Questo racconto riporta l'ultima delle confessioni che mi fece Paola riguardo al suo rapporto incestuoso con suo figlio Simone.
Una volta tornati dal mare io e il mio Simone abbiamo avuto altri momenti di intensa intimità anche se da allora ho sempre cercato di evitare che il nostro rapporto acquisisse una morbosa esclusività per cui non ho più preso l'iniziativa e non sempre mi sono dimostrata disponibile a soddisfare la sua voglia di me. Avevamo concordato che era giunto il momento che tornasse a dormire nel suo letto e così si ristabilirono più facilmente i rispettivi ruoli. Questo non impedì che a volte lui sgattaiolasse furtivo nel mio letto a cercare consolazione tra le braccia della sua mamma che prontamente se lo stringeva al petto e accoglieva nel suo ventre materno quel cazzo fatto della sua stessa carne. Fare l'amore con lui mi dava l'impressione che si completasse un ciclo , immaginavo di farmi ingravidare dal suo seme , avevo dato a lui la vita e lui penetrando in me e lasciandomi il suo seme mi avrebbe fecondato dandomene una nuova. Naturalmente erano solo fantasie mai prese realmente in considerazione ma solo frutto dell'eccitazione provocata dall'amplesso e da quello stuzzicante senso di peccare indotto da quell'amore materno portato al suo estremo. Col tempo Simone divenne un abile amante anche grazie ai miei insegna , acquisì sicurezza di se che le ragazze non tardarono a notare e ne venivano spesso sedotte. Succedeva che un giorno lo vedessi in compagnia di una e pochi giorni dopo era un'altra al suo fianco. Questi suoi frequenti flirt fecero si che diminuirono le sue attenzioni nei mie confronti senza che però il nostro rapporto ne subisse in complicità e confidenza. Io ne ero in parte felice perché vedevo che il mio bambino stava affrontando la vita in generale con il giusto atteggiamento ma penso che inconsciamente provavo gelosia per quelle giovani troiette che si facevano sbattere allegramente da lui. Un pomeriggio , Simone aveva 17 anni , successe un episodio che mi colse a dir poco di sorpresa. Era l'orario che i ragazzi uscivano da scuola ed io stavo cucinando in attesa che rincasasse , ci voleva una mezz'ora dal liceo che frequentava per arrivare a casa e per il suo rientro contavo di aver tutto pronto per pranzare insieme. Quando entrò dalla porta di casa era già tutto in tavola. Lui si avvicinò , stranamente mi baciò sulle labbra e non sulla guancia come aveva preso l'abitudine di fare. Fiutò l'aria “mmm mammina che profumino , ho l'acquolina in bocca e una fame da lupo”. Si siede così a tavola , io servo prima lui e dopo me quindi iniziamo a pranzare. Ha una luce particolare ad illuminargli gli occhi , è decisamente di buonumore. Glene chiedo il motivo e lui mi spiega che è stato scelto per far parte della squadra di atletica che parteciperà al meeting studentesco regionale , un sogno che diventa realtà. So quanto ci teneva a partecipare a quell'evento e sono felice per lui. Decido che per l'occasione possiamo fare uno strappo alla regola e gli permetto di brindare con me con un calice di vino dopodiché sparecchio la tavola e mi metto a lavare le stoviglie. Mentre lavoro al lavandino lui è sul divano col cellulare in mano. All'improvviso me lo trovo alle spalle , mi cinge i fianchi con le mani e mi bacia sul collo. “mamma sono troppo su di giri per la splendida notizia , ho voglia di condividere la mia gioia con te” “tesoro cos'hai in mente , non vedi che sono occupata ?” Lui fa finta di nulla e mentre insiste a baciarmi sul collo mette le mani sotto la corta vestaglia e mi afferra le natiche con forza. Sa quali sono i mie punti deboli e ne vuole approfittare per farmi cedere. Preme il suo corpo contro il mio bloccandomi contro il lavello , porta le mani davanti a sbottonare la vestaglia e una volta apertala mi prende in mano i seni chiusi nel reggiseno. Fa scivolare in giù le spalline , infila le dita nelle coppe e le abbassa liberando le mie enormi mammelle che prende a palpare e passa poi a mungere con decisione i capezzoli ormai turgidi come a volerne far uscire il latte. Avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra “mammina sei la mia vacca , ti mungo e ti monto” “mmmm amore ti ho partorito che eri un vitellino ed ora ti ritrovo toro pronto a montare tua mamma come fossi una vacca” Ho decisamente perso la testa , sono sconvolta , sentirmi presa così inaspettatamente con forza e decisione , sottomessa al volere di mio figlio mi fa impazzire e dimentico ogni pudore. Voglio che mi tratti da troia e glielo dico ancora. “voglio il tuo cazzo figlio mio , scopa la figa della tua mamma”. Lui si è spogliato in fretta , sento il suo cazzo sulla mia schiena , le mani mi abbassano le mutande che scivolano ai miei piedi , con un calcio me ne libero. Simone mi sculaccia più volte le mie ampie natiche da fattrice e poi infila una mano tra le mie cosce e la mette a coppa sul mio sesso che ormai oscenamente aperto gocciola umori copiosamente. Toglie la mano , me la mette sulla bocca e me la fa leccare poi mi gira la testa e mi bacia a gustarne il sapore dalla mia lingua. Io freneticamente metto una mano dietro a cercare di afferrare il suo cazzo che lui con movimenti rapidi mi nega. “amore non puoi far questo a mamma , vuoi che ti implori di darmelo?” “si mammina voglio che mi scongiuri , voglio che mi dica che tra tutti i cazzi che hai preso in vita tua solo quello di tuo figlio ti manda in estasi , nessun altro ti farà mai godere come me” “oh amore ho scopato con molti uomini ed ho creduto di godere ma ora so che solo il mio bambino ha il potere di rendermi schiava del suo sesso” E' ciò che voleva sentirsi dire , mi prende per i fianchi e mi allontana dal mobile il necessario per farmi abbassare la testa , inarcare la schiena ed offrirgli il mio culone con la passera ormai rovente di desiderio in bella vista e pronta a prendersi ciò che ritiene suo di diritto. Simone si prende in mano il cazzo e me lo sbatte sulle natiche , quindi lo picchietta sulla figa impregnandolo dei sui umori e infine lo spinge deciso dentro fino alle palle, “uiiii lo sento fino all'utero , uiii come è grosso e lungo” “sbattimi amore , fai godere mammina”. Simone non si fa pregare e inizia a pompare con forza , shciac shciac è il rumore che fa il suo cazzo che mi sbatte la figa, è musica erotica. I miei seni premono contro il freddo acciaio del piano del lavello , lui mi sta scopando selvaggiamente ed io gemo , imploro di non smettere e sento che avrò presto un orgasmo. Riesco con una mano a raggiungere il clitoride che prendo a massaggiare con movimenti rapidi e quando sento avvicinarsi il momento grido a mio figlio “sborra Simone amore riempimi del tuo sperma mentre mamma ti regala il suo orgasmo” Lo sento spingere con maggiore intensità , fermo un attimo la mia mano e lo aspetto e quando lo sento grugnire , segno che sta per venire riprendo a toccarmi e nell'esatto momento in cui sento il calore del suo sperma che mi invade mi abbandono ad un orgasmo che mi raggiunge a ondate e non smetto di strapazzarmi il clitoride finché non si esaurisce. Quando il mio amore sfila il suo cazzo ormai a riposo sento del fluido caldo uscirmi dalla passera e scorrere lungo le cosce , lo raccolgo con le dita che poi con i nostri visi vicini posso far passare da una bocca all'altra ad assaporare i nostri umori mischiati insieme. Succhiamo le dita e ci baciamo. Infine mi chino a raccogliere le ultime gocce di sperma che gocciolano dal suo pene Non era mai successo che facessi sesso con mio figlio comportandomi così apertamente da troia e del resto lui non mi aveva mai fatto sentire così usata e mai mi aveva trattata così , come probabilmente fa con le sue cagnette perennemente in calore. Devo ammettere che ho goduto come una porca ma probabilmente non permetterò più che accada , almeno spero di avere abbastanza carattere per non farmi più coinvolgere da queste perverse e folli emozioni.
Fabio
Giovanna Esse
Max'68
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