Una giornata alle terme

  • Scritto da Lizbeth il 04/06/2021 - 08:24
  • 4.9K Letture

Finalmente sono riuscita a disfarmi dei miei mostri, si i miei figlie e il mio ragazzo sono dei mostri. Sono mesi che non riuscivo a prendermi una giornata per me e ho deciso di passarla alle terme, l'unica cosa che volevo era assoluta solitudine.

Appena arrivo alla reception riconosco Carla, lavorai con lei alcuni mesi, pago il biglietto di ingresso e la bacio sulla guancia, tra di noi, in passato, c'è stato qualcosa di più.

Appoggio la mia borsa nell'armadietto, inizio a spogliarmi e sento una voce che mi saluta soavemente.

Io rispondo con naturalezza, senza guardare la persona. Sono semplici saluti di rito che si fanno quando ci si trova nello stesso posto. Mi volto e vedo un bellissimo sedere sodo e mentalmente gli faccio i complimenti, indosso il mio costume e mi dirigo verso la vasca d'acqua calda, ho proprio bisogno di rilassarmi.

Mi accorgo di avere il costume troppo stretto, probabilmente la gravidanza mi ha fatto mettere su qualche chilo. Me lo aggiusto continuamente, a volte mi esce pure un capezzolo. Appoggio la testa a un cuscino, mi metto un asciugamano sulla fronte e li parto per un altro mondo. Non so come mai mi torna in mente il sedere visto poco fa, contemporaneamente sento una voce molto sensuale, però non capisco cosa dice.

Scosto leggermente l'asciugamano e vedo la donna degli spogliatoi, questa volta notai il suo bikini d'oro e il suo seno rifatto. Doveva avere sui 50 anni. Capelli bianchi corti, e un fisico allenato. La trovai interessante. Ho un deja-vu, mi sembra di averla già vista da qualche parte. Chissà quando lei e la sua amica mi hanno raggiunto, probabilmente mi ero assopita.

Comunque ora è il momento di fare la sauna, il vero motivo per cui ero li.

Evviva la cabina è vuota, mi tolgo il bikini e mi avvolgo nel mio asciugamano spumoso, mi sdraio su una panca e cerco la mia temperatura ideale e seleziono una musica rilassante.

Sento tutti i pori dilatarsi, la mia pelle rilassarsi, sto da Dio.

Un rumore mi distrae ma non noto nulla.

Qualcuno mi tocca, sobbalzo. E' sempre la donna di prima, mi sta seguendo. Mi sorride, anche quel sorriso l'ho già visto.

“Disturbo?” - La sua voce è flebile e la musica nascondo il suono ancora di più.

“Mi scusi?”

“Chiedevo se potevo stare qui con te, ho bisogno di depurare l'organismo”

“Certo, per carità” - tolgo i piedi dalla panca e lei occupa quel posto.

Lei allunga una mano - “Piacere Sabrina”

Contraccambio - “Lizzy” - ero imbarazzata - “A dire il vero Elisabetta, ma tutti ormai mi chiamano Lizzy”.

Sorride.

Passano i minuti e nessuno parla. Sento tra di noi una strana tensione. Vedo che si toglie l'asciugamano e rimane nuda - “spero che non ti dia fastidio”

Deglutisco e faccia la grande - “Si figuri, tanto siamo tra donne” - probabilmente sono diventata tutta rossa.

Vedo le gocce del sudore scorrere lungo il suo corpo tonico, sento una scossa tra le gambe, meglio che mene vada. Mi risistemo.

“Te ne vai di già”

“Vede signora, inizio a sentirmi poco bene”

“Bhe se vuoi abbassiamo la temperatura” - subito aziona il manometro - “Sei fidanzata?” - e ora cosa c'entra questa domanda.

“Bhe si” - penso se dire la verità o meno - “ho pure due figli”

“Ma dai cosi giovane” - Da una pacca alla panca - “Dai siediti accanto a me”

Stranamente obbidisco

“Quindi ti sei presa una giornata libera?”

Mi sciolgo un attimo - “in effetti si, gli ultimi mesi sono stati stressanti a non finire” - osservo i suoi capezzoli a punta - “In più tra poco tornerò a lavorare”

Mi appoggia una mano sulla gamba sinistra - “Come ti capisco, per fortuna ora vivo di rendita”

“Fortunata lei” - La sua mano è ancora sulla mia coscia, non ho il coraggio di diglielo.

“Se preferisci puoi rimanere nuda anche te” - indica l'asciugamano - “tanto ho prenotato la cabina per un ora”

Mi allontano - “o mi scusi, non lo sapevo, non avevo visto la prenotazione”

“no sciocchina hai capito male” - Mi sorride, mettendo la lingua tra i denti - “l'ho prenotata appena ti ho visto entrare” - la sua mano torna sulla mia gamba - “A proposito ho detto alla reception che sei mia figlia”.

Inizio a spaventarmi.

Si avvicina sempre di più - “devo dire che ho una figlia davvero sexy” - mi bacia.

Cazzo sta succedendo.

La sua mano dalla coscia arriva fino al mio inguine e mi bacia ancora.

“Se vuoi puoi andartene” - non mi muovo - “ne ero sicura”

Infila la mano sotto il telo che mi copre e mi masturba con due dita, inizio ad ansimare. Il tessuto che mi copre cade lentamente e mi scopre il seno, lei me lo lecca con la punta della lingua. Non voglio più andarmene, anzi.

Le sue dita mi accarezzano delicatamente la passera, componendo ampi cerchi orari.

Mi bacia il collo - “La prego non si fermi”

“E chi lo vuole” - la sua risata risuona all'interno del bagno turco.

Finalmente mi do una svegliata e inizio a stringere il suo seno di silicone. Lo strizzo e contemporaneamente assopo la sua lingua. In fondo ero venuta qui per rilassarmi.

“Era ora che ti dessi una mossa” - La sua voce è perentoria.

Le sue dita, penso l'indice il medio, strofinano le mie grandi labbra poi, con un gesto deciso, si introducono dentro di me e sussulto. Si intrufolano con fare esperto. Stringo le gambe, voglio sentirle penetrare il mio cavo vaginale.

In quel momento lei è la mia signora, può fare di me tutto quello che vuole, e lo fa.

Appoggia la schiena nell'angolo, apre le gambe e si tocca, è decisamente un richiamo che io capisco, mi avvicino, le accarezzo la passera e gli bacio gli addominali, anzi li lecco.

Alzo lo sguardo, la guardo negli occhi, torna la sensazione di prima, l'ho già vista da qualche parte. Ho un flash, capelli lunghi degli occhiali, ma ora non è il momento di pensare ma agire.

Spalmo la mia lingua sopra il suo nettare e inizio a leccarlo, ha un gusto delizioso. Il suo corpo sembra emettere un onda ogni volta che introdusco il mio muscolo nella sua passera. L'allarga per farmi entrare più in profondità. Infilo tutta la mia lingua. Adoro fare sesso con le sconosciute.

Mi afferra la testa con tutte le mani, mi solleva con forza, arrivo fino alla sua faccia mi bacia con passione, mi accarezza il seno e io faccio lo stesso.

“Lizzy, Lizzy, sei proprio una monellina”

Non rispondo, la penetro con tre dita più forte che posso, voglio vedere il suo viso godere, voglio vedere i suoi occhi spalancarsi dal piacere, voglio che capisca che non sono una ragazzina inerme.

La sua reazione è immediata, allunga pure lei la mano e mi stringe il clito con due dita, lo stuzzica, lo stropiccia e l'accarezza. Sono sempre più sua.

Si alza in piedi, mi prende per mano. Mi accarezza il seno, mi spinge verso la porta, mi bacia, siamo sudatissime. Si inginocchia, esplora la figa con le dita, mi masturba. Prendo coraggio, afferro il suo viso e la spingo verso il mio buco fatato. La sua lingua è meravigliosa. Dalle mie gambe, oltre al sudore, scendono copiosamente i miei umori.

Scivolo con la schiena e mi ritrovo sul pavimento. Lei ha sempre la sua lingua dentro di me. Tremo. Mi stringo forte il seno, adoro sentire dolore durante il sesso. Due dita perlustarono il mio buco del culo facendomi gemere sempre di più. Mi succhia il clito, la sua lingua raggiunse rapidamente il mio seno e mi succhia entrambi i capezzoli.

Mi scosta la gamba sinistra si incolla al mio corpo e spinge la sua passare sulla mia, mi sono innamorata. Le tue fregne si strusciano, le nostre lingue si contorgono ed è cosi che vengo.

La nostra scopata non è ancora finita, del resto pure la signora vuole raggiungere l'orgasmo.

Si siede letteralmente sulla mia faccia e sfrega la passera sulla mia bocca, l'apro e inizio a leccarla. Intanto ricomincio a masturbarmi. Si agita sopra di me. Si trattiene le tettone. La sento gocciolare sempre piu intensamente, infilo due dita. Urla di piacere. Spero che nessuna ci senta.

Si scosta , inizia a sgrillettarsi, squirta, il liquido invade la mia faccia e io bevo il più possibile.

Si risdraia sopra di me, mi bacia - “sei stata dolcissima” - sorride - “anche di sapore”.

Prende l'asciugamano, che avevo lasciato sulla panca di legno, e dolcemente mi asciuga. Mi fa risedere. E' ancora nuda davanti a me, rivorrei tanto leccarla. Si ricompone. Mi ribacia.

“Bene lizzy, ora fai passare qualche secondo prima di uscire, non ci devono vedere assieme” - mi da un buffetto sul seno - “salutami tua madre” - e se ne va.

In quel momento mi torna in mente tutto. L'avevo vista l'anno scorso nell'ufficio di mamma, e anche se il suo look era completamente diverso, era decisamente lei. Inizio a vergognarmi. Però ripenso a quello che è successo.

Sono ancora eccitata.

La mano destra passa istintivamente sulla passera e mi masturbo. Con la mano sinistra accarezzo li mio seno e ripenso al suo. Mi penetro con tre dita e ripenso alla sua lingua morbidissima. Gemo sempre più forte, mi lecco le dita , con la speranza di riassaggiare il suo sapore. Torno a toccarmi ma le dita diventano quattro, e poi ripenso a tutti i suoi umori che mi ha spruzzato addosso. Sento una scossa dentro di me, e squirto pure io. Raggiungo un orgasmo ancora più intenso di prima.

Mi accorgo del lago che si è creato sul pavimento della sauna. Afferro il telo e cerco di asciugare il più possibile. Esco mi rimetto il bikini e scappo via come una ladra. alla reception ho scoperto che mia “madre” ha pagato pure per me.

Ho deciso quell'asciugamano lo conserverò a lungo, con la speranza di rivedere la signora.

 

Post New Comment

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.