Il nuovo vicino di casa - 2

  • Scritto da Silvio il 30/07/2020 - 21:40
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Dopo la fatidica cena a casa di Vittorio passammo qualche giorno ad occuparci di noi, nel senso che entrambi avevamo bisogno di rassicurazioni, in quei giorni tra di noi più sorrisi e dimostrazioni di affetto del solito, non ritornammo sull’argomento, complice anche il fatto che Vittorio già il giorno dopo partì per un viaggio di lavoro che lo avrebbe tenuto lontano per una settimana e di cui aveva avuto cura di avvisarci previo un mess sul telefonino di Monica di cui si era fatto lasciare il numero a fina cena.
Comunque per qualche giorno sembrò che nulla fosse successo, semplicemente aravamo ritornati alla vita di tutti i giorni e anche il secondo libro datoci da Vittorio per un po’ rimase sullo scaffale.
La Monica sembrava quasi non fosse interessata alla lettura e io a dire la verità ne ero un po’ deluso, al punto che un giorno lo presi io per mano e, non essendo un lettore, lo avevo un po’ spaginato leggendo un po’ qua e un po’ là, e seppur cogliendo lo spirito molto duro del racconto non ci avevo capito molto.
Quindi alla fine una sera appena andati a letto chiesi a Monica ‘Ma il libro.. non lo leggi?’
‘Non lo so Claudio, l’ultima volta che ho letto un libro mi sono fatta paura, mi sono trovata completamente trasformata da quella che conoscevo e che tu conoscevi, non so se è stata una cosa positiva, sto cercando di trovare un equilibrio tra la Monica moglie e la Monica che hai visto quella sera, ma mi sa che è impossibile, sono due persone separate’
Dicendo questo si era teneramente avvinghiata a me, sembrava quasi avesse bisogno di conferme da parte mia, ‘Bè’ non so che dire Monica, anche io non mi sono riconosciuto più di tanto, ma se ti dicessi che non mi è piaciuto direi una grossa bugia, credo che in fondo tutti abbiamo una doppia personalità, diciamo che è stato bravo Vittorio a tirarcela fuori, e comunque si tratta sempre di parentesi di sesso che poco hanno a che fare con la vita di tutti i giorni, altrimenti sarei io il primo ad averne paura’ rispose Monica ‘Ma ti rendi conto cosa ci ha fatto fare? Sembravamo due porci assoggettati a qualsiasi situazione, e ‘ si .. anche io mi sono divertita come una pazza, come potrei mai negarlo’
Dicendo queste ultime parole Monica allungò la sua mano sul mio cazzo che trovò duro come il marmo, ‘ Ma bene, riecco qua il mio maritino che si eccita al ricordo’ e cominciò una lenta sega, anche io allungai una mano e trovai la sua figa bagnatissima, questo non fece che dare il via a una scopata molto vivace condita da molti ‘Ti ricordi questo o ti ricordi quello’ il tutto con grossa soddisfazione da parte di entrambi.
Il mattino la vedo molto arzilla e, una volta sbrigate le piccole faccende domestiche, prendere il libro dal ripiano per poi assorbirsi completamente nella lettura, io dal canto mio prendo su la mia 24 ore e mi dirigo al lavoro, la mattinata passa lenta e per come sono fatto mi ritrovo con mille pensieri per la testa, quando ad un certo punto il centralino mi passa una telefonata in cui chiedevano di me, ‘Ciao Claudio come andiamo? E la signora tutto bene?’ ‘O ciao Vittorio, si dai tutto ok la signora proprio oggi sta leggendo il tuo secondo libro, a proposito non ho ancora avuto modo di ringraziarti per la cena della settimana scorsa’’ fui stroncato nel mio discorso ‘Non ti preoccupare e non ringraziarmi, ne avrai tempo e luogo, questo spero sia solo l’inizio di una proficua amicizia, adesso ti saluto che ho da fare, ciao e salutami la moglie’ e mise giù senza neanche aspettare un mio saluto, ecco che di nuovo cominciavano ad assalirmi i dubbi, un po’ di gelosia , un po’ di fastidio, e una buona dose di adrenalina.
Il pomeriggio rientro a casa e in giardino scorgo Monica ancora assorta nella lettura, mi avvicino e gli do un bacio sul collo, lei mi guarda e mi fa un gran sorriso, ‘Mi mancano ancora un paio di capitoli e poi sono da te’ io mi dirigo in cucina per cercare qualcosa di fresco in frigo e intanto penso tra me ‘ Anche questo libro se lo è divorato, speriamo che almeno questa volta ne condivida i contenuti con me’.
Da li a 15 min. rientra in casa anche Monica e con un sospiro ripone il libro sullo scaffale, mi guarda e ‘ Non lo so Claudio, questo libro è anche peggio di quello precedente’ ‘Cosa vuol dire peggio, non ti è piaciuto?’ la Monica mi prende una mano e me la porta tra le sue gambe e la trovo fradicia di umori, ‘Secondo te? Il fatto è che mi accorgo che le situazioni descritte nel libro mi eccitano da pazzi e mi immagino svergognata protagonista della storia, e in tutto questo Vittorio, neanche avesse saputo che lo stavo leggendo, mi ha chiamato per chiedermi com’era e se mi sarei sentita pronta ad affrontare una situazione del genere con me e te partecipi, in quel momento eccitata com’ero non ho potuto che dirgli di si, e mi ha detto di prepararci per sabato sera che saremo invitati speciali ad una cena a casa di un suo amico, ora però ho paura di essermi impegnata senza avere chiesto il tuo parere, e poi non so.. a casa di qualcun altro che neanche conosciamo..’
Solito turbinio di pensieri e cerco di tranquillizzarla ‘ Be, forse la cena a casa del suo amico esula da tutto il resto, forse si tratta di una semplice cena’ gli risposi io, ovviamente nessuno dei due ci credeva ma forse per giustificare un qualche cosa che entrambi più o meno inconsciamente volevamo preferimmo farla passare per una possibilità concreta.
La sera andiamo a coricarci ed io non aspettavo altro che la Monica mi raccontasse un po’ la trama del libro, ma lei preferisce glissare portando invece il discorso sul fatto che la sera dopo era sabato ed era un po’ preoccupata per quella cena al ‘buio’ ma anche molto eccitata dalla situazione e che si sarebbe preparata a puntino e che questa volta voleva vedere anche me in camicia a giacca, ora tutti a nanna e guai a me se mi beccava a trastullarmi con il mio cazzetto, mi avrebbe lasciato a casa e se ne sarebbe andata alla cena da sola.
E detto questo si girò dal suo lato lasciandomi solo con i miei mille dubbi, ma che fossero stati anche dieci volte tanti non mi avrebbero mai impedito di vivere questa nuova esperienza.
Come al solito il sabato passa tranquillamente come se niente avesse da succedere, salvo poi verso le 18 la Monica mostrandomi il cell ‘Dobbiamo essere pronti per le 21 che passa Vittorio a prenderci e andiamo in macchina con lui’ e senza neanche aspettare la risposta si gira e se ne và.
Per le 20,45 siamo già pronti, io come consigliato in pantaloni eleganti camicia e cravatta, la Monica invece con una camicetta bianca sbracciata abbastanza sottile da lasciare vedere il pizzo del reggiseno, anche quello bianco, gonna nera e lunga ma con uno spacco che arrivava fino alla coscia e due splendide scarpe con un tacco 12 che la facevano bellissima, mi si avvicina e baciandomi teneramente ‘Sei pronto amore?’abbracciandola io gli rispondo ‘Sei uno schianto Monica, e io sono orgoglioso che tu sia mia moglie’ questo abbraccio mi rassicura sul fatto che qualunque cosa accada noi saremo sempre una bella coppia e giusto il tempo di un secondo ancor piu’ sensuale bacio che il campanello di casa suona, la Monica corre ad aprire e alla vista di Vittorio con un sorriso grande così lo accoglie con un maliziosissimo ‘Buonasera signore’, mi aspettavo che Vittorio riempisse di complimenti mia moglie e invece con un ‘Bando alle ciance, la macchina è qui fuori, forza che si parte’ il tempo di chiudere la porta di casa e vedo che Vittorio e Monica parlottano fitto fitto in fondo al vialetto dove vedo una Audi Q5 bianca parcheggiata, quando arrivo davanti vedo che loro sono già saliti dietro, ‘Sei capace di guidare vero Claudio?’ ‘Certo’ rispondo, ‘Forza allora il navigatore è già impostato, abbiamo una cinquantina di km da fare, mi raccomando guida con prudenza’ e la Monica evidentemente già entrata nella parte ‘Vai autista’.
Io parto con molta titubanza non essendo abituato a guidare questi suv, ma poi mi rilasso (per modo di dire) e vado abbastanza tranquillo, oltre alla voce del satellitare non sento altro, guardo nello specchietto di tanto in tanto e vedo che Vittorio ha il braccio dietro le spalle di Monica che stranamente se ne sta zitta, rispetto all’incontro precedente l’atmosfera sembra completamente cambiata Vittorio sembra abbia un piglio più autoritario del solito, io a guidare la macchina sapendo mia moglie è seduta dietro con un altro uomo provo sensazioni contrastanti difficili da definire, ma la cosa che mi è chiara è che ho bisogno di queste emozioni, mi piacciono e non voglio rinunciarvi , lui se ne accorge e scherzando mi dice di guardare davanti che è così che succedono gli incidenti, ma io non seguo il suo consiglio e guardo, e vedo che la sua mano ad esempio indugia sullo spacco della gonna, la vedo anche sparire in mezzo a quello spacco ‘Brava, vedo che mi hai ascoltato e non porti le mutandine, e meno male altrimenti sarebbero già bagnate da quello che sento, io toglierei anche il reggiseno se fossi in te’ la Monica senza neanche controbattere sgancia i due bottoni che tengono la camicia intorno al collo e in un attimo se la sfila, il reggiseno viene sganciato e tolto lasciando due bellissimi seni allo scoperto e subito palpeggiati con maestria da Vittorio, ‘Ti lascerei anche così ma so so che il mio amico apprezza molto le trasparenze quindi infilati pure la camicetta’ una volta fatta l’operazione l’effetto era pazzesco, vedere i seni e i capezzoli attraverso quella sottile camicetta era veramente sensuale, ma Vittorio vedendo che io persistevo nel guardare il retrovisore quasi per accontentarmi ricomincia a palpeggiarla un po’ ruvidamente con una mano mentre con l’altra ben piantata tra le gambe di Monica comincia un ditalino forsennato, in tutto questo lei con gli occhi chiusi comincia a lasciarsi andare con sospiri sempre piu’ rumorosi fino ad esplodere in un orgasmo che sembrava quasi una liberazione, ‘Meno male che hai messo la gonna lunga altrimenti con quello che lascia uscire questa fica vogliosa chissà come mi riducevi il sedile, comunque questo è solo un piccolo antipasto, ci stiamo dirigendo a casa di un mio carissimo amico, che ha dei gusti diciamo un po’ particolari, è un ricco editore un po’ annoiato che ama le cene con coppie novizie come voi, ma che poi si diverte a giocare con loro in maniere un po’ autoritaria, confido che non mi facciate fare brutta figura perché gli ho parlato molto bene di voi, quindi se non ve la sentite non avete che da dirlo ora che giriamo la macchina e chi s’e’ visto s’e’ visto, a te non chiedo neanche Monica mi basta sentire la tua fica che parla per te, mentre Claudio lo vedo un po’ in apprensione, che mi dici? Se non giri la macchina lo considero come un consenso’ era vero, ero in apprensione, agitato, ma anche deciso a vivere fino in fondo questa e chissà quali altre esperienze in compagnia di mia moglie e quindi dopo avere incrociato lo sguardo languido di Monica nello specchietto ho continuato a guidare verso la meta finale data ormai a 5 minuti.
Ci fermiamo in una zona di campagna davanti a una villa un po’ retrò ma ristrutturata ad arte, si apre il cancello e ci avviamo per un viale di ghiaia che facendoci fare un giro intorno a una fontana ci porta proprio davanti al portone di ingresso dove vediamo sulla porta un signore sulla sessantina vestito molto elegante, capelli grigi ma ben curati, Vittorio con un tono che non ammetteva repliche mi ordina di parcheggiare la macchina sotto un gazebo sul lato della casa, e appena loro scendono io eseguo immediatamente, e quando torno all’ingresso Vittorio sta già facendo le presentazioni, ‘Vi presento Giorgio, un mio caro amico nonché collega di lavoro nonché editore della maggior parte dei miei libri, Giorgio ti presento Monica, splendida femmina da letto e il marito cornuto Claudio, entrambi a tua completa disposizione’ la Monica era davvero splendida con quella tenuta, i suoi seni sotto quella camicetta erano favolosi e lei di fronte a tale presentazione abbozzò un mezzo sorriso, io invece ingenuamente tentai di allungare la mano per un saluto ma ovviamente venni letteralmente ignorato.
Fummo condotti in sala da pranzo dove la tavola era già apparecchiata e con già le portate pronte, Giorgio si scusò per la pochezza della cena ma si giustificò con il fatto che aveva mandato a casa la servitù per ovvi motivi di riservatezza, quindi ci sedemmo subito a tavola senza tanti convenevoli e cominciammo a mangiare anche se per me onestamente lo stomaco era un po’ precluso dalla tensione, anche la Monica era stranamente taciturna, e per un attimo mi passò per la mente che forse tutto questo facesse parte di un copione già scritto, forse nel libro letto, e che quindi lei sapesse già esattamente come doveva comportarsi.
Giorgio si vedeva che era un uomo di potere, abituato a dettare ordini senza volere sentire risposte, come dicevo sulla sessantina ma con un fascino particolare, le rughe che cominciavano a solcargli il volto sembrava parlassero di chissà quali avventure vissute, il fisico invece molto tonico e ben tenuto, il tono della sua voce era pacato ma molto deciso e rivolgendosi a Vittorio ‘Quindi questa è la coppia di cui mi hai tanto parlato e che mi hai garantito entrambi disponibili a provare le gioie del sesso con la S maiuscola, si lei mi sembra davvero una bella troia e il cornuto vedremo come si comporterà’ ‘Stai tranquillo Giorgio lei la ho già testata in macchina e non vede l’ora, il cornuto anche se non sa esattamente cosa lo aspetta sono sicuro che non si tirerà indietro’.
Già ‘. Ma cosa mi aspetta? Finita la scarna cena dove di fatto la conversazione si era svolta solo tra loro due e parlando prettamente di lavoro, ci siamo spostati in soggiorno per un buon bicchiere di whisky, e si continua a parlare di lavoro, io e la Monica ogni tanto ci guardiamo quasi chiedendoci cosa eravamo venuti a fare, ma poi tutto d’un tratto Giorgio rivolgendosi a noi ‘ Bene, vi ha detto Vittorio dei miei gusti un po’ raffinati? A me piacciono le coppie sub ma alle prime esperienze, perché nei loro occhi si legge tutta l’incongruenza del piacere e della vergogna, del desiderio e della paura, mi piace dominarle, umiliarle e approfittare di loro, e lui mi ha assicurato che voi rispondete assolutamente a queste caratteristiche, quindi direi bando alle ciance da questo momento non avrete piu’ nomi ma sarete troia e cornuto e io per voi sarò signore, quindi troia.. spogliati ora!’ la Monica sembrava non aspettasse altro e con un ‘Si signore’ cominciò a togliersi la camicetta per poi proseguire con la gonna, alla fine nuda sui suoi bellissimi sandali di fronte a quei due uomini per me era di una bellezza sconvolgente, e subito Giorgio allungò una mano fra le gambe di Monica, che le allargò leggermente per agevolarlo, per controllare lo stato di eccitazione della troia, quando ritrasse la mano aveva due dita completamente inzuppate che portò davanti al mio naso ‘Cazzo’ cornuto, sembra che la nostra troia non veda l’ora di fare di tutto e di più, mi sa che ci divertiremo proprio tutti insieme, adesso ci spostiamo in una stanza che uso solo in occasioni particolari e voi lo siete’ detto questo prese da un cassetto un collare di cuoio che Vittorio ebbe cura di fare indossare a Monica e quindi gli agganciò un guinzaglio, poi con uno schiaffo sulla natica ‘Ok siamo pronti andiamo, tu cornuto seguici’.
Ci avviammo negli scantinati della villa e passando davanti alla cantina una porticina su un lato chiusa con un grosso lucchetto, una volta aperta ci portò in una stanza un po’ scura ma piena di strani macchinari, con poltrone in pelle, una gabbia, catene sospese e un sacco di altre cose.
Devo dire che durante il tragitto vedere Giorgio guidare mia moglie con un guinzaglio come fosse un cane e lei seguirlo docilmente mi aveva creato una grossa eccitazione, ma ora davanti a tutto questo mi chiedevo davvero cosa ci aspettava.
Non servì attendere molto che Giorgio rivolgendosi a Monica ‘Allora troia, se hai letto il libro che ti ha dato Vittorio dovresti sapere a cosa servono questi attrezzi, si tratta di capire ora il tuo grado di sopportazione’ e dicendo questo con una mano le avvinghiò un seno strizzandolo abbastanza con forza, l’espressione di Monica quasi non cambiò e allora la mano dal seno scivolò sul capezzolo cominciando a strizzarlo con due dita, lei allora chiuse gli occhi ma non disse niente, ancora la morsa delle dita si faceva più forte e solo alla fine un smorfia di dolore si intravide sulla sua bocca, ‘Bene mi sembra un ottimo elemento, direi che con questa troia ci si può divertire, ora tocca a te cornuto, spogliati che poi ti dico’ io ubbidii, e in un attimo mi ritrovai nudo ma con il cazzo duro come il marmo, ‘Guardalo il cornuto, già con il cazzetto in tiro ancora dobbiamo cominciare a giocare con lui’ era vero vedere Monica essere trattata così mi mandava in visibilio e non potevo trattenere l’erezione, mi fu ordinato di sedermi su una sedia e fui immobilizzato legandomi le mani sui braccioli e le caviglie sulle gambe della sedia, ‘Così eviti di menartelo mentre noi ci diamo da fare con la troia e in attesa che venga il tuo turno’ e con queste parole Vittorio e Giorgio rivolsero le loro attenzioni verso Monica prendendola per il collare e portandola verso una parete dove quattro ganci con dei moschettoni diedero modo di immobilizzargli gli arti mettendola in una posizione di X, questa posizione diede subito modo ad entrambi di approfittarne per mettere le mani un po’ dappertutto.
Nell’immediato Monica cercò di restare quasi impassibile di fronte a quelle mani che senza tanti complimenti la stavano tastando con irruenza ma durò poco, quando Giorgio scendendo verso la fica cominciò a infilarci un paio o più dita lei cominciò a mugolare, e con l’aumentare del vigore della masturbazione cominciò a dimenarsi quasi a volersi liberare, ma così non era, gli piaceva troppo e si vedeva, Vittorio gli stava praticamente schiacciando i seni da quanto li stringeva tra le mani e Giorgio con la mano praticamente conficcata per metà nella vagina quasi la alzava di peso da terra, ma Monica godeva come una pazza, nessun lamento per il dolore che secondo me doveva anche sentire ma solo delle esclamazioni di goduria assoluta, ma un attimo prima che raggiungesse l’orgasmo i due uomini si fermarono con sua grande delusione, e subito la sganciarono dalla parete per poi metterla a pancia in giù su una specie di cavallina tipo quelle che si usano per lo sport nelle palestre, e ancora una volta immobilizzata alle quattro gambe, una volta finita l’operazione Giorgio prese uno strano attrezzo da uno scaffale con una pompetta alla base di un tubetto flessibile ‘Bene adesso vediamo un po’ se riusciamo a prepararti per bene, di fica abbiamo capito che sei messa bene ma di culo sembri un po’ stretta, il cornuto non ti ha mai inculato?’ la Monica infoiata e rassegnata rispose ‘No signore, il mio culo non lo ho mai dato a nessuno, vi prego fate piano’ era una richiesta neanche tanto convinta ma comunque inutile, Giorgio dopo avere passato sulla punta di questa specie di cuneo un po’ di lubrificante cominciò a spingerlo nel retto della Monica che una volta sentitolo entrare tirò quasi un sospiro di sollievo, in fondo era di dimensioni modeste, ma ancora non sapeva e non aveva visto, essendo girata, la strana pompetta che ne era alla base, e di fatti di li a poco cominciò a pompare aritmicamente schiacciandola e rilasciandola, era un cuneo gonfiabile e ad ogni pompata si allargava un po’ di più e le stava dilatando lo sfintere, quando lei cominciò a lamentarsi Vittorio posizionandosi davanti a lei e trovando, non per caso, la testa all’altezza del suo bacino si slacciò la cintura dei pantaloni e tirandosi fuori il cazzo glie lo mise in bocca, intanto dietro di lei Giorgio aveva raggiunto il limite del gonfiaggio e si era fermato per poi, premendo un pulsantino, spomparlo lasciando un attimo fiato alla Monica per così potersi meglio concentrare nel bocchino che stava facendo a Vittorio, ma durò poco perché dopo neanche un minuto cominciò nuovamente a gonfiare il cuneo, la Monica mugolava di piacere mentre Vittorio tenendola per i capelli gli accompagnava la testa su e giù per il suo grosso cazzo, io nel vedere tutto questo senza neanche toccarmi mi sono sborrato addosso impiastricciandomi tutto, loro erano talmente impegnati nel loro gioco che non se ne erano accorti, anche la Monica seppure con il culo allargato la bocca piena del cazzo di Vittorio grazie all’abile manipolazione della clitoride da parte di Giorgio raggiunse un intenso orgasmo e solo a quel punto gli fu sfilato il cuneo lasciando l’ano oscenamente dilatato, a quel punto Giorgio si accorse di me e di quello che avevo combinato, ‘Ma guarda il cornuto, noi gli inculiamo la troia e lui cosa fa? Si sborra addosso, e pensare che per lui il gioco non è ancora cominciato’ e dicendo questo con due dita mi prende in mano il cazzo ormai moscio dopo la copiosa eiaculazione, ‘Guarda che roba e questo dovrebbe soddisfare una troia come quella, sei messa proprio male troia, mi sa che dopo mettiamo anche lui sulla cavallina, per il momento finiamo con lei’ detto questo la Monica venne sganciata dalla posizione che aveva e messa in piedi con le gambe quasi tremanti, però con le mani legate dietro la schiena, e subito Giorgio ne approfittò per assestargli un paio di buffetti sui seni, a cui lei reagì alzando la testa quasi con aria di sfida come a dire ‘Tutto qui?’ a Giorgio non parve vero, la prese con una mano per i capelli tirandogli indietro la testa ma con l’altra gli impugnò un seno strizzandolo fino a farlo diventare tutto rosso, io conosco Monica e so che lei ha una soglia del dolore molto alta e poi anche il contesto faceva si che quasi non lo sentisse, a quel punto sempre tirata per i capelli fu obbligata ad inginocchiarsi e a questo punto anche Giorgio tirò fuori dalla patta dei pantaloni un cazzo di dimensioni notevoli che subito raggiunto da quello di Vittorio obbligarono la Monica a prenderne in bocca ora uno ora l’altro, il tutto condito con gli insulti di entrambi proferiti con il massimo disprezzo verso entrambi, ‘Ma guarda che bella coppia che mi hai portato Vittorio, questa grandissima vacca che sembra insaziabile e un marito cornuto che ci gode, ei cornuto, lo sai che questa troia fa dei pompini mirabolanti? Scommetto che a te non li ha mai fatti con così tanta passione’ era vero, la Monica così impegnata era lontana anni luce da quella misurata e postata che ho sempre conosciuto, lei continuava incurante degli insulti che gli piovevano addosso, di tanto in tanto a turno gli sputavano in faccia per umiliarla ancora di più ma questo non faceva che scatenarla ulteriormente , e alla fine non riuscì più a trattenersi e sospendendo per un attimo il pompino ma tenendo saldamente entrambi i cazzi in mano se ne usci con ‘ Bè, quando contate di cominciare a scoparmi? Ho la fica in fiamme e ho bisogno di cazzi veri, non come quello del cornuto li seduto che si è già sborrato addosso’ non lo avesse mai detto, Giorgio tirandola per i capelli la trascinò su un tavolo ancora una volta con i quattro moschettoni per costringerla con le braccia e gambe ben allargate, Vittorio prendendo un frustino di pelle cominciò farlo schioccare sui seni e Giorgio invece cominciò a dedicarsi alla fica di Monica, prima infilò due dita poi tre poi ritraendo la mano e mettendola a mo di cuneo prese un tubetto di gel lubrificando abbondantemente tutte le dita, cominciò a premere inesorabilmente per allargarla al massimo della sopportazione, la Monica cominciò a dimenarsi e chiedere di fermarsi, ma Giorgio non ne aveva nessuna intenzione, lentamente ma inesorabilmente glie la stava conficcando sempre più in profondità, ma ad un certo punto Monica smise di lamentarsi e anzi cominciava a premere anche lei il bacino verso il braccio di Giorgio, ed ora non implorava più ma urlava di piacere, ‘Siiiii, mi state squassando ma mi piaceeeeeeeee, cazzo Claudio mi stanno sfondando ma sto godendo come una troia’ e detto questo con un urlo ebbe uno degli orgasmi più violenti da lei mai provati, anche perché nell’apice del piacere la mano di Giorgio era passata completamente ed ora la aveva completamente piantata nella pancia di Monica, lei aveva il viso sfatto dal piacere con delle lacrime che gli scendevano dagli occhi ma erano lacrime di emozione, i seni segnati dalle frustate di Vittorio che nel frattempo si era dato da fare.
Ancora una volta fu liberata e sempre più malferma sulle gambe venne verso di me ancora ben saldamente legato alla sedia, ‘Ma lui cosa fa? Guarda e basta? Almeno l’altra volta qualcosa gli abbiamo fatto fare a casa di Vittorio’ disse con aria ironica Monica, ‘Accettiamo consigli’ disse ancora più ironicamente Giorgio, ‘Ho una fantasia ultimamente che mi frulla per la testa’ mi piacerebbe vedere mio marito inculato’ con questa frase Monica aveva definitivamente dettato le distanze dalla moglie che conoscevo e la troia che avevo davanti, e sicuramente sia Giorgio che Vittorio avevano colto il mio sguardo terrorizzato oltre che incredulo, ma Giorgio mi rassicurò ‘Non ti preoccupare cornuto, non ti inculeremo’ ci penserà la troia di tua moglie a farlo hahahahah’ e dallo scaffale fu preso un aggeggio con delle cinghie che fu dato alla Monica, e con l’aiuto di Vittorio indossato, era un fallo artificiale di quelli indossabili che di solito indossano le lesbiche per darsi piacere.
A quel punto Giorgio e Vittorio cominciarono a slegarmi per poi, senza molta resistenza da parte mia quasi inebetito dalla proposta choc di Monica, piazzarmi immobilizzato come avevano promesso poco prima sulla cavallina nella stessa posizione che aveva visto prima la Monica, a quel punto i due si sedettero per godersi lo spettacolo sicuramente divertente ed inaspettato per loro, salvo guidare passo passo la Monica ovviamente inesperta nel campo.
Dapprima gli fu ordinato di farmi succhiare quel fallo artificiale, e quindi lei piazzandosi davanti alla mia faccia me lo porse spingendo avanti il bacino per farmelo entrare in bocca, non potei che aprirla e fare entrare quell’attrezzo gommoso quasi fino in gola, ma poi gli ordinarono di piazzarsi dietro di me e di cominciare a lubrificarmi per bene, prese il tubetto di gel e cominciò a metterne sullo sfintere poi su consiglio della platea cominciò con un dito a penetrarmi, poi con due facendoli roteare per bene, nel frattempo il cazzo mi stava ritornando duro e questo non fece che aizzare gli spettatori ‘Guarda guarda il cornuto.. gli piace farsi inculare.. cosa aspetti troia? Sfonda il tuo bel maritino che vediamo un po’ se è così frocio come dici’ a quel punto Monica puntò decisamente il fallo verso il mio culo e una volta appoggiato cominciò lentamente ed inesorabilmente a spingere, per riflesso condizionato io tendevo a stringere le chiappe ma lei non si fermava e con le mani tenendomi allargato piano piano stava entrando ‘ E vaiiiii inculati il maritino troiaaaaaa’ a queste parole Monica perse anche quel minimo di reticenza che ancora aveva e affondò il fallo di gomma fino in fondo, io ebbi una smorfia di dolore ma subito dopo Monica cominciò un lento movimento di avanti e indietro che piano piano trasformò il dolore in piacere, testimoniato anche dal fatto che il cazzo mi era diventato durissimo, a quel punto Giorgio subito seguito da Vittorio ebbero l’idea di venire di fronte a me ‘Visto che sei frocio succhiaci anche un po’ i cazzi mentre lo prendi in culo cornuto’ e così dicendo mi ritrovai con due cazzi davanti alla bocca e a succhiarli alternatamene, ‘Ma te guarda che cazzo di marito che ho, cornuto e anche frocio, vorrà dire che ci compreremo anche noi un’attrezzo di questi e d’ora in poi’’ disse la Monica con disprezzo.
In realtà mi piace che sia lei ad incularmi, e a parte il dolore iniziale ora sento solo piacere e lussuria che mi pervadono dalla testa ai piedi.
Non durò molto perché dopo un po’ le attenzioni si concentrarono nuovamente su mia moglie, io fui slegato e obbligato questa volta a preparare la Monica per la monta, quindi mi fu ordinato di ricorrere ancora una volta al gel per lubrificare per bene entrambi i suoi buchi, cosa che feci con perizia, a quel punto Vittorio si mise sotto di lei e la fece scendere a smorza candela, era bagnatissima e il cazzo nonostante le grosse dimensioni vi scivolò dentro immediatamente, con un hooooo liberatorio della Monica, e cominciò a stantuffarla con lei che ne assecondava i colpi saltando su e giù e facendo ballonzolare le tette e buttando i capelli da una parte all’altra dal piacere, io ero ancora posizionato dietro di lei in ginocchio quando mi si avvicinò Giorgio e porgendomi il cazzo davanti alla faccia ‘Dai frocetto, visto che ti piace che ne dici di prepararmi per bene che poi ti inculo la moglie?’ avevo afferrato il messaggio e prendendo il suo cazzo in mano cominciai prima una sega e poi un pompino fino a sentire che il pene era diventato durissimo, a quel punto sempre tenendolo per mano lo indirizzai verso il culo di Monica che, capita la situazione, si fermò per un attimo per lasciarmi appoggiare la cappella di Giorgio all’entrata del suo sfintere ancora ben allargato dal cuneo gonfiabile di prima, Giorgio dapprima spinse un po’, poi si fermò per un attimo e poi riprese a spingere finche non sentì che era entrato fino in fondo, ancora un attimo di pausa e poi entrambi cominciarono a muoversi ritmicamente, la Monica che sulle prime era rimasta quasi con il fiato sospeso ora aveva cominciato anche lei a muoversi per assecondare la doppia penetrazione, e piano piano cresceva anche il grado di godimento in lei, ormai sembrava impazzita e gridava ‘O siiiiiiiiiiiiii che bello che bello che belloooooooooooooo, sfondatemi vi prego non fermatevi, riempitemi tuttaaaaaaaa’ stava provando un orgasmo dietro l’altro senza soluzione di continuità, anche perché i due stalloni dimostravano una resistenza insospettata, io stavo ammirando mia moglie presa a mo di sandwich era pazzesca, di una bellezza sconvolgente ed io ero in estasi nel vederla in quello stato, cominciai a menarmi il cazzo e in pochi istanti ebbi la mia seconda eiaculazione.
Invece il primo a venire dei due maschi fu Giorgio, che con un grugnito scaricò tutto il suo seme in fondo al culo di Monica per poi ritirarsi quasi subito e lasciare un rigolo di sperma bianco uscire dall’ano, Vittorio invece tenne duro ancora un po’ poi poco prima di godere anche lui si tolse da sotto Monica la girò a pancia in su chiamandomi mi ordinò di continuare a menarglielo fino a farlo sborrare, sentii chiaramente le convulsioni dell’arrivo dei fiotti di sperma e li indirizzai verso la sua fica e la sua pancia , lasciandola sfinita per terra, ma subito Vittorio mi ordinò di pulirgli per bene il cazzo ancora lucido degli umori della troia, lo feci con perizia, tanto bene che anche Giorgio pretese lo stesso trattamento, quello che non mi aspettavo era la voce di Monica ‘Ei maritino visto che sei così bravo a ripulire tutti che ne dici di venire a ripulire un po’ anche me?’ ancora una volta acconsentii e mettendomi in ginocchio cominciai a leccare la sua fica ancora grondante di liquidi organici, leccai tutto per bene, anche il culo che continuava emettere lo sperma sparatovi dentro da Giorgio, ma feci un bel lavoro con soddisfazione di tutti visto anche i commenti ironici che mi venivano rivolti sia dai maschi che da mia moglie, alla fine la ciliegina sulla torta del degrado fu quella di ordinarci di metterci entrambi sul pavimento per farci pisciare addosso dai nostri padroni, e dire la verità però entrambi si concentrarono su Monica per inondarla, anche perché questo a lei piaceva da impazzire visto che come l’altra volta nel mentre continuava a masturbarsi in maniera assatanata fino ad arrivare all’ultimo orgasmo per poi lasciarci sfiniti sul pavimento a guardarci con le facce stravolte ed incredule per tanto piacere.
Ci fu indicata una doccia dove andare a ripulirci, cosa che decidemmo di fare insieme per ritrovarci dopo tutto questo degrado a insaponarci teneramente sotto l’acqua e guardandoci negli occhi quasi come a chiederci scusa l’uno con l’altro, ma in realtà non c’era niente per cui scusarsi, nessuno era stato costretto a fare niente contro la sua volontà e quindi alla fine quelle tenerezze erano solo il contraltare del decadimento precedente.
Quando alla fine ci siamo ricomposti e abbiamo raggiunto i nostri due compagni il clima era già cambiato, e Giorgio a quel punto spogliato dalla parte del padrone duro, fece un sacco di complimenti alla Monica per come era vestita e diede una pacca sulla spalla a me dicendomi che ero un uomo fortunato, il resto della serata passò in maniera tranquilla, nel tornare a casa Vittorio ci degnò della cortesia di farci sedere questa volta noi dietro e lui a farci da autista, il tutto parlando in maniera gioviale tra battute e risate, insomma sembrava non fosse successo niente, e forse era proprio questo il trucco per vivere il piacere senza porsi troppe domande, si sembrava non fosse successo proprio niente se non fosse per i segni che aveva ancora la Monica sui seni per le scudisciate di Vittorio, ma penso in un paio di giorni passerà tutto e non rimarrà più niente, almeno fino a quando il nostro nuovo vicino di casa non ci proporrà qualcosa di se possibile ancora più degradante.

Ciao uscirà il seguito?
Bellissimo racconto. Speriamo in un seguito.
grazie ne pubblichero' un'altro
Bel racconto, ma migliorerebbe molto se tu usassi il pronome LE quando ti riferisci a lei (e non gli). Te lo dico da scrittore professionista di racconti erotici.

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