SEsSOLOFOSSE - Capitolo 9, Tra… monti

  • Scritto da TicToc Heel il 19/04/2021 - 02:16
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Probabilmente c'era un nido tra i rami degli alberi vicino ai quali avevano parcheggiato quella notte, dalle prime luci dell'alba, due o forse tre ore dopo che si erano addormentati, i residenti avevano iniziato a cinguettare in modo insistente probabilmente in cerca del loro primo pasto della giornata. Si sentiva un po' di vento rumoreggiare tra i rami. Rumori della natura che gli avevano dato una prima sveglia. A giudicare dal respiro delle sue ospiti era chiaro che quei rumori non le avessero destate, ascoltò i loro respiri. Si era comunque addormentato dopo aver definito da dove arrivassero i rumori.

 

Più tardi furono delle voci a svegliarlo, bambini e adulti che urlavano come se fossero i soli al mondo, l'abbaiare di un paio di cani e lo scampanellio delle mucche. Nel frattempo qualche filo di luce era entrato nel van ad annunciare il sole. Solo gli uccellini non avevano ancora smesso di cinguettare senza sosta.

Un altro gruppo di persone di passaggio lo svegliò nuovamente, per lui, forse era giunta l'ora di alzarsi. Aveva addosso le ragazze e quelle che non aveva sopra le aveva strette sui fianchi. Ascoltò il loro respiro ancora per qualche minuto, qualcosa sembrava essere cambiato il loro sonno era più leggero.

Ancora qualche rumore, dovuto a chi passava per andare a fare una passeggiata lungo i sentieri nei dintorni, fu fatale per il loro sonno.

 

"Buon giorno!" sussurrò Mario appena Marzia aprì gli occhi, aveva passato la notte sopra di lui usandolo come materasso, o come orsacchiotto al quale affidare i propri sogni. Non aveva fatto alcun movimento come si era addormentata nella stessa posizione l'aveva trovata svegliandosi.

"Buon giorno a te!" rispose al saluto regalandogli il primo sorriso della giornata. Quel sorriso lo faceva stare bene.

"Hai dormito bene?" domandò lui ricambiando il sorriso della ragazza.

"Dormire con te è un sogno" rispose teneramente dandogli un bacio sulle labbra come lui aveva fatto la sera prima. Sentì i brividi al contatto con quelle labbra.

"Buon giorno" salutò anche Viviana sdraiata accanto a lui sul lato destro. Sorrise anche a lei. La ragazza si strinse di più a lui senza dire una parola. Teneva la testa bassa, gli diede un bacio sul braccio alzando soltanto lo sguardo sistemandosi meglio accanto a lui.

"Bellissimo, è stato un sogno dormire con te!" urlò Arianna svegliandosi addosso a Mario accanto a Marzia. Si sistemò meglio sul corpo di Mario e gli accarezzò il viso dolcemente.

"Scema cosa urli?!" la rimproverò Manuela dandole una botta sulla testa, era sveglia ma l'improvviso urlo della sorella maggiore l'aveva fatta spaventare. Si aggrappò forte al braccio di Mario quasi impedendogli la circolazione. Lo accarezzò tutto e si avvicinò.

 

"Buon giorno splendide donzelle!" le salutò tutte ad alta voce. Liberò un attimo il braccio per arrivare ad aprire l'oscurante facendo entrare un po' di luce naturale. Manuela prima si lamentò del braccio che si era allontanato da lei, poi tutte insieme si lamentarono della luce che entrava dalla finestra. Abituate al buio, le ragazze, si coprirono gli occhi infilando la testa sotto le coperte, continuando a protestare.

"Restate a letto mentre che preparo la colazione" disse Mario aprendo l'altro oscurante sul retro e quello accanto al letto spostando leggermente i corpi inermi che come delle ventose cercavano di rimanere attaccate al suo corpo nudo.

"No non te ne andare" protestò Marzia. I loro corpi nudi erano stati attaccati tutta notte prendendo il calore del corpo di Mario, lasciarlo scappare significava rischiare di sentir freddo.

"Potete stare ancora a letto se volete, io faccio un paio di lavoretti così poi sono libero" spiegò lui. Allungò nuovamente le braccia per abbassare gli oscuranti così da lasciarle riposare ancora un po'.

"No, no, non farlo" protestò ancora Marzia che nel frattempo si era raggomitolata su di lui con il semplice scopo di tenere tra i suoi piedini l'erezione di Mario.

"Restate qui fin quando volete, quando volete alzarvi, me lo dite che preparo" disse uscendo dal letto sentendo le proteste di tutte le ragazze accanto a lui. Si rivestì velocemente e sistemò un'altra coperta su di loro dirigendosi poi in bagno.

 

Seduto sul divanetto, si mise subito a lavorare, aveva fretta di finire per stare più tempo possibile con le ragazze. Mentre lavorava sentì il loro respiro cambiare nuovamente, quelle pigrone si erano addormentate nuovamente nonostante gli altri rumori che si sentivano attorno.

Aprì i finestrini per cambiare aria, alzando solo un oscurante a metà per non dar fastidio alle ragazze. Notò degli uccellini passeggiare sul tavolo dove erano stati il giorno prima, un cane buttando il suo naso in giro alla ricerca di chissà cosa li fece scampanare.

I campanacci che si sentivano lontani, sembravano essersi avvicinati sempre di più a dove si trovavano loro. Riconobbe anche il raglio di uno o più asini, probabilmente al pascolo insieme alle mucche. Mentre un altro cane abbaiava poco distante precedendo il passaggio di altre persone, tese le orecchie ascoltando il loro respiro sembrava stessero ancora dormendo tranquille.


Appena terminato il suo lavoro, montò velocemente alcuni video che avrebbe poi caricato nei siti hard, dopo fatti approvare dalle ragazze interessate. Ne aveva già caricati un po' e le visualizzazioni erano già state tante, li aveva suddivisi in base alle partecipanti, per esempio, Silvia e Jovana avevano la loro serie, le tre amiche, la loro, e ora se fossero state d'accordo, anche Manuela e Arianna avrebbero avuto parte nei video. Mentre salvava i montaggi, si distrasse per leggere le mail e i messaggi arrivati sul blog, aggiunse qualche foto intrigante nel blog e ad altri suoi annunci.

Aveva fame era passato mezzogiorno e non aveva fatto colazione in attesa che le sue ospiti si svegliassero. Sistemato tutto, decise che fosse il caso di svegliarle per mangiar qualcosa insieme.

 

"Oddio!" disse Viviana scattando di colpo. Si era svegliata dolcemente, ma quando realizzò che c'era qualcosa che le toccava i piedini scattò di colpo ritraendoli. Anche le altre ragazze si svegliarono preoccupate dall'urlo, nonostante fossero state svegliate dolcemente da qualcosa che le accarezzava dolcemente.

Viviana guardò cosa gli avesse mordicchiato il piede infilando la testa sotto le coperte.

"Scemo!" disse Viviana ridendo riconoscendo Mario ai piedi del letto che le sorrideva.

"Ecco chi era!" sorrise anche Arianna con la testa sotto le coperte vedendo Mario che con la testa si avvicinava ai suoi piedini. Viviana si distese di nuovo allungando le gambe. Tutte lo guardavano da sotto le lenzuola, Mario continuò a massaggiare i loro piedini con la linguetta passandola delicatamente tra le dita e muovendola avanti e indietro. Lo lasciarono fare per un po' fin quando non si accorsero di avere un po' fame.

 

Dopo aver preparato qualcosa da mangiare in base ai gusti delle ragazze si sistemarono sul tavolo esterno per mangiare. Lo scampanamento che si sentiva in lontananza, era evidente da dove arrivasse, un bel gruppo di mucche, muli e asini insieme ai loro piccoli.

Avevano appena terminato di mangiare quando gli animali li raggiunsero attorno al van e soprattutto attorno al tavolo dove era radunato il gruppo. Le ragazze un po' intimorite dalla presenza sembravano ritrarsi al loro arrivo salendo addirittura in piedi sul tavolo. Mario al contrario, gli andò incontro accarezzando mucche, vitelli e asini e muli, li accarezzò come se fossero animali domestici con cui aveva a che fare da sempre. Parlava loro come se fossero persone grattando loro il muso.

"Venite a far conoscenza" disse guardandosi alle spalle e vedendo le ragazze appollaiate sulle panche a fargli delle foto con i cellulari. Spiegò loro come non spaventarli per accarezzarli, timidamente si le ragazze si avvicinarono, anche se solo Arianna osò accarezzare uno dei grossi muli.

Capendo che da quelle parti si ottenevano solo grattini e niente da mangiare poco alla volta si allontanarono proseguendo la loro passeggiata brucando l'erba qua e là.

Quando restarono da soli, mentre le campane segnalavano la mandria in allontanamento, le ragazze mostrarono le foto che avevano fatto alla presenza dei visitatori a quattro zampe.

 

"Tu sei così con tutti, persone o animali che siano!" fece notare Arianna.

"Ogni essere vivente sembra attratto da te" aggiunse subito dopo sfogliando le foto che aveva fatto mentre Mario, sorridente, accarezzava uno dei muli.

"Se parliamo di quadrupedi, sono attratti dal cibo o dai grattini più che altro, non credo che siano attratti da un alto bipede qualsiasi" fece notare lui guardando le foto gli avevano scattato.

"Fatto sta che sono venuti da te!" ricordò Arianna.

"Per forza siete scappate!" ribatté ridendo.

"Se anche voi foste scappate da me, cosa avrei potuto farci?" domandò loro sorridendo.

"Nel nostro caso è più facile che ti saltiamo addosso" disse Marzia spiccando un salto dalla panca saltandogli in braccio.

 

Dopo pranzo s'incamminarono seguendo uno dei sentieri che partiva dallo spiazzo infilandosi quasi subito nel bosco di piante con i rami alti, sembrava di passare sotto un porticato, Mario aveva colto l'occasione di portar con sé la macchina fotografica e il suo piccolo drone. Di tanto in tanto si fermava a fotografare la natura e un particolare tipo di fauna che armata anch'essa di cellulare riprendeva qualsiasi cosa fosse degna della loro attenzione. Scattò loro molte foto, in molti casi immortalando la loro sorpresa nel vedere una sorgente comparire dal nulla attraverso un anfratto nella roccia, fiori mai visti o tracce che Mario indicava loro lasciate da cinghiali, in realtà erano le uniche che riconosceva con certezza. Il sole che filtrava dai rami disegnava alcuni bellissimi raggi che andando a colpire le ragazze, sembrava un'immagine presa da un film di fantascienza dove alieni catturavano le loro vittime umane tramite raggi luminosi.

Arrivarono in un punto panoramico, dove si riusciva a vedere gran parte del lago, ancora un po' offuscato in qualche punto da una sorta di nebbiolina che si stava ancora alzando. Decise di far decollare il drone per riprendere dall'alto la zona. Lui per guidarlo, le ragazze per curiosità, gli si radunarono attorno guardando le immagini dal cellulare sui controlli del drone, cercando di vedere quello che l'occhio del drone riusciva a inquadrare. Dopo un volo di esplorazione, dove mostrò anche il loro campo base e gli animali che pascolavano qualche centinaio di metri più lontani, lo fece ritornare preservando la batteria per un altro volo lungo il percorso più avanti. Non apprezzarono molto le immagini del cellulare, i riflessi sullo schermo non davano modo di vedere nitidamente quello che la cam montata sul drone inquadrava.

Salirono lungo il sentiero raggiungendo uno spiazzo roccioso circondato dal bosco, la vista verso il lago era nascosta dalle piante, ma si vedeva gran parte dell'arco alpino sotto il cielo blu. Ancora una volta si preoccuparono di scattare foto e video per ricordo, così come Mario senza farsi accorgere, le usò come modelle per le sue foto catturando le ragazze con pose e riflessi curiosi e spesso divertenti.

Sulla via del ritorno, quando erano vicini a dove avevano passato la notte, si preoccuparono di raccogliere della legna da utilizzare per la grigliata serale. Mario aveva comprato per l'occasione carne e verdure da far cuocere sul fuoco.

 

"Sono stanca morta!" commentò Arianna dopo il lungo giro che avevano fatto, lasciandosi cadere sulla panca accanto al tavolo da picnic. Lasciarono la legna dove Mario l'aveva già accatastata pronta per essere bruciata. Il venticello che c'era quando si erano incamminati per la passeggiata si era completamente calmata, i rami delle piante sopra di loro avevano lasciato cadere le ultime foglie sul tavolo e sulle panche.

Le ragazze si abbandonarono sulle panche stanche per la passeggiata. Stavano guardando nuovamente le foto che avevano scattato durante la gita.

 

Prese il suo computer e iniziò a scaricare foto e video che aveva fatto con la macchina fotografica e tramite il drone.

"Ci fai vedere le tue foto?" domandò Marzia vedendolo armeggiare con il suo portatile.

"Certo, le sistemo e poi ve le mostro" quasi tre ore di film e video, pensò Mario mentre scaricava. Senza contare che con il tramonto in arrivo ne avrebbe fatte sicuramente altre.

Preparò il fuoco pronto per essere acceso, sistemando meglio le pietre per delimitarlo e per sostenere la griglia che avrebbe preparato subito dopo.

Mentre lui faceva le ragazze dopo essersi offerte di aiutarlo, giusto per cortesia, perché erano stanche morte, si sedettero su una panca tutte da un lato del tavolo. Iniziarono a sfogliare e a passarsi le foto e il selfie che si erano fatti con Mario durante la gita. Se le scambiavano come i bambini scambiava le loro figurine.

L'oscurità al limitare del bosco arrivò ben prima del tramonto grazie alle piante che portavano l'ombra sopra l'accampamento, venne il momento dell'accensione del fuoco immortalata dai cellulari come se fosse il via alle feste di piazza in un paese rurale.

Mario preparò anche la macchina fotografica puntandola verso il tramonto, pronta a immortalare ogni secondo di quello spettacolo naturale.

Appena Mario iniziò a riprendere, le ragazze iniziarono a scattare e filmare. Si alzò in volo il drone per avere un'altra prospettiva del tramonto e un'altra visuale della luce che andava via via a scomparire.

Mentre cucinava, e mentre scaricava le immagini, le ragazze stavano eleggendo, con la consulenza tecnica di Mario, chi tra loro fosse stata la più brava a immortalare quelle immagini particolari del tramonto.

Accese le luci esterne del van, non essendo puntate direttamente sul tavolo, non furono così tanto utili, ma sufficienti a vedere se, e cosa, c'era nel piatto. Mario aveva preparato come spuntino delle gustose bruschette, le ragazze infreddolite restarono tutte da lato del tavolo dopo aver preventivamente preso una coperta che le avrebbe tenute al caldo.

Servì loro la grigliata, durante la preparazione l'avevano giudicata esagerata come dosi e quantità, ma quando venne il momento di mangiare evaporò letteralmente dai loro piatti lasciando le tracce di ossa ben spolpate.

Con il buio era calato anche il silenzio, lo scoppiettare del fuoco e lo sfrigolio della carne in cottura erano gli unici rumori oltre alle loro risate che si sentivano nei paraggi, di tanto in tanto qualche insetto ronzava nei dintorni, ma per il resto calò anche un piacevole silenzio.

 

"Ecco fatto!" disse Mario girando il portatile in modo che potessero vederlo tutte. Fece partire la sequenza d'immagini appena si fossero avvicinate maggiormente per non perdersi la presentazione.

Commentarono le immagini che aveva fatto alla natura e ai paesaggi

"Ok ragazze, abbiamo scattato foto inutili, guardate qua!" commentò Manuela paragonando le sue a quelle fatte con una macchina professionale da un professionista. Quella frase scatenò le risate delle amiche consapevoli che aveva dichiarato la sacrosanta verità.

Aveva portato in tavola una bottiglia di vino bianco, non che se ne intendesse, ma dall'alto della sua ignoranza gli sembrava il più adatto alla cenetta attorno al fuoco a base di carne e verdure grigliate. Ne versò le ultime gocce, poche a dire il vero, nel bicchiere di carta, poco adatto al vino, ma comunque conviviale. Un boato di felicità salutò il brindisi fatto con quei banali quanto utili bicchieri di plastica.

I filmati con il drone avevano funzione di separare il gruppo di foto naturalistiche a quello seguente.

I commenti entusiasti, soprattutto quelli del tramonto ripreso dal drone in volo entusiasmò le sue ospiti, apprezzando quello che lo schermo del cellulare, in piccolo, non consentiva.

Un breve video del fuoco scoppiettante e la sorpresa. Un'altra serie di immagini dedicate alle sue ospiti.

Alcune di loro sembravano arrossire nel vedersi ritratte in pose anche assurde. Vedendo la quantità di foto scattate, iniziarono i commenti sorpresi sia perché non si erano accorte di nulla durante gli scatti di Mario, sia perché le ritraevano come delle modelle in pose particolari e apparentemente preparate che nel loro caso erano totalmente naturali perché prese a loro insaputa. La presentazione di foto e video terminò con l'emozione di tale sorpresa da parte delle ragazze.

"Mi hai fatto più bella di quella che sono!" commentò Arianna emozionata.

"Se la pensate in questo modo, significa che vi ho mostrato quello splendore che siete" rispose lui al commento.

"Tu lo sai che mi sto innamorando di te?" domandò Arianna dopo un attimo di silenzio durante il quale le ragazze riguardarono le foto che aveva fatto loro.

"Ci stiamo" precisò Viviana seduta accanto a lei dandole una gomitata ponendo l'accento sul plurale del verbo.

"Ok, basta vino!" disse Mario sorridendo loro dolcemente allontanando i loro bicchieri con il vino.

"Scemo!" ribatterono quasi tutte ricambiando il sorriso e riprendendosi il bicchiere. Non che una bottiglia potesse far ubriacare qualcuno soprattutto se divisa in cinque persone.

"Aspettate qui!" disse alle ragazze sedute dall'altro lato del tavolo, sotto la coperta.

Sparecchiò lasciando solo i bicchieri e l'acqua e tornò poco dopo con lo stesso vassoio ripulito in mano, con sopra un paio di sacchetti. Il cono d'ombra creato dal suo corpo non fece riconoscere subito cosa stava portando loro, quando lasciò sul tavolo il vassoio e spostando il cono d'ombra ci fu un'ennesima festa, Nutella Biscuits.

"Voglio ritirare la mia affermazione precedente" disse Arianna, lasciando pensare agli amici attorno al tavolo a quale affermazione si riferisse.

"Io sono completamente pazza di te!" spiegò vedendo i sacchetti di biscotti che aveva portato.

Altra gomitata da parte di chi le stava accanto precisando che la cosa non valeva solo per lei ma per tutte loro.

"Comunque ti devi mettere in fila!" protestò Viviana tornata seria, decisa a rivendicare quel ragazzo tutto per sé.

"Voi due siete le ultime ad averlo conosciuto!" precisò alle due sorelle sorridendo loro.

"Io sono la più grande tra di voi" ribatté Arianna.

"Quindi, vengo prima di voi!" sembrava aver trovato un modo per saltare la fila.

"Non vorrai che si metta con una ragazza vecchia" commentò Manuela della stessa età delle altre ragazze. Mario se la rideva mentre si prendevano la palla l'una all'altra trovando ogni volta un ordine diverso in base agli interessi personali. Ancora una volta non si accorsero che le stava riprendendo con la macchina fotografica.

Mandò la ripresa sullo schermo del portatile in diretta, così che notassero il cinema che stavano facendo.

"Scemo!" si trovarono tutte d'accordo, quando si accorsero delle immagini sul portatile.

"Ricordate quello che ho scritto sul blog a riguardo!" disse Mario. Arianna e Manuela guardarono le amiche cercando una spiegazione a quella frase.

"Si non cerchi nessuna ragazza e non ne hai nessuna" spiegò Marzia come una cantilena a beneficio delle sorelle che non erano nel blog.

"C'è un motivo, non è una scelta di comodo per divertirmi" disse a sua volta Mario, con quelle parole sembrava aver portato il gelo sul gruppo.

"È che non riesco proprio" continuò guardandole negli occhi illuminati dalla luce tremolante del fuoco e quella diffusa dalla lampada.

"Non so come spiegarmi se non con un esempio" aggiunse.

"Mettiamo che stessi con una di voi, chiunque non importa, ma immaginate di essere voi la persona in questione" vide qualche sorriso sui loro volti già parte di quello che loro consideravano un bel sogno.

"Di sicuro, ho qualcosa che non va. Non sono capace di dedicarmi completamente e solamente alla persona con cui sto, non intendo solo sentimentalmente" spiegò facendo calare i sorrisi delle ragazze che già pensavano che potesse essere soltanto la proprietà personale di una di loro.

"Ci ho provato ve lo giuro, ma quando conosco un'altra ragazza interessante, mi dedico a lei con la stessa forza, passione e interesse di quella che darei o sto offrendo alla mia ragazza" aggiunse. Nelle loro splendide testoline il pensiero di quelle parole iniziava a rimbalzare quasi fastidiosamente. Qualcuna la vedeva confusa.

"Aggiungo anche, che non si tratta di aspetto o altro, bella o brutta, buona o cattiva, alta o bassa eccetera. Quando una ragazza mi colpisce, non lo so in che modo lo faccia, ma mi prende completamente" spiegò lui cercando di rispondere a delle domande che nessuna di loro stava per fare.

"Potete immaginare che non sono la persona adatta per una relazione seria" continuò.

"Oltretutto probabilmente nemmeno per un'amicizia sarei affidabile, perché potrei partire da un momento all'altro per seguire un mio interesse più o meno chiaro agli altri, senza un preavviso o un saluto" concluse. I loro occhi dopo quelle parole sembravano essere più lucidi.

"Perché allora ci hai portate qui?" domandò Marzia come sempre la prima a mettere i puntini sulle i.

"Perché mi fa piacere condividere con voi questi momenti" rispose cercando le parole più adatte a quei suoi sentimenti.

"Perché quelle foto?" domandò subito dopo. Marzia, sembrava aver preparato una serie di domande da porgli.

"Per un ricordo!" rispose deciso pensando comunque, se ci fossero altri motivi.

"Perché mi piaceva ritrarvi in quegli istanti" aggiunse prima che partisse con la domanda seguente.

"E perché ci lasci divertire a nostro piacimento?" domandò ancora la ragazza.

"Sai cosa intendo" sottolineò le sue parole con un calcetto alla gamba per fargli capire a cosa si riferisse.

"Perché il vostro divertimento è anche il mio piacere, lo sapete bene" spiegò lui serenamente.

"Perché proprio noi qui, e non un'altra o altre?" s'intromise Viviana.

"Non puoi nascondere che anche solo in discoteca ne puoi trovare mille altre come noi, e ieri ne è stata la prova lampante" gli fece notare, sembrava tenere a bada la sua amarezza.

"Perché tu mi hai colpito con il tuo carattere gioviale e altrettanto permaloso, Marzia per il suo modo di fare schietto e sincero, Manuela per la sua tenerezza e semplicità, Arianna per il suo modo di fare provocante, capace di trattarmi da adulto e da bambino secondo come le piace" spiegò Mario senza nemmeno pensarci tanto, quei sentimenti arrivavano da dentro, chiaramente suggeriti da quello che sentiva e non frasi fatte e scontate.

"Perché non le altre?" anticipò una domanda che non arrivò.

"Perché non sono voi, benché possiate pensare che siano più belle o anche adatte a me, non sono voi e non mi hanno colpito, o almeno non mi hanno colpito così forte come l'avete fatto voi per cui scegliere la votra presenza e non quella di altre" si rispose da solo.

"Anche voi due!" precisò parlando alle due sorelle che l'avevano conosciuto il giorno prima.

"Ma…!" s'intromise Marzia nuovamente.

"Se mi stavi chiedendo delle altre ragazze del blog che ho incontrato, ti rispondo che hanno qualcosa che come voi mi ha colpito in modo diverso o uguale a voi" sembrava aver risposto a Marzia che non disse altro.

"Vi mettereste o vi sposereste con uno del genere, inaffidabile sotto molti punti di vista?" domandò. Quella domanda aveva fatto partire i loro pensieri a mille. Ognuno nel suo sembrava cercare una risposta valutando quello che aveva detto.

"Appunto, come pensavo, ma non ve ne faccio una colpa, sono io che sono fatto male" disse rassegnandosi al fatto che aveva incrinato le certezze che avevano su suo conto.

"Forse nessuna che vuole un rapporto stabile, sana di mente vorrebbe passare un solo secondo con te, una volta a conoscenza di come sei" disse Arianna guardandolo negli occhi come una sfida.

"Parlo per me e forse per mia sorella, ovviamente" disse spostando lo sguardo su Manuela.

"Tu mi hai fatto sentire amata e importante dal primo istante che ci siamo conosciuti, le tue attenzioni, il tuo modo di fare con noi, la tua dolcezza e tutto quanto te stesso, ce le hai offerte senza nemmeno pensarci un secondo. Due sconosciute trattate come delle regine da te e non intendo solo sotto quell'aspetto" continuò senza distogliere lo sguardo da lui.

"Fidati che di ragazzi ne ho conosciuti tanti, ma nessuno, ripeto nessuno, è come te" aggiunse lacrimando.

"Tu non sei fatto male perché dai tutto te stesso per far star bene la tal persona che ti ha colpito per qualsiasi ragione e che tu ritenga importante, se questo sia essere fatti male significa che il mondo sta andando a farsi fottere" spiegò ancora.

"Il tuo problema, se così lo possiamo chiamare, è che non hai ancora trovato chi ti colpisce e affonda, passami il termine. Non hai trovato la ragazza che ti catturi completamente" concluse offrendo così il suo parere spassionato.

"Infatti, credo che in tutte noi trovi la combinazione che effettivamente dovresti trovare in un'unica ragazza" s'intromise Marzia trovandosi d'accordo su quanto aveva espresso Arianna.

"Noi al contrario, vediamo in te tutte le cose che ci piace trovare in un ragazzo" aggiunse Manuela dopo un'attenta riflessione.

Ci fu un completo silenzio, il fuoco ormai aveva smesso di ardere ed emanava una piccola luce arancione limitata alle braci accese. Il verso di qualche rapace fu uno dei rumori che interruppe il silenzio.

 

"Ferme!" disse improvvisamente Mario sussurrando e guardando oltre a quello che era il loro fuoco. A quelle parole le ragazze intimorite lo guardarono voltandosi fissando il vuoto nell'oscurità nella direzione in cui stava guardando lui.

Mario prese la macchina fotografica appoggiata sul tavolo con movimenti lenti del braccio. La puntò davanti a sé verso dove continuava a fissare.

"Non facciamo rumore" aggiunse subito dopo a bassa voce con un sorriso in volto e con tutta l'attenzione rivolta al suo obiettivo.

Scattò alcune foto mentre le ragazze stesse cercavano di capire quale fosse il soggetto inquadrato dalla macchina fotografica.

"Guardate!" fece scattare qualche foto con il flash inquadrando una volpe, con al seguito un paio di cuccioli che li stavano fissando. Non tutte le ragazze riuscirono a riconoscere la famigliola che era passata a curiosare cosa facesse il gruppo riunito attorno al tavolo.

"Cosa?" domandarono Viviana e Manuela che non avevano inquadrato in tempo il bersaglio delle foto. Soprattutto le ragazze che erano riuscite a scorgere gli animali continuavano a guardare da quelle parti per vedere se riuscivano nell'oscurità a scorgerli nuovamente.

"Guardate!" disse soddisfatto per averli ripresi nel buio mostrando loro le immagini sullo schermo della macchina fotografica.

"Che belli!" commentarono accorgendosi che chi aveva visto le volpi non le aveva notate tutte.

"Ci sono anche due cuccioli!" si accorse Viviana che era certa di averne vista soltanto una.

 

"Questo è quello che voglio da un ragazzo, emozioni!" disse Arianna che palesemente era ritornata sul discorso precedente.

"Di qualsiasi tipo, fin quando sono piacevoli, non mi sento di dire queste sì e queste altre no" spiegò chiaramente.

"Emozioni che tu sai bene come regalare" continuò quasi con tono di accusa.

"Aggiungerei che le sai dare sotto ogni punto di vista!" concluse sorridendo maliziosa.

"Averci portato qui, averci prima fatto vedere il panorama notturno del lago, poi quello diurno, le mucche e gli animali che ci hai fatto conoscere e accarezzare, le foto fantastiche che ci hai fatto regalandoci l'ennesima sorpresa, il fuoco e la cena che ci hai mostrato, ora le volpi, senza contare l'altro tipo di cose in cui è chiaro tu sia bravissimo", sottolineò Marzia elencando tutte quelle cose che l'avevano colpita e fatta star bene.

"La sveglia di stamattina" aggiunse Viviana.

"Infatti, senza contare le infinite altre piccole attenzioni, come le coccole di questa notte " confermò Marzia.

"A me ha fatto morire anche quando ieri sera mi hai preso in braccio come una bimba e mi hai portato nel van!" confessò Manuela dolcemente.

"Anche a me ha fatto venire i brividi quel gesto!" ammise Arianna.

"Ti ricordi la nonna quando diceva: 'meglio una torta mangiata in tanti che un pezzo di emme mangiato da soli?" domandò alla sorella minore.

"Tu sei la nostra torta!" precisò subito Arianna dopo un cenno affermativo della sorella.

"Infatti!" confermò Marzia.

"Spero non ti offenderai se ti considero mio in ogni caso!" aggiunse subito dopo la ragazza.

"Non che tu abbia scelta a riguardo, lo sai bene" lo ammonì sorridendogli.

"Forse sarò egoista, ma vorrei prendermi tutte le tue attenzioni ed emozioni, nessuna esclusa, fin quando me le vorrai donare. Quando sarai stanco di me, sarai libero di andartene, ma sono certa e potrei buttarmi nel fuoco in questo momento che tu, come stai facendo da quando ci siamo incontrati, mi farai felice più di quanto abbiano fatto altre persone prima di te!" concluse decisa Marzia.

"Pienamente d'accordo!" confermò Viviana.

"Quindi, sei anche mio!" aggiunse sorridendo all'amica.

"Mio!" disse Miriam seguito da Manuele e Arianna.

"Ancora una volta sembriamo i gabbiani nel film Nemo" disse Marzia scatenando una grossa risata da parte di tutte.

 

Ancora una volta i due sacchetti di biscotti erano vuoti, sembravano essere evaporati, ridevano e scherzavano, il chiarimento che c'era stato tra le ragazze e Mario sembrava aver riportato un'armonia e un legame più forte. Inserirono anche le due sorelle nel blog e Mario caricò anche le foto fatte la sera precedente e i video che erano stati approvati. Rivederle eccitò un po' tutti così che Mario accolse piacevolmente i piedini delle ragazze sul loro oggetto del divertimento, il suo pene.

Ognuna aggiunse il proprio commento al blog usando il proprio cellulare scatenando una serie di risposte e interventi di altre utenti curiose. Quando Marzia scrisse sul blog che era con lui, seguita nell'esempio dalle altre si scatenò l'invidia oltre a un'ulteriore curiosità.

Qualcuna si chiedeva perché perdessero tempo a scrivere sul blog piuttosto che approfittarsi di lui, altre volevano sapere cosa stavano facendo in particolare, altre ancora non credevano che fossero in quattro con lui.

All'ultimo dubbio Mario stesso porse rimedio, fotografando i loro piedini con indosso ancora le scarpe appoggiate su di lui a nascondergli l'erezione che si stava gonfiando grazie ai loro movimenti. Caricò la foto e il commento che la seguiva, 'Se non credete a questa non vi resta che venire qui e aggiungere i vostri piedini'.

Le ragazze scoppiarono a ridere, perché ancora una volta non si erano accorte della foto nonostante avesse usato il flash.

"Non ti piace quella ragazza?" domandò Marzia arrivando a quella conclusione per come aveva reagito al dubbio che avevano posto.

"No, al contrario, chiunque sia dev'essere molto simpatica e socievole" rispose lui interrompendo la lettura di altri commenti e messaggi che erano arrivati.

"Sospetto che abbia avuto, o abbia tuttora a che fare con qualcuno che le ha promesso mari e monti finiti poi in niente" pensò lui.

"Ragazzi, vi siete distratti un attimo e qui salta fuori un casino!" esclamò Arianna.

"Accidenti, se mi dici dove sei, ti raggiungo subito e ti faccio vedere io, dove ti metto i miei piedi" lesse subito dopo aver attirato l'attenzione di tutti.

"Mi viene un dubbio, sei sicuro di avere a che fare con una donna e soprattutto stabile di mente?" domandò subito dopo la ragazza.

"Non ci metto la mano sul fuoco, ma dovrebbe essere questa la persona in questione" disse girando il portatile verso di loro mostrando una foto che la ritraeva dove era stato coperto il volto con un filtro di pixel.

"Mi sembra una donna avanti con l'età!" commentò Marzia.

"Forse è quella che dicevo mi sembrasse molto adulta!" aggiunse leggendo qualche suo commento sul blog.

"Lanci il sasso e nascondi la mano!" lesse Viviana subito dopo.

"Comunque rileggendo non mi pare una minaccia, considerando che ti ha messo una marea di bacini e cuoricini in risposta a quello che le avevi scritto" commentò Marzia rileggendo più volte i messaggi che aveva inviato in risposta alla foto che aveva messo.

"Vi va di conoscere 'SoniaS'?" domandò Mario sorridendo loro.

"Gli vuoi dire dove ci troviamo?" domandò Arianna ricambiando il sorriso malizioso.

"Se siete d'accordo voi altrimenti niente, se ne farà una ragione come chi ha scritto che non può farlo" spiegò guardando le ragazze, tutte le sorridevano.

 

Le inviò la posizione con un messaggio personale così che lo vedesse solo lei e attese una risposta.

Protestò sul blog per non aver ottenuto la risposta che voleva, quando Mario le fece notare che le aveva inviato un messaggio privato con il luogo dove si trovavano, si scusò con tante faccine rosse. Mario le lasciò anche il numero per essere richiamato in caso di dubbi, perché l'aveva avvistata che avrebbe dovuto prendere una stradina sterrata.

"Il navigatore mi dice che sono da quelle parti in 32 minuti, ti chiamo quando sono alla stradina che mi hai indicato" lesse il messaggio che aveva ricevuto in risposta dalla ragazza tanto curiosa e ansiosa di incontrarlo.

"Ricordati di vestirti comoda e pesante, la temperatura è molto bassa da queste parti" le scrisse in un altro messaggio.

"Pensa poi al fatto che devi percorrere la stessa strada per tornare a casa!" lesse l'ulteriore risposta che aveva appena mandato a SoniaS.

"Se certo, perché tu mi vuoi dire che se questa viene e si fa mezzora di strada per conoscerti, tu la lasci andare a casa, con il buio, da sola?" domandò Marzia sospettosa.

"Nemmeno io ci credo!" commentò Arianna, ma considerando le loro facce erano concordi sul discorso sollevato da Marzia.

"La piantate?" disse lui come risposta alla loro affermazione ridendo, era la pura e semplice verità non l'avrebbe mai fatto, o avrebbe comunque trovato una soluzione considerando che il letto era già al completo.

"Un posto lo troviamo di certo nel letto mentre ti violentiamo" disse Marzia ridendo.

"Basta!" ribatté Mario ridendo. Il pensiero di essere violentato da loro gli solleticava l'idea eccitandolo come sempre.

"Beccato, lo sento con i miei piedi che ti eccita la mia idea" confermò Marzia saggiando la durezza della sua erezione con il piede.

"Allora la finite?" domandò ancora sorridendo. Il fatto che non riusciva a nascondere le proprie intenzioni e i suoi pensieri lo infastidiva. Oltretutto le ragazze avevano una sorta di cartina tornasole tra i loro piedi, attraverso la sua eccitazione, sentendolo gonfiarsi quanto si toccava certi argomenti o proposte. Per il resto stavano imparando a conoscerlo e Marzia soprattutto sembrava esserci riuscita prima e meglio delle altre.

 

Continuarono a seguire la chat in attesa che la ragazza tanto interessata si presentasse, passata un'ora, il dubbio venne un po' a tutti.

"Avete letto?" domandò Marzia attirando l'attenzione del gruppo.

"Dovreste fare una live per far divertire anche chi non può raggiungervi!" lesse il commento di un'altra delle ragazze nel blog. Le ragazze lo guardarono subito con aria interrogativa.

"Volete fare una cosa del genere?" domandò lui girando la domanda a loro.

"Ovvio!", commentò Marzia, rubando le parole di bocca ad Arianna che la guardò ridendo.

"Tu no?" domandò Arianna.

"Sì, ma dovremmo fare attenzione a quello che mostriamo in cam!" rispose lui pensieroso su come poter realizzare una cosa del genere.

"Fare dei video e tagliare o oscurare una parte sensibile è un conto, farlo in diretta è molto più complicato" spiegò Mario alle ragazze che stavano paragonando la diretta ai video che aveva postato sul blog.

"Perché le hai scritto che devi studiare come fare per mantenere la privacy?" domandò Miriam leggendo quello che aveva risposto a chi le aveva suggerito l'idea.

"È la realtà, la live si può fare, bisogna pensare solo a come proteggere la privacy di chi, anche inavvertitamente verrebbe inquadrato" spiegò.

"Quindi non le ha detto di no, ma nemmeno un si certo" spiegò Manuela leggendo tra le righe.

Qualcuna dalla chat si chiedeva se la ragazza, ansiosa di partecipare, fosse arrivata, a sua discolpa scrissero che non era un posto facilissimo da raggiungere e che avrebbero inviato una foto dei suoi piedi su Mario in caso fosse arrivata.

 

 

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