Sara e la sexy-trappola in ufficio

  • Scritto da Albi73 il 08/12/2021 - 09:56
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Per guadagnare qualcosa e pagarmi gli studi lavorai un annetto in un ufficio, come ragazza tuttofare carina e… disponibile. Certo, disponibile, apparentemente non in quel senso, visto il mio faccino acqua e sapone. Essendo primavera, amavo arrivare in ufficio vestita leggera, una camicetta leggera, gonna che arrivava poco sopra al ginocchio e ballerine ai piedi, nulla di malizioso ma sicuramente davo nell’occhio ai maschietti che bazzicavano l’ufficio: conscia di avere delle bellissime estremità, incominciai a prendere l’abitudine di togliere leggermente un piedino dalla scarpa mettendolo in posizione verticale o sulla sedia, curiosa di vedere quali reazioni avrei potuto suscitare, e quel giorno non avevo proprio indossato le mutandine sotto!

Finalmente di ritorno dalla pausa pranzo vidi un biglietto sulla scrivania, che mi invitava a raggiungere l’archivio all’orario di chiusura per incontrare “un ammiratore segreto”. Rimasi però perplessa: avrei potuto fidarmi? E se non fosse stato quel belloccio di Maurizio ma qualcuno meno desiderabile? Nel dubbio provai, la mia micina era da mesi in astinenza e dovevo risvegliarla.
Quando raggiunsi l’archivio alle cinque non trovai nessuno e stavo per andarmene, quando entrò il titolare, l’avvocato Grassi, che mi chiese cosa ci facevo lì a fine giornata. “Mah, aspettavo qualcuno, ma deve essere stato uno scherzo avvocato.” L’avvocato però mi guardava in modo strano, poi improvvisamente iniziò a baciarmi sul collo in modo vorace, infilando una mano nel mio vestito e strizzando una tetta. “Avvocato, ma cosa sta facendo”, gli risposi, ma già mi stava salendo una voglia dall’inguine.
“Ti desidero da quando ti ho visto Saretta, fatti possedere”, riprese l’avvocato che aveva già abilmente slacciato la mia camicetta e alzato la gonna, tanto da mettere in mostra il reggiseno e una figa già bagnata. “Mmhh, mi sa che siamo in due eccitati”, riprese, e io non potei fare a meno di confermarlo slacciandomelo e rimanendo con le tettone nude e sudate: “Palpamele porco e poi penetrami stroonzoo” gli urlai in tono depravato.
La sua lingua aveva già incominciato a ciucciarmi le tette, spingendomi verso il tavolo con le gambe larghe da vera troia. Mi spinse la testa verso il basso, e aprì la cerniera dei pantaloni iniziandogli a leccare un pene non lunghissimo ma molto largo, dimostrandogli la mia abilità nello spompinare con piccoli colpi di lingua che facevano letteralmente impazzire Grassi, che continuava a palparmi e strizzarmi i capezzoli duri.
A un certo punto mi picchiettò sulla testa togliendomi il cazzo dalla bocca e, sdraiatami sul tavolo, mi incominciò a penetrare con quella bella punta dura, pompando sempre più forte mentre io mugolavo goduta, sorpresa di scoparmi l’avvocato ma eccitata da morire. “Ahh, mi sta stuprandooo”, “No sei tu che godi troia”, quando sentivo che la sborra stava invadendomi l’utero mi tolsi e in ginocchio ricevetti la pioggia di sperma, pulendo il cazzo e le palle goccia per goccia.
“Allora il biglietto me l’ha messo lei avvocato?” gli dissi ma Grassi negò di averlo fatto, e ringraziandomi promettendomi un aumento di stipendio sparì via in fretta. Chi era stato allora a farlo? Quando uscì però trovai un altro bigliettino infilato nel manubrio della bicicletta: “Sei stata fantastica Sara, però adesso fai godere me. Via Cavalli 15 suona al primo piano: altrimenti tutto l’ufficio ti odierà per esserti fatta il capo!”.

Mmhh, da un lato chi l’aveva scritto era un bastardo, dall’altro una ripassata supplementare dopo mesi d’astinenza non mi avrebbe fatto male! Arrivai con la bicicletta all’indirizzo dell’appuntamento, un pò intimorita su chi mi sarei trovato lì dentro: quando ebbi salito le scale e aperto la porta appena socchiusa, fui sorpresa dal vedermi… due persone.
Uno era Maurizio ma l’altro non lo riconoscevo. “Ciao Sara, puoi spogliarti come hai già fatto con l’avvocato e sdraiarti nel letto”, disse quest’ultimo, avvicinandosi e facendosi vedere bene. “Ma sei Giorgio, il socio dell’avvocato Grassi”, risposi sorpresa: che furbi, avevano mandato con una scusa l’avvocato in archivio perchè mi scopasse, e poi ricattarmi dopo godendosi un bel triangolo con me in mezzo.
Non che la cosa mi dispiacesse troppo, una doppia penetrazione l’avevo sempre immaginata come un sogno erotico, e ora si sarebbe realizzata! “Maiali, almeno fatemi godere!”, gli risposi incominciando a spogliarmi a partire dalle ballerine, e quando tolsi la gonna rivelando di essere nuda sotto, i fischi di approvazione furono quanto mai rumorosi.
“Mazza che figa che sei Saretta, lo avevo pensato da come ti muovevi in ufficio!” esclamò goduto Maurizio, che incominciò a spogliarsi rivelando una discreta mazza: ma era Giorgio la sorpresa, visto che il suo pene era sia lungo che abbondante, quasi superdotato! “Quella bestia non mettermela in culo”, lo avvisai con un tono di goduta sfida mentre mi agitavo nel letto come una gatta in calore.
Incominciò Giorgio prendendomi la testa e dirigendola nel suo spettacolare cazzo, scopandomi la bocca mentre io con la mano gli strizzavo le palle: allo stesso tempo Maurizio mi infilò due dita a pecorina, per aprire la strada alla sua punta dura ed eccitata, che si fece largo nella mia fica già aperta dall’avvocato. “Ahh godo e soffrooo”, ululai in una delle rare pause in cui la mia bocca non stava spremendo il cazzo super di Giorgio, mentre da dietro Maurizio pompava sempre più forte. Ma la mia sfida a penetrarmi il culo fu esaudita quando Giorgio mi liberò la bocca, scambiandosi di posto con Maurizio che incominciò a slinguarmi voracemente infilandomi il suo cazzo in figa, mentre da dietro Giorgio puntò deciso l’uccello verso il mio sfintere.
“Nooooooo, ahhhhhhh”, urlai devastata di dolore ma anche di goduria: il mio culo non era vergine, anzi, ma un cazzo così gigante non l’aveva mai assaggiato! “Mamma che culo aperto che ha questa troia” esclamò Giorgio, e non aveva tutti i torti! Dopo qualche minuto di spinta i due cazzi sborrarono quasi all’unisono, e io accorsi a prendermi la doppia dose di sborra nel mio corpo nudo e ancora eccitato, leccando cazzi e palle come una troia degenerata. “Ahh ragazzi che stalloni”, dissi ai due maschi ormai spompati. “Sara sei fantastica, quanti cazzi han preso i tuoi orifizi” chiese incuriosito Maurizio: “Insieme così mai”, risposi sincera, mentre mi pulivo velocemente con un fazzolettino.

Per contattarmi potete scrivermi all’email [email protected].

 

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