La mia fidanzata lo vuole nero cap.4

Dopo quella grandissima scopata tra Lara e George a casa mia, ce n era stata un altra il giorno successivo , sempre mervigliosamente splendida, sempre in casa, sempre nel mio letto, evito solo di raccontarla perchè  fondalmentalmente molto simile al racconto precedente. Fatto sta che ormai la nostra vacanza stava per finire, era domenica mattina e alla sera , dopo la cena era previsto il nostro rientro a Milano, inoltre era arrivata mia mamma, accompagnata da 2 sue amiche,  per godersi  una settimana di relax al mare.  Io e Lara eravamo  imprigionati nel nostro segreto, ormai diventato più grande di noi. Lei era completamente succube e viziata dal cazzo di quel ganese, io, anche se enormemente innamorato di lei, non avevo più nessun stimolo ad avere rapporti sessuali con lei, non ci provavo nemmeno,trovavo enorme piacere rifugiandomi nella masturbazione. Pensare che sono  sempre stato gelossimo di Lara con i miei amici milanesi e adesso  addirittura la incentivavo ad incontrarsi con George, il suo piacere, era il mio piacere. Non so cosa fosse scattato nella mia mente perversa, ma il fatto di vedere la mia Lara, così bella,dolce, elegante e ben curata, godere alla follia con il cazzo spietato di quell africano, grasso, scortese e di così basso profilo culturale, mi faceva eccitare da  impazzire, il solo pensiero , mi generava una voglia matta di masturbarmi.  Io, Lara, mia mamma e le sue 2 amiche passammo una bella e rilassante domenica in spiaggia, unico grande neo,  la spiaggia che mia mamma frequenta abitualmente è  molto vicina a dove lavora George e il pensiero che anche lei , potesse essere abbordata da  quel l insaziabile predatore africano mi turbava parecchio, inoltre, le sue 2 amiche, attiravano parecchio l attenzione generale, sia per le risate ad alta voce, sia per i bikini che usavano, esageratamente piccoli per 2 donne ultracinquantenni.  Dopo la spiaggia rientriamo in casa, ci facciamo una bella doccia e ci riposiamo un pò. Verso le 17.30, Lara riceve un messaggio vocale da George e ovviamente senza misteri lo ascolta vicino a me:

“Ciao bella, stasera partite vero? Alle 19 sono libero un oretta, avrei voglia che tu mi salutassi con un ultima sega-pompino .”

Lara mi guarda un pò indecisa e io le dico:

“Stasera è difficile, mia mamma prepara la cena per le 20, mangiamo e partiamo. Comunque anche da Milano, ogni tanto possiamo sempre venire qui quando  la casa è libera, un paio d ore e siamo qui.”

“Manuel, facciamo una cosa, andiamo a prenderlo con la macchina, poi magari andiamo verso la pineta, sarà questione di mezzoretta”

Detto e fatto, mi metto una maglietta e un paio di jeans, Lara, dei sandali piatti e un largo vestito bianco che le arriva alle ginocchia  e con la scusa di uno spritz al bar, usciamo, raggiungiamo il lungomare dove ci aspetta George, che tutto sorridente si accomoda  nei sedili posteriori, proprio dietro a Lara, sembra molto su di giri, forse anche un pò alticcio. Appena imbocco la stretta stradina che porta alla pineta  dietrostante alla piccola cittadina ligure, il ganese da dietro incomincia palpeggiare il seno di Lara con le due mani:

“Mamma mia, come mi dispiace che torni a Milano, tu mi piaci troppo”

Appena arrivo nella pineta, trovo un piccolo spazio, parcheggio e dico a Lara:

“Sembrerebbe che non cè nessuno, ma facciamo attenzione e non starci troppo tempo”

Io scendo e in piedi faccio un pò da vedetta, Lara scende dalla macchina, appoggia un asciugamano in terra e si inginocchia davanti a George, che come un califfo, rimane seduto in macchina con la portiera aperta. L africano già eccitato, probabilmente dalla bella palpata data a Lara in precedenza, tira fuori il suo cazzone già duro, la mia fidanzata se lo lavora intensamente, sia con la bocca che con la mano. Io in piedi, vedo e non vedo, sono preoccupato col possibile arrivo di persone; di quel poco che vedo, mi sballa molto il constrasto tra la candida e delicata mano di Lara, con il nero pece del grosso cazzo del ganese . Lara con un mano  tiene fermo quel cazzone per succhiarlo bene,  con l altra si tocca la figa animatamente sotto il vestito, ansimando dolcemente:

“ Haa haaa haaa! Basta Geroge, non ce la faccio più, non resisto, lo voglio dentro, per  favore mettiti un preservativo e scopami, ti prego”

George allora si mette il preservativo, con un profondo sospiro scende dalla macchina, si inginocchia dietro Lara, le alza il vestito, le sfila le piccole mudandine bagnate e la scopa a ritmo lento ma costante per una manciata di minuti, facendola avvicinare all orgasmo, per poi quasi con un pizzico di malignità, accellerare bruscamente il ritmo.

“ Lo vedi come ti scopo? La tua figa vuole godere col mio grasso cazzo dentro, lo senti comè duro?”

Il cazzo ganese è inarrestabile e Lara ha passato il suo punto di non ritorno,deve godere,  è fantastico come geme  e  quando sta per venire ha un gemere esageramente erotico!

“ ahh ahhh ahhhhh  Vengoooo! Mamma mia come vengo! Che sballo!”

Lara dopo quell intessissimo orgasmo ha il ventre che si contrae e un fiatone che sembra una maratoneta a fine gara, quando si riprende, toglie il preservativo dal cazzo, lo prende in bocca e poi lo sega fino a farlo sborrare per terra.

“Dio mio quanta sborra che hanno le tue palle George, è incredibile”

“La prossima volta ti voglio sborrare tutto dentro la figa, ti scopo da inzio a fine! Basta preservativo che rompe i coglioni”

Lara sembrerebbe annuire, e George aggiunge:

 “Wow,ragazza fantastica! Adesso fate buon ritorno a Milano, spero di rivederti, ma d inverno io  sono a Genova e se mi pagate il biglietto del treno vengo a trovarvi molto contento. “

Una volta lasciato George sul lungomare, io e Lara torniamo a casa, ceniamo insieme a mia mamma e le sue amiche,  verso le 21.30 carico le valige, mentre do un bacio a mia mamma sento che una sua amica le dice:

“Dai  Susanna, cambiati che usciamo a fare una passeggiata sul lungomare”

Nella mia testa ritorna subito George  come uno spauracchio,  mi infastirebbe parecchio se solo  posasse i suoi occhi affamati di figa su mia mamma, ma da quel poco che lo conosco, so perfettamente che per gli occhi di George, quelle tre ultra-cinquantenni camminando sole, sono come innocenti gazzelle nella savana, pronte per essere divorate. Tra questi miei cupi pensieri, imbocco l autostrada, con una Lara molto taciturna,una volta arrivati a Milano barriera, dico:

“Milano barriera,  tra poco siamo a casa, cosa ne pensi  di noi dopo questa vacanza?”

Col suo viso da peperina e gli occhietti maliziosi mi dice:

“ George è una macchina da sesso!”

Continua,,,

Capitolo 5?
Ciao Cribianc, la prossima settimana uscirà la quinta parte

Post New Comment

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.