Susanna la Dea 3

Quando passò il primo casello con il telepass a gran velocità si decise ad accostare e chiamarla, il cuore in petto batteva forte, e così prese la palla al balzo per calmarsi(che emozioni, che follie, non era cambiato, e seguiva il cuore in ogni dove)
-Ciao- le disse Ray per messaggio come di consuetudine tra loro
Dopo un po come sempre arrivò la risposta -Ciao- scrisse Susanna
-Posso chiamarti?-
-Si-
Due squilli e Susanna rispose...-Ciao tesoro, come stai?-
-Bene amore, sai dove sono?-
-No-
-In autostrada- disse Ray...-Sto arrivando, sono partito ora...-
Ci fu un silenzio di pochi attimi a cui seguì la voce di Susanna che diceva...
-Scherzi vero?-
-No- disse lui...
-Dio mio amore, mi tremano le gambe, ho il cuore nella gola,nel petto, che esplode...-
-Ti lascio riprendere che il viaggio è lungo, ti chiamo dopo- Inventa qualcosa per il week end, a dopo-
-Ok..ok tesoro, ma davvero stai arrivando? E quando?-
-Stasera, sono appena partito, ci sentiamo dopo, ti voglio bene amore-
-Mamma mia, tu sei matto, ma io sono più matta di te...Fanculo tutto,tutti, Dio mio amore, sarai quà, staremo un po insieme, mamma mia...-
A dopo- chiuse la chiamata e guardò lontano,dove non si sa...
Controllò di nuovo gli specchietti da buon camionista e sistemò il sedile, era comodo, l'auto era una station wagon potente,comoda, con tutti i comfort che la tecnologia potesse dare ad un'auto...
Mise la sua musica da viaggio che era Braveheart di Mel Gibson e partì di gran lena, erano le 9 del mattino e Napoli da Torino era un viaggetto da fare senza tanti salamelecchi...
Guardò l'orologio, erano le 11 ed era già da un po fuori Piacenza, si fermò per un'altro dei suoi infiniti caffè(era drogato di caffè)...
12 e 30, Bologna, e poi iniziò a rallentare,alzò un po il piede da l'acceleratore e si godette il panorama, come sempre, Barberino del Mugello, Sasso Marconi, paesini che facendo, ogni volta guardava come quadri di un dipinto,
uscì da Firenze, si fermò ancora con l'aria condizionata a palla, e chiamò lei...
- Ciao piccola-
-Dove sei amore?-
-Fuori Firenze, com'è?-
-Tutto a posto, quindi stasera sei qua?-
-Si Susy, ma dimmi, che le hai detto?-
-Tranquillo, stai tranquillo, le ho detto che vado da una mia amica a Maratea, due giorni,che torno lunedì, e come sempre non è che si è preoccupato più di tanto, come da 15 anni a questa parte...-
-Va bhè, se lo dici tu, arriverò per le 9 ci vediamo in stazione centrale?-
-Si, quando sei vicino a Napoli fammi uno squillo, Dio, non posso crederci...-
-Amò, non agitare pure me, cazzo di donne...e sorrise...-
-Scemo- disse lei come sempre quando lui faceva il pirla...
Caffè, sigaretta, -Maledette- pensò, Ray era un po di tempo che faceva fatica a respirare,ma era un periodo di merda e lui da 15 sigarette era passato a 20, 23 al giorno...
Pensò ancora a loro, erano sposati a due coniugi che non se li cagavano di striscio da anni, lui meno, e lei da 15 più o meno...
Certo che avevano voglia di coccole,di sesso,di non pensare a nulla, di trasgredire con la voglia di farlo, di vivere,respirare, se lo meritavano.
Lui, il suo essere inquieto, sempre in lotta con tutti, era lì, seduto in auto, camicetta bianca aperta sul torace abbronzato, che male non era,58 anni portati bene,un po di pancetta, ma un bel uomo ancora, con dei pantaloncini bleau al ginocchio, scarpette bleau di tela basse, e fantasmini bianchi, no, non era male, spense il mozzicone di sigaretta nel posacenere e mise in moto, spostò la leva del cambio su D e partì allacciandosi la cintura...
Erano le 9 di sera, e dopo averla chiamata prima di arrivare si fermò al luogo convenuto...
Santo Dio esclamò...Susanna tirava un piccolo trolley nero, ma ciò che lo colpì era lei...
Susanna indossava una gonna azzurra al ginocchio, scarpe in tinta lucida nere e camicetta nera aperta sul davanti di due bottoni, camminava con eleganza,passo sicuro e una postura da far invidia ad una giovane 20 enne, non lo aveva ancora visto mentre attraversava la strada a 100 mt da lui, e lui si gustò quella donna tanto sognata, i suoi capelli biondi che con la frangia danzavano davanti al suo viso...
Aprì lo sportello e scese, lei si fermò quasi per metterlo a fuoco(non si erano mai visti,se non in foto) ma non smise di camminare,sicura, bella e affascinante più che nelle foto che pensò, non le davano merito a tanta femminilità...
Aprì il portellone dietro e quando lei gli arrivò vicino si guardarono...
Un'attimo interminabile dove si squadrarono,non tanto per osservare le loro bellezze, ma per incrociare gli occhi...capire che era tutto vero...
Alzai il trolley e lo posizionai nel largo baule accanto al mio...
Poi con il baule aperto mi sedetti sul longherone e tirando lei per una mano senza parole, appoggiai la testa forse stanca o forse no(solo per dirmi,ci sono,siamo qua) e appoggiai la testa sui suoi seni morbidi,abbracciandola alla vita...
Susanna fece ciò che più volevo, come se mi conoscesse da millenni...mi accarezzò la testa e mi disse;- Sei stanco amore,una bella tirata eh, matto-
-Mi alzai, e guardandola negli occhi mi avvicinai a lei, 2 o 3 cm dal suo respiro,
le baciai il naso, la bocca,Susanna respirava pesante,emozionata più di me, ci guardavamo, e baciandola in bocca come fosse una bambina le dissi
- Forse mi sono innamorato di te-
Oh senza forse- aggiunsi
Aprì la bocca, mi mise la lingua dentro la mia bocca a cercarmi la lingua mia, ma aveva una dolcezza nell'esser donna che mi colpì, mi fece sentire amato,voluto, le mie paure,la mia stanchezza svanirono in quel'attimo che la presi per la testa accarezzandole i capelli e sussurrandole...
-Sei d'una bellezza mozzafiato amore, sei meravigliosa-
-Tu sei bello, non io- e rise dicendo ancora...
-Portami via,non importa dove, portami con te a godermi la vita che mi hai ridato...-
Salirono in auto, e allacciate le cinture lui le disse
-Andiamo amore, sono due giorni nostri, solo per noi...dopo...-
-Dopo non è adesso, portami via,via di quà ti prego...amami,amami come ti amerò io in questi giorni, non chiedo di più...-
Lui rispose,-Io sono qua, tuo,e tu sei mia- le mise uscendo dal parcheggio una mano sulla gamba guardandola, e lei maliziosamente disse ridendo- Che fai, tocchi?-
Lui rispose pizzicandole un capezzolo..._Tocco la roba mia signora...-


(continua)

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