Una storia metropolitana - 1a parte

  • Scritto da Ascribal il 15/07/2020 - 21:37
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Una storia metropolitana. Vera, falsa, che importa? Potrebbe essere ma forse non è, o forse sì.
Il mio intento è che colui/colei che legge viva i momenti raccontati, e nel caso specifico, mi auguro che si ecciti o perlomeno si turbi un po'!
E che condivida con me pensieri ed emozioni. Una sorta di feedback, insomma.

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1a parte - L’incontro

 

Hotel Belsito, camera 302

 

-Marina, finalmente!!
-Ciao! è molto che aspetti?
-Non molto in realtà! Vieni qui, fatti abbracciare.
-Aspetta, fammi togliere la mascherina.
-Allora, stai bene? tuo marito, i ragazzi? nessun virus che circola tra di voi?
-No no, per fortuna. Piuttosto tu? Mi sei mancato.
-Anche tu. Riguardo il Covid, no, tutto bene, ma siamo rimasti chiusi in casa tre mesi!
-Vieni qui, baciami.
-..............

-Mmmm...proprio come la ricordavo....morbidissima la tua lingua
-Zitto, continua...
-............

-Stringimi forte, muovi le mani sulla mia schiena
-Nostalgia?
-E’ una vita che sogno le tue carezze. Dall’ultima volta sono in continua crisi d’astinenza.
-Ti sei masturbata, pensandoci?
-Eh sì, lo confesso....molte volte.
-.........

-Dai dimmi Alberto, quando arriva?
-Impaziente?
-Non so....curiosa sicuramente, ma ho un po’ di timore. Non mi rendo conto esattamente di cosa avviene, come sarà...
-E tu devi avere sempre tutto sotto controllo, vero?
-Stupido...e comunque sì, mi conosci.
-Hanno bussato, dev’essere lei.
-Su, vai ad aprire!

-Eccoti! Ciao Simona, come stai?
-Ciao Alberto, tutto bene, grazie! Tolgo la mascherina.
-Ok, ma sei bella anche con la mascherina!
-Ma grazie! Comunque meglio senza, almeno si respira.
-Vieni, ti presento Marina.
-Si si, non vedo l’ora.
-Marina, ecco Simona, che ne dici?
-Ciao Simona, piacere di conoscerti. Ma sei giovanissima!
-Seeee....quasi vent’anni!
-E ti sembrano tanti???? Io cosa dovrei dire?
-Non so...sei comunque una bella signora!
-Uh, che orrore! mi hai chiamata bella signora! Vuol dire che sono irrimediabilmente vecchia!
-Ma noooo! Posso sapere quanti anni hai?
-Sono quarantasei, cara ventenne!
-Beh, ne dimostri di meno, giuro! Direi...quaranta? E comunque io vent’anni non li ho ancora!
-Quaranta? Bah...sempre il doppio dei tuoi...
-Avete finito voi due?
-Si si Alberto! In fondo non ci siamo mai viste prima, è giusto che approfondiamo, vero Simona?
-Hai ragione Marina. Abbiamo rotto il ghiaccio. Ora sono più tranquilla, sei simpatica, anche se mi rimane un pochino di soggezione.
-Ma figurati!Non dirlo nemmeno per scherzo!
-Infatti, Marina mette tutti a proprio agio, non preoccuparti Simona. Posa pure lo zainetto.
-.........

-Marina...adesso baciala
-Oh Gesù, non ho mai baciato una donna in vita mia! Mi sento imbranatissima...
-Allora ti aiuta Simona.
-Caschi male, Alberto, non ho nessuna esperienza su queste cose....a tre....e nemmeno a due, non troppo, almeno!
-Marina, esperienze....ricordi? sei tu che volevi provare tutto. Baciala sulla bocca come se baciassi un fidanzato, o tuo marito. Ecco, brava, avvicinati. Abbracciatevi.
-.........

-Apri bene Simona, accogli la lingua di Marina, fai in modo che ti esplori tutta la bocca. Brava Marina, vedo che ti stai sciogliendo, non badare se ti scivola un po’ la saliva sul mento, brave, continuate. Non staccatevi.
-.......

-Dio che batticuore Alberto!
-Ti piace?
-Sì, devo ammetterlo. Ma sono ancora un po’ frenata...è così giovane...
-Potrebbe essere tua figlia.
-Non ridere, non ripeterlo, mi imbarazza.
-Lo sai che mi eccita il tuo imbarazzo.
-Lo so, tu sei pericoloso!
-Tu hai figli Marina?
-Sì Simona, due. La più grande ha sedici anni, il piccolo ne ha undici. Non parliamone più, baciamoci ancora....a te è piaciuto?
-Oh sì, molto particolare...se penso che un quarto d’ora fa ero in strada che cercavo l’indirizzo ed ora sono qui che....
-Mmmm...dai, proviamo ancora....
-........

Alla mia destra, in piedi, Simona con la sua minigonna, e a sinistra Marina con il suo vestito a filo ginocchio, molto adatto ad una bella signora leggermente in carne come lei.
Mi inginocchio e le accarezzo contemporaneamente entrambe sotto la gonna. Le cosce liscie e sode di Simona rivelano una parte del suo corpicino grassottello da adolescente. Al primo contatto delle mie dita sulla parte interna delle cosce, Simona tende ad allargare subito le gambe, appena un po’, un riflesso incondizionato, forse. Continuo ad accarezzarla, senza però giungere alle mutandine.
Al contrario, le mie carezze sulle cosce di Marina fanno sì che lei tenda a stringere un po’ le gambe, probabilmente anche qui un riflesso incondizionato. Le cosce di Marina, grosse e morbide, prosciutti da palpare e da mordere.

Non ho bisogno di parlare, loro continuano a baciarsi, ora sulla bocca, ora sul collo, emettono sospiri e qualche gemito.
Voglio agire con attenzione, per entrambe si tratta di una prima volta, vorrei che fosse una giornata piacevole, da ricordare.
Sollevo dietro la gonna di Simona e la blocco oltre la vita.
Anche la gonna di Marina, allo stesso modo, pinzata sotto la cinturina.
Prendo i polsi di Marina e la obbligo a posare i palmi sul sedere di Simona, sento che tenta di opporsi, sembra che abbia quasi paura di toccarla, ma cede quasi subito. Faccio in modo che le accarezzi le natiche, Marina impara in fretta, muove le mani, si vede che sta esplorando quel nuovo mondo. Simona indossa un perizoma blu, un filo teso tra le chiappe.
Guido le mani di Simona fin sul culo di Marina, un culo possente, ampio, probabilmente merito delle due gravidanze. Simona si diverte subito a palparlo a fondo, premendo le dita sulla carne come per saggiarne la consistenza. Marina indossa una classica mutandina bianca con un filo di pizzo. Da vera signora, molto elegante.


 

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