Non avrei mai pensato di arrivare fino a quel punto, visto e considerato che quando Roberta mi aveva confessato di avermi cornificato con il suo analista, mi aveva fatto girare molto le palle e anche se ero curioso di sentire i particolari, lei con la sua sfacciataggine mi aveva detto che questa cosa mi faceva eccitare. In realtà era vero ma non volevo ammetterlo. Stavamo in autostrada in partenza per le vacanze e lei aveva l’abitudine di mettere i piedi sul cruscotto e quasi ogni camion che passava dava un colpo di clacson. Dissi ‘ma perché suonano questi?’ Lei rispose ‘perché ho le gambe sopra e forse sbirciano sotto, chissà cosa pensano? ‘ Risposi ‘ cosa devono pensare?? E comunque metti giù le gambe cosi non pensano niente!’ ‘Che fai il geloso?’ cominciammo un po' a discutere, lei rimase con le gambe sopra, uscì fuori anche l’analista e lei mi iniziò a provocare. ‘Lo so che quando ti raccontavo che glielo prendevo in bocca tu ti eccitavi o quando mi apriva il culo e mi inculava tu eri eccitato’ continuò a descrivermi le scene di sesso. Poi mi toccò il cazzo e disse ‘lo vedi che sei eccitato?’ In effetti immaginarla godere con un altro mi eccitava. ‘Ti eccita anche vedermi, di la verità…’ e mi continuava a tastare il cazzo. Non ci stavo capendo niente mi stava eccitando moltissimo. Mentre mi stava toccando il cazzo io stavo sorpassando un camion, l’autista vide tutto e fece una bella suonata di clacson. Sentii la sua fica era bagnata, le dissi ‘Anche a te eccita l’idea vero?’ Non se lo fece dire due volte, anzi andò oltre, ‘Ti eccita vedermi scopare ora da un camionista?’ A quel punto crollai e dissi di si Le stavo toccando la fica e cominciò a godere con un orgasmo pieno. Era quasi buio e lei mi disse ‘perché quando è notte non ci fermiamo in qualche area di sosta? Lei ormai era partita si stava squagliando. Le dissi ‘Non pensi che sia pericoloso’ , ‘Guarda che forse hanno paura loro, visto che è notte’. Le richiesi se era sicura e lei annuì, mi sbottonò pantaloni e me lo iniziò a succhiare, mi tastava le palle e mi diceva che dovevo resistere e sborrare più tardi. Ci fermammo alla prima area disponibile, c’ era un camion parcheggiato con lo sportello aperto, Parcheggiai vicino ma non attaccato, saranno state le 8 30 e quindi scendemmo e iniziammo a tirare fuori un tavolinetto per mangiare qualcosa. Eravamo curiosi dell’ autista, stava davanti a sistemare le luci, gli feci un segno di saluto e lui contraccambiò. Roberta accese una luce da camper sul tavolinetto e il camionista la salutò. Roberta è una bella fighetta quarant’anni ben portati, bel culo, belle cosce, seno non tanto grande, mora e riccia. Indossava un vestitino giallo abbastanza corto. Sentimmo che l’autista stava parlando e poco dopo uscì dalla cabina un altro camionista che ci salutò e disse ‘buonasera, si mangia?’ ‘eh si risposi io ‘volete favorire?’ ‘dobbiamo finire un lavoretto, con le luci’ Roberta si avvicinò mi toccò il cazzo senza farsi vedere e disse ‘sono due è ancora più eccitante’ Mi avvicinai a loro e chiesi cosa era successo, mi dissero che avevano un problema con gli anabbaglianti, mi fecero vedere il problema, avevano già mangiato e che se non disturbavano dopo sarebbero venuti con un po' di vino genuino. Erano tra i quaranta e cinquant’anni, uno era secco con i muscoli ben delineati e abbastanza alto, viso scavato, l'altro alto quanto lui però più muscoloso. Portavano una canotta e pantaloncini corti che mettevano in mostra tutte le loro cosce muscolose. Tornai da Roberta, stavamo iniziando a mangiare quando vennero quasi subito, ci presentammo e come promesso portarono un boccione di vino bianco anche fresco. Roberta notò subito i calzoncini di entrambi, sembravano quasi dei boxer. Si cominciò a bere mangiucchiare parlare e scherzare, loro erano molto contenti della nostra presenza, soprattutto di quella di Roberta, e lei stava ai loro complimenti, io ridevo e approvavo, Il vino andava giù con qualche sonora risata. Facevamo qualche domanda e Roberta chiese cosa stessero trasportando, il più secco disse di trasportare tappeti, Roberta era curiosa, i due si guardarono con cenno d’intesa, il più secco disse che se era così curiosa poteva andare a vedere, ‘ah sisi sono proprio curiosa. La battuta la fece il più muscoloso ‘ma gli interessa anche a tuo marito?’ ‘ah si a lui piace guardare’ fu la risposta secca e piccante di Roberta. Si diedero un’altra occhiata e poi versarono del vino nel bicchiere e mi dissero alla salute. Stava succedendo, da una parte volevo fermare tutto e incazzarmi, dall’altra l’eccitazione aveva preso il sopravento. Ci avviammo, il secco mi disse che mi conveniva chiudere la macchina. Ci portammo i bicchieri, quello grosso aprì lo sportellone, io portavo la luce. Salì prima il grosso che porse la mano a Roberta, mentre il secco la prese sui fianchi e l’alzò come un fuscello, ‘Wow che forza!’ fu l’esclamazione di Roberta che una volta salita si sorresse sul bicipite del grosso, lui non si fece scappare l occasione di sorreggerla dalla natica dando una bella tastata, la mano sia di lei che di lui si strusciarono per un po'.Salii per ultimo, feci luce e…il grosso le stava tastando il culo, il secco mi stava aiutando a salire. Il grosso si girò e disse ‘bene ci siamo tutti, accosta il portellone non vorrei che vedessero questa bella merce’, Il secco chiuse il portellone, lo spazio era abbastanza stretto, intravedevo il grosso che si strusciava su Roberta, poi lei venne verso di me e disse ‘hai visto che bei tappeti amore? Fai luce là’ senza farsi vedere mi tastò bene il cazzo che era duro, mi stavo eccitando. Poi disse ‘Si può aprire qualche finestrino?’ I due erano alla sua mercé, dissero certamente, andarono ad aprire il bocchettone sopra. Si avvicinò a me e mi sussurrò ‘ho una gran voglia di scoparmeli, mi piace il loro odore, voglio provocarli ancora un po', ti piace?’ e mi toccava il cazzo, le dissi che stavo esplodendo dall’eccitazione, mi leccò le labbra mentre avevano aperto tutto il bocchettone, passava più aria ma faceva caldo, si sudava, questo faceva eccitare ancora di più Roberta, le piaceva sentire i corpi sudati e l odore. Il secco le indicò i persiani, lei doveva scavalcare delle barre, gli porse la mano e lei afferrò anche il braccio. I due se la stavano mangiando con gli occhi, lei continuava con la sua opera di eccitazione. Mi chiamò e disse ‘amore vieni a vedere che bel tappeto’ poi si rivolse a loro e disse ‘non è che voi potreste alzare questa pila di tappeti, vorrei vedere quello rosso, siete così muscolosi!’ il grosso rispose ‘la tua signora ci sta facendo sudare!’ si avvicinarono a lei e i loro corpi si strusciarono, mentre loro alzavano la pila di tappeti, Roberta si mise quasi a pecorina e il grosso glielo appoggiò dietro, tirò fuori il tappeto. ‘Guarda amore che bel tappeto! Sono stati molto gentili, meritano quasi un premio! Vi ho fatto fare una bella sudata’ mentre diceva questo stava toccando le spalle di tutti e due. Vedevo il loro pacco che era gonfio. ‘che genere di premio?’ dissi. Il secco disse ‘noi lo sappiamo bene come ci deve ripagare’. Lei aveva messo il tappeto a terra e aveva ancora le mani sulle loro spalle. Lei era eccitata e loro anche di più, le loro mani cominciarono a toccarla ma Roberta andò giù a sentire il tappeto, si inginocchiò, li guardò da sotto e da qui in poi iniziò una delle situazioni più eccitanti della mia vita. Lei si trasformò in una vera e propria porca. Prima di iniziare mi guardò con un ghigno eccitantissimo. Stava con le mani sul tappeto in ginocchio e cominciò a leccare le cosce sudate prima del secco e poi del grosso, sembrava una cagna, le sue mani tastavano prima le cosce e poi andarono rispettivamente a tastare i loro cazzi, adesso la lingua stava quasi sul linguine, con le mani sfoderò fuori tutti e due i cazzi eretti, erano ben forniti, avevano due cappelle gonfìe e succhiose. Abbassò i pantaloncini di tutti due che li sfilarono, iniziò a leccare le palle del grosso, lui divaricò leggermente le gambe e lei si mise in mezzo, la sua lingua leccava le palle arrivando quasi al culo, la sua mano avvolgeva la cappella, per quanto grossa quasi che non la conteneva nel suo pugno. Aveva due palle gonfie di sperma, lui si dimenava un po' facendo capire che gli facevano male, lei se ne accorse e disse ‘sei pieno di sperma, hai voglia di sborrare, vero?’ Lui non rispose, Roberta con la lingua dalle palle la fece scivolare fino alla cappella che prese in bocca e succhiò, lui ansimò, lei si staccò lo guardò e capì che se avesse continuato l avrebbe riempito la sua bocca di sperma, voleva farlo soffrire un altro po'.Passò al secco, cominciò a succhiargli la cappella, con le mani accarezzava le palle, fece entrare il cazzo finché riusciva quasi tutto nella bocca, stava quasi gemendo, si fermò e gli diede uno schiaffo sulla natica, ‘volevi già sborrare?’ Poi venne da me e mi cominciò a baciare la bocca, la sua lingua mi stava leccando le labbra il viso, fece scendere la sua saliva sulla mia bocca, sapeva di cazzo, odore di sesso di tutti gli odori dei quei cazzoni. Mentre mi baciava, i due camionisti si stavano toccando il cazzo, sembravano due animali in calore. Lo so che lei aveva qualcosa in mente per me, era una vera porca e troia. Mi prese la mano mentre mi baciava e mi portò giù con lei, in ginocchio, vedevo i due animali che avevano perso il controllo, si muovevano il cazzo a pochi centimetri da me, prese la mia mano e la mise sul cazzo del grosso, me la fece muovere, io stavo dietro di lei, poi fece la stessa cosa con l’altra mia mano sul cazzo del secco, mentre io muovevo i cazzi e li sbattevo sulla sua lingua e in faccia, lei sbottonò i miei pantaloni e tirò fiori il mio cazzo e riuscì ad infilarlo nella sua fica, si aggrappò alle gambe dei due animali e mi iniziò a scopare, io muovevo i loro cazzi in bocca di Roberta che cercava di leccare le cappelle mentre ansimava con il mio cazzo dentro. Ad un certo punto lei si girò verso di 8me e cominciò a baciarmi, i due porci con un movimento d anca portarono le cappelle verso le nostre bocche, stavamo leccando le nostre lingue e le cappelle dei camionisti, lei mi disse di continuare a leccare, stavo leccando la cappella e la lingua di lei. Si staccò dalla mia bocca e prese in bocca il cazzo del secco, cominciai a muovere veloce la mano e lei succhiare la cappella, l'altro spingeva il suo cazzo verso la mia bocca. La situazione era fuori controllo avevo perso tutte le inibizioni. Tolsi la mani dai loro cazzi provai a spostarmi con il viso, ma l animale me lo cominciò a sbattere in faccia, il secco prese con le mani la testa di Roberta e con forza cominciò a scopare la sua bocca, cominciò ad ansimare e iniziò a sborrargli in bocca copiosamente. Dovevo tenere a bada il grosso che ormai era partito, muoveva il suo cazzo sulla mia faccia, Roberta mi vide in difficoltà, tolse la bocca dal cazzo del secco e mi baciò, sapeva di sperma, appena il grosso vide, afferrò le nostre teste ci tenne fermi infilò in mezzo alle nostre bocche il suo cazzo, stavamo uno di fronte all altro lui cominciò a muoversi come uno stantuffo, con la sua forza ci teneva fermi come una morsa, riuscii a mettermi con la guancia sul suo cazzo, Roberta capì e glielo prese in bocca, lui lasciò la presa dalla mia testa e afferrò la testa di lei e glielo spinse in bocca più che poteva. Il secco la prese dalle natiche, avevo il cazzo nella sua fica, ma non si fece tanti scrupoli, la alzò di peso e le iniziò a leccare il culo, sembrava che lo stesse mangiando. Roberta era sospesa in aria, il grosso se la stava scopando in bocca afferrandola per la testa, il secco aveva il suo culo in bocca con le mani che allargavano le natiche. Ora il secco la mise a terra. Lei era completamente alla loro volontà. Il grosso sfilò il suo cazzo dalla sua bocca, ancora non aveva sborrato, il secco si appoggiò ad una pila di tappeti la girò di spalle la prese di peso indirizzò il suo cazzo nel culo, il grosso lo aiutò, il cazzo entrò nel suo culo, lei gemeva quasi urlando, stava godendo. Il grosso si mise in ginocchio e iniziò a leccarle la fica, tutti e due la muovevano su e giù, aveva il cazzo tutto in culo e il grosso si stava mangiando tutta la fica, rimase così per qualche minuto, stava godendo come una cagna, il grosso si alzò e le infilò il cazzo nella fica cominciò a sbattersela con forza, inizio ad ansimare e le riversò tutto lo sperma nella fica, il secco le aveva aperto bene bene il culo, la alzò e la mise in ginocchio, le ordinò di succhiare il cazzo, così lei fece. Lo leccò anche al grosso che aveva il cazzo ancora gocciolante di sperma, lo pulì bene. Il secco aveva voglia della sua bocca, si fece fare un bocchino, lei sputava sul suo cazzo e con la mano lo maneggiava, la sua lingua leccava il prepuzio, stava aspettando altro sperma che arrivò schizzando dappertutto, sulla lingua, sul viso e anche sul tappeto. Il grosso non era ancora soddisfatto, il cazzo era un’altra volta in erezione. Aveva voglia del suo culo, la mise a pecora, le allargò il culo infilò il suo cazzo e iniziò a cavalcarla, lei gemeva ma era esausta, lui no. Iniziò una lunga inculata senza sosta finché non sborrò nel suo culo e si fermò. Lei aveva avuto il suo, io mi ero segato per tutto il tempo. Li salutammo e ci avviammo per andare quando i grosso disse che c’era un tappeto da ripulire, eravamo esausti, loro no, gli lasciai il mio numero di telefono e ce ne andammo, sapevo che non era finita lì…
Gianni
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