‘Caro Fabio, questa volta ti è andata proprio bene! Dopo la vecchia serba e la baffuta bosniaca è capitata una graziosa albanese. Incredibilmente è pure bionda ed ha anche gli occhi azzurri!”
“Ma va', non ti crederò mai! - risposi incredulo quasi infastidito a mia moglie Alessandra che mi informava sull’ennesimo cambio della donna di servizio - Tu mi prendi ancora una volta in giro...”
In effetti in passato le nostre collaboratrici domestiche erano state tutte contro qualsiasi tentazione del maschio padrone di casa.
“No, no, amore! Per davvero. E' capitata proprio lei. Si chiama Tatiana! Bel nome, vero? E' una giovane sposina ed ha tanto bisogno di lavorare! Ho avuto però tante garanzie dall'agenzia di collocamento. E soprattutto sulla sua bravura e serietà. Parla pure molto bene l’italiano e quindi...” “Non ti credo! - insistetti io - Addirittura bionda e con gli occhi azzurri! E magari anche ben fatta!”
“Sì, proprio così, Fabio! L'ho pure vista nell'agenzia che mi fornisce da sempre le collaboratrici domestiche! Ed è anche proprio ben fatta, anche se mi sembra un po' magrolina... E' piccolina e con un simpaticissimo visetto sempre impreziosito da un gran sorriso! Non dirmi che la cosa ti turba!” ‘Ma va' là! - le risposi con finta noncuranza ma in realtà incuriosito assai - T’immagini se ho l’interesse, il tempo e la voglia di soffermarmi sulle qualità della tua collaboratrice domestica. E poi, non ti credo. Se è vera la metà di quello che dici pago pegno!”
“Va bene, tesoro! Preparati a pagarlo tutto e per bene! - concluse mia moglie con un sorrisetto malizioso che se da una parte mi incuriosì dall’altra mi fece ricordare quei film degli anni Settanta che avevano come protagoniste famose attrici nelle vesti di infermiere, insegnanti e governanti molto disinibite e soprattutto molto disponibili con i padroni di casa - E lo sai, Fabio, che io sono molto esigente nel pagamento dei tuoi pegni! E soprattutto cosa mi piace proprio tanto... E tu lo fai così bene...”
Eccome! Lo sapevo benissimo! A letto, in passato, dovetti più volte leccare per oltre mezz’ora e senza fermarmi la bellissima fica pelosa di mia moglie. Era stata insaziabile la mia dolce metà. Era stato tutto molto piacevole e ancora più era stato, per completare il pegno, bere anche tutti i suoi umori che copiosamente, alla fine, mi aveva sempre puntualmente scaricato in bocca. Mi chiedeva anche scusa allora per non essersi trattenuta e per quella che aveva fatto! Ma lei aveva proprio vinto la scommessa! Dovevo perdonarla ed accettare tutto!
Ed Alessandra la scommessa l'aveva proprio vinta anche quella volta con la nuova giovane collaboratice domestica! Tatiana, così si chiamava la giovane donna che mia moglie aveva scelto come aiutante, era proprio una bella ragazzina. Era proprio biondissima e molto probabilmente naturale, senza tinture o improbabili schiarenti. E, naturalmente lo immaginai subito, era bionda e chiara proprio dappertutto! Anche lì! Se suo marito non la voleva invece senza pelo, completamente depilata!
Proprio carina, con gli occhi azzurri e con un corpicino perfetto. Subito intui che in realtà non doveva essere magra come mi aveva anticipato Alessandra. Doveva essere rotonda e formosa nei punti giusti e nascosti. Una finta magra e quindi ovviamente parecchio e particolarmente provocante. E mi incuriosì subito! Tanto!
“Visto, amore? - mi disse ancora mia moglie davanti alla biondissima e giovanissima Tatiana molto a disagio e pure visibilmente imbarazzata per quella sua improvvisata sfilata costretta a fare dalla mia Alessandra per me, il padrone di casa - Tatiana è proprio come ti avevo detto, una giovane signora albanese bionda con gli occhi azzurri. Parla molto bene anche l’italiano! E te l'ho detto che ho avuto su di lei proprio tante garanzie dall'agenzia di collocamento. E' pure sposata e molto discreta! Quindi...”
Naturalmente a questo punto Alessandra si fermò nei convenevoli e non fece naturalmente cenno alla giovane albanese del resto della chiacchierata che lei aveva avuto con suo marito qualche giorno prima. Ammiccò però chiaramente soddisfatta per la mia approvazione che non riuscii a nascondere ad entrambe le donne. Avevo proprio perso la scommessa! Ed Alessandra già si pregustava infatti il pagamento del pegno da parte mia. E forse per questo non notò tanto il rossore che la giovane donna non potè evitare osservando il mio sguardo.
Dopo qualche secondo di autentica sorpresa, in un solo attimo, io con i miei occhi famelici l’avevo subito denudata. E lei naturalmente, un po' imbarazzata, se ne era accorta. Ma dopo l'iniziale inevitabile turbamento non mostrò un particolare fastidio o disagio.
Tatiana iniziò quindi a prendere servizio da noi. Nei primi tempi i rapporti furono ovviamente improntati alla più assoluta fredda cortesia, quale dovevano essere quelli tra il marito della padrona di casa e la giovane collaboratrice domestica.
Ma al mattino, quando settimanalmente Tatiana prestava le sue mansioni, mia moglie era quasi sempre già in ufficio al lavoro. Con il passare del tempo la confidenza subentrò all’iniziale freddezza derivante dall'iniziale formale rapporto instauratosi tra il maturo padrone di casa e quella che era anche la sua giovanissima collaboratrice.
Piccoli ed innocenti incidenti di percorso si verificarono però molto presto e stranamente con una sempre maggior frequenza. Così potè capitare che casualmente la giovane donna passasse una volta dietro la porta del box doccia dove io mi stavo facendo la doccia del mattino. Dopo quella volta la cosa si ripetè con naturalezza altre volte e sempre più spesso. Apparentemente nella più totale normalità. Per lei...
Io sapevo bene che il vetro opaco nascondeva un po', ma non completamente, la visione del mio corpo nudo agli occhi azzurri di Tatiana. E lei, me ne accorsi subito, non disdegnava di soffermarsi qualche secondo di più del dovuto nel pulire particolarmente bene e con cura proprio l’ingresso del bagno. Tremendamente vicino al vetro appena leggermente appannato della porta scorrevole del box della doccia!
Poi in seguito delle volte mi accolse sorridendo e con noncuranza in alcune altre situazioni un po' particolari che si erano nuovamente casualmente verificate. Almeno così era sembrato!
Soprattutto allora quando lei, molto comprensiva per la libertà che mi prendevo a casa mia come padrone di casa, tollerava fingendo indifferenza il solo accappatoio frettolosamente da me indossato. E la cintura dell'accappatoio dalle dimensioni particolarmente ridotte non sempre faceva proprio alla perfezione il suo dovere di chiusura. Ed io ero passato quasi sfiorandola in cucina alla ricerca del buon caffè che mi aspettava e che lei stessa ogni volta si preparava a prepararmi. “Il solito caffè nero nero? - mi diceva sempre sorridente e facendo finta di nulla - La solita sferzata di energia per il marito prima di una giornata impegnativa?”
Il suo sguardo, essendo la giovane donna sicuramente curiosa, si era spesso abbassato nel tentativo di scorgere quello che non avrebbe dovuto proprio vedere. Avrebbe sempre voluto sicuramente vedere per la prima volta il mio uccello. Sicuramente quello di un uomo maturo e certamente ben diverso da quello del suo suo giovanissimo marito che aveva visto forse già troppe volte!
Ma lei voleva innocentemente soddisfare quella sua curiosità senza essere naturalmente da me scoperta! Dopo solo una fugace occhiatina la vedevo infatti allora sempre velocemente e subito rialzare pudicamente il visetto!
No, non voleva apparirmi come una puttanella! Aveva anche temuto il mio fastidio e, se scoperta in quella sua ingenua curiosità, un mio eventuale rimprovero. Il suo rossore però la tradiva sempre, ma il mio sorriso compiacente l'aveva pure però tranquillizzata e rassicurata. Inoltre l'assenza di mia moglie aveva facilitato il crearsi di quelle situazioni indubbiamente intriganti... E per lei molto pericolose!
Il suo abbigliamento estivo da lavoro accelerò ancor più questo lento scivolare verso situazioni sempre più piccanti nonché particolarmente scabrose.
Era arrivata infatti presto l’estate. Il caldo, si sa, spinge le donne a svestirsi. Soprattutto quando lavorando soffrono la calura.
Fu così che Tatiana iniziò a esibire canottierine e shorts sempre più strimimziti e da urlo. Mi accorsi subito che lei usava solo lo stretto necessario e le dimensioni di tutto quello che aveva sotto mi furono subito non troppo innocentemente svelate. E no! Non indossava proprio molto! Ma, è noto, la malizia è femmina e il reggiseno dà tanto fastidio con il caldo! E lei aveva pensato di non soffrire più. Eliminandolo!
Stetti al gioco e per molte volte non feci alcun commento sul quell'abbigliamento che ovviamente ogni volta mi faceva rizzare l'uccello!
Ma un giorno la situazione precipitò nuovamente e non resistetti. Probabilmente la birichina non aspettava altro, visto che erano state chiare tutte le sue provocazioni e tanto il suo divertimento nel vedermi sempre più imbarazzato. Ma non solo! Ero infatti andato evidentemente molto spesso sù di giri e non ero riuscito a nascondere la mia agitazione mescolata ad una sana eccitazione. Tatiana naturalmente si era accorta di tutto quello che involontariamente io le mostravo! Aveva ben visto il rigonfiamento sempre più crescente a fatica nascosto dai miei calzoni attillati. Ma lei riduzzava e perfidamente apprezzava proprio il mio evidente disagio che spesso si era trasformato molto presto in tormenti ed indicibili sofferenze. Io ero pieno di voglia, di lei! Ma soprattutto ero sempre più strapieno di sborra...
E mia moglie non c'era mai e Tatiana lo sapeva bene! Ed approfittando di ciò lei si divertiva un sacco a provocare l'uomo di casa! Avrebbe dovuto mia moglie darsi da fare per farmi sfogare. Oppure la giovane e bella Tatiana probabilmente e maliziosamente pensava divertita che avrei dovuto fare io tutto da solo! La giovane albanese riteneva non fosse proprio un suo problema!
Anche quel giorno come spesso facevo leggevo falsamente incurante il giornale sul divano. La biondina mi passò a carponi davanti. Era impegnatissima a lavare il pavimento. Prima lo fece di fronte, poi lateralmente ed infine dandomi la schiena. Mi esibì così per l'ennesina volta proprio tutto il suo corpo. Coperto esclusivamente da una canottierina bianca con una generosissima scollatura e da degli shorts ugualmente candidi e cortissimi. E pure un po' larghi e con spacchi laterali vertiginosi che potevano trasformare quel calzoncino in minigonna vertiginosa!.
Mi aveva così allora per la prima volta praticamente offerto la visione integrale di due splendidi seni, piccoli ma sicuramente sodi. Ed a completare l'opera, con quegli shorts leggerissimi e parecchio trasparenti, un perizoma chiaramente bianco che a stento copriva un culetto che immaginai altrettanto piccolo ma di una rotondità perfetta. I calzoncini, troppo piccoli per quel meraviglioso corpicino, erano pure molto bassi, davanti e dietro! E dietro, appena sopra il leggerissimo tessuto del mini calzoncino, sbucava il sottilissimo elastichino della mutandina che doveva essere un fantastico tanghino. Ed appena sopra quel sottilissimo filetto pure bianco trionfava uno strano piccolo tatuaggio. Fu la scusa per iniziare il dialogo che divenne subito sempre più intrigante.
“Tatiana, cosa significa quello strano simbolo che hai tatuato? Lì dietro...” “Dove? - chiese Tatiana fingendo di non capire a cosa alludessi - Dici il mio piccolo tatuagio? E' un piccolo serpentello! Ma come hai fatto a vederlo?” “Dai, lo sai benissimo di cosa parlo e, a proposito, complimenti per la biancheria che anche oggi indossi! Di ottimo gusto...”
A questo punto non potendo più fingere di non capire, sorrise e rispose arrossendo vistosamente che era il regalo che aveva fatto al suo primo amore. Quello di farsi tatuare proprio lì un simbolino a lui molto caro. Suo marito, particolarmente geloso anche del suo passato, non l'aveva proprio mai gradito! Anche se lei l'aveva tranquillizzato più volte precisando che non si era fatta fare quel tatuagio senza indossare lo slip che effettivamente ancora lo copriva per qualche centimetro. Il tatuatore, insomma, non l'aveva vista proprio tutta nuda! Ed il particolare non aveva potuto apprezzare il suo lato B.
Poi, per quella sua biancheria intima che spesso usava, Tatiana mi rispose con imbarazzo che anche a lei piaceva indossare gli stessi indumenti intimi alla moda delle giovani donne italiane. Erano belli e le sembrava di poterli anche lei indossarli bene...
Ma non si era proprio accorta, disse ancora lei sussurrando con un filo di voce, di avermela senza volere esibita! La sua mutandina... Sì quella che indossava in quel momento. E almeno non tanto...
Sorridendo la rassicurai, e poiché mi accorsi che sperava io continuassi in quella conversazione così intrigante, le chiesi cosa pensava suo marito del fatto che lei non facesse molto uso del reggiseno. Aggiunsi subito che naturalmente me ne ero ben accorto che allora infatti non lo portava proprio e che avevo molto apprezzato quella sua innocente dimenticanza. Conclusi allora ridacchiando un po' e dicendole che per lei non era certamente stata una scelta involontaria!
Lei, ancora una volta, arrossì violentemente e mi rispese candidamente che lui non sapeva proprio che lei talvolta non indossasse il reggiseno! No, lui non lo sapeva e sicuramente non avrebbe proprio gradito che lei qualche volta si prendeva questa libertà! Soprattutto sul lavoro ed in presenza di un altro uomo!
“Dovrebbe essere molto geloso, lui... - continuai io facendole credere una mia invidia nei confronti della sua dolce metà - Con una giovane e bella mogliettina come sei tu...” “Lo è! Lo è... - sospirò allora Tatiana - Eccome! E' asfissiante e mi fa spesso scenatacce di gelosia! Anche davanti ai suoi amici che sono tutti pure giovanissimi! Sono sceneggiate quindi ingiustificate che mi mettono a disagio. Anch'io sono giovane ma anche una moglie seria e soprattutto già donna! E, figurati, loro sono ancora proprio dei ragazzini...”
Ma come avrei scommesso, convinto questa volta della vincita, lei pure mi fece una sua domanda che proprio speravo tanto di avere da parte sua in quel momento.
Il tono e gli argomenti della conversazione la giustificarono. Aggiunse infatti quasi sussurrando tutta la sua tristezza di quel periodo. Accennò infatti subito a un disinteresse del suo uomo di fronte alle grazie che lei, giovane moglie, spesso gli offriva. Talvolta anche un po' in maniera sfacciata! Con lui lei poteva farlo! Lei era sua moglie e lui il suo sposo! Ma tutto era inutile!
Ma Tatiana, tutta infervorata per il clima estremamente confidenziale e di condivisione che si era creato, non si fermò lì! E, ormai scioltasi completamente e un po' più rilassata di prima, a sorpresa mi chiese come facevo ad essere sempre così abbronzato. “Tanto sole, che amo prendere d’estate al mare in certe spiagge! - le risposi subito - E, d’inverno, con le lampade a raggi Uva. Le hai viste anche tu, vero?”
“Sì, sì... Le ho viste! Pensavo però le usasse la signora Alessandra! Tua moglie... - mi replicò un po' incredula per quel mio vezzo ed abbassando il volto e il tono della voce che divenne un susurro - E tu? Proprio qui, quando sei solo in casa immagino che tu ti puoi abbronzare come preferisci... Anche completamente nudo... Vero? O mi sbaglio?” “Certo, non ti sbagli! E' bellissimo sai, farlo così... - le replicai senza indugi e falsi pudori - E tu? Con tuo marito, non vai mai a prendere il sole? E magari qualche volta anche nuda...”
“Ma scherzi? - gridò lei sgranando i suoi occhioni - Oh sì, certo, mi porta al mare. Ma io sempre con il costume intero. Sai, lui è gelosissimo anche in quello ed è pure musulmano. Io, in verità, lo sono un po’ meno... Ma altri uomini non possono proprio vedere la sua moglie! Neanche in bikini. Ed a me invece piacerebbe proprio tanto... Prendere il sole...”
La interruppi bruscamente ed un po' divertito immaginandola al mare con un castigatissimi costume intero la incalzai. “Beh, se vuoi, potresti venire a prenderlo con me, naturalmente di nascosto e in luoghi molto appartati. Siamo entrambi sposati... Ma così potresti anche provare a prenderlo, se tu proprio lo volessi, in topless... Mi sembra tu abbia un bellissimo seno! Ma poi naturalmente anche completamente nuda!”
“Ma daiiiii.... - rispose lei arrossendo violentemente, mostrando un sincero grande imbarazzo ma aggiungendo subito sorridendo dell'altro - Mi vergognerei tantissimo a rimanere nuda davanti ad un altro uomo! Ed ancor di più davanti a te! Sì, un uomo come te, che conosco bene e che mi vede vestitissima in altri luoghi ed in altre situazioni. Come qui, adesso... Non potrei proprio essere qui, dopo che tu mi avessi vista proprio tutta nuda! E poi non sei mio marito...”
Non seppi mai se la sua allusione alla mia abbronzatura integrale fosse derivata dalle sbirciatine che le avevo concesso durante le mie colazioni o mentre mi ero docciao. O se era stata una sua pura curiosità. Di certo rimasi turbato e ne trassi incoraggiamento per proporle in futuro altre conversazioni altrettanto intriganti. In occasioni che sarebbero sicuramente capitate in un futuro che allora sperai molto prossimo...
Un’altra puntata si svolse un mese dopo. Mia moglie era in vacanza ed ero rimasto da solo in città. E tanto solo in casa. Non scopavo da quasi una settimana ed ero strapieno di sperma! Gonfio...
Tatiana ebbe la sfortuna, se tale fu, di venire quella mattina per fare le solite cose a casa mia.
Ero ancora a letto e sentii la porta di casa aprirsi. Era Tatiana perché lei aveva le chiavi di casa nostra. La accolsi lanciandole un saluto. Io avevo dormito come sempre nudo. Con molta calma mi alzai ed infilato l'accappatoio andai a farmi il solito caffè nero bollente. Come ben immaginavo la incrociai in cucina. E faceva proprio molto caldo quella mattina.
Come sempre lei era particolarmente svestita. Più del solito ed ebbi il sospetto che la scelta dei suo abbigliamento particolarmente succinto e parecchio provocante fosse stata influenzata dal sapere che in casa non ci sarebbe stata mia moglie. Tatiana sapeva benissimo che Alessandra era in vacanza. E che io ero solo da una settimana! Abbandonato e lasciato al mio destino!
Le indirizzai un buon giorno dal quale trasparii tutto il mio apprezzamento per il suo solito abbigliamento da urlo. L’accappatoio, che pur avevo diligentemente chiuso, a stento copriva quello che doveva nascondere. Lei naturalmente si accorse di tutto ed in particolare del mio apprezzamento per la giovane donna che in quel momento mi stava di fronte. Io ero sempre un maschio che aveva dormito da solo, nudo e che avrebbe avuto tanta voglia in quel momento di stupirla con tutta la mia virilità fino ad allora faticosamente contenuta.
Al mio saluto cantilenato lei sorrise ma fece finta di niente per quello che stava vedendo e che era la conseguenza di tutto quello che anche lei immaginava! Ero un uomo che da una settimana dormiva da solo!
Mi recai in bagno. Pensai che una buona doccia, magari un po’ fredda, avrebbe risolto tanti problemi.
Ma quel giorno Tatiana voleva evidentemente divertirsi un po' di più! Volle infatti subito provocarmi un po' e pensò bene di iniziare le pulizie proprio dal bagno.
“Ti dà fastidio se entro ed inizio oggi dal bagno? - mi chiese da fuori della porta dello stesso - Tanto tu sei chiuso nel box, vero?” A dire il vero prevedendo la mia sicura autorizzazione lei non attese neanche la risposta ed entrò canticchiando.
“Va bene, Tatiana, entra pure... - risposi subito, nascondendo a stento un certo affanno di eccitazione che lei per la situazione creatasi mi stava già provocando - Cercherò di fare presto.” “Ma Fabio, fai pure con calma... Sei a casa tua! Per me non è proprio un problema... - volle lei subito aggiungere con tono malizioso - Se non lo è poi per te... E non lo penso proprio! Sbaglio?”.
Entrata la vidi subito raccogliere l'accappatoio che aveva fino a poco prima coperto le mie nudità e che avevo abbandonato per terra sul marmo del bagno. “Ah, questi uomini... - brontolò lei con aria di rimprovero raccogliendo il minuscolo accappatoio e sistemandolo con calma sull'appendino - Se non ci fossimo noi donne a mettere tutto in ordine... Voi uomini avete sempre la testa tra le nuvole! Soprattutto in certi momenti... Ho ragione?”
A questo punto all'ennesima allusione e provocazione non ce la feci più. Mi resi conto che, nudo sotto la doccia, in quel momento, ero sicuramente sbirciato dalla giovane donna che, certa di non essere vista, si godeva lo spettacolino che le offrivo del mio corpo nudo. E presi allora improvvisamente la decisione. Non volevo apparire proprio un idiota o, peggio, un maschietto mezzo impotente. E rilanciai io.
Chiusi il getto dell’acqua della doccia. Presi il mio cazzo in mano e cominciai a farmi una fantastica sega. Nel silenzio si sentiva distintamente il mio un po' affannato respiro che accompagnava il lento ma da fuori ben udibile su e giù della mia mano sulla canna bagnata del mio cazzo. Aveva raggiunto nel frattempo dimensioni ragguardevoli e per questo pure un po' visibile dall'esterno. Lei certamente percepì anche il particolare rumore che pure provocai scappellandomi velocemente ed energicamente con la mie dita bagnate il glande altrettanto fradicio. Di acqua, per il momento! Stavo facendo proprio quello che immaginava e che anche lei sapeva fare molto bene al suo uomo!
Stavo indubbiamente facendo una esibizione esclusiva per Tatiana. E lei silenziosa si era bloccata nel suo canticchiare. Probabilmente un po' sorpresa ed incredula per quello che stava accadendo appena dietro il vetro opaco ed un po' appannato che ci separava.
Aveva infatti capito benissimo quello che stavo facendo, ma non disse e non fece assolutamente nulla. Rimase lì a guardare e sentire il mio affanno e il faticoso continuare della mia sega alla ricerca della sborrata liberatoria. Mi sembrò solamente, intravvedendo oltre il vetro sempre più appannato, che lei in silenzio e molto lentamente spostasse una mano verso il basso del suo corpo. Trattenni a stento il mio respiro che si fece però sempre più affannato e pesante.
Era tutto molto bello e tremendamente eccitante quello che stava accadendo! Senza alcuna parola di rimprovero o disapprovazione da parte sua. “Ma Fabio! - la sentii miagolare solo un attimo sussurrando e gemendo - Non devi farmi questo! Non è giusto! Non lo voglio! Cosi...” Allora immaginai anzi che la giovane donna apprezzasse tutto quello che le stavo offrendo. Tutto quello che vedeva e sentiva.
Alla fine, come era naturale che succedesse, sborrai. Tanto! Lo schizzo andò a sbattere con fragorosa violenza proprio contro il vetro opaco dietro il quale Tatiana molto lentamente con noncuranza fingeva di continuare a ripulire. Lei vide e sentì sicuramente le mie enormi sborrate infrangersi sull'interno della stessa parete vetrata semitrasparente che lei stava pulendo all'esterno. Mi sembrò di schizzarle così proprio in mano! Per un istante sognai e sperai che la giovane donna volesse aprire lei la porta del box e dopo avermi ricoperto di baci proprio sull'uccello mi avsse aiutato a continuare a sborrare! Ancora di più!
Non fece nulla di tutto ciò, ne rimasi deluso e meditai per la prima volta vendetta. Prima o poi l'avrei consumata e lei sarebbe stata costretta a subirla!
Ma lei non si limitò a ciò! Dopo aver sentito distintamente finire la mia violenta schizzata si spostò verso la finestra e l’aprì. Lentamente ed ancora con noncuranza. Le dava evidentemente fastidio il particolare odore dello sperma che aveva invaso il bagno! Io riaprii l’acqua della doccia e mi ripulii accuratamente. Ma volli ancora fino in fondo provocare la biondina.
Mi guardai bene infatti dal ripulire il vetro interno del box della doccia dove evidenti rimanevano in bella mostra i miei abbondanti schizzoni di sborra. Densi e bianchissimi. E iniziavano a colare.
Vidi Tatiana uscire subito dopo dal bagno. Ne approfittai per venir fuori anch’io dal box doccia e per prendere l’accappatoio. Naturalmente dopo aver invitato scioccamente la donna a rimanere per qualche secondo durante la mia vestizione fuori della porta.
“Puoi fare tranquillo quello che devi fare, vado in cucina, adesso! - mi rispose lei facendo sempre finta di nulla - Il bagno lo finirò dopo! Mi sembra che sia proprio necessaria una bella ripulita, adesso! In particolare il box-doccia!”
Andai in camera mia e mi vestii mentre sentii che Tatiana era già ritornata nel bagno per completare le pulizie, compresa effettivamente quella del box-doccia che si era trasformato nel mio sborratoio. E lei lo sapeva benissimo! Ero proprio molto curioso di sentire dopo le sue parole ed i suoi commenti. Soprattutto se fossero stati di rimprovero o di apprezzamento e comprensione!
Ma io non ero il suo maschio! Ma uffa! Tutte quelle sue innocenti provocazioni... Mi aveva veramente tormentato! Mi aveva costretto a fare quello che tutta la voglia che mi aveva fatto provare mi aveva fatto impazzire dal desiderio. Di schizzare e di liberarmi... Facendo però tutto da solo... Ma allora ero proprio sicuro che lei facesse almeno un commento, per lo meno sul mio sperma che avrebbe visto e che sarebbe stata costretta a toccare. Per la prima volta. E non sarebbe stato quelo di suo marito!
Quando uscì dal bagno e mi incrociò in salotto arrossì subito infatti violentemente. Ma non riuscì a trattenersi! Mi guardò negli occhi e sorridendo iniziò a parlare. Sottovoce.
“Da quando in qua ti lavi i denti in doccia? - mi apostrofò agitando, a mo’ di rimprovero, il ditino indice della mano - Non dovrò mica raccontarlo anche a tua moglie. Non farlo mai più! Almeno non in mia presenza!”
“Ma il tuo dentifricio l'ho trovato piuttosto denso ed aveva un sapore molto particolare, sai! - aggiunse subito dopo stupendomi diventando sempre più rossa in volto ma sorridendo ancora di più - Ti sorprendi se ti confesso che l’ho un po’ assaggiato? Ma solo un pochino... Gusto forte ma molto intenso! Un po' aspro e particolare! E che odore strano! Proprio no! Mai provato ed annusato uno così!”
La biondina aveva proprio voluto fare la furbetta fino in fondo. Si era goduta molto volentieri tutti gli spettacolini che, dopo essere crollato ed essermi arreso al desiderio, più o meno involontariamente io le avevo offerto. Ed aveva pure assaggiato la mia sborra! A mia insaputa e naturalmente senza che io la vedessi!
Lei però non si era proprio concessa e neppure si era assolutamente compromessa. Quelle parole aumentarono la mia rabbia e il desiderio di vendetta!
Ma sentii anche fortissimo il desiderio di lei! Avrei voluto proprio vendicarmi della sua furbizia mostrata! Intesi che dovevo proprio punirla per come aveva deriso e descritto con sufficienza il mio orgasmo ed il mio sperma.
Proprio per questo mi ripromisi di cambiare da allora ed in futuro la tattica. Giunsi alla conclusione che avrei dovuto praticamente incastrarla e costringerla poi a fare anche un po’ di quelle cosine che a me erano sempre piaciute. Tantissimo! Ero certo che, alla fine, sarebbero sicuramente piaciute anche a lei. Con quello che aveva detto del mio liquido seminale!
L’occasione capitò alcune settimane dopo.
continua
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Giovanna
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