TATIANA, LA BELLA ALBANESE DA COLF A MODELLA ED ATTRICE A LUCI ROSSE

  • Scritto da mikimark il 17/02/2021 - 08:58
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Caro Fabio, questa volta ti è andata proprio bene! Dopo la vecchia serba e la baffuta bosniaca è capitata una graziosa albanese. Incredibilmente è pure bionda ed ha anche gli occhi azzurri!”

Ma va', non ti crederò mai! - risposi incredulo quasi infastidito a mia moglie Alessandra che mi informava sull’ennesimo cambio della donna di servizio - Tu mi prendi ancora una volta in giro...”

In effetti in passato le nostre collaboratrici domestiche erano state tutte contro qualsiasi tentazione del maschio padrone di casa.

No, no, amore! Per davvero. E' capitata proprio lei. Si chiama Tatiana! Bel nome, vero? E' una giovane sposina ed ha tanto bisogno di lavorare! Ho avuto però tante garanzie dall'agenzia di collocamento. E soprattutto sulla sua bravura e serietà. Parla pure molto bene l’italiano e quindi...” “Non ti credo! - insistetti io - Addirittura bionda e con gli occhi azzurri! E magari anche ben fatta!”

Sì, proprio così, Fabio! L'ho pure vista nell'agenzia che mi fornisce da sempre le collaboratrici domestiche! Ed è anche proprio ben fatta, anche se mi sembra un po' magrolina... E' piccolina e con un simpaticissimo visetto sempre impreziosito da un gran sorriso! Non dirmi che la cosa ti turba!” ‘Ma va' là! - le risposi con finta noncuranza ma in realtà incuriosito assai - T’immagini se ho l’interesse, il tempo e la voglia di soffermarmi sulle qualità della tua collaboratrice domestica. E poi, non ti credo. Se è vera la metà di quello che dici pago pegno!”

Va bene, tesoro! Preparati a pagarlo tutto e per bene! - concluse mia moglie con un sorrisetto malizioso che se da una parte mi incuriosì dall’altra mi fece ricordare quei film degli anni Settanta che avevano come protagoniste famose attrici nelle vesti di infermiere, insegnanti e governanti molto disinibite e soprattutto molto disponibili con i padroni di casa - E lo sai, Fabio, che io sono molto esigente nel pagamento dei tuoi pegni! E soprattutto cosa mi piace proprio tanto... E tu lo fai così bene...”

Eccome! Lo sapevo benissimo! A letto, in passato, dovetti più volte leccare per oltre mezz’ora e senza fermarmi la bellissima fica pelosa di mia moglie. Era stata insaziabile la mia dolce metà. Era stato tutto molto piacevole e ancora più era stato, per completare il pegno, bere anche tutti i suoi umori che copiosamente, alla fine, mi aveva sempre puntualmente scaricato in bocca. Mi chiedeva anche scusa allora per non essersi trattenuta e per quella che aveva fatto! Ma lei aveva proprio vinto la scommessa! Dovevo perdonarla ed accettare tutto!

Ed Alessandra la scommessa l'aveva proprio vinta anche quella volta con la nuova giovane collaboratice domestica! Tatiana, così si chiamava la giovane donna che mia moglie aveva scelto come aiutante, era proprio una bella ragazzina. Era proprio biondissima e molto probabilmente naturale, senza tinture o improbabili schiarenti. E, naturalmente lo immaginai subito, era bionda e chiara proprio dappertutto! Anche lì! Se suo marito non la voleva invece senza pelo, completamente depilata!

Proprio carina, con gli occhi azzurri e con un corpicino perfetto. Subito intui che in realtà non doveva essere magra come mi aveva anticipato Alessandra. Doveva essere rotonda e formosa nei punti giusti e nascosti. Una finta magra e quindi ovviamente parecchio e particolarmente provocante. E mi incuriosì subito! Tanto!

Visto, amore? - mi disse ancora mia moglie davanti alla biondissima e giovanissima Tatiana molto a disagio e pure visibilmente imbarazzata per quella sua improvvisata sfilata costretta a fare dalla mia Alessandra per me, il padrone di casa - Tatiana è proprio come ti avevo detto, una giovane signora albanese bionda con gli occhi azzurri. Parla molto bene anche l’italiano! E te l'ho detto che ho avuto su di lei proprio tante garanzie dall'agenzia di collocamento. E' pure sposata e molto discreta! Quindi...”

Naturalmente a questo punto Alessandra si fermò nei convenevoli e non fece naturalmente cenno alla giovane albanese del resto della chiacchierata che lei aveva avuto con suo marito qualche giorno prima. Ammiccò però chiaramente soddisfatta per la mia approvazione che non riuscii a nascondere ad entrambe le donne. Avevo proprio perso la scommessa! Ed Alessandra già si pregustava infatti il pagamento del pegno da parte mia. E forse per questo non notò tanto il rossore che la giovane donna non potè evitare osservando il mio sguardo.

Dopo qualche secondo di autentica sorpresa, in un solo attimo, io con i miei occhi famelici l’avevo subito denudata. E lei naturalmente, un po' imbarazzata, se ne era accorta. Ma dopo l'iniziale inevitabile turbamento non mostrò un particolare fastidio o disagio.

Tatiana iniziò quindi a prendere servizio da noi. Nei primi tempi i rapporti furono ovviamente improntati alla più assoluta fredda cortesia, quale dovevano essere quelli tra il marito della padrona di casa e la giovane collaboratrice domestica.

Ma al mattino, quando settimanalmente Tatiana prestava le sue mansioni, mia moglie era quasi sempre già in ufficio al lavoro. Con il passare del tempo la confidenza subentrò all’iniziale freddezza derivante dall'iniziale formale rapporto instauratosi tra il maturo padrone di casa e quella che era anche la sua giovanissima collaboratrice.

Piccoli ed innocenti incidenti di percorso si verificarono però molto presto e stranamente con una sempre maggior frequenza. Così potè capitare che casualmente la giovane donna passasse una volta dietro la porta del box doccia dove io mi stavo facendo la doccia del mattino. Dopo quella volta la cosa si ripetè con naturalezza altre volte e sempre più spesso. Apparentemente nella più totale normalità. Per lei...

Io sapevo bene che il vetro opaco nascondeva un po', ma non completamente, la visione del mio corpo nudo agli occhi azzurri di Tatiana. E lei, me ne accorsi subito, non disdegnava di soffermarsi qualche secondo di più del dovuto nel pulire particolarmente bene e con cura proprio l’ingresso del bagno. Tremendamente vicino al vetro appena leggermente appannato della porta scorrevole del box della doccia!

Poi in seguito delle volte mi accolse sorridendo e con noncuranza in alcune altre situazioni un po' particolari che si erano nuovamente casualmente verificate. Almeno così era sembrato!

Soprattutto allora quando lei, molto comprensiva per la libertà che mi prendevo a casa mia come padrone di casa, tollerava fingendo indifferenza il solo accappatoio frettolosamente da me indossato. E la cintura dell'accappatoio dalle dimensioni particolarmente ridotte non sempre faceva proprio alla perfezione il suo dovere di chiusura. Ed io ero passato quasi sfiorandola in cucina alla ricerca del buon caffè che mi aspettava e che lei stessa ogni volta si preparava a prepararmi. “Il solito caffè nero nero? - mi diceva sempre sorridente e facendo finta di nulla - La solita sferzata di energia per il marito prima di una giornata impegnativa?”

Il suo sguardo, essendo la giovane donna sicuramente curiosa, si era spesso abbassato nel tentativo di scorgere quello che non avrebbe dovuto proprio vedere. Avrebbe sempre voluto sicuramente vedere per la prima volta il mio uccello. Sicuramente quello di un uomo maturo e certamente ben diverso da quello del suo suo giovanissimo marito che aveva visto forse già troppe volte!

Ma lei voleva innocentemente soddisfare quella sua curiosità senza essere naturalmente da me scoperta! Dopo solo una fugace occhiatina la vedevo infatti allora sempre velocemente e subito rialzare pudicamente il visetto!

No, non voleva apparirmi come una puttanella! Aveva anche temuto il mio fastidio e, se scoperta in quella sua ingenua curiosità, un mio eventuale rimprovero. Il suo rossore però la tradiva sempre, ma il mio sorriso compiacente l'aveva pure però tranquillizzata e rassicurata. Inoltre l'assenza di mia moglie aveva facilitato il crearsi di quelle situazioni indubbiamente intriganti... E per lei molto pericolose!

Il suo abbigliamento estivo da lavoro accelerò ancor più questo lento scivolare verso situazioni sempre più piccanti nonché particolarmente scabrose.

Era arrivata infatti presto l’estate. Il caldo, si sa, spinge le donne a svestirsi. Soprattutto quando lavorando soffrono la calura.

Fu così che Tatiana iniziò a esibire canottierine e shorts sempre più strimimziti e da urlo. Mi accorsi subito che lei usava solo lo stretto necessario e le dimensioni di tutto quello che aveva sotto mi furono subito non troppo innocentemente svelate. E no! Non indossava proprio molto! Ma, è noto, la malizia è femmina e il reggiseno dà tanto fastidio con il caldo! E lei aveva pensato di non soffrire più. Eliminandolo!

Stetti al gioco e per molte volte non feci alcun commento sul quell'abbigliamento che ovviamente ogni volta mi faceva rizzare l'uccello!

Ma un giorno la situazione precipitò nuovamente e non resistetti. Probabilmente la birichina non aspettava altro, visto che erano state chiare tutte le sue provocazioni e tanto il suo divertimento nel vedermi sempre più imbarazzato. Ma non solo! Ero infatti andato evidentemente molto spesso sù di giri e non ero riuscito a nascondere la mia agitazione mescolata ad una sana eccitazione. Tatiana naturalmente si era accorta di tutto quello che involontariamente io le mostravo! Aveva ben visto il rigonfiamento sempre più crescente a fatica nascosto dai miei calzoni attillati. Ma lei riduzzava e perfidamente apprezzava proprio il mio evidente disagio che spesso si era trasformato molto presto in tormenti ed indicibili sofferenze. Io ero pieno di voglia, di lei! Ma soprattutto ero sempre più strapieno di sborra...

E mia moglie non c'era mai e Tatiana lo sapeva bene! Ed approfittando di ciò lei si divertiva un sacco a provocare l'uomo di casa! Avrebbe dovuto mia moglie darsi da fare per farmi sfogare. Oppure la giovane e bella Tatiana probabilmente e maliziosamente pensava divertita che avrei dovuto fare io tutto da solo! La giovane albanese riteneva non fosse proprio un suo problema!

Anche quel giorno come spesso facevo leggevo falsamente incurante il giornale sul divano. La biondina mi passò a carponi davanti. Era impegnatissima a lavare il pavimento. Prima lo fece di fronte, poi lateralmente ed infine dandomi la schiena. Mi esibì così per l'ennesina volta proprio tutto il suo corpo. Coperto esclusivamente da una canottierina bianca con una generosissima scollatura e da degli shorts ugualmente candidi e cortissimi. E pure un po' larghi e con spacchi laterali vertiginosi che potevano trasformare quel calzoncino in minigonna vertiginosa!.

Mi aveva così allora per la prima volta praticamente offerto la visione integrale di due splendidi seni, piccoli ma sicuramente sodi. Ed a completare l'opera, con quegli shorts leggerissimi e parecchio trasparenti, un perizoma chiaramente bianco che a stento copriva un culetto che immaginai altrettanto piccolo ma di una rotondità perfetta. I calzoncini, troppo piccoli per quel meraviglioso corpicino, erano pure molto bassi, davanti e dietro! E dietro, appena sopra il leggerissimo tessuto del mini calzoncino, sbucava il sottilissimo elastichino della mutandina che doveva essere un fantastico tanghino. Ed appena sopra quel sottilissimo filetto pure bianco trionfava uno strano piccolo tatuaggio. Fu la scusa per iniziare il dialogo che divenne subito sempre più intrigante.

Tatiana, cosa significa quello strano simbolo che hai tatuato? Lì dietro...” “Dove? - chiese Tatiana fingendo di non capire a cosa alludessi - Dici il mio piccolo tatuagio? E' un piccolo serpentello! Ma come hai fatto a vederlo?” “Dai, lo sai benissimo di cosa parlo e, a proposito, complimenti per la biancheria che anche oggi indossi! Di ottimo gusto...”

A questo punto non potendo più fingere di non capire, sorrise e rispose arrossendo vistosamente che era il regalo che aveva fatto al suo primo amore. Quello di farsi tatuare proprio lì un simbolino a lui molto caro. Suo marito, particolarmente geloso anche del suo passato, non l'aveva proprio mai gradito! Anche se lei l'aveva tranquillizzato più volte precisando che non si era fatta fare quel tatuagio senza indossare lo slip che effettivamente ancora lo copriva per qualche centimetro. Il tatuatore, insomma, non l'aveva vista proprio tutta nuda! Ed il particolare non aveva potuto apprezzare il suo lato B.

Poi, per quella sua biancheria intima che spesso usava, Tatiana mi rispose con imbarazzo che anche a lei piaceva indossare gli stessi indumenti intimi alla moda delle giovani donne italiane. Erano belli e le sembrava di poterli anche lei indossarli bene...

Ma non si era proprio accorta, disse ancora lei sussurrando con un filo di voce, di avermela senza volere esibita! La sua mutandina... Sì quella che indossava in quel momento. E almeno non tanto...

Sorridendo la rassicurai, e poiché mi accorsi che sperava io continuassi in quella conversazione così intrigante, le chiesi cosa pensava suo marito del fatto che lei non facesse molto uso del reggiseno. Aggiunsi subito che naturalmente me ne ero ben accorto che allora infatti non lo portava proprio e che avevo molto apprezzato quella sua innocente dimenticanza. Conclusi allora ridacchiando un po' e dicendole che per lei non era certamente stata una scelta involontaria!

Lei, ancora una volta, arrossì violentemente e mi rispese candidamente che lui non sapeva proprio che lei talvolta non indossasse il reggiseno! No, lui non lo sapeva e sicuramente non avrebbe proprio gradito che lei qualche volta si prendeva questa libertà! Soprattutto sul lavoro ed in presenza di un altro uomo!

Dovrebbe essere molto geloso, lui... - continuai io facendole credere una mia invidia nei confronti della sua dolce metà - Con una giovane e bella mogliettina come sei tu...” “Lo è! Lo è... - sospirò allora Tatiana - Eccome! E' asfissiante e mi fa spesso scenatacce di gelosia! Anche davanti ai suoi amici che sono tutti pure giovanissimi! Sono sceneggiate quindi ingiustificate che mi mettono a disagio. Anch'io sono giovane ma anche una moglie seria e soprattutto già donna! E, figurati, loro sono ancora proprio dei ragazzini...”

Ma come avrei scommesso, convinto questa volta della vincita, lei pure mi fece una sua domanda che proprio speravo tanto di avere da parte sua in quel momento.

Il tono e gli argomenti della conversazione la giustificarono. Aggiunse infatti quasi sussurrando tutta la sua tristezza di quel periodo. Accennò infatti subito a un disinteresse del suo uomo di fronte alle grazie che lei, giovane moglie, spesso gli offriva. Talvolta anche un po' in maniera sfacciata! Con lui lei poteva farlo! Lei era sua moglie e lui il suo sposo! Ma tutto era inutile!

Ma Tatiana, tutta infervorata per il clima estremamente confidenziale e di condivisione che si era creato, non si fermò lì! E, ormai scioltasi completamente e un po' più rilassata di prima, a sorpresa mi chiese come facevo ad essere sempre così abbronzato. “Tanto sole, che amo prendere d’estate al mare in certe spiagge! - le risposi subito - E, d’inverno, con le lampade a raggi Uva. Le hai viste anche tu, vero?”

Sì, sì... Le ho viste! Pensavo però le usasse la signora Alessandra! Tua moglie... - mi replicò un po' incredula per quel mio vezzo ed abbassando il volto e il tono della voce che divenne un susurro - E tu? Proprio qui, quando sei solo in casa immagino che tu ti puoi abbronzare come preferisci... Anche completamente nudo... Vero? O mi sbaglio?” “Certo, non ti sbagli! E' bellissimo sai, farlo così... - le replicai senza indugi e falsi pudori - E tu? Con tuo marito, non vai mai a prendere il sole? E magari qualche volta anche nuda...”

Ma scherzi? - gridò lei sgranando i suoi occhioni - Oh sì, certo, mi porta al mare. Ma io sempre con il costume intero. Sai, lui è gelosissimo anche in quello ed è pure musulmano. Io, in verità, lo sono un po’ meno... Ma altri uomini non possono proprio vedere la sua moglie! Neanche in bikini. Ed a me invece piacerebbe proprio tanto... Prendere il sole...”

La interruppi bruscamente ed un po' divertito immaginandola al mare con un castigatissimi costume intero la incalzai. “Beh, se vuoi, potresti venire a prenderlo con me, naturalmente di nascosto e in luoghi molto appartati. Siamo entrambi sposati... Ma così potresti anche provare a prenderlo, se tu proprio lo volessi, in topless... Mi sembra tu abbia un bellissimo seno! Ma poi naturalmente anche completamente nuda!”

Ma daiiiii.... - rispose lei arrossendo violentemente, mostrando un sincero grande imbarazzo ma aggiungendo subito sorridendo dell'altro - Mi vergognerei tantissimo a rimanere nuda davanti ad un altro uomo! Ed ancor di più davanti a te! Sì, un uomo come te, che conosco bene e che mi vede vestitissima in altri luoghi ed in altre situazioni. Come qui, adesso... Non potrei proprio essere qui, dopo che tu mi avessi vista proprio tutta nuda! E poi non sei mio marito...”

Non seppi mai se la sua allusione alla mia abbronzatura integrale fosse derivata dalle sbirciatine che le avevo concesso durante le mie colazioni o mentre mi ero docciao. O se era stata una sua pura curiosità. Di certo rimasi turbato e ne trassi incoraggiamento per proporle in futuro altre conversazioni altrettanto intriganti. In occasioni che sarebbero sicuramente capitate in un futuro che allora sperai molto prossimo...

Un’altra puntata si svolse un mese dopo. Mia moglie era in vacanza ed ero rimasto da solo in città. E tanto solo in casa. Non scopavo da quasi una settimana ed ero strapieno di sperma! Gonfio...

Tatiana ebbe la sfortuna, se tale fu, di venire quella mattina per fare le solite cose a casa mia.

Ero ancora a letto e sentii la porta di casa aprirsi. Era Tatiana perché lei aveva le chiavi di casa nostra. La accolsi lanciandole un saluto. Io avevo dormito come sempre nudo. Con molta calma mi alzai ed infilato l'accappatoio andai a farmi il solito caffè nero bollente. Come ben immaginavo la incrociai in cucina. E faceva proprio molto caldo quella mattina.

Come sempre lei era particolarmente svestita. Più del solito ed ebbi il sospetto che la scelta dei suo abbigliamento particolarmente succinto e parecchio provocante fosse stata influenzata dal sapere che in casa non ci sarebbe stata mia moglie. Tatiana sapeva benissimo che Alessandra era in vacanza. E che io ero solo da una settimana! Abbandonato e lasciato al mio destino!

Le indirizzai un buon giorno dal quale trasparii tutto il mio apprezzamento per il suo solito abbigliamento da urlo. L’accappatoio, che pur avevo diligentemente chiuso, a stento copriva quello che doveva nascondere. Lei naturalmente si accorse di tutto ed in particolare del mio apprezzamento per la giovane donna che in quel momento mi stava di fronte. Io ero sempre un maschio che aveva dormito da solo, nudo e che avrebbe avuto tanta voglia in quel momento di stupirla con tutta la mia virilità fino ad allora faticosamente contenuta.

Al mio saluto cantilenato lei sorrise ma fece finta di niente per quello che stava vedendo e che era la conseguenza di tutto quello che anche lei immaginava! Ero un uomo che da una settimana dormiva da solo!

Mi recai in bagno. Pensai che una buona doccia, magari un po’ fredda, avrebbe risolto tanti problemi.

Ma quel giorno Tatiana voleva evidentemente divertirsi un po' di più! Volle infatti subito provocarmi un po' e pensò bene di iniziare le pulizie proprio dal bagno.

Ti dà fastidio se entro ed inizio oggi dal bagno? - mi chiese da fuori della porta dello stesso - Tanto tu sei chiuso nel box, vero?” A dire il vero prevedendo la mia sicura autorizzazione lei non attese neanche la risposta ed entrò canticchiando.

Va bene, Tatiana, entra pure... - risposi subito, nascondendo a stento un certo affanno di eccitazione che lei per la situazione creatasi mi stava già provocando - Cercherò di fare presto.” “Ma Fabio, fai pure con calma... Sei a casa tua! Per me non è proprio un problema... - volle lei subito aggiungere con tono malizioso - Se non lo è poi per te... E non lo penso proprio! Sbaglio?”.

Entrata la vidi subito raccogliere l'accappatoio che aveva fino a poco prima coperto le mie nudità e che avevo abbandonato per terra sul marmo del bagno. “Ah, questi uomini... - brontolò lei con aria di rimprovero raccogliendo il minuscolo accappatoio e sistemandolo con calma sull'appendino - Se non ci fossimo noi donne a mettere tutto in ordine... Voi uomini avete sempre la testa tra le nuvole! Soprattutto in certi momenti... Ho ragione?”

A questo punto all'ennesima allusione e provocazione non ce la feci più. Mi resi conto che, nudo sotto la doccia, in quel momento, ero sicuramente sbirciato dalla giovane donna che, certa di non essere vista, si godeva lo spettacolino che le offrivo del mio corpo nudo. E presi allora improvvisamente la decisione. Non volevo apparire proprio un idiota o, peggio, un maschietto mezzo impotente. E rilanciai io.

Chiusi il getto dell’acqua della doccia. Presi il mio cazzo in mano e cominciai a farmi una fantastica sega. Nel silenzio si sentiva distintamente il mio un po' affannato respiro che accompagnava il lento ma da fuori ben udibile su e giù della mia mano sulla canna bagnata del mio cazzo. Aveva raggiunto nel frattempo dimensioni ragguardevoli e per questo pure un po' visibile dall'esterno. Lei certamente percepì anche il particolare rumore che pure provocai scappellandomi velocemente ed energicamente con la mie dita bagnate il glande altrettanto fradicio. Di acqua, per il momento! Stavo facendo proprio quello che immaginava e che anche lei sapeva fare molto bene al suo uomo!

Stavo indubbiamente facendo una esibizione esclusiva per Tatiana. E lei silenziosa si era bloccata nel suo canticchiare. Probabilmente un po' sorpresa ed incredula per quello che stava accadendo appena dietro il vetro opaco ed un po' appannato che ci separava.

Aveva infatti capito benissimo quello che stavo facendo, ma non disse e non fece assolutamente nulla. Rimase lì a guardare e sentire il mio affanno e il faticoso continuare della mia sega alla ricerca della sborrata liberatoria. Mi sembrò solamente, intravvedendo oltre il vetro sempre più appannato, che lei in silenzio e molto lentamente spostasse una mano verso il basso del suo corpo. Trattenni a stento il mio respiro che si fece però sempre più affannato e pesante.

Era tutto molto bello e tremendamente eccitante quello che stava accadendo! Senza alcuna parola di rimprovero o disapprovazione da parte sua. “Ma Fabio! - la sentii miagolare solo un attimo sussurrando e gemendo - Non devi farmi questo! Non è giusto! Non lo voglio! Cosi...” Allora immaginai anzi che la giovane donna apprezzasse tutto quello che le stavo offrendo. Tutto quello che vedeva e sentiva.

Alla fine, come era naturale che succedesse, sborrai. Tanto! Lo schizzo andò a sbattere con fragorosa violenza proprio contro il vetro opaco dietro il quale Tatiana molto lentamente con noncuranza fingeva di continuare a ripulire. Lei vide e sentì sicuramente le mie enormi sborrate infrangersi sull'interno della stessa parete vetrata semitrasparente che lei stava pulendo all'esterno. Mi sembrò di schizzarle così proprio in mano! Per un istante sognai e sperai che la giovane donna volesse aprire lei la porta del box e dopo avermi ricoperto di baci proprio sull'uccello mi avsse aiutato a continuare a sborrare! Ancora di più!

Non fece nulla di tutto ciò, ne rimasi deluso e meditai per la prima volta vendetta. Prima o poi l'avrei consumata e lei sarebbe stata costretta a subirla!

Ma lei non si limitò a ciò! Dopo aver sentito distintamente finire la mia violenta schizzata si spostò verso la finestra e l’aprì. Lentamente ed ancora con noncuranza. Le dava evidentemente fastidio il particolare odore dello sperma che aveva invaso il bagno! Io riaprii l’acqua della doccia e mi ripulii accuratamente. Ma volli ancora fino in fondo provocare la biondina.

Mi guardai bene infatti dal ripulire il vetro interno del box della doccia dove evidenti rimanevano in bella mostra i miei abbondanti schizzoni di sborra. Densi e bianchissimi. E iniziavano a colare.

Vidi Tatiana uscire subito dopo dal bagno. Ne approfittai per venir fuori anch’io dal box doccia e per prendere l’accappatoio. Naturalmente dopo aver invitato scioccamente la donna a rimanere per qualche secondo durante la mia vestizione fuori della porta.

Puoi fare tranquillo quello che devi fare, vado in cucina, adesso! - mi rispose lei facendo sempre finta di nulla - Il bagno lo finirò dopo! Mi sembra che sia proprio necessaria una bella ripulita, adesso! In particolare il box-doccia!”

Andai in camera mia e mi vestii mentre sentii che Tatiana era già ritornata nel bagno per completare le pulizie, compresa effettivamente quella del box-doccia che si era trasformato nel mio sborratoio. E lei lo sapeva benissimo! Ero proprio molto curioso di sentire dopo le sue parole ed i suoi commenti. Soprattutto se fossero stati di rimprovero o di apprezzamento e comprensione!

Ma io non ero il suo maschio! Ma uffa! Tutte quelle sue innocenti provocazioni... Mi aveva veramente tormentato! Mi aveva costretto a fare quello che tutta la voglia che mi aveva fatto provare mi aveva fatto impazzire dal desiderio. Di schizzare e di liberarmi... Facendo però tutto da solo... Ma allora ero proprio sicuro che lei facesse almeno un commento, per lo meno sul mio sperma che avrebbe visto e che sarebbe stata costretta a toccare. Per la prima volta. E non sarebbe stato quelo di suo marito!

Quando uscì dal bagno e mi incrociò in salotto arrossì subito infatti violentemente. Ma non riuscì a trattenersi! Mi guardò negli occhi e sorridendo iniziò a parlare. Sottovoce.

Da quando in qua ti lavi i denti in doccia? - mi apostrofò agitando, a mo’ di rimprovero, il ditino indice della mano - Non dovrò mica raccontarlo anche a tua moglie. Non farlo mai più! Almeno non in mia presenza!”

Ma il tuo dentifricio l'ho trovato piuttosto denso ed aveva un sapore molto particolare, sai! - aggiunse subito dopo stupendomi diventando sempre più rossa in volto ma sorridendo ancora di più - Ti sorprendi se ti confesso che l’ho un po’ assaggiato? Ma solo un pochino... Gusto forte ma molto intenso! Un po' aspro e particolare! E che odore strano! Proprio no! Mai provato ed annusato uno così!”

La biondina aveva proprio voluto fare la furbetta fino in fondo. Si era goduta molto volentieri tutti gli spettacolini che, dopo essere crollato ed essermi arreso al desiderio, più o meno involontariamente io le avevo offerto. Ed aveva pure assaggiato la mia sborra! A mia insaputa e naturalmente senza che io la vedessi!

Lei però non si era proprio concessa e neppure si era assolutamente compromessa. Quelle parole aumentarono la mia rabbia e il desiderio di vendetta!

Ma sentii anche fortissimo il desiderio di lei! Avrei voluto proprio vendicarmi della sua furbizia mostrata! Intesi che dovevo proprio punirla per come aveva deriso e descritto con sufficienza il mio orgasmo ed il mio sperma.

Proprio per questo mi ripromisi di cambiare da allora ed in futuro la tattica. Giunsi alla conclusione che avrei dovuto praticamente incastrarla e costringerla poi a fare anche un po’ di quelle cosine che a me erano sempre piaciute. Tantissimo! Ero certo che, alla fine, sarebbero sicuramente piaciute anche a lei. Con quello che aveva detto del mio liquido seminale!

L’occasione capitò alcune settimane dopo.

Per tutta l’estate la ragazzina continuò a tormentarmi con i suoi indumenti intimi! Con le sue sfilate di alta moda di biancheria intima! Naturalmente involontariamente ma sempre con tanta, tanta malizia!

Ormai sapevo quasi tutto di lei,. Quasi tutto! Astutamente, pur offrendomi generosamente tutte le sue grazie, lei mai si era spinta più in là del mostrarsi quasi tutta. Quasi tutta, ma mai completamente. No, non l'avevo proprio ancora vista nuda! Ed io ardevo dal desiderio di vederla proprio così! Nuda e magari a disagio e molto, molto imbarazzata!

Giunse finalmente quel giorno! Quella mattina, dopo la seduta di ginnastica e la doccia, mi ero rimesso a letto e avevo deciso di farmi un bel lettino con la lampada abbronzante a raggi Uva. Dovevo pur mantenere l’abbronzatura! Sì, proprio quella che tanto aveva colpito la giovane donna e che l'aveva convinta a parlare di certe cose e di svelarmi qualche suo segreto di giovane donna sposata con uno sciocco giovane e geloso. Ancor più giustamente da cornificare! Da me, naturalmente.

Spalmatomi l’abbronzante mi misi le cuffiette dell’Ipod e via sotto il sole artificiale. Passarono pochi minuti e sentì appena la porta d’ingresso di casa aprirsi. Era Tatiana. Avevo lasciato la porta della mia camera da letto, molto lontana dall’ingresso, completamente aperta. Mi alzai quindi per almeno socchiuderla e contemporaneamente le urlai che mi stavo facendo una lampada. “Ah sì? Va bene! - la sentii rispondere – Stai tranquillo... Io non ti disturberò...”

Ritornai sul letto e ripresi ad ascoltare la musica al massimo volume e a farmi coccolare dai caldi raggi Uva. Con gli occhi semichiusi ero in una situazione di grande relax. Ma il pensiero che in casa ci fosse la bella Tatiana ben presto mi provocò una certa eccitazione e iniziai a masturbarmi. Il cazzo si ingigantì ben presto, ma non volevo sborrare.

Fu in quel momento che pur con la musica negli orecchi e gli occhi semichiusi, vidi la porta della camera da letto che io avevo semichiuso aprirsi. E, come tanto avevo desiderato con la mia fantasia mentre mi segavo furiosamente, la vidi. Pensierosa Tatiana era entrata nella mia camera da letto!

In silenzio la vidi dirigersi velocemente verso l’armadio di fronte al letto matrimoniale. Senza guardare il lettone! Io rimasi zitto e decisi di continuare, con gli occhi semichiusi, a masturbarmi. Come se non l’avessi vista entrare.

Tatiana, chiusa la porta scorrevole dell’armadio dopo aver preso un paio di asciugamani, repentinamente si voltò e rimase solo allora pietrificata dalla mia visione. E solo allora anch'io spalancai i miei occhi fingendo enorme sorpresa!

Io ero sdraiato, nudo, con il cazzone durissimo in mano ormai pronto a sborrare. Lei, pure enormemente sorpresa da quella inaspettata visione, sbigottita cacciando un urlo isterico portò le mani alla bocca e mostrò tutto il suo imbarazzato stupore. Ma commise l’errore di rimanere così immobile per qualche istante in quella posizione. La lasciai così guardare e dopo alcuni eterni secondi spalancai anch'io ancor più gli occhi.

Lanciate le cuffiette finsi un enorme imbarazzo ed un'altrettanto solenne incazzatura. Feci finta di coprirmi il cazzo con una mano ed urlai a scqaciagola! “Che cazzo fai qui? Te l’avevo detto che mi stavo facendo una lampada!”

Lei, imbarazzatissima e preoccupatissima per il mio dispetto, abbassò il capo ed iniziò a farfugliare. “Ti prego, scusami, io ho sentito male. Mi è sembrato quando mi hai urlato che stavi riparando la lampada! Io sono dovuta venire a prendere uno strofinaccio che sta nell'armadio E lì sono andata senza però guardare quello che stavi facendo... Te lo giuro!”

Detto ciò tutto d'un fiato lei però guardò di soppiatto ancora per un secondo il mio bel cazzo duro e ben eretto. Mi piaceva troppo che lei mi stesse guardando l'uccello! Ed io stavo proprio per sborrare! Non mi dispiaceva proprio l'idea che le sbirciando vedesse i miei fiotti di sboeea! Ma lei allora si girò di scatto per scappare fuori dalla stanza. Si diresse verso la porta e stette per varcarla.

Capii subito che quella era la grande occasione che aspettavo e che non dovevo assolutamente lasciarmela sfuggire.

Tatiana! - urlai allora io - Vieni qui, adesso!’ “Adesso? Devo venire lì? - la sentii chiedermi miagolando dietro la porta appena varcata della mia camera da letto - Ma ti sei almeno coperto? Ti prego...”

Io, che naturalmente non avevo alcuna intenzione di farlo, le ordinai perentoriamente di rientrare nella stanza e di venire da me. La biondina, costretta dallo sbaglio commesso ed intimorita dal mio tono gelido ed impietoso rientrò lentamente e mestamente a capo chino nella camera da letto. Io continuavo a rimanere lì in attesa di lei, disteso, nudo e con il cazzo in mano.

Rivedendomi in quelle condizioni lei abbassò il volto per nascondere l’imbarazzo che indubbiamente stava provando e per il guaio in cui si era cacciata. Ma si sentiva indubbiamente in colpa per la sua sbadataggine.

Ti prego, scusami! - ripetè lei con voce rotta dall'ansia - Prima ero sopra pensiero ed avevo la testa tra le nuvole! E te l'ho detto che avevo anche capito che riparavi la lampada. Non avevo inteso che ti facevi la lampada. Non sarei proprio mai entrata qui! Non ti avrei proprio disturbato! Non l’ho fatto apposta. Non so proprio cosa fare e cosa dire per farmi credere. Ed anche per farmi perdonare... Sei così arrabbiato... Non ti ho mai visto così alterato! Neanche quando, insomma, ti ho fatto qualche dispettuccio.... Scusami, ancora... Non volevo proprio...”

Sono molto arrabbiato, ora! - la interruppi - Mi hai mancato completamente di rispetto. D’ora in poi le cose cambiano. Per incominciare adesso viene qui e finisci tu di farmi quello che mi stavo facendo purtroppo da solo. Sì, proprio la sega che hai visto anche tu e che hai interrotto sul più bello! Mi stavo masturbando anche pensando a te, Tatiana! Ma adesso non è più necessario che io lavori di fantasia! Lavorerai tu, tesoro, con la tua bella manina... Sono sicuro che sei bravissima a fare una sega ad un uomo! Lo farai, lo farai... Anche se non sono tuo marito!”

E, mi raccomando! - infierii - Non farmi sporcare con la sborra che farò le lenzuola del letto. Non saprei cosa dire a mia moglie se le vedesse sporche del mio seme! Usa, come certamente saprai farlo molto bene, le tue bellissime mani!”

Oh no, Fabio! Ti prego. Lasciami. Non puoi pretendere da me una cosa del genere. Lo sai bene e l'hai anche detto! Sono sposata... Così facendo mi rovineresti. So bene che sarebbe l'inizio della mia fine! Ti prometto che non li farò più certi errori e in futuro sarò attentissima.”

Rimasi in silenzio e ricominciai ad accarezzarmi. Tatiana capì allora che non aveva proprio più scampo. Si avvicinò allora in silenzio al lettone e finalmente, dopo aver alzato gli occhi al cielo e girato il volto di lato per no vedere quello che stava per fare, prese in mano il mio cazzo. Lo fece lentamente, un po' alla volta e pure tremando come una verginella. Era per lei la prima volta che me lo prendeva in mano ed era forse anche il primo uccello di un uomo che toccava. No, non era proprio quello di suo marito! Lentamente iniziò a salire e scendere con le dita di entrambe le mani lungo la canna del mio membro e si soffermò più volte con i pollici sulla mia cappella ormai diventata violacea.

Va bene così? - mi chiese con un filo di voce – Ma ti piace proprio tanto, vero? Io lo faccio così.... Sì, so farlo solo in questo modo...”

Sdegnosamente si girò poi nuovamente di lato, dandomi l’impressione di non voler guardare quello sarebbe potuto capitare molto presto. Sapeva benissimo cosa e l'aveva visto già fare! Probabilmente pochino e solo da suo marito. Ma contemporaneamente lei mi dava una dimostrazione di grande abilità. Era evidente che sapeva fare magnificamente una sega ad un uomo. Se la vedesse suo marito in quel momento che bene che lei segava un altro! Ma era quella la punizione per uno sciocco cornuto!

Ti prego, basta... - si interruppe lei bruscamente - Facciamo finta che ti abbia fatto un massaggio. Un po' particolare... Tante mie amiche lo fanno e si fanno anche pagare. Ma io no, non l’ho mai fatto. Lascia che mi fermi qui, adesso... Ti è piaciuto abbastanza quello che ti ho già fatto, vero? No, non è stato poco ed ho visto che l'hai apprezzato proprio tanto! E saresti pronto, tu... A venire... E davanti a me, mentre ti guardo... Vero?”

Ma il mio silenzio fu allora eloquente. Lei capì che doveva continuare e finire. Come volevo io! Ma io vedendola particolarmente provata decisi che, per quella volta, sarebbe bastato così. Ma decisi anche che alla fine doveva però lei farmi venire. Come volevo io...

Tatiana, ora sborrerò! - la informai con tono tranquillo e volutamente pacato - Stai attenta e raccogli tutto quello che schizzerò. Come e dove vuoi tu. Non posso macchiare però il letto. Non ho scopato con mia moglie. Quindi...”

La giovane donna intese bene le mie parole e la posizione che assunse mi fece raggiungere, se ancora ne avessi avuto il bisogno, il massimo dell’eccitazione. Si piegò davanti a me sfiorando il mio uccellone in piena erezione e facendomi intravvedere i suoi seni ballonzolare liberi sotto la sottilissima maglietta.

Fece con le dita due repentini cambi di velocità del dolce sù e giù e mi fece così subito esplodere. La sborra, tanta e calda, le riempì subita la mano che aveva adagiato sopra la mia cappella infuocata per evitare che sporcasse il letto.

Ma gli schizzi continuarono. Non volevano smettere. Allora, sempre con il volto orgogliosamente girato, lei si abbassò di più e mi offrì la sua canottierina per raccogliere gli altri schizzi di sperma che continuarono senza pietà ad investirla.

E proprio così la inondai e non potei fare a meno di notare quanto i suoi due capezzolini spingessero sempre di più contro la leggerissima e sempre più trasparente maglietta. Appuntiti avevano ben percepito il mio caldo liquido seminale che tanto ed abbondante avevo appena schizzato sulla sua bianchissima canotta! Il leggerissimo tessuto del suo soffice indumento era stato infatti proprio completamente trapassato ed i sensibilissimi ed allora turgidissimi capezzolini della giovane donna erano venuto a contatto con la mia sborra! Era proprio evidente che anche lei era tanto eccitata e quello che stava facendo le piaceva! Anche essere così umiliata a sporcarsi! Tatiana non riuscì infatti ad arricciare un po' il nasino percependo forte il particolare odore del mio seme! “Che odoraccio! - si lamentò improvvisamente seria lei - Puzza proprio tanto la tua robaccia, sai!”

Hai finito, mi sembra... - sospirò però poco dopo lei ed emise un lungo gemito - Posso tornare di là, adesso?” “Assolutamente no! - le risposi - Non hai finito...” “Cosa vuoi ancora? - mi chiese ancora lei sospirando - Ti prego, basta... Ti ho fatto anche venire! E tanto... Mai visto uno spruzzo così!”

Voglio che tu mi pulisca con la tua canottierina con estrema cura e che poi, naturalmente, te la levi. Non potresti certamente lavorare con la maglietta così ridotta! Oggi, solo per me, lavorerai in topless!”

Tatiana capì benissimo che volevo finalmente gustarmi la visione completa dei suoi piccoli seni che tante volte solo un po' mi aveva permesso di vedere. Allora lei, con la mano pulita, rassegnata ed in silenzio si sfilò la canottierina già parecchio sporca del mio sperma. Si avvicinò ed iniziò a pulirmi la canna e la cappella del cazzo. Fu un lavoro che lei volle fare con cura. Io, nel frattempo, le ammiravo per la prima volta i seni. Erano piccoli, bianchissimi, sodi, e puntavano verso il cielo. I capezzolini della giovane donna, per l'eccitazione che ancora lei provava durante quella prestazione da me pretesa, erano ancora turgidi e lunghissimi. Non riuscivano proprio a nascondere l’eccitazione e il particolare piacere che la donna stava provando. Rosee e particolarmente grandi, le due aureole ricoprivano quasi per intero i due seni non molto grandi. Sembravano fatte apposta per essere succhiate, leccate e soprattutto tormentate.

E adesso? - sibilò allora lei con voce affannata - Basta così al signorino? O adesso cosa devo ancora fare per il padrone di casa mai soddisfatto? Hai visto anche il mio seno... Volevi proprio vederlo, mi pare.... Sì lo so, è forse anche un po' colpa mia... Ma uffa! Ed adesso, mi vergogno proprio, sai... Mostrartelo così, adesso... Qui...” ”’Adesso puoi tranquillamente proseguire nel tuo lavoro. Oggi lavorerai però in topless. Non aspetto visite, quindi resteremo soli in casa e nessuno ci disturberà.”

Era evidentemente un’altra vessazione che volevo rifilare a Tatiana. Non le piaceva certamente restare con i seni al vento per tutta la mattina nella mia casa.
A mia completa disposizione e regalandomi così un'ulteriore sua sottomissione. Molto piacevole per me! Godermi, contro la sua volontà, la visione delle sue bellissime tettine ed i suoi capezzolini così piccoli ma ben ritti a dimostrazione del suo turbamento che non voleva proprio svelarmi!

Lei capì ed accettò. Ma a quel punto le feci pure un brevissimo discorso che lei subì in silenzio. Fu un ulteriore umiliazione che lei sapeva benissimo sarebbe stata la prima di tante altre che in futuro avrebbe dovuto patire. Dopo quello che mi aveva fatto in passato e soprattutto quello che mi aveva appena dovuto regalare. Ben sapeva che il suo marito, che lei avevo reso per la prima volta cornuto, non doveva proprio sapere certe cose... Assolutamente no!

Mi raccomando, Tatiana, cerca di non mostrare a tuo marito la canottierina sporca del mio sperma! - cominciai io mentre lei rassegnata ascoltava a capo chino quello che già immaginava io le dicessi - Potrebbe essere proprio pericoloso farlo!” “Ma scherzi? - sbottò subito lei - Come potrei mostrargli anche la mia canottierina che lui mi ha regalato sporca del seme di un altro?”

Ma inoltre, giovane e bella signora... - continuai io - Penso che lui gradirebbe molto poco sapere che la sua mogliettina si diletta a fare delle sfilate di moda... Ma biancheria intima! In una casa dove lei sa bene che trova un uomo solo e che poi lei pure lo sbircia per bene quando lui si fa la doccia.“ “Ok, Fabio no! Basta! - mi interruppe Tatiana - Fermati, ti prego... Non dirmi altro!”

E soprattutto poi quando anche l'uomo si masturba! Da solo! - aggiunsi invece io impietoso - Ma a lei non basta solo questo! Anzi! Alla sua mogliettina piace tanto pure intravedergli furtivamente il cazzo che per caso fuoriesce dall’accappatoio del padrone di casa. E, ancora e soprattutto, che gli fa delle meravigliose seghe! Le fa divinamente, lei! E quanto lo fa sborrare alla fine quell'uomo! Sì, è proprio brava a fare le seghe, la sua mogliettina!”

Oh no, Fabio! - iniziò a piagnucolare allora lei – Ti prego, basta così! Fermati e non continuare! Non sono una sgualdrina, io!”

E, dimenticavo, come piace alla sua bella Tatiana assaggiare la sborra dell'uomo appena schizzata! - continuai invece io imperterrito - E alla fine di una sega costretto da lei a farsi da solo mentre lei lo spia.”

Ricordi, tesoro? - conclusi io ancora più gonfio di rancore - Sotto la doccia... Come ti è piaciuto! E come ti sei divertita a guardare! Penso che possa bastarti. No, lui non deve proprio sapere tutto questo. Ma devi sapere che la prossima volta, forse, ti chiederò dell'altro. Immagini bene, cosa... Fai tu., Tatiana! Ma sei liberissima...”

Tatiana era rimasta immobile, seduta sul letto, con le splendide tettine al vento. “Sei cattivo Fabio! Mi fai capire che ora potrei essere diventata la tua prigioniera! - mi disse lei piano piano con un filo di voce - Potrei diventare il tuo giocattolo! Dovrei soddisfare sempre tutte le tue voglie ed i tuoi desideri. Anche quelli più turpi e magari perversi...”

E' vero! - continuò lei a voce sempre più bassa - Forse non mi sono comportata molto bene con te... Ti ho stuzzicato. E mi sono anche un po' divertita a provocarti... Non si gioca così ,con un uomo ancora tanto maschio e pieno do voglia! Ma mi hai già punita abbastanza, oggi! Guardami! Sono piena del tuo seme!”

Sì, è vero, se lo vuoi, ti puoi considerare un po' mia prigioniera! - replicai subito con calma - Ma mi sembra che questa prigionia non ti dispiace proprio tanto!”

Tatiana non replicò più e quel giorno lavorò per me, anche se parecchio a disagio ed imbarazzata, in uno splendido topless con le bellissime tettine al vento. Proprio come io avevo desiderato!

Un'ulteriore conferma della sua accettazione e della sua resa mi arrivò puntuale la settimana dopo. Io ero all’estero per lavoro ma mia moglie mi riferì che Tatiana, puntualmente come sempre, quel giorno era venuta a prestare i servizi in casa nostra. E l’aveva sollevata da un particolare, ingrato e molto faticoso lavoro. La pulizia della terrazza del nostro attico che la giovane biondina aveva apprezzato tantissimo.

Tatiana le aveva pure fatto i complimenti per quell'assolato terrazzone e per l'uso che mia moglie le aveva svelato ne faceva spesso lei stessa con il suo marito. Mia moglie infatti, ingenuamente ed un po' indiscretamente, le aveva svelato che lei e suo marito erano due cultori dell'abbronzatura! E il luogo era soprattutto per lei molto riparato da sguardi indiscreti... Ed adatto a prendere una bella tintarella in totale libertà. Alessandra aveva proseguito poi nel suo raccontarmi aggiungendo che Tatiana si era confessata invidiosa della libertà che lei poteva prendersi in compagnia di suo marito. Ma avevo anche capito che la giovane albanese aveva mantenuto quindi ben segreta la nostra passata conversazione privata riguardo la mia particolare passione su un certo tipo di abbronzatura. Come pure, naturalmente, la nostra particolare condivisione indubbiamente molto scabrosa! Aveva capito i rischi che avrebbe corso in caso contrario!

Per parecchio tempo lasciai Tatiana alle sue incombenze quando venne a casa nostra. Solo una volta ebbi un improvviso sussulto. Ero proprio sul terrazzo più alto del mio attico che la biondina già conosceva. Praticamente un solarium, in quanto invisibile a chiunque. Infatti mia moglie, come lo aveva già confessato alla giovane collaboratrice domestica, anche lei lo usava talvolta per prendere la tintarella integrale, sicura di non poter essere vista da nessuno. Ebbene, un giorno, volendo essere certo che la Tatiana ricordasse bene la situazione in cui si era cacciata, decisi di farle effettuare un’altra prestazione.

Tatiana, vieni qui per cortesia, sono sul terrazzo! - le gridai e la invitai con voce gentile ma ferma - Ho bisogno di te...”

La giovane donna subito accorse e si vedeva che temeva che forse era giunto uno di quei momenti che tanto temeva ma che pure forse un po' desiderava.

Bene, Tatiana! Ho proprio una gran voglia. Quindi, adesso, mi levi i calzoni e gli slip e velocemente mi fai una sega. Sì, come la sai fare tu...” La mie parole fecero violentemente arrossire la giovane donna.

Ma come... - rispose sussurrando - Qui, adesso, all’aperto, sul terrazzo... Ci possono vedere! No, ti prego!” La guardai e non dissi nulla. Le bastò. Si avvicinò e, sempre a capo chino mi sfilò i calzoni. Quando arrivò il momento degli slip, come altre volte aveva già fatto, si voltò di lato ostentando una rabbia che mi eccitò ulteriormente. Mi abbassò violentemente le mutande e iniziò subito dopo a segarmi. Prima lentamente e poi velocemente quasi con rabbia.

Lei sperava probabilmente di fare presto. Sapeva di essere brava. Con suo marito bastavano due colpettini ben assestati e lui schizzava le due goccioline di liquido seminale. Il cornuto non era però riuscito mai neppure a fecondarla.

Io, per farle dispetto, tenni invece duro quel giorno e la sua sega fu lunga e per lei tanto faticosa. Alla fine naturalmente sborrai. In quantità industriale. Tatiana, che questa volta non aveva ricevuto mie particolari direttive, si scostò quel tanto che le permise di non essere investita dai violentissimi e copiosi schizzi del mio seme. Rimase lì, però, come rapita, a guardare gli zampilli di sborra che lei, con le sue sapienti manine, aveva provocato.

Il mio cazzo, abbandonato a se stesso dalle sue mani, sussultava e sborrava verso l’alto in continuazione. Il pavimento del terrazzo venne battezzato in vari punti dal mio liquido bianchissimo e denso. “Naturalmente ora dovrai pulire tutto! - la rimproverai - Potevi evitarlo in varie maniere. Imparerai, imparerai...”

Tatiana non rispose, fece finta di non capire e andò a prendere il necessario per la pulizia straordinaria. Avevo così avuto la conferma che la giovane donna si era mostrata docile, arrendevole e totalmente remissiva. Aveva subito accettato tutto senza fare capricci e quindi mi convinsi che avevo la possibilità di mettere in pratica anche il mio futuro progetto decisamente molto intrigante e particolarmente scabroso per lei. Sapevo però che anche se ben domata Tatiana rimaneva una splendida giovane cavallina difficile da rendere ancor più docile e mansueta. Soprattutto nel farla subire particolari supplizi! Immaginabili per lei!

La mia splendida terrazza si sarebbe prestata alla perfezione per la scenografia esterna di quello che avrebbe dovuto rivelarsi un vero e proprio film hard. Era questo il mio sogno erotico. Attori protagonisti sarebbero stati Tatiana, io, il mio cazzo e successivamente anche alcuni altri personaggi a sospresa. Ma, la biondina, prima di impersonare l'attricetta porno, nelle mie intenzioni avrebbe dovuto esibirsi esclusivamente per me come una attraente fotomodella. A luci rosse, naturalmente! Inizialmente spaurita, titubante e piena di imbarazzi. Poi alla fine al disagio sarebbe dovuto subentrare anche il suo irrefrenabile piacere! Nel mostrarsi nuda! E non solo!

Tutto si avverò due settimane dopo. Era una bellissima giornata di sole. Mia moglie era fuori città per lavoro. Io quindi con calma attrezzai la terrazza come fosse un vero e proprio set cinematografico. In mezzo, trionfante il lettone doppio prendisole. Due alti cavalletti reggevano una telecamera e una macchina fotografica. Un enorme video collegato alla due apparecchiature digitali avrebbe avuto il compito di mostrare contemporaneamente in diretta tutto ciò che sarebbe successo sul lettone.

Quel giorno attesi con tanta impazienza l'arrivo di Tatiana. Accesi al massimo l’impianto stereo e la musica inondò il terrazzone.

Finalmente squillò il campanello.

Entra pure e lascia la porta d'ingresso socchiusa! - le urlai - Sono in terrazza, sali pure... “

Dovetti attendere qualche minuto, ma alla fine la biondina apparve. Era un po' trafelata e subito si mostrò un po' imbarazzata. Io infatti ero completamente nudo, sdraiato sul letto e fingevo di leggere una rivista che non era proprio indicata per educande. Vedendomi così lascivamente abbandonato sul lettone, Tatiana non fu capace di nascondere il suo immediato imbarazzo. Divenne immediatamente tutta rossa in volto e si voltò dall’altra parte.

Ma non riuscì a nascondere una certa sorpresa mescolata a preoccupazione quando vide tutte le apparecchiature che avevo preparato. Dal ronzio che emettevano e che lei percepì nonostante la musica soffusa di sottofondo, capì che tutto era già in funzione. Anche sull’enorme video, poi, trionfava in primo piano la mia immagine e, soprattutto il mio corpo nudo. Sdraiato e rilassato sul lettone.

Sei solo, vero? Tua moglie non c'è, oggi? Cosa vuoi farmi fare? - mi chiese allora subito lei con una certa ansia - Ho paura di essere io al centro di tutta questa roba che hai preparato e che è pronta all'uso!”

Decisi di soddisfare subito la sua curiosità e inizia a spiegarle quali sarebbero state le sue prestazioni. Volevo tranquillizzare la donna che in realtà mi appiriva allora particolarmente agitata e sospettosa

Tanto per incominciare... - le risposi con voce bassa e tranquilla - Farai tu quello che per quasi un anno ho fatto in esclusiva io per te. E la senti questa musica soffusa e dolcissima? Ti accompagnerà in un sensualissimo spogliarello! Naturalmente integrale, questa volta! Voglio anch’io vederti nuda, finalmente completamente nuda. Non mi bastano più le tue belle tettine!”

Tu sei pazzo! No! Dimenticatelo, non lo farò mai! - replicò subito lei con tono quasi rabbioso - Questo no! Proprio no! Non mi va!”

Io la guardai allora torvo. “Uffa! No, dai... - aggiunse un po' impaurita dalla mia occhiataccia e cambiando subito tono - Ti prego... No, non mi va proprio...”

Facendo finta di non sentirla nei suoi lamenti io continuai nella spiegazione. “Come avrai già immaginato, la telecamera riprenderà tutto il tuo spettacolo, mentre la fotocamera nello stesso tempo scoprirà i segreti più belli e nascosti del tuo magnifico corpo che un po' alla volta scoprirò tutto. Sono strumenti molto sofisticati, sai... Sono effettivamente un po' infernali e fanno tutto da soli! Ma dovrai essere tu ad offrirti, come sai sicuramente fare. E certamente molto bene!

Per qualche secondo rimasi silenzioso mentre lei a capo chino scuoteva lentamente il capo.

Finita questa esibizione da modella ti dedicherai ad un'altra splendida prestazione! - aggiunsi allora io - Farai quello che, come tu stessa mi hai rivelato, alcune tue amiche talvolta fanno a pagamento! Con un profumato unguento mi regalerai un salutare massaggio, naturalmente integrale. Ne ho veramente un gran bisogno.”

No, Fabio! - sbottò quets volta subito lei - Ti prego, mi vergogno troppo a fare certe cose... Ne ho fatto uno solamente nella mia vita. Parziale e molto breve. Sì solo a mio marito. Ma non mi era piaciuto e l’avevo lasciato a metà facendolo arrabbiare tantissimo! Lui aveva sperato in altre cose da parte della sua bella mogliettina!”

Si fermò per qualche secondo ricordando forse quella triste esperienza matrimoniale.

Ma uffa! - riprese lei quasi strillando - Conoscendoti, sono anche certa che a te, poi, non basterebbe solo il massaggio rilassante!” “Infatti! No, Tatiana! - la interruppi subito io - Finito il massaggio, nuda ed eccitata come sicuramente sarai dopo aver toccato ed accarezzato tutto il mio corpo, ti farò fare un bellissimo lavoretto con la tua bellissima bocca. Basta infatti con le seghe, me ne ha già fatte abbastanza. Questa volta mi farai un dolcissimo pompino. Ovviamente, dovrai portarlo a termine e, soprattutto, dovrai bere tutto quello che ti offrirò. Sarà tanto perché da parecchi giorni non scopo mia moglie.”

Oh nooo! Tu sei proprio matto, Fabio! No e poi no! E poi io quelle cose le faccio solo a quello sciocco di mio marito! Sì, hai capito benissimo! I pompini li ho fatti solo a lui! E, poi, se proprio lo vuoi sapere... Io, insomma... Io, io... Insomma! non ho mai... Uffaaaaa! Io non ho mai bevuto quella sua roba lì, biancastra e attaccaticcia! Sì, insomma, la sua sborra. A differenza di te ne fa anche pochina, lui! E vorrebbe sempre che io la bevessi! Ma mi fa schifo! Non ce la faccio proprio. E non berrò certo la tua! Non sei neanche mio marito, tu! E la tua puzza proprio tanto sai!”

Oh Tatiana! Non ne sarei così convinto! - la zittii allora io - E sappi, infatti, che, a tua insaputa, ti ho ripresa con la telecamera mentre mi facevi quella splendida sega alcune settimane fa. Stasera stessa, potrei mandare il filmino che è registrato su una chiavetta al tuo maritino. In più dal film ho già ricavato delle bellissime foto che potrei mettere nella tua cassetta della posta. Forse il tuo maritino ne potrebbe essere addirittura orgoglioso. Come di tutto il resto che sai bene! Ma forse no, non lo sarebbe proprio...”

Vidi la giovane donna impallidire. “Ma Fabio! - gemette subito - Perché? Perché mi hai hai fatto questo? Non ti basta quello che hai avuto già da me?”

Non le risposi per qualche secondo e la lasciai per un po' pensierosa ed immersa nei suoi pensieri.

Sappi che ora cambio cd, perché ci vuole una musica più adatta e tra trenta secondi inizia la ripresa della telecamera! Quella mobile che segue i tuoi movimenti... - ricominciai a dirle io per prepararla - Ah dimenticavo, alla fine ci sarà anche la sorpresa finale che, te l’assicuro, sarà per te indimenticabile! Ne sono certo!”

Così dicendo mi alzai e andai a cambiare il cd nel lettore. La languida musica che ne seguì era una perfetta colonna sonora per la prestazione che la bella Tatiana si doveva molto mal volentieri offrire a me e a tutte le attrezzature già pronte all'uso. Ma allora lei iniziò col pregarmi di staccare almeno la telecamera.

Ti prego, no! Mi vergogno, e ancor più mi imbarazza vedermi su quello schermo gigante. Ti prego, qualcosa posso anche fare, ma non tutto! E poi tu cosa ne faresti con il film che ne ricaveresti? A quanti tuoi amici lo faresti vedere? Quante seghe ti farai invece tu da solo rivedendolo? Oh no.... Non voglio! Ti odio quando fai così. Non posso. Ti prego, no!”

Il mio silenzio la fece arrendere. “Va bene... - piagnucolò allora lei - Però mi giuri che non mostrerai a nessuno né il film che mi hai già fatto senza che io lo sapessi e neppure quello che vorresti farmi ora. Che stai già facendo... E voglio fidarmi ancora di te. Mio marito, come quello che mi hai già combinato, così non dovrà mai sapere e soprattutto vedere nulla di tutto quello che vorresti farmi fare adesso! Qui, ora, nel tuo terrazzo.... Anche se non lo voglio proprio! Lo giuri?”

Lo giuro! - le risposi tentando di calmarla - Solo io vedrò tutto! E tu, se lo vorrai... Insieme a me...”

Sembrò tranquillizzarsi un po' e si spostò di fronte ed ai piedi del lettone dove io nel frattempo ero tornato a distendermi. Avevo iniziato ad accarezzarmi per turbarla ulteriormente, se ce ne fosse stata la necessità. Con un atteggiamento quasi di sfida, mi piantò addosso gli splendidi occhi azzurri e iniziò con lentissime movenze a levarsi i pochi abiti che indossava.

Brava, Tatiana! - le dissi subito incoraggiandola a proseguire - Proprio così ti voglio! Hai proprio capito tutto quello che voglio da te.”

La maglietta e gli short sparirono in pochi secondi lanciati lontano un po' rabbiosamente. Lei rimase così orgogliosamente ritta davanti a me con le piccole bellissime tettine al vento e il solo candido perizoma che tante volte avevo intravisto sotto i minuscoli shorts. Fu a questo punto che, forse per orgoglio, si volle girare. Non gradiva mostrarmi subito in primo piano il suo sesso nel momento in cui sarebbe stata costretta a togliersi l’ultimo piccolissimo indumento. Quello più intimo e difficile da levare davanti ad un uomo che non era suo marito!

Così facendo lei si offrì però mostrando a me il suo favoloso rotondissimo lato B e il suo tesoro ancora coperto alla telecamera che aveva fino ad allora ripreso il lettone, me il suo bel culetto. Se ne rese subito conto ma, ormai... Preferiva allora così! Il perizoma davanti ai miei occhi sgranati finalmente scese lentamente e finlamente cadde a terra. Il culetto che tante volte avevo visto appena nascosto dagli shorts mi apparve vicinissimo finalmente nudo e completamente scoperto. Era semplicemente stupendo, così! Piccolino, rotondo e candido.

Sullo schermo gigante invece apparve però ciò che lei aveva preferito fosse ripreso dalla telecamera. Anziché fosse visto invece subito da me. Così girata lei e rivolta alla telecamera non vide lo schermo e ciò che io allora videvo in quel momento magico. Ma lo immaginò. Accortasi allora dell'errore commesso e con una mano goffamente tentò di coprirsi quasi subito il pelo. E la fica. Fu solo un attimo. Ma bastò però quell’attimo per lasciala almeno un po' scoperta completamente. Lo zoom della telecamera aveva fatto il resto ed aveva fatto infatti miracoli. Come lo zoom della fotocamera.

Era bella la fica della giovane donna! Il cespuglietto biondo, curatissimo, aveva la classica forma a coda di volpe. Tatiana si accorse di quello che stava offrendo in visione a me ed agli occhi freddi ma altamente precisi e fedeli delle due attrezzature in funzione solo per lei. Cercò di evitarne soprattutto la ripresa più particolareggiata ed indiscreta della sua femminilità. Lo fece tentando di coprirsi con una mano il triangolino di peli e stringendo più possibile le gambe. Ma presto capì che il tutto era inutile. Quindi, sorprendendomi un po’, decise alla fine di non coprirsi più, di sollevare le braccia e di raccogliersi con le dita i capelli biondi dietro la nuca. Assunse così una posizione molto lasciva che aveva probabilmente lei stessa visto in qualche servizio fotografico di un certo tipo.

Fu allora che, dopo che lei sentì pure gli infiniti scatti della macchina fotografica, lei decise di rigirarsi, di rimettersi nella posizione iniziale e di offrirmi anche davanti la visione integrale del suo corpo nudo. Era bellissima così, Tatiana. Con fastidio mi chiese quasi urlando ciò che mai avrei sospettato mi chiedesse. “Ti piaccio così, nuda? Ti va bene così, vero? Vuoi farti una sega? Adesso? Ah no, dimenticavo, dopo dovrò fare ancora io quella cosa, vero? E adesso, magari, dovrei anche farmi fotografare in particolari pose per mostrarti tutto! Anche i particolari, naturalmente! Quelli già abbondantemente catturati dalla telecamera e dalla fotocamera, magari! Con quegli zoom così indiscreti dei quali sicuramente sono dotati... Il mio sesso non ha più segreti, ora, per quegli arnesi infernali! Sbaglio?”

Ma facciamo presto, almeno! - concluse irata lei ma mostrandosi molto meno imbarazzata - Non ne posso più, sai, di essere una puttanella! Non so proprio farlo, io!”

E così dicendo si stese sul lettino e si fece fotografare in tutte le posizioni. Si prima sdraiò sulla schiena e allargò senza ritegno le gambe. Poi si mise alla pecorina, quindi si sdraiò con il culetto ben sollevato e scelse tante posizioni che tutte mostravano benissimo la cosa più bella che aveva. La bellissima fica. In tutte le posizioni. La macchina fotografica, che con il telecomando facevo scattare in continuazione, la catturò in tutte le pose più creative che la giovane donna era stata costretta a scegliere. Era evidente però, ormai, che anche se non lo avesse mai ammesso a Tatiana piaceva essere ripresa e fotografata proprio così. Per la prima volta, completamente nuda e in quelle posizioni.

Ti basta? - ansimò ad un tratto allora lei - Ne vuoi ancora? Mi sembra che me ne hai fatte abbastanza. Ma uffa! Penso proprio che la mia fica non abbia proprio più segreti per te! Ma uffa! Sei comunque proprio un bel maiale. E cosa mi fai fare!”

Hai proprio ragione! - le replicai allora io soddisfatto sorridendo e contemporaneamente offrendole l’unguento con il quale avrebbe dovuto accarezzare molto presto tutto il mio corpo - Ma adesso viene il bello!”

Te l’ho già detto che non mi piace fare questo. Voi uomini siete incontentabili! Ed essere naturalmente anche ripresa, poi... Mentre lo faccio, uffaaaaaaa! Ma tu mi vuoi proprio rovinare...”

Ma io mi ero già disteso, a pancia in giù e aspettavo di sentire le sue dita scorrere sul mio corpo, sulle gambe, sul culo, sul petto, sui coglioni e alla fine, sul cazzo. Sembrò lei mi avesse letto nei pensieri.

Non ti prometto niente, però! - sbuffò lei - Certe cose non mi vanno proprio! E vanno fatte solo ai mariti! E tu non lo sei proprio! Il mio marito...”

Ma lei iniziò a sfiorarmi con i polpastrelli la schiena. Ogni tanto sentivo le sue unghie. Se avesse potuto, per la rabbia che provava in certi momenti, ma anche per il suo piacere che sempre più a fatica riusciva a nascondere, mi avrebbe sicuramente graffiato. Era infatti evidente il suo piacere di farmele sentire. La infastidiva, però, il fatto che il suo piacere fosse anche mio. Si soffermò sul culo. Con un movimento circolare delle mani iniziò a divaricarmi i glutei. Con le dita, senza volerlo, mi sfiorò i coglioni. Se ne accorse e li sentì particolarmente gonfi. Ancor più delle altre volte. Ciò la preoccupò ulteriormente ricordando le mie passate sborrate già molto abbondanti e così devastanti per lei! Se ne ritrasse immediatamente evidentemente preoccupata ed impaurita.

A questo punto pretesi da lei qualcosa di più e per lei certamente particolarmente umiliante.

Tatiana, dolcemente baciami il buco del culo e, dopo, ti permetto di metterci dentro un ditino... - la invitai sommessamente – Coraggio...”. “Dimenticalo! Tu sei matto! - urlò lei - Non lo farò mai!” “Tatiana, lo devi fare! - insistetti – Sto aspettando...”

Per facilitare il tutto inarcai un po' la schiena e pure leggermente il culo. “Ma dai! Uffaaaaaa! Non lo so fare, non l'ho mai fatto, non mi piace e mi fa anche schifo”. “Nel bacio devi usare anche la lingua! - aggiunsi ancora io - Io sono pronto e rilassato...”

Fu a quel punto che lei vide sullo schermo il mio buco del culo in primo piano. E subito dopo il suo volto e la sua bocca sempre più vicini al mio buchino. Solo allora avvicinò le sue labbra, estrasse la lingua e inumidì la parte esterna della mia estremità. Qualche secondo dopo, la sentii distintamente puntare l'unghia del suo dito medio proprio lì. Poi, in silenzio, lo spinse all’interno del mio intestino. La sensazione che ne provai e l’espressione di fastidio che trasparì dal volto di Tatiana che vedevo in primo piano sul video mi fecero raggiungere la prima violentissima erezione. Sentivo che stavo per sborrare ma, sapendo quello che avevo in mente di fare, me ne guardai dal farlo.

Ti basta così, vero? - mi chiese con una voce flebile flebile lei – O ne vuoi ancora un po'?” “No, no, basta così! - le risposi - Sei stata brava!”

Nel frattempo mi girai presentandole in primo piano il ventre e il cazzo che con la cappella ormai violacea spingeva verso il cielo.

E adesso? - mi chiese - Mi sembra che sei già arrivato! Vuoi che ti finisca con le mani, come l’altra volta? Un bacio, se proprio vuoi, posso anche dartelo! Ma solo uno! Un piccolo bacio!” “Continua il massaggio! Sai benissimo cosa devi fare.”

Tatiana capì che non avevo alcuna voglia di farle sconti e sapeva benissimo quello che doveva fare. E iniziò allora ad accarezzare il petto, le gambe, le cosce. Era proprio brava, la giovane albanese. Le mani erano leggere e correvano sulla pelle profumata dall’unguento. Il cazzo naturalmente aveva pure raggiunto dimensioni veramente ragguardevoli. Lei cominciò a guardarlo con preoccupazione.

E adesso? - mi chiese allora sempre più ansiosa lei - Non sono mai andata più in là. Cosa dovrei ancora fare adesso?” “Accarezzami i coglioni e il cazzo, facendo attenzione però di non farmi venire. Non voglio la solita sega. Desidero solo, ora, un massaggio.”

Ma uffa! Ti prego, Fabio! Così non lo so! E se ti faccio venire?”

Comincia a farlo Tatiana e non preoccuparti.”

La giovane donna iniziò nel dolcissimo e leggerissimo massaggio. Senza volerlo mi scappellò anche una paio di volte il cazzo, facendo però attenzione a non farmi venire. I coglioni furono anche tormentati. Osservava e indubbiamente si compiaceva dei sussulti che mi provocava. E guardava il video, sapendo che tutto veniva immortalato. Le piaceva guardarsi. Per la prima volta vidi distintamente la sua vulva bagnarsi e spuntare, ritto, tra i peli biondi, un roseo lungo clitoride.

Signore, mi sembra di aver finito il mio massaggio... - disse improvvisamente rivolgendosi spudoratamente alla telecamera - Mi sembra che sia stato anche molto gradito...”

Oh sì... - le risposi con un fio di voce - Ora, però, puoi passare all’ultima parte, quella che tu non gradisci troppo...”

Così dicendo presi infatti il suo volto tra le mani e lo portai sopra il mio uccello che nel frattempo mi schiacciava la cappella sul ventre. Doveva fare quello che non avrebbe mai voluto fare. E lo si vedeva dall'espressione del suo volto che bene la telecamera aveva già ripreso. Sì lei doveva farsi riprendere dal quell'aggeggio infernale anche mentre spompinava un uomo. E lLa telecamera la riprendeva infatti impietosamente proprio in un fantastico primo piano. L'espressione del suo volto dimostrava eccitazione ma anche tanta rabbia mescolata a vero imbarazzo.

Te l’ho detto, Fabio, che non mi piace proprio questo... Così... Non ti è bastato quello che ti ho già fatto? Ed hai voluto che si vedesse proprio tutto! Ma uffa! Non è facile, sai, per una giovane donna sposata come sono io mostrare come lo faccio ad un altro maschio! E no! E tu non sei proprio mio marito!”

No, Tatiana, lo sai, voglio sborrarti in bocca. Lo devi accettare. Te lo meriti! Tu ti sei divertita parecchio in passato. Ora tocca a me.”

Seguì un lungo silenzio dopo quelle mie parole. “Ma Fabio! - piagnucolò subito lei - Ma cosa dici! Io non ce la faccio, Fabio, a fare certe cose! L’ho fatto, un po’, ma solo a mio marito. Mi tormentava sempre, lui! Ma io solo qualche volta! E solo un po'... Mai fatto ad un altro uomo! E tu ne fai cos' tanta!”

Il cazzo sbattè contro le sue labbra serrate. Fu a questo punto che con un mano feci una lieve pressione sulla nuca della donna e contemporaneamente con le dita dell’altra le otturai dolcemente il nasino.

Lei gemette, emise un lungo brontolio e tentò di liberarsi. Fu un attimo. Lei fece un altro lunghissimo gemito di protesta per quel mio gesto così irriguardoso e prepotente. Ma così Tatiana per respirare fu costretta a fare quello che proprio non voleva. Socchiuse la bocca per rifiatare e respirare. Era proprio quello che volevo costringerla a fare! Il mio cazzo, prepotentemente ed a sorpresa la penetrò e finalmente profanò così la piccola bocca di Tatiana che emise subito un altro lungo lamento di protesta. Tentò subito di divincolarsi ma la mia presa ferrea dietro la nuca la blocò.

Avevo messo per la prima volta il mio uccello in bocca a Tatiana. La giovane donna era crollata di schianto ed aveva spalancato la bocca! La sentii calda e piena di saliva. Allentai subito la presa dietro la nuca. Non era più necessaria. Tatiana, infatti, guardando con gli occhi spalancati il video, cessò da allora qualsiasi resistenza e si sciolse. Evidentemente in difficoltà per le dimensioni del mio cazzo alle quali non era proprio evidentemente abituata a fatica spalancò ancor più la bocca. E la deformò tutta offrendo a me ed alla telecamera una visione sublime della sua sofferenza mentre per la prima volta mi spompinava.

Ma Tatiana era femmina ed il tutto cominciava pure a piacerle! Lei infatti iniziò con un piacevolissimo e lentissimo ritmo ad andare su e giù lungo tutta la canna del mio cazzo che bem presto fu pieno della sua saliva. Lo prendeva però solo per metà in bocca. Lei aveva la bocca piccola e stretta! Ogni tanto, poi, si soffermava sulla cappella sempre più violacea e faceva uscire la sua lingua. Con questa, dopo avermi piano abbassato il prepuzio, indagava nel buchino più grande al centro del glande. Sapeva benissimo che da lì sarebbe fuoriuscita la mia colata di liquido seminale.

La giovane donna aveva già visto un uomo spruzzare la sua sborra! Ma, sorpresa forse da quello che stava riuscendo a fare, ogni tanto rivolgeva lo sguardo alla telecamera. E socchiudendo gli occhi regalava con una splendida ripresa in primo piano la sua bocca piena del mio cazzo e la sua espressione estasiata. Sì, le piaceva proprio succhiare il mio cazzo ed anche farsi riprendere per bene mentre lo faceva. Non l'avrebbe mai immaginato che avrebbe permesso a qualcuno di catturarla in quel momento così particolare!

Basta così? Ho già sentito qualche goccia di quella roba lì - gemette improvvisamente lei ed interrompendo per un attimo il suo fantastico pompino - Lo sai bene di cosa! Uffa! E come puzza! Anche la tua... Ti prego, non ce la faccio proprio!”

Oh no! Sei stata bravissima, Tatiana, a farmi un pompino! Devi continuare! Così! Continua così! E' troppo bello e non preoccuparti di quello che potrebbe succedere!”

E rassegnata lei continuò così a lungo. Ad un tratto però si bloccò, proprio in uno dei momenti in cui la sua bocca stava accogliendo dentro di sè tutto il mio cazzo. Con gli occhi socchiusi vide infatti sulla porta della terrazza due uomini, neri, che, compiaciuti, si stavano gustando la scena. Sì proprio la visione di lei, nuda, mentre mi stava facendo un pompino!

Tatiana rimase sconvolta vedendo i due giovani uomini! Sorpresa e sconvolta! No! Questo era proprio troppo per lei. Si fermò di succhiarmi l'uccello e lo sputò. Si alzò di scatto e rimase così come impietrita lì in piedi. Cercò subito goffamente di coprirsi con le mani le piccole tettine e la giovane fica bionda. No, non voleva mostrarsi nuda anche a quei due giovanissimi uomini di colore! E già l'avevano proprio mentre alla pecorina con le sue lunghe e belle gambe ben divaricate spompinava un uomo. E pure così da dietro lei aveva anche offerto la sua bella fica bionda spalancata! Tatiana mi fissò con un sguardo di odio e preoccupazione.

E questa che sorpresa è? - sibilò lei - No, Fabio, questa non me la dovevi proprio fare! Tu sei pazzo!”

Buongiorno signore, siamo puntuali? - mi chiese uno dei due uomini - Aveva detto alle 11 precise...” “Sì, sì, grazie! - gli risposi subito - Mettetevi pure ora comodi. La signora deve finire un lavoretto e dopo sarà a vostra disposizione, come previsto dagli accordi presi ieri...”

Tatiana, sentendo quelle parole, spalancò ancor più i suoi occhioni per la sorpresa e l'indignazione provate! Non fece fatica a capire subito tutto e mi fissò negli occhi con tanto rancore. Riuscì solo a proferire alcune parole dalle quali si manifestò anche tutta la sua preoccupazione. “Fabio! Ti prego! - gemette – Cosa ti è passato per la testa? Cosa mi combini? Non farmi del male...”

I due giovani uomini erano infatti i due vu’ cumprà neri che il giorno prima avevo avvicinato fuori del supermercato sotto casa mia dove stazionavano da sempre per vendere le loro cianfrusaglie. Avevo offerto loro, dietro il pagamento di una piccola somma di denaro, di partecipare come attori principali a uno scherzo erotico di altissimo livello con una giovane e bella donna bianca.

I due avevano naturalmente accettato ben volentieri. E sapevano benissimo quello che dovevano fare. Riempire con il loro abbondante sperma la donna. Ed avevano pure apprezzato moltissimo la totale libertà da me a loro offerta nelle loro sborrate. Infatti li tranquillizzai e li eccitai ulteriormente informandoli che non sarebbe stato necessario per loro premunirsi di una quantità industriale di preservativi. Avrebbero dovuto schizzare dappertutto tranne nella fica della giovane donna. Dovevano quindi solo preoccuparsi delle loro abbondanti sborrate. E i due maschioni mi avevano entrambi rassicurato confidandomi che non toccavano da un mese una femmina.

Alle mie parole di benvenuto ai due ragazzini Tatiana era veramente impallidita. Non avrebbe immaginato che mi sarei spinto fino a quel punto. Il sospetto di farla partecipare a qualche gioco erotico con tutti e tre i maschioni la atterrì. E non immaginava proprio fino in fondo cosa volessi ancora farle fare. Volente o nolente! Era però sicuramente furente e soprattutto molto preoccupata.

Vado via. Non voglio mai più vederti! - urlò cercando freneticamente i suoi indumenti per rivestirsi - Stavo facendo tutto quello che volevi! Ma non ti è bastato! E questo ora è troppo!”

Tatiana, ricorda che non puoi più rifiutarmi nulla! - aggiunsi minaccioso - Lo sai bene!” Lei allora ammutolì e lasciò cadere a terra nuovamente il perizoma che aveva appena raccolto da terra. Le dava proprio tanto fastidio mostrare la sua bella passerina chiara a quei due. Ma si rassegnò e sempre molto impacciata tentò di non mostrare ai due spettatori proprio tutto. Lo fece cercando di stringere più possibile le lunghe gambe, piegandosi tutta un po' in avanti, ed usando le braccia e le mani a protezione delle sue nudità. Ma tutto risultò molto presto inutile.

Torna qui, Tatiana! - le intimai infatti allora io - E finisci il lavoro che devi portare a termine come sai. Sei stata bravissima fino ad ora e stavo per schizzare! Abdus e Mohamed adesso molto piacevolmente ti vedranno come spompini un uomo. Poi faranno invece parte della sorpresa finale che ti avevo preannunciato e che ti renderà il ricordo di questa mattinata indimenticabile.”

Silenziosamente la donna si accovacciò silenziosa nuovamente tra le mie gambe e riprese a fare quello che aveva lasciato poco prima interrotto. Riprese il ritmo, questa volta più veloce. Voleva evidentemente finire quel suo supplizio che ora aveva anche altri due spettatori. E quanto fastidio le dava vedere i due maschietti che si godevano lei mentre faceva un pompino! E scoprivano anche il suo modo di farlo!

Mi risparmi almeno il tuo sperma puzzolente? - furono le sue ultime parole prima della devastante alluvione di sborra che stava per deturparla - Non lo sopporto e mi dà la nausea! E non voglio proprio che quei due mi vedano come mi faccio schizzare in faccia lo sperma da un uomo! Che, uffa, non è neppure mio marito! Se lo sapessero! Ed io non lo voglio! Capito?”

Ma io avevo già deciso che era giunto il grande momento della deflagrazione. Afferrai dolcemente gli orecchini di Tatiana. Non avrebbe potuto così proprio scappare. La donna capì, rantolò, gemette ma pure rassegnata si preparò. Lei sfiorò per un attimo forse involontariamente nelle sue evoluzioni con la lingua irrigidita la punta della cappella del mio cazzo. Fu la fine. Con l’ultimo attimo di lucidità spinsi il cazzo fino in fondo alla gola di lei.

Lei emise un lunghissimo lamento e con parole appena comprensibili mi supplico ancora una volta di non sborrarle in bocca proprio tutto il mio sperma. Ma era troppo tardi! Sentii sussultare il mio cazzo. E iniziai a spruzzare ed a riempirla. Sul video, in primo piano, vidi immediatamente cambiare l’espressione del volto della donna. Iniziò a deglutire subito, ma la quantità di sborra era evidentemente troppa. Con gli occhi azzurri spalancati mi espresse tutto il suo disgusto per il mio liquido seminale che nel frattempo le aveva già riempito completamente la bocca.

Diede un primo colpo di tosse cui seguirono dei tentativi di parole che non riuscì a pronunciare avendo la bocca piena del mio cazzo e di sperma. Continuava però senza fermarsi ad ingoiare ed a deglutire. Ebbe un altro sussulto provocato da un improvviso conato di vomito. Tatiana era indubbiamente in difficoltà e lo spettacolo che così mi offriva involontariamente mi eccitò ancor di più. Vederla così impegnata ad ingurgitare il mio seme che tanto detestava mi provocò una serie infinità di schizzi, sempre abbondanti e caldi. Allentai la presa sugli orecchini ma la donna, ormai completamente rassegnata, continuava senza fermarsi a succhiare ed a buttar giù sborra.

Neppure una goccia uscì dalla sua bocca. Aveva bevuto tutto, come doveva. Quando avvertì che la colata era terminata si sfilò il cazzo dalla bocca e, esausta e con gli occhi socchiusi, si appoggiò con il volto sul mio ventre. Sapeva però che non era ancora finita.

Quei due uomini neri che la osservavano erano evidentemente lì per lei e dopo quello che era stata costretta a fare e mostrare davanti a loro due poco prima le aveva fatto venire dei terribili presentimenti.

Le spiegai io ancora una volta io cosa stava per succederle.

Abdus e Mohamed hanno avuto parecchi problemi in questo periodo. Le loro fidanzate sono lontane e non hanno mai avuto la possibilità di sfogarsi e scaricarsi. Tu puoi ben immaginare come! Ma mi hanno assicurato di avere tanta voglia, di avere un attrezzo dalle dimensioni notevoli e soprattutto di essere grandi produttori di sperma. Ma loro sono due ed io ho pensato al tuo bel culetto e soprattutto alla tua splendida fica.”

Oh no, Fabio! Tu sei completamente pazzo! - quasi urlò disperata Tatiana - Non voglio! E non posso, ti prego prendere quei due uccelli dentro di me. Sono sicuramente enormi! Tutti e due uffa! Ti prego, no!”

E uffa! Non farmelo prendere nel culetto! - continuò a lemntarsi lei - Lì proprio no! Anche mio marito voleva sempre prendermi dietro ma io mi sono sempre opposta perché sono vergine e sicuramente anche se ce l'ha piccolo mi avrebbe fatto molto male.”

E poi, ti prego, risparmia la mia fica. Non sono protetta! - proseguì lei sempre più preoccupata - Mio marito usa sempre il preservativo. E' uno sciocco e spesso sono stata costretta io stessa a metterglielo. Sì, è proprio un imbranato ed ho dovuto imparare io a metterglielo su. Ce l'ha veramente anche piccolino lui...”

Non è un problema... - le risposi subito io cercando di tranquillizzarla e di renderla più disponibile e serena - Per i fuochi d’artificio troveranno sicuramente loro una soluzione. Ma ora, Tatiana, vai a scoprire i loro cazzi. Sono di colore e penso particolarmente grandi...”

Ma Fabio! Non ci penso nemmeno! - rispose furibonda lei - Io spogliare due ragazzini di colore! Ti ricordo cheio sono anche una donna sposata!” “E invece sì! - la stroncai - E devi farlo anche con tanta dolcezza!”

No, Fabio, no! Ti prego, mi vergogno troppo! C'è anche sempre quella maledetta telecamera in funzione! Loro sono due! Ed io non sono una ragazzina vogliosa e puttanella! Sono sempre una donna sposata che si trova purtroppo in questa situazione... Contro la sua volontà!”

Non risposi e lei capì. Così si avvicinò nuda ai due enormi uomini neri sempre coprendosi a malapena la fica. Anche per questo evidente imbarazzo mostrato dalla giovane donna i due maschietti nel frattempo non poterono fare a meno di sghignazzare. Il primo ad essere oggetto delle attenzioni di Tatiana ed essere messo completamente a nudo fu Abdus.

Lei per non dare alcuna soddisfazione al ragazzino finse inizialmente totale indifferenza. Ma quando gli abbassò le putride mutande non potè evitare un commento di sorpresa e di preoccupazione. “Oh nooooo! - brontolò Tatiana - Questo coso è enorme! Lui ce l'ha proprio grande! E tanto, tanto grosso... Potrebbe fare anche male ad una donna! Soprattutto se non abituata a certe dimensioni... Insomma, te l'ho anche già detto... Mio marito ce l'ha piccolino... E non fa neppure tanto seme... Per questo non mi ha neppure mai ingravidata!”

Penso che quello di Mohamed non sia da meno! - aggiunsi io – Lo scoprirai molto presto!”

Tatiana sempre sapendo di essere ripresa dalla telecamera si avvicinò infatti piano al secondo uomo di colore ed iniziò a spogliarlo velocemente. Rimase stupefatta quando vide che lui non portava le mutande. Levati i calzoni il giovane uomo le propose infatti subito un cazzone equino. Mostruosamente enorme. E ancora più preoccupante era la dimensione dei due coglioni che, nerissimi e gonfi, presagivano un'enorme sborrata. Terminata la svestizione furono i due ragazzini superdotati che presero di peso la piccola biondina che ormai totalmente in confusione non oppose alcuna resistenza.

Tatiana già bloccata dai corpi dei due uomini di colore mi lanciò un ultimo sguardo supplichevole. “Fabio! - gemette ormai inebetita Tatiana per quelle emozioni troppo forti per lei – Ti prego, aiutami! Non lasciarmi sola con questi due maschiacci superdotati! Non posso! Non ci riesco! Mi devasteranno e poi alla fine mi anche ingravideranno! Tutti e due! Con tutto il seme che loro mi faranno dentro! Mi riempiranno proprio tutta! Senza pietà! No, ti prego! Non voglio che mi fecondino... Questo non lo voglio proprio e non è giusto che tu mi faccia pagare così quello che ti ho fatto! Mi vuoi proprio vedere anche ingravidata? Con il pancione e le mie tettine gonfie?”

Ma no, Tatiana! - la tranquillizzai subito io - La sborra te la faranno nei posti giusti! Non preoccuparti!”

Lei a quelle parole trasalì di nuovo e strabuzzò gli occhi. “Ma Fabio! - quasi urlò lei cominciando a prevedere i possibili orribili supplizi che avrebbe dovuto molto presto subire – Ma cosa dici! Sono una donna! Non sono uno sborratoio, io!”

Ma Tatiana, lo sai che devi essere ubbidiente e disponibile a tutti i miei desideri! Ti comporterai bene e non farai i capricci? O li costringerai a legarti per renderti docile e mansueta? - fu la mia risposta impietosa che la fece ammutolire - Tatiana, mi raccomando... Non dimenticare la tua situazione che tu hai creato! E non farli arrabbiare troppo...”

No, no! Vi prego, non fatemi del male! - rispose Tatiana ormai rassegnata, docile e sottomessa – E perché dovrebbero legarmi? Non voglio! Farò tutto quello che vorrete. Ma voi fatelo piano, non fatemi male. Non voglio il dolore nel sesso!”

Subito dopo Abdus prese strattonando con forza Tatiana e si sdraiò con lei sopra il lettone. Così, senza alcuna esitazione se la praticamente impalò subito, senza darle il tempo di prepararsi e neppure di respirare. “Ma nooooo! Così mi fai male! - strepitò la giovane donna emettendo prima un lungo sospiro seguito da un eterno gemito di dolore - Ti supplico! Così mi stai facendo tanto male! E l'ho anche detto... Io sono giovane e sono pure molto fertile! Ma non sono una cavalla in calore da essere riempita tutta dal seme dello stallone ed essere anche fecondata! Nooooo! Non lo voglio! E poi tu così con il tuo arnese che ti ritrovi lì sotto tra le gambe mi distruggeresti proprio tutta, mi squarceresti e mi spalancheresti completamente! Troppo! Cosa dirò a mio marito quando vorrà la passerina di sua moglie che ben sapeva accogliente ed ancora così strettina? E uffa è proprio strettina sai, la mia passerina! Non te ne sei già accorto? Fai almeno piano, ti prego...”

Il ragazzino di colore evidentemente ringalluzzito ed orgoglioso per quelle parole iniziò a ridere. Tatiana allora con le ultime forze della disperazione si svincolò dall'enorme uccellone nero che era già un po' dentro di lei e che tanto l'aveva fatta soffrire! Il solo glande l'aveva forzata e riempita! Dolorosamente! Mai provato prima un simile dolore quando il maschio era entrato dentro di lei!

Ne rimase impaurita e terrorizzata! Nuda come era corse, senza un motivo per il giovane uomo che l'aveva appena penetrata un po', verso la porta della terrazza. Lei voleva scappare. Ma ormai era tardi e quel tentativo del tutto inutile!

Mohamed intuì il tentativo della giovane donna di evitare quella oltraggiosa e dolorosissima violenza. L'energumeno la rincorse, le fu subito sopra e la bloccò. La sbatte a terra schiaccandola a pancia in giù e premendole la schiena con la sua mano da energumeno! Nuda, ansimante e terrorizzata con gli occhioni azzurrissimi spalancati Tatiana rimase immobile e per qualche secondo in silenzio. Così aveva proprio lo sguardo da cerbiattina impaurita, preda appena catturata da un lupo famelico. Ma lei anche così era molto bella, con il culetto un po' involontariamente sollevato e le lunghe gambe solo un po' allargate... Lei aveva subito tentato di mantenere le gambe più possibile strette per non mostrare a nessuno in quella posizione altre sue cosine più intime. Sapeva infatti benissimo la giovane donna quanto in quella posizione tutti gli uomini presenti l'avrebbero molto volentieri guardata per bene da dietro! E come tutti avrebbero pensato quanto sarebbe stato bello incularla!

Ma lei in quel momento era assillata anche da altri brutti pensieri.

Non farmi male, ti prego! - aggiunse infatti poi lei con voce flebile ruotando lentamente il capo e cercando di incrociare lo sguardo di Mohamed per impietosirlo mentre la teneva bloccata a terra schiacciandole pure dolorosamente il seno ed in particolare i piccoli capezzoli - Il tuo amico Abdus mi ha già fatto tanto male... Ce l'ha enorme, lui! Ed io non sono abituata a certe cose! Proprio no... Non così grandi!”

Ci fu immediatamente uno scambio di intesa di Mohamed con Abdus. Entrambi presero le cinture dei loro calzoni e fissarono i polsi di Tatiana che con rabbia protestava e tutta si dimenava ai due grossi ed alti pali d’acciaio che reggevano le parabole satellitari del condominio. Il tutto a una certa altezza. In tal modo, così appesa e sollevata circa mezzo metro da terra la giovane donna era però ancora libera di continuare a dimenarsi e ribellarsi. E Tatiana, agitatissima, dal ventre ai piedini si contorceva tutta.

Lei allora, bella ed indubbiamente nuda, si impegnò con tutte le sue poche forze che le erano ancora rimaste in un suo ormai inutile tentativo di coprirsi. Così appesa, sospesa e sollevata da terra in quella posizione parecchio sconveniente per una giovane donna quale era, tentò di tenere più possibile le lunghe ed affusolate gambe ben strette tra loro. Poi provò pure con difficoltà e con gran fatica a sollevare una gamba ed a farla così sormontare l'altra. Appoggiò così la coscia così alzata sopra il suo addome ed il suo ventre.

Così facendo era suo evidente desiderio nascondere almeno ogni tanto e solo per un po' il suo bel pelo e soprattutto la sua bella fica che in quella posizione purtroppo esibiva! Le dava infatti sempre tanto fastidio mostrarsi ai tre uomini proprio così, aperta, spalancata e senza alcuna protezione. Ma il tentativo di mantenere quella innaturale posizione che faticosamente aveva assunto ripetutamente solo per qualche secondo si rivelò goffo ed inutile. Anzi! La scena che lei offriva a noi tutti di una giovane donna che tentava di coprirsi almeno un po' per non mostrarsi proprio completamente nuda si rivelò per noi particolarmente sexy! Soprattutto per la telecamera che immortalava tutto e soprattutto registrava fedelmente i suoi fastidi, i suoi evidenti disagi e le sue proteste sempre più urlate!

Poi, visibilmente affaticata da quella posizione che aveva tenuto per troppo tempo, aveva lasciato cadere giù la coscia che era riuscita a far salire fino a quasi il ventre. Proprio quello che era riuscita così a coprire! Ma così facendo naturalmente fece scendere giù di nuovo tutta la sua lunga gamba che tornando a pendere libera e senza alcuna fatica pure si rilassò. Così si discostò dall'altra gamba e pure si allargò un po'. Proprio quello che lei non aveva proprio voluto!

Di nuovo Tatiana, come mostrava i suoi piedini con le unghie accuratamente laccate di uno smalto rosso fuoco, così involontariamente quando cessò l'improbabile copertura tentata del suo sesso esibì di nuovo per bene il curatissimo e biondissimo pelo della sua fica!

La bella Tatiana continuava però ad essere molto agitata. Era molto insofferente, sbuffava e non cessava di fare i capricci! Non le piaceva proprio essere costretta a subire tutto quello che i ragazzini le stavano facendo. E soprattutto era molto preoccupata per quello che i due le avrebbero molto preso riservato. Con il mio permesso che lei ne era certa non sarebbe loro mancato...

I due uomini neri infatti urlarono rabbiosamente che non volevano proprio più essere disturbati ulteriormente dai capricci d quella bella e giovane albanese.

Ma Tatiana non voleva invece dimenticare di essere una donna sposata né di essere così proprio in balia di due piccoli maschietti perversi, cattivelli e parecchio in calore! Di tutto ciò lei era indubbiamente molto preoccupata ed era pure parecchio impaurita! Oltre all'ansia per un suo possibile ingravidamento tanto temuto ed assolutamente non desiderato!

Lei immaginava che certamente loro due non si sarebbero preoccupati se lei prendesse la pillola, se fosse in pausa pillola o se fosse invece solo fertilissima e quindi assolutamente bisognosa di trovare quanto prima un bel numero di preservativi. A casa mia, naturalmente! L'aveva detto anche lei che per colpa dello sciocco e cornuto marito sapeva bene mettere il sacchetto sull'uccello dell'uomo che l'avrebbe poi scopata!

Ma Tatiana non sapeva che a differenza di lei mia moglie prendeva da sempre la pillola. Ma aveva pure pensato che il cornuto mezzo impotente difficilmente avrebbe accettare anche il pancione della moglie probabilmente fecondata dal seme di un altro!

Questi erano i pensieri che si affollavano nella mente di lei e la angosciavano!Al contrario i due giovani uomini di colore erano già ben eccitati e desiderosi nel continuare il supplizio per la bella biondina. Le due erezioni equine di entrambi lo dimostravano e l'avevano preoccupato ancora tanto di più! Ed i due adesso non volevano proprio più essere interrotti nei loro giochini che avevano lei come vittima, la giova e bella mogliettina di un marito albanese cornuto.

Mohamed e il suo compare trovarono e presero allora subito dei cordini che mia moglie usava da sempre per appendere ed asciugare sul terrazzone la propria biancheria intima. Mia moglie la stendeva proprio lì sapendo che il terrazzo era particolarmente protetto alla vista di certi sguardi molto maliziosi e curiosi. La mia bella e giovane Alessandra detestava infatti che i dirimpettai indiscreti sapessero che tipi di reggiseni ma soprattutto tanga, perizomi o brasiliani lei usasse!

Superate le sempre più deboli resistenze della biondina ed insensibili pure ai suoi sempre più flebili lamenti i due ragazzacci fissarono strettissime ed una alla volta le sue sottilissime caviglia a due piccoli camini in cemento armato. Sempre dopo averle a fatica catturate per il continuo estremo tentativo di divincolarsi di lei. E solamente dopo essere riusciti a fatica a farle spalancare le sue gambe ed ancor di più oscenamente le sue candide cosce. Ciascuno dei due camini era posizionato circa una ventina di centimetri a lato dei due pali di acciaio ai quali lei era già crocifissa. Ma soprattutto circa cinquanta centimetri più avanti degli stessi. Sì, così la posizione costretta a subire da Tatiana sarebbe stata perfetta! Sollevata e spalancata!

Oh no! - piagnucolò infatti allora lei immaginando la posizione che i due avessero in mente per lei - Ma cosa mi fate! Non voglio così. Vi prego, non fatemi male. Fabio, ti prego! Devi dire a loro di smetterla con queste porcate! E di liberarmi, anche... Non scappo più! Ho noooo.... Guarda come mi hanno costretta a stare! Sono oscena così! Mi vergogno, tanto... A stare cosi! Come una cavalla da essere montata!”

Tatiana era infatti così proprio ben sollevata da terra, praticamente crocifissa e completamente spalancata. Era stata costretta ad assumere ben sollevata da terra la posizione che ricordava un po' quella ginecologica che tutte le donne conoscono. Lei era infatti così costretta a mostrare ben allargato tutto il suo sesso peloso, gonfio e ben in evidenza, E sotto anche il suo buchino del culetto che fino ad allora non aveva mai conosciuto una penetrazione maschile.

Ciò era possibile essendo infatti bloccata in quella posizione. Un po' incurvata all'indietro lei era costretta proprio mal molto volentieri ad esibire proprio tutto la sua farfallina ed il suo curatissimo monte di Venere. Ma non solo! Obbligata a divaricare in quel modo le sue lunghe e belle gambe subiva anche l'umiliazione di esibire il suo tesorino più intimo e nascosto. Le grandi labbra della fica erano ben aperte e visibilmente un po' bagnate. Ed anche quelle piccole, purtroppo per lei, non riuscivano a nascondere completamente il suo punto più delicato che se stimolato le aveva sempre procurato il piacere.

In quella particolare posa sembrava quasi che lei stessa volesse offrirsi alla vista di noi maschietti! E ben sapeva infatti che in quel momento lei ci mostrava tutto! Proprio tutto! E noi eravamo eccitati, molto eccitati... Non lo voleva fare ma allora non poteva più ribellarsi. Provava una grande vergogna e un enorme imbarazzo! Così con le sue belle gambe spalancate! E la sua passerina ben in vista in quella maniera. Sperava solo che tutto finisse molto presto! Ma era un'illusione!

I due ragazzoni si compiacerono allora tra loro per il perfetto e bel risultato ottenuto e per quello che finalmente dopo tanto tempo riuscivano a vedere. Una bella fica bionda e soprattutto ben spalancata davanti ai loro occhi! Erano proprio mesi che non ne vedevano una così bella! E bionda naturale non l'avevano proprio mai vista prima! Tutti e due si erano fatti da tanti mesi tante seghe pensando alle passerine pelose e nerissime delle loro morose lontane. Ora avevano lì davanti una fica vera. Bella, pulsante ed anche un po' già bagnata! Se ne erano accorti anche loro!

La piccola e bella biondina albanese era proprio lì, ancora irrequieta ed agitatissima, ma tutta nuda e tremendamente aperta davanti ai loro uccelloni già in tiro e paurosamente grandi, duri e pieni di voglia. Pronti a scoppiare e ricoprirla tutta di sperma. Soprattutto la fica bionda di Tatiana era totalmente a disposizione di loro due per aiutarli a fare la loro sborra e poi, come speravano i due ragazzini, dopo averla ricevuta tutta dentro di sè, a farsi completamente riempire e praticamente gonfiare.

I due non si preoccupavano troppo che avrebbero sicuramente fecondato ed ingravidato la giovane donna che aveva già confessato di essere fertilissima! Da tanto tempo loro due non si erano sfogati e non si erano svuotati! Rassegnata la bella mogliettina albanese doveva quindi farsi gonfiare da tutto il loro liquido seminale. Mohamed ed Abdus erano proprio strapieni di seme! E loro erano tutti e due giovani, forti e in particolare due maschiacci evidentemente in calore! Loro due non avrebbero fatto solamente due goccioline di sperma come aveva sempre fatto il suo marito cornuto! Come lei stessa aveva pure poco prima ingenuamente anche a loro confessato. Se ne sarebbe accorta, la bella Tatiana! Eccome! E molto presto...

Abdus e Mohamed cercarono con i loro occhi pieni di desiderio il mio sguardo di consenso per la mia autorizzazione a continuare. Tatiana vide ed abbassò il capo. Rassegnata capì che era proprio giunto il momento!

Il mio consenso non era mancato anche perché tutto quello che era successo fino ad allora ala bella Tatiana era stato ripreso fedelmente dalla telecamera. Prima le sue resistenze, i capricci ed i rifiuti della giovane donna. Ma poi anche la sua resa e tutto il resto che l'aveva portata ad essere così ridotta, proprio in quella posizione che i due avevano voluto per lei! Anche nei particolari era stata scrutata ed indagata dall'occhio freddo della telecamera... Sì! Era stata ripresa nuda, legata e costretta ad essere pronta ad essere penetrata ed essere oggetto del piacere di loro due giovani maschi pieni di voglia e di seme. E lei sapeva benissimo che anche tutto il resto sarebbe stato visto da quella telecamera così fredda ed indiscreta del suo corpo di giovane femmina. E fino alla conclusione, fino alle bestiali sborrate dei due maschioni che l'attendevano. E il pensiero di dover assistere ad un'esplosione di seme maschile così mai vista prima già l'atterriva. Ed anche tutto il suo disgusto sarebbe stato visto e gelosamente custodito da quell'oggetto infernale che ronzava già senza soste!

Tormentata da questi pensieri Tatiana continuò a tentare di dimenarsi ancora per un po' ma con sempre minor convinzione. Era sopraggiunta la rassegnazione.

E fu proprio così ridotta che i due ragazzoni l’aggredirono e la violarono. Violentemente e senza pietà alcuna! Dappertutto! Tatiana si ritrovò infatti aperta e penetrata contemporaneamente dai due enormi cazzi neri. Abdus, che aveva scelto la fica bionda iniziò a stantuffarla brutalmente dopo averla penetrata con violenza e procuratole un doloroso piacere.

L'uccello equino di Mohamed ulteriormente ingranditosi si dedicava invece a fatica al tentativo di sfondamento del buchino del suo bellissimo culetto. Dietro era vergine Tatiana ed il suo buchino era indubbiamente stretto! Tatiana urlava dalla rabbia per l'affronto che stava subendo e dal dolore che quella penetrazione le stava procurava. Ma anche gemeva e sbuffava. Poi sempre di più lei iniziò a mostrare un lieve piacere crescente ed i gridolini che non riuscì più a trattenere ne furono la prova. Tatiana era stata sfondata ed era stata sverginata. Ma adesso provava tutto il piacere dell'inculata prima patita ma poi evidentemente gradita e goduta!

Tutto era stato ripreso fedelmente dalla telecamera. E la giovane donna sapeva bene che tutto avrebbe fatto parte di quel filmino a luci rosse che sarebbe rimasto nelle mie mani. Lo sapeva e per colpa sua era stata costretta ad accettare anche quello.

Sarebbe stato fantastico rivedere tutto un'altra volta. Quando la giovane biondina era stata presa in quel modo in mezzo dai due ragazzini scatenati e dalla pelle nera. Impalata, legata e sollevata senza pietà da terra. Ma anche spalancata tutta, sospesa e così immobilizzata in mezzo tra i due corpi belli, enormi e muscolosi. E riapprezzare la scena dei due uomini con i loro enormi uccelloni mentre la violavano insieme senza fermarsi mai, dappertutto. Infierendo, facendola sobbalzare ed urlare ad ogni violenta penetrazione subita. Davanti e dietro. Lentamente ma inesorabilmente davanti in una fica già ben spalancata e fradicia di umori. Con forza ed un po' di dolore dietro nel buchino del culetto per la prima volta espugnato.

Ma ugualmente bello sarebbe stato sentire Tatiana in quei momenti.

Udirla nei suoi momenti di sofferenza ma anche e sempre più di piacere. Alle urla ed ai lanenti di dolore presto erano infatti subentrati i gridolini di piacere. E furono tanti e sempre di più fino a far dimenticare quelli di fastidio e di dolore.

Ma ciò che fece e disse Tatiana proprio allora fu indimenticabile.

Tu, ti prego! Non sborrarmi dentro! - sentii ancora ad un certo punto mormorare a bassa voce lei senza ormai alcun ritegno - Non devi! E tu, ti prego, fai piano, mi fai tanto male!”

Alla fine anche il piccolo buchino del culetto di Tatiana aveva ceduto e l’enorme cazzo del giovane uomo di colore era entrato prepotentemente nell’intestino della giovane donna che non aveva potuto fare a meno di lanciare un lunghissimo urlo di dolore.

Come ansimava la giovana donna! Poi seguirono i suoi profondissimi sospiri che accompagnarono la dolorosa penetrazione sempre più profonda. I due amici continuarono a penetrare la donna a lungo, finché, quasi contemporaneamente, sentirono il bisogno di scaricare tutto il loro carico di sperma. Tatiana se ne accorse e ancora una volta li supplicò.

Vi prego, non fatemela dentro! - ripetè disperata ed urlando – Schizzate il votro seme dove volete, ma non dentro di me!”. I due allora si lanciarono un’occhiata e decisero di slegarla. Ma evidentemente non si fidavano troppo. Infatti la fecero inginocchiare e la immobilizzarono legandola per bene con le cinture. La costrinsero ad inarcarsi per bene e tenere ben sollevato il bel visino dove splendevano i suoi meravigliosi occhi azzurri. Dietro alla sua schiena così inarcata, i suoi polsi furono fissati alle caviglie.

Costretta in quella posizione Tatiana sapeva benissimo che lei stava così offrendo la sua bocca ai due ragazzini. “No, vi prego! Quella cosa non mi va! - strepitò subito lei - Mi fa schifo! Se mi risparmiate e mi liberate vi farò una sega a tutti e due. Insieme! E ve la ricorderete per tutta la vita. Ma io... Ma io la bocca no! Non voglio... Vi supplico, no... Mai fatto così!”

Ma i due uomini avevano già deciso. Mentre Tatiana immobilizzata e paralizzata dal terrore li osservava spaventata e tanto preoccupata, loro lasciarono alla sorte la piacevole definizione delle precedenze e dei particolari. Tatiana capi dopo cosa i due avevano lasciato al caso. Era certa però che la sua bocca sarebbe stata l'oggetto da entrambi desiderato e preteso. Si mordicchiò nervosamente le labbra, deglutì nervosamente ed ansimò sempre più rumososamente.

Abdus si avvicinò e senza tanti preamboli appoggiò il cazzo sulle labbra di lei. Era evidente cosa volesse e Tatiana emise subito un lungo sospiro. “Non voglio, non voglio! - gemette borbottando – Ve l'ho detto... A tutti e due! Non mi va...”

Abdus rimase in silenzio ed aumentò la pressione del suo uccello sulle sue labbra di nuovo immediatamente serrate. No, lei non voleva proprio prenderglielo in bocca! “Aprì! - intimò allora quasi con rabbia lui - Tutta! Spalancala tutta quella piccola boccuccoia!” “Ma è enorme il tuo coso! - tentò ancora lei di protestare sibilando con la bocca ancora socchiusa - E' troppo grande per me... E' piccolina, la mia bocca...”

Aprila! - urlò questa volta Abdus – Voglio sborrarti in bocca!” “Ma nooooo! Io non lo voglio! Non voglio il tuo seme nella mia bocca - gemette allora Tatiana - Puzza, mi fa schifo e potrei anche vomitare...“

Abdus aumentò sbuffando e visibilmente altrerato ancor più la pressione del suo glande sulle labbra di lei. “Aprila! O ti sborriamo tutti e due nella tua fica! - strepitò di nuovo lui – Lo sai cosa potrebbe succedere! Sei così giovane e bella. E tanto fertile... Preferisci il pancione e le tette gonfie o bere la mia sborra?”

Tatiana a sentire quella minaccia impallidì. “Non potete farmi questo – miagolò lei - Sei malvagio e cattivo! Mi inguaiereste... E anche tutti e due poi... Dentro...” “Ho troppa voglia di schizzarti in bocca! - strilltò lui ancora più adirato – E voglio vederti bere! Tutta la mia sborra! Capito?”

Fai chiudere almeno la telecamera, per favore! - sembrò vacillare Tatiana e sussurrando con un filo di voce - Mi avete già ripresa anche nuda! Non mi va di essere anche vista mentre faccio quella porcata. Si proprio mentre faccio quella cosa e sono costretta a tenere in bocca un uccellone come il tuo! E poi magari anche alla fine quando tu vorrai venire... Sì, proprio come mi hai già detto! Ti prego... No! Non voglio essere vista anche così in quei momenti! Sono sempre una donna sposata, io! Tu non sei mio marito ed io non sono una puttanella!” “Impossibile! - concluse lui - Devi essere ripresa anche così, nuda e con un uccello in bocca. Lo vuole lui, il padrone di casa!”

Tatiana cercò allora con i suoi occhioni il mio sguardo. Cercando il mio aiuto. Ma mi vide invece impegnatissimo con la mia fotocamera a mettere probabilmente perfettamente in primo piano il suo bel visetto con l'uccellone fremente dell'uomo già incollato alle sue labbra. E sentì distintamente il rumore della raffica automatica di scatti. La stavo già fotografando! Anche così! In quella posa! E dal suo fastidioso ronzio lei capì che già la telecamera pure la stava immortalando!

Rassegnata la giovane donna non replicò più, emise un sospiro e silenziosamente abbassò il bel visetto. Tatiana era evidentemente crollata e si era infatti arresa. Avrebbe succhiato il cazzo del ragazzino di colore superdotato. E avrebbe pure permesso di farsi fotografare e pure riprendere da quella maledetta telecamera! E soprattutto, lo sapeva bene, fino alla fine...

Dopo qualche secondo, con un gemito ed ancora più lentamente di come lo aveva prima abbassato, lei infatti sollevò il bel visino. Alzò subito gli occhioni azzurri al cielo. E finalmente lo fece! Spalancò la bocca per accogliere dentro di sé l'enorme cazzo nero di Abdus.

Lui immediatamente ne approfittò! Subito, insieme a lunghissimi sospiri di piacere, iniziò a spingere ritmicamente e violentemente il suo membro fino in fondo alla gola della donna. Tatiana fece subito una gran fatica a respirare. Troppo grande era quell'uccello per la sua bocca! Improvvisamente, dopo alcuni minuti, la sentì distintamente fuoriuscire! La prima, caldissima e liquidissima gocciolina di sperma! Ormai l’aveva imparato che proprio quella preannunciava la tempesta di sborra che stava per investirla. Lei emise un lunghissimo gemito! Volle far intendere al giovane maschio che lei l'aveva sentita. Quella liquidissima e caldissima goccia del suo sperma! Con gli occhioni azzurri sembrò supplicare ancora una volta l'uomo.

Questi allora a sorpresa, estrasse il membro e iniziò a masturbarsi freneticamente davanti agli occhi azzurri di lei. Tatiana ebbe appena il tempo di capire quello che lui le preparava.

Gli schizzoni di sborra impietosi le inondarono il suo volto, gli occhi, il naso, le orecchie e persino i capelli biondi. Il suo viso era stato completamente ricoperto dal maleodorante liquido bianco e giallognolo di lui. Lei aveva così appreso che lo sperma di quell'uomoi era così! E gli schizzi non finivano più. Ad ogni fiotto lei sperava che fosse l’ultimo.

Finalmente Abdus si ritrasse. Era completamente svuotato.

E si avvicinò Mohamed. Tatiana, che era una maschera di sperma, rassegnata aprì subito la bocca perché sapeva che era quello che doveva di nuovo fare. Il cazzo enorme dell’uomo subito infatti la penetrò fino in gola. Tatiana sentiva sul mento i suoi enormi testicoli nerissimi e pelosissimi pieni di sborra ed era terrorizzata dal non sapere dove tutta quella robaccia sarebbe finita. Il cazzo, poi, era veramente enorme e le labbra le facevano male. Pensò che forse era meglio accelerare il tutto e pensò di iniziare anche a muovere la lingua. Lui allora apprezzò moltissimo quella inattesa e non richiesta iniziativa di lei e partì subito con dei miagolii mescolati a gemiti.

Tatiana sentì però la cappella dell'uomo diventare ancora più enorme e non riusciva più quasi a respirare. Ma, soprattutto, sentì molto presto anche la prima gocciolina della sborra del secondo maschio che aveva appena dovuto spompinare. Anche questa era liquidissima ma ancor più acida! Lei allargò ancora di più la bocca nel tentativo di far capire a Mohamed che era giunto anche per lui il momento di uscire dalla sua bocca. Ma lui ghignò e non arretrò. Lui voleva proprio spruzzarle in bocca! Tutto il suo sperma!

Anche la giovane donna lo intuì. Quella sborrata sarebbe stata ben diversa! Molto, molto diversa per lei! La sborra, tanta, caldissima e maleodorante iniziò infatti ad essere scaricata tutta nella sua bocca e fino in fondo nella sua gola! La bionda Tatiana tentò subito, per non soffocare, di inghiottirla e buttarla giù. Anche se non averebbe voluto farlo, dovette subire l'umiliazipone dell'ingoio e bere la sborra di lui!

Ma era troppa, quella robaccia! Si rassegnò quindi a farsi prima riempire la bocca. Farfugliò delle imprecazioni rivolgendo il suo sguardo disperato ed arrabbiato alla fotocamera e alla telecamera che continuavano con suo enorme fastidio ed imbarazzo a riprenderla senza soste. Furono sentiti tutti i suoi lamenti e gemiti e soprattutto catturate tutte le sue espressioni! Proprio tutto fu catturato! Soprattutto quella che lei offrì alla fotocamera quando sentì la bocca gonfiarsi completamente del seme di lui. E pure quella dove ben mostrò tutto il suo disgusto provato quando fu costretta ad iniziare l'ingoio! Ma il suo borbottio eccitò ancor più il ragazzo di colore che continuò così a schizzarle tutto il suo seme fino in fondo alla gola di lei.

La giovane donna non riusciva più a respirare. Tossì prima violentemente e sopraffatta dal nauseante odore dello sperma di lui ne vomitò un po’ vergognandosi per quel momento di estrema debolezza ed imbarazzo. Non voleva proprio essere guardata e soprattutto ripresa mentre vomitava la sborra di un uomo! Ma ne bevve subito altrettanta. “E basta con questa schifezza di roba che fai! - riuscì anche a pronunciare tra uno schizzo e l’altro la donna prima di esserne di nuovo sommersa - Non ne posso più di bere il vostro seme! Basta!”

Subito dopo un sospiro gutturale e animalesco del maschietto significò che anche lui aveva finito.

I due si rivestirono velocemente e salutarono. Uscendo con ironia informarono la bionda signora albanese che sarebbero stati a sua completa disposizione anche per un’altra occasione. Il padrone di casa avrebbe potuto spiegarle dove lei avrebbe potuto trovarli se avesse voluto farsi un'altra ubriacatura di seme di vero maschio! Non certo come quello del suo cornuto marito albanese!

Lo sguardo d’odio che Tatiana lanciò loro non fu probabilmente più dimenticato dai due ragazzi dalla pelle nera. Ma allora si mostrarono incuranti di quella occhiataccia e preferirono ricordare la sua bella fica, le sue belle tette e le sborrate in faccia e bocca che lei aveva permesso a loro di fare! Sghignazzando, i due uscirono.

Complimenti! - mi urlò allora Tatiana quando rimanemmo soli - Complimenti, veramente... Per tutto quello che mi hai combinato e fatto fare!”

La guardai. Era bellissima anche così, Tatiana! Anche se imbronciata ed indispettita per tutto quello che aveva dovuto subire. I due ragazzi le avevano fatto fare cose che lei non aveva proprio gradito e mai fatto prima! Si erano proprio divertiti, i due! Come si erano sfogati Abdus e Mohamed, liberandosi di tutto il seme che da parecchio tempo avevano ancora dentro e che da troppo tempo non erano riusciti a schizzare. Ed entrambi si erano svuotatisi. Completamente! Sù di lei e dentro di lei!

La giovane donna ansimava ancora! Tutta spettinata, arruffata e con il volto ancora ricoperto di sperma. Anche le tettine, sul quale continuava a colare il succo denso e giallastro di Mohamed, sembravano fremere per la collera che ancora provava.

Ma in particolare ben si notava, con suo gran dispetto, la sua bellissima vulva lucida e tutta bagnata. Ed incorniciata dal biondissimo pelo biondo ancora ricoperto ed ben inumidito dai suoi umori che lei non era riuscita a trattenere dentro di sè. Sì, Tatiana si era rivelata proprio una grande femmina! Per il piacere che aveva forse involontariamente provato non era stata proprio capace di non farli uscire dal suo sesso e dalle sue piccole e grandi labbra spalancate! No, con suo gran dispetto, non era proprio riuscita a nascondere anche il suo piacere! Non voluto forse, ma un orgasmo l'aveva raggiunto anche lei! Probabilmente quando aveva assaporato le prime gocce della sborra di lui! Così diverse da quelle di suo marito!

E allora? - le chiesi sorridendo facendole notare proprio li particolare del suo pelo bagnato - Sono felice che dopo tutto certe cose non ti siano dispiaciute... Proprio no...” “Sei uno stronzo! - ribattè subito lei con rabbia - Ti detesto quando fai così e mi dici queste cose! Non sono una puttanella, io!”

Lo sarò, forse.... - replicai subito io - Ma ringraziami che non sono anche una spia. Pensa, non racconterò mai a tuo marito di quanti orgasmi sei stata capace di avere in meno di un’ora! Di come sei stata capace di spompinare e svuotare addirittura tre uomini. Di cui due di colore. Di come sei stata capace di vedere ed addirittura bere contemporaneamente tutta la sborra di ben tre uomini. Proprio tu che quella di tuo marito non l’hai mai voluto neppure assaggiare. E, infine, di come ti sei fatta anche inculare da un bel ragazzone di colore. Facendoti aprire e spalancare anche dietro! Sì te lo sei preso anche nel tuo bellissimo culetto, proprio in quel buchino che fino ad allora eri riuscita a mantenere vergine! Si sei stata aperta proprio dappertutto! Ed ora, completamente sverginata e pure tutta spalancata torni da lui! Ti basta o devo continuare?”

Dovrei anche ringraziarti? Rimani uno stronzo. Sono distrutta. Mi avete dilaniata voi tre maschiacci. Mi fa male tutto! Proprio tutto! Sei soddisfatto, ora? Mi hai punita a sufficienza, penso!”

Per qualche secondo rimase in silenzio. Poi mestamente concluse il suo sfogo. “Devi anche giustificarmi con tua moglie, tu! - concluse infatti lei - Dille che oggi non stavo molto bene e che sono andata a casa! Per i soliti problemi che tutte noi donne abbiamo una volta al mese. Lei capirà... Ci vediamo la prossima settimana! Forse....”

Detto ciò dovette però subire l'ultima umiliazione. “Anche questo devo proprio fare! - borbottò lei piegandosi con uno straccio ben bagnato in mano, ancora tutta nuda e goccolante sempre sperma dalla bocca e dai capelli - Oltre a tutto quello che qualcuno mi ha fatto bere e mettere nel mio pancino... - concluse la biondina sempre più stizzita - Guarda quanta anche per terra ne avete fatta! Dappertutto, uffa! E tua moglie riconosce le macchie di sperma, sai? Almeno le tue le riconoscerebbe benissimo... Sono quelle più bianche.... Quelle giallognole sono di Mohamed... O dell'altro, forse...”

La rividi la bella Tatiana. E tutto continuò come nulla fosse successo. E, dopo, successe di nuovo, tante volte. Per oltre un anno mi regalò tutta se stessa e la presi dappertutto. Imparò a bere il mio seme ed a riceverlo tutto dentro senza alcun problema. Nella sua calda e sempre fradicia fica e con qualche capriccio nell'ancora stretto culetto. Era proprio bella e brava Tatiana. Ma tanto giovane e fertile!

Ammirandola come sempre fantasticamente nuda mi accorsi un paio di mesi dopo che il ventre di Tatiana non era più piattissimo, che le tettine si erano un po' gonfiate e pure le areole dei capezzolini sempre ben ritti si erano parecchio ingrandite ed allargate.

Io sono donna! - mi disse allora un giorno mia moglie - E di certo mi accorgo di certe cose...” “Cosa hai scoperto? - le chiesi io fingendo indifferenza e nascondendo un po' la mia preoccupazione per il suo tono usato parecchio solenne - Cose piacevoli, spero...” “Certo! - rispose subito Alessandra - Ho il sospetto misto a certezza che la nostra Tatiana sia incinta! L'ho capito dai suoi occhi enormi e spalancati per la gioia provata solo da una donna ingravidata ed in dolce attesa!” “Ma va'! - esclamai nascondendo a fatica una sorpresa che forse non c'era - Ne sei sicura?”

Ma certo Fabio! - mi confermò lei - E poi era da tempo che con suo marito cercava la gravidanza! Del resto sono così giovani! Anche se mi sembra che lui avesse qualche problemino... Lei mi ha confessato una volta che il suo uomo ha gli spermatozoi piuttosto deboli e lei fa pure molta fatica talvolta a farglielo rizzare. E' difficile così fecondare una donna! Non ricordava poi mai lei l'ultima volta che aveva fatto l'amore con suo marito! Peccato! Tatiana è proprio uno schianto! Ah, questi maschietti così complicati talvolta...”

Alcuni giorni dopo vidi Tatiana. Dal suo rossore mi fece intendere che sapeva della confidenza che mia moglie mi aveva fatto.

Tatiana... - le sussurrai – Tesoro...” “Sììììì, Fabio, dimmi...” “Corrisponde al vero ciò che mi ha detto mia moglie? - Sei incinta?” “Sì. È vero... - rispose subito lei - Al secondo o terzo mese. Lo sapevo che sarebbe successo. E da tanto tempo che non prendo la pillola...” ”Tuo marito? - le chiesi ben conoscendo la risposta - Mia moglie mi ha detto che lui ha dei problemi nel fecondarti. Ed io lo sapevo già...” “No! Non è suo! Ma lui non lo sa proprio! E non lo saprà mai. Spero che nessuno mi ricatterà per questo! Chi potrebbe farlo mi ha avuta tutta! Anche alcuni giorni fa! E il tuo seme è sempre stato tanto e sicuramente sano e non pigro... Ti basta?”

Abbassò gli occhi e il silenzio che seguì fu molto eloquente. “Di sicuro, per fortuna, il bimbo non sarà certo di colore... - aggiunse poi con un filo di voce - Allora prendevo ancora di nascosto la pillola e dopo quella porcata che mi hai fatto fare con i due ragazzini di colore avevo avuto ancora per una volta regolarmente il ciclo. Dopo non più ed avevo pure smesso di prendere la pillola!”

E allora?” - insistetti con un po' d'ansia - Tatiana...” “Ma Fabio! - sbuffò lei – Io da parecchio trmpo lo faccio solo con te! Sai bene anche quando mi sei venuto dentro l'ultima volta! Anche pochi giorni fa, dopo tante altre volte che lo avevi fatto prima! Negli ultimi due mesi... E mi hai sempre proprio ben riempita con il tuo seme da maschio vero, sano e potente. Non scarso e debole come quello del mio maritino impotente e cornuto. Ma ora basta, devo andare a lavorare per quello che mi pagate...”

Sorrise e si girò. Poi andò a pulire il bagno. Dove tutto era iniziato e dove lei aveva fatto per la prima volta gli onori alla mia sborra! Del mio liquido seminale...

Una volta lei mi sorprese. Ancora una volta. Alcuni mesi dopo quando lei esibiva un bel pancione e tutte le cose della sua evidente ed avanzata gravidanza.

Hai mai fatto l'amore con una donna con il pancione? - mi chiese improvvisamente a sorpresa con sguardo e tono molto maliziosi – Ti incuriosirebbe? O ti darebbe fastidio vedere il pancione e le mammelle gonfie della tua amante?”

Mi ecciterebbe tantissimo e non l'ho mai fatto! - le risposi subito - E tu, Tatiana? L'hai già fatto con tuo marito, così?” “Ma scherzi? Lui lo vorrebbe! Ma io non mi faccio neppure toccare da lui! E' stato e continua ad essere un gran cornuto!”

Hai voglia, Tatiana? - chiesi subito sapendo già la sua risposta – Tanta voglia, vero?”

Lei arrossì violentemente ed abbassò il capo nascondendo a fatica il sorrisetto malizioso che continuava ad illuminarle il visetto. “Sì, Fabio! Ho proprio una gran voglia di te e del tuo uccello! Ma non è facile prenderlo adesso, qui....”

La presi per mano e la portai in terrazzo. Proprio dove mesi prima si era esibita come unica protagonista dello splendido filmino a luci rosse che naturalmente conservavo gelosamente nei mia collezione privata. Lei in silenzio mi seguì e docilmente si fermò solo dove io le indicai. In mezzo al terrazzo.

Ma Fabio! - chiese lei subito un po' imbarazzata - Lo vuoi fare proprio qui? All'aperto! Come quella volta? Quante me ne hai combinate, allora....”

Sì, tesoro! Proprio come quella volta! Ma questa volta sarai tu a chiedere! Tutto! Proprio tutto quello che a me piace tanto! E tu lo sai bene cosa adoro dalla femmina...”

Sì, sì, lo so... - sussurrò lei con un filo di voce - So benissimo quali siano i tuoi desideri. Ed ancor più oggi nelle condizioni in cui sono! Con il pancione con tutto il resto che vedrai. Per colpa tua.... Sono quasi all'ottavo mese. Il mio corpo è ora ben diverso da quello che avevi conosciuto ed apprezzatoi fino a non tanto tempo fa... Mi sono trasformata.... Come deve succedere per una donna in dolce attesa. E sai bene che è stato il suo seme a fecondarmi!”

Spogliati, Tatiana! - le ordinai io interrompendola - Voglio vederti proprio così, come sei adesso... Non essere imbarazzata e non arrabbiarti se anche oggi ti vorrò immortalare. Il mio cellulare fa ottime foto e buoni filmati!”

Ma Fabio! Anche oggi? - miagolò allora lei - Anche oggi, in queste condizioni?”

Io annuii in silenzio e lei molto lentamente si levò le scarpette da tennis e si sfilò la maglietta ed i calzoncini che a fatica contenevano le sue forme arrotondate a dismisura. Rimase così poi immobile ed impalata con addosso mutandina e reggiseno. Anche questo completino era come sempre da urlo. Piccolissimo, rosa e completamente trasparente. Le sue tettine, vistosamente ingrandite e gonfie fuoriuscivano dal piccolo reggi e mostravano le due areole particolarmente grandi con i capezzolone già ben appuntit. Lo slip era invece un po' coperto dal pancione e faceva solo intravvedere sotto in basso solo un po' del suo pelo biondo che ben conoscevo.

Lei era naturalmente molto imbarazzata e pudicamente tentò di coprirsi un po' per qualche secondo con le mani il sesso ed il seno. E fu proprio così che mi piacque riprenderla. Molto presto però la invitai a raccogliersi i capelli dietro la nuca. Lei, sbuffando un po' subito ubbidì. E lo fece ancor di più quando sentì i primi scatti della mia fotocamera. Sorrise però e mi mostrò la lingua.


 

Dopo qualche clic con un passo lento mi diressi dietro di lei. Scoprii così quanto fosse piccolo il suo tanghino. “Fabio, ti prego.... - gemette lei - Mi hai già vista e fotografata così! Ed anche nuda, uffa! E non solo...”

Dopo un paio di scatti mi avvicinai ancor di più a lei e da dietro le slacciai il reggiseno. Lei emise un lungo sospiro che divenne un gemito quando con lentezza esasperante le abbassai la mutandina.

E così, nuda, da dietro la abbracciai e le accarezzai le grosse mammelle. Subito dopo con dolcezza le sfiorai il pancione e quello che scoprii del suo sesso. La sua vulva era gonfia, pulsante e parecchio umida!

Fabio! No, ti prego! Non fare così. Mi metti ancor più in difficolta!”

Incurante delle sue timide proteste tornai di fronte a lei. Immediatamente la giovane donna di scatto tornò a coprirsi con le mani il sesso e le tette.

Dallo sguardo di rimprovero che le lanciai lei capì che doveva tornare a raccogliersi i capelli dietro la nuca. Con tutte e due le mani!

Tatiana era proprio bellissima così. Nuda con il pancione e con le grandi tette ormai pronte alla loro prossima funzione. “Mi imbarazza tanto, sai... - sussurrò lei a bassa voce - Farmi fotografare così! Nuda e con il pancione!” “Sei bellissima, Tatiana! - la consolai - Sei ancora più bella così e tanto, tanto femmina!”

Lei fece in sorrisetto e mi mostrò la sua gratitudine per quel mio dolce pensiero. E docilmente subito dopo accettò il mio invito a piegarsi davanti a me appogginadosi alle sue mani ed alle ginocchia ben allargate. “Mi vuoi proprio così? Alla pecorina? - mi chiese lei con un po' d'affanno - Ti piace proprio tanto così? Non ti vedo, io... Ed a me piacerebbe guardare l'uomo mentre mi penetra!” “A te no, Tatiana? - risposi subito - E mi sembra sia la posizione ideale per una donna nelle tue condizioni...”

Va bene Fabio! - replicò questa volta lei decisa – Mi piace proprio così e lo voglio! Scopami! Ma stai attento! Ho il paccione... Fai piano e non farmi male...”

Lentamente e con dolcezza le scoprii il sesso allargandolo. Posi il mio glande sull'apertura già ben bagnata della sua bella fica. Sempre bella e pelosa. Spinsi e non incontrai alcuna resistenza. Scivolai piano ma completamente dentro di lei. Tatiana emise un lunghissimo sospiro. “Oh sììììì! E' bello così, tanto bello! - la sentii dire ansimando - Mi piace, mi piace tanto il tuo uccello! Non fermarti, ma fallo piano! Sììììì, continua così. E' da tanto tempo che non lo sento così... Tutto dentro di me... Come quella volta. E non ti fermasti quella volta! E me la facesti tutta dentro... Proprio tutta e tantaaaaaaaa!”

Non mi fermai più. Con forza la penetravo ed ad oni penetrazione la sollevavo da terra. E sobbalzavano le sue tette e il pancione. Ad ogni mia spinta dentro di lei la bella Tatiana emetteva un lungo gemito. Di piacere!

Ma ciò non mi bastò!

Estrassi velocemente il mio cazzo dalla sua fica grondante dei suoi umori e ormai spalancata. Senza alcuna esitazione puntai la punta del mio cazzo ben bagnato dai suoi liquidi e lo appoggiai sul suo buchino del culetto. La vidi irrigidirsi.

No, Fabio! - brontolò lei – Non lo voglio anche lì! L'altra volta mi ha fatto troppo male! Ero anche vergine... e qualcuno non aveva avuto pietà!”

A quelle parole spinsi dentro la cappella del mio uccello dentro di lei. Tatiana lanciò un urlo. Si irrigidì e inarcò la sua schiena. “Fai piano... - sussurrò allora lei guardando il cielo - Ti prego... Fallo, sì fallo ma non distruggermi anche lì!”

Anche nel suo culetto mi dedicai ad un mio lento ed interminabile stantuffare! Ad ogni penetrazione la sentivo sospirare ed ansimare sempre più rumorosamente. “Oh, sì! Così! - ripeteva continuamente gemendo - Lo voglio, lo voglio così!”

Il mio uccellò perlustrò per bene il suo intestino. Il suo piccolo buchino aveva ceduto e facilitato la mia mia piacevole inculata.

Era bello possederla e vederla così sottomessa. Ed a lei piaceva essere presa così. Sentiva ballonzolare il suo pancione che la mia sborra aveva generato. E con una mano lei se lo accarezzava.

Sentii le prime avvisaglie del mio orgasmo ormai prossimo. Sì, stavo per sborrare! Anche Tatiana sentì il mio affannoso respiro e percepì l'ulteriore ingrandimento del mio cazzo dentro di lei. Lei lo sentiii anche pulsare... “Stai per venire, vero? - mi sussurrò con un filo di voce – Fallo, uomo, fallo! Fammi sentire tutto il tuo seme... Ancora una volta...”

Mi ritrassi, mi alzai accarezzandole ancora il culetto ed andai ad inginocchiarmi davanti a lei. Davanti ai suoi occhioni azzurri spalancati. Appoggiai la mia cappella violacea ed umida alle sue labbra ancora ben strette.

Dammi la tua bocca, Tatiana! - la invitai con decisione - Ti voglio sborrare in bocca!” “Di nuovo? - brontolò lei – Non mi piace, lo sai. E tu ne fai così tanta... Me l'hai già fatta bere, uffa! E no! Non mi è proprio piaciuta! La mfai così amara, tu...”

Quelle parole mi fecero perdere la testa. Le accarezzai i capelli e tentai di raccoglierli tutti dietro la nuca. Li avrei imbrattati con i miei schizzi.!Ma volevo soprattutto vedere ancora una volta la bella Tatiana con il mio cazzo in bocca!

Feci una leggera pressione sulla sua bocca e la vidi alzare gli occhi al cielo. Emise l'ennesimo gemito ed aprì la bocca. Prima lo fece quasi timidamente. Poi, costretta dalle dimensioni dell'uccello che l'aveva appena violata, fu costretta ad aprirsi completamente! A spalancare proprio tutta la sua bella bocca. Fino quasi a deformarsi!

Cominciai così allora a scoparmi anche la sua bocca. Dopo la sua bella fica pelosa e il suo stretto buchino del suo culetto. Ed io ripresi a stantuffare e lei a gemere. Lei spalancava e poi socchiudeva gli occhi azzurri. Passava infatti continuamente dal fastidio al piacere che provava durante lo splendido pompino che mi stava regalando. E non riusciva proprio a nascondere il piacere che provava. Quegli enormi occhi azzurri spalancati ed estasiati la tradivano. E quella mano che mi accarezzava le palle! Quasi a soppesarle!

Era bellissima vedere così Tatiana! Davanti a me, nuda, alla pecorina e con il pancione mentre mi spompinava!

Pochi secondi e la sua linguetta diventata molto esperta mi fece avvicinare alla sborrata liberatoria. Fuoriuscirono le mie due piccole liquide goccioline di sperma. Le sentì anche lei e non le apprezzò. Sbuffò e miagolò delle parole incomprensibili che a fatica erano uscite dalla sua bocca strapiena del mio cazzo! Probabilmente mi supplicava ancora una volta di lasciarla scappare e di non frle bere il mio sperma. Non non le piaceva proprio la sborra!

Come risposta le catturai con energia la nuca. Sapevo che all'inizio sarebbe stato necessario aiutarla un po' e renderla mansueta. Ma sapevo anche che, dopo le prime devastanti sborrate, lei non sarebbe più scappata. Anzi!

Sborro! - urlai – Ti sborro in bocca, Tatiana!”

La vidi strizzare subito gli occhi e la sentii emettere un lunghissimo sospiro di disgusto. Uno, due sborroni e poi la vidi piegare il capo di late e spalancare gli occhioni. Aveva già raggiunto anche lei l'estasi. Troppo bello farsi sborrare in bocca! Mentre si accarezzava il pancione e le tette già un po' gonfie!

Si impegnò subito nell'ingoio! Lo sapeva ormai fare bene ed io le avevo proprio riempito la sua piccola bocca!

Cessarono gli schizzi e lei terminò l'ingoio.

Sollevò il capo e mi guardò mentre alcuni filamenti di liquidissima sperma fuoriuscivano dagli angoli della sua bocca ancora dolorante e piena del mio seme!

Ti piace, vero, vedermi così! - sussurrò lei mentre coninuava freneticamente ad accarezzarsi il pancione ed i capezzoloni – Così! Con il pancione ed ancora una volta piena del tuo sperma!”

Tantissimo! - le risposi subito –-Sei bellissima così!”

Grazie! - replicò lei un po' mestamente – Anche così?”

Certo! - tentai di convincerla – Ed avrei un deserio! Molto particolare...”

Desiderio? Molto particolare? - indagò lei incuriosita – Solita porcata?”

Sì, Tatiana! Deformazione professionale! - cercai di tranquillizzarla – Vorrei riprenderti così, alla pecorina, con il pancione be visibile con le gambe un po' divaricate e sporca della mia sborra. Due scatti, uno davanti ed uno da dietro... Ti va?”

Tu sei matto! - mi deluse lei – E soprattutto incorreggibile!”

Tatiana...” “Sììììì, Fabio...” “Solo due scatti. Te lo prometto!” “Ma Fabio! Non mi va. E proprio così? Sono incinta! E per colpa tua...” “Appunto per questo. Incinta, nuda e... tutto il resto!”

Lei scosse la testa.

Solo due! Me lo prometti?” “Sì, Tatiana! Te lo prometto. Ed adesso resta immobile così! Sollevati solo un po' ed allarga le braccia sulle quali ti appoggi... Il seno... Devi mostrarlo per bene! E quei capezzoloni!”

Ma Fabio! - quasi urlò lei - Mi vergogno a mostrarmi così... Le mie cose, adesso... Così...” Ma sbuffando un po' allargò le mani sulle quali era appoggiata e si inarcò leggermente.

Va bene così? - mi chiese evidentemente imbarazzata come lo era stata la prima volta che l'avevo fotografata nuda – Va bene al fotografo?”

Oh sì, Tatiana! - la gratificai – Sei perfetta!”

Mi sdraiai davanti a lei a pancia in giù con il teleobiettivo appoggiao al pavimento. Volevo riprenderla proprio così, dal basso verso l'alto. Lei era splendida, tutta affannata e colta dal un violento rossore. Stava in quella posizione con le mammelle in primo piano gonfie che pendolavano e il pancione che da dietro sbucava.

Sorridi!” “Ma tu fai presto!” E dopo mi lanciò allora un sorriso dal quale traspariva tutto l'imbarazzo che provava in quel momento. Ubbidì e feci clic.

Mi alzai e mi sdraiai dietro di lei come avevo fatto davanti. Lei seguì con lo sguardo tutto il mio spostamento e quando mi vide sistemare la fotocamera tentò di coprirsi dietro i suoi buchino e il pancione con un braccio ed una mano.

No, Tatiana! - la rimproverai - Non fare così! Devi allargare anzi un po' le gambe!” “Ma uffa! - brontolò di nuovo lei - Proprio così mi vuoi?” “Sì Tatiana! Proprio così. Tutta spalancata! Da dietro...” “Ma Fabio! Mi hai già ripresa nuda da dietro! E ben spalancata! Davanti!”

Non con il pancione, tesoro... - precisai io - Da dietro lo si vede molto bene. Come tutto il resto!”

Ma uffa! - quasi urlò lei - Non dovevo permetterti di farmi anche questo!”

Tatiana! - insistetti con tono autoritario – Adesso girati verso la fotocamera e sorridi anche se sei piena di sperma. Ed allarga ancora un po' le tue lunghe gambe!”

Lei ammutolì. Ma rassegnata ubbidì. “Ti prego... - aggiunse - Fai presto! Non ne posso più!”

Fissando la telecamera sorrise ed in silenzio dopo aver spostato il braccio e la mano allargò ancor più le sue gambe. Come avevo preteso. Era perfetta così, Tatiana. “Sei fantastica così! - le urlai – Il pancione è meraviglioso e la tua fica spalancata è fantastica! “Ma Fabioooo – riuscì solo a dire lei – Ti prego...” Io scattai.

Quegli scatti entrarono pure nella mia collezione privata di fotografie a luci rosse. Come tutte le altre foto che l'avevano vista come mia bellissima modella nuda e piena del mio seme. Io e lei, insieme, quelle due foto così intime e private le riguardammo tante volte. Tatiana, anche se sempre un po' in difficoltà davanti a quelle immagini così scabrose, non si pentì mai di essere stata immortalata anche in quella particolare condizione. Incinta, nuda e, dopo il mio orgasmo da lei regalatomi, tutta ricoperta della mia sborra! Quella che l'aveva ingravidata! Lei come sempre era stata bella e tanto, tanto femmina!

E lo fu dopo ancora tante volte! Finché potette! Poi purtroppo le cose cambiarono. Cambiò lavoro e dopo aver divorziato si trasferì in Francia. Mi rimase il suo bellissimo ricordo e il filmino che mi aveva permesso di girare quella bella mattina d'estate. Sì, prima con noi due soli protagonisti e poi con i due ragazzini di colore che per il mio piacere pure aveva soddisfatto. Fino in fondo e come loro avevano voluto!

Ma soprattutto conservo tutte le sue belle immagini. Le ha viste tutte anche lei! In alcune ha preteso di essere almeno sul visetto protetta da una piccolissima strisciolina rossa di censura. Non voleva essere riconosciuta! Aveva qualche timore che io l'avessi forse mostrata a qualche altro uomo... In qualche serata un po' particolare tra maschietti mascalzoni o a qualche mio collega pure lui alla ricerca di giovani e belle modelle! Che avrebbero posato nude anche per lui, naturalmente. Su alcune copie la accontentai.

Ma gli originali sono rimasti lì nella cartella del mio pc portatile, adeguatamente protetta dalla mia password segreta. E con tutte le altre sue foto lei continua a mostrarmi il suo sorriso, le sue smorfie e tutti i suoi imbarazzi di donna sposata che per la prima volta stava posando nuda! Ma il fotografo non era suo marito! Ma soprattutto nella sua indimenticabile spontaneità mi rivelava tutto quello che lei stava provando nel mostrarsi così tutta nuda al teleobiettivo che, come impazzito, scattava, scattava... Sì, scattava senza fermarsi, senza soste, avido di lei e del suo corpo nudo. Ma, soprattutto, senza alcuna pietà ed in fantastici primi piani, l'aveva catturata anche in quei momenti! Sì quelli particolari quando lei aveva fatto raggiungere all'uomo il devastante orgasmo! Ed eccola colta con gli occhi spalancati mentre vede e raccoglie l'esplosione di mascolinità dell'uomo che aveva fatto gioire e raggiungere il paradiso del sesso. Oh sì, quella mia sborrata! Tatiana la riceve, la subisce ma la rende finalmente anche femmina! Completamente femmina! Ed ha fatto ora schizzare ad un uomo tutto il suo seme!

E, dolce Tatiana, è proprio quella che voglio quando cerco nel mio pc quella cartella e quelle tue foto. Come adesso... E lo so bene che mi regalerai di nuovo il piacere... Come hai fatto tante volte! Anche se ora sei lontana!


 

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