Monica e Valeria

Dopo venticinque anni di amicizia, due bellissime donne suggellano più profondamente il loro rapporto.


Il mattino della domenica ci svegliammo e, dopo una bella doccia, scendemmo in cucina, dove preparammo la colazione. Avremmo avuto tempo nei giorni seguenti per comunicarci le nostre emozioni sulla serata precedente. Valeria e Marco ci raggiunsero una mezz’ora dopo.

Erano belli rilassati e raggianti. Anche con loro non si fece cenno di nulla.

D’altronde, pur non avendo mai vissuto un’esperienza simile, prima che accadesse con Aldo e Mirella in montagna, mi sembrò di avere sempre avuto radicata in me la convinzione che non ci sia proprio niente di strano o scandaloso se due coppie fanno sesso simultaneamente, nello stesso ambiente.

Anzi, penso che da loro si sprigioni una tale energia positiva di cui tutti beneficiano in maniera esponenziale, anche perché, nelle esperienze che fino ad ora avevamo vissuto, era l’amore e la dolcezza che avevano predominato e acceso l’evento, rispetto al semplice desiderio sessuale o al più scontato voyeurismo.

Decidemmo che nella mattinata saremmo andati a fare una passeggiata nei dintorni di casa nostra.

Il paesaggio leggermente collinare della zona dove abitiamo non è spettacolare come le colline Senesi, a cui erano abituati i nostri amici, ma loro rimasero ugualmente compiaciuti dalla bellezza e dalla serenità offerte dalle nostre campagne.

Rientrati dal nostro giro, pranzammo e trascorremmo pigramente il pomeriggio e la serata in piscina. Il giorno seguente, i nostri mariti avrebbero ripreso le loro attività lavorative, mentre Valeria ed io avremmo avuto a disposizione ancora alcuni giorni da trascorrere insieme.

Alla sera, terminata la cena, mio marito ed io non ci trattenemmo con loro molto a lungo, in modo che la mia amica e Marco potessero avere ancora un po’ di intimità, prima di iniziare la settimana.

Raccomandai nuovamente a Valeria di disporre della casa a loro totale piacimento: le ricordai che potevano stare in piscina anche tutta notte e che, se lo avessero voluto, avrebbero potuto usare anche il bagno padronale dove c’è la grande vasca con l’idromassaggio. “L’importante è che, se decidete di usarlo, mettete questo nastrino sulla maniglia della porta, così noi capiamo e, se abbiamo necessità, usiamo l’altro bagno. Sai, non vorremmo sorprendervi in atteggiamenti pornografici…”

Ridemmo tutti augurandoci la buona notte.

Saliti in camera, il mio instancabile marito volle fare l’amore. Non vi descriverò cosa facemmo perché, pur essendoci stato un rapporto sessuale, profondo ed appagante, questo fu veramente un atto d’amore molto intimo e tutto nostro, dove il sesso fu solo un tramite, e non un fine, per raggiungere la nostra totalità spirituale.

Spero che abbiate compreso cosa intendo, perché non aggiungerò altro.

Il lunedì mattina, i nostri uomini uscirono di casa abbastanza presto per recarsi ai rispettivi lavori. Mio marito al proprio studio e Marco era atteso per la prima giornata fieristica della sua azienda.

Valeria ed io eravamo ansiose di comunicarci le emozioni vissute nei giorni scorsi, per cui non ci alzammo tardi. Dopo una colazione a base di cibi leggeri e dietetici, dopo gli eccessi dei pranzi e delle cene precedenti, ovviamente ci trasferimmo in piscina.

Saremmo rimaste sole fino a sera, per cui non avemmo problemi a prendere la tintarella completamente nude. Unica precauzione, contro eventuali sguardi indiscreti di qualche vicino, fu di distendere i frangi-vista verso l’ingresso della villa.

Dopo qualche chiacchiera, Valeria esordì: “Come avrai capito, Marco ed io siamo innamoratissimi e ci desideriamo veramente tanto. Ma, negli ultimi due anni, il suo lavoro lo ha assorbito decisamente troppo.

Da quando la sua azienda si è espansa anche in oriente, i suoi impegni sono aumentati a dismisura e il tempo che riusciamo a trascorrere insieme è diminuito tantissimo, come già ti dissi quando ci invitasti qui. Non che a casa nostra io non sia parecchio impegnata, anzi. Gestire una tenuta come la nostra richiede un impegno come fosse una azienda. Ho mille cose da fare e da decidere. Marco mi ha dato da subito carta bianca e non c’è cosa che io abbia fatto che non sia andata bene anche a lui, e in continuazione mi manifesta la sua riconoscenza, anche facendomi regali favolosi.

Ma capisci che, in certi periodi, lui è lontano anche tre o quattro settimane di fila, e puoi immaginarti quanto mi manchi averlo vicino a me, anche nel mio letto. Sicuramente non lo tradirei mai, ma credimi se ti dico che sono diventata campionessa olimpica di autoerotismo… E nemmeno guardarmi qualche porno mi aiuta, in quanto vedere quelle tipe che si prendono in continuazione piselloni giganteschi non mi eccita più, ma mi fa solo invidia.”

Le sorrisi dolcemente e con la mia massima comprensione. Mi immagino il livello di desiderio al quale possa arrivare la mia amica. Figuriamoci che io, dopo tre giorni che mio marito non mi scopa, inizio ad avere le crisi mistiche; posso immaginarmi lei che resta senza pisello anche per un mese. Io finirei diritta al manicomio!

Continuò: “Ora puoi capire il mio sentire e la mia riconoscenza che ti ho sintetizzati sabato notte, quando ci siamo incontrate dopo aver fatto l’amore con i nostri uomini. Non solo ci hai dato la possibilità di staccare completamente da tutta la nostra vita quotidiana, ma, in meno di tre giorni, da Marco ho preso tanto cazzo quanto non ne prendo normalmente in tre mesi. Per non parlare poi della novità di fare sesso in due coppie: dopo che ieri sera tu e tuo marito siete andati a dormire, Marco ed io abbiamo iniziato a ricordare quei momenti e lo abbiamo fatto ancora in piscina, e poi nell’idromassaggio come ci avevi suggerito tu…”

“Sì, mi sono accorta che eravate lì, perché mi sono alzata a fare pipì e ho visto il nastrino sulla maniglia. Sono stata veramente felice di sapervi fare sesso appena al di là di quella porta.”

Valeria mi accarezzò la mano.

Aggiunsi: “Spero che, dopo questo fine settimana, tuo marito ritrovi l’equilibrio tra il tempo da dedicare a te e al suo lavoro. Tu sei bellissima e bravissima: lo hai fatto stare come un re e, sicuramente, gli hai riacceso desideri e curiosità che forse si erano un po’ sopiti, a causa dei suoi impegni. Fagli capire che la sua massima realizzazione non deve essere il lavoro e i soldi che certamente non vi mancano, ma sei invece tu, il tuo amore, la tua e la vostra felicità.”

Valeria si commosse ancora, si alzò dalla sdraio e venne ad abbracciarmi.

Involontariamente, il suo seno si appoggiò al mio, come avvenne sabato sera al ristorante, e di nuovo sentii quella scossa nei miei capezzoli, per cui non potei più indugiare a parlargliene.

“Vale, ti ricordi il nostro bacio di sabato sera?”

“Si, certo. Come potrei essermelo scordato?”

“Vale, non giudicarmi male e, se vuoi, mandami pure a quel paese. Lo so che stavamo giocando con quei due pirlotti da strapazzo, però non posso fare a meno di confessarti che sono rimasta turbata...”

“Oddio, Mony! Spero che tu non ti sia offesa. Non volevo fare qualcosa che ti sarebbe dispiaciuto! Ti prego, perdonami!”

“Ma cosa hai capito, Vale? Lasciami finire: sono rimasta turbata perché mi è piaciuto, e anche molto. Sai benissimo che non ho mai avuto tendenze omo e che, anzi, non ho mai nemmeno immaginato la possibilità di baciare una donna o tanto meno di farci sesso, ma il contatto con la tua bocca e con il tuo seno, come è successo anche un attimo fa, mi ha provocato un non so cosa… Anzi, io so cosa. Mi ha fatto sentire una scossa elettrica dentro di me. Per non parlare di un paio di tuoi sguardi particolarmente intriganti che mi hai lanciato dopo che siamo tornate al tavolo.”

“Ad essere sincera, ho espresso né più né meno quello che ho provato per te da quando ci siamo riviste. Non posso dire che ti amo nel senso di innamoramento, ma ti amo con l’amore vero, quello profondo, spirituale, quello che ti fa sentire unita per la mente, senza possesso o gelosie…”

“Brava, proprio l’unione delle nostre menti è quella che ho sentito un istante dopo l’inizio del tuo bacio. Forse è ciò che mi ha più colpita, dato che, fino ad allora, lo avevo provato solo quando faccio l’amore con mio marito, mai provato prima con nessuno. Ma non posso nemmeno fare a meno di confessarti che un pensiero sessuale nei tuoi confronti l’ho avuto, in due occasioni: uno piccolo piccolo, quando venerdì pomeriggio hai raggiunto Marco che stava andando in camera a riposare. Il secondo, molto forte, quando ti guardavo da dietro, mentre scendevi le scale con il tuo tubino arancione. Ho proprio pensato che, se avessi avuto una minima tendenza lesbica, ti sarei saltata addosso all’istante.”

“Mony, non preoccuparti di avere questa o quella tendenza. Io credo che, in amore e nel sesso, non ci siano tendenze, ma solo desideri e curiosità. Sai che a volte sono molto, anche troppo, schietta e diretta, così ti dico chiaramente che anche io ho avuto pensieri sessuali nei tuoi confronti, e anche in più di due occasioni, e non solo in questo week-end. Per cui, costi quel che costi, ti dico altrettanto chiaramente che io ti farei seduta stante, e che se hai voglia di toglierti qualche curiosità su come sia fare sesso con una donna, ebbene, sono qua a tua disposizione.”

Valeria, che era rimasta seduta sulla mia sdraio accanto a me mentre ero sdraiata, rimase a fissarmi dritta negli occhi, attendendo una mia reazione.

In un milionesimo di secondo, un miliardo di pensieri, sentimenti, paure e interrogativi deflagrarono nella mia mente. Non riuscivo a capire più nulla, non riuscivo a separare ciò che volevo o che non volevo, ciò che mi sarebbe piaciuto da quello che invece temevo.

Sarò per sempre grata a Valeria che, al momento giusto, cioè dopo soli due secondi, seppe trovare il coraggio e si piegò verso di me, incollando le sue labbra alle mie. In quello stesso istante, tutta la confusione nella mia mente sparì; come sempre, diedi ascolto incondizionato al mio profondo “io” interiore, per cui mi lasciai andare, schiudendo la mia bocca e ricambiando appassionatamente il suo ardente bacio. Le nostre bocche si stavano divorando e non tardammo ad intrecciare selvaggiamente le nostre lingue.

Non ho idea per quanto tempo ci baciammo, ma sicuramente fu un tempo lunghissimo perché, quando ci prendemmo una pausa, eravamo sfinite e le nostre mascelle dolevano.

Valeria si alzò, andò verso la sua sdraio, prese l’asciugamano e lo stese a terra. Ci si sdraiò sopra, mettendosi su un fianco e batté la mano su di esso, invitandomi a mettermi vicino a lei.

Il mio cervello tornò nuovamente in stato confusionale, ma la assecondai sdraiandomi al suo fianco.

La mia amica mi posò una mano sulla pancia e si avvicinò al mio viso per baciarmi nuovamente, ma la fermai dicendole: “Sei consapevole che qualsiasi cosa succederà, da adesso in avanti, non potrò fare a meno di raccontarla a mio marito? Ti ho già detto più volte che noi due siamo totalmente trasparenti l’una per l’altro…”

“Sì, lo so. E non ho alcun problema che tu lo faccia. Non so se io lo dirò a mio marito. Marco, su queste cose, non è come il tuo…”

 

I primi tre giorni della settimana, dal punto di vista lavorativo, furono molto intensi per i nostri mariti che tornavano a casa abbastanza stanchi e andavano a dormire poco dopo cena.

Il giovedì fu il giorno che Valeria e Marco si sarebbero congedati da noi. Lasciarono casa nostra il mattino, poco dopo le nove. Avrebbero trascorso insieme la giornata a Milano, per poi rientrare a Siena in serata.

Erano ormai quasi quattro giorni che non facevo l’amore con mio marito e la mia patatina incominciava a richiamare insistentemente la mia attenzione.

Una volta salutati i nostri amici, anche lui dovette andare al lavoro, ma gli chiesi di non rientrare tardi.

Per la cena preparai degli spuntini stuzzicanti, così da poter essere consumati in qualsiasi momento, in quanto avevo già i miei piani per il ritorno a casa del mio amore.

Al suo arrivo, mi avrebbe trovata con indosso la mia tunica “alla greca”, che è la versione moderna di un vero vestito che indossavano le donne dell’antica Grecia, però il mio è confezionato con vari veli sovrapposti che donano uno splendido effetto “vedo-non-vedo”, e le trasparenze cambiano in continuazione, a seconda di come mi muovo.

Questo abito va portato rigorosamente senza biancheria intima, come era consuetudine nell’antichità. Non volendo trasgredire alla tradizione di qualche mia possibile antenata, non misi nulla sotto.

Quella sarebbe stata una serata speciale, perciò non trascurai di farmi una pettinatura particolare, in tema con l’abito, e mettermi un leggero trucco, con sfumature rosa e viola.

In camera da letto avevo disposto e acceso un po’ di candele profumate. Sistemai sul mio comodino le boccette con gli olii da massaggio e accostai un poco le persiane, per conferire più atmosfera all’ambiente.

Mi misi nel letto e attesi mio marito leggendo un po’. Ogni tanto interrompevo la lettura, mi guardavo nello specchio a parete, che abbiamo a fianco al talamo e, tutte le volte, mi sorprendevo e compiacevo dell’immagine di me e di tutto l’ambiente che vi vedevo riflessi. Pensavo: “Mio dio, quando mi vedrà, gli verrà un infarto!”

Lui riuscì a rincasare prima delle diciannove. Quando sentii la sua auto nel vialetto, fui molto felice e l’adrenalina iniziò a scorrermi nelle vene: fremevo di vedere l’espressione del suo viso trovando la sua Dea, vestita e agghindata proprio come una vera divinità mitologica.

Entrò in casa salutandomi ad alta voce. Ovviamente, non risposi, per aumentargli la suspense. Mi chiamò ancora una volta e nuovamente tacqui.

Conoscendolo bene, ero sicura che avrebbe girato tutta la casa per cercarmi, prima in studio, poi in camera. E infatti lì mi trovò.

Aprì la porta e mi vide: il mio viso era raggiante e la mia posa faceva invidia alla statua di “Paolina Bonaparte - Venere vincitrice del Canova” (L’unica Bonaparte che preferiva l’amore al potere e lo faceva con tutti, qualche volta anche con il marito! No, scherzo. Per me è il contrario!)

Mio marito rimase letteralmente impietrito e non proferì parola. Attesi qualche istante affinché si riprendesse dalla sorpresa, quindi esclamai: “Ben tornato, amore!”

Fece qualche passo nella mia direzione, sempre senza dire nulla. I suoi occhi scintillavano di ammirazione. Allungai il mio braccio destro verso di lui per esortarlo a sdraiarsi vicino a me.

Si tolse le scarpe, salì sul letto, si mise al mio fianco e mi baciò con molto trasporto, iniziando a percorrere il mio corpo con la sua mano sopra i veli del vestito, che scorrevano l’uno sull’altro ad ogni suo movimento.

Ero trepidante di iniziare il massaggio, ma gli concessi parecchi minuti per godersi appieno lo spettacolo.

Stavo bruciando, sia per la voglia di sesso, sia per il calore delle sue mani. Quindi, per il massaggio, scelsi un rinfrescante olio di menta ed eucalipto. Mi aiutò, penso poco volentieri, a sfilarmi lo splendido intreccio di veli e mi fece distendere prona. Si spogliò anche lui, si cosparse abbondantemente le mani di olio e iniziò a massaggiarmi la schiena.

Il mio corpo era avido di ricevere il suo tocco magico che mi infonde tanta serenità, benessere e piacere.

Le sue mani mi scorrevano dalle spalle ai glutei, dalle cosce al collo, sciogliendomi tutte le tensioni. Sui glutei indugiava con una pressione più intensa, alla quale contrapponevo la contrazione dei muscoli per aumentarne la tonicità.

Dopo una buona mezz’ora di trattamento, desideravo che andasse oltre. Nel nostro codice di coppia, glielo comunico senza parole, scostando leggermente le gambe, che invece tengo unite durante la prima fase. Il mio amore recepì subito il messaggio: andò in bagno a lavarsi le mani dall’olio all’eucalipto e menta, che non è proprio l’ideale sulle parti intime, poi tornò e prese il gel all’Ylang-ylang che, invece, è il massimo per il sesso ed è anche commestibile.

Ne dosò una noce abbondante in una mano che portò in mezzo ai miei glutei, mentre l’altra la tenne poco più su dell’osso sacro, una delle mie zone preferite per iniziare ad eccitarmi. Sentivo il gel setoso che colava dai glutei alla patatina e la sua mano che si insinuava ad inseguire la colata. Le mie sensazioni di piacere acceleravano così velocemente che, al confronto, una Ferrari è una lumaca. Scostai maggiormente le gambe, inarcai la schiena e spinsi verso l’alto il mio sedere, per favorire il più possibile il passaggio della sua mano che esplorava oscenamente ogni mio più intimo anfratto.

I miei umori iniziarono a fluire abbondanti, mischiandosi al gel, generando un cocktail di liquidi che non ha pari, in fatto di consistenza e idea di lascivia. Stavo avvicinandomi al primo orgasmo. Mio marito se ne accorse, vedendo le mie dita chiudersi a stringere il lenzuolo.

Dentro di me, percepii una vibrazione simile a quella di un terremoto in arrivo, poi l’immancabile scossa elettrica, che scocca dal centro del cervello e arriva alla vagina, correndo lungo la spina dorsale, quindi la mente che, in un istante si svuota da ogni pensiero. Di seguito, arriva l’onda di piacere che fa deflagrare la scossa elettrica in ogni mia cellula e, infine, le violente contrazioni del ventre.

Sapientemente, il mio amore alleggerì molto la pressione della sua mano e la fece scorrere via lentamente. Sa che in questo momento ho bisogno di volare con la mente per qualche minuto.

Quando mi ripresi, aprii gli occhi, mi girai a pancia in su e gli sorrisi, protendendo le mie braccia e lo strinsi a me, abbracciandolo forte e baciandolo. Gli presi la mano e gliela feci posare sul mio Monte di Venere. Capì che avevo ancora voglia, ma dovevo anche dirgli di cosa era successo con Valeria.

Mentre riprese delicatamente a massaggiarmi la patatina, gli passai dolcemente le dita tra i capelli ed esordii: “Lunedì ho fatto l’amore con Valeria.” Si voltò a guardarmi con dolcezza e con un filo di compiacimento, frammisto a curiosità. Non vidi nemmeno un cenno di gelosia o altro sul suo viso.

“Ma non mi hai sempre detto che i rapporti con una donna ti provocavano repulsione? Hai cambiato idea?”

“Non ho propriamente cambiato idea. Con Valeria c’è una vicinanza mentale speciale, ed è stato molto dolce ed intrigante, ma non so se con un’altra donna lo farei ancora e, forse, nemmeno con lei. Insomma, allo stato attuale, non penso proprio.”

“Io credo che tu avessi bisogno di vivere questa esperienza, perché non si può rifiutare a priori qualcosa che non si conosce, basandosi solo su convinzioni, pregiudizi e sovrastrutture culturali. Tu sei stata fortunata perché hai potuto provare con una persona tua complice che emotivamente ti coinvolgeva, così l’hai vissuta con la massima libertà, senza timori o incognite. Sono molto contento che tu l’abbia fatto, ma ora devi raccontarmi i particolari, se ti va.”

“Non ho problemi a raccontarti i dettagli pornografici amore, ma comunque, quando mi ha baciata per la prima volta, timori, confusione e dubbi ci sono stati, eccome!”

“Posso capirlo, però venivano da te e da quanto ti ho detto prima. Non credo che sia stato qualcosa in Valeria a scatenarti quei sentimenti avversi.”

“È vero amore, lei è stata dolcissima e molto rispettosa delle mie insicurezze.”

Mio marito aveva intensificato il massaggio alla mia patatina, il cui effetto si sommava ai ricordi del sesso fatto con Valeria, per cui non indugiai oltre e iniziai a raccontargli il discorso che avevamo fatto, come avvenne l’approccio e l’intenso bacio che ne seguì.

Proseguii narrandogli che, dopo essermi sdraiata accanto a lei, e avendola avvisata che non avrei nascosto a mio marito quello che sarebbe successo, lei mi baciò nuovamente, iniziando ad accarezzarmi delicatamente il ventre, i seni e, piano piano, scendere nella mia intimità.

Non ebbi riserve ad ammettere che avevo ancora una certa insicurezza su quello che stavo facendo e, almeno inizialmente, rimasi piuttosto passiva alle iniziative della mia amica, che però seppe guidarmi dolcemente rispettando i miei tempi.

Quando capì che iniziavo a sciogliermi, la mano di Valeria si fece più lasciva; io la assecondai e, prima una, poi due sue dita si insinuarono nella mia vagina. Intanto limonavamo come forsennate. Sentii l’impulso di toccare anche lei e iniziai dai suoi grandi seni.

Non avevo mai toccato delle tette che non fossero le mie, che non sono molto grandi, così finalmente ebbi la possibilità di togliermi la curiosità di provare le sensazioni che sente un uomo a toccare una “tettona”, e trovai molto piacevole pastrugnargliele e rigirarmele nel palmo delle mani.

L’istinto mi portò poi ad accarezzarle quel magnifico culo che fu la parte del corpo di Valeria che, per prima, mi fece avere un input sessuale nei suoi confronti. I suoi glutei erano massicci e muscolosi, come avevo comunque visto nei giorni precedenti ma, poterglieli finalmente toccare, valse tutto il prezzo dei miei timori e dei miei dubbi.

Avrei voluto metterle la mano sulla patatina, ma lei fu più veloce di me: si mise a sedere, mi schiuse le gambe e tuffò il viso tra esse, incollando la sua lingua al mio sesso. Sentii il calore della sua bocca salirmi lungo la vagina. Era brava la mia Valeria: seppe subito stuzzicarmi i punti giusti e venni molto velocemente.

Mi fece sfogare per bene l’orgasmo, poi riemerse dalle mie cosce sorridendomi e mi chiese: “Tutto bene? Non è stato così terribile, vero?”

“Oh, cara…”, ma stava per uscirmi ‘amore’, “È stato meraviglioso! Non so se saprò essere anche io così brava.”

“Sono sicura di sì!” Esclamò convinta. Così, tornò a sdraiarsi vicino a me, io la baciai nuovamente in bocca, poi proseguii a darle tanti baci lungo il corpo, man mano che scendevo verso il suo sesso.

Arrivai al suo pube e feci la conoscenza ravvicinata con il suo morbido pelo, che teneva un po’ più esteso del mio, ma molto ben curato. Valeria aveva una patatina “importante”: carnosa e piuttosto voluminosa, comunque proporzionata all’imponenza del suo fisico.

Allungai la lingua ad esplorarle la giunzione superiore delle labbra e poi scesi a leccargliela tutta, provocandole un sussulto. Era la prima volta che lo facevo ed ebbi paura di averle dato dolore, ma capii che invece era piacere, quando sentii la sua mano che mi premeva la testa, invitandomi ad intensificare la mia azione. Adesso gliela stavo lappando voracemente e sentii il sapore dei suoi umori unirsi a quello della mia saliva.

Valeria iniziò ad ansimare e ad avere violente contrazioni del suo ventre. Fui così felice di constatare che ero brava, anche se ero un’assoluta matricola.

Da quella posizione, potevo vedere il suo viso e la sua bocca spalancata per il godimento, dietro alle sue belle tettone che si avvicinavano e allontanavamo, seguendo il ritmo dei suoi profondi respiri. Dopo poche decine di secondi, raggiunse l’orgasmo, omaggiandomi con un po’ di schizzate del suo miele, di cui una mi arrivò direttamente sul palato.

Non esageratamente, ma Valeria squirta abbastanza, però un po’ meno di me, che spesso lo sparo ovunque.

Mio marito ascoltò con trasporto la mia narrazione che io rivissi nella mia mente, il che mi portò ad avere un nuovo orgasmo che il mio amore accompagnò con la dolcezza della sua mano, fino al mio totale appagamento, fisico ed emotivo.

IL NOSTRO NUOVO ROMANZO EXTRA-HARD E' ARRIVATO!

Un inaspettato e sorprendente spaccato della vita trasgressiva di Nora Drake, la splendida, affascinante e libertina comandante della più lussuosa nave da crociera del mondo.

Un romanzo ad altissimo contenuto erotico che trasporterà il lettore in scenari da favola, tra Caraibi, Dubai e la Costa Azzurra, mettendo a nudo la vita di bordo e dell'equipaggio che, solitamente, è invisibile ai crocieristi, ma che è densa di imprevisti, incontri, passioni, desideri e, ovviamente, di tanto sesso.

E-book e libro cartaceo:
https://www.amazon.it/dp/B0BH8RPKB6

Attenzione: per i temi trattati e i contenuti sessualmente espliciti, le descrizioni e il linguaggio senza censura, questo libro è severamente vietato ai minori di 18 anni.

Post New Comment

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.