Lorena mia zia si stava preparando per l’escursione che avremmo fatto da lì a qualche ora. Era sotto la doccia e cantava una vecchia canzone anni novanta, io nel frattempo ero intento a… Guardarla sotto l’acqua, mi aveva dato il permesso per guardare mentre si lavava e io che non mi perdo d’animo nel frattempo mi segavo, amavo la nostra nuova situazione.
«Menatelo bene! Forza sai fare di meglio stronzetto». Mi disse mentre ci davo dentro
«Lo vuoi vero troia. Questa notte ti ho fatto squirtare come una maiala»
Certo che mia zia era una vera puttana mi prendeva in giro, mi stuzzicava e per giunta me la sbatteva in faccia senza lasciarsi leccare un po’. Prese il soffione della doccia e si lasciò inondare dall’acqua, non credevo fosse possibile masturbarsi con la stessa. Nel mentre mi guardava negli occhi, lo sguardo che mi lanciava sembrava dire «scopami», allora preso da questo pensiero mi alzai e mi diressi da lei… Mi tolsi gli abiti che avevo indosso e appena entrato le toccai le natiche senza che lei opponesse resistenza, era fatta. Iniziammo a limonare, le nostre lingue si esploravano mentre si intrecciavano in un connubio di piacere e calore, le nostre mani invece si sfioravano come per cercare un appiglio, come due amanti in mezzo alla corrente. La mia mano sinistra finì sopra la sua schiena e con fare dolce e possessivo l’accarezzava senza dirlo si ritrovò sopra il suo bellissimo culo ed esplorava la vagina. Lei sentendosi così dominata ed eccitata iniziò a mostrare la sua tenacia.
«Mi vuoi scopare nuovamente il culo con le dita?»
«Zia vorrei farti molto altro, ma, qui nella doccia non c’è abbastanza spazio».
«Allora spostiamoci nel letto… »
Ci pensai però decisi di rimanere lì, scopare sotto la doccia è un esperienza sublime.
«No rimaniamo qui… Forza in ginocchio troia».
Mi guardò come una scolara guarda il suo maestro e si mise subito all’opera leccando e stimolando il glande, nello stesso istante mi massaggiava il perineo, questo a detta sua aiutava l’erezione. Sussurravo a ogni succhiata, leccata o toccata che mi faceva con le sue labbra. Le dissi di girarsi e di tenersi ben salda alla doccia poiché volevo contraccambiare il lavoro orale. Ininterrottamente baciavo le grandi labbra succose di nettare dolce come il miele, mi estasiavo al solo pensiero di star bevendo un miscuglio tra acqua e gli umori di mia zia, con le dita le praticavo un bel ditalino alla vecchia maniera. Lei ormai era tutto uno spasmo così come era solita fare prese a insultarmi.
«Porco figlio di puttana, così vuoi scopare la tua zia eh, allora ficcami il tuo cazzo minuscolo dentro e vediamo quanto sei uomo». Mi disse provocando
«Brutta puttana devi stare zitta, hai capito? Io qua detto le regole tu sei soltanto una cagna che deve essere scopata, ci siamo intesi?» Risposi a tono, ma lei era una selvaggia e rispose anch’essa.
«AH SI? ALLORA SCOPAMI DI FRONTE MENTRE MI GUARDI NEGLI OCCHI, MERDA UMANA» Disse urlando come una pazza, tra godimento ed eccitamento.
«MERDA UMANA A CHI TROIA NINFOMANE» Nel frattempo che dicevo questo le diedi uno schiaffo sul culo e la penetrai con tutto me stesso, sentivo la forza che dalle gambe saliva fino al pene e la martellava con veemenza. Neanche a dirlo Lorena la zia maiala finì per supplicarmi di venirgli in gola, voleva bere la sborra del suo caro nipotino, ma, io ingordamente e un po’ bastardo decisi che doveva mettersi a novanta gradi e lasciarsi sborrare dentro la figa.
«Non mi sborrerai nuovamente dentro, è rischioso» Disse con fare severo.
«Allora cagna non hai capito chi comanda, ho detto di girarti e di metterti a novanta gradi»
«Non voglio».
«Provochi?»
La presi a forza e mentre lei rideva la girai verso il vetro e messa a novanta gradi la scopai con tutto me stesso, inutile a dire che le sborrai dentro sentivo il calore che ne scaturiva… Poco dopo ci baciammo e uscimmo per l’escursione.
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