Dopo i fatti avvenuti in seguito al confronto in garage e al conseguente allontanamento di Giorgio, di cui sappiamo bene la storia, Francesco ebbe una svolta nella vita.
Infatti se nemmeno sapere che sua madre era stata fottuta dallo stesso uomo che aveva sessualmente schiavizzato lui, il perdere il suo migliore amico gli diede la forza di spezzare quel rapporto perverso e liberarsi dal giogo di Mattia. La cosa avvenne come un'illuminazione, un paio di settimane dopo la rottura con l'amico; il caro Fra era steso prono e nudo sulla stessa panca dove era stato sverginato mentre lo stesso uomo della prima volta era sotto la doccia e lui cercava di riprendersi dalla profonda inculata da poco conclusasi con due sborrate: La sua sulla panca e quella di Mattia nel suo intestino.
Se ne stava lì a sentire lo scroscio della doccia, lo sperma che gli colava dall'ano tumefatto, con i pensieri confusi che vagano incerti su cosa fare. Fu così che gli venne in mente la sua situazione con chiarezza: Era diventato la puttana di un porco senza scrupoli, che lo aveva sottomesso col sesso. Un bastardo che si era scopato sua madre, ora non più la stessa, che per soddisfare le sue voglie aveva finito per fargli perdere il suo migliore amico, e allora prese una decisione. Aspettò che Mattia uscisse dalla doccia e gli vomitò addosso tutto il suo odio e le accuse. Lo minacciò di dire tutto e denunciarlo per abuso su minore se non lo avesse lasciato in pace. L'istruttore rimase attonito ad ascoltare, voleva prendere quella troia e gonfiarla di botte per poi fotterla di nuovo per dimostrargli chi comandava, ma era abbastanza sveglio per capire di essere dalla parte del torto e in fondo non gliene fregava molto: ne aveva di vacche con cui sollazzarsi nella sua stalla. Fu così che promise di lasciare Francesco e rispettiva mamma in pace.
A seguito di ciò Fra visse un periodo calmo in cui s'impegno con lo studio, fece nuove amicizie, e rinsaldò il rapporto con la madre Agata. Questa accolse di buon grado il cambiamento e fu felice di dimenticare il tutto sebbene anche per lei quella vicenda portò dei cambiamenti irreversibili.
Difatti se il figlio visse il resto del liceo come un monaco per lei non fu così. Il torbido rapporto sessuale con l'istruttore le aveva fatto riscoprire la sua femminilità assopitasi con la morte del marito. Cominciò a vestirsi in maniera giovanile e a curarsi e farsi bella come faceva per il suo sposo. Gioiva degli sguardi avidi dei maschi che incontrava, e si lasciava corteggiare da chiunque le piacesse. Dapprima fu discreta, non voleva intaccare la rinnovata armonia familiare. Si lasciava chiavare solo fuori casa, una volta in macchina, una in un motel e qualche volta in camporella. Poi col passare del tempo si fece via via più spigliata ed esuberante, specie dopo che il figlio andò via di casa per l'università. Spesso invitava i suoi amanti in casa, e quando avvertiva l'ormai familiare prurito alla passera, non esitava a cogliere le occasioni che le si presentavano. Memorabili furono quella volta che ad un’ecografia di controllo si fece inculare da un infermiere sul lettino, o quando fu montata a sangue da un corriere della TNT sul tavolo della cucina. Di questo Francesco rimase più o meno all'oscuro, quando tornava a casa ogni tanto trovava qualche indizio ma lasciava correre pensando che la madre aveva tutto il diritto di vivere come preferiva. Per quanto riguarda lui, una volta all'università si sbloccò e contrariamente alle aspettative, finì per innamorarsi di una bella e dolce ragazza con cui, presa la laurea e trovato un buon lavoro, mise su famiglia. Il lieto fine insomma.
E invece no.
Perché se era vero che amava follemente la moglie e i figli, e che con la consorte aveva una più che soddisfacente vita sessuale, ogni tanto avvertiva un prurito all'ano, che non smetteva di tormentarlo finché non cedeva. Infatti l'unico modo per farlo passare era qualcosa di caldo e duro nel culo. Questo accadeva saltuariamente, lui provava sempre a resistere ma alla fine falliva. La prima volta gli capitò proprio il giorno delle nozze.
Aveva 26 anni allora e stava per sposare la sua Carolina già incinta del loro primo figlio. Fu durante il pranzo che avvenne il fatto. C'era un bel cameriere, che serviva ai tavoli del ricevimento. Francesco lo vide, un adone con la divisa che lasciava intendere un bel pacco, e iniziò ad avvertire il prurito. Dapprima fece finta di niente, scambiando sguardi col cameriere palesemente interessato. Poi quando la sensazione all'ano divenne insopportabile si diresse in bagno, sperava che con un po' d'acqua la cosa sarebbe passata. Stava sbottonandosi i pantaloni e sentì la porta aprirsi, voltatosi in preda al panico, vide il cameriere. Questi lo aveva seguito e ora lo fissava massaggiandosi il pacco. Non ci fu bisogno di altro. Due minuti dopo aveva il cazzo in fiamme, i pantaloni calati e una grossa cappella inguainata che gli premeva sulla rosellina. Bisognava essere veloci ed entrambi lo sapevano. Il randello del cameriere gli fece male, erano anni che non lo prendeva in culo, ma appena fu tutto dentro i gemiti di fastidio divennero sospiri di piacere. L'adone lo pompava veloce e gli ansimava all'orecchio insulti fantasiosi come:" Checca sposata" o "Maritino troia", lui li accettava di buon grado obnubilato dal piacere e dalla liberazione di quel prurito terribile. Il tutto si concluse in meno di un quarto d'ora con l'orgasmo di Francesco che affrescò la parete del gabinetto dove erano infilati e quello del cameriere che riempì il preservativo. Così come si erano presi, si lasciarono ognuno tornando con discrezione al proprio ruolo. Trascorse la giornata e gli sposini partirono in viaggio di nozze per l’Europa. Al ritorno le cose sembravano normali e felici. Il povero Fra era convito che tutto fosse tornato alla normalità. Così no fu.
Circa un mese dopo il prurito venne di nuovo.
Di nuovo lui tentò di resistere e di nuovo fallì. Accade stavolta in un fine settimana in una località agreste dove erano andati con amici. I suoi amici e consorte erano andati a fare una cavalcata e lui improvvisando un malessere non si unì al gruppo, avendo così l'opportunità di farsi cavalcare dal garzone di stalla che si era mostrato ben disposto a soddisfare il suo bisogno. Pensando che una bella scorpacciata avrebbe risolto il problema definitivamente, approfittò di ogni possibilità per farsi tappare, con somma gioia del ragazzone, abituato a soddisfare le voglie dei clienti. In effetti per molti mesi successivi le cose rimasero tranquille.
Ma un bel giorno il maledetto prurito tornò.
Francesco stavolta era deciso a non cedere. Il parto era vicino e voleva stare accanto alla moglie, resistette e resistette finché la notte del parto mentre moglie e figlia appena venuta al mondo riposavano, le sue viscere venivano irrorate dalla sborra di un ignaro dottore che entrando in un bagno lo aveva trovato che si masturbava con tre dita in culo. Fu così che Francesco si arrese all'evidenza. Tuttavia per non mettere ancora a rischio la sua amata vita privata e familiare decise di prendere precauzioni. Si iscrisse ad un sito di annunci, pensando che ogni volta il prurito si fosse manifestato avrebbe potuto trovare qualcuno di discreto con cui soddisfarlo. Un piano perfetto, se non fosse che non sempre si trovava con la possibilità di organizzare un incontro.
Così se di solito riusciva a farsi montare da qualche stallone contattato sul sito, nel corso degli anni gli capitò qualche avventura. Una volta ci fu un giovane magrebino in spiaggia. La moglie in acqua con i figli e lui in uno spogliatoio con una sberla di cazzo nero che gli slabbrava il culo. Una altra volta il letturista dell'Enel se lo fece a smorza candela sul divano. Tuttavia, quella che gli rimase più impressa fu la prima e unica volta che ne prese due insieme, da due gemelli, uno dei quali si chiamava Ivan, ad una convention di lavoro. Se lo scoparono per tutte e 3 le giornate…non li rivide più.
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