Tiziana non aveva mai provato l'ebrezza di farsi fottere il buco del culo dall'idraulico. Capitò per caso, un martedì pomeriggio di fine autunno di un paIO d'anni fa. Il marito era fuori per lavoro, la casa era libera. Tiziana ne avrebbe approfittato per fare qualche pulizia in casa, per coltivare qualche hobby e per guardarsi la televisione in santa pace.
Lei aveva poco più di trent'anni e una fame di sesso arretrata. Avrebbe potuto sfruttare il pomeriggio per masturbarsi sul letto e lisciarsi i lunghi capelli biondi. Si era pure comperata un bel cazzo di gomma di nascosto dal marito, lo usava quando si sentiva sola e annoiata immaginando che quel cazzo di gomma fosse l'uccello potente di uno sconosciuto venuto apposta per scoparsela a dovere.
Disgraziatamente si ruppe un tubo in bagno e in fretta e furia dovette cercare su internet un idraulico disposto a venire in men che non si dica a casa per riparlarle il tubo del lavandino. Addio sogni di masturbazione e pomeriggio impegnato a sgrillettarsi la fica. Doveva far aggiustare il lavandino prima che la casa si allagasse. Aveva voglia di veder la casa allagata di sborra di qualche uomo, non dell'acqua del lavandino.
Sfogliando le pagine internet si imbattè in un nome che la ispirava. Giovanni Pelogrosso era un omone sulla quarantina, due bicipiti che sembravano una statua, un metro e novanta di altezza, carnagione scura, capelli leggermente brizzolati.
Chiamò il numero e l'uomo dall'altra parte si fece dare l'indirizzo.
Tiziana era leggermente intimidita da questo omone gigantesco che si era presentato a casa sua neanche quindici minuti dopo la chiamata.
L'idraulico chiese quale fosse il problema e dopo la breve spiegazione di Tiziana si mise al lavoro, riparando in pochissimi minuti il tubo del lavandino che si era rotto.
"Signora" - disse l'uomo - "Non era un gran problema quello per cui mi ha chiamato. Mi sentirei in colpa a farle pagare la manutenzione. Si era solo allentato un pò il sifone del lavandino, avrebbe potuto aggiustarlo anche lei"
L'uomo fece avvicinare Tiziana al lavandino e le mostrò il sifone appena appena allentato.
"Ma signor Giovanni... posso chiamarla Giovanni?Posso darle del tu?"
"Ma certo sciura! Non si preoccupi. Mi dia pure del tu"
"Io non vorrei averla fatta venire qua per niente, mi dica quanto le devo"
"Guardi signora Tiziana, facciamo così, le faccio pagare solo i 20 euro dell'uscita, ero già qua in zona, non mi sono neanche spostato di tanto per venire a casa sua"
"Sicuro non sia un pò poco? Non voglio averla fatta scomodare per nulla"
L'idraulico guardò Tiziana, la squadrò per benino, tanto che la donna si sentì nuovamente imbarazzata per quegli occhi che la fissavano ormai da una trentina di secondi. Lo sguardo dell'uomo si era soffermato soprattutto sulla camicetta della donna che era rimasta distrattamente sbottonata in alto, lasciando intravedere due belle graziose pere ancora giovani e sode.
"Senta un pò signora Tiziana" - disse Giovanni - "Una cosa che potrebbe fare per me ci sarebbe, se non è di troppo disturbo"
"Mi dica Giovanni..."
"Le andrebbe di darmi il culo, mia moglie non vuole fare sesso anale con me perchè c'ho il cazzo troppo grosso dice. Se a lei va bene, la consideriamo come saldo mancante della manutenzine del lavandino"
Tiziana ci pensò su un attimo, non aveva mai tradito fisicamente il marito. Ogni tanto nei sogni aveva pensato di scopare con altri uomini ma non si era mai trovata di fronte a una situazione del genere. In più, quell'uomo chiedeva di entrarle nel culo, non l'aveva mai fatto, non sapeva se avrebbe sofferto il dolore dopo essersi fatta penetrare da Giovanni.
"Guardi signor Giovanni... capisco la richiesta, ma non è possibile fare un'altra richiesta? Io il culo non l'ho mai dato a nessuno...sa com'è..."
"Ah capito Tiziana. Scusi se sono stato offensivo o invadente. Pensavo le avrebbe fatto piacere prenderlo in culo da me"
"No signor Giovanni, non è che non mi ha fatto piacere... è che temo di non essere capace di darle il culo... non è che preferisce un bel pompino? E' più semplice prenderlo in bocca per me che farmi inculare..."
"Se vuole Tiziana possiamo fare entrambe le cose... si fida di me?"
Tiziana annuì e si fece coraggio. L'idraulico le sorrise e la prese con dolcezza da sotto le spalle e la portò in camera da letto. Era aperta, la donna lasciò fare Giovanni senza opporre resistenza.
"Adesso le dico io come faremo sciura Tiziana. Non si preoccupi, sarà un pò doloroso all'inizio ma poi vedrà come le piacerà l'anale"
"Mi fido di lei signor Giovanni. Ho visto com'è stato onesto e garbato con il lavandino, lo sarà sicuramente anche col mio culetto..."
"Quanti anni ha signora Tiziana, scusi se glielo chiedo?"
"34 appena compiuti perchè?"
"Mi chiedevo quanti anni avesse, sembra più giovane. E ha delle belle tette davvero da come ho visto dalla scollatura. Sicura che non l'ha mai preso in culo in 34 anni? Come mai?
"Ho paura del dolore al buco del culo Giovanni... son timidina io"
L'uomo spinse la donna sul letto e la mise a pecora, così come si conviene ad una bella inculata. Giovanni sentiva il corpo teso e preoccupato della donna, era come se fosse la sua "prima volta". Di culo era la sua prima volta.
Con delicatezza le tolse i panatloncini e le mutandine e il culo di Tiziana si presentava bello bello rotondo davanti a lui. L'uomo si era slacciato i pantaloni e aveva tirato fuori l'enorme pisello, che già pregustava l'idea di infilarsi tra le chiappe morbide di quella casalinga bionda e porcella.
"Ora entro Tiziana. Fatti coraggio. All'inizio sentirai un pò di male ma poi sai che piacere"
Giovanni sputò sulla punta del cazzo per lubrificarlo e con delicatezza centrò il buco del culo di Tiziana. Sentì il brivido emozionato della donna e poi iniziò la penetrazione vera e propria. La donna si era subito abituata al grosso cazzo dell'idraulico che la stava penetrando da dietro. L'uomo mantenne un ritmo piuttosto delicato sulle prime, non voleva subito scopare il culo della ragazza con forza...
"Ti piace?" - chiese lui
"Certo... godo come una troia... incula incula Giovanni, inculami più forte"
L'uomo non se lo fece ripetere una seconda volta. Ottenuto il permesso dalla padrona di casa iniziò a far scivolare il cazzo ancora più forte nel culo di Tiziana, tenendola dai fianchi ben salda fra le sue manone gigantesche.
"Sto per venireeeeee...." - gridò Tiziana
"Anche iooooo..." - rispose ansimando l'idraulico.
Uno spruzzo di sborra calda bagnò il buco del culo della casalinga, in un mix di energia e odori che venivano sprigionati dal cazzo di lui e dal corpo di lei.
"E' stato bellissimo" - disse Tiziana, massaggiandosi il buco del culo appena sverginato...
"Son contento Tiziana, anche per me è stato bello. Mia moglie non mi da mai il buco del culo, son costretto a chiederlo alle clienti quando vado in casa loro"
"E te lo danno tutte il culo?"
"Molte si, i loro uomini non fanno ste cose. Siete tutte porcelline voi casalinghe. E tu lasciatelo dire Tiziana, sei una figona pazzesca. Mi fai impazzire. Anzi, me l'hai fatto alzare da subito, appena entrato dalla porta"
Tiziana si sentì lusingata come donna a sentirsi oggetto di attrazione sessuale da parte di quell'omone che per caso era giunto in casa sua.
"Ma il pompino quando te lo faccio Giovanni?"
"Chiamami venerdì che dovrei essere in zona e ci facciamo un secondo appuntamento. Ora devo andare che c'ho una chiamata a 200 metri da qui, una lavatrice rotta. Il mio numero lo hai Tiziana. Preparati bene la bocca che come vedi ho il cazzo enorme, quando poi ti faccio fare qualche bel deepthroat vedi come ti vien da soffocare!"
"Non vedo l'ora Giovanni. Devo anche farti trovare qualcosa di rotto per giustificare a mio marito la chiamata?"
L'uomo ci pensò su un attimo poi disse a Tiziana di seguirlo in bagno.
"Vedi il sifone? Svitalo un pò che uscirà un pò d'acqua, così avrai la scusa con tuo marito per avermi chiamato"
I due si guardarono negli occhi, si lanciarono una slinguazzata in bocca per salutarsi e l'idraulico prese il suo giro di appuntamenti per il quartiere.
Tiziana tornò sul letto a massaggiarsi il culo e a masturbarsi la fica. Si annusò le dita, puzzavano ancora della sborra di Giovanni che le era colata sul buco del culo e nelle mutandine.
Non vedeva l'ora di prendere in bocca quel grosso uccello.
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