranata e capricciosa che le tue donne non volevano essere! Io potrei proprio anche non farcela e vomitare! Che figura! Ma non ti arrabbierai, vero? Anche se non ce la farei proprio e sputerei tutto? Il tuo seme... Nel tuo letto... Sul tuo lenzuolo... Sì, il tuo seme tanto apprezzato da quelle donnr lì!’

Ma, mentre esprimeva questi suoi dubbi ed angosce, contemporaneamente all'uomo che era scivolato alle sue spalle la giovane donna offriva i suoi polsi e le sue caviglie. E pure ai lacci che subito vennero fissati anche alle altre estremità del lettone.

In tal modo, immobilizzata Roberta sempre bellissima e meravigliosamente nuda, il prof tirò le brevi cordicelle. La ragazzina si ritrovò così inginocchiata sul letto con le cosce ben divaricate e spalancate, con le braccia e le gambe tirate al massimo all’indietro. Il ventre piattissimo che esibiva la sua fica pelosa, le rotondissime tettine e il dolcissimo volto erano tutti ben protesi invece verso di lui. E tutta tirata e così inarcata in avanti.

E l'uomo che stava di fronte se la godeva proprio tutta in quella posizione! Una posizione eccitante al massimo. Il suo corpo era lì nudo, teso, inarcato in avanti ed a sua completa disposizione. Offerto! E la ragazzina, insofferente per quella posizione, gemeva! E smaniava! Tanto e sempre di più... e

Vuoi che ti bendi, Roberta? - chiese allora di nuovo lui - Se preferisci non vedere...” “No, Fabio, voglio sempre vederti! - gli rispose lei sempre più ansimante – Mi vergogno tanto di quello che mi fai fare ma non ho paura!”

Il prof salì anche lui sul letto. Si avvicinò alla preda e le schiacciò il suo ventre sul volto. Allargò leggermente le gambe e dolcemente sollevò il volto di Roberta che, in un istintivo momento di pudore, aveva abbassato e piegato di lato. Ecco la posizione era ora perfetta. Il pene dell’uomo, che assomigliava a una piccola proboscide, si appoggiò sulle labbra della donna completamente immobilizzata.

Lei emise solo un lungo lamento ma non si ritrasse. Ne sentì, forte e per la prima volta, l'odore! L'odore di maschio!

Bene, amore, puoi iniziare a pulirmelo con la lingua. Cosi facendo avrai anche la soddisfazione di risvegliarlo, vederlo rizzarsi e prepararsi di nuovo per un altro suo gran finale!”

Ma prof! Il suo uccello è già enorme! - si lamentò subito Roberta - E poi è ancora gocciolante. E' sporco e puzza. Uffa! Non mi piace. Ci impiegherò tantissimo tempo per farlo rizzare!”

Ma intanto lei sentiva già la sua fighetta inumidirsi. “Sì, è vero, ci vorrà un po’ di pazienza. Ma vedrai che gli effetti si vedranno presto, molto presto!” “Io non so fare certe cose, prof! - miagolò ancora lei – Mi aiuti...”

Pensa alle foto di prima, Roberta! Erano stupende, sai! Ma adesso pensa anche di gustarti un buon cono alla crema! - le suggerì lui ridacchiando maliziosamente – E pensa dove sei, come sei e cosa fai... Poi l''istinto femminile ti aiuterà!”

Dovrei pensare che sono nel tuo letto? Che sono legata e nuda davanti al professore di latino e che lo sto spompinando?” “E che presto ci sarà la cremina tutta per te! - aggiunse perfidamente lui – E forse ti piacerà!” “Bleah! - sbottò invece lei – Ma uffa non prendermi in giro, anche! Quella cremina che farai tu mi farà forse anche vomitare! Uffaaaaa!”

E allora Roberta, rassegnata, in silenzio, estrasse la lingua, la appuntì e iniziò a insalivare tutto il cazzo del professore. Lei non sapeva come si facesse un pompino! Non l'aveva mai fatto prima in quella maniera! Solo prima per quelle foto pretese da lui. Ma solo qualche scatto, mentre lei lo coccolava! E poi l'aveva visto fare solo al cinema quella volta! Pensò quale cosa fosse la migliore adesso per iniziare. E pensò di leccare un bel gelato alla crema,

La preoccupava soprattutto l’idea che, prima o poi, avrebbe dovuto anche spalancare la bocca e farsi penetrare da quell’enorme verga di carne calda e pulsante. Ma forse, pensava sempre lei, il professore era l'uomo che aveva voluto sbirciare nudo sotto la doccia e sotto le lampada abbronzante e pure quel maschio che aveva appena finito di segare! Fare ora il pompino al professor Silvestri le sarebbe forse anche un po' piaciuto! Un po’ meno le piaceva però come era costretta a farlo e soprattutto il gran finale al quale, dopo, sarebbe stata costretta a partecipare. Eccome! Da protagonista, ma esordiente!.

Ora, Roberta, spalanca la bocca più possibile e prendilo tutto in bocca! - le ordinò l’uomo - E vai su e giù, fallo entrare fino in fondo alla tua gola. E, pure, divertiti con la lingua! Fingi veramente di leccare e gustarti un grosso gelato alla crema. Vedrai, ti piacerà!”

Roberta ubbidì puntando i suoi occhi in quelli del professore che cominciavano sempre più a socchiudersi per l'infinito piacere che stava iniziando a provare. Era troppo bella Roberta. E lo era ancor più adesso mentre con gli occhi spalancati e supplichevoli gli succhiava il cazzo. Sì, era veramente bella con quell'enorme uccello dentro la sua bocca ben spalancata! E come il suo istinto di donna indubbiamente eccitata le faceva muovere bene quella sua linguetta! E come pure le piaceva giocare con quel buchino in mezzo al glande e con quella minuscola strisciolina di carne che lei sapeva si chiamava frenulo. Così umido e tanto, tanto sensibile, L'uomo gemeva sempre ogni volta che lei glielo sfiorava appena con la sua lingua! Doveva proprio piacergli tanto quel suo bacino!

Ma uffa! Il tuo coso è enorme ed è troppo grande per me. Non ce la faccio a prenderlo tutto in bocca! - sbottò lei improvvisamente dopo aver sputato un attimo l'asta di lui fuori dalla bocca - Io ho la bocca piccola! Non ci riesco a prenderlo tutto dentro, Mi fanno male le labbra e non riesco a respirare! Così mi soffochi, uffa!”

Erano i primi capricci della ragazzina non abituata a fare un pompino!

E' veramente enorme il tuo uccello, uomo! - continuò a lamentarsi Roberta – E così mi farai vomitare! E poi, legata come sono, non riesco a muovermi ed aiutarmi per prendertelo dentro di me per bene!”

Ma intanto, tutta affannata, leccava e con la lingua appuntita tormentava la fessurina da dove pensava sarebbero usciti i fiotti di quella roba lì che tanto temeva.

Il membro dell’uomo intanto si era nuovamente ingigantito a dismisura e le riempiva tutta la bocca e la gola. Lei faceva veramente fatica a respirare. E intanto anche la femmina che c'era in lei iniziò a vivere.

Sì, Roberta si bagnava sempre di più. Non riusciva più a nascondere il piacere che provava a spompinare quel bellissimo maschio che le stava gemendo davanti. La preoccupava però il gonfiore di quelle due enormi palle che sentiva sbattere sempre più violentemente e pesantemente sul suo bel visetto.

Sei bravissima, Roberta! Anche a spompinare! Sei una pompinara nata! E il tuo istinto ti aiuta proprio parecchio!”

Ma professore! Cosa mi dice! - sbuffò lei per la parola da lui usata per esaltare la sua capacità di giovane amante - Io non sono una puttanella come lei pensa ora!”

Ma no, tesoro! Sei solo un gran femmina ed ora lascia che ti scopi io la bocca! - le disse improvvisamente lui - Ho tanta voglia di farlo io!”

La ragazzina non capì ma lasciò fare. E l’uomo così iniziò, con una certa violenza, a stantuffare con il cazzo dentro la sua piccola bocca ben aperta. E lei temette che il gran momento fosse ormai giunto o che fosse molto vicino. Lo intuì in particolare quando si sentì bloccare il volto da una stretta presa delle mani di lui. Lei non poteva più muoversi ed ancor meno avrebbe potuto scappare.”

Adesso vengo dolce Roberta! Sìììììì! Sto per sborrare! E tu bevi, bevi tutto! - urlò strepitando il prof – E no, ragazzina! Non puoi più fuggire, sai!”

Roberta si agitò, gemette ed ansimò subito ancor di più! E cercò di muoversi in un tentativo goffo di salvare la bocca dalla tempesta di liquido seminale che lei temette si stesse per scatenare. Nella sua piccola bocca così allora indifesa! Vide lui inarcarsi! Sussultare e gemere rumorosamente! Sì, lei l'aveva capito! Lui, il suo professor Silvestri, stava per sborrare! E stava per schizzare tutto nella sua bocca e nella sua gola! Tentò ancora una volta di scappare e sfuggire all'estremo oltraggio. La sborrata di lui nella sua piccola bocca!

Ma subito dopo sentì il primo enorme fiotto di un caldissimo liquido scenderle nella gola. Era lo sperma del maschio che la stava inondando. Ed era stata quella la prima sborrata che riceveva nella sua vita nella sua bocca! E gliela riempì subito per prima e la sua gola dopo! Roberta ritenne giusto ed utile per lei buttare subito giù tutto. E così lei aveva già subito il tanto desiderato da lui ingoio.

Subito seguì un'altra sborrata dell'uomo! Ancora più violenta, densa e grande, grande. Lei allora purtroppo ebbe il primo conato di vomito. Aveva bevuto troppa sborra e stava allora per vomitare. Ma lei non voleva mostrarsi a lui mentre era costretta a sputare la sborra! Tentò a fatica di trattenersi e di non sporcare così il lenzuolo del letto di lui.

Ma il professo Silvestri aveva ancora delle turpi sorprese in serbo per la giovane donna in quei momenti ormai in totale confusione.

La ragazzina era completamente in balia delle voglie sempre più perverse e soprattutto cattive dell'uomo.

L’uomo estrasse per un attimo il cazzo dalla bocca ancora aperta di lei dalla quale scendevano lunghi filamenti di liquido seminale di lui che si adagiarono sui suoi capezzoloni così rosa e così grandi!

Oh Fabio! - gemette a fatica lei con un filo di voce – Cosa mi vuoi ancora fare? Non ti basta quello che mi hai combinato, quello che mi hai costretta a fare? E poi, vedi bene come sono ora conciata? Mi vergogno sai! Tantissimo! Ad essere così di fronte ad un uomo! Davanti al professor Silvestri! Oh no... Basta, ti prego! Non ce la faccio proprio più! Doveva essere quasi un gioco... Così me l'haui descritto! E non lo è proprio stato per me! Sai?”

Ed invece lui voleva ancora di più! Voleva ancora umiliare Roberta! Schizzandole in faccia! E poi su tutto il suo bel visino! Deturparglielo fino a fare quasi fatica a riconoscerlo! Ma la bella Roberta anche se sborrata in faccia in quel modo doveva essere ben riconoscibile! Anche se con un po' di difficoltà! Ma sempre in tutta la sua bellezza! Sborrata, tanto sborrata! Sul visino...

E così gli schizzi colpirono gli occhi azzurri, il naso, le labbra e anche i bellissimi capelli neri. Il viso di Roberta, così completamente subito ricoperto, stava diventando una maschera bianchissima. Come lo era la sborra dell'uomo.

Oh no! Ma Fabio! Come sei cattivo, adesso! Almeno questo no! - si lamentò la giovane donna mentre si sentiva arrivare ancora addosso dappertutto gli schizzi di sborra e si sentiva ricoprire proprio tutto il suo bel viso dallo sperma di lui – Potevi evitarmela questa umiliazione! Non hai avuto pietà! Perché? Perché mi hai fatto anche questo? Questa è una porcheria, uffa! Guarda, guarda! Uffa! Il naso, la bocca, le labbra, la fronte, le guance! Tutto, proprio tutto il mio bel visetto! Tutto completamente ricoperto di quella tua robaccia!”

Se mi vedesse così qualcuno! - aggiunse lei quasi piagnucolando - Un amico, un compagno di classe, Francesco... - miagolò tristissima lei - Ma forse faticherebbero persino a riconoscermi! Così ridotta!”

Oh Roberta, no! - le rispose l’uomo - Volevo solo farti capire cosa avrebbero voluto farti tutti quei ragazzini che hai conosciuto! Ma tu sei stata sempre crudele con loro! Li hai costretto, dopo esserti tu stessa un po' divertita, a farsi le seghe da soli! Non hai avuto tu pietà di loro! E quante volte hai forse costretto anche Francesco, il tuo moroso, a farsi le seghe da solo! Eri la sua donna, tu! Io adesso li sto solo un po’ vendicando! Quanto apprezzerebbero vedere te così! Ora!”

La ragazzina non replicò ma ripensò alla sicurezza degli scatti a lei fatti in precedenza. Scatti da lei immortalati consenzientemente ma da lui conservati gelosamente in qualche scheda del cell! Forse... Un brivido di terrore la percorse tutta...

Per gli ultimi schizzi il professore mai sazio risospinse il membro tra le piccole ma carnose labbra della donna. Anche la bocca fu quindi riempita di nuovo. E Roberta conobbe così per l'ennesima volta l’odore acre della sborra del professor Silvestri.

Finalmente svuotatosi di tutto il suo liquido seminale, senza aggiungere parole, il prof scivolò giù dal letto.

Lei, sempre bloccata ed abbandonata da lui in quella posizione oscena, lo guardava in silenzio soffiando come un toro imbufalito che bramava di essere liberato. Fabio si invece trascinò stancamente verso il bagno con il passo di un uomo provato ma molto soddisfatto. E che aveva sborrato tanto! Come indubbiamente ammise in silenzio anche lei! Lo poi sentì gettarsi sotto la doccia.

A lui piaceva l’idea di aver lasciato la bella ragazzina in quel modo di là, nella sua piccola alcova, sopra il suo lettone. Indubbiamente nuda e tanto infastidita proprio per quella condizione di totale sottomissione alla quale pure consenziente lei era stata costretta! Immobilizzata da cordicelle e laccetti che tanto l'avevano agitata e ancora tanto sporca del suo sperma.

Ed adesso soprattutto sola, a pensare a tutto quello che aveva appena finito di fare. Sì proprio nel lettone del professor Silvestri!

E lui sapeva che Roberta era ovviamente così adesso assai imbarazzata. E si stava forse anche vergognando di tutto! Sì di tutto quello che aveva detto e pensato da sola nel suo lettino di casa circondata dai suoi fedeli peluche che soli l'avevano vista nuda!

Ma poi di quello che si era convinta di fare! E di accettare certe cose! Di tutto quello che aveva fatto! Delle tante, tante porcherie che lui l'aveva costretta a fare! Ed anche di come nonostante lei avesse alla fine anche buttato giù tutto, lo sperma continuasse a colarle sul volto. Ed uffa! Anche le tettine fossero state raggiunte dal bianchissimo liquido seminale dell’uomo. E con una smorfia le guardava pure, adesso, quelle sue piccole tettine devastate dalla sborra di lui!

Il professor Silvestri a tutto ciò pensò sotto la doccia e concluse meditando quanto fastidi avesse sofferto la bella Roberta.

Finalmente uscito dalla doccia, non riuscì però a non sghignazzare un po' pensando alla sempre bella e giovanissima donna che lo stava attendendo di là. E che gli sarebbe sicuramente riapparsa parecchio imbronciata e ancor più agitata!


 


 

continua


 


 

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