Mi chiamo Sandra e sono sposata da quasi quattro anni con Alfio. Qualche giorno fa, mio marito mi comunica che all’ufficio hanno organizzato una cena di lavoro, ma che possono partecipare anche le mogli e i mariti. La cosa da subito mi indispone perché è proprio il giorno del nostro anniversario di matrimonio; avevamo deciso di festeggiarlo noi due soli soletti. Ripete che lo hanno obbligato a partecipare, ma che se non voglio li manda al diavolo. Alla fine, mi convinco e gli dico di sì.
Il locale è molto elegante e io mi sento un po’ a disagio. Non pensavo avrebbero scelto un posto del genere, ma credo che, pagando la ditta, non si sia badato a spese. La cosa che mi irrita di più, però, è che tutti sono in abito da sera, mentre io con camicetta e gonna. Per carità non che stia male, ma potevo stare meglio. Ci vengono in contro due persone molto affabili. Quando si tolgono la ffp2 li riconosco: sono Livio, un collega di mio marito, e la moglie Anna.
La cena è a buffet; penso per facilitare l’interazione tra i partecipanti. Quello stronzo di mio marito mi lascia parecchie volte sola per parlare con gli altri colleghi e la cosa mi infastidisce da morire; mi sento come un cavolo a merenda. Cerco di chiacchiera un po’ con delle ragazze, ma mi stufo subito perché non si fa altro che parlare di lavoro.
Al mio secondo o terzo bicchiere di Martini, mi si avvicina Livio con uno strano sorrisetto. Iniziamo a chiacchiera e, per la prima volta, mi trovo a mio agio.
Io resto di stucco a quelle parole, anche se non posso dargli torto. Mi limito a sorridere e a spostare i capelli dietro l’orecchio sinistro.
Ho il batticuore mentre dico queste cose. So che gli sto mandando dei segnali che non dovrei. È il collega di mio marito, per di più è sposato.
Mi prende per mano e ci allontaniamo dalla sala. La moglie che è in me vorrebbe tornare indietro, ma fa fatica a riaffiorare dall’ondata di passione che l’ha travolta. Livio in quel momento mi sembra un uomo fantastico; il principe azzurro che è venuto a salvare la principessa.
Mentre mi stavo facendo queste pippe mentali, mi ritrovo in un bagno. Io e lui ci guardiamo negli occhi, poi mi chiede se voglio andare fino in fondo. Resto imbambolata, ma annuisco. Un clic mi fa capire che siamo chiusi dentro; non si torna più indietro. Iniziamo a baciarci e lui mi palpa il culo come nessuno aveva mai fatto. Mi abbraccia e mi fa sedere sul piano del lavandino. Sento delle dita che si strofina tra le mie gambe e lo spingo via bruscamente.
Ho un attimo di paura perché non so come possa reagire dopo essere arrivati a quel punto. Il momento di tensione, però, non smorza la sua passione. Torniamo a baciarci come infoiati, poi mi dice che, se non può averla, vuole la bocca. Non so cosa fare, ma poi mi inginocchio e lui abbassa i pantaloni come un fulmine. Il suo pene floscio e molto più grosso di quello di mio marito, ma da eretto la differenza non è tantissima. Gli lecco il glande e subito comincia a produrre una bava appiccicosa. Non ne ho mai fatti prima, perciò non sono esperta. Dopo averci giocato un po’, me lo metto in bocca e lo succhio rumorosamente. La mia bocca si riempie e lui mi tira dai capelli per godere di più. Lascio i suoi fianchi e comincio a massaggiargli lo scroto. Le palle sono gonfie da morire e la cosa mi sorprende. Il pompino dura più o meno un minuto, poi sento il suo pene che trema. Faccio per tirarmi indietro, ma lui mi trattiene e mi viene in bocca. Una, due, tre sborrate di fila. Sento la bocca piena di gomma. Quando mi libera, prendo la prima cosa che mi capita a tiro e ci sputo dentro. Mi riprendo dal disgustoso sapore e mi accorgo di aver riempito la mascherina. Lo sperma è talmente denso che non cola. Lo fisso incuriosita per lo strano aspetto.
Tiro su con il naso e piagnucolo un po’ perché non mi sarei aspettata una cosa del genere. Lui si inginocchia e prende la mascherina; con un gesto brusco la preme contro il mio viso. Nel farlo mi ricopre la faccia di sperma e ne ingoio un po’.
Non ho mai fatto sesso orale con mio marito, ma devo ammettere che non mi dispiace affatto. Forse avevo bisogno di modi più decisi. Livio, impaziente, prende la mia testa e la strofina sullo scroto. Puzza parecchio ed è umidiccio, ma anche tra le mie gambe lo è. Faccio un altro pompino e lascio che mi venga in bocca. Questa volta, però, sputo nella mascherina e lo guardo male. Lui capisce che non lo deve fare più e alza le mani. Gli sorrido e riprendo il pompino. Alla fine, gliene faccio cinque o sei rendendo la mascherina una sorta di preservativo. Svuotatosi le palla, mi bacia con la lingua. Mio marito non lo avrebbe mai fatto; contento lui.
Una volta fuori, vedo avvicinarsi una persona e, istintivamente, copro la bocca con la mascherina; per la seconda volta il suo sperma mi finisce contro il viso. Il tipo si ferma a parlare con Livio e, mentre sono distratti, ne approfitto per svuotare la mascherina e ripulirmi. Quando quello va in bagno, mi do una controllata allo specchio del corridoi e mi accorgo che sono uno schifo: trucci sfatto, capelli arruffati e camicetta macchiata.
Ho una crisi isterica perché non voglio che nessuno sappia del mio tradimento.
Con una scusa lascio Livio e me ne vado in un’altra sala. Non posso togliermi la mascherina e non riesco a sopportarla più; l’odore, misto al senso di colpo, mi fanno vomitare. Una mano si poggia sulla mia spalla e mi ridesta dai mie pensieri.
La cosa mi fa sentire ancora più troia, ma anche contenta perché Alfio si è dato tanta pena per me. Lei mi chiede se vada tutto bene, poi si avvicina tanto.
Non ho il coraggio di dirle che la sciacquetta sono io, ma poi mi porge una mascherina pulita. La cambio al volo e, con lei, torno alla cena. Alfio e Livio stanno chiacchierando come bravi amici, ma quando quell’idiota di Livio mi vede inizia a farmi tanti complimenti. La moglie mi dà un pizzicotto al sedere, ha capito che ho tradito mio marito con il suo. Anna si mette sottobraccio Alfio e gli sussurra qualcosa nell’orecchio. Io faccio la stessa cosa e…
CONTINUA…
(Se vi è piaciuto)
Giovanna Esse
Giovanna Esse
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