Io ho sempre avuto fantasie sessuali sia come maschietta sia come crossdresser, come è naturale che sia. Fantasie ad esempio sulle commesse dei negozi di calze, scarpe e abiti femminili in cui compro di solito.
Alcuni anni fa, qui nella mia città c'era un negozio di calzature dove lavorava una bella ragazza sui venticinque o poco più e spesso compravo scarpe da lei. Le avevo detto ben presto che compravo scarpe da donna per me e mi aveva sempre trattata con gentilezza, nè più nè meno di come faceva con le donne. Se percepisco che una negoziante possa essere una persona che non si fa problemi per queste cose, prima o poi glielo confido che indosso abiti da donna. A volte, come in questo caso, ci azzecco. Altre volte purtroppo mi sbaglio e l'atteggiamento della negoziante diventa gelido e un pò scostante e mi invoglia a non tornare più a comprare da lei.
La fantasia che nutrivo su questa ragazza era quella di mettermi un pò enfemme e andare nel suo negozio a comprare poco prima dell'orario di chiusura. Allora ero ancora senza esperienze di sesso, avevo iniziato da poco più di due anni con il crossdressing completo (vestiti, tacchi, biancheria, parrucca e un leggero trucco) e ce ne sarebbero voluti alcuni altri per poter decidere di iniziare ad incontrare. Facevo solo ogni tanto un pò di autoerotismo con il quale sviluppavo alcune mie fantasie (giochi con le dita e con una candela, accesa e infilata dentro e stavo ferma a pecora con la cera che colava come avevo visto fare da una donna in una rivista. Masturbazione con una scarpa in decoltè oppure dopo averlo inguainato in una calza velata, cose così).
Tornando alla ragazza di cui parlo, la fantasia più ricorrente che avevo su di lei era questa:
Io che entro nel suo negozio verso sera, mezz'ora prima della chiusura. Non c'è nessuno tranne me e la negoziante. Entro con indosso dei jeans da donna attillati, sotto ho messo autoreggenti e mutandine nere. Indosso calzini e scarpe da tennis da uomo. Una giacca nasconde una felpa da donna.
"Ciao" mi saluta lei.
"Ciao" ricambio. "Vorrei comprare un paio di scarpe".
La negoziante è una ragazza sui 25, bella, capelli a caschetto tinti di biondo. E' alta poco meno di me, 1 metro e sessantacinque circa contro il mio metro e settantadue o poco più. Indossa dei jeans e un paio di sandali in decoltè. Ha piedi piccoli e ben curati, velati in calze nature.
"Da uomo o da donna?" mi chiede, immaginando la mia risposta.
"Da donna" rispondo.
Mi fa strada nel reparto e mi mostra i vari modelli, quindi ne scelgo un paio che lasciano scoperto il tallone.
"Di che numero?" mi chiede.
"41" rispondo.
"Di queste ne ho fino al 40".
"Le posso provare?" chiedo.
Lei acconsente e mi indica una poltroncina li vicino, mi siedo e mi sfilo le scarpe da tennis.
"Ti serve una calza per provarle?" chiede.
"Non occorre, ho messo le mie" rispondo, sfilandomi i calzini e rivelando i miei piedi velati.
Guarda sorridendo i miei piedi nel nylon.
"Porti il collant?".
"Autoreggenti, sono più comode".
Mi infilo entrambe le scarpe e provo ad alzarmi in piedi, mentre lei mi guarda sorridendo. Si piega per osservare le scarpe che ho indosso.
"Stanno anche bene con i jeans attillati" osserva.
"Anche le tue ti stanno bene" ricambio.
Lei si alza e si guarda le scarpe.
"Grazie" dice.
In questa fantasia, una delle cose che mi piace di più è la complicità che si viene a creare tra la crossdresser e la donna, dove quest'ultima riconosce e accetta la feminilità della cross. senza pregiudizi. Dovrebbe succedere più spesso anche nella realtà, invece che molte donne ci schifano e non ci riconoscono come persone femminili, ma solo come pervertiti o sporcaccioni o anche spesso come persone che battono le strade (non ho pregiudizi per parte mia su chi fa quel mestiere, però non si può generalizzare e fare di tutte le erbe un fascio). Molte donne dovrebbero informarsi per avere più consapevolezza di come molte di noi sono veramente e capire che:
PER NOI LE DONNE SONO UN MODELLO DI VITA. IL NOSTRO CROSSDRESSING NON E' SOLTANTO UN MODO CON CUI NOI ESPRIMIAMO LA NOSTRA PARTE FEMMINILE, MA E' ANCHE UN MODO PER ESSERE VICINE E SOLIDALI NEI LORO CONFRONTI.
NOI VOGLIAMO ANCHE SPIEGARE, IN UNA SOCIETA' IN CUI PURTROPPO ANCORA LA DONNA NON SEMPRE E' TRATTATA BENE E ANCHE A VOLTE ANCORA DISCRIMINATA IN QUANTO DONNA, ESPRIMENDO LA NOSTRA FEMMINILITA' CON IL CROSSDRESSING PUR AVENDO RICEVUTO DALLA NATURA DEI CORPI MASCHILI, CHE NON C'E' NIENTE DI MALE AD ESSERE DELLE DONNE E CHE QUESTO NON DEVE ESSERE CAUSA DI PREGIUDIZIO O DISCRIMINAZIONE. PER QUESTO PER NOI E' UMILIANTE SOPRATTUTTO L'ESSERE TRATTATE CON DISTACCO O DISPREZZO DALLE DONNE.
QUINDI LA SMETTANO CERTI IGNORANTI DI ENTRAMBI I SESSI DI USCIRSENE FUORI CON I SOLITI PREGIUDIZI CHE PARLANO AD ESEMPIO, COME HO DETTO SOPRA, DI "VIADOS" O PERVERTITI O ALLA MEGLIO PERSONE CONFUSE SULLA LORO IDENTITA' DI GENERE CHE AVREBBERO BISOGNO DELLA PSICHIATRIA (IN PRATICA CI DANNO DEGLI SQUILIBRATI).
NOI SAPPIAMO CHE COSA SIAMO, SAPPIAMO CHE COSA VOGLIAMO E CI PIACE VIVERE COME VIVIAMO.
SIAMO NELLA NATURA TANTO QUANTO VOI, VISTO CHE E' LA SCIENZA CHE DICE CHE IN OGNI PERSONA CI SONO UNA COMPONENTE MASCHILE E UNA FEMMINILE.
SE FOSTE PERSONE DAVVERO FELICI E SERENE NON AVRESTE BISOGNO DI DARE ADDOSSO ALLE PERSONE DI QUALUNQUE ORIENTAMENTO SIANO PER CERCARE DI FARLE STARE MALE E DI FARLE SENTIRE MENO A POSTO DEGLI ALTRI. RISOLVETEVI I VOSTRI PROBLEMI INVECE DI ANDARVENE IN GIRO A CERCARE CAPRI ESPIATORI!
IN PIU', VISTO CHE A QUESTA GENTE GLI FA ANCHE SCHIFO CHE ABBIAMO UNA VITA SESSUALE ENFEMME, SAPPIANO CHE L'AMORE E' BELLO CHIUNQUE SIA CHE LO FA E INDIPENDENTEMENTE DA COME LO FA, BASTA NON FARE COSE PERICOLOSE PER SE STESSI O PER GLI ALTRI E NEMMENO COSE DAVVERO SCHIFOSE O CRUENTE. IN PIU' SEMPRE TUTTO TRA PERSONE ADULTE E CONSENZIENTI, SENZA OBBLIGHI O FORZATURE.
DITE CHE FACCIAMO SCHIFO NOI? MA ANDATE A FAN...! PREOCCUPATEVI DI CHI FA VERAMENTE COSE SCHIFOSE, SPESSO A LIVELLO CRIMINALE, INVECE DI PRENDERVELA CON NOI. RIFLETTETE PRIMA DI APRIRE LA BOCCA!
Chiedo scusa per la digressione, ma quanno ce vo' ce vo'.
Tornando alla mia fantasia, dicevo che si crea una complicità tra la cross. e la donna e le due iniziano a parlare dei loro vestiti e di scarpe dopo che la cross. ne ha provate un paio.
"Anche tu porti il collant?" chiedo.
"No, anch'io autoreggenti" risponde.
"Si sta più comode, e mettono di più in risalto le gambe".
La negoziante a quel punto si slaccia i jeans e mi mostra le gambe velate.
"Hai delle belle gambe" le dico, avvicinando timidamente una mano al pizzo lavorato di una delle calze.
"Mostrami le tue" mi dice.
"Potrebbe entrare qualcuno".
Lei va a chiudere il negozio, abbassa la saracinesca e torna da me.
Mi slaccio i jeans e mi siedo, mi aiuta a sfilarmi le scarpe e i pantaloni. Lei si è piegata con i pantaloni abbassati fino alle caviglie e ha rischiato di cadere in avanti, ma poi l'ho sostenuta e ha ritrovato l'equilibrio e ci siamo messe a ridere. Poco dopo siamo tutte e due senza jeans, io con di nuovo indosso le scarpe che voglio comprare e lei con i sandali. Io ho tolto anche la giacca e ora ho solo la felpa da donna. Lei porta mutandine bianche e una camicetta celeste.
In piedi, ci passiamo delicatamente le mani sulle cosce velate per un pò, una con il corpo a contatto dell'altra.
"Hai davvero delle belle gambe, come quelle di una donna" mi sussurra. "Mi piaci" aggiunge.
Il mio sesso, a contatto con il suo corpo, va in erezione sotto lo slip. Lei si abbassa e mi sposta le mutandine per prendermelo in bocca: prima usa la punta della lingua, poi inizia a succhiarlo chiudendo dolcemente le labbra intorno al glande, quindi lo prende tutto in bocca e inizia a muovere la testa avanti e indietro, dolcemente. Ha dei braccialetti intorno al polso della mano destra, con la quale maneggia il mio sesso. Questi braccialetti tintinnano mentre lei, ogni volta che smette di succhiare per riprendere fiato, muove la mano per stimolarmi. Il tintinnio mi fa impazzire, lo adoro. E' questo il particolare che rende davvero completa e più eccitante quella situazione. I braccialetti, cerchietti sottili di metallo con attaccati dei ciondoli come delle medagline o anche di altri tipi, come anche le cavigliere donano molto non solo alla bellezza ma anche alla sensualità e al sex appeal di una donna o in generale di una femmina.
Ci sdraiamo sul tappeto ai piedi della poltroncina dove ho provato le scarpe, lei si è tolta la camicetta e ora è a torace nudo. Ha un seno nella norma, una terza naturale. addome asciutto. Io mi tolgo la felpa. Nel negozio lei tiene anche qualche indumento,va a prendere da un espositore una gonna e una camicetta e mi aiuta ad indossarle.
"Voglio vedere come stai vestita cosi" mi dice, mentre mi sistema il bordo della gonna dopo avermela fatta indossare.
Mi fa indossare anche la camicetta, mi tratta come una vera donna. Come una del suo stesso sesso. Niente pregiudizi, niente disgusto, nessun atteggiamento derisorio. Finito di vestirmi, mi porta davanti ad uno specchio.
"Sei davvero bella, una vera femmina" mi dice, mentre mi guarda attraverso lo specchio e mi tiene i palmi delle mani appoggiati delicatamente sulle spalle.
Indosso gonna e camicetta, i tacchi ma non la parrucca.
I capelli sono i miei naturali, tagliati cortissimi, alle scuole medie per questo taglio mi chiamavano "Soldato Jane". Io facevo finta di essere infastidita, ma in fondo ero contenta perchè mi sono sempre piaciute anche allora, anche se ancora non mi ero accorta di essere una cross., le donne forti.
Intendiamoci: non quelle che oggigiorno in giro per l'Italia vivono facendo le stronze con il prossimo, rovinano ad esempio la vita ai mariti divorziando per futili motivi e facendoli passare per dei disgraziati e poi li lasciano in mutande senza nemmeno la possibilità di vedere i loro figli se non una volta all'anno o due. "Donne" che credono, comportandosi male con chiunque, di essere delle grandi, emancipate, forti e combattive e invece sono solo una massa di mezze calzette ignoranti e ottuse che non meriterebbero niente dalla vita, nemmeno la parità con il genere maschile di cui abusano per accampare o arrogarsi anche diritti che non hanno e ancora la legge le tutela (SCHIFO!).
Per donne forti intendo quelle che vogliono essere giustamente alla pari con l'uomo ma mantengono il rispetto per alcuni valori importanti, che non si montano la testa e pretendono solo quello che in effetti davvero gli spetta. NIENTE DI PIU' E NIENTE DI MENO. Soldato Jane è l'esempio di donne di questo tipo, per questo è un personaggio che mi piace e ammiro molto l'attrice che l'ha interpretata e alla quale sarò sempre grata per questo esempio che ci ha donato, Demi Moore.
Terminata la seconda, necessaria digressione, torno alla mia storia.
Lei ora è quasi nuda, si è sfilata le mutandine e ha tenuto solo le calze e i sandali. Mi fa mettere sul tappeto in una posizione da donna, a pecorina, mi alza la gonna e inizia a toccarmi. Ancora il tintinnìo dei braccialetti che mi fa impazzire. Sento che mi cala le mutandine fino alle ginocchia, quindi si mette seduta davanti a me e apre le gambe.
Mentre è seduta a gambe allargate, inizio a passarle la lingua tra le cosce, con le dita le sfioro il pizzo delle calze. Sono sempre con il sedere scoperto come mi ha lasciata lei, a mutandine calate.
"Adesso fammi un ditalino" mi dice ad un certo punto.
Inizio ad infilarle dentro l'indice della sinistra, poi anche il medio e la stimolo mentre la sento ansimare. Passo la punta della lingua intorno alle dita che entrano ed escono e così via finchè non la sento venire e infine mi lecco le dita macchiate dei suoi umori.
"Vuoi che ne faccio uno anche a te?" mi chiede, tra un sospiro e l'altro.
Io acconsento e lei si mette dietro di me.
"Sembri come noi donne quando vogliamo prenderlo dietro" dice, prima di iniziare ad infilare dolcemente le dita dentro di me. "Ti piace essere femmina?" mi chiede, mentre mi stimola.
"Si tanto".
"Ti piace come sei vestita? E stare così con la gonna alzata e le mutandine abbassate?".
"Da impazzire, mi fai impazzire" le rispondo.
A quel punto rigira le dita nel mio buchino ancora stretto.
"Non lo hai preso spesso però" osserva.
"Mai" preciso.
"Mai?" chiede stupita. "Allora ci vado piano, così non ti farai male" aggiunge.
Riprende a stimolarmi, mentre sento il membro al massimo dell'erezione.
"Hai proprio un culetto da donna, bello sodo" osserva, tastandomi le natiche con la mano libera.
Mi fa distendere sulla schiena e mettere a gambe aperte e ginocchia piegate. Inginocchiata tra le mie cosce, continua a sditalinarmi e intanto me lo prende dolcemente tra le labbra.
Alla fine si sdraia, mi fa mettere un preservativo e mi sistemo tra le sue cosce penetrandola, mentre lei mi penetra ancora con le dita.
"Trattieniti non venire ancora" mi dice, quando capisce che sto per arrivare.
Mi fa uscire da lei e mi alzo in ginocchio, lei invece si siede con le gambe di lato. I sandali che indossa hanno un pò di tacco. Bel modello, oltretutto il decoltè come dicevo le ha messo in risalto i piedi velati. Si toglie con eleganza uno dei sandali e lo avvicina con una mano al mio membro.
"Hai mai assaggiato lo sperma?" mi chiede.
"Mai" rispondo.
"Ti piace solo indossarle le scarpe o sei anche un pò feticista?".
"Il fetish un pò mi piace" confesso.
Mi porge la scarpa e la tengo con la sinistra sotto al membro, capisco che vuole che ci schizzi dentro. Porta di nuovo in avanti le gambe e mi avvicina al viso un piede velato: inizio a baciarle le dita, la pianta e il tallone mentre riprendo a masturbarmi, fino a venire nella scarpa. Cambio posizione e mi metto a sedere, lei mi prende dalla mano la scarpa e si sistema sopra di me, circondandomi il bacino con le gambe. Mi prende dalla mano la scarpa e me la avvicina al viso.
"Dai" mi dice.
Avvicina di più la scarpa alle labbra e mi versa in bocca il seme facendolo colare dalla punta, quindi inizia a limonarmi. Le passo il seme in bocca, deglutisce e continuiamo a limonare abbracciate.
Francesca Sorbello (Francy La Sicula)
Dana
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