Dall'incontro con Francesco trascorsero circa due settimane durante le quali non ebbi alcun rapporto sessuale. Un sabato pomeriggio ricevetti una chiamata di Mauro. Lo stallone m'informo che il giorno seguente, siccome sua moglie e sue figlia erano fuori tutto il giorno per le compere, avrebbe desiderato venirmi a trovare. Accettai la sua richiesta.
Il giorno seguente, fin dal mattino, ero pronta: autoreggenti nere, vestitino rosso fiammante come i tacchi con plateau e trucco abbondante.
Mauro, appena entrato nel mio appartamento, mi strise forte tra le sue braccia e mi diede numerosi baci sulle labbra. Sentivo il suo cazzone premermi sul ventre; mi accarezzò i capelli e disse: "andiamo in camera".
Mi fece mettere sul letto nella posizione della "pecorina". Mi tolse le mutandine e, dopo avermi lubrificato il buchetto, mi infilò dentro il suo cappellone violaceo; infine disse:
"Adesso mi racconti cosa hai fatto con Francesco".
Rimasi in silenzio. Allora Mauro spinse ulteriormente il suo bastone, facendomi emettere dei singulti.
"Va... va bene... me lo ha messo in bocca... mi ha scopato la bocca".
"Solo quello?"
"Dai, scopami, non farmi parlare".
Paf! Mauro mi diede un forte schiaffone sul culo e disse: "parla puttana".
"Mi ha sbattuto il cazzo sulla faccia".
Il maschione mi penetrò ancora un po'.
"Oooohhh... mi è venuto in faccia".
Iniziai a toccarmi il cazzetto. Ero eccitato.
"Cosa provi a farti schizzare in volto?".
"Mi sento... mi sento... non lo so... dominato".
Mauro non resistette più e iniziò a sbattermi con violenza. Il suo cazzo taurino mi sconquassava le viscere. Gemevo e cominciai a dire: "scopami papino", ma lui, infoiato, per farmi stare zitta, mi mise le dita in bocca, facendomi assumere delle espressioni grottesche. Non riuscivo a pensare. Sentivo solo l'enorme cazzo di Mauro violarmi il culo. Infine, mi introdusse dentro una quantità non indifferente di sperma caldo.
Dopo alcuni minuti, che trascorsi con la testa schiacciata contro il materasso, sfiancato da quella penetrazione brutale ed eccitante, Mauro mi urinò nel culo spampanato. Sentivo il suo piscio caldo schizzarmi nell'ano e suoi glutei, bagnarmi le autoreggenti e le lenzuola. Ero... disorientato.
Il culo mi pulsava. Mauro mi diede un ceffone sulle chiappe gocciolanti e disse: "ora devo andare. A presto, principessa".
Rimasi sul letto in estasi.
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