Ricevo da Diego chiarimenti su questa pratica.
Ciao, grazie per avermi scritto.
Inutile ridefinire l’azione in sé, come hai ribadito, sappiamo di cosa stiamo parlando.
Diciamo che, a mio avviso, anche basandomi su moltissime esperienze attinenti, questa esperienza fa parte del mondo delle perversioni.
Che si pratichi da soli o con partner è una pratica da accomunare all’ universo vasto del BDSM, sado-masochismo, insomma.
Come tutte le depravazioni estremamente invasive non può avere giustificazioni realistiche, sia nel campo medico che nelle semplici regole del wellness, tranne nella divulgazione pubblicitaria, spesso subdola, delle case produttrici di oggetti sessuali.
Anzi, mi permetto di aggiungere, che si tratta di una pratica, nella sua falsa innocenza, tra le più pericolose; non ha niente a che vedere con l’inserimento di oggetti in vagina (anche se sembra imitarlo). Il tessuto epiteliale interno al canale del uretra maschile è delicatissimo, non ha la consistenza della pelle, e il rischio di ferirsi o di infettarsi è altissimo! Ancora, questa pratica anche difficile da perpetrare, può provocare danni gravi anche alla prostata e alla vescica.
Dal punto di vista psicologico, come tutte le depravazioni, può avere origine dal passato, dall’infanzia, da traumi o impressioni, che man mano hanno sollecitato, dopo il sentimento negativo o di paura, l’eccitazione sessuale.
La mente è molto complicata nell’elaborare queste fantasie...
Ma a volte può essere solo desiderio di provare, per uscire dalla routine, per pura curiosità, il problema, per così dire, è che in questo ambito non si sa quali saranno le conseguenze a breve o a lungo raggio sulla libido.
Farsi “del male” (o lasciarselo fare) può essere un giochino occasionale, ma può anche, altresì, sedimentare e ripresentarsi come desiderio incontenibile, persino anni dopo.
Insomma: io lo sconsiglio vivamente, così come usare apparecchiature di pompaggio dei genitali (pumping), o il colpirsi o il farsi colpire, i medesimi, con violenza (wanking).
Spezzo, in questi casi, una lancia a favore degli “aghi” da siringa, la sterilità della confezione e una bella dose di acqua ossigenata, dovrebbero garantire una certa sicurezza e una bella dose di gustoso autolesionismo.
ralfie
Manuel & Monica Drake
Giovannaesse
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