Mi chiamo Paola, ho 25 anni, sono mora, dagli occhi verdi, un bel culetto sodo ed un seno di una quarta misura abbondante, che sfida le leggi di gravità, per quanto è alto e sodo. Da due anni sono sposata con Michele, con cui sono insieme da cinque anni: dopo tre anni di fidanzamento, ci siamo sposati. Michele è un bel ragazzo alto, moro come suo padre, ma a differenza di mio suocero, che è una persona sempre allegra e sorridente, Michele è un po' più serio, riflessivo e, soprattutto, da un po' di tempo anche terribilmente geloso. Devo riconoscere che, riguardo la sua gelosia, è anche un po' colpa mia, perché adoro sentirmi corteggiata ed ammirata dai maschi e, un paio di volte, sono stata anche sul punto di tradirlo, ma poi, all'ultimo momento, ho sempre rinunciato. Quest'anno, per la prima volta, siamo andati in vacanza insieme a Carlo, mio suocero, un cinquantenne dall'aspetto accattivante: alto, moro, occhi scuri, fisico robusto per niente grasso, vedovo dallo scorso anno e, per questo, Michele ha insistito perché trascorressimo le vacanze insieme. Appena arrivati nel villaggio prenotato, abbiamo preso possesso del nostro bungalow, che era dotato di due camere ed un solo bagno. Dopo aver aperto le nostre valigie e stavo sistemando le mie cose, Michele è andato a portare i nostri documenti alla reception e Carlo è andato a farsi una doccia. Uscendo dalla camera per andare in cucina, nel percorso del breve corridoio, son passata davanti al bagno e poiché la porta era solo parzialmente accostata, mi son fermata un attimo a guardar dentro ed ho visto Carlo nudo, che si stava asciugando i capelli. Son rimasta affascinata dal suo splendido fisico massiccio e tonico, ma quello che mi ha lasciato a bocca aperta è stato vedere che Carlo è munito di un cazzo mozzafiato. Grosso, lungo e, seppur in fase di riposo, era appoggiato sopra due palle enormi. Mi son bagnata le mutandine all'istante! Son rimasta un lungo istante a guardarlo e, d'un tratto, lui si è girato verso lo specchio e da lì, credo mi abbia visto; così imbarazzatissima per la vergogna, son corsa di nuovo in camera e mi son chiusa dentro; ho dovuto cambiarmi il perizoma che era completamente bagnato dai miei umori. Quando è tornato Michele, tutti e tre siamo usciti per andare a pranzo nel ristorante del villaggio. Ho dovuto superare un attimo di imbarazzo, allorché mi son trovata Carlo ancora davanti, ma lui non ha dato modo di rivangare ciò che era successo poco prima; il suo comportamento è stato quello di persona tranquilla e questo mi ha, in qualche modo, rincuorato. Abbiamo passato il resto del pomeriggio io e Michele insieme ad esplorare ogni angolo del villaggio, la spiaggia, a prenotare il nostro ombrellone, oltre le altre varie cose che si fanno, appena si inizia una vacanza; quando si è fatta ora di andare a cena, Carlo ha proposto di fare un piccolo giro nel paese adiacente al villaggio; io mi sentivo ancora eccitata per quello che avevo visto e così, in maniera civettuola, ho indossato una gonna abbastanza corta, tacchi alti e una camicetta, che lasciava trasparire il reggiseno sottostante. Michele ha fatto subito una faccia un po' strana e, anche se non ha detto nulla, era chiaro che il mio outfit lo infastidisse un po'. Carlo, invece, mentre stavamo passeggiando lungo il paese, in un attimo in cui eravamo rimasti io e lui da soli, mi ha sorriso ed ha elogiato il mio abbigliamento.
«Paola, questa sera, sei assolutamente splendida! Mi sento lusingato a passeggiar con te!»
Avrei voluto rispondere, se non altro, per ringraziarlo, ma più che sorridere non ho potuto fare, perché si è affiancato Michele e non volevo gettar benzina sul fuoco. Ero lusingata dai complimenti di mio suocero e, ogni qualvolta, i nostri occhi si son incrociati, gli ho sorriso contenta. Abbiamo cenato in un piccolo ristorantino e gustato del buon pesce; poi, stanchi del viaggio, siam tornati al nostro bungalow. Appena a letto, avrei voluto far sesso, ma Michele si è addormentato di colpo ed io, silenziosamente, ho chiuso gli occhi e mi son masturbata, riandando con la mente a quella splendida verga che avevo visto nel bagno: immaginavo la sua meravigliosa cappella stretta tra le mie labbra e, forte di questa fantasia, ho avuto un orgasmo che ho dovuto reprimere in silenzio. Il giorno dopo, fatta colazione, Carlo ci lascia soli, per andare in paese a chiedere informazioni per una eventuale battuta di pesca. Noi due andiamo in spiaggia ed io prendo posto sotto il nostro ombrellone; subito nasce una discussione tra me e mio marito, circa il fatto che, a suo dire, il mio costume sarebbe troppo succinto. Ammetto che, avendo un seno prorompente, la stoffa della parte superiore copre solo parzialmente le tette, mentre l'altra parte, quella di sotto, è il classico costume brasiliano, completamente sgambato dietro; chiaramente le mie magnifiche chiappe sono in bella mostra. Va poi aggiunto il fatto che Michele si mette a chiacchierare con tre ragazzi, che non fanno altro che fissarmi e noto che i loro pacchi si gonfiano sotto il costume; mio marito se ne rende conto e questo non fa altro che far lievitare la sua gelosia. Durante pranzo, Carlo assiste ad un’ennesima discussione tra noi due, perché io ho solo indossato un copricostume abbastanza leggero, costituito da una specie di rete intrecciata, sotto cui si vede proprio tutto. Mio suocero resta in silenzio, mentre noi due discutiamo e prende atto del motivo della gelosia di suo figlio. Il pomeriggio, Michele torna in spiaggia, mentre io ho deciso di rimanere nel bungalow e, nel tardo pomeriggio, vedo arrivare mio suocero che, dopo un breve saluto, si reca di nuovo a farsi la doccia. Anche in questo caso, mi avvicino silenziosamente e mi rendo anche conto che lui, di proposito, non ha chiuso la porta, ma l'ha lasciata accostata quel tanto che basta per potervi guardare dentro. La prendo come una sfida e, dopo un attimo di attenta riflessione, spingo la porta e entro: restiamo un attimo in silenzio a guardarci. Lui nudo, io con indosso solo il costume; mi avvicino un attimo a lui e lo fisso in silenzio. Sollevo una mano e sfioro il suo petto, poi scendo in basso e quando gli afferro il membro, lui per un attimo mi blocca.
«Paola, fermati! Sei una bella donna e mi piaci molto, ma... è meglio che ti fermi!»
Faccio un profondo respiro, sento le mutandine del costume completamente zuppe dei miei umori, poi mi giro e me ne vado. Entro in camera mia e mi masturbo furiosamente. Poi mi vesto velocemente, indossando una semplice gonna ed una t-shirt; quando torna Michele, andiamo a cena tutti e tre insieme, nel ristorante del villaggio; qui Michele, incontrati di nuovo i ragazzi con cui parlava la mattina, riprende a dialogare con loro, mentre quelli continuano a fissarmi; lui è molto infastidito dal fatto che io sorrido alle battute che fanno su di me. Finita la cena, inizia un’ennesima discussione dovuta alla sua gelosia e, anche in questo caso, mio suocero rimane muto. Tornati nel bungalow, chiedo a Michele come vorrebbe passare il resto della serata e la sua risposta mi offende moltissimo.
«Tu resti qui dentro e non ti muovi per nessun motivo! Non voglio certo vederti fare ancora la puttana con quei ragazzi!»
Sono veramente indispettita e contrariata; me ne torno in camera nostra e mi butto sul letto, incazzata nera. Sento la porta d'ingresso al bungalow che sbatte e, dopo esser rimasta un po' distesa sul letto, torno nel salotto ed accendo la tv. Sono furiosa e, dentro di me, decido di fargliela pagare. Guardo svogliatamente un po' di televisione, ma non trovo nulla di interessante, così, ancora abbastanza irritata, me ne torno a letto. Michele rientra più tardi ed ho l'impressione che sia ubriaco. Vorrebbe scopare con me, ma io lo rifiuto. Lui rimane un attimo a guardarmi, poi prova a prendermi con la forza e allora lo lascio fare restando passiva; sento che mi mette il membro dentro, ma si rende conto che io non reagisco e la sua rabbia monta ancor di più.
«Cosa c'è che non va! Adesso non hai più voglia di scopare? Magari avresti preferito farti sbattere da quei ragazzi?»
Lo guardo negli occhi con espressione furiosa e non mi trattengo dal mollargli uno schiaffo sul viso.
«Togliti immediatamente da sopra di me! Mi stai trattando come una puttana, cosa che non ho mai fatto, ma se insisti con questo tuo atteggiamento, ti giuro che, alla prima occasione, ti regalo tante di quelle corna che non riuscirai ad entrare nemmeno attraverso la porta di una cattedrale.»
Lo spingo di lato, mi giro e mi metto a dormire. Il giorno dopo, lui cerca di scusarsi, ma io sono decisamente arrabbiata con lui e, anziché andare al mare, mi sdraio a prendere il sole in piscina, dove c'è pochissima gente, così la giornata scorre abbastanza tranquilla. Quando andiamo a pranzo, scambio con lui solo qualche parola; vedo che mio suocero ci osserva entrambi. Il pomeriggio me ne resto nel bungalow, perché fuori fa troppo caldo e, solo nel tardo pomeriggio, scendo in spiaggia; dopo aver fatto un bel bagno, prendo il mio telo e me ne torno nel bungalow. Entro in bagno, mi faccio una doccia e, quando sto per tornare in camera, mi rendo conto di aver lasciato la porta aperta; mentre sono completamente nuda, vedo Carlo che, per un lungo istante, resta immobile a fissarmi sulla soglia della porta. Mi guarda in silenzio senza dire nulla e anch'io lo guardo ed avverto, dentro di me, una voglia incredibile di farmi sbattere da lui. Si allontana e, poco dopo, torna anche Michele; tutti e tre andiamo a cena, ma io non ho molta voglia di mangiare, così, poco dopo, me ne torno nel bungalow. Mentre Michele si alza da tavola e, insieme ad alcuni ragazzi, tra cui quelli che continuano a fissarmi, decidono di andare da qualche parte. Quando Carlo rientra, mi trova seduta sul divano a guardare la televisione e, senza dir nulla, si mette seduto accanto a me. Ad un tratto mi giro verso di lui e lo bacio in bocca, sorprendendolo. Risponde al mio bacio e, quando ci stacchiamo mi guarda.
«Paola sei sicura che è questo che vuoi? Probabilmente sei ancora furiosa per il comportamento di quello stupido di mio figlio, ma, pensaci bene: un tradimento è qualcosa che non si cancella.»
Io lo guardo dritto negli occhi e poi, dopo un attimo di riflessione, gli rispondo.
«Ho avuto diverse occasioni per tradire tuo figlio e mi son sempre fermata all'ultimo momento, perché gli voglio veramente bene, ma, da un po' di tempo a questa parte, mi sta sempre più trattando da puttana e questa cosa mi manda veramente ai pazzi! Lui pensa che io sia una puttanella che vada in giro a darla a destra e a manca, ma ti assicuro che non l'ho mai fatto! È vero, mi piace quando mi sento corteggiata e quando mi accorgo che suscito interesse in un altro maschio, ma la cosa finisce lì. Lui, invece, con la sua gelosia, mi sta veramente distruggendo! Immagina che io sia una troia che va in giro a scopare con chiunque e, se è questo che lui pensa di me, allora... questa volta lo voglio per davvero... Carlo, o mi scopi tu, oppure adesso esco e mi faccio sbattere dal primo che incontro.»
Lui non mi risponde, si alza in piedi, mi prende per mano e, senza dir nulla, mi porta in camera sua. Chiusa la porta a chiave, mi stringe al suo petto e sento il suo membro duro che preme contro il mio ventre. In un attimo siamo entrambi nudi e, finalmente, posso ammirare da vicino quel gioiello in tutto il suo splendore. Più lungo di quello di Michele e anche molto più grosso, con una magnifica cappella, che mi ha subito fatta salire la voglia alle stelle. Mi sdraia sul letto e iniziamo a fare un 69, davvero travolgente. La sua lingua è tremenda, si insinua in ogni piega della mia ostrica e mi tortura il bottoncino, facendomi veramente impazzire di piacere. Lo ricambio, infilandomi il suo splendido cazzone il più possibile in bocca e, dopo avermi fatto raggiungere l’orgasmo un paio di volte, mi rigiro e mi sdraio, facendolo salire su di me; metto quel magnifico gioiello in mezzo alle mie tette, regalandogli una spagnola da infarto.
«mhmm…che meraviglia! Paola le tue tette sono fantastiche! Ho immaginato di poter provare questo piacere fin dal primo istante che ti ho visto! Sei una tettona fantastica!»
Modestamente, la spagnola è uno dei giochi che mi riesce benissimo; mentre lo masturbo, stringendolo tra i miei seni, con la bocca vado a leccare ed a ciucciare la punta, che fa capolino da quella massa di carne che lo avvolge e, ben presto, riesco a farlo sborrare.
«Oh, Paola! Mi fai sborrare! È fantastico sborrare tra le tue tette. Che meravigliosa spagnola mi stai facendo! Paola, sborro!»
Mi spruzza una buona quantità di crema su viso, collo e tette e, a quel punto, lo libero dai miei seni e me lo prendo in bocca, continuando a succhiarlo. È magnifico vedere che resta ancora ben duro; poi lui scivola un po' più in basso e si posiziona tra le mie cosce; mi spinge dentro quella meravigliosa massa di carne dura, che mi dilata e mi sfonda alla grande.
«Carlo, così mi fai morire! Riesci ad arrivare dove tuo figlio non è mai arrivato. Sento che mi stai aprendo tutta: continua così! Spingilo tutto dentro, fin in fondo! Oddio, vengo!»
Mi sconvolge così tanto, da farmi godere all'istante. Mi pompa con forza e ad ogni affondo sento la punta del suo membro che mi dà un colpo sulla cervice; questa sensazione mi fa impazzire di piacere. Godo ripetutamente, mentre lui continua a sbattermi; sollevo le gambe e le stringo intorno ai suoi reni, mentre lui ora mi scopa selvaggiamente.
«Tieni, bella porcona Prendilo tutto! Non capisco quel fesso di mio figlio che trascura una gran bella troia come te! Sei una puttana stupenda! Paola sei una meravigliosa troia, tutta da chiavare.»
Sbrodolo in continuazione e, soprattutto, godo nel sentirmi dare della troia.
«Sì, sono una troia! Carlo sarò la tua puttana, se lo vorrai! Carlo fammi sentire ancor più troia! Voglio esser la tua troia!»
Mi fa godere ancora una volta, poi mi gira di lato, si sdraia di fianco a me e, dopo avermi sollevato una gamba, prende a scoparmi da dietro, mentre con le mani accarezza i miei seni, ancora imbrattati del suo seme: me lo spalma sopra le tette e poi mi strizza i capezzoli, mentre mi sbatte furiosamente. Ho un nuovo orgasmo devastante; poi mi giro e lo fermo.
«Sei un magnifico toro da monta; desidero che sborri dentro di me. Mi è piaciuto ricevere in bocca e in faccia il tuo seme, ed ora lo voglio sentire tutto dentro il mio ventre.»
Sorride contento e poi riprende a sbattermi ancora più forte.
«Certo che te lo schizzo tutto dentro il mio sperma! Voglio riempire la tua vagina come non lo è mai stata, in vita tua. Tieni, bella porcona, prendilo tutto!»
È da delirio per come mi sfonda e mi sbatte con i suoi colpi durissimi, poi esplode dentro di me con una sborrata così abbondante da farla tracimare.
«Paola sto sborrando! Accidenti quanta te ne sto schizzando dentro! Sto impazzendo a sborrarti tutta!»
Continua a darmi dei colpi sempre più forti, mentre sento che mi sta letteralmente inondando. Rimane immobile e, dopo essersi completamente svuotato dentro di me, sento forte l'impulso di assaporare ancora quel membro, che tanto piacere mi ha dato. Mi giro, lo faccio sdraiare supino e prendo quel gioiello in bocca, tanto più che è ancora ben turgido; lo lecco e lo succhio con tutta la foga possibile, così da farlo tornare ancora duro. Lui stesso si stupisce per questa mia bravura.
«Accidenti! Non mi era mai capitato di averlo ancora duro, dopo aver sborrato due volte! Paola, sei fantastica! Paola sei la troia che ho sempre sognato di avere accanto nella vita.»
Quando mi rendo conto che è di nuovo perfettamente duro, salgo sopra di lui e, in un primo momento, me lo infilo davanti, facendolo inzuppare bene in tutta la sborra che ho ancora dentro, poi mi sollevo e, tenendolo ben fermo, lo punto al mio buchetto di dietro; questo lo fa veramente impazzire di piacere.
«Oh, cazzo! Ma davvero vuoi prenderlo anche nel culo? Paola sei fantastica! Meravigliosa!»
Quando sento che la punta è entrata, inizio delle lente oscillazioni con il bacino, imprimendo un movimento di su e giù, fino a farlo scivolare tutto dentro di me. Lui è sconvolto dal piacere, mi afferra e mi gira di lato; poi mi mette sotto di sé, facendomi alzare le gambe ed appoggiare i talloni sul suo petto. Ora il mio culo è spinto verso l'alto ed il suo membro è ben accolto dal mio intestino. Godo come una maiala e lo incito a sfondarmi per bene il culo.
«Così! Così mi piace! Carlo, spaccami il culo come si deve! Quel fesso di tuo figlio me lo avrà scopato, sì o no, due o tre volte. In questo momento sto impazzendo a sentir nel culo un membro grosso come il tuo. Cazzo, che mi sono persa in tutto questo tempo. Carlo, fammi godere! Fammi godere, perché ne ho assolutamente bisogno!»
È un vero martello pneumatico! Mi pompa in una maniera pazzesca e mi sfonda il culo facendomi urlare di piacere e poi, anche lui gode e sento un po' di calore e riempire il mio intestino. Lentamente scivola fuori, e io lo guardo con gli occhi umidi di gioia.
«Grazie! Avevo proprio bisogno di sentirmi a sbattere da un vero toro come te! Credimi, ho sempre desiderato un maschio così che fosse forte e virile, e mi facesse sentire donna, femmina e troia tra le sue braccia e per la prima volta in vita mia questa esperienza L'ho vissuta questa sera con te!»
Mi tiene stretta tra le braccia e dopo avermi dato un bacio, mi guarda dritto negli occhi.
«Paola sei una femmina meravigliosa e quel fesso di mio figlio nemmeno se ne è reso conto. Non so come vorrei vivere questa cosa, ma, da oggi in poi, ti assicuro che se non vai a cercare nessun altro in giro, qui puoi trovare tutto il piacere possibile e quanto cazzo vuoi.»
Naturalmente da quel giorno le cose sono radicalmente cambiate. Ho tollerato la gelosia di mio marito, evitando in tutto e per tutto di provocarlo e questo lo ha fatto sentire tranquillo e contento, mentre, dentro di me, è maturata l'idea di diventare, in tutto e per tutto, la troia di mio suocero. Circa due mesi dopo, lui ha convinto Michele a ristrutturare il loro vecchio appartamento, quello dove lui abitava insieme a sua madre e ne abbiamo ricavato due belle camere matrimoniali, ognuna provvista di bagno riservato ed abbiamo iniziato a vivere tutti e tre assieme; questo ha fatto molto contento mio marito, che continua a uscire la sera con i suoi amici, mentre io continuo a ricevere suo padre nel mio letto. Mi scopa in maniera fantastica e, tra le sue braccia, mi sento femmina e troia così tanto che, senza dir niente, ho già smesso di prendere la pillola anticoncezionale; ora spero che, fra tre giorni, non mi tornino le mestruazioni, perché desidero ardentemente di esser gravida di mio suocero e poter rendere definitivamente cornuto mio marito.
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