Segreto di Donna.

  • Scritto da Odissea il 06/05/2020 - 07:58
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Patrizia è ancora una Donna giunonica, sebbene gli anni l'hanno per natura un pò cambiata, a Lei oggi come oggi, manca poco alla pensione.

Lei è giunta al matrimonio a ventiquattro anni, ed ancora vergine, il suo viaggio di nozze in un paese esotico, ed è stata proprio la delusione per essere stata colta come un banale trofeo che negli anni bramava un qualcosa che la appagasse in modo improvviso, meditato, mirato e sicura di non sbagliare, il tradimento che covava realizzare.

Eravamo colleghi di lavoro e questo questo facilitava incontrarsi, ogni tanto un gelato, io con la mia ex, e lei con suo marito ovviamente. Una pizza di tanto in tanto, e con il tempo si famigliarizzava sempre più.

Un giorno sono statochiamato dalla mia responsabile di settore, la quale mi invitava a portare a casa di Patrizia un copioso faldone di documenti, in quanto una questione delicata di una famiglia era prossima essere presa in esame ed era importante rileggere la pratica nei dettagli, Patrizia quel giorno non stava bene di salute, così mi fu detto.

Giunto a destinazione, suonai il citofono, secondo piano. Non appena la porta dell'ascensore si aprì, Patrizia era sulla soglia della porta, io stavo per consegare le pratiche, ma insistette a farmi entrare. Si era da poco lavata i capelli, era in accappatoio, mi fece accomodare soggiungendo che mi avrebbe intrattenuto per un rapido caffè.

Un bel appartamento, tutto in ordine, all'epoca non aveva figli, aveva un divano molto spazioso.

Il caffè non tardò ad arrivare, chiesi del marito, ma era deducibile che fosse al lavoro. Mentre poggiava il vassoio sul tavolo, fù inevitabile che il mio sguardo si infilasse nella scollatura larga dell'accappatoio, quasi da intravedere un capezzolo, un brivido di eccitazione mi fece vibrare qualcosa tra le gambe, a seguire di quella visione, ci fù il lembo dell'accappatoio che scese così da scoprire le sue gambe. Un pò eccitato e voglioso, mi trattenni per non creare situazioni irrimediabili, sebbene tra me e me, non mi sembrasse così indisposta, anzi.

Ero seduto vicino ad un mobile sul quale poggiavano alcune foto che la ritraevano con il marito in viaggio di nozze, bel posto gli dissi, luna di miele speciale. Lascia perdere mi rispose, ho ancora una cosa che mi rode dentro, speravo in una cosa diversa, visto che mai avevo avuto altro uomo prima di lui. 

Accompagnandomi poi verso la porta, era noncurante del poco abito che indossava, notai che era anche senza mutandine, così da intravedere un manto folto e nero, capii che Patrizia si era accorta, ma forse era quelo che voleva. Non dire nulla in ufficio che ci siamo intrattenuti per il caffè, altrimenti pensano male, e se ti chiedono di me, rispondi che ero a letto, mi fido di Te, così mi disse.

Io ero eccitato e confuso, gli avrei aperto l'accappatoio ed avrei iniziato dal basso a leccare la sua foresta, ero eccitatissimo, ero bagnato.

Suona il mio cellulare, vecchi modelli, era Patrizia, che mi chiedeva se il caffè era stato di gradimento, e si scusava per non avermi dato nemmeno un biscotto, gli risposi che il caffè mi aveva svegliato per bene, anzi eccezzionale e caratterizzato da celestiali visioni....Ci fu una piccola pausa di silenzio, per poi Lei riprendere parola dicendo che sarebbe stata a casa tutta settimana in malattia e se volevo, di caffè ne aveva buna scorta. 

Gli risposi che sarei rimasto più a lungo, poichè era confortevole la sua casa e la sua presenza, sei stato tu ad avere fretta ad andartene mi disse.

Mi hai messo il fuoco nelle vene gli dissi, ma vevo paura sbagliare in qualcosa e mi sono trattenuto in tutto. Lo avevo capito, ma anch'io non ero insensibile al momento, ed ora sto fremendo. 

La nostra conversazione fu un crescendo di allusioni, per poi capire, che eravamo in totale sintonia, ed io esordii dicendogli che ero eccitatissimo, gli dissi che ero eccitato dal momento in cui avevo visto il suo seno, che avevo il sangue in testa dopo avere sbirciato tra l'accappatoio ed avere visto i suoi peli...Lei mi disse di continuare con le mie parole, e che era eccitatissima, bagnata da avere il suo miele grondante.

E fu così che mi confidò di avere concesso la sua verginità al marito, ma cose se fosse stata solo un trofeo di caccia, senza un piccolo cerimoniale, un particolare entusiasmo, era incazzata per tutto questo, e voleva una rivalsa, ed aveva scelto me.

Alla sera, sono stato un porco con la mia ex, ero infoiato.

Il giorno dopo, chiesi ad insaputa della mia ex, tre ore di permesso. Avevo apuntamento a casa di Patrizia. Gli chisi di accogliermi ancora con lo stesso accappatoio. E così mi accolse.

Ci siamo subito presi per mano, avvicinati allo stupendo divano, non ci furono parole, ma subito un vorticoso bacio, le nostre salive erano ovunque, il suo accappatoio cadde, lasciai che Ptrizia mi denudasse, e mentre lo faceva trovava il mio pene bagnato e duro, succhiando un poco la cappella, stavo quasi per venire, ma la feci sedere sul divano, ed aprendogli le gambe, andavo subito a leccare quel meraviglioso figone contornato di peli neri, bagnatissima, era bevuta di nettare di donna fantastico. Lo desiderava da tempo, voleva tradire il marito, ho voglia di sentirmi dominata, e così la sculacciavo, la tiravo per i capelli, e Lei si teneva aggrappata al mio cazzo, era un piacere farla godere, ed io sono stato onorato da tanta generosità femminile, eravamo giovani ed i nostri sessi ribollivano. Dammelo in bocca dammelo in bocca, era irrequieta e vogliosa. E' stato stupendo, per alcuni mesi sono stao il suo amante, poi si è riconciliata con se stessa, e con naturalezza, siamo rimasti amici, grazie Patrizia.

 

 

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