Sul balcone di casa

  • Scritto da ChristyTrans il 25/04/2020 - 16:25
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L estate e sempre la stagione adatta per  mettersi in mostra, il caldo invoglia a spogliarsi, e chi ha un bel corpo da mostrare, e giusto lo faccia ammirare ad altri. Ho sempre preso alla lettera il detto: ‘Se hai qualcosa di bello da mostrare, mostralo con fierezza’. e senza vanto, credo di poter dire che avevo un fisico da far invidia a qualsiasi ragazza biologica della mia stessa eta'. 

 

All'epoca ero ancora Trav e feci la transizione molti anni dopo, avevo gia una buona base di partenza per quella che sarei diventata. specie il mio bel culetto, diventare Transgender, e stato solo un riempitivo di quello che dovrei essere stata. Anche per questo mi divertivo a stuzzicare sessualmente gli uomini.

 Cosa che molte volte mi ha portata a guai seri, ma come si dice… se hai la testa dura a capire, e inutile provare a metterti in guardia dai pericoli. io ero cosi’, una mina vagante sempre pronta ad esplodere con il primo che trovavo. la storia che vi vado a raccontare, ha quasi del surreale per i fatti svolti, ma vi assicuro che e tutto vero dall’inizio alla fine. Avevo preso l’abitudine di mettermi a prendere il sole sul balcone di casa quell'estate famosa, dato che nel vicinato erano tutti partiti per le vacanze d’agosto. 

 

Faceva caldissimo, e non potendo andare al mare per mancanza di fondi, decisi almeno di abbronzarmi dove potevo. Mi ero ben organizzata, avendo messo una brandina sul lungo balcone del soggiorno, al secondo piano di una palazzina di cinque piani, il mio palazzo era circondato da altri simili, sia frontalmente che ai lati. Avendo due balconate lunghe piu’ che larghe, con le classiche ringhiere in sbarre di ferro, una in camera da letto, l’altra in soggiorno. Avevo scelto la balconata del soggiorno perche la piu nascosta e dava sulla corte invece che direttamente sulla strada come quella della camera da letto. Dunque mi svegliavo la mattina, mi lavavo, mi sistemavo, indossavo  un Bikini Nero, che slanciava ancora di piu’ le mie forme snelle, e mi mettevo sdraiata a pancia sotto, sulla branda in balcone fino all’ora di pranzo, con il culo all’aria. 

 

Rientravo solo verso mezzodi per mangiare un boccone veloce, e poi tornare ad arrostirmi al sole del pomeriggio. Il silenzio quasi totale del vicinato, senza il solito frastuono della citta’ con macchine in movimento e gente che urlava, mi conciliava il sonno, e capitava di frequente di farmi lunghe dormite in bella vista. Come ho accennato, essendo il mese di agosto, molta gente era gia’ sparita dalla citta’, e i restanti erano per lo piu’ extracomunitari, i soli a poter abitare una citta’ in ferie, con molte serrande e tapparelle abbassate. Il palazzo difronte al mio, era, ed è ancora oggi, abitato da molti di questi stranieri di colore, senegalesi,africani,francesi adottivi,egiziani,indiani eccetera. 

 

credo di non essere passata inosservata a qualcuno di questi, appena accorta del loro interesse verso di me, ho subito cercato di girare la cosa a mio favore, come facevo sempre del resto. Capitava quasi ogni giorno, che cinque di loro dal palazzo difronte, mi salutassero ogni mattina che uscivo a prendere il sole in branda. ‘Ciao Bela.. Tuto biene?’ era sempre il commento a distanza dei ragazzoni. Io rispondevo con il solito sorrisetto malizioso, e una manina smaltata che li salutava e gli mandava un Bacio. Poi mi scostavo i lunghi e lisci capelli da un lato, mi stendevo. 

 

Avevo notato molte volte, che questi ragazzoni alti e magri, alcuni mulatti altri neri del tutto, avevano preso l’abitudine di guardarmi e fare commenti tra loro fuori dal loro balcone ogni volta che mi mettevo in bella vista. Questi ragazzi neri, lasciano i loro paesi di origine il piu’ delle volte soli senza le loro donne, e difficilmente in Italia trovano da scopare. ecco perche’ alla fine sono cosi' vogliosi e facilmente provocabili. Capivo benissimo il loro desiderio di infilare il cazzo in un buco morbido e caldo, motivo per cui molte volte, specie la notte, mi masturbavo pensando a loro. mi chiedevo sempre, che razza di commenti potessero fare sul mio culo o su di me, e a volte non lo nascondo, fantasticavo io stessa, se un giorno fossi riuscita a farmi scopare da loro. 

 

Non mi aspettai certo che una fantasia cosi’ diventasse realta’ da un giorno all’altro pero'. Sapete quel detto che dice, ‘Attento a ciò che desideri, potrebbe avverarsi?’ ecco, il mio desiderio si stava realizzando di li a poco, e io nemmeno lo sapevo. Successe tutto un pomeriggio subito dopo pranzo, il sole scottava e stavo per sdraiarmi sul solito lettino con i capelli sciolti, e con addosso un bel po di olio abbronzante. ero bella unta, in piedi che mi stavo avviando verso la branda, quando all'improvviso ho sentito un lieve ma deciso bussare alla porta di casa. Pensando di aver sognato, anche perchè era stato un bussare lieve, indossai i miei occhiali a specchio , e andai fuori sul balcone, ma prima di poter sdraiarmi sulla branda,il bussare stavolta piu’ udibile e deciso, mi fece capire che qualcuno c’era davvero. 

 

Mi avviai verso la porta di casa, senza nemmeno prendermi la briga di coprirmi, infondo ero pur sempre in casa mia, e potevo anche girare nuda volendo. Dunque in Bikini e unta dall’olio solare, ho aperto. con mia non poca  sorpresa, mi sono trovata davanti due di quei ragazzotti del palazzo difronte, che tante volte mi avevano salutata. Mi domandai subito come avessero fatto a trovare la mia porta insieme a tante altre nel palazzo, e che volessero. I due per nulla imbarazzati, mi hanno ripetuto la loro unica frase ‘Ciao Bela…’ pensai che sapessero dire solo quello, invece uno dei due prese parola, ‘Noi fare amore con te’ ha detto senza peli sulla lingua il nero.

Stupita da quella sfrontatezza li ho fatti entrare richiudendo la porta.’ e gli altri? non vengono?’ ho azzardato, ben sapendo non erano tutti li,affrontandoli direttamente. ‘Loro dopo, prima noi’ ha risposto quello. Giuro che rimasi stupefatta dalla loro franchezza. volevano scoparmi, e non avevano perso tempo nel venirmelo a dire in faccia. Ho sempre apprezzato chi parla chiaro e diretto, odio invece chi ci gira intorno. feci accomodare sul divano i due neri, che invece di sedersi, preferirono mettermi subito le mani addosso, ero coperta d’olio e le loro manone nere, scivolavano ora sulle mie gambe, e sul mio bel culo.

ero gia’ eccitatissima, uno di loro mi ha tirato fuori il cazzo dagli slip del Bikini, e ha iniziato a segarmi facendomi sbrodolare all’istante. non ho mai avuto tanta resistenza, specie se sono super eccitata. mi hanno quindi spinta contro il tavolo rotondo del salotto, mi hanno fatta piegare a novanta contro il tavolo, mi hanno allargata bene le gambe scostandomi da un lato il tanga del costumino, e senza troppi complimenti uno di loro, il meno timido dei due, mi ha infilato con un colpo solo, il suo bel cazzo duro dentro, fortunatamente l’olio solare, ha attutito il dolore che fosse stato asciutto, sarebbe stato un colpo tremendo da assimilare. avendo le chiappe ben oliate, il cazzo del ragazzo entro’ tutto d’un colpo, facendomi sobbalzare in avanti, e gemere di piacere all’istante.

Non avevo previsto una scopata cosi’ e a quel modo, ma essendo stata vacca, tutto mi era concesso. Non mi tirai certo indietro, cercando di partecipare e far godere il ragazzo piu’che potevo, muovendomi a tempo avanti e indietro con lui. Nel frattempo l’altro che attendeva il suo turno, fece una cosa stranissima a mio avviso, spalancò le finestre del soggiorno che avevo socchiuso, come per far vedere la scena agli altri del palazzo difronte, che erano li sul loro balcone in attesa. il ragazzo fece loro dei gesti che mimavano la scopata in corso tra me e il suo amicone, e gli altri risero in coro.  che assurdità mi dissi.

ad ogni modo la cosa non mi infastidiva affatto, sono sempre stata un’esibizionista nata, e l’idea di farmi scopare a finestre spalancate, era doppiamente eccitante. Proposi io stessa ai due di uscire sulla branda, ma stranamente rifiutarono. quello che mi stava stantuffando a dovere,sborrò’ quasi subito, venendomi dentro copiosamente e lavandomi bene l’interno del culetto. Subito dopo si ricompose mentre l'altro che aveva spalancato le finestre del salotto, mi fece inginocchiare a forza e anche in modo brusco, per succhiargli il cazzo, venne anche lui in pochi minuti, riempiendomi la bocca.

Poi come avessero il pepe al culo, si ricomposero entrambi, sgattaiolando via come saette fuori dalla porta, correndo come matti giu per le scale del palazzo.mi lasciarono li delusa con la sperma colante sulle gambe dal sedere, e dal mento. non riuscivo a capire il motivo di quello strano comportamento. certo che sti neri son strani davvero mi son detta, mentre mi rialzavo. andai in bagno, mi ripulii dalla sperma, mi son data una sistemata ai capelli arruffati, e come se nulla fosse successo, tornai a sdraiarmi sulla mia branda. Buttando l’occhio verso il loro balcone, notai che i ragazzi di poco prima, erano già rincasati, e stavano raccontando l’accaduto agli altri.

Non ci feci piu’ caso, e mi appisolai al caldo sole del pomeriggio. credo fosse passata una mezz’oretta circa o giu’ di li’, quando si dorme si perde la cognizione del tempo. Ad un certo punto sentii ancora bussare alla porta di casa. mi chiesi se quei due fossero tornati a finire la scopata interrotta bruscamente. andai di nuovo ad aprire unta di olio solare e con il mio bel bikini nero addosso. Stavolta sarà meglio che finiscano il loro lavoro mi son detta, o non li faccio piu’ entrare.

Aperta la porta di casa, mi trovai davanti non i due di poco prima, ma altri tre di loro, quelli che erano in pratica rimasti sul balcone a ridere tra loro. questi però non persero nemmeno il tempo a dirmi la solita frase ‘Ciao Bela’, mi spinsero dentro casa chiudendo loro la porta, mi spinsero con fare poco gentile sul balcone, e mi ordinarono con il loro solito italiano indecente, di stendermi sulla branda, senza fare storie. Strappandomi di dosso il perizoma del bikini poco gentilmente. Rimasi quindi solo con il reggiseno del costume addosso e null'altro, non mi piaceva quel brusco trattamento, infondo erano sempre in casa mia. Ma li assecondai, tra i tre, c’era un nero forse africano, dato che era nero come il carbone, alto magro ma piu’ muscoloso degli altri, testa completamente rasata, fisico liscio senza un pelo, e un bel cazzo lungo che pareva un palo  di legno nero e lucido, dalla cappella ancora piu lucida e grossa. i muscoli delle braccia ben in vista, forse faceva palestra mi dissi tra me. i nuovi arrivati, con poche parole, mi obbligarono a sdraiarmi a pancia sotto sulla brandina.

L’africano si spogliò nudo completamente senza problemi, vidi i due che mi avevano scopata poche ore prima, sul balcone difronte, ora loro  a godersi la scena, L’africano intanto prese posizione, si mise sopra di me a braccia tese, tenendosi sulla sponda della branda, mentre gli altri due mi allargavano le gambe dai lati, tenendomi ben ferma. Era uno stupro in piena regola, ma con il mio consenso, dato non li avevo nemmeno minimamente intralciati. Non mi ero neanche un secondo, ribellata a quel trattamento, quindi di abuso non si puo certo parlare.volevano Scoparmi li in bella vista? roba da matti, e pensare che qualche ora prima, due di loro si erano rifiutati quando lo avevo proposto io.

Forse questi erano diversi dagli altri due, infatti L’africano non si era fatto problemi a mettersi nudo, e a mettersi su di me li in bella vista. l’uomo si posizionò dunque sopra di me con il suo lungo cazzo nero tra le mie natiche oliate e scivolose, senza nemmeno prendersi la briga di usare un preservativo, come nemmeno gli altri due precedentemente avevano fatto,spinse dentro al mio culetto, affondando senza problemi, dato che era già stato ben precedentemente spanato. Ho rilassato i muscoli delle natiche, chiudendo gli occhi, e ho lasciato che un lungo e forte sospiro, parlasse per me. mentre quello iniziava a stantuffarmi ora sempre piu velocemente, facendo le flessioni su e giu sopra di me.

mi lasciai andare e iniziai a godere anche urlando un po troppo dal piacere. Ho sempre sentito leggende sui maschi di colore, che scopano per ore senza mai venire, che hanno grossi cazzi, tutto maledettamente vero. i neri hanno una resistenza pazzesca, senza nulla togliere agli uomini di casa nostra, ma certi neri…. era una situazione assurda, sfondata li sul mio balcone, in una brandina di due metri per uno, con un negrone sopra che faceva le flessioni sul mio culetto, e due mulatti ai lati che mi tenevano allargate le gambe. Dal palazzo difronte gli altri guardavano divertiti la scena, commentando a bassa voce tra loro e facendosi scappare qualche sonora risata che rimbombava nel silenzio del pomeriggio desolato.

sembravano anche abbastanza contenti della situazione. Io invece, godevo come una cagna in calore, nuda e sfondata in culo, sotto il sole del pomeriggio sul mio bel balcone. Sembrava la scena centrale di un bel Film Porno, ma era tutto realmente vero, sopratutto il piacere che provai non si scorda facilmente. Il nero ci dava dentro cosi tanto, che a forza di stantuffare su e giu, la mia povera e ormai vecchia branda ha ceduto, era inevitabile, non era adatta a sopportare pesi doppi o a fare flessioni a quel modo.

siamo finiti a terra sul pavimento. semplicemente si erano rotti i cardini dei piedi che tenevano sollevata la brandina. il bello della situazione, fu che lo sèettacolo non si interruppe nemmeno alla rottura dei piedi della branda, il nero dopo essersi tirato su con le braccia, riprese a stantuffarmi senza scomporsi piu’ di tanto, anche da terra. il suo bel cazzo, era ancora infilato e affondato tra le mie natiche ben aperte, anche alla rottura dei cardini della branda, non era mai scivolato fuori. Altre risate dall'altra parte del palazzo. non so essere precisa sui tempi e per quanto sia andata avanti la cosa, sudavo, faceva caldo, il sole batteva su di noi,  ormai il trucco del viso era quasi sparito, i miei lunghi capelli, erano appiccicati tra viso e schiena bagnati di sudore, io avrò anche poca resistenza, ma questi neri non si stancano MAI.

godevo come una vacca schifosa, mentre il cazzo nero del ragazzo faceva il suo dovere nel mio culetto uscendo ed entrando sempre piu’ velocemente. le sue palle nere e senza peli, sbattevano sulle mie natiche oliate facendo un sonoro Cik,Ciak ad ogni spinta e ad ogni affondo. ad un certo punto, ho iniziato a sentire dei dolori e del bruciore ogni volta che il ragazzo, affondava e faceva uscire il cazzo,ma non osai chiedergli di smettere, era troppo bello, Paradisiaco, tutto era dannatamente perfetto come succedeva sempre quando ero presa dal piacere, pensai a mia madre… Telefonarle era troppo anche per una puttana come me, le avrei fatto prendere un colpo, se avesse saputo cosa stavo combinando… meglio sorvolare stavolta, ma non potei almeno un paio di volte, sussurrare il suo nome: ‘Mamma Cara…. mentre quello mi sfondava tutta aprendomi in due. CHE TORO, CHE MASCHIO!!!!

lo lasciai fare incitandolo a continuare, cercando di resistere al bruciore e ai dolori che provavo sempre piu forti col passare dei minuti, sopportando in silenzio, fino a che non si svuotò completamente le palle dentro di me, spruzzandomi un litro di sperma calda, che ho sentito invadermi fino allo stomaco. pensai: ‘Finalmente e finita bellissimo… grazie di tutto, siete stati meravigliosi,’ ma il bello doveva ancora arrivare, solo lui aveva finito infatti. non certo i due che avevano atteso pazientemente il loro turno. lasciate le mie gambe libere, si misero in posizione con i calzoni calati, mentre uno dei due mi metteva il suo bel cazzo in gola, l’altro prendeva il posto del nero appena svuotato, penetrandomi nuovamente, e facendomi bruciare come l'inferno il buchetto ormai slargato a dismisura dal nero di poco prima, i due mulatti, per nulla schifati della sperma del loro compare, che ancora mi colava fuori, mi penetrarono a turno uno mi mise il suo cazzo in gola, lo succhiai avidamente, facendolo svuotare all'istante, e ingoiandone tutta la sperma, mentre l'altro dietro, dopo una serie di stantuffate, venne dentro anche lui, facendomi doppio pieno con la sperma gia colante del suo compare,e ne fui contentissima. 

mi leccai le labbra sporche di sperma, avevo i capelli sudati, appiccicati tra viso e schiena, ero tutta un pieno di sborra sudore e olio solare, il trucco mi si era quasi sciolto sul viso, ed ero esausta. i tre finito il loro dovere, si sono subito ricomposti rientrando come niente fosse successo in salotto, uscendo con tutta calma da casa mia, lasciandomi li sulla branda rotta, distesa a gambe aperte al sole del pomeriggio, in bella vista. Son rimasta per un paio di minuti ferma prima di riuscire a ritrovare la forza nelle gambe che mi si erano addormentate, e rialzarmi con il cazzo ciondolante rientrando alla fine in salotto quasi strisciando.

non riuscivo ad alzarmi in piedi. il culo mi bruciava e mi doleva da morire, ma ero a modo mio, contenta ugualmente per il trattamento ricevuto da quei negroni. non avrei mai sperato succedesse una cosa simile, ma inevitabilmente era successa. non mi accorsi nemmeno di aver sborrato io stessa, e mi ritrovai il cazzo gocciolante sotto la doccia dove mi infilai subito per ristabilirmi un’attimo. se la raccontassi non ci crederebbero mai mi son detta tra me. peccato non aver avuto possibilità di fare dei video o delle foto dell’accaduto. una cosa simile non capita tutti i giorni, e sarebbe stato da immortalare da qualche parte. mi chiesi come l’avrebbe presa mamma se avesse visto o saputo quello che mi era appena successo.

mi dissi che era meglio non raccontarle nulla, alla fine già le davo abbastanza problemi, se avesse poi saputo quello che avevo fatto,mi avrebbe massacrata lei stessa. avrei perso la sua complicità, a cui tenevo davvero tanto. Se i neri fossero tornati anche il giorno dopo, li avrei accettati anche in gruppo mi dissi, ormai erano i benvenuti ad ogni ora giorno e notte in casa mia, purchè mi scopassero sempre li sulla mia adorata Branda, e sul balcone di casa in bella a vista, come la piu’ schifosa delle puttane. 

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