Eccitanti gelosie - Capitolo 2

  • Scritto da Velveteen il 19/04/2020 - 11:43
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Quella mattina avevo vissuto una delle situazioni più fastidiose ed allo stesso tempo eccitanti da quando stavo con Martina. Era stato un semplice gioco, ma era finito nel modo più inaspettato, con Elisa che le aveva slacciato il pezzo sopra del costume lasciandola con le tette al vento così che tutti, il suo ragazzo in primis, poterono guardargliele senza problemi. Mi si era raggelato il sangue non appena me ne ero accorto. La mia rinomata gelosia davanti a quell’episodio mi aveva fatto provare un forte brucione dentro allo stomaco, ma non era solo gelosia, scoprii che mi eccitava sapere che la stavano guardando, che altri stavano guardando le tette della mia ragazza. Era un qualcosa al quale non ero abituato e non era abituata nemmeno lei visto che non prendeva mai il sole in topless, testimonianza ne era il fatto che i suoi seni erano leggermente più chiari del resto del corpo, col tipico segno del costume, ma era proprio quel clima di eccezione a rendere le cose maggiormente eccitanti anche perché Martina stessa sembrava imbarazzarsi, ma non così forte da voler scomparire. Wow…di certo me ne sarei ricordato a lungo e ad occhio e croce lo stesso sarebbe stato per Marco che era proprio davanti a me e quindi aveva visto tutto da una posizione d’onore, in fondo avevo notato come le aveva guardato il culo quando si era messa a sistemare il telo appena arrivati in spiaggia.

 

Il resto della giornata trascorse in modo piuttosto tranquillo, rimanemmo a prendere il sole e io mi appisolai recuperando così il sonno arretrato per essermi svegliato presto. Chissà se durante il mio sonno quel gruppetto poco distante dai nostri teli o qualcun altro aveva sbirciato ancora le tette di Martina che quando avevo chiuso gli occhi si stava ancora sistemando il costume, ma ero finito col fregarmene. Verso le 18 dovemmo tornare in hotel perché avevamo in programma di cenare lì alle 19.30 e poi uscire per fare una passeggiata, senza dimenticare che avendo perso la scommessa avremmo pure dovuto pagare da bere alla nostra coppia di amici.

 

Fatti armi e bagagli tornammo così alla base e salimmo tutti e quattro in stanza per farci la doccia e cambiarci.

La stanza era molto piccola, si entrava direttamente nella camera, con il letto matrimoniale e pochissimo spazio nel perimetro, per lo più occupato da valige. Davanti al letto vi era una porta chiusa che sicuramente portava ad un bagnetto, mentre a destra una finestra dalla quale si poteva vedere il vialone principale della movida con poche persone che già stavano camminando, ma la maggior parte sicuramente si stava preparando come noi o addirittura era ancora in spiaggia se non aveva orari definiti.

 

Io: “Allora, chi va per primo a farsi la doccia? Andate voi ragazze?”

 

Chiesi così da poterci organizzare

 

Martina: “Fa lo stesso.  Secondo me però conviene che andate voi per primi perché poi noi dobbiamo lavarci i capelli quindi ci metteremo un po’ di più”

 

Marco: “Ok, se volete allora vado io. Tanto ci metto due minuti”

 

E così fu lui il primo ad andare. Si tolse già lì maglietta e pantaloncini che appoggiò su una sedia ed entrò in bagno. Uscì davvero dopo due/tre minuti, tanto che mi chiesi come diavolo aveva fatto, io di solito ci mettevo molto di più anche perché sotto l’acqua calda mi rilasso. Uscì già in mutande, un paio di slip bianchi che mettevano bene in evidenza il bozzo del suo pacco sotto di esso. Non rimasi lì a guardarlo preferendo solitamente guardare ben altro, ma potei subito notare la forma del membro rilassato e non fui evidentemente l’unico visto che le ragazze si misero a ridere

 

Elisa: “Amò copriti dai che si vede tutto!”

 

Marco sembrava non essersi accorto dell’evidenza e appena la sua ragazza glielo fece notare si mise una mano davanti scoppiando a ridere

 

Marco: “Oops. Scusate per lo spettacolo”

 

Mi misi a ridere anch’io, era stata una scena piuttosto esilarante e si era creato un bel cima disteso, anche perché eravamo tutti un po’ stanchi.

 

Io: “Vabbè allora vado io. Tu hai finito giusto?”

 

Marco: “Sisi vai tranquillo. Stai attento che la doccia passa dal ghiacciato al bollente”

 

Io: “Fantastico…ok cercherò di non fare danni”

 

E ridendo cominciai a spogliarmi rimanendo anch’io in costume, appoggiai il tutto sullo zaino portandomi dietro mutande e jeans per evitare di replicare la scena appena vista ed entrai in bagno. Frontalmente si trovava subito il lavandino con lo specchio, a destra una finestra con vetro ovviamente opaco, sempre a destra vi erano bidet e water, mentre a sinistra sulla stessa parete della porta, quindi opposta al lavandino, c’era la doccia. Si vedeva che era stato ristrutturato da poco, non era il tipico bagno catapecchia da hotel, anche se non sarebbe mai stato chissà di che lusso. Appoggiate le mie cose sul mobile del lavandino mi spogliai ed entrai in doccia. Durante tutto il tempo ripensai a ciò che era successo in spiaggia e ammetto che mi venne una bella erezione che insaponai con cura senza però masturbarmi. Cercai di fare veloce, di là Marco era da solo con le ragazze e non mi piaceva molto l’idea, soprattutto dopo oggi e dopo che era uscito dal bagno col pacco in bella mostra. A proposito chissà se Martina l’aveva guardato per bene, ne ero praticamente sicuro.

 

Finii la doccia, quindi uscii dal box. Mentre mi asciugavo li sentivo nell’altra stanza ridere e chiacchierare, mi chiesi così di cosa stessero parlando, magari proprio dell’episodio di oggi. Una volta asciugato mi misi mutande e jeans e lì raggiunsi. Erano tutti e tre sul letto, Marco a petto nudo e jeans sdraiato sulla metà sinistra, Elisa seduta accanto a lui e Martina in shorts e pezzo sopra del costume seduta ai piedi del letto. Quest’ultima però si alzò appena aprii la porta

 

Io: “Eccomi qua”

 

Martina: “Perfetto vado io!”

 

La guardai togliersi gli shorts e si allontanò in bagno senza portarsi dietro niente. Spostai perciò lo sguardo verso la coppia e quindi fuori dalla finestra accorgendomi che il cielo si era coperto di nuvole

 

Io: “Cavolo sta facendo brutto….”

 

Elisa: “Eh già…prima c’è stato anche un tuono, speriamo che non piova”

 

Marco: “Anche perché ricordati che ci devi pagare da bere”

 

Io: “Vedo che hai una buona memoria”

 

Scherzai dopo aver riso per il suo ricordarmi il pegno

 

Marco: “Sei tu che hai proposto di mettere qualcosa in palio”

 

Al ché non mi rimase che alzare le mani ridacchiando

 

Io: “Touché!”

 

Come l’altro ragazzo avevo la fortuna di avere i capelli corti quindi mi limitai a darmi una sistemata con le mani giusto per dargli una forma decente. Mentre aspettavamo che Martina finisse di farsi la doccia sistemai le cose da spiaggia nello zaino, dopodiché indossai una maglietta gialla e mi sdraiai a mia volta sul letto. Dopo un paio di minuti sentimmo un altro tuono

 

Elisa: “Ahi qui si mette male…”

 

E non aveva tutti i torti, il cielo era peggiorato molto velocemente e sembrava in procinto di piovere

 

Marco: “Vabbè intanto mangiamo, poi vediamo come va”

 

Io: “Sì il bello è che io e Marco dobbiamo anche tornare indietro in macchina”

 

Elisa: “Vabbè al massimo aspettate che sballa un attimo”

 

Dal bagno dopo un po’ sentimmo scattare la maniglia della porta che si aprì e uscì Martina avvolta in un accappatoio grigio che teneva chiuso davanti, salvo una leggera scollatura che faceva appena intravvedere i seni ancora perlati di goccioline d’acqua.

 

Martina: “Ho sentito un tuono o sbaglio?”

 

Elisa: “No hai sentito bene purtroppo. Speriamo non piova”

 

Martina: “Che palle, per una volta che siamo tutti insieme al mare”

 

Martina andò verso la valigia che aprì piegandosi e fu istintivo guardarle quel bel fasciato dal tessuto, certo di non essere l’unico ad averlo notato

 

Elisa: “Bon, vado a farmi la doccia”

 

Elisa entrò a sua volta in bagno dopo esser rimasta soltanto in costume, portandosi dietro l’intimo e io presi il telefono per guardare il meteo

 

Io: “Mmm qui dice che stasera è previsto pioggia”

 

Martina: “Cazzo! Questa è sfiga, non è giusto però!”

 

Marco intanto si stava facendo i cavoli suoi, anche lui al cellulare.

 

Vedevo Martina continuare a tenersi l’asciugamano ogni volta che si apriva risultando parecchio impacciata, infatti non riusciva mai ad avere le mani libere per prendere le cose. Notando la scena non riuscii a trattenere le risate

 

Io: “Tutto ok? Ti vedo in difficoltà”

 

Martina: “Eh vorrei vedere te. Sotto sono nuda…”

 

Una saetta ghiacciata mi trafisse il petto, spostandosi su tutta la schiena e tramutandosi poi in un brivido che mi fece venire la pelle d’oca.

 

Io: “Mmm interessante!”

 

La provocai maliziosamente per sdrammatizzare e buttai un’occhiata a Marco al quale ammiccai scherzosamente e che sorrise divertito di rimando. Mi eccitava da morire l’idea che lei, davanti a noi, sotto quell’accappatoio fosse completamente nuda. Quasi sperai che si aprisse un po’ troppo lasciando la visione della sua intimità o di una tetta. Mi sentivo in colpa per fare quei pensieri perversi ma non potevo farci nulla. Continuai ad osservarla mentre tirava fuori dalla valigia il phon e poi andò a bussare alla porta del bagno

 

Martina: “Eli? Hey…sono io…entro per asciugarmi i capelli”

 

Non sentendo risposte aprì comunque. Fu una cosa veloce, giusto il tempo di aprire la porta, entrare e richiudersela alle spalle, ma fu abbastanza perché notassi un particolare inaspettato. Di riflesso sullo specchio del lavandino si vedeva il box doccia dentro il quale si stava insaponando Elisa, completamente nuda. Non riuscii a vedere bene, un po’ per la distanza dallo specchio e un po’ per il vapore che rendeva il profilo quasi un’ombra confusa, ma quantomeno distinsi la sagoma del corpo nudo della ragazza, una gamba più in avanti rispetto al resto del corpo mentre se la insaponava, il sedere spinto all’indietro, il seno…. Ringraziai di avere i jeans perché all’improvviso sentii premere prepotentemente all’interno di essi. Dovetti girarmi a pancia in giù per evitare che Marco notasse il rigonfiamento sulla patta. Lo guardai per un attimo pensando con una vena di sadica soddisfazione da rivincita che avevo appena visto nuda la sua ragazza. Uno a uno, palla al centro e la cosa più bella era che era tutto a sua insaputa.

 

Appena sentii allentarsi il rigonfiamento tornai a pancia in su, proprio mentre Martina si stava infilando gli slip da sotto l’accappatoio. Osservai ogni movimento ancora sperando in un qualche fugace incidente che però non avvenne. Poi prese il reggiseno, uno molto leggero in pizzo nero semitrasparente senza coppe rigide. Già vederla maneggiare l’intimo davanti a noi, tra l’altro piuttosto sexy mi eccitava.

 

Martina: “Mmm e adesso come faccio col reggiseno….vabbè vi do le spalle”

 

A quel punto venne a sedersi sul letto dalla parte dov’ero sdraiato

 

Marco: “Ma si, tanto ormai abbiamo già visto tutto”

 

Scherzò e io mi misi a ridere, seppur in buona parte mi diedero fastidio quelle sue parole

 

Io: “Appunto. Ormai non serve neanche che ti giri tanto ti hanno già visto tutti le tette”

 

Quasi non potevo crederci di averglielo proposto, seppur per scherzo….ma neanche tanto.

 

Martina: “Ecco appunto, si è già visto troppo. Certo che comunque siete due pervertiti!”

 

Io: “Siamo uomini”

 

Continuai a scherzare mentre veniva a sedersi dalla mia parte del letto

 

Martina: “Vabbè ascolta, mi puoi dare una mano col gancetto? Almeno ti rendi utile”

 

Nel frattempo si era abbassata l’accappatoio rimanendo così nuda dai fianchi in su, anche se dalla nostra parte quel che potevamo vedere era soltanto la schiena, ma già questo e l’idea che in realtà fosse nuovamente con le tette al vento mi caricò nuovamente di eccitazione. Proprio in quel momento uscì dal bagno Elisa che si trovò di fronte Martina in quella situazione  e lei ì che poté vederla da davanti

 

Elisa: “Ah vedo che ci stai prendendo gusto a stare con le tette al vento!”

 

Mi girai a guardarla ridendo per quella provocazione e dovetti davvero impegnarmi per non rimanere a bocca aperta. Era vestita solo con un intimo a due pezzi bianco, ricamato in pizzo ma senza trasparenze. Era dannatamente sexy, le donava da morire sulla sua pelle bianca latte e il corpo perfetto. Era tutto così surreale, la naturalezza con cui ci stavamo muovendo in quella stanza, in intimo come se nulla fosse, soprattutto le ragazze. Non ero proprio riuscito ad evitare di squadrare Elisa, era stato più forte di me.

 

Martina: “Amò?”

 

Fu la voce di Martina a riportarmi alla realtà, già si stava tenendo il reggiseno davanti in attesa che la aiutassi col gancetto.

 

Io: “Si scusa!”

 

Mi affrettai ad aiutarla e appena  il reggiseno fu chiuso si alzò e tornò alla valigia dalla quale tirò fuori un paio di skinny beige che le mettevano perfettamente in risalto il suo sedere perfetto e una magliettina di lana leggera rosa. In tutto questo rimase sempre di spalle quindi non riuscii a guardarle altro che il sedere, ma devo ammettere che il più degli sguardi li dedicai a Elisa che a sua volta si stava vestendo. Lei scelse un paio di pantaloncini molto corti sempre in jeans attillati, una maglietta bianca a due lembi incrociati chiusi a fiocco a coprire i seni che si riduceva così ad un top scollato molto corto che finiva giusto sotto i seni e un paio di stivaletti neri a metà coscia con tacco.

Una volta pronti scendemmo al ristorante dell’hotel. Chissà se il tempo ci avrebbe permesso di andare a fare un giro…

 

(Se vi è piaciuto questo racconto lasciate un commento con le vostre impressioni e consigli e non mancate al prossimo capitolo!)

 

Mi piace tantissimo. Prosegui nel racconto

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