SLIDING DOORS (Come mi sono fatto un’amante grazie al marito)-Prima parte

200x una mattina di primavera verso le 9, ero in viaggio verso l’ufficio, squilla il cellulare “Ciao sono Antonio ho visto su  una rivista una vostra foto, mi interessa per mia moglie Gabriella”

Eh sì avevo fatto pubblicare delle foto di gang bang organizzate da me con alcuni ragazzi anche black corredate dal numero di cellulare e questa chiamata era già un bel risultato, infatti di solito  la resa era assai modesta.

“Ciao Antonio, dimmi, si io sono il capo della gang cosa vorresti fare?”

“Siamo una coppia di 43 anni in cerca di situazioni estreme, a me piace vederla alle prese con più cazzi, tu riesci ad organizzare?”

“Certo dimmi solo cosa vuoi e cosa non vuoi e quando potete.”

“Mia moglie non è bellissima ma ha un seno grande, una sesta coppa D, che ti fa impazzire”

“Bello, mi piacerebbe, sono un fanatico del seno” dico io. “Avete già fatto esperienze?”

“Si abbiamo incontrato coppie e lei ha giocato con il cazzo dell’uomo, la sua specialità sono i pompini di cui è maestra”

“Ottimo- dico io-altra dote che amo in una donna”

“Però – dice lui- comando io, voi fate ciò che vi dico e se cercate di andare oltre la mia volontà sappi che andiamo via e non ci vedrete mai più”

“Ok – dico io- la nostra educazione non è in discussione rispettiamo la volontà della coppia state tranquilli”.

Ci lasciamo, lui dice che ne parla con sua moglie per organizzare.

Passa qualche giorno lo chiamo, era sempre incasinato con il lavoro, riprendiamo i discorsi mi ripete di non pensare chissà cosa, che lei non è bellissima ma che le tette sono da premio e a lui piace vedere quando gliele sborrano.

Insisto “Quando ci vediamo?” “Adesso sono incasinatissimo, senti ti do il numero di mia moglie chiamala e mettiti d’accordo con lei.”

Ecco il momento in cui la mia vita ha avuto una ennesima svolta (le sliding doors di cui vi dicevo).

Chiamo “Gabriella? Ciao sono Paolo tuo marito ti ha parlato di me?” Lei: “Ciao Paolo, si mi ha detto che vuole organizzare con voi, ma io voglio sapere chi siete, cosa fate, non è che sia abituata a queste cose”

“Ah – dico io- credevo tu fossi già esperta almeno così mi ha detto Antonio tuo marito, comunque non preoccuparti sono una persona seria, non amo fare violenza alle signore, facciamo solo ciò che vuoi tu.”

“Grazie sei molto gentile, lasciami trovare il giorno giusto perché dobbiamo mettere insieme i miei impegni con quelli di mio marito e poi abbiamo due figli piccoli, debbo vedere come sistemarli quella sera.”

“Va bene non preoccuparti, spero che riusciamo a vederci, è ovvio che ho voglia di organizzare ma aspetto la vostra disponibilità.”

Tutto questo avveniva nella primavera del 200x, da quel momento ogni tanto la chiamavo, ci facevamo delle grandi chiaccherate, la nostra conoscenza cresceva ogni giorno di più. Certe sere, lui era fuori per lavoro, siamo stati al cellulare dalle 10 di sera alle 3 del mattino. Tutto questo per dire che il nostro rapporto cresceva e si confermava sempre più speciale.

Nell’estate di quell’anno ci fu un tentativo di organizzare, avevo convocato tre amici a casa mia ma un paio di ore prima lei mi chiama e mi dice “Scusa Paolo ma mio marito è rimasto incastrato con il lavoro e stasera non se ne fa nulla”. “Stai tranquilla faremo prima o poi.”

Passa il tempo e andiamo all’anno successivo, le nostre telefonate erano sempre più confidenziali, si era sviluppato un bel feeling come si dice.

A febbraio un giorno mi dice “Sono libera martedì mattina, ho un paio di ore, perché non mi raggiungi ci prendiamo un caffè” “Ottima proposta – dico io- si non c’è problema io posso sicuramente, dai speriamo non ci siano altri impedimenti. “

Quel martedì mattina sono uscito di casa un po' emozionato ero soprattutto preparato all’ennesimo rinvio o contrarietà.

La raggiungo al posto convenuto, era tra l’altro in una zona della regione mai frequentata, e aspetto davanti ad un supermercato, passano i minuti non arriva, “Cazzo vuoi vedere che adesso mi chiama e mi dice che non può per qualche motivo.”

Guardavo ogni auto che arrivava nel parcheggio, vedevo scendere delle donne e pensavo: “Se è questa non mi piace…. ah forse è questa, però carina! No non è nemmeno lei” Poi finalmente scende una signora non alta, begli occhi, bei capelli, il corpo non si vede, è febbraio e veste un giaccone rosso ma si intuisce la corporatura curvy, come si dice adesso.

“Ciao eccoci finalmente” dice lei ed io ricambio il saluto sempre più interessato perché quel feeling che si era stabilito al telefono improvvisamente si scontrava con il reale e volevo capire cosa ne sarebbe sortito.

Cominciamo a chiaccherare come amici di sempre e passa una bella mezzora, improvvisamente mi accorgo che è un po' a disagio, mi disse poi che avvicinandosi il momento in cui doveva prendere la decisione se fare l’amore o no, era tremendamente in crisi.

Io me ne accorgo e le dico:” Non sei obbligata, io ho avuto un bel rapporto a distanza con te, adesso che ti vedo certo mi piacerebbe vedere se il feeling può essere anche un bell’accordo sessuale”

La vedo un po' interdetta, ma si scuote e mi dice “Andiamo” “Sei sicura- dico io-non sei costretta” “Andiamo sono sicura”

E così ci spostiamo in un parcheggio, lei lascia la sua auto, sale con me e entriamo in un motel lì vicino.

Con il senno di poi mi rendo conto che era piuttosto esperta, non ho mai saputo se ci era già stata con qualcun altro ma in fondo non mi importa la nostra è stata comunque una bella storia che negli anni a venire avrebbe avuto tanti momenti belli.

Andiamo in camera, un po' di imbarazzo com’è ovvio poi mi avvicino e la bacio, la sento lasciarsi andare tra le mie braccia, un bacio appassionato la sua lingua esperta mi fruga io ricambio, sento il cazzo che si gonfia glielo spingo contro. “Ehi qualcuno si muove” “ Eh sì vedi che effetto gli fai”.

Siamo ancora vestiti con i giacconi, vedo però che il suo profilo mostra una forma molto procace.

Ci togliamo le giacche e vedo una donna ben vestita pantaloni, camicetta, stivaletti.

La camicetta ha i bottoni tirati, comincio a gustare l’idea di vedere finalmente quel seno di cui ho sentito favoleggiare.

Con semplicità comincia a sbottonarla e mano a mano vedo che due forme morbide fanno capolino da un reggiseno di pizzo, le dico “Finalmente le tette di cui si favoleggiava e che tuo marito vanta.”

Finisce di sbottonare la camicetta, la toglie poi porta le braccia dietro e slaccia il reggiseno ….. mamma mia non posso fare a meno di un ohh quando  compaiono due splendide morbide immense tette, sostenute, vicine tra loro, niente affatto pendenti, due capezzoloni rientrati, inizio con dolcezza a leccare i capezzoli, lei si lascia fare.

Comincio a tirare giù la cerniera del suo pantalone, lo abbasso, due tornite cosce in calze autoreggenti compaiono alla mia vista, accarezzo quella pelle chiara, non vedo l’ora di liberare la fica.

Lei si libera di tutto, io pure, e quando il mio cazzo emerge dallo slip vedo che si accosta e prende tra le labbra il glande, comincia un sapiente gioco di saliva e di guizzi della lingua , mi sento trascinato dal desiderio, lo infila tutto in gola sento la morbidezza della lingua e i denti sulla capocchia, circonda con dolcezza l’asta con la bocca da un pò di colpi su e giù, tirando forte il frenulo , mi fa male ma mi piace da morire. Quando esce dalla sua bocca la pelle del glande è liscia lucida tirata.

Voglio prenderla, le dico “Vuoi?” lei mi prende per mano e mi porta al letto, si stende è morbida, carnagione chiara, un ciuffetto lì, apre le cosce e vedo quella splendida dolcissima fica, non grande, anzi, inizio a leccare ha sapore acidulo molto molto eccitante.

Infilo la lingua lei si contorce, inizio a leccare i piedi, mi dice “Che fai?” “Lasciami fare sei dolce, mi piaci e voglio farti mia”.

La giro le lecco la schiena il solco delle natiche poi più giù l’ano, il buchetto sempre desiderato, mi sembra poco usato, seppi in seguito che era proprio così.

La giro, mi fa indossare un preservativo, poi apre ancora le gambe e finalmente guida il mio cazzo dentro quel morbido accogliente buco. Scivolo dentro senza fatica, questo si che era un buco usato, e inizio a spingere, lei mi circonda la schiena con le gambe, cerco di capire il suo ritmo, mi adeguo, la sento ansimare voglio arrivare con lei, è la prima volta, la possibilità di non capire e fallire è molto alta ma la sento desiderosa e libera, non ha più remore, vuole lasciarsi andare.

Le motivazioni di questo suo atteggiamento le capiremo dal suo racconto.

Le spinte si susseguono, le stringo le chiappe sode, accarezzo il suo seno che mi eccita da morire, lei capisce e con un sospiro inizia a godere, sono interdetto se venire anch’io, vorrei ma lei mi fa capire che ha un’idea diversa e gode senza ritegno come se fossimo due vecchi amanti. La fica è bagnatissima, quando lo tiro fuori viene fuori un getto di umore femminile.

La bacio, lei mi sfila il preservativo e mi fa mettere a pancia in su, prende il cazzo e comincia come prima a strizzarlo, tirare il frenulo, scoprire il glande, io guardo come non fosse mio, voglio capire dove vuole arrivare. Ad un certo punto il ritmo aumenta la lingua dardeggia sul frenulo, impossibile resistere, emetto un gemito strozzato, lei capisce, sente l’asta che inizia ad avere degli spasmi e quando lo sperma comincia a fuoriuscire dal buchetto spalma quel nettare bianco sui capezzoli, fino all’ultima goccia che sapientemente lecca con la lingua. Il bacio in bocca che segue mi fa sentire il mio sapore.

Così inizia un meraviglioso periodo a cavallo di quei tre anni in cui accaddero tante cose che racconterò prossimamente.

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