Il club dei Pornoscrittori & Pornolettori

  • Scritto da Patrick V il 02/05/2020 - 12:21
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Tutto incominciò su un sito come questo.
Sì, un bel sito dove provetti scrittori postavano i loro racconti, e i lettori incuriositi li leggevano, commentandoli. Se non ricordo male, c’era pure una chat, e una sezione dove venivano postati argomentazioni, sempre di carattere erotico sessuale. Insomma, un bel spazio virtuale, dove la gente, poteva liberamente parlare di sesso, erotismo, trasgressione, senza alcuna paura di essere giudicati.
A quei tempi ero un’aspirante scrittore poco più che vent’enne, scrivevo racconti di ogni genere, spedendoli a tutti gli editori presenti sulla piazza, con la speranza di ottenere da loro una risposta, e ritrovarmi così un giorno a diventare il nuovo Simenon, Carver, Roth. E, tra un racconto giallo, uno d’avventura, e un fantasy, mi divertivo a scribacchiare storielle erotiche, o meglio porno erotiche. E mi divertivo ancora di più a leggere gli eccitanti commenti di chi mi leggeva. Beh, per ciò che riguarda l’eros, devo ammettere che la questione mi ha sempre stuzzicato, incuriosito, dalle prime sbirciatine nei buchi delle serrature di quand’ero ragazzino, ai primi giornalini porno, alla prima volta … e, scrivere quei racconti, mi dava la possibilità di liberare le mie fantasie. C’è da aggiungere anche che all’epoca, in fatto di donne e sesso, me la passavo un po’ magra, vuoi per la mia timidezza, vuoi perché il mio tempo lo spendevo tutto tra lavoro e scrittura.
Comunque, tornando al sito, ci passavano decine di migliaia di visitatori ogni giorno, tra amanti del genere, semplici curiosi, e coglioni da web. Comunque sia, in breve tempo, tra le migliaia di visitatori, mi ritrovai  in un piccolo gruppetto affiatato, a cui capo c’era Regina V, la fondatrice del sito. Aprimmo un gruppo chat, tutto per noi, e, soprattutto i sabato sera, le nostre chattate si protraevano quasi fino all’alba. Parlavamo di tutto e di più, anche se l’argomento preferito, restava sempre quello. Il sesso.
In materia di intimità tra noi, non c’era più alcun segreto. Qualcuno si spingeva a raccontare fantasie che non avrebbe mai osato raccontare alla propria moglie o al proprio marito. Qualcun altro, dava sfogo alle proprie pulsioni esibizioniste. Ma comunque sia, più passavano i giorni, le settimane, le notti spese a chattare fino all’alba, e più ci sentivamo uniti. E a unirci, era la consapevolezza che eravamo un gruppo di brave persone, cittadini modello, con la passione nascosta per il sesso, la trasgressione.
Poi, una bella sera, in chat, arrivò la proposta di Regina.

-Ma perché non passiamo un week end insieme, magari tutti ospiti da me, nella mia villa in Sardegna? 
All’inizio molti furono titubanti, pure io. Mi vergognavo di ritrovarmi di fronte a quei perfetti sconosciuti, anche visto tutto ciò che ci eravamo detti, confessati. Con nessuno, in vita mia avevo mai parlato così liberamente di sesso, fino a confessare le mie fantasie più estreme.
Sì, all’inizio molti furono titubanti, ma alla fine, tutti, tutti quanti accettarono. Inventarono una scusa con mogli, mariti e quant’altro, facemmo un bagaglio, un biglietto, e partimmo, ognuno dalla propria città. Destinazione, la secolare villa extralusso di Regina V.

E così, quando misi piede in quel villone, nel bel mezzo di una natura selvaggia e incontaminata, a due passi da una spiaggia privatissima, feci conoscenza innanzitutto con la padrona di casa, scoprendo che dietro il nick Regina V, c’era una ricca ereditiera di 45 anni, divorziata. Una donna bellissima, dagli allineamenti mediterranei, occhi verdi, pelle ambrata, curve generose, un stile e un portamento da vera nobildonna.  E dopo di lei, conobbi tutti gli altri. Proprio tutti, a cominciare dai miei “colleghi” scrittori. Colei che firmava i suoi racconti come Samantha Fly, era una giovane madre di famiglia di trentotto anni. Ricordo che rimasi sbalordito nel conoscerla. Avevo letto praticamente tutti i suoi racconti, ed erano tutti racconti di sesso estremo, farciti di orge, stupri, incesti, pissing, persino zoofilia, e, in quei primi istanti, nell’osservare il suo dolce visino da mammina del mulino bianco, non potevo credere che fosse capace di tali fantasie. Oltre a lei, c’era Don Gaet, professore napoletano, un uomo elegante, grassottello, coltissimo. I racconti che scriveva, erano spesso ambientati o nei vincoli popolari di Napoli, o in contesti di potere, sia politico che religioso. Poi c’era Rebecca T, ragazza trans genovese, scrittrice ed escort, che raccontava nei suoi racconti la sua professione. E infine Alex X, ragazzotto trentenne toscano, appassionato di motori e di fica, come amava presentarsi lui, e motori e fica erano sempre gli argomenti principali delle sue storie. E, poi, poi, c’erano i nostri affezionati lettori. La romana Sabrina, moglie e mamma quarantenne. Marco, broker milanese. Gaio giovane aspirante stilista piacentino. Gianni camionista pensionato barese. Katia, estetista vent’enne veronese. E Barbara, una focosa milf bolognese, che ti incendiava con uno sguardo.
Devo dire che i primi minuti, ci trovammo un po’ tutti impacciati, come un gruppetto di scolaretti che fa amicizia per la prima volta. Il motivo era scontato. Ci vergognavamo a vicenda visto tutto ciò che ci eravamo detti e confessati. Ma poi, piano, piano, il ghiaccio si sciolse. 
Per farla breve, seduti attorno ad un tavolo all’aperto, passammo una bella giornata, come un comunissimo gruppo di amici. Parlammo di tutto e di più, ci raccontammo di noi stessi, e più osservavo quei uomini e quelle donne, più mi rendevo conto che erano brave persone, proprio come lo ero io. 
La svolta focale, avvenne alla sera. Ci ritrovammo tutti in salotto, stravaccati su un enorme sofà a semicerchio, con un calice di cristallo in mano, e delle ottime bottiglie di pregiato vino appoggiate nel tavolo in centro. Abbagliati dalle schioccanti fiamme del caminetto, continuavamo a chiacchierare spensieratamente.
-Sapete…- esordì ad un certo punto Regina. -Non vi ho voluto conoscere solo per passare con voi un bel week-end,- ci disse.  -Voi per me siete le persone più speciali che io conosca.
-Perché?- le chiese Rebecca.
-Perché con voi posso essere veramente me stessa.- le rispose Regina.-Posso farmi vedere come la donna ricca e nobile, che ama gli animale e la natura, ma anche come la femmina, affamata di sesso e trasgressione che sono.- ci disse, e questo era vero, sia per lei, sia per noi.
-Per questo,- continuò,- voglio proporvi di legare il nostro legame in un qualcosa di più di un gruppo di amici.
-Una specie di club per porno scrittori e porno lettori!- sparai io ironicamente, facendo sorridere tutti, Regina compresa.
-Molto di più di un club, amico mio!- mi rispose lei. -Oserei dire una famiglia, una confraternita, una setta!- aggiunse.
-E quale sarebbe mai, lo scopo di questa famiglia, confraternita o setta?- le chiese Samantha, sorridente. Era ovvio che la risposta l’aveva già intuita. L’aveva intuita lei, e l’avevamo intuita tutti noi.
-Secondo te?- le sussurrò Regina, altrettanto sorridente.
Poi, inaspettatamente, la bella mammina dal visetto angelico, si allungò verso di lei, le infilò la mano destra tra i lunghi neri capelli, e, appassionatamente, per un lunghissimo mezzo minuto la baciò. Quella scena mi fulminò, tanto quanto una scossa elettrica. Non avevo mai visto dal vivo due donne baciarsi, con una tale passione.
-Io ci sto …- le sussurrò poi Samantha, a bacio sciolto. A quel punto, Regina, tornò a rivolgersi a tutti quanti. Si alzò in piedi, si avvicinò al centro del tavolino e allungò la mano.
-Chi vuole giurare con me, ponga la sua mano sopra la mia! - esclamò. -E chi non vuole, gli chiedo cortesemente di lasciare questa casa,- aggiunse.
Nessuno dei presenti si alzò in piedi per andarsene, e tutti, proprio tutti, posero la loro mano sopra quella della padrona di casa.
-Giuriamo noi …- incominciò Regina, -di essere l’un l’altro fedeli, di custodire i nostri segreti, e di amarci carnalmente, spremendo dai nostri corpi ogni forma di lussurioso piacere. Che la lussuria sia la nostra dea, il nostro credo, e nostro unico scopo di vita, quando ci ritroveremo insieme uniti!
Terminato il giuramento, tutti ritirarono la propria mano.
-E ora che si fa?- domandò Marco, il giovane broker milanese, rosso in volto come un peperone.
-Di certo non giocheremo a scarabeo!- gli rispose ironicamente Samantha.
-Una bella orgia iniziatica è quel che ci vuole!- se ne uscì il professore.
-Giusto professore!- gli rispose Barbara, iniziando a sbottonarsi la camicetta.
-Aspettate!- frenò Regina. -Voglio fare prima un brindisi. Datemi il tempo di scendere in cantina. Voglio farlo con un champagne speciale!- esclamò euforica alzandosi in piedi.
-Fermati!- la fermò Samantha, alzandosi in piedi a sua volta. 
-Se proprio vuoi un champagne speciale per l’occasione, te lo do io!- detto questo afferrò un calice al centro del tavolo, si sollevò la gonna, si abbassò i slip, e davanti a tutti, con due dita si aprì le labbra della fica dai folti peli castani sfumati di biondo, mirando con un zampillo dorato il calice che reggeva con le dita dell’altra mano.
Qualcuno dei presenti scoppiò a ridere. Altri, come me, rimasero a dir poco sbalorditi. Samantha era veramente un diavolo con l’aspetto di un angelo. Nello stesso medesimo corpo, dal visetto dolce e dal sorriso rassicurante, risiedeva sia la brava mammina, che scriveva filastrocche e faceva torte per la parrocchia, che la donna trasgressiva, perversa, senza alcun limite o tabù. 
E in quanto a noi, beh, non eravamo di meno di lei. Proprio per questo quel bicchiere fumante, incominciò a girare. Tutti ad appoggiarci le labbra, a berne un sorso, per poi scoppiare a ridere.
-Buono il tuo champagne!- esclamò Sabrina, dopo aver lei stessa sorseggiato. -Ma il mio non è da meno!- aggiunse, e alzandosi in piedi, pure lei si alzò la gonna, si abbassò gli slip e tutto il resto.
Non ricordo di preciso quanti giri fece quel bicchiere. Più di una volta, tutti noi ci appoggiammo le labbra sopra, o ci prodigammo a riempirlo. L’ho fatto anch’io … Mi sono alzato in piedi, ho tirato fuori il mio cazzo, e lo riempito fino all’orlo, per poi farlo girare.
Se prima di quella sera, qualcuno mi avrebbe detto che mi sarei ritrovato a bere piscio con dei perfetti sconosciuti, mi sarei messo a vomitare. Invece in quei momenti, mi sentivo eccitato nel compiere quella perversione. Era una specie di rito iniziatico, che ci avrebbe legati tutti quanti. In fondo, dopo una cosa così, in nulla ci saremo tirati indietro. E così è stato! A poco a poco, l’orgia si è scatenata. 
Fino a quella sera, non avevo avuto grandi esperienze sessuali. Da quella sera, e, nei successivi week-end passati con Regina e gli altri, ho fatto di tutto, ma proprio di tutto. 
Finalmente potevo far cose, fino ad allora ammirate solo nelle scene di film porno. Scoprì da me stesso quanto fosse bello farsi segare dalle calde tettone di una quarantenne, o ritrovarsi a scopare la stessa donna in due, tre, quattro uomini contemporaneamente. In quei week end, ogni mia fantasia poteva essere soddisfatta, e, allo stesso tempo ero predisposto nel soddisfare le fantasie altrui, anche se questo significava diventare il “puttanello” per un oretta, di un camionista sessant’enne e di un professore universitario. In quei week end orgiastici, non c’erano regole, moralismi, tabù. Non importava se eri un uomo sposato, una mamma, o un etero convinto. Ognuno di noi era l’oggetto sessuale di tutti gli altri, e allo stesso tempo tutti gli altri erano il nostro oggetto sessuale. E il piacere di quel che facevamo, stava anche nel sbeffeggiare la bigotta, marcia moralità, di cui la società è tutt’ora intrisa.
La cosa, andò avanti per tre anni, poi, piano piano, il gruppo si sciolse. Regina, ebbe qualche problema finanziario, dovette vendere la villa e partì per i States. Samantha diventò mamma per una seconda volta. Marco, il broker si sposò. Gianni, il camionista in pensione ebbe un infarto, dalla quale si salvò, ma dovette adattarsi ad una vita monacale. Il professore scese in politica, e in quanto a me e a tutti gli altri, piano piano, perdemmo completamente i contatti tra di noi.
Pazienza. In fondo si sa che le cose belle, son destinate a finire prima o poi. Importante, è averle vissute a pieno.

 

Dedico questo racconto di pura fantasia, a tutte quelle donne e quegli uomini giovani o meno giovani, che come me adorano il sesso e l’erotismo, sia quando si presenta sotto forma d’arte letteraria, artistica, cinematografica, musicale, che quando esplode in una sana naturale scopata, tra adulti consenzienti, sia essa solitaria, di coppia, di gruppo … etero, gay, lesbo, bisex.
Steve Meyer 

che bel sogno! Magari succedesse, credo che almeno la componente maschile del gruppo aderirebbe all'unanimità (o quasi) il problema però rimane sempre lo stesso, per dirla alla Cetto: "Manca u pilo!" ?
Esistono situazioni del genere, dall'alba dei tempi. Ovviamente ci vuole molta complicità.
Davvero interessante, esperienza che mi manca tra quelle realizzate in adolescenza trav.?
Bello il racconto! Intrigante ben scritto. Fantastica la dedica finale! Ma ci rendiamo conto che ancora oggi il SESSO è visto negativamente!!! Accettiamo guerre, carestie, ingiustizie, violenze varie, ma guai parlare di sesso.
Un'altra cosa se posso. Vorrei farti alcune domande. (e nei prossimi giorni le farò pure ad altri autori qui presenti) -In questo racconto citi vari generi. Sesso di gruppo, pissing, bisex, trans ecc ecc. Sbaglio o sei uno a cui piace scrivere su vari generi? -Che rapportò c'è tra ciò che scrivi, e le tue personali fantasie o esperienze sessuali?
Rispondo all'amico Valmont. Come scrittore amo scrivere di tutto. Proprio di tutto, e su ogni genere. Quando scrivo di erotismo, scrivo sia storie soft, che storie hard. Diciamo che quando pubblico in un sito, prima, cerco di capire cosa cercano i lettori del sito in questione. E di conseguenza cerco di soddisfare i loro appetiti, visto che il piacere di chi scrive e pubblica, sta anche nell'appagare il proprio lettore. Vedo che su questo sito, ci sono molti generi. Cercherò di capire quali sono i più appetibili e mi darò da fare, accettando anche consigli e richieste degli amici lettori. Il rapporto tra quel che scrivo e sono/faccio/ o desidero? Piccola premessa, c'è da dire che fin dall'alba dei tempi, esistono due tipologie di scrittori. Chi ama scrivere di se stesso, e chi invece scrive al di fuori di sé. Io appartengo alla seconda categoria. Come detto prima, cerco con la mia scrittura di soddisfare le aspettative del lettore. Dunque, giusto per fare un esempio, pur essendo un etero convinto, non mi tirerò indietro nel scrivere racconti gay, o, di altre pratiche che nella vita reale non ci fantasticherei nemmeno. Per quanto riguarda la mia sfera privata, non sono ne un playboy ne un tipo trasgressivo. Ma comunque trovo il sesso una cosa bellissima. Solo il fatto di provar piacere nel dar piacere, rende il sesso un qualcosa di veramente divino.
Molto piacevole ,bravo
Steve, più che un racconto mi sa che (involontariamente) stai lanciando un'idea :)

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