Finalmente l’estate 2021 vedeva il ritorno della tradizionale vacanza con le amiche, dopo la precedente in cui Manuela si era limitata a qualche giorno mordi e fuggi nei dintorni, viste le incertezze legate alla pandemia del Covid-19. Quest’anno invece si andava in Corsica!
Il gruppo era quello delle amiche storiche con cui ormai partivano per una settimana ogni estate, nonostante col passare degli anni gli impegni rendevano l’organizzazione sempre più complicata. In ambito lavorativo, le quattro ragazze avevano terminato gli studi e non avevano più tutta l’estate a disposizione come ai tempi dell’università. Questo comportava il dover fare salti mortali per far conciliare gli stessi periodi di ferie, considerando che si trattava di neoassunte a cui venivano lasciati i periodi più sfigati. E, allo stesso tempo, a periodi alterni iniziavano ad avere delle storie più importanti e quindi dovevano far conciliare anche le esigenze, e soprattutto le gelosie, dei rispettivi fidanzati.
Ma l’amicizia era più forte di tutto anche considerando che, seppur non dicendoselo, erano tutte consapevoli che quella sarebbe potuta essere l’ultima vacanza del gruppo al completo. Alcune di loro, infatti, si erano rese conto che per lo sviluppo della loro carriera dovevano spostarsi in altre città, se non addirittura all’estero. Avevano fatto quindi in modo di esserci tutte e godersela alla grande.
Sara si era occupata di trovare l’alloggio e avevano optato per affittare un bungalow in campeggio, così da avere più spazi all’aria aperta. Arrivarono al campeggio la mattina, dopo un lungo viaggio di notte in traghetto, e furono accompagnate al bungalow era stato assegnato loro, constatando dal primo impatto come fosse un po’ mal ridotto e pieno di resina e aghi di pini sul tetto. Ma è all’interno che si presentavano le sorprese peggiori, confermando le dicerie che accompagnano la scarsa igiene dei francesi. Si presentava infatti logoro e sporco, sia di macchie ormai decennali sulle stoviglie, sia di polvere negli angoli sintomatica di un’approssimativa pulizia prima del loro arrivo.
Manuela disse alle amiche, piuttosto che disperarsi e lamentarsi, di lasciare i bagagli e correre subito al mare. Un bel bagno e l’iniziare a godersi davvero la vacanza le avrebbe rigenerate e fatto accettare più di buon grado le condizioni del bungalow al loro ritorno.
E infatti, una volta attraversata la pineta che delimitava il campeggio, poterono ammirare il panorama spettacolare della spiaggia, incastonata in una baia circondata da scogli che producevano varie tonalità di colori del mare, dall’acqua cristallina della riva al blu scuro verso l’orizzonte.
Manuela era arrivata a quella vacanza con la voglia di mettersi alle spalle i pensieri degli ultimi mesi, succedutisi alla fine travagliata della storia con Stefano. Aveva anche seriamente pensato di non partire perché era l’unica single del gruppo e temeva di sentirsi un po’ al di fuori delle dinamiche di “ragazze fidanzate in vacanza” ma alla fine non aveva voluto farsi condizionare. Notò con piacevole sorpresa la presenza di tantissimi giovani e poche famiglie, sicuramente era un ambiente stimolante. Molti dei ragazzi erano riuniti intorno ai campi di beach volley, probabilmente era stato organizzato un torneo vista la folla che circondava il campo in cui si stava svolgendo una partita molta combattuta. Si trattava, per quello che riusciva a capire stando sdraiata sul suo asciugamano, di una coppia di ragazzi italiani contro due spagnoli. La coppia italiana era quella che aveva attirato maggiormente l’attenzione di Manuela tanto che le sue amiche se ne accorsero e iniziarono a scherzare sul fatto che, prima di partire, si erano dette di puntare a conoscere ragazzi stranieri evitando gli italiani, trovandosi in una località estera.
Tornate al bungalow, dopo aver fatto tutte la doccia, Manuela si trovò circondata dalle amiche che chiacchieravano al telefono con i rispettivi ragazzi e, un po’ per il disagio, un po’ per una sana invidia, decise di andare in veranda in attesa che finissero e si decidesse cosa fare per la serata. Aveva ancora i capelli bagnati e indossava una t-shirt bianca attillata, che metteva in risalto la sua terza molto piena che si notava ancora di più poichè, in attesa di decidere l’abbigliamento in base al programma della serata, non aveva ancora indossato il reggiseno. Sempre per lo stesso motivo, aveva indossato un costume asciutto che era la prima cosa trovata nella valigia anche sicura del fatto che la maglietta era lunga e le copriva il sedere. Uscendo si accorse che, al rientro dalla spiaggia, sia lei sia le amiche avevano lanciato i teli del mare sulle sedie e si mise a stenderli. Non c’era uno stendino ma un filo su cui appoggiarli che però risultava leggermente alto per il suo metro e sessanta. Per stendere il primo telo si rese conto che era necessario mettersi in punta di piedi ma, nel farlo, senti la stoffa della maglietta risalire lungo i suoi glutei scoprendo un sedere sempre molto apprezzato a giudicare da come veniva guardato quando nei locali lo metteva in mostra con vestiti molto aderenti. Cercò quindi di stendere il telo velocemente e, appena libere le mani, tirò giù la maglietta mentre si girava a controllare che non ci fossero persone in giro per il campeggio. Sicura di ciò visto che si era trattato di pochi secondi, si trovò addosso lo sguardo dei due ragazzi italiani della partita di beach che, con un tempismo perfetto, stavano rientrando dalla spiaggia con la coppa della vittoria in mano. Manuela si girò subito per non incrociare il loro sguardo e aspettò che andassero oltre per poter continuare a stendere i restanti asciugamani. Cosa che fece ma questa volta con molta più attenzione controllando ogni volta se ci fosse qualcuno in arrivo. Una volta finito, si sedette su un dondolo a recuperare le diverse chat di Whatsapp in cui tutti facevano domande di vario genere sul primo impatto della vacanza: sul posto e sul mare la famiglia, sui ragazzi e l’ambiente le amiche e colleghe. Concentrata a scrivere sul telefono, non si accorse dell’arrivo di una presenza fin quando non sentì, in una pessima pronuncia francese:”Salut, tu parles francais?”. Alzando lo sguardo si trovò all’altezza del viso il costume sgambato di un ragazzo con un bellissimo fisico e, dopo qualche secondo di silenzio in cui lentamente fece salire lo sguardo dal costume fino al viso, rispose ridendo: ”Guarda che sono italiana!”. Da vicino il ragazzo era ancora meglio di quanto avesse potuto vedere durante la partita. Fisico asciutto ma con la muscolatura ben delineata, già molto abbronzato e un sorriso in cui i denti bianchi creavano un bel contrasto con la pelle scura. Oltre alla prima immagine che aveva visto, il suo membro posizionato di lato e di cui si vedeva chiaramente il rilievo. “Ah, per fortuna, io mi chiamo Mirko, piacere! Ero passato per chiedere una molletta in prestito ma onestamente non so come avrei fatto a dirtelo in francese! Ho visto che stavi stendendo…” rispose il ragazzo senza trattenere un ghigno pronunciando le ultime parole. Manuela cercò di essere spavalda rispondendo di aver visto che erano passati, ma questa frase peggiorò la situazione vista la risposta di Mirko:” In realtà ti ho visto stendere i teli anche dal mio bungalow, è proprio di fronte al vostro”, disse indicando la struttura più vicina alla loro. Manuela si rese conto che era stata osservata per tutto il tempo e l’imbarazzo la bloccò dal poter controbattere. Cercò allora di cambiare discorso chiedendo se anche il loro bungalow fosse così malandato e il ragazzo, con un tono ironico che non faceva capire se stesse dicendo la verità, disse che il loro era nuovo e l’avevano trovato molto pulito. Manuela disse: “Non ci credo, ma guarda se proprio a noi hanno dovuto dare la fregatura. Ma non è che mi stai prendendo in giro?” Mirko colse la ghiotta occasione per dirle: “Vieni pure a vederlo se non ci credi…” e per spingerla ad accettare aggiunse “così potete andare a reclamare alla reception se l’unico bungalow problematico è il vostro”. Dopo qualche secondo di tentennamento, Manuela si girò verso il proprio bungalow vedendo le amiche ancora sdraiate sui letti a chiacchierare al telefono, decise di accettare anche considerando che non si sarebbe allontanata dalle amiche. Mirko aggiunse, strizzando l’occhio: “Però le mollette prendile, quelle ci servivano davvero...”.
Arrivati davanti alla loro veranda, Manuela potè effettivamente constatare come il bungalow dei ragazzi fosse decisamente più recente e girò intorno a tutto il perimetro per guardare anche la parte dietro. Su quel lato il campeggio finiva e quindi non ci transitava mai nessuno, per questo i ragazzi tenevano sempre aperta la finestra del bagno che affacciava da quel lato, sicuri di non essere visti. Questa volta però Riccardo, il compagno di Mirko, uscendo nudo dalla doccia si trovò Manuela al di fuori della finestra che non potè fare a meno di squadrarlo tutto prima di dire:” Oddio scusami…” e velocemente tornò all’ingresso del bungalow.
Manuela era decisa ad andare a protestare alla reception ma, per poter avere più elementi doveva vedere anche l’interno. Con audacia chiese di affacciarsi un attimo dentro e lì trovo Riccardo, stavolta con l’asciugamano legato in vita. Mirko stava facendo le presentazioni ma i due scoppiarono a ridere dicendo che già avevano avuto modo di conoscersi. Quasi senza pensarci troppo, Manuela si trovava in maglietta senza reggiseno e un costume mini in una stanza con due ragazzi praticamente sconosciuti. Questo pensiero le creava allo stesso tempo imbarazzo e una sensazione di trasgressione di cui sentiva tremendamente il richiamo e che poco alla volta stava diventando predominante rispetto all’imbarazzo. Come conseguenza, realizzò che i suoi capezzoli si stavano leggermente inturgidendo e, temendo che lo potessero notare, si girò verso il lavabo con la scusa di controllare lo stato delle stoviglie. Ma, così come per il filo, anche le ante da aprire risultavano leggermente alte per lei che di istinto e per l’agitazione del momento, si mise in punta di piedi senza pensare che avrebbe scoperto completamente il sedere. “Allora è proprio un vizio…” disse ridendo Mirko e solo in quel momento Manuela realizzò quello che era successo. “Oh cavolo, ma questi francesi hanno degli standard di altezza che non vanno proprio bene!” disse arrossendo e girandosi verso i ragazzi. Questa volta notò come il rilievo sul costume sgambato di Mirko fosse più marcato rispetto a prima e questa differenza trattenne il suo sguardo verso quel punto per qualche secondo. Manuela non sapeva che fare: la sua parte razionale, che le diceva di correre e tornare dalle amiche, si stava indebolendo sempre di più, sopraffatta da un vortice di sensazioni di voglia di trasgredire sempre più forti. In fondo, dopo essersi lasciata con Stefano, non era più stata con nessuno. Veniva quindi da mesi in cui il massimo piacere l’aveva ottenuto masturbandosi con un vibratore che, dopo una lunga decisione, aveva comprato online. Ma ritrovarsi con due bei ragazzi seminudi dava sensazioni totalmente diverse e decisamente più sconvolgenti. Mirko, sentendo lo sguardo di Manuela sul suo membro, disse spavaldo: “Hai visto che effetto mi fai?”. E mentre pronunciava queste parole lo strinse con la mano mettendolo ancora più in evidenza. Era posizionato di lato e si intravedeva il rilievo del glande che si stava ingrandendo come tutto il resto.
Mentre la mano iniziava a scorrerci sopra per metterlo più in evidenza, Mirko rincarò la dose: “È da quando stendevi i panni che ho in mente solo il tuo culo, continua a controllare le stoviglie ti prego...”. Manuela in quel momento abbandonò i flebili freni che ancora la trattenevano e si girò nuovamente verso il lavabo. Questa volta i movimenti erano molto più lenti e per mettersi in punta di piedi si accertò che la maglietta avesse scoperto bene tutto il sedere. Mentre era concentrata su questi movimenti e stava aprendo le ante, senti un respiro caldo sulla pelle nell’interno coscia, subito sotto la fine dei glutei. Si girò di istinto e trovò Mirko inginocchiato sotto di lei, col viso esattamente di fronte al suo sedere mentre iniziava a baciarla tra le gambe. Manuela ebbè un fremito e subito smise di stare in punta di piedi, anzi si piegò appoggiando i gomiti sul lavabo e allargando un po’ le gambe e invitare Mirko a proseguire. Mentre la sua bocca dava dei piccoli baci sulle cosce, sentì il dito di Mirko infilarsi sotto l’elastico del costume e lentamente scostarlo. Con quel movimento si rese conto di quanto fosse già bagnata quando la stoffa si staccò dalle labbra. Non fece in tempo a rendersene conto che sentì la punta della lingua di Mirko appoggiarsi tra quelle labbra umide e salire per percorrerle tutte, quasi a schiuderle. Sentì il suo corpo lasciarsi andare e appoggiarsi completamente sui gomiti. Mirko velocemente abbassò il costume fino alle caviglie e appoggiò le mani completamente aperte sulle natiche di Manuela, stringendole ma allo stesso tempo allargandole per poter infilare il viso tra le sue gambe. Questa volta non fu solo la punta della lingua che Manuela sentì, ma tutta la bocca si avventò sulla sua fica e iniziò a succhiarla in modo avido, come fosse una bocca da baciare in modo appassionato. Per Manuela fu un’esplosione di piacere provocata dal contatto delle labbra di Mirko con le sue labbra e dalla lingua che si muoveva velocemente cercando di insinuarsi dentro di lei. A questo si aggiungeva la barba incolta di Mirko che la solleticava e aumentava le già molte stimolazioni.
Ma non era finita qui. Riccardo, che quando arrivando all’ingresso dal bagno doccia non aveva subito capito cosa stava succedendo tra il suo amico e quella ragazza, era rimasto un po’ sulle sue nei primi momenti che faticava a capire se fosse in una candid camera o in un set di un film porno. Ma quando si rese conto che in pochi minuti, non si sa come, il suo amico era riuscito ad arrivare a tanto, ebbe la certezza che si sarebbero potuti spingere ancora oltre. E infatti, mentre Manuela si stava appagando con la bocca di Mirko, senti una due mani infilarsi sotto la maglietta e rapidamente salirono fino al suo seno. Così come Mirko teneva le mani aperte sulle sue natiche, lo stesso iniziò a fare Riccardo su entrambi i seni. Lo fece in modo da far infilare i capezzoli tra le sue dita e, nel momento in cui stringeva i seni con le mani, andava a sollecitare i capezzoli sfregandoli e stringendoli tra le dita. Questo ulteriore impulso fece ansimare Manuela aumentando il suo respiro affannoso, aprendo di scatto la mano che per tutto quel tempo aveva continuato a stringere le mollette che aveva portato dal proprio bungalow.
Riccardo, avendo notato quanto la ragazza avesse provato piacere quando le stringeva i capezzoli, ebbè un guizzo e prese due mollette e iniziò a strofinarle sui capezzoli. Ma quella stimolazione era solo un antipasto di quello che davvero aveva in mente e Manuela lo capì quando sentì schiacchiarsi i capezzoli in modo quasi violento nella morsa delle mollette.
Il piacere che veniva dal basso misto ad piacere più violento dato dalle mollette che non davano tregua ai suoi capezzoli, le stava facendo perdere il controllo e aveva una irrefrenabile voglia di toccare un cazzo. Non lo faceva da mesi e in quel momento era la cosa che desiderava di più al mondo. La sua mano cercò un contatto col corpo di Riccardo, che era alle sue spalle e, non appena trovato, scivolo sotto l’asciugamano che subito cadde in terra per la forza con cui Manuela aveva infilato la mano dentro. Lo trovò già molto duro, ancora un po’ bagnato per la doccia da poco finita, e il suo primo istinto fu di stringerlo forte con la mano, quasi fosse una liberazione per quei mesi di attesa e per dare sfogo a quel piacere che stava provando. Ma non bastava, lo voleva in bocca. Ormai persa ogni inizibizione, lo chiese esplicitamente e Riccardo, come un felino si sedette sul mobile della cucina che era adiacente al lavabo. Manuela si girò dalla sua parte e finalmente vide di fronte a lei quel cazzo che aveva appena toccato e senza pensarci un secondo lo strinse di nuovo mentre si avvicinava a lui con la testa. La sua mano iniziò a scorrere lentamente su e giù e quando scendeva rallentava il moviemento ancora di più per scoprire completamente la sua punta che sembrava quasi un fungo. Era molto più larga dell’asta e decisamente gonfia e volle appoggiarci le labbra sopra, tenendole strette, per poi farla scivolare dentro la bocca che avvolgeva il glande mentre lo ricopriva. Una volta infilata tutta la punta dentro, si soffermo a succhiarla e girarci intorno con la lingua, prima di iniziare ad abbassare ulteriormente la testa per fare affondare ancora di più quel cazzo nella sua bocca. A quel punto, Riccardo appoggiò una mano sulla testa di Manuela accompagnando i suoi movimenti e facendo in modo che arrivasse a prenderlo completamente dentro la sua bocca fino a quasi la base. Nel bungalow si sentiva un gran rumore di risucchi, dato dalle bocche di Mirko e Manuela che erano intente a leccare e succhiare. Nel frattempo Manuela aveva staccato entrambi i gomiti dal lavabo e, mentre una mano scorreva su e giù sull’asta per accompagnare i movimenti della bocca, l’altra aveva iniziato a massaggiare le palle di Riccardo notando quanto questo aumentasse la vigoria del suo cazzo nella sua bocca. Era così concentrata su Riccardo che non si accorse che la bocca di Mirko si era staccata dal suo corpo ma con la coda dell’occhio vide il ragazzo stava andando nella camera da letto. Dopo pochi secondi rientrò con un profilattico in mano che già si apprestava ad aprire. Manuela incrocio il suo sguardo e quello fu come un cenno a poter andare avanti. In quel momento, l’intensità della sua bocca sul cazzo di Riccardo si fece più forte perchè era in trepidante attesa di essere penetrata. Sempre nella stessa posizione, in piedi e chinata su Riccardo, inarcò di più la schiena per alzare il sedere e accogliere quel bel cazzo che aveva rapito il suo sguardo sotto al costume. Mirko non si fece attendere, anche lui impaziente di dare sfogo a tutta l’eccitazione accumulata quel pomeriggio e si posiziono alle spalle di Manuela. A quel punto, la ragazza staccò la mano che stava massaggiando i testicoli di Riccardo perchè voleva almeno toccare il cazzo che la stava per penetrare. Fece scivolare la mano tra le sue gambe e, andando oltre, trovò il contatto e lo afferrò facendo scorrere la mano lungo l’asta per qualche secondo, come a prepararlo. Poi lo afferrò in modo più deciso e appoggiò la punta tra le sue labbra, iniziando a strofinarla per tutta la loro lunghezza. Questo era uno dei suoi giochi preferiti: ritardare il più possibile il momento della penetrazione, per portare il livello di eccitazione al massimo, se mai ancora non ci fosse arrivata vista la situazione. Quando il livello di sopportazione divenne insostenibile, la mano fece un movimento deciso per farlo entrare dentro. Movimento che Mirko capì immediatamente e che accompagno con una spinta decisa del suo bacino. L’effetto fu devastante perchè, dopo tutti quei preliminari e l’eccitazione suscitata da tutta quella situzione, era decisamente sensibile e completamente bagnata e il cazzo di Mirko affondo dentro di lei nella sua interezza alla prima penetrazione. Manuela dovette staccare la bocca dal membro di Riccardo per riprendere fiato, tanto era stato forte il piacere. Ma mentre si stava godendo quel momento, Mirko iniziò a sbatterla con un ritmo molto veloce e intenso, con le sue mani che tenevano immobilizzati i fianchi di Manuela per permettere al suo cazzo di penetrarla fino in fondo. Manuela mise nuovamente la bocca sul membro di Riccardo e questa volta i suoi movimenti erano guidati dal ritmo che le dava Mirko. Era la prima volta che si trovava in una situazione del genere e le stimolazioni al suo corpo erano moltiplicate rispetto ad un rapporto normale, tanto che già sentiva di essere vicina all’orgasmo. Iniziò a gemere più forte nonostante la sua bocca fosse impegnata a succhiare il cazzo di Riccardo sempre più intensamente, facendo avvicinare anche il ragazzo all’apice del suo piacere. D’improvviso, Manuela sentì il piacere aumentare e le sue gambe iniziavano a cedere sotto i colpi incessanti di Mirko. Con le mani si aggrappò al corpo di Riccardo, pronta a quell’orgasmo che aspettava impaziente. Il ragazzo sentì le unghie di Manuela affondare nella sua pelle e i suo gemiti crescere sempre più, fino a quando sfilò la bocca per lanciarsi in un urlo liberatorio mentre col suo corpo era completamente crollata addosso a Riccardo, visto che Mirko non aveva minimamente rallentato il suo ritmo perchè anche lui era vicino a raggiungere il piacere. Non appena Manuela ebbe modo di riprendersi dall’estasi del piacere, appagata riportò le mani e la bocca sul cazzo di Riccardo ancora una volta seguendo il ritmo sempre più intenso di Mirko che di conseguenza aveva effetti anche su Riccardo. Manuela capì che Riccardo stava per venire quando le appoggiò le mani sulla sua testa e la immobilizzò, mentre allo stesso tempo sollevava il bacino per infilare il suo membro sempre più dentro la bocca della ragazza. Allo stesso tempo, anche Mirko la stava tenendo immobilizzata sui fianchi, facendola sentire completamente posseduta dai due amici, e aumentò la velocità delle sue penetrazioni. Manuela sentì delle sensazioni diverse perchè a tratti il ragazzo si metteva in punta di piedi, sintomo che il suo orgasmo era vicino, e quindi si sistemo meglio allargando di più le gambe e cercando di spingere il sedere più in alto. Questo invito a Mirko, accelerò ulteriormente il suo piacere e, in un crescendo di gemiti, strinse più forte i fianchi di Manuela, affondando i pollici sulle sue natiche nel momento in cui sentì il proprio liquido scorrere all’interno della sua asta e poi esplodere in una serie di getti ad ogni penetrazione. La ragazza non ebbe tempo di gustarsi quell’esplosione di piacere che sentì le mani di Riccardo stringere più forte e bloccare la sua testa. Questa volta il suo bacino fece un deciso movimento per spingersi dentro la bocca di Manuela proprio nel momento il primo getto schizzò, arrivando direttamente nella gola della ragazza che non potè far altro che deglutire e ingoiare quel primo fiotto così abbondante e assaporare quel gusto così sensuale di cui sentiva la mancanza da mesi. Complice il fatto che Mirko era venuto e aveva allentato la presa dai suoi fianchi, Manuela riuscì a staccarsi dalla presa di Riccardo, in tempo per far sfilare il suo cazzo dalla bocca e ricevere i getti successivi, che le ricoprirono la bocca fin sotto il mento. Manuela avidamente tirò fuori la lingua e leccò tutto il liquido sulle labbra mentre con la mano raccolse quello sul mento e lo spalmò sul glande di Riccardo massaggiandolo col palmo della mano, facendo inarcare la schiena al ragazzo con quella stimolazione. Una volta terminato il massaggio, ci tornò sopra con la bocca che succhiò e assaporò lentamente e con dovizia tutto quello che era rimasto.
Quando si rialzò, immediatamente fu colpita dall’estasi in cui si trovava Riccardo, ormai buttatosi all’indietro addosso al mobile, ma allo stesso tempo ebbe anche un brusco ritorno alla realtà quando si vide nuda e con la sola maglietta sollevata sopra il seno che frettolosamente abbassò istintivamente, non prima di essersi staccata dai capezzoli quelle mollette che l’avevano piacevolmente martoriata per tutto il tempo ma le diedero una sensazione di liberazione quando furono tolte.
Improvvisamente fu colta da un notevole imbarazzo e dicendo “Vabbè, si è fatto tardi, ecco le vostre mollette...” rapidamente uscì sorridente dal loro bungalow. Guardinga uscì lentamente, come se al di fuori potesse incontrare le amiche o altre persone, ma tutto era tranquillo e arrivata davanti al suo bungalow trovò le amiche ancora al telefono. Entrando disse: “Ma ancora state così?? È un’ora che vi aspetto qui fuori...” e corse a farsi una doccia.
Giovanna Esse
TintoB
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