Due settimane dopo è un venerdì sera, ci rechiamo presso una grande antica villa fuori città. Siamo tutt’e due vestiti classicamente. Io indosso un gessato con cravatta a tinta unita amaranto, scarpe nere, lisce di taglio classico. Federica un tailleur blu: gonna stretta con spacchetto posteriore alta quattro dita sopra il ginocchio, giacca con due bottoni portati slacciati, sotto una camicetta di seta color crema chiaro portata aperta fino all’inizio del solco amoroso. Sulle sue gambe sono distese delle autoreggenti fumé e ai suoi piedini un paio di classiche nere con tacco a spillo.
Poco prima di arrivare.
“Amore cornutino, che ne dici se ci dedicassimo solo a farci corna a vicenda?”
“Mi sta anche bene, ma cerchiamo comunque di non perderci di vista. Non conosciamo quasi nessuno.”
“Va bene. Sono tanto eccitata. Stasera te le faccio come il palco di un cervo. Però ti devi dar da fare anche tu. Non voglio che passi il tempo solo contemplandomi.”
“Questo dipenderà anche dalla fauna femminile in loco. Ma come ti sei messa sotto?”
“Un tanga con laccetti che si sciolgono con niente e un reggiseno chiaro anche lui molto facile da togliere.” e sogghignando mi fa il gesto delle corna.
Ho una voglia pazza di fotterla. Ho faticato durante il tragitto a non appartarmi con l’auto per saltarle addosso. Avendo fatto 30 faccio 31 e resisto ancora.
Arriviamo. Un domestico ci aiuta a parcheggiare. Un altro ci accoglie nel porticato all’entrata controllando sulla lista degli invitati. Entriamo in un grande atrio dove incontriamo subito Massimo.
“Benvenuti a Bengodi. Qui non si rischia di diventare somari, ma grufolanti maiali. E credo che la maggior parte dei presenti in incognito già lo sia. Andiamo di sopra!”
Saliamo per un’ampia scalinata, Al piano di sopra ci sono due ampie sale pavimentate in legno pregiato: in una è sistemata la tavolata del buffet e dei drink, nell’altra vi sono numerosi divani in gran parte senza spalliera. Si intravedono poi diverse stanze periferiche, nelle quali le luci sono abbassate.
Gli ambienti sono già abbastanza affollati di uomini e donne che conversano più o meno piacevolmente. Ci presenta due sue ‘amiche’ (leggi ‘amanti’) che sono alle prese con cibarie e bevande. Sono Claudia trentatreenne e Fabiola quarantenne. Sono due bei pezzi di femmina entrambe coniugate con fedi in vista. Il marito di Claudia è assente per una missione di lavoro all’estero ed è ignaro dell’uscita della moglie; Fabiola è invece la moglie del padrone di casa.
Non vedo in giro una sola femmina in pantaloni; la maggior parte porta mini anche molto corte. Una delle eccezioni è proprio Fabiola che indossa una lunga gonna nera in tessuto leggero con un lungo spacco da cui emerge una gamba fasciata da una calza fumé e che termina in un tacco 12.
Ci serviamo al buffet, mentre Massimo mi istruisce. Il padrone di casa è un ricchissimo imprenditore sotterraneamente colluso con politici non proprio onesti. Tre o quattro volte l’anno organizza questi ricevimenti, nei quali oltre a scoparsi qualche pezzo di gnocca gestisce le sue ‘amicizie’. Lascia che in queste occasioni la moglie si prenda le libertà che vuole, ma non sa o mostra di non sapere che Fabiola le libertà se le piglia anche fuori da questi festini.
Mi dice che lì è ufficialmente l’accompagnatore di Claudia, ma stasera non è interessato a nessuna delle due, che si è già scopato in altre occasioni.
“Ti vuoi scopare Federica?” gli chiedo.
“Ci puoi giurare che almeno una botta gliela do. Ogni volta che la guardo mi vengono sommovimenti al cazzo. Ma non voglio limitarmi a lei.”
Aggiunge che fra un’ora abbondante verrà diffusa musica da ballo, dapprima per balli di coppia, poi diverrà più erotica e chi vorrà esibirsi lo farà. Ad un certo punto verranno abbassate le luci e questo sarà il segnale di via libera all’orgia.
Cerco Federica per renderla edotta, quando da una delle stanze periferiche emerge improvvisamente la mia collega di studio Ornella.
“Guarda chi si vede! Stai con tua moglie, verooo?”
“Certamente! E tu con chi sei?”
Mi risponde indicandomi con gli occhi uno che ci sta dando le spalle. Osservo bene e riconosco il principe del foro De Cavillis titolare dello studio dove lavoriamo. Nel giro di tre secondi capisco tutto.
Il porco è ammogliato e Ornella ne è l’amante segreta. L’ha fatta entrare nel suo studio per averla sempre vicina e anche poterla controllare. Ecco perché non dà retta a nessuno.
In quel mentre lui si gira e ci vede vicini. Sul momento sbianca, si riprende, mi si avvicina e prendendomi da una parte: “P. confido che la sua professionalità le impedirà di divulgare la mia presenza in questo luogo.” “Non si preoccupi avvocato, resterà solo tra noi due …”
Lo tengo per le palle. La moglie è straricca e piuttosto incazzosa; se sapesse della tresca del marito sarebbe capace di divorziare per colpa e portargli via tutto. Il mio futuro nello studio ne esce notevolmente rafforzato. Non che finora mi andasse male, ma ora mi andrà decisamente meglio.
Ritrovo Federica che giuliva sta conversando con due giovani prestanti coetanei. Le chiedo due minuti di colloquio, la informo di come andranno le cose. Prima di rilasciarla e allontanarmi: “Vedo che ti stai già dando da fare. Ho la sensazione che mi ritroverò con più corna di un cesto di lumache ... Ti amo, fa quello che più ti piace!”
Mi guarda con amore e mi dà un bel bacio. “Il primo ballo lo farò con te. Poi sarà la notte delle corna. A proposito, ma tu non hai ancora trovato nulla?”
“A parte le amiche di Massimo, ho incredibilmente incontrato la mia collega Ornella…” “Quella grande gnocca che lavora con te! Non mi avevi detto che non si fila nessuno?”
“Ed era così, ma poco fa ho scoperto un altarino. I particolari te li racconto dopo”
“OK. Fossi in te mi scoperei Ornella… ” “È molto bella. Non hai paura che me ne innamori?”
“Ti conosco bene: il tuo amore non lo darai mai a un’altra. Tutt’al più te ne faresti un’amante, una da scoparti se ti umilio troppo. Ed è anche più giovane e più bella di me.” “E questo non ti preoccupa?”
Guardandomi fissa negli occhi: “Amore cornuto. Ho scopato cazzi di tutte le dimensioni, ma a nessuno che non l’avesse più grosso del tuo ho mai concesso una replica. Ti mancherei di rispetto se mi facessi un amante meno dotato di te. Ti è chiaro ora?” “Non l’avevo mai pensata così, Ma ora che me lo fai notare … sì, hai proprio ragione”.
“Rivediamoci al primo ballo e poi il diluvio … Ti amo tanto cornuto” “Son pazzo di te troia”.
Federica non sa quanto siano profetiche alcune sue parole …
Comunque ha ragione. Le trasgressioni vanno fatte cercando il meglio, altrimenti che le facciamo a fare? Diventerebbero solo un’umiliazione per il partner.
Mi avvicino nuovamente al buffet per mettere qualcos’altro sotto i denti, che vedo tra me e il tavolo un bel culone che sormonta un paio di cosce ben tornite. Riconosco una pornostar, tale Ylena, nota nell’ambiente per essere una delle più porche. Mi chiede se per favore le passo l’insalata di cetrioli e yogurt, cosa che faccio volentieri. “Grazie! … mi piacciono anche a fette, i cetrioli …” e mi sorride invitante. Mi presento e inizia tra noi una conversazione carica di doppi sensi. Le prendo un long drink e mi siedo con lei continuando la chiacchiera. La sua microgonna è ben risalita mostrando in tutta la loro gioia delle classiche mutandine a fiorellini. Sotto il mio naso una sesta misura scollata a fil di capezzolo.
Spesso ho sentito uomini e donne criticare ferocemente le tette rifatte reclamando la genuinità delle stesse. Francamente non sono molto d’accordo; quando l’operazione è fatta con gusto e senza esagerare, diventano belle come le sculture classiche di Prassitele. Se e quando Federica andrà incontro ad un crollo del seno le chiederò di rifarsele, anzi gliele regalerò.
Ylena le ha al limite; una misura in più e sarebbe tipo una vacca da latte olandese. Così è un bel seno matronale che richiama una voglia di incesto con la mamma. Mi è venuto un grande desiderio di ficcarci in mezzo il cazzo, ma è ancora presto.
Si inserisce nei nostri discorsi improvviso il padrone di casa, Ennio. Ci presentiamo con studiata cordialità. Capisco subito che ha mal celate mire su Ylena. Non voglio competere, non ne vale la pena e poi sono a casa sua. E poi… e poi… ma sì, conosco sua moglie Fabiola. Quella davvero deve saper bene cosa fare dei cazzi che le capitano per le mani …
Ennio ha un’età apparente tra i quaranta e i cinquanta. Non è quello che suol dirsi un bell’uomo. Una calvizie piuttosto pronunciata, un ventre rilasciato in una pancetta non proprio sexi; solo gli occhi grigi acciaio denotano un carattere fiero e prepotente, intelligente e spietato. Non conviene averlo nemico.
Chiede delle mie attività e delle mie conoscenze tra gli invitati. Sembra soddisfatto della mia appartenenza allo studio legale di cui è cliente importante.
Controlla l’orario, parla in disparte con la servitù. Si allontana senza salutare. Credo sia maturato il tempo dei balli. Mi accomiato dalla giunonica Ylena e cerco con gli occhi mia moglie.
La trovo circondata da tre maschi arrapati; mi nota anche lei mentre viene diffusa una musica: è un samba brasiliano. Se ne frega dei maschietti, mi corre incontro, mi getta le braccia al collo e cominciamo a danzare in mezzo ad altre coppie.
I suoi fianchi si agitano sensuali sotto lo sguardo di tutti. La giacca del tailleur è finita in guardaroba e si intravedono i suoi seni muoversi sotto la camicetta a bucarla con i capezzoli. “Aiutami a farli arrapare! Amore cornuto, offrimi alle loro brame…” e intanto balla girata con il culo agitato sul mio pacco.
Mi eccito che me la farei lì davanti a tutti. Ma il gioco che stiamo giocando stasera mi esclude.
Il ballo volge alla fine; mi guarda con amore “Ti amerò facendomi scopare da tanti. Ricorda che sono tua, cornuto!”
Si scioglie da me. Il samba termina e si annuncia un tango argentino. Dal nulla si materializza Massimo che la prende tra le braccia. Meno male che c’è lui: non sono mai stato un buon ballerino di tango anche se amo molto questa danza così erotica. Il tango è una scopata che si balla.
Così la interpretano i due facendo rizzare il cazzo a molti presenti, me in testa.
Nella penombra una mano mi tasta il pacco: è Fabiola che mi trascina in un angolo buio. Mi lascio trascinare dagli eventi, le infilo una mano attraverso lo spacco; la troia è senza mutande ed è già bagnata. La masturbo lentamente.
Termina anche il tango con un applauso dei presenti. Ora comincia una musica orientaleggiante dai colori molto sensuali.
Al centro della stanza son rimaste Ylena, Federica e Claudia. Tutt’e tre iniziano una lenta danza di seduzione. Nell’ombra mi trovo a slacciare i miei calzoni. L’intrusione della mano di Fabiola è fulminea e il mio cazzo svetta libero nell’oscurità. “Gran bella femmina è tua moglie. Vi piace giocare e il gioco di stasera è soffrire desiderandola e non poterla avere. Guardare e non toccare. Quanto vi amate! Vi invidio … Quel porco di marito che ho non mi sta filando di pezza. Stasera lo faccio cornuto con quanti più posso. Comincio con te che mi piaci tanto … ora soffri e gustati lo strip di tua moglie …”
Mentre osservo il mio amore denudarsi oscenamente davanti ai porci arrapati, Fabiola si è chinata e mi sta sparando un sapiente bocchino. Butto uno sguardo in giro: senza un preciso punto d’inizio l’orgia è cominciata. Vedo cazzi menati, leccati, succhiati, tette e culi palpati appassionatamente, bocche che baciano bocche, fiche, cazzi ed ogni parte dei corpi presenti.
Afferro Fabiola, più leggera di mia moglie, la sollevo la capovolgo a 69 in piedi ed inizio l’amplesso aereo. È abile, molto abile in quella faticosa posizione mi porta a sborrarle in bocca in meno di cinque minuti.
La stendo su uno dei divani, la spoglio. Mostra una lingerie di prima qualità. Spiccano le autoreggenti dotate di giarrettiere rosa stile cocotte primo novecento. Le tormento il clito mentre la penetro con due dita a carezzarle il punto G. Dopo un lungo trattamento in tal guisa, allungo l’altra mano a tormentarle un capezzolo. Geme adagio pronunciando parole incomprensibili. Repentinamente sposto la bocca sull’altra tetta e la risucchio forte per intero. Getta un urlo di piacere. Ritorno con la bocca sul bottoncino e le rifilo una serie di forti succhiate. Prorompe in un grande orgasmo con contrazioni che la squassano per almeno due minuti. Lecco tutti gli umori scaricati.
Mi ringrazia; è molto che non ha un orgasmo così forte. “Quello stronzo di mio marito non si dedica più come una volta ai miei piaceri. Ma che si crede che una sgualdrina porno star sia per forza di cose più capace di me? È solo un povero illuso e cornuto … con tutto il suo potere.”
Getto uno sguardo veloce verso il centro della sala. La mia amatissima troia sta dando spettacolo. È seduta a smorzacandela su un non precisato cazzo, mentre due in piedi le porgono alternativamente il cazzo da succhiare. Uno dei due è De Cavillis e vedo che ce l’ha piccolo. Ripensando a quanto mi ha detto prima Federica, mi vien davvero da sghignazzare.
Fabiola da dietro mi accarezza il cazzo e all’orecchio: “Osserva la tua mogliettina troia, soffri e arrapati, che adesso lo voglio dentro …”
Vedo il principe del foro sborrare miseramente per terra ed essere subito sostituito nel trattamento. Mi giro e salto addosso a Fabiola.
Inizio una pecora con tanto di schiaffo per chiappa a scaldarle il culo. La ingroppo per dieci minuti, poi le faccio fare la carriola (per chi volesse sapere che cos’è, c’è un vecchio film a episodi dove Laura Antonelli fa appunto la carriola).
“Finalmente qualcosa di diverso! Questa me la rivendo in famiglia. Voglio vedere se poi quel porco preferirà ancora la vacca puttana …”
Dopo dieci minuti terminano i giochi con Fabiola e ci separiamo in cerca di altri partner.
Scruto di nuovo il centro del salone. Federica è ora stesa supina su un piccolo divano senza spalliera. Un uomo giovane sta tra le sue gambe che regge in alto per le caviglie; ovviamente se la sta scopando di gusto. Dall’altro capo un altro glielo ha messo in bocca e lei ne tiene altri due nelle mani.
Il crampo allo stomaco è molto doloroso: l’eccitazione mentale c’è ma quella fisica ancora no, per via dell’attività appena sostenuta.
“Che gusto c’è a soffrire così?” È Ornella che mi si avvicina; è splendida, addosso ha calze e reggipetto, nient’altro. Le spiego il meccanismo delle emozioni che di solito mi prendono e i giochi con mia moglie. Vuole saperne di più ed io le parlo dell’erotizzazione del dolore arrivando a citare ‘Venere in pelliccia’ di Von Sacher Masoc. E le do anche qualche cenno sul percorso che abbiamo sostenuto per arrivare a ciò.
Intanto mi stanno tornando le forze e il cazzo lentamente rialza il capo. “Ollallà!” fa Ornella divertita. “E adesso come ti sfoghi?”. “Beh, non mi sembra difficile trovare in quest’ambiente qualcuna che ci sta.” “Chi ti piacerebbe?” “Per esempio mi piacerebbe scopare con te. Sempre che il nostro principe del foro lo consenta”
“Quello se n’è andato via sconsolato dopo una defaillance poco fa. Piuttosto tua moglie non sarebbe gelosa se tu facessi l’amore con una più bella e più giovane di lei?”
“Macché! Anzi mi ha incitato a scoparti.” “P. non finisci mai di stupirmi. Bisogna che ti conosca in maniera più approfondita …” e mi attira a sé per un bacio scatenante.
Mentre Ornella mi avvolge, intravedo Federica che cambiando posizione ci ha visto e sorridendo mi fa il gesto dell’OK.
Vengo trascinato in una delle stanze contigue. Vi troneggia un bel letto. Sul soffitto e sulla parete ai piedi del letto sono montati due specchi molto grandi. Mi costringe supino e prende a leccarmi tutto il torso con più insistenza sui capezzoli. Vedo la scena riflessa sul soffitto. Scende lentamente verso l’inguine e comincia a giocare con le palle risucchiandole in bocca. Poi lecca bene il perineo e il buco del culo. Fresco dell’esperienza anale apprezzo molto quest’ultima parte e la mia erezione raggiunge il massimo.
Forzo Ornella a ruotarsi a 69 e ricambio i favori, accendendo i suoi desideri. Mentre grufolo sulla fica sento le sue labbra catturarmi il cazzo e trastullarlo. I sapori e gli odori di quelle carni giovani sono notevoli. Mi ritrovo presto un gran fuoco nelle parti basse.
La libero completamente dal reggiseno, la metto carponi davanti a me, da dietro le entro in fica.
La afferro per le tette, la sbatto con vigore. Mi incita “Fottimi! Bastardo … che la tua troia la sta dando a un intero reggimento … La tua mignotta li sta prosciugando … con i loro liquidi ci nutre le tue corna”. Le mollo una poderosa sberla su una natica che diventa subito rossa “Pulisciti la bocca prima di parlare della dea del sesso … ”
“Ti rode, eh? … Adesso è chiaro: ti umilia e la cosa ti piace, ma non ti piace più di tanto … ma ora scopami, prenditi una vacanza …”
Cambiamo posizione. Lei sopra a smorzare, io steso sotto supino ci metto la candela.
La guardo ammirato oltre che arrapato; è indubbiamente la femmina più bella in questa villa e devo dire che nonostante la giovane età è già piuttosto abile. … Le si prospetta un bel futuro …
Con la mano sinistra prendo la sua destra e la stringo a pugno. Con la destra salgo a carezzarle la mammella, a giocare col capezzolo rosa. Ha un primo orgasmo e sento i suoi umori colarmi alla base del cazzo e sui coglioni. Si stende in avanti su di me e mi caccia la punta della lingua nell’orecchio. Federica è ora fuori dalle mie attenzioni e mi lascio andare del tutto in quella scopata.
Si muove molto bene in ogni direzione con ritmo e profondità di penetrazione variabili, proprio come piace a me. Il piacere lentamente monta, carezzo le sue chiappe: al tatto una pelle da urlo per quanto è morbida e delicata. Mentre è stesa verso di me, l’accarezzo nel solco e le massaggio il pertugio del culo. È bello teso, “Lì sono vergine …” Continuo il mini massaggio e la tensione lentamente cala; Le sue spinte sono ora più lunghe e più regolari; ansima forte esplode nell’orgasmo principale.
Si contorce lungamente scossa dalle contrazioni continuando a tenermi prigioniero tra le sue cosce. “Tu vienimi in bocca! Voglio assaggiare la tua sborra …” Si ributta supina con la testa su un basso cuscino; mi attira sopra con le ginocchia ai lati del suo torace, accoglie il cazzo tra le tette facendosele scopare per un paio di minuti. Spinge di nuovo sui miei glutei fino a farsi penetrare e scopare la bocca.
Sto ansimando pesantemente. Serra forte le labbra tenendo in bocca la sola cappella. Succhia forte. Fissa gli occhi nei miei e mi carezza l’asta su e giù con i polpastrelli. Caccio un gemito strozzato e mi partono gli schizzi del piacere; dovrei essere stanco e un po’ spompato, ma riesco a contare almeno otto spruzzi. Ornella ha nascosto tutto nella sua bocca serratissima. Con un leggerissimo schiocco il cazzo esce dalla bocca. Vedo Ornella muovere la bocca come se stesse prima masticando e poi deglutendo. Apre di scatto la bocca: la mostra completamente vuota e “Ottima! Appena una punta di acidità ...”
“E bravo il mio cornutino! Ti piace la carne giovane …” Federica abbracciata con Fabiola mi sta osservando ridendo. Decido su due piedi di scherzare e “Amore … non è come sembra … ti posso spiegare tutto …” ”Continua pure a divertirti e a scherzare. Noi andiamo di là per una pausa saffica. I maschi possono assistere ma non toccare …” E se ne tornano nella sala grande.
“È proprio simpatica tua moglie; ci devi presentare” “Lo faccio alla prima occasione”.
“Ora mi spiego tanti piccoli particolari strani. Ma P. quando torneremo al lavoro dovremo dissimulare tutto.” “Certamente. Ma non so ancora come l’ha presa il capo, anzi, visto che sei intima, fammelo sapere prima come butta.”
“Non me ne cale nulla di lui. Mi è servito e mi serve per ottenere il posto di lavoro e per crearmi una carriera. Anzi, detto fra noi, è proprio stronzo. Se la moglie scopre la nostra tresca, ci mette poco a fargli fuori tutta la logistica e qualche cliente importante. Sta proprio scherzando col fuoco.
Ma, parlando di te, hai una bella moglie che, nonostante ti voglia bene, non solo ti cornifica, ma ama umiliarti e tu per amor suo sopporti tutto. È così?” “Più o meno, ma non sopporto proprio tutto …” “Andiamo a vedere quelle due, che intanto tu ti riprendi …”
Mia moglie non finisce di stupirmi. Non so da dove è ricomparso lo strap-on senza lacci e Federica lo sta utilizzando per inculare Fabiola davanti a una platea di spettatori sbigottiti. In particolare Ennio, il padrone di casa, è in contemplazione della moglie così impalata da un’altra femmina. Si sega senza remore davanti a tutti guardando negli occhi la sua amata; sembra che Ylena sia scomparsa dai suoi desideri.
Erano giunti lì che non sembravano neanche una coppia. Ora lui è lì con lo sguardo perso nel volto del suo amore. Non scambiano una parola, ma si stanno dicendo mutamente tante cose; forse fanno l’amore.
In un angolo del salone noto Claudia che si sta facendo sfondare da due stalloni. Ha per le mani un tablet con il quale sta conversando con qualcuno. È in videochiamata … Sento qualche parola “Mi manchi … lo sai che non resisto … voglio il tuo cazzo. Non vedo l’ora che torni da me …”
Ritorno lo sguardo alla mia amata troia. Ci incrociamo lo sguardo. Mi fa cenno di avvicinarmi. Eseguo. Mentre imperterrita continua ad inculare Fabiola “Allora te la sei ben ripassata? Le hai fatto tutti i buchi?” “è una femmina notevole. Mi manca solo il culo. Lì è vergine …”
Federica ha un sobbalzo e rifila a Fabiola un forte colpo di traverso che la fa urlare: “Falle subito il culo! Che provi dappertutto il cazzo del mio uomo! Non ti ripresentare se non l’hai fatto …” e rivolta con premura alla sua amante: “ … Scusami cara”.
Mi allontano come un bambino rimproverato per non aver ancora fatto i compiti. Incrocio Massimo e lui “Appena ha finito con Fabiola, mi faccio quella gran troia di tua moglie. Stasera ha arrapato l’intera comunità maschile. È lei la regina della festa! Certo che te ne ha messe tante e te ne sta mettendo ancora. Come va?”
Proprio mentre dice queste parole, mi prende la torsione allo stomaco seguita da un’erezione che annulla la forza di gravità. “Vedo che ne sei innamorato più che mai … ” Gli dico dell’ingiunzione di incularmi Ornella. Mi risponde con fare da professionista: “Attacco diretto e sincero. Data la situazione funzionerà sicuramente.” Ringrazio del consiglio e vado in cerca di Ornella.
La trovo in una stanza contigua che sta eseguendo un bocchino a uno sconosciuto. Mi accoccolo tra le sue gambe a leccarle la passera. Dà segni di gradimento; con altri cinque minuti di sapiente lavoro fa sborrare l’altro che si accascia stremato.
Adesso sta assaporando il lavoro di lingua e dita che le pratico in basso. Due minuti dopo le lecco il buco del culo e “Adesso ti faccio il culo …” “No! Che lì son vergine.” “C’è sempre una prima volta e stasera è quella giusta. E poi sono molto bravo: puoi chiedere le referenze a mia moglie di là …”
Continuo a lavorarle l’ano di lingua; insalivo un dito medio, glielo appoggio al buco e roteandolo leggermente glielo spingo dentro per due falangi. Ha avuto solo un breve sussulto. Lo ruoto in un senso e nell’altro e lo spingo in fondo. Non manifesta sofferenza anzi. Le accarezzo la bella schiena; è eccitata. Nella penombra qualcuno mi porge un flacone. Lo prendo, è lubrificante, ne cospargo il buco dentro e fuori. Ora le infilo due dita, medio e anulare; entrano facilmente conditi da un lieve gemito di Ornella.
Mi lubrifico il cazzo teso. Glielo appoggio sulla rosellina e spingo. Mi accoglie un forte sospiro e una forte contrazione che rifiuta la penetrazione. Le accarezzo dolcemente il culo “rilassati e spingi in fuori come quando fai la cacca.”
Ci riprovo e stavolta la cappella scivola oltre lo sfintere. “Ahi! Fa piano!” Riprendo a spingere e il cazzo lentamente si fa strada penetrandola. Sta soffrendo in silenzio; io “Tutto bene?” risponde: “Inculami bastardo!”
L’effetto è un colpo di reni che le pianta il cazzo completamente dentro. “Ahia! Aprimelo, fammelo sentire, distruggimi …” Comincio ad incularla con movimenti corti e lenti. “Più forte, fammi male!” sono fortemente eccitato, ma mi impongo un minimo di controllo. Aumento un po’ l’ampiezza dei movimenti e spingo ogni volta in direzione diversa. Pian piano il piacere si sta affiancando al dolore.
Dal nulla è nuovamente comparsa Federica. La curiosità l’ha travolta. Si stende sul letto supina con la bocca sotto quella di Ornella.
“Ciao, sono Federica. Il cazzo che ti sta sfondando il culo è quello del mio uomo”.
“Sono Ornella. Il piacere è mio di conoscere la regina troia di questa festa.”
“Quanto sei bella!” e la bacia appassionatamente.
Tra le cosce di mia moglie compare Massimo. Si china e comincia a brucarle la fica con tutta la sua sapienza. “Dentro, mettimelo dentro. Fa vedere ancora una volta al mio cornuto come mi chiavi!”. Lui esegue.
La sua fica è piena di sborra che tracima ai lati. Il cazzo di lui scorre bene con quella lubrificazione.
Ornella, in preda a profonda libidine si butta con la bocca a succhiarle un capezzolo; la mia risponde succhiandone uno a sua volta. Rimangono in questa posizione per parecchi minuti.
Massimo non l’ho mai visto così eccitato. Toglie il cazzo dalla fica e lo sprofonda nel culo.
Le due maiale ora col braccio teso si stimolano a vicenda i clitoridi.
Ornella: “Che bello! Non immaginavo che farsi sfondare il culo fosse così piacevole.”
Federica: “Lo senti il cazzo del mio uomo, come lo agita bene? Non ne conosco di altri così bravi”.
Massimo punto sull’orgoglio: “Troia! Te lo faccio conoscere subito.” E con rinnovato ardore prosegue una potente inculata. Stavolta l’umiliazione l’ha subita lui.
Cominciano i primi orgasmi di assaggio da parte delle due mignotte.
Ho perso la cognizione del tempo. Manteniamo le due inculate parallele e inverse, tutt’e quattro in preda alla goduria massima. Credo che questa sia una vera felicità.
Dopo un bel po’ Federica comincia a dare i segni dell’orgasmo finale. Lui le toglie il cazzo dal culo per non farsi travolgere. Lei esplode nella sua felicità, mentre le contrazioni di piacere le attraversano il corpo si stringe forte all’altra. Massimo si avvicina ai volti delle troie e con una sega vorticosa sborra equamente nelle due bocche che leccano e ingoiano tutto.
Ora è l’altra a dar segni di cedimento. Sono incerto se seguire l’esempio di Massimo, ma Federica “Sborrale in culo! Falla completa …” e le infila due dita.
Ornella cede e inizia la sua danza orgasmica. Federica la stringe a sé bloccandola e amplificandone il godimento. Io ricevo sul cazzo una serie di forti contrazioni; non posso resistere e le spruzzo in culo la mia felicità.
Ci accasciamo esausti. Dal culo di Ornella fuoriesce la mia sborra e Federica la lecca tutta.
Ci addormentiamo sul grande letto. Dopo sei ore è sorto il sole. Apro gli occhi e mi ritrovo la mia donna tra le braccia; sempre sul lettone oltre noi due stanno recuperando le forze Ornella, Claudia e Massimo.
Nel sonno Federica si stringe a me. La tenerezza mi assale. Serro le braccia intorno a lei e la bacio dolcemente sugli occhi. Il mio cazzo è preda di un’erezione al limite del doloroso.
Con gli occhi ancora chiusi: “Ciao cornuto! Ora fammi fare l’amore, che di sesso stanotte ho fatto il pieno …” Sfruttando la posizione già acquisita, dopo tenerissimi preliminari la sto prendendo a cucchiaio. È una scopata dolce nei movimenti e intensa nei sentimenti. Lei ne approfitta per farmi il resoconto dell’orgia:
Quattro solo segati perché non meritavano di più,
ad altri quattro, un po’ più meritevoli, succhiato l’uccello con ingestione della sborra,
nove hanno avuto l’onore di penetrarle la passera,
e quattro si sono ricoperti di gloria inculandola,
e aggiunge che, come ho visto, si è fatta anche Fabiola.
Durante il racconto mi viene una forte torsione allo stomaco e mentre mi eccito come un cinghiale le sussurro: “Trrroia! Ti amo …” Gira la testa verso di me in un bacio appassionato.
“Tu hai invece preferito la qualità.
Prima ti sei ben ripassato la padrona di casa. Poi ti sei fatto la più bella ragazza presente; anzi le hai pure rotto il culo! … Sono orgogliosa di te … E comunque hai avuto il piacere che la tua amata è stata la più grande troia della serata …”
Intanto si sveglia anche Massimo che cerca subito di partecipare.
Ma Federica: “No Massimo. L’orgia è finita. Se ne vuoi ancora, vienici a trovare tra qualche giorno …”
Si svegliano anche le altre due. Il suo grosso cazzo arrapato suscita le loro voglie e il nostro amico trova la maniera di svuotarsi le palle.
Noi rimaniamo concentrati sul nostro amore. “Dove mi vuoi venire, porcello? Scegli: in bocca o sul viso?” “Si può fare un po’ e un po’?” “Certo, mio maiale cornuto!”
Continua
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