Sono spiazzata nel vedere cosa ha organizzato per me Andrea. Il locale è tutto addobbato con i miei fiori preferiti i Lillà e per l’occasione c’era un quartetto d’archi che suonava in sottofondo (un gruppo di nostri amici che studiava al conservatorio). Viene ad accogliermi lui in persona all’ingresso. Vestito di tutto punto, in modo elegante. Io mi sento in imbarazzo perché oltre ad avere dei vestiti decisamente meno eleganti dei suoi, ho anche su di me il seme di Ale che poco prima mi ha riempito il reggiseno e mi ha ordinato di tenerlo su sporco. Mi porta ad un tavolo tutto addobbato di Lillà e con tovaglie e tovaglioli in tinta. È apparecchiato per due. - Oggi non sono lo chef, oggi ceno con la mia ragazza. Io non ho parole. Gli sorrido e lo bacio appassionatamente. La cena è un susseguirsi dei miei piatti preferiti, terminando con una torta Saint Honoré. È lui ad insistere per servirmi. - Attenta al bignè. Mi sussurra all’orecchio, sorridendo. Io lo metto in bocca e mordo piano, facendo attenzione. Sento qualcosa di duro all’interno, metallico. Guardo bene ed è un bellissimo anello di fidanzamento con tanto di diamante luccicante. Quando alzo lo sguardo verso di lui, lo vedo in ginocchio davanti a me. Il quartetto d’archi sta suonando La cura di Battiato (la mia canzone preferita) arrangiata per gli archi. La proposta di matrimonio più romantica che potessi immaginare. - Rossella, stiamo insieme da tanto tempo e in tutti questi anni, il mio amore per te non ha smesso un attimo di crescere. So che arriva in modo un po’ inaspettato, ma mi faresti l’onore di diventare mia moglie? Io sono rossissima e felicissima. Tutti guardano noi, anche Ale, ma sono talmente presa dal momento che anche lui sparisce nel contorno di quel momento magico. Sento le lacrime scendermi dagli occhi; sono lacrime di felicità. - Sì, voglio essere tua moglie! Gli rispondo singhiozzando e sorridendo allo stesso tempo. Mi mette l’anello al dito e lo prendo per il collo portandolo verso la mia bocca per baciarlo come solo una donna felice di essere amata così tanto sa fare. Torniamo a casa e dopo aver insistito per farmi una doccia, facciamo l’amore. Sono felice. Sdraiata nel letto con il mio futuro marito sopra e il suo membro dentro di me, sono felice. Mi sento amata. E pur essendo un amplesso molto più lento e calmo di quello avuto con Ale in macchina, è molto meglio. Il miglior sesso mai fatto e questo perché Andrea non mi sta possedendo, si sta donando a me, mi sta amando nel modo più intenso e forte che ci possa essere. La mattina seguente facciamo colazione insieme e facciamo ancora una volta l’amore. Un’oretta dopo che Andrea è uscito per andare a lavoro, ricevo la telefonata di Ale. Guardo il telefono e non so se è il caso di rispondere o no. Da quando sono entrata nel locale ieri sera, Ale è sparito completamente dalla mia mente. E pensando a quello che ho e che potrei perdere se la mia storia con lui continuasse, forse sarebbe meglio se non rispondessi al telefono e cancellassi quel numero dalla mia rubrica. Chiamata persa. Pochi minuti dopo sento di nuovo il telefono squillare. È ancora lui. Sono ancora indecisa e non alla fine non rispondo ancora. Sento il tiptip della suonare dei messaggi. Ale mi ha scritto: “Credevo di essere io ad averti conquistato, ma ora mi ritrovo ad essere qui da solo in casa a sperare che tu prenda in mano il telefono e mi richiami. Ho visto quello che ti ha preparato il tuo ragazzo e ho visto che hai accettato di sposarlo. E vederti così con lui mi ha fatto stare male. Sei felice con lui, si vede e ho scoperto che quello che voglio è vederti felice. Ma sono stato male perché ieri sera potrei averti perso per sempre. Ti prego, richiamami!”. So che è ingiusto trattare Ale così, perché in fondo amo anche lui. Ma devo fare una scelta! Anzi, ho già fatto una scelta ed è stata quella di dire di sì ad Andrea. Non posso richiamarlo e non posso rivederlo, perché so che non resisterei e tradirei ancora il mio fidanzato che non si merita questo. Blocco il contatto e decido di dimenticare Ale e quello che provo per lui. Passano i giorni e con Andrea le cose vanno alla grande. Siamo felici e facciamo l’amore quasi tutti i giorni da quando mi ha fatto la proposta. La notte però non riesco a dormire. Penso ancora ad Ale, al mio amore per lui e a quanto sono stata crudele nel mollarlo semplicemente sparendo dalla sua vita. Una sera che sono sola in casa mi metto a scrivere una lettera per Ale. Una lettera d’amore e d’addio. Non so però dove consegnarla, lui non mi ha mai detto dove abita. Lo cerco la sera nei posti dove ho provato a vederlo, ma è sparito. Un sabato sono in giro per negozi e vedo una donna bionda. È Clara. Vado da lei anche se non ci siamo mai presentate, ma forse lei sa come posso trovare Ale. - So chi sei tu! Rossella! Ale mi ha parlato di te. - E io so chi sei tu, Clara. E avrei un favore da chiederti. Potresti dirmi come trovare Ale? - Ale ti ha bloccato e non lo vedrai più in giro da queste parti. Ha accettato una richiesta di lavoro all’estero. È partito due giorni fa. E io lo raggiungerò tra qualche settimana. Mi sento strana. È vero che ho chiuso io la nostra “storia”, ma sapere che non lo rivedrò mi invade il cuore di tristezza. - Potresti almeno dargli questa? Mi sono comportata male con lui e gli devo almeno una spiegazione. - Non te lo meriti! Ma lo farò, per il suo bene. Ale è uscito dalla mia vita e il vuoto che ha lasciato mi accompagna tutti i giorni, anche oggi che mi sposo. La vita è fatta di scelte e io ho fatto la mia, spero quella giusta. Ma se c’è qualcosa che ho imparato è che non c’è mai nulla di scritto e deciso nella vita. Ale è davvero sparito dalla mia vita? Non lo rivedrò mai più? Io so già la risposta e vi anticipo che la risposta è NO. La nostra storia ha preso solo una pausa lunga e dolorosa, ma tra qualche anno lo incontrerò di nuovo per caso. Ma questa è un'altra storia e a se avrete voglia e pazienza, ve la racconterò. A presto mie amici e confidenti lettori.
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