Mio marito nel pomeriggio aveva già preparato quasi tutto per la cena e davvero aveva dato il meglio di sé. Antipasto delicato ai frutti di mare, un primo da grande chef e un secondo molto curato a base di salmone il tutto annaffiato da un ottimo prosecco… e per finire un dessert con panna e mascarpone dopo una piccola degustazione di sorbetto al limone…
In cucina ci limitammo, collaborando tutti e tre assieme, a far terminare la cottura e a sistemare le porzioni.
Attenuata la tensione anche mio marito parve riprendersi dal suo imbarazzo e la serata finalmente cominciò ad indirizzarsi nel verso più consono all'occasione del ritorno di mio fratello.
Ero sempre avvolta nell'asciugamano usato dopo la doccia.
Dopo qualche momento più sereno, dove la conversazione finalmente scorreva in serena allegria…
"Ragazzi… io vado a finire di sistemarmi e vado a vestirmi intanto tu, fratellino, preparaci uno dei tuoi magnifici aperitivi"
"Perché? " disse Maurizio voltandosi di scatto verso di me
"Perché sono buoni…" dissi ridendo
"Noooooo! Perché ti vai a vestire?"
Guardai tra il divertita e lo stupita i due uomini che avevo davanti…
"Non mi sembra il vestito adatto per una cena di bentornato… che ne dici Stefano?" Chiesi a mio marito
"In effetti ha ragione tuo fratello! Che ti vesti a fare? A noi piaci… nuda!"
"Ho capito ma…"
"Ma… ma… ma cosa? Questa sera sarai a nostra disposizione… no!?" Disse fra il serio e il provocatorio Maurizio "Tanto vale cominciare…"
"Ok! Ok! Capito… allora andiamo ad apparecchiare la tavola… posate, bicchieri e tovaglia sono nel cassetto..."
"NO!" mi interruppe mio marito in tono perentorio
"Sono certa che a voi ha dato alla testa il brendy! No cosa? L'occorrente per la tavola non è più nel cassetto del mobile della sala?" Dissi quasi indispettita
"Tuo marito intende dire che quello che occorre in tavola… lo abbiamo già" disse in tono ironico
Li guardai sospettosa… cosa avevano in testa quei due…?
"Dove sarebbe?" Chiesi senza smettere di passare lo sguardo inquisitore da l'uno a l'altro
"Tutto l'occorrente sei tu!"
"Io???"
"Ricordi la Nutella…?" Continuò mio fratello
"Nutella?" Chiese incuriosito mio marito poi capì e… "E bravi questi fratellini! Questa mi mancava!!!"
Scoppiai a ridere...
Dopo una rovinosa caduta, anni fa, rimasi per diversi giorni con entrambe le braccia immobilizzate e per mangiare avevo bisogno di essere imboccata. Nel pomeriggio, spesso, i nostri genitori per lavoro mi lasciavano in casa con mio fratello e lui, in modo del tutto disinteressato, si preoccupava di venire in camera mia a farmi compagnia.
Sapeva quanto fossi ghiotta di quella crema per cui non mancava di venirne sempre rifornito di una bella confezione e, da bravo, volendola condividere, generosamente me ne offriva ma… purtroppo era sempre sguarnito di cucchiaino e riteneva poco igienico usare il medesimo dito con cui lui si deliziava.
Mentre Maurizio preparava uno dei suoi aperitivi…
"Dunque cosa dovrei fare?" Chiesi sorridendo al ricordi di quella Nutella…
"Togliti l'asciuganano e distendilo sul tavolo dopo di che sdraiati sopra di lui a mo' di tovaglia" spiegò mi marito
"E… tutto questo ben di dio?" Chiesi guardando la cena ormai pronta
"Uffa! Sorellina… ma proprio non capisci?"
"No! Spiegatemi che intenzioni avete!"
"Tu sarai la nostra tovaglia, i nostri piatti, i nostri bicchieri…" continuò Maurizio
"Ed io?" Chiesi falsamente imbronciata, ormai avevo capito il mio prossimo futuro.
"Tu verrai imboccata… come allora"
sorrisi compiaciuta e divertita a l'idea.
In quelle occasioni il dito con cui mi offriva di condividere la Nutella era il suo sesso; per diversi giorni lo scacciai di camera in malo modo ma… ' più de l'onor poté il digiuno ' scrisse il sommo poeta e un giorno cedetti e leccai quella leccornia su quella cappella, prima titubante poi con sempre maggior ingordigia aiutata al contempo dalla benevolenza di mio fratello che tornava spesso ad inzupparla nel vasetto per poi tornare ad offrirmela…
La gustai con sommo piacere facendo correre la lingua lungo ogni piega… persino dentro quella minuscola bocca che si presentava pulsante ma piena di cioccolata proprio là in cima.
Pagai pegno della mia ingordigia quando lo presi fra le labbra e mi ritrovai la bocca piena del suo seme questa volta, però, di un dolce sapore di Nutella… perché disperdere quella delizia?
Andai in sala… mi tolsi l'asciuganano, lo distesi sul tavolo e mi ci sdraiai sopra con braccia e gambe leggermente divaricate…
Sorridevo al pensiero di essere paragonata alla tovaglia a quadri bianchi e rossi che io e mio marito usavamo per il picnic… chissa se anche lei, la tovaglia, si eccitava così ogniqualvolta che la distendevo sul plaid nel prato?
"LA TAVOLA È PRONTA..." Urlai chiamando i commensali.
Iniziammo, come d'ordinanza, con un brindisi; loro accostarono, uno alla volta, alle mie labbra i loro sessi facendo scivolare lungo l'asta il prosecco che raggiunta la cappella cadeva nella mia bocca che assetata si apriva.
"Cin cin…" dissi… "Bentornato fratellino!"
Il contatto caldo e morbido del glande sulle mie labbra unito al fresco e frizzantino del vino di per sé era una sensazione unica che si andava ad aggiungere alla carezza che involontariamente io donavo e mi procuravo, ogni volta che deglutivo, sulle labbra su e da quelle cappelle…
Loro scambiandosi di posizione brindavano versando sul mio pube il nettare di Bacco per poi raccoglierlo con le labbra e la lingua fra le mie cosce, sul mio sesso preventivamente aperto…
Da subito rimasi colpita io stessa dalla mia eccitazione… tutti i miei sensi erano tesi allo spasimo e ogni pur minimo stimolo veniva ingigantito nella mia testa.
"Deve avere un'alta gradazione questo prosecco se mi fa questo effetto fin da ora…" pensai sorridendo fra me e me
"Ho idea che questa sera sarò felice di ubriacarmi"
Come una bambina affamata cercavo di afferrare con la bocca ciò che mi veniva offerto ma sempre mi veniva allontanato.
"Non aver fretta… " era la risposta. Che stronzi...
"Chi sa perché hanno inventato i bicchieri… proprio una invenzione stupida! Si beve così bene così…" Pensavo mentre avvertivo il liquido fresco scorrere fra le mie labbra più intime e subito dopo una calda lingua raccoglierlo regalandomi una carezza che mi dava mille vibrazioni…
"Bentornato Maurizio" disse raggiante mio marito
"Grazie ma… su! su! Cominciamo a manguare; non perdiamoci in parole… diamoci fa fare!"
"Allora buon appetito!" Aggiunsi
"Quello non ci manca mai, vero Stefano?"
"Proprio così…" rispose mio marito chinandosi sul mio seno afferrando una tartina posta sul mio capezzolo… soffermandoci i denti e mordicchiando cibo e seno togliendomi il fiato.
Il mio corpo divenne ben presto il loro piatto dove mangiare senza mai usare le mani, il cibo sparso sui miei seni, sulle mie cosce, sul mio ventre… dove con morsi, leccate, succhiotti si saziarono a lungo, senza fretta e in modo meticoloso senza mai mancare di condividere il pasto con me imboccandomi usando ancora una volta i loro sessi a mo' di posate, in questo caso, facendomeli prendere in bocca in modo che potessi afferrare, succhiare, leccare…a mia volta.
"Non ho mai trovato un servizio così accurato…" dissi ridendo…
"Merito dei camerieri" rispose mio marito…
"Pensa piuttosto alla mancia che dovrai loro dare" aggiunse Maurizio
"Mancia? Quale mancia?" Scoppiò a ridere Stefano… "E' il conto che dovrà pagare! Visto poi che ci paga in natura…"
"Pago… pago… tranquilli! Non amo i debiti! E magari poi se ve lo meritate vi farò avere anche la mancia! "
"Intanto voltati bocconi! Dobbiamo mangiare il dolce… mica possiamo mangiare tutto nel medesimo piatto " disse deciso, finalmente, mio marito
Ubbidii. Due mani mi allargarono le gambe e mi aprirono i glutei mentre un'altra mano si preoccupò di spargervi il dolce in abbondanza…
Sorridevo assecondando le loro fantasie che per altro già da più di un'ora mi tenevano eccitata in modo straordinario mantenendomi, però, in uno stato sospeso dove il desiderio di dare sfogo ai propri impulsi diventava in ogni momento più forte e incontrollabile. Il mio corpo iniziava a volere, a pretendere…
Di colpo mi sentii prendere per i capelli costringendomi ad alzare la testa; mi trovai un cazzo ricoperto di dolce…
"Facciamo il gioco dell'aeroplanino.." disse ridendo allegramente mio marito
"Cosa? Come? Che vuoi dire?" Dissi cercando di avvicinarmi al 'mio cucchiaio'.
Sentii le labbra di mio fratello iniziare a degustare la sua parte di dolce fra i miei glutei… un brivido corse lungo la mia schiena
"Hai presente quando si imboccano i bambini?" Spiegò Stefano muovendo a destra e sinistra il suo cazzo di fronte al mio viso.
I capelli strattonati per non farmi agguantare il boccone offerto cominciavano a farmi male.
La lingua di mio fratello era una carezza sempre più vicina al mio pertugio e mi donava un'aspettativa più forte ancora del piacere fisico, quasi ebbi paura di godere in quel modo…
"Ecco l'aeroplanino che atterra… vola vola vola…" Spalancai la bocca e lui me lo sbattè dentro fino in gola, poi usando la mano che teneva stretti i miei capelli, mi dette il tempo per quello che risultò essere un breve pompino…
"Mmmmm come è brava questa troia… si merita proprio un'altro aeroplanino, su, da brava cagna, lecca il tuo dolcetto!"
In questo gioco si scambiarono la posizione più e più volte…
"Molto trafficato questo aeroporto" borbottai fra un boccone e l'altro;
"Si, un via vai molto proficuo… uno porta, scarica e riceve…" e ridevamo
Ogni volta mentre uno mi fotteva in bocca l'altro leccava con sempre maggior ardore il mio culo.. passando dai glutei, le cosce, il solco per poi spingere la sua lingua nel pertugio sempre più morbido e voglioso e… accogliente.
Finito il dolce ero emotivamente stravolta; Alla fine si preoccuparono di ripulirmi di ogni residuo con le loro bocche soffermandosi più e più volte sui miei punti più caldi; nessuno di noi aveva voluto concludere ma eravamo travolti dalla libido. Non avrei mai voluto finisse quel dolce tormento tanto che quando mio fratello concluse il 'pasto' dicendo "Vatti a dare una lavata… sei una tovaglia impresentabile!" lo avrei ucciso!
Lo guardai con odio ottenendo solo un sorriso a 32 denti…
"Se non vai, ti mettiano in lavatrice" Aggiunse mio marito ridendo
Mi alzai dal tavolo e mi avviai verso il bagno quando mio marito aggiunse…
"E mi raccomando non approfittare per toccarti… quello spetta a noi!" Mi voltai indispettita volendo rispondergli che avrei fatto quello che avrei voluto ma…
"Questa sera sei nostra! L'hai deciso tu…" Aggiunse mio fratello strozzandomi la risposta in gola
Li guardai entrambi con falsa ferocia e sentenziai : "Domani vi uccido!"
"Domani appunto…" risposero allegramente in coro.
Dopo una nuova rapidissima, sommaria, doccia, tornai in soggiorno dove li trovai entrambi seduti sul divano che, ancora in camicia e pantaloni, si gustavano uno shottino di rum.
Durante la cena si erano limitati ad aprire le patte dei pantaloni rimanendo vestiti… quegli stronzetti .. io nuda per loro e loro… "ma infondo è giusto" pensai ridendo fra me e me "l'unica cosa di buono da mostrare e utilizzare in un uomo è quella."
"Vieni fra noi bella troietta…" dissero facendomi posto fra di loro… "vieni a bere un goccio di questo nettare…"
"Volevo vedere se non me lo avreste offerto…" dissi accomodandomi in mezzo ai miei maschetti!
Mi dettero un bel bicchierino di quel liquore invecchiato;
"Ahah…" risi…"Avete cambiato bicchiere ora? Avete avuto paura che l'alcol vi infiammasse il vostro prezioso gioiello se lo aveste usato?" dissi buttando giù lo shottino; Il calore che avvertii scendermi lungo l'esofago fino allo stomaco fece coppia con il calore dei sensi che ormai mi imprigionava testa e corpo dall'inizio della serata.
"ALZATI!" ordinò mio marito… ubbidii incuriosita…
"Volevi bere dai nostri cazzi? Allora incomincia ad inginocchiarti e prendili in bocca!"
Per un attimo rimasi perplessa; Stefano si alzò e con uno sculaccione ben assestato mi invitò ad ubbidire…
"Sempre gentile il Lord…" mi permisi di sottolineare
Maurizio mi prese per mano e con un piccolo strattone mi fece cadere sulle sue ginocchia a pancia in giù…
"Cosa ne dici Stefano? La puniamo per l'arroganza questa troia?"
"Ovvio…" Fu la risposta di mio marito
E iniziarono a sculacciarmi… con colpi sempre più forti e sempre più mirati… quattro o cinque ciascuno
"Che porco di fratello mi ritrovo! Lui sa quanto mi piaccia questa pratica…" pensai mentre mugolavo, come una gatta, per quel dolore
Anni fa il mio fidanzatino di allora mi praticò un servizio del genere fino a farmi godere… il calore intenso sulle natiche e sulla parte posteriore delle mie intimità, che ben presto si estese al mio sesso ebbe un effetto cosi devastante che presto si tramutò in vere contrazioni di piacere…
Mio fratello che quando si trattava dei miei fidanzatini non si sarebbe perso nulla, probabilmente guardando dalla porta, assistette agli effetti di tale cura tanto che una volta che Giulio, il tipo in questione, se ne fu andato mi disse…
"Quando vuoi vado a prendere il battipanni! Lo farei per amore fraterno!" Alle sue risa risposi tirandogli il primo libro che mi venne sottomano… ed ora eccolo che si toglieva questa soddisfazione!!
Dopo la punizione… che tornò ad eccitarmi oltre misura procurandomi due glutei caldi e rossi e un sesso talmente bagnato che quasi me ne vergognavo fu la volta dei loro sessi che di nuovo esposti pretesero essere curati dalle mie capacità orali…
Uno per volta, lorsignori, mi scavarono senza ritegno fino in gola, mi scoparono la bocca come realmente volessero 'usarmi' per il loro esclusivo piacere… sapendo bene che era ciò che avrei desiderato di più; alternativamente, entrambi, pretesero la mia lingua, la mia bocca, la mia gola fino a soffocarmi… non vollero godere così ma io, li in ginocchio, in mezzo a loro, colavo gocce di umori fra le cosce fino ai talloni su cui ero seduta… godevo, godevo di un'eccitazione mai avuta…
La saliva che vomitavo mi bagnava i seni… il respiro inesistente, il cuore in gola, e le contrazioni che mi sconvolgevano tutto il corpo… l'orgasmo trattenuto a fatica… la mente che navigava tra i ricordi, sogni, desideri in un mare di piacere…
Poi facendomi distendere sul tavolino di fronte al divano, col busto, rimanendo in ginocchio, presero possesso, una prima volta ciascuno, del mio sesso… lo penetrarono, lo aprirono, lo sbatterono entrambi con forza animalesca… cosa che al di là del piacere sublime che mi dettero mi dimostrarono appieno cosi la loro eccitazione, tutto il loro desiderio e la loro voglia bestiale..
Entrambi erano sempre stati campioni di durata, e anche in quella occasione mostrarono tutta la loro capacità.
Ciascuno di loro ottenne da me più orgasmi pieni e travolgenti; mentre uno mi scopava e godeva riempiendomi di sborra calda l'altro si faceva mantenere in tiro facendosi leccare, succhiare, baciare cazzo, asta e testicoli… per poi scambiarsi di posizione per far sfogare dentro di me anche l'altro mentre il primo si faceva ripulire…
Il piacere che a ondate mi invadeva la mente annebbiava la mia coscienza… gemevo, urlavo, ridevo oscenamente, piangevo di godimento pieno… il mio corpo senza più controllo si contorceva sotto le loro infinite sferzate che dal sesso si ripercuotevano in ogni mia parte.
Quei sessi gustosi di sapori maschili,fra le mie labbra, non si stancavano di correre sulla mia lingua e insieme a quelle mani che trattenevano la mia testa mi soffocavano aumentando, se mai fosse stato possibile, l'intensità degli orgasmi che mi sconvolgevano ripetutamente.
Ero la loro Troia, la loro Puttana, la Vacca da mungere e fottere e quando, per pochi istanti, mi lasciavano libera mugolavo disperata reclamando i miei… ossi da brava cagna in calore
Dopo un tempo infinito parvero sazzi di quel dolce trattamento ed io, veramente esausta, ancora riversa sul tavolincino… chiesi
"Soddisfatti I miei clienti?"
"Chiedi a tuo fratello… è lui l'ospite d'onore!"
"Mi dica gentile Signore…" dissi ironica rivolta a Maurizio
"Come antipasto… non male!" rispose
Scoppiai a ridere di cuore… aggiungendo
"Ricordati l'età ahahah… stai attento! Potrebbe farti male fare indigestione. Da medico dovresti saperlo…"
Avevano giocato con me per almeno un'ora e sicuramente avevano goduto almeno un paio di volte ciascuno, considerando la quantità di sperma con cui mi avevano farcita, per cui non pensavo che la mia frase canzonatoria ottenesse l'effetto di una scatola di Viagra presa tutta assieme in una volta… almeno nelle intenzioni.
"Sentila qui, la nostra 'Porca di una sera'!" dissero in coro.
Mi fecero sedere nuovamente fra loro… mi fecero prendere in mano i loro cazzi stanchi e mi invitarono a carezzarli masturbandoli con delicatezza.
"Due salsicciotti da spellate prima di metterli in padella" dissi in tono canzonatorio
"Una Troia come te saprà cosa fare…" disse mio marito allungando le sue mani sul mio seno prendendosi particolarmente cura dei miei capezzoli strizzandoli, tirandoli e torcendoli fra le sue dita procurandomi nuovi dolori e nuovi piaceri.
Mio fratello invece si occupò della mia vulva, andandoci a pescare i residui del loro sperma e dei miei umori per poi spargerli sul mio viso o spingendomeli in bocca pretendendo che gli spompinassi le dita ripulendole.
Cagna… Troia… Puttana. ..Vacca… i complimenti che accompagnavano da ore ogni loro azione su di me.
Complimenti che, come loro sapevano bene, mi spingevano ancor più ad abbandonarmi ai miei istinti animali...
Passò ancora del tempo in cui io mi operavo per rinvigorire i loro 'arnesi' occupandomi di curare dolcemente le loro cappelle, massaggiando con sempre maggior energia i loro bastoni e andando ad occuparmi delle loro 'palle' prendendomele in bocca, succhiandole, schiaffeggiandole con la punta della lingua mentre le mie mani sollecitando gli sfinteri dei loro culi, che lentamente si aprivano sotto le mie dita, portavano la loro eccitazione di nuovo al culmine.
Quando li sentivo mescolare i loro gemiti ai miei…
"E' brava la vostra zoccola?" Chiedevo…
Un tempo interrotto ogni tanto da un nuovo shottino di rum… tanto per mescolare calore a calore.
Quando ormai il mio lavoro poteva dirsi concluso con successo ci alzammo dal divano per trasferirci in camera dove sul letto io tornai ad essere la loro bambola gonfiabile; divenni fonte della loro nuova eccitazione e il corpo in grado di soddisfare le loro fantasie.
Il mio seno fu ancora carezzato, torturato, baciato, morso, succhiato, munto scatenando in me altre ondate di piacere che dal capezzolo direttamente si infrangevano nelle mie intimità 'schizzando' umori che subito venivano cercati e bevuti come latte dai miei bambini affamati…
I loro sessi venivano accolti fra i miei glutei come fra i miei seni… loro si eccitavano molto ad usare questi solchi per far correre le loro cappelle nude e sempre più gonfie strette fra la mia carne… le loro bocche si sfamavano del mio corpo… le loro gole si dissetavano ancora e ancora col mio piacere, le loro lingue si rincorrevano disegnando tutto il mio corpo penetrandolo in ogni dove…
Di nuovo cedetti a nuovi orgasmi anticipati da mugolii rumorosi e seguiti da urla incontrollate dove sfogavo tutta la mia tensione interiore. Ogni parte del loro corpo era fonte per me di piacere mentale, fisico ed erotico! Le loro mani erano le mani di due burattinai che mi muovevano a loro piacimento dandomi dolore o piacere, dolcezza o rude virilità…
Mi scoparono diverse volte in diverse posizioni… ogni parte del mio corpo fu usata, presa, abusata a loro piacinento ma fu mia bocca questa volta l'antro da riempire con la loro sborra… prima di giacere finalmente esausti….
Lasciai che il loro seme restasse fra le mie labbra… sul mio petto… questa volta non ebbi davvero più la forza di alzarmi per andarmi a lavare…
Chiusi gli occhi ma prima di addormentarmi pensai…
"Un fratello fedifrago e un succhia cazzi di merda come marito… però… però… ci sanno maledettamente fare quegli stronzi!"
Era quasi l'alba…
"Fra… svegliati!"
"Che c'è? " dissi ancora addormentata senza sapere chi mi stesse chiamando…
"Shhhhh! Fai piano. Vieni di là con me sorellina"
Mi voltai e mi trovai mio fratello in piedi davanti…
"perchè? " bisbigliai.. sbadigliando
"Vieni… non fare domande"
"No! Cosa c'è? Cosa succede? dimmelo se no non mi muovo" dissi sottovoce
"Ho voglia di te!"
"Scherzi? Dopo questa sera? Dai, dimmi cosa hai in mente…"
Si avvicinò e nella fioca luce di un lampione fuori casa, che filtrava dalle tende della camera, lo vidi abbassarsi le mutande da cui saltò fuori sbattendomi sul viso il suo cazzo in tiro.
"Ti voglio, ti vuole…"
"Allora Prendimi se la cosa è così impellente…" bisbigliai ridendo
"Vieni di là… ti voglio tutta per me"
"Prendimi… Qui!"
"C'è tuo marito…"
"Prendimi… come vuoi, quanto vuoi, ma qui… non ti curar del succhia cazzi!!!"
"Non ti va proprio giù, vero?"
Non risposi...
"Ti voglio alla pecorina e qui… faremmo rumore… non credi?"
Senza dire nulla mi voltai… mi sollevai sulle ginocchia e affondai i gomiti sul cuscino
"Tutto ma il culo no…"
"Lo so!, lo so!" rispose ridendo sottovoce
"Ma sei ancora vergine li o è riservato allo sposo?"
"Eheheh… " soffocai il riso nel cuscino " Sono una Verginella.... per chi mi hai preso? Io aspetto ancora il Principe Azzurro! Non lo sai?"
"Ho sempre saputo di avere per sorella una gran troia" così dicendo si sistemò sul letto dietro di me fra le mie gambe.
"Bagnami le dita…" mi sussurrò ponendomi la sua mano davanti alla bocca…
"Non ho bisogno di essere lubrificata…"
"Fallo!"
Aprii la bocca, accolsi le sue dita fra le labbra e le riempii di saliva…
Lui le portò sulla porta vietata e iniziò a massaggiarmi il buchetto; sentivo le sue dita danzare fra i miei glutei… roteare morbidanente su quella boccuccia fremente per stuzzicarla, ammorbidirla e delicatamente violarla prima con un dito poi con due senza mai affondare veramente.
Sarà stato l'effetto di tutto quel rum bevuto ore prima, sarà stato che il mio corpo ancora faticava a dimenticare quanto avvenuto e ancora era sensibile e vulnerabile al piacere ma quel massaggio mi stava facendo perdere la testa…
"Ho detto no!" Dissi ansimando
Quelle dita lentamente stavano prendendo possesso delle mie mucose affondando con un leggero, quasi impercettibile su e giù che mi stava facendo impazzire
"Ti prego… no!" mugolai, anche se a me stessa il tono che usai mi sembrò un 'sì! '.
"Tranquilla, non lo farò! " mi disse sottovoce mentre senza preamboli, trovando un lago fra le mie gambe, mi penetrò da dietro mantenendo le sue dita nel mio culo che io stessa avvertivo fremere in preda a dolcissime contrazioni anali.
Il suo sesso iniziò una danza lenta ma estremamente profonda mentre io affondavo la testa nel cuscino per non urlare; non solo mi sentivo riempita ma quella spinta così profonda mi sembrava essere senza fine; mi toglieva il fiato!
Le sue dita roteavano e si allargavano dentro il mio culo dilatandomi e il movimento diventava sempre più duro mentre mi scopava la fica con lentezza esasperante andando ogni volta più in profondità.
Quando, dopo lunghi minuti di questa meravigliosa tortura, tolse le dita dal mio culo per afferrare con forza inaspettata i miei seni e iniziare a strapazzarli stringendo i capezzoli, per un attimo mi sentii privata di un mio diritto… e un "noooo" scappò dalla mia bocca.
"Ti piaceva eh?! Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto"
"Si" ammisi sottovoce
"Dillo ancora! Dillo troia!"
"Si, Si, SIII MI PIACE!" Quasi urlai
"Sei proprio una gran maiala, sorella mia" rispose ridendo
Quel massaggio così potente e così mirato mi aveva fatto impazzire e avrei voluto durasse in eterno.
Mi scopò a lungo con sempre maggior vigore! Un primo orgasmo riuscii a soffocarlo mordendo il cuscino;
La sua danza prepotente, forte, virile al punto di diventare anche animale tanto era frenetica e quella continua tortura ai seni mi resero impossibile contrastarne gli effetti! Mi dimenavo nel letto, scuotevo la testa, indemoniata, gemevo come una cagna in calore incurante dei suoni che si espandevano nella camera, il mio corpo sobbalzava sotto i suoi colpi sempre più forti e il letto con me; a stento cercavo di trattenere un ultimo orgasmo nella speranza di condividerlo con il suo.
Sapevo, per averlo visto all'opera con le sue compagne, quale fosse il segnale che mi avrebbe dato quando era pronto per riversare il suo piacere dentro di me… e così fu!
Mi prese per i capelli e mi invitò a masturbarmi mentre iniziava la sua ultima cavalcata dentro di me… non c'era bisogno che mi toccassi, nemmeno che mi sfiorassi bastò che mi lasciassi andare e… godessi di quell'ondata di liquido caldo che letteralmente mi riempì e subito dopo esplosi in orgasmo tanto violento e intenso da farmi urlare presa da mille convulsioni per poi cadere esausta, priva di forza ma completamente 'soddisfatta'...
Sentii il suo corpo abbandonarsi sopra di me…
"Ora pensa a lui…" mi bisbigliò in un orecchio…
Non risposi, la mia vendetta era appena cominciata…
Però che peccato che Mau stesse per tornare in camera sua!
Allungai una mano verso mio marito incontrando la sua che carezzava il suo gioiello; era evidente che avesse assistito in silenzio a tutta la performance anche se obiettivamente mi sarei preoccupata del suo udito se con tutto il 'casino' che avevo fatto non si fosse per lo meno svegliato.
Delicatamente spostai la sua mano sostituendola con la mia; mi lasciò fare senza dire una sola parola. Con lentezza e in punta di dita disegnai quel pene incredibilmente teso e pulsante mentre spostandomi a fatica posai la mia testa sul suo ventre usandolo a mo' di cuscino.
La mia mano si muoveva lenta fino ai suoi testicoli alti e gonfi dove si fermò a manipolarli ora carezzandoli, ora stringendoli, ora afferrandoli e tirandoli appena… Avvertivo distintamente dal contrarsi dei muscoli dell'addome l'effetto che stavo ottenendo.
Conoscevo bene mio marito e quel suo irrigidirsi...
La mia lingua iniziò a sfiorare quel glande, le mie labbra vi si accostarono mentre iniziavo a leccarlo con maggior intensità; la punta del mio umido serpentello si soffermava a picchiettare la zona del 'filetto' mentre baciavo delicatamente la boccuccia di quella cappella e le mie dita si spostavano al perineo per un massaggio più deciso alla base di quel cazzo favoloso.
"Peccato che il suo padrone amasse succhiare quello degli altri uomini!" pensai
Sentivo il suo respiro farsi affannoso mentre le mie labbra si aprivano per avvolgere quel glande, riversandovi sopra una quantità di saliva, tale da colare lungo tutta l'asta, utile per proseguire un massaggio più energico.
Non presi in bocca quel sesso ma vi tenevo le labbra incollate sulla cima della cappella continuando a leccarla delicatamente fino a quando la mia mano scese più in giù e le mie dita andarono ad occuparsi del suo sfintere profanandolo.
Non vi fu bisogno di un massaggio prostatico, pochi secondi ancora e…
Sapevo cosa sarebbe accaduto da un momento all'altro.
Rimasi con la bocca semi aperta tenendola accostata a quel bastone in fiamme quando il suo sperma si sparse sul mio viso, sui miei occhi, sulle mie labbra e la mia lingua poté gustare il sapore…
"Buon giorno tesoro…" dissi con voce impastata dal suo seme
"Buon giorno meravigliosa Troia…"
Chiusi gli occhi sorridente e mi abbandonai di nuovo sul suo ventre col viso imbrattato dalla sua dolcissima sborra.
P.S. per un commento o un suggerimento, entrambi graditi, : [email protected]
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