Secondo incontro con "M"...

  • Scritto da Raf90 il 20/06/2020 - 15:04
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Dopo lo splendido e eccitantissmo pompino che gli avevo fatto nel magazzino, ho avuto un secondo incontro con "M", il tuttofare dell'hotel in cui lavoro.

Ogni volta che ci incontravamo in albergo, ci lanciavamo occhiate piene di lussuria al ricordo del nostro sordido segreto, ci sorridevamo, ci desideravamo tantissimo.

Lui cercava sempre di raggiungermi in magazzino durante la pausa sigaretta ed un mattino che ero sola, mi afferrò, mi strinse a se e mi baciò. Io contraccambiai con passione, mulinando la lingua nella sua bocca, lui faceva altrettanto succhiando la mia, palpandomi il culo, le tette.

Con molta fatica, ci staccammo e decidemmo di incontrarci a fine turno con la sua promessa di mandarmi in paradiso. Gli risposi che lo desideravo tantissimo per cui gli dissi di essere pronta a tutto e tutta per lui. Ci salutammo e tornammo al lavoro.

Furono le ore più lunghe della mia vita, lavoravo ma col pensiero fisso sul grosso cazzo che da li a breve mi avrebbe penetrata che mi ossessionava e mi rendeva impaziente.

E così, finito il turno, ci incontrammo appartandoci in una stanza libera, chiudemmo a chiave la porta ed io mi denudai in un baleno. Poi presi a denudare anche lui, e prendemmo a slinguazzarci indecorosamente, senza neanche una doccia, sudati e sporchi dopo una giornata di lavoro, troppo impazienti di chiavare. 

Dopo poco, da gran porca, completamente nuda, cominciai a guardarlo con espressione di sfida, e presi a toccarmi la passera in maniera sensualissima, masturbandomi. "M" che aveva raggiunto il massimo dell'erezione, rimase a guardarmi mentre iniziò a segarsi il suo bel cazzo duro, dritto, con la cappella turgida, gonfia e durissima, dicendomi "che troia che sei, ami il cazzo in maniera indecorosa, lo veneri", io risposi con un prolungato lamento di piacere a testimonianza del mio completo assenso.

Come due liceali alle prime esperienze, ci masturbavamo guardandoci e scoppiando a ridere di continuo, ma fu un preliminare eccitantissimo alla nostra avventura segreta. Dopo un pò che andava avanti questo giochetto estremamente eccitante, visibilmente eccitato, "M" mi scaraventò letteralmente sul letto dicendo che ora si faceva sul serio, mi allargò le cosce e prese a leccarmi la figa. Uhmmm quanto era bravo, fortunata sua moglie! Mi ficcò un dito in culo mentre con la lingua leccava il tratto, sensibilissimo, tra figa e buco del culo, poi mi ciucciava il clitoride e le labbra penetrandomi con la lingua. Io a gambe oscenamente larghe lo accompagnavo con la mano sulla sua nuca, godendo come una cagna in calore. Continuò a leccarmi ficcandomi anche un dito nella figa mentre con la lingua continuava la sua danza erotica. Poi salì e lasciando un dito piantato nella mia figa, prese a succhiarmi e baciarmi le tette ed i capezzoli, intanto io presi ad accarezzargli il cazzo e i coglioni.

Volevo il suo cazzo, lo desideravo da morire, volevo mangiarlo e così ci concedemmo un 69. Mi adagiai su di lui e mentre mi allargava il culo con le mani, riprese a slinguazzarmi le parti intime con la lingua che mi entrava in figa e nel culo, poi prese a stantuffarmi un dito nel buco e io roteavo il bacino dal forte godimento mentre cazzo in mano, lo guardavo quasi pulsante, ammirandone da vicino le venature e la possenza che emanava. Avidamente, impaziente, presi a ciucciare la cappella, la succhiavo e leccavo con la bocca spalancata, per poi portarmi completamente il cazzo in bocca. Leccavo la sua pancia, l'interno delle sue cosce per poi tornare al cazzo duro e dritto come un palo, ad occhi chiusi mi godevo quel fantastico giochetto. Quattro, cinque volte, sputandoci sopra per lubrificarlo, arrivai con non poche difficoltà a farmelo scendere fino alla gola con il naso che lambiva il suo addome e i coglioni a pochi millimetri dal mio viso, provando nausea e forte sensazione di soffocamento, tossivo e sputavo copiosamente, con le narici allargate in cerca di aria. Ad ogni affondo gli scappava un lamento di piacere. Eravamo osceni in quel 69 sfrenato e godevamo tantissimo, ambedue.

Dopo qualche minuto, profondamente decisa a dargliela, mi misi a smorzacandela su di lui, presi il cazzo in mano, lo orientai verso la mia figa appoggiando la cappella alle labbra e lui mi penetrò, dapprima dolcemente poi con sempre maggior vigore. Con le mani sul culo mi dettava il ritmo, mi schiaffeggiava le chiappe facendomele divenire rosse e chiavandomi violentemente, il mio interno cosce rumoreggiava ogni volta che mi affondava il cazzo nella vulva, sentivo la figa allargata e godevo da troia, piena del suo cazzo. Con le mani sul suo petto, presi a baciarlo in modo sensuale con le lingue fuori dalla bocca che si intrecciavano e leccavano a vicenda e cominciai volontariamente ad aiutarlo, infatti adesso ero io me lo stavo "facendo" salendo e scendendo sul cazzo a ritmo sostenuto e facendo uscire uno strano rumore simile ad un peto quando l'aria usciva dalla vagina lasciando il posto al cazzo noduloso ormai reso bagnato e viscido dai miei umori.

Poi mi fermai, mi rigirai e, dandogli le spalle, mi impalai di nuovo su di lui..... Testa riversa all'indietro, mordicchiandomi il labbro inferiore, saltellavo sul suo cazzo con violenza, con una mano stringevo i coglioni e stuzzicavo la mia figa impazzita dal piacere, mentre lui mi stringeva le tette  strapazzandomele e dandomi della troia, implorandomi di continuare così, di non fermarmi..... Con le mani scese poi al mio inguine allargandomi in modo che potesse entrarmi completamente, mentre io mi stesi all'indietro su di lui con le mani puntellate sul suo torace, continuando a saltellare oscenamente sul suo cazzo con il letto che sobbalzava sotto di noi al ritmo della nostra stupenda scopata.

Ad occhi chiusi lo stavo cavalcando con forza facendomi arrivare il cazzo in profondità, saltando letteralmente su di lui quando improvvisamente sentii una serie di schizzi caldi all'interno della mia vagina. Capii che mi stava sborrando dentro e persa completamente la testa, mugolando sonoramente, venni a mia volta in maniera intensa e prolungata, inondandolo di liquido vaginale che bagnò i coglioni per poi colare sul letto. 

Rimanemmo qualche secondo fermi, sudati ed ansimanti, poi lo implorai di farmi il culo. Ovviamente ero consapevole di doverlo riportare in erezione, così mi sistemai a pecora di fianco a lui, impugnai il cazzo alla base e presi a succhiarlo fino a quando, qualche minuto dopo, grazie alla mia abilità da grande pompinara, lo riportai in erezione, bello duro e ariete perfetto per entrarmi in culo.

Mi fece alzare, mi appoggiò a pecorina all'armadio con le braccia protese in avanti per reggermi e mi infilò dapprima la cappella e poi tutto il lungo, durissimo cazzo interamente nel culo. Mi sfuggi un urlo misto di dolore e piacere mentre lui prese a pomparmi l'ano con ritmo serrato e costante. Mi dava delle botte che mi facevano sbattere la testa all'armadio, mi accarezzava la figa mentre profanava il mio culetto, mi allargava le chiappe per penetrarmi più agevolmente. Sentivo quel palo che mi allargava tutta, lo sentivo sfregarmi il buco regalandomi una sensazione celestiale. Mi chiedeva se avessi raccontato al mio compagno quanto ero porca e come il mio collega mi aveva inculato..... Io risi a questa sua battuta, ma ebbe il forte potere di eccitarmi ancora di più al pensiero del tradimento, della trasgressione, del mio essere femmina troia.

Godevo come una cagna, strillavo e mugolavo mentre, sudatissima, abbassavo la testa tra le braccia con i capelli che mi cadevano sulla faccia ed incitandolo a spaccarmelo, a incularmi selvaggiamente sempre più forte. Mentre mi faceva il culo, mani sulle chiappe, mi chiedeva se mi piacesse ed io, con voce rotta dal piacere, lo rassicuravo che non solo mi piaceva, ma mi stava mandando in paradiso. L'inculata durò alcuni minuti, lui ci si dedicava con sempre maggiore impegno, io ormai rotta e completamente fuori di testa, non riuscivo a pensare a nient'altro se non al cazzo del mio collega che mi stantuffava, mi profanava con un avanti e indietro sconcio e incredibilmente eccitante. Venni una seconda volta, ancora più intensamente della prima, un orgasmo lungo, intenso e favoloso, con gli occhi strabuzzati mi lamentavo mugolando, mentre sentivo colare il mio liquido vaginale per le cosce fino ai piedi, lasciando un lago di umori sul pavimento.

Lui rallentò e mi chiese dove volessi beccarmi quella seconda sborrata prossima ad arrivare. Gli risposi di voler bere il suo seme e lo invitai a sedersi perchè volevo ringraziarlo delle grandi emozioni che mi aveva regalato con un grande pompino con ingoio. Si sedette sulla vicina poltrona, mi adagiai tra le sue cosce e decisa a farmi sborrare in bocca, presi a lavorarmi il suo cazzo lordo di umori vaginali e anali, sudore e liquido seminale. Aveva un sapore salaticcio quando glielo ripresi in bocca.

Lavorandomi la cappella con la lingua e le labbra, sentivo la virilità del suo cazzo che mi riempiva la bocca, bloccandomi la lingua che io cercavo di far uscire da sotto per leccare l'asta in un gioco che lui apprrezzò tantissimo tanto che mi catturò con la mano sulla mia testa quasi ad impedirmi di fermare il mio vorticoso pompare, succhiare e ciucciare. Lui gemeva ed io presi a mordicchiare la cappella che, senza scampo grazie al mio lavorio esperto, si ingrossava sempre più diventando sempre più gonfia e dura. Pensando solo alla sborra che avrei beccato tra poco, il cazzo tenuto fermo e dritto da "M", intensificai il mio lavorio e presi ad andare su e giù sull'asta con la cappella che mi colpiva ritmicamente la gola, prima piano piano poi a velocità tale che mi faceva male il collo. Praticamente, mentre gli accarezzavo i grossi coglioni gonfi, gli stavo facendo una sega con la bocca.

Sapevo che non avrebbe resistito a lungo ed infatti, mentre pompavo sentii "M" strillare e contrarsi e una sborrata calda e densa mi riempì la bocca, con linee di sperma che mi fuoriuscivano dai lati cadendo sulle sue palle. Io continuavo ad andare su e giù sentendo la sborra che faceva da cuscinetto tra le mie gote ed il suo cazzo.... Questo suo secondo orgasmo produsse molto più sperma del primo. Tirai fuori il cazzo eruttante sborra, appoggiai la guancia sinistra sulla sua coscia e presi a orientarlo in modo che cadesse, a fiotti densi e caldi, su tutta la mia faccia che venne così inondata, assumendo una colorazione perlacea. Mi ritrovai il naso, le labbra e la fronte con chiazze di sperma, mentre la lingua e l'occhio destro erano completamente sommersi di sborra.

Rimanemmo qualche minuto così, feci una doccia, mi rivestii, ci demmo un bacio appassionato e tornammo a casa, ognuno dal proprio compagno....

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