Un pomeriggio in soffitta

  • Scritto da Cantaloop74 il 20/04/2020 - 13:56
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Visto che vivo in un piccolo appartamento e non ho posto dove allestire una palestra, un giorno mi venne l'idea di portare tutti gli attrezzi nella soffitta condominiale. Visto che non era frequentata da nessuno dei miei vicini e che vi facceva molto caldo,  iniziai ad allenarmi spogliandomi sempre di più, fino a restare solo con gli slip. Continuai così per due o tre settimane,  ogni tanto usavo quello spazio così appartato per vedere dei video porno lontano dagli occhi di mia moglie, Una sera dopo aver finito con l'allenamento ero cosi intriso di sudore che le mie mutande eramo fradice e metevano in mostra il mio uccello. Non so perché ma quella vista mi fece eccitare e il mio pisello inizio a gonfiarsi sotto lo slip bagnato, il che suscitò in me una voglia strana e inedita di vedere altri cazzi e nella mia fantasia magari nodosi e sudati. Quindi iniziai la mia ricerca che mi portò su un sito gay, li mi si aprì per la prima volta un mondo nuovo, tutti quei cazzi enormi mi fecero impazzire e iniziai a segarmi. Preso dall'eccitazione, non ho sentito dei passi che si avvicinavano alla porta della soffitta e così continuai a masturbarmi. Travolto da quella nuova smania mi sono infilato un dito nel culo e ho iniziato a penetrarmi prima piano e poi sempre più intensamente fino a venire copiosamente, Rimasi seduto per terra a godermi il mio orgasmo  e quando mi accorsi che c'era qualcuno fu troppo tardi, la porta ormai si stava già aprendo. Provai a rialzarmi per coprirmi, ma fu inutile perché mi ritrovai davanti il mio vicino G. che mi guardava stupito.Anzi nel provare a rialzarmi con gli slip abbassati inciampai e lo smartphone scivolò verso i suoi piedi, lui si inchino per raccoglierlo e li vidi la sua espressione cambiare e sul suo viso stamparsi un sorrisetto malizioso.

Tra me G. non è mai corso buon sangue, così quando si inchinò a raccogluere il mio cell che era finito tra i suoi piedi e aver visto il video che ancora andava sul mio cell, deridendomi mi disse:

《 Ciao, P. come và? Vedo che ci stai dando dentro, ma non con la palestra》e dopo aver riso disse:《 Mi sei sempre sembrato un po' frocetto, ma non pensavo che ti piacesse davvero il CAZZO》 ancora risate.

In quel momento avvrei solo voluto nascondermi per la vergogna,, non sapevo cosa fare e rimasi per terra nudo con le mutande abbassate e il mio ucello che ormai si era ammosciato e se possibile sembrava ancora più piccolo del soito.

G. mi squadrava dall'alto in basso, lui che era un toro, muscoloso e virile, però mi accorsi che non mi guardava schifato,  anzi scorsi nel suo sguardo qualche altra sensazione. Infatti ad un certo punto mi porse la mano per farmi rialzare, e io gliela diedi, però invece di aiutarmi ad alzarmi ad un certo punto mi prese per la nuca e mi portò la faccia verso il suo pacco, in quel momento ancora sotto shock mi accorsi che aveva il cazzo già in tiro. Mentre G. mi schiacciava la faccia sul suo uccello, mi sussurrò, che mentre io mi segavo alla vista di quei cazzi enormi lui aveva filmato tutto e che se non volevo che il condominio e sopratutto mia moglie avessero visto la scena sarei dovuto essere molto gentile con lui.

A quel punto lasciò andare la mia testa e mi disse di rialzarmi, io ubidiente mi sono rialzato e ho tirato su gli slip per coprirmi. Però G. mi fermò dicendomi di rimanere nudo. Si avvicinò e mi disse 《ora caro il mio frocetto, visto che ti piacciono i grossi calibri ti faccio divertire io》 si abbassò i pantaloni e rimase con solo i boxer, che però contenevano a stento un cazzo ormai grosso ed eccitato. A questo punto mi fece segno di metteri di nuovo in ginocchio davanti a lui. Così quando mi abbassai e mi portai col viso all'altezza del suo pacco, G. liberò la bestia che aveva tra le coscie. Venni colpito dal suo cazzo sulla faccia e d'istinto allontanai la testa e feci per rialzarmi, pero subito G. mi prese e mi riportò con forza nella posizione di prima dicendomi di non farlo più altrimenti mi avrebbe sputanato.

Così mi ritrovai di nuovo col suo cazzo completamente eccitato sul viso. E fu allora che mi resi conto di quanto fosse enorme, io ho un cazzetto "normale" di circa 14/15 cm, il suo invece ne misurava almeno 25 in lunghezza ma sopratutto era grosso quattro volte il mio.

G. evidentemente si accorse dei miei pensieri e disse《Ti piace vero? Tranquillo tra poco lo assaggi. Così senza che io potessi  dire niente mi obbligò a leccargli la capella, io inizialmente ero un po' schifato e mi opponevo, però ad un certo punto qualcosa in me é scattato ed il mio cazzo ha iniziato a indurirsi. Questa situazione dl abbuso é  violenza mi eccitava, così ho iniziato a leccare il suo cazzo mostruoso, G. si accorse che il mio cazzetto era in tiro, e mi disse 《Hai visto che ti piace, continua a leccare troia, lo sapevo che il mio bastone ti sarebbe piacciuto. Quasi quasi mi dispiace far godere come una cagna uno stronzetto come te,  ma oggi mi sento buono, cosi ti farò diventare la mi puttana》.

Iniziai così a spompinare l'enorme cazzo di G. che non mi dava respiro, mi teneva per la nuca, fottendomi la bocca sempre più in fondo fino a soffocarmi. Io non riuscivo a tenerlo tutto in bocca però mi abbandonai a quell'uomo come una troia, cercando di farlo godere, ma G. era una furia e non aveva nessuna intenzione di fermarsi così presto, infatti mi riempì la bocca col suo cazzo per almeno quindici minuti con un ritmo sempre più intenso. Quando il porco si accorse che non ce la faccevo più, mi diede tregua, faccendomi rialzare, quardò il mio uccellino ormai in tiro e iniziò a segarmelo, dicendomi che io non potevo toccarmelo mai da solo e che sarebbe stato lui a farmi avere la mia parte di godimento.

Dopo quelle parole, pensai volesse farmi una sega e che forse il rapporto non sarebbe stato a senso unico, ma mi sbagliavo, infatti di scatto mi voltò e faccendomi appoggiare con le mani sulla panca per gli addominali mi mise a novanta gradi con il mio culo alla sua mercè.

G. mi disse che ora sarebbe iniziato il divertimento, così iniziò a leccarmi il culo, con una mano mi allargava le chiappe e con l'altra stringeva le mie palle. La sua lingua piano piano iniziò ad entrare nel mio buchetto e mi diede una sensazione di piacere fortissima che mi fece dire parole inaspettate 《dai G. leccami il buco del culo come fosse una fica, dai sfondami mi sento una cagna in calore sono la tua puttana ...》 insomma mi trasformai in una troia assetata del suo cazzo enorme. A quel punto G. si fermò e fiero di come fossi ormai il suo nuovo gioccattolo mi disse 《puttanella hai il buco stretto ma vedrai che la cosa durerà poco》 e rise, poi continuò dicendomi 《vedrai come ti piacerà il mio cazzo, ti riempirò fino allo stomaco, e tu mi chiederai di continuare perchè sei un frocio represso che non aspettava altro che un palo di carne》 e io ormai preso da una smania incontenibile risposi 《si G. fammi provare il piacere di essere chiavato in culo da un vero uomo》.

Alle mie parole, il porco del mio vicino mi schiaffegiò più volte le chiappe e mettendomi la mano davanti alla mia bocca mi disse 《dai puttanella sputa più saliva che puoi ti servirà 》e poi ancora 《non ti voglio distruggere il culo altrimenti poi non mi divertirò più》.

Fu cosi che iniziò a lubrificarmi il buco del culo infilandomi prima un dito e poi ancora un altro, in modo da farmi allargare i muscoli del mio buchetto. All'inizio fece male però il bastardo ci sapeva fare e iniziò a procurarmi piacere. Sembrava tutto tranquillo, quando mi sento mettere una mano in bocca che mi impediva di parlare e subito dopo sentivo che mi aveva appoggiato la sua capella sul buco del culo. Fu un attimo, ho sentito le fibre del mio culo lacerarsi, un dolore impressionante mi avvolse e raggiunse il mio cervello, provavo ad urlare e non usciva un fiato, ho provato a divincolarmi ma era ancora piu doloroso. G. a quel punto mi disse 《stai calmo che ora passa, piu cerchi di opporti e più farà male》Dopo queste parole provai a rilassarmi ed effettivamente facceva meno male, il vicino si accorse che soffrivo di meno e lentamente ma con devisione inizio a scoparmi il culo come se fossi una donna. Mano a mano che aumentava il ritmo sentivo il mio culo che si bagnava come una figa e fu così che mi ritrovai ad assecondare i suoi movimenti cercando di far entrare quel mostro sempre più in fondo. Quando G. si accorse del mio piacere, ridendo mi disse 《hai visto troia come lo vuoi, dopo questo pomeriggio non potrai più fare a meno del cazzo in culo, anzi penso che non riuscirai più nemmeno a soddisfare tua moglie, forse sarà lei che ti inculerà con un bel cazzone di gomma e fino ad ora ho solo scherzato , ancora non  l'ho infilato tutto dentro》.

A questo punto sfilo il suo cazzo gigante dal mio culo in fiamme, mi fece girare e distendere sulla panca e disse 《ora ti chiavo guardandoti in faccia troia, cosi vedo come gode una cagnetta in calore come te》io senza opporre resistenza divaricai le gambe e mi ritrovai a dirgli《Siiii dai spaccami ancora voglio godere come la vacca che sono》non credevo alle mie orecchie mi appellavo al femminile, ma ormai ero la sua troietta vogliosa. A queste mie esternazioni G. sputò sul suo cazzo mi prese per le caviglie e mi spinse in un colpo solo il suo cazzo per tutta la lunghezza nel culo. Sentii un dolore lancinante e per un attimo forse persi conoscenza, però vederlo che mi appriva il culo come un  toro da monta mi fece subito iniziare a godere, gli urlavo di non smettere mai, che avvrei fatto tutto quello che voleva etc etc, quando ad un certo punto ho sentito una sensazione nuova, e un calore indescrivibile mi si formò nel basso ventre e vidi il mio cazzo sborrare come un vulcano, senza che lo toccassi. Rimasi incredulo nel vedere il mio cazzetto che veniva grazie a quel cazzo fenomenale. G. quando si accorse che venivo tolse il suo palo dal mio culo e mi disse 《 sei una grandissima zoccola, hai visto che alla fine ti ho fatto squirtare come la troia infoiata che sei》a questo punto mi montò sopra il petto pieno della mia sborra, la raccolse  e passandosela sul suo cazzo ancora pompatissimo mi disse 《finocchietto ora ti affogo con la mia sborra bella densa》 cosi avvicinò il suo uccello enorme alla mia bocca e inizio a sbattermelo in faccia segandoselo, finché innarcando la schiena e gridando mi disse《vengo troia, apri la bocca e bevila tutta》.

Io di riflesso ho aperto la bocca e mi sono sentito innondare da un fiotto enorme di sborra calda, e poi un altro e un altro ancora, finchè non avendo più spazio, chiusi le labbra e deglutii tutto quel caldo liquido dolciastro e denso. A questo punto G. finalmente esausto, iniziò a tranquillizzarsi e mi disse con un tono più amichevole 《cazzo che scopata, sei fantastica, la migliore fighetta che mi sono trombato negli ultimi mesi,》anche io avevo ripreso il controllo di me e replicai 《ho goduto come mai nella vita, ma perchè parli di me al femminile?》 e lui mi rispose ridacchiando 《semplice perchè tu da oggi sarai la mia puttana, e ti scoperò come e quando voglio, anzi mi sa che ci alleneremo spesso insieme》.

Fu cosi che da quel pomeriggio in soffitta divenni la puttana del mio vicino, che tra l'altro ha avuto ragione anche su un'altra cosa. Il mio sesso coniugale cambiò e di parecchio,  ma questa è un'altra storia....

 

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