Una coppia speciale.

  • Scritto da baxi il 31/01/2025 - 21:36
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Marco e Laura vivono insieme da anni. Si erano incontrati per caso, ma sarebbe più giusto dire scontrati in un parcheggio, quando lei urtò la macchina nuova di lui. Dopo un momento di puro furore, lui, uscendo dalla macchina, si vide davanti una splendida femmina, venticinque anni, alta, probabile quarta di seno, con tutte le curve al posto giusto.
«Mi scusi, non l’ho fatto apposta.»
Esordì lei. Lui, da quel momento, si era già dimenticato del danno, era rimasto affascinato da lei. Si scambiarono i rispettivi dati per l’assicurazione e scoprirono che abitavano nella stessa via, ma a qualche km di distanza; lei, che aveva avuto i danni minori, si offrì di accompagnarlo al lavoro nei giorni in cui la sua auto sarebbe stata in riparazione. Da quel momento, cominciarono a frequentarsi e, a finire a letto insieme, il passo fu breve. Va detto che la prima volta fu un po' tesa per entrambi; venivano da esperienze alquanto deludenti e, nello scoprirsi disinibiti, fece loro sciogliere la tensione. Decisamente fu un buon inizio, che diede seguito ad altre occasioni di sesso, cui entrambi partecipavano in maniera un po' limitata. Fu dopo l’ennesima scopata che lui si decise a parlare.
«Sono consapevole delle mie doti e dotazioni, non proprio al massimo. Tu mi piaci, con te mi trovo proprio bene, sei calda, un po' frenata nell’iniziativa, ma poi, quando ti scateni, sei il tipo di donna che ho sempre cercato, quindi, se non ti vada bene, dimmelo e pace.»
Lei lo guardò con occhi lucidi.
«NO! Non è come pensi, tu sei fantastico; è che io... non so come dirtelo. Con te sto bene, mi piace tutto, è che, in passato, ho avuto delle fregature a fidarmi per cui mi è un po' difficile lasciarmi andare, ma tu mi piaci tantissimo.»
Dopo questo chiarimento, le cose migliorarono. Continuarono a frequentarsi e, un giorno, decisero che sposarsi era una cosa da fare per avere la giusta libertà in tutto. Passato il primo anno, il loro rapporto sembrava destinato alla monotonia, quando una sera, a letto, parlando di un collega di lei che le faceva una discreta corte, lui scoprì che, a pensare che lei potesse tradirlo, lo faceva eccitare tantissimo. La prese con impeto, si scatenò, le cominciò a leccar la fica, immaginava che da quelle labbra dolci, che stava succhiando, potesse sgorgare la sborra del suo amante che l’aveva appena posseduta e si mise a succhiarla come un assetato, facendola impazzire di gioia.

«Sì… così … vengo!»
Le sue grida riempirono la stanza e, per non spaventare i vicini, lui si rigirò e le infilò il cazzo in bocca.
«Sì … dai, succhiami!»
Urlò lui, cosa assolutamente superflua, dal momento che lei lo aveva ingoiato tutto. Poi la prese con impeto, le infilò dentro il cazzo in un solo colpo, mentre lei si divertiva ad esortarlo.
«Dai … sì … spingi … dai …spaccami…»
E lui la pompava sempre con nella testa l’immagine di lei fra le braccia di un altro. Fu una scopata sconvolgente, l’orgasmo arrivò nello stesso momento per entrambi, lui le riversò dentro un fiume di sborra. Sfiniti, col fiato corto, si distesero l'una accanto all’altro, lui le chiese se le era piaciuto, ma lei esitò qualche istante nel rispondere.
«Mi hai sconvolto, ma ho avuto l’impressione che stessi scopando come se gareggiassi con un altro. Scusa, mi rendo conto della cazzata, ma ho avuto questa impressione.»
Lui la baciò con tutto l’amore che provava per lei, quindi confessò la sua fantasia.
«Sì, in un certo senso hai ragione, ma non so come spiegarti, perché quello che ti dirò potrebbe offenderti. Per un momento ho immaginato che tu, mentre parlavi del tuo collega, potessi averci scopato.»
Lei ebbe un sussulto, lo guardò con occhi stupiti, lui si sentì gelare.
«Scusa, non volevo offenderti, ma mi sono eccitato, sai … io non…»
Lei lo abbracciò fortissimo, poi anche lei scoprì le sue carte.
«È vero, mi rendo conto che non sono una super fica, ma non credevo che ti potessi eccitare così, ma se ti fa piacere, o se mi scopassi sempre così, allora puoi pensare quello che vuoi.»
Fu l’inizio di una nuova vita per entrambi. Da quella sera, cominciarono a fantasticare su tutto e tutti. La cosa che, per molto tempo, li rese due assatanati di sesso, fu il racconto di come lei aveva scoperto il sesso. Laura, all’inizio era titubante, ma poi, dietro le forti insistenze di lui, si lasciò convincere.
Tutto era iniziato un’estate, lei aveva solo diciassette anni, era in vacanza dai suoi nonni in campagna. Una mattina erano tutti spariti, lei si rese conto di esser sola e, cercando di capire dove potessero essere, arrivò al casale vicino casa, dove il vicino, il vecchio Bruno, aveva un toro da monta. Quella mattina facevano montare la giovane vacca di suo nonno. Lei si ritrovò nascosta dietro il fienile. C’erano il nonno, Bruno e la moglie di questi. Lei si nascose dietro il fieno e si vide tutta la scena del toro che montava la vacca. Lei non aveva mai visto un simile spettacolo: erano tutti eccitati, lei si sentiva bruciare fra le gambe, mentre con lo sguardo fisso sul cazzo del toro, sentiva un languore allo stomaco. Era eccitata, lo vide infilare quel meraviglioso arnese dentro la vacca, lo vide spingere e la femmina muggire, soddisfatta. In lei, in quel momento, prese forma l’idea che quello era un vero cazzo! Tutti assistevano eccitati alla monta. I due maschi si divertivano a stuzzicare la femmina che avevano vicino e, quando l’animale finì e scese dalla vacca, la donna si avvicinò, mentre commentava che la vacca doveva essersi divertita, si mise a sfidare i maschi ad esser all’altezza del toro. Ne seguì che il nonno si mise a strusciarsi alla moglie di Bruno, che, a sua volta, si faceva succhiare il cazzo, poi, tutti e tre si distesero sul fieno vicino a lei e la donna si prese il cazzo del nonno dentro il culo, con un grido misto di dolore e piacere.
«Piano! … Mi fai male! Porco! … sì … dai spingilo tutto dentro!»
Mentre si godeva il nonno, l’altro si mise in modo da infilarle il cazzo in fondo alla gola.
«Dai, succhiami bene, che poi ti scopo!»
Disse il marito. Poco dopo mise in atto quanto previsto. La fece girare, senza sfilarle il cazzo dal culo e, in un solo affondo, le piantò tutto il palo dentro la fica. Lei ebbe un grido da animale ferito, la bocca era spalancata.
«… aaahhhhiiiii…Piano! … Siete due maiali bastardi!»
Poi, cominciò a godere.
«Sì … dai, più forte! …VENGO! … mi fate morire!»
Urlò con tutto il fiato che aveva. Per Laura fu uno spettacolo fantastico. Lei sentì forte il bisogno toccarsi la micetta bollente, regalandosi alcuni orgasmi sconvolgenti. Nei giorni che seguirono, si mise di punta con suo nonno. Lui aveva il cazzo più grosso di tutti, lei lo voleva. Alla fine lui, una mattina, la fece inginocchiare nella stalla e tirata fuori la sua bestia, le impartì i primi rudimenti.
«Dai piccola, vediamo che sai fare; succhialo bene.»
Ma, per quanto la sua bocca fosse ampia e le labbra carnose, a mala pena riuscì a infilarne la metà. Lo succhiava con vero impegno, lui godeva:
«Sì …da brava, succhia così! … sei proprio brava… meglio di tua nonna.»
Lei nell’udire quelle parole, sentiva la fighetta bruciare di desiderio. Quando stava per decidersi a farsi scopare, lui le infilò di più il cazzo in gola e venne.
«…UHUMMM … piccola… sì … bevi e ingoia, che ti crescono le tette.»
Una serie impressionante di schizzi si riversò in bocca, lei cercava di contenere tutto, ma alcuni rivoli le fuoruscirono dalle labbra, era buona, era dolce e subito la trovò piacevole. Lui si calmò, lei raccolse anche le gocce uscite, lui sorrise.
«Mi hai sfinito! Questa mattina mi sono scopato tua nonna, ora sono esausto. Vorrei farti godere, ma sono ammosciato. Però, se vuoi, io…»
E così dicendo la sollevò e la distese su di una balla di fieno. Le tolse le mutandine fradice, si mise a leccarle la fica con la sua rugosa lingua. Faceva su e giù in maniera da introdurre la punta, ogni volta che percorreva lo spacco. Lei cominciò a godere come mai prima.
«Sì … mi … fai …no! … vengo! … sì … Vengo! ... continua!»
Fu scossa da brividi incredibili, che la facevano tremare tutta. Per tutta l’estate, lui continuò a farle succhiare il cazzo, lei divenne bravissima, ma, sebbene volesse di più, non vi fu nessuna possibilità. Durante l’inverno, aveva avuto altri cazzi da succhiare, ma mai nessuno tanto grosso quanto quello di suo nonno o Bruno. Decise che spettasse a loro il dovere di sverginarla. L’anno dopo, preferì passare alcuni giorni in campagna da suo nonno: era decisa a mettere in pratica la sua idea. Passarono alcuni giorni e lei si divertiva a provocare i due maschi, tanto che Bruno, un giorno, chiese a suo nonno.
«Ma la ragazzina è in calore, come una vacca?»
Lui sorrise e annuì.
«Credo che voglia esser montata.»
L’occasione arrivò con la mietitura. Di giorno mietevano e poi, con il fresco della notte, facevano i covoni. Quella sera finirono verso le undici, mangiarono dei panini. Mentre mangiavano, lei notò che suo nonno e l’altro, si divertivano a far bere le donne, ma non lei. Le fu chiaro che volevano ubriacarle, cosa che avvenne poco dopo. Sbronze, le donne si addormentarono. Essi, allora le proposero di andar a fare il bagno al fiume, cosa cui lei aderì con piacere. Raggiunto il posto, si misero nudi. Immersi nell’acqua incominciarono a toccarla dappertutto, lei si eccitava tantissimo, loro avevano già i cazzi durissimi. La portarono a riva e, distesala sull’erba, cominciarono a leccarla tutta. Erano due demoni, le cui mani erano presenti in ogni parte del suo corpo. Lei era in preda ad una frenesia tremenda: li voleva, li succhiava, li prendeva in bocca.
«Sei proprio brava!»
Le dissero insieme. Poi suo nonno si distese supino, lei salì su di lui e si impalò su quel magnifico palo. Sentiva la grossa cappella aprirsi la strada in lei, lo sentiva penetrare nella sua fica, che si dilatava al passaggio di quella enorme nerchia. Lei non provò nessun dolore, ma solo piacere, che divenne orgasmo nel preciso istante in cui lui raggiunse il fondo.
«Oddio che bello! … sì … VENGO!»

Urlò, tremando tutta. Aveva avuto il suo primo orgasmo; era quasi svenuta dal piacere. Mentre scopava con suo nonno, l’altro le aveva piantato il cazzo in gola. Letteralmente dentro la gola. Lo succhiava con determinazione, ma lui aveva un’idea diversa dal venirle in bocca. La fece distendere sul nonno e, lubrificato il culo con della saliva, cominciò ad entrar lì.
«Fa piano, credo che sia vergine anche lì.»
Suggerì suo nonno, mentre agevolava l’amico ad entrare. Lui fu delicato, ma, appena dentro, prese a pomparla con impeto e forza. Lei, in preda ad un delirio erotico, prese ad incitarli.
«Si … forza, spanatemi tutti i buchi! …vengo! … godo! … sì, spaccatemi, tori meravigliosi … come una vacca!»
La scoparono tantissimo, sborrando insieme dentro di lei. Lei si mise d’impegno e riuscì a farli tornare duri. Il seguito fu che i due si scambiarono i posti. Quando suo nonno entrò nel culo, lei ebbe un brivido di paura, ma il piacere che la sommerse, fu tantissimo. Dopo quella notte, solo due altre volte lei ebbe l’occasione di scopare con loro. Poi i suoi genitori si trasferirono in un’altra città per lavoro, lei avvertì subito la mancanza di un grosso cazzo che potesse riempirla. Per due o tre anni non riuscì mai a trovare un vero toro, che la facesse godere tanto. Poi un giorno, per caso, vide un muratore, che stava lavorando alla ristrutturazione di casa sua, pisciare. Aveva un cazzo degno di questo nome, era grosso e molto largo di circonferenza. Decise di averlo. Notò che lui, a differenza degli altri, non andava a pranzo a casa, ma se lo portava e mangiava sul luogo di lavoro. Tornò casualmente a casa durante la pausa pranzo, lo vide solo che mangiava, gli si parò davanti e, sollevata la gonna, gli mostrò la fica nuda.
«Io, anzi lei, avrebbe fame.»
Lui non se lo fece ripetere due volte. Tirò giù i pantaloni, scoprendo quel magnifico cazzo già semiduro. Lei si inginocchiò, lo prese in mano e se lo portò alla bocca. Lui le pompava il palo dentro la gola.
«Da brava ... succhialo, che poi te lo pianto dentro.»
A quelle parole lei si scioglieva. La sua fica era un lago, si sollevò e, giratasi si mise a 90 gradi.
«Che aspetti, dai ti voglio!»
Le infilò dentro il cazzo in un colpo solo. Lei ebbe un orgasmo immediato.
«Aprimi tutta! Sì… dai, fammelo uscire dalla gola!»
La pompava con impeto, quasi con violenza. Godette come non faceva da tempo. Le sborrò dentro, spingendo sempre più in profondità quel magnifico palo.
«Sì … vacca … tieni sborro!»

Da quel giorno, lei divenne la sua amante e, per tre anni, fino a che la sua ditta non lo mandò a lavorare all’estero, passò del tempo, durante il quale, lei non riuscì più a trovare un altro toro degno di quel nome, poi, casualmente il destino le fece incontrare Marco. Lei decise che, per ora, andava bene così. Era dolce, fantasioso a letto, pur essendo normodotato ci sapeva fare, aveva un qualche cosa di porco, che a lei piaceva, anche se non sapeva bene cosa fosse. Durante tutti i suoi racconti, lui la scopava con incredibile libidine, eccitandosi sempre più alle sue parole. Poi fu la sua volta di raccontare le sue esperienze di maschio. Marco sorrise: lui di cose non ne aveva molte, viveva in una famiglia dai principi rigidi. Tutte le sue esperienze giovanili si erano ridotte a tante seghe. Durante il militare, una sera che era in libera uscita, vide una splendida fica e decise di farsi una scopata. Lei lo invitò a casa sua, si spogliò e solo allora lui si rese conto che lei era, in realtà, un travestito con perfette sembianze femminili. Era eccitato, lei gli fece subito un pompino e lui venne immediatamente. Lei sorrise e continuò a succhiarlo, il cazzo rimase duro, lei si girò e lui le infilò il cazzo in culo. Fu sconvolgente, godette come non mai. Dopo essersi calmati, lei chiese se gli era piaciuto e se sarebbe tornato di nuovo, lui disse di sì e, nei mesi successivi, non solo lui l’inculava con forza, ma una sera, mentre lei gli succhiava il cazzo, si girò e lui si trovò davanti alle labbra il cazzo di lei, per cui lo prese in bocca. Fu bellissimo, lo succhiò e ne godette tanto e, quando lei sborrò, Marco ingoiò tutto. Aveva fatto il suo primo pompino. Dopo questa esperienza il travestito, sorridendo, gli fece una nuova proposta.
«La prossima volta, ti inculo io!»
E fu così. Per quanto lui era sempre affascinato dalle donne, dopo quella volta, prese a non disdegnare anche un bel cazzo in gola o in culo. Dopo essersi rivelati il loro passato, Marco e Laura cominciarono a viver il loro rapporto felicemente. Consapevoli dei loro desideri ed esperienze, la loro vita sessuale ha avuto un diverso indirizzo. Prima hanno frequentato alcuni prive', ma, poco dopo, si son resi conto che era troppo scontato. Allora hanno pubblicato un’inserzione su un sito apposito, dove selezionare le persone giuste e i calibri desiderati. Lei si è rivelata inflessibile sulle dotazioni desiderate. Spesso incitava i suoi amanti a sfondare il culo a lui, che impazziva di piacere, sia nel veder la sua donna scopata da tutti liberamente. Oppure si eccitava nel sentire in che modo avevano goduto di lei e, questo lo eccitava tantissimo, come si eccitava quando un bel cazzo lo penetrava e lo pompava divinamente. Tre giorni fa, hanno festeggiato il loro decimo anniversario con una gang, veramente tremenda. Durante l’orgia, cui hanno partecipato dieci selezionatissimi super, ma super per davvero, extra dotati, lui ha potuto vedere quanto sia diventata vacca la sua Laura. Mentre uno le infilava il cazzo in fica e un altro si accingeva alla solita inculata, il primo lo ha esortato a penetrarla anche lui nella fica. Entrambi le sono penetrati dentro, ed è stato qualcosa di incredibile. Due extra insieme e direttamente nella fica! Lui è rimasto basito, mentre lei ha cominciato a godere da paura.
«Sì, ne prendo due: cazzo! …. Piano! … Mi sfondammmummmm…»
Un altro le si era appena infilato in bocca. È quasi svenuta dal tanto godere. Incredibilmente lo hanno fatto anche con il culo: in due dentro, anche dietro. Dopo averle ben lubrificato il buco, ampiamente spanato, le hanno infilato due cazzi insieme, ed anche qui lei ha goduto da urlo.
«PIANO! piano! Mi SGARRATE IL CULO! … porci sfondatemi …sì che … Godo! bellissimo!»
La sborra è schizzata a fiumi. Entrambi li hanno spremuti come limoni e si son fatti riempire tutti i buchi. Stremati, son rimasti distesi sul letto, lui ha abbracciato la sua Laura e, con la bocca ancora piena di sborra, l’ha baciata, e le ha sussurrato:
“Buon anniversario, amore.”
Penso siano una coppia veramente speciale.

 

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