la prima volta con un Black

  • Scritto da baxi il 24/04/2020 - 11:42
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Mi chiamo Carlo, ho cinquanta tre anni e sono sposato con Irene che ne ha due meno di me. Sono un maschio classico, alto e con un poco di pancetta, capelli brizzolati, e ma nell’insieme sono una persona simpatica e solare. Irene è una bella donna appena superati i cinquanta. Alta, bionda naturale, occhi chiari labbra carnose, una bella quarta di seno e un bel culo sodo e gambe lunghe e tornite. Siamo sposati da trenta due anni e abbiamo un figlio che adesso vive in una altra città. Quando ci siamo conosciuti lei veniva da due storie finite dove il primo ragazzo era un vero insicuro, mentre il secondo un vero egoista che pensava solo al suo piacere personale. Io invece venivo da una esperienza diversa. Ero stato oggetto per tre anni delle attenzioni di una amica di mia cugina molto più grande ed esperta che quando aveva scoperto il gioiello che ho fra le gambe, un bel cazzo non troppo lungo quasi diciotto, ma dalla circonferenza notevole, se lo era gustato insegnandomi ad usarlo in maniera stupenda.  Durante i nostri primi incontri di sesso Irene ha subito capito la differenza e ha apprezzato il fatto che prima di scoparla io le leccato la fica e fatta godere solo con la bocca. Quando ha assaggiato la mia dotazione ne ha goduto tantissimo il suo commento finale è stato semplice: questo si, che è scopare! Da allora abbiamo vissuto ed esplorato il sesso in molte sue varianti e sempre con la nostra consueta complicità abbiamo vissuto esperienze piacevoli e intense. L’esibizionismo, il nudismo e la voglia di provocare hanno fatto di lei una femmina che spesso sa essere molto intrigante e rende il nostro rapporto sempre bello e vivo. Solo un episodio increscioso avvenuto tre anni fa ci ha fatto cambiare un poco il nostro modo di giocare. Eravamo in compagnia di una bella coppia, con lei molto calda e sensuale che quando ha visto Irene farsi inculare da sua marito è andata su tutte le furie. Noi non capivamo il motivo fin quando lei ci ha spiegato che fra loro c’era un patto, lui doveva fare le stesse cose che sua moglie faceva con me. Poi che la mia dotazione era superiore a quella del marito lei non aveva nessuna intenzione di farsi sodomizzare da me e quindi nemmeno lui lo avrebbe dovuto fare. Per noi non era un problema mentre per la lei era un vero dramma. Dopo un simile imprevisto abbiamo deciso che quando si sarebbe presentata di nuovo una occasione di giocare con una coppia avremmo subito messo in chiaro le cose onde evitare un nuovo incidente. Cosa diversa per le singole, ne abbiamo ospitate diverse nel nostro letto e sia io che lei ne abbiamo ricevuto molto godimento e mai un episodio che ci abbia turbati. Con i singoli invece Irene, è stata sempre molto selettiva e pretende certi standard che non tutti possiedono come la resistenza, la complicità con me e soprattutto il modo elegante di proporsi, e quindi si contano sulle dita di una mano. Detto questo vi parlo del modo in cui è nata questa storia. Facciamo parte nella vita sociale di un gruppo che si occupa di volontariato. Il capo che si chiama Marco, a prima vista sembra una persona molto riservata, pudica. Spesso ci convoca assieme agli altri per svolgere delle mansioni di supporto ad un gruppo della protezione civile molto attivo nel nostro territorio. Lo scorso Settembre mi chiama per sapere se possiamo aiutarlo a risolvere un problema che gli sta molto a cuore.

“Abbiamo un ragazzo che era ospite di una famiglia di coniugi anziani, che gli affittava una camera in quanto lui è uno studente all’ultimo anno di medicina, deve ancora completare solo quattro esami e la tesi. Lo scorso Agosto il marito della signora anziana è morto e i suoi figli che abitano in una altra città hanno deciso di portare la madre a vivere con loro e hanno venduto l’appartamento ad una famiglia che non può ospitarlo. Poi che mi avete detto in passato che avete due camere libere mi domandavo se vi fosse possibile affittarne una a questo ragazzo, che è una persona molto mite, educata, onesta e molto gentile. Garantisco io che lui non vi darà nessun fastidio.”

Ne parlo con Irene che subito mi dice di accettare e la sera stessa ce li troviamo davanti alla porta di casa nostra. Quando entra io e Irene siamo stupiti dal fatto che è un gigante nero che trascina due grosse valige, una piena di libri e l’altra di indumenti. Alto quasi due metri, spalle larghe e braccia enormi con mani che sembrano due tenaglie. Per un attimo restiamo senza parole, poi lui con fare garbato si presenta.

“Mi chiamo Amir, vengo dal Kenya, e mi vorrei scusare se sono di disturbo, ma vi prego di non sentirvi impressionati dalla mia mole. Capisco che vi fa una certa impressione, ma desidero solo finire gli studi per tornare in Africa dove c’è un disperato bisogno di medici.”

Irene lo guarda affascinata e dopo un momento di silenzio la fa accomodare, e sistemate la questioni burocratiche restiamo soli con lui. Lo accompagniamo in camera di nostro figlio e subito ci rendiamo conto che forse il letto ad una piazza e mezza non sarà in grado di accoglierlo, ma lui ci scherza su e ridendo dice che ha dormito in posti peggiori e che questo andrà benissimo. Ci chiede chi dorme in quel letto Irene lo guarda e sorridendo gli risponde.

“Questa è la camera di nostro figlio che vive in una altra città. “

Lui ci guarda con occhi carichi di ammirazione e incomincia a sistemare la sue cose. Passano due mesi e   la nostra vita procede senza nessun problema. Io e mia moglie la mattino facciamo colazione con lui e poi andiamo al lavoro. Amir, in genere passa le sue giornata fra le lezioni in facoltà, il tirocinio in ospedale o a studiare in camera sua lasciando a noi la piena libertà e quasi non si fa notare. Una persona discreta, pulitissima e molto ordinata ed ben educata. Ben presto diventa facile scambiare qualche parola con lui che ci racconta del suo paese, della povertà della sua gente specie nel villaggio sito nell'interno del Kenya dove le malattie sono una vera piaga e per questo che ha deciso di studiare medicina e di voler tornare al più presto nel sul paese. Ci commuove lo aiutiamo come meglio possiamo. Una sera mentre stiamo guardando un film io e Irene restiamo affascinati da una scena dove un bel maschio nero scopa una bella donna di mezza età bianca e le chiedo se a lei la cosa suscita qualche interesse. Lei ci pensa un poco e mi dice che è molto intrigata da questa cosa, e che si dice che i maschi di colore siano molto dotati. La guardo e le chiedo se ha avuto modo di scoprire se il nostro inquilino rientra fra quelli super dotati. Lei mi sorride divertita.

“Amore sei un porco! ti ricordo che Amir è una persona molto integerrima e credo che sia fuori luogo immaginare di avere un momento di sesso con lui. Se poi si dovesse scoprire sai che figura ci facciamo con il resto del gruppo.”

Ci facciamo una bella risata e per un poco la faccenda finisce. Passa un po di tempo e ci troviamo con il resto del gruppo per scambiarci gli auguri di Natale e mentre sono intento a parlare con un amico sento la moglie di Marco che parla con Irene del nostro inquilino.

“Come va con il bel ragazzo state ospitando. Dimmi come ti senti ad avere in casa un ragazzone grande e grosso come lui? si dice che sia davvero un grosso ragazzo soprattutto lungo.”

Pronuncia le ultima parole allargando le mani come a dimostrare una certa lunghezza che con il doppio senso delle parole serve ad indicare una cosa enorme. Irene la guarda e le sorride ironica.

“Mi cara è una vita che mi destreggio fra le cose grandi e lunghe.”

Finisce la frase mettendo le mani insieme indicando una certa circonferenza che lascia spiazzata la nostra amica.

La sera a letto ne riparliamo.

“Ho visto che con Clara parlavi del nostro inquilino.”

Lei scatta stizzita.

“Quella pettegola di Clara è sicuramente dispiaciuta di non aver in casa il nostro Amir. Sicuramente non si sarebbe certo lasciata sfuggire l’occasione di scoparlo. Che gran troia!”

La guardo e mi rendo conto che è davvero incazzata e poi noto che adesso lui è diventato: il nostro Amir. Passiamo le feste di Natale con Amir che pranza con noi poi va al lavoro, è di guardia all’ospedale. Passano quattro mesi e non ne riparliamo più mentre aumenta la complicità con Amir che sempre più spesso si intrattiene con noi e ci parla della sua terra e dei suoi genitori. Mentre parla i suoi occhi indugiano sul corpo di Irene che con fare distratto si muove fra di noi in maniera sensuale. Passano due settimane e una sera torno da una cena con dei colleghi che hanno festeggiato il pensionamento e vedo Irene che rientra con Amir con un aria strana e lui in evidente imbarazzo ci saluta e se ne va a letto.  Dopo un momento di silenzio mia moglie mi propone di andare a dormire anche noi. In camera mentre si spoglia noto che ha indossato un vestito leggero e un reggiseno di quelli sottilissimi, quasi invisibile che modellano il suo splendido seno e una mutandina dello stesso tessuto che sembra inesistente. Quando si distende accanto a me mi spiega cosa è accaduto con Amir.

“Abbiamo cenato insieme e come mi hai fatto notare tu Amir non staccava lo sguardo da me. Mentre stavamo mangiando gli ho chiesto se era contento di essere con noi.”

Lui è rimasto un attimo in silenzio poi mi ha risposto.

“Si con voi sto molto bene. Siete delle belle persone e lei lo è anche di più.”

“Parla abbassando lo sguardo e io ho deciso di provocarlo un poco. Come mai un bel ragazzo come te non ha una ragazza con cui uscire? forse le mie connazionali hanno la vista corta? o ci sono dei problemi di razzismo?”

Lui ha sorriso e poi mi ha risposto subito.

“Nessun problema di razzismo, anzi ho molti amici e amiche. Purtroppo la prima con cui ho provato ad intavolare una relazione quando si è accorta di una mia certa cosa mi ha subito lasciato e poi ha sparso la voce e così solo amiche e basta.”

“Lo guardo e cerco di capire, ma lui se ne va in camera quasi dispiaciuto. Lo seguo e lancio una proposta.

“Che ne dici di andare a prendere un gelato? Nonostante sia solo Maggio la serata è già calda.”

Lui accetta, mi cambio e siamo andati fino al lago. Mentre passeggiavamo lungo il lago gustando il gelato gli ho chiesto una spiegazione.

“Che cosa di tanto grave ha sparso la ragazza?”

Lui ha esitato e poi alla fine ha parlato.

“Ha detto in giro che io, diciamo, sono troppo grosso e lungo.”

Lo guardo e capisco perfettamente quello che vuole intendere.

“Mi dici che una ragazza ha avuto paura di un maschio molto dotato? se è così allora capisco perche il mondo sta andando a rotoli! Accidenti io è una vita che mi godo uno forse non troppo lungo ma sicuramente molto grosso e ti assicuro che mi piace moltissimo. Lui non ha aggiunto altro, ma era in evidente imbarazzo dalla mia reazione, e poi siamo tornati. Adesso sento dentro di me il desiderio di scoprire quanto sia grosso il suo membro, ma non voglio rovinare il clima piacevole che si è creato fra di noi e quindi non sono in grado di decidere come muovermi.”

La guardo lei mi sorride, mi sale sopra e sente il mio cazzo durissimo e si impala su di lui e incomincia a godere.

…Porco…ti sei eccitato al pensiero che me lo voglio scopare…. sei un maiale cornuto!!!... cazzo mi sfondiiiiiiiii…si sbattimii tuttaaaa…odddio vengooo!!

Trema scossa da un rapido orgasmo e poi incomincia a saltellare sue giù sempre più velocemente sbattendo il suo corpo conto il mio per avere un affondo del mio cazzo più duro e più profondo. Chiudo per un attimo gli occhi e la immagino sotto i colpi del cazzo di Amir. Sento il desiderio di vedere una simile situazione che mi eccita e mi fa raggiungere il piacere assieme a lei. Gode di un nuovo orgasmo e trascina anche me nel piacere.

…ssi amorreee..vengooooo!!..orraaaa!!!!  sssiiii….

 Le affondo dentro tutto il cazzo e poi esplodo con un orgasmo che mi svuota totalmente.

….ssisis vaccca …senti come ti inondoooo!!sborrooo!

Restiamo abbracciati e lentamente ci addormentiamo. Al mattino mentre facciamo colazione assieme a lui io con diplomazia cerco di capire quando Amir se ne andrà.

“Quanti esami ti sono rimasti oltre alla tesi?”

Lui guarda lei e poi me e mi risponde.

“Mi è rimasto un esame che darò fra due giorni, poi la tesi. Il professore mi ha garantito che al massimo dovrei aver finito per la fine del mese e sono molto ansioso di ripartire, a casa le cose non vanno bene e mia madre ha bisogno del mio sostegno.”

Guardo mia moglie e poi espongo la mia idea.

“Quando avrai finito tutto ci piacerebbe andare a cena con te prima che  tu parta.”

Lui ci sorride, e ci assicura che per lui sarà un piacere. Passa una settimana e Irene è sempre più nervosa. La sera mi scopa sempre con più desiderio e mi chiede di prenderla anche nel culo con molto impeto.

..ssi daii sapaccamiii il culooo…ssi spingilo dentro ..tuttooooo…ssi fammi maleeee………….sfondamiiii…..

La fotto molto duramente e a lei sembra non bastare mai. Poi viene il giorno che Amir discute la tesi. Un venerdì mattina andiamo con lui in facoltà e alla fine lui si laurea con 110 e lode. Irene lo abbraccia e si complimenta con lui davanti a tutti. Per l’occasione indossa un tubino elasticizzato abbastanza trasparente che mostra se pur velatamente le sue forme stupende e molti altri studenti le danno delle e occhiatine ammiccanti, ma lei però sembra avere solo occhi per Amir.

 “Bravissimo Amir!!! Lo sapevo che eri il migliore!! e adesso divertiti con i tuoi amici, poi andiamo a festeggiare e ti darò un regalo per la tua bravura.”

Lui ha solo il tempo di darle uno sguardo e sorridere che i suoi amici lo trascinano nei festeggiamenti. Noi ce ne torniamo a casa e lo vediamo tornare la mattina del giorno dopo distrutto e quasi ubriaco. Fa una rapida doccia e si infila a letto fino alla sera verso le venti quando ci raggiunge in terrazza e si scusa con noi.

“Scusatemi, ma ero impresentabile. Abbiamo fatto una baldoria sconvolgente. Fra scherzi, bevute e altri giochi assurdi non mi sono nemmeno reso conto che era l’alba. Se volete andiamo a cena perche domani sera alle ventuno ho il volo per casa.”

Irene impiega due minuti a prepararsi. Mai visto fare così in fretta e ci costringe ad entrare nella prima pizzeria che incontriamo. Una semplice pizza e birra e poi alla fine della cena lei è impaziente di tornare a casa per dare a lui il suo regalo che dentro di me ho già capito in cosa consiste. Appena in casa indica e a me ad Amir il divano, mentre lei si scusa e si assenta per un momento. Seduti in sala io e lui ci guardiamo e mi rendo conto che forse devo preparare lui a quanto sta per succedere.

“Amri, Irene intende dimostrarti la nostra felicità per il tuo ottimo risultato nello studio e credo che questo forse ti metterà un poco a disagio, ma credimi è un suo modo per dirti quanto siamo contenti di averti conosciuto e credo che anche a te possa fare piacere.”

Ho appena finito di parlare che Irene fa il suo ingresso e lui rimane stupito nel vederla indossare solo una un reggiseno di pizzo nero e uno string esile e molto sottile, calze autoreggenti con pizzo nero e alto, e tacchi da dodici da vera troia. Dopo un attimo che lei è rimasta immobile davanti a noi, Amir mi guarda stupito, io gli faccio un cenno d’assenso e sorrido lui mi guarda e ricambia il sorriso. Irene si inginocchia davanti a noi due e io estraggo già il mio cazzo duro imitato da Amir che sembra gradire quello che succede. Un attimo e lei li impugna a dopo avermi baciato in bocca li osserva stupita e poi bacia anche lui che ricambia. Li vedo avvinghiati in un bacio carico di passione. Quando finisce è lei che detta le regole.

“Amir questo è il nostro modo di farti i nostri complimenti. Questa sera voglio essere la vostra troia, e in particolare voglio essere il tuo regalo. Spero che lo apprezzerai e vorrei che restasse il più bel ricordo di tutto il tempo che sei stato con noi. Adesso però voglio stare comoda e quindi andiamo a letto.”

Si solleva e sculettando ci precede in camera. Entrati la vediamo distesa sul letto nuda e in un attimo lo siamo anche noi e lei può finalmente vedere la splendida dotazione che ha Amir, questo la lascia stupita.

“Amore guarda!! Saranno ben oltre i venti centimetri e che circonferenza!!! Mi sembra grosso quasi il doppio del tuo.

Lui si distende fra le sue gambe e inizia a leccarle la fica facendola subito godere.

….huuhummm..che linguaaaaa…ssssiii…bellissiimo!!

Io mi inginocchio. La osservo e poi è lei che mi prende il cazzo in mano e lo porta alle labbra e incomincia a succhiarlo mentre lui le fa provare un primo orgasmo che la fa tremare tutta.

…huuhumhmumhm…ssii bellooo…venguuummuuu..

Gode con il mio cazzo in bocca e trema mentre Amir la sta facendo impazzire con la lingua. Le sue labbra grosse e la lingua sono incollata alla fica di Irene. Le succhia il bottoncino facendola tremare di piacere. Poi ad un tratto lei ha inarcato la schiena e il suo corpo a preso a tremare. Aveva raggiunto il suo primo orgasmo! Ha urlato sfilandosi il mio cazzo dalla bocca.

….SSSIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!...vengooooo!!!!

Trema, si stacca da me e si rigira verso di lui e finalmente si trova davanti quello scettro di carne dura e nera. Lo afferra con entrambe le mani e lo porta alla bocca. La sua lingua ne segue il profilo. Scende e sale lungo tutta l’asta e lo imbocca fra le labbra e incomincia a succhiarlo. La guardo estasiato mentre cerca in qualche modo di infilarne il più possibile in gola. Mi sposto verso il comodino e prendo un flacone di gel lubrificante un confezione di preservativi. Lei poco dopo, quando sente forte il desiderio di averlo dentro, si distende supina, mi guarda in cerca del mio consenso che arriva sotto forma di un sorriso mentre annuisco con il capo, si gira verso di lui, lo guarda e apre le braccia e lo invita scoparla.

..dai Amir..ti voglio..scopami….ti voglio dentro….

Lui solleva lo sguardo verso di me e vede che annuisco, poi si mette fra le sue cosce aperte con lei che tiene le mani sulle labbra della fica per aprirla il più possibile. Mi avvicino con il preservativo e lo porgo a lui, ma lei interviene.

“No!!..ti prego ..lo voglio a pelle!! Amir mi posso fidare di te vero?”

Lui guarda me e poi risponde a lei.

“Ho finito tre giorno fa tutte le vaccinazioni e i controlli. Credo che puoi stare tranquilla.”

Mi avvicino e metto del gel sulla fica.

“Sicuramente è già molto lubrificata, ma tu lo hai molto più grosso del mio.”

Appoggia la grossa cappella fra le labbra e lo spennella su e giù per spargere il gel, poi ne metto un poco sulla sua asta e lui lo spalma prima di appoggiare la cappella e spingere quel palo dentro di lei. La vedo respirare piano, mente e lui con estrema lentezza e delicatezza, inizia entrare in lei. Guardando la sua mole imponente è incredibile vedere con quanta delicatezza entra in lei che adesso spalanca la bocca e mi guarda con occhi lucidi e stupiti.

…ssisi amoreee..lo sento..mi apre tuttaaa…ssiiiiiii..

Guardo e resto ammaliato dalla visione di lui che la sta letteralmente sfondando. Affonda in lei quasi tutto il grosso palo di carne e lei inarca il busto e spalanca la bocca mentre solleva le gambe e le appoggia dietro le sue. Lui si distende su di lei sovrastandola con la sua mole e lei sembra sparire sotto di lui che adesso incomincia a pomparla mentre lei spalanca la bocca e urla il suo piacere.

….SIIIIIIIIIIII….lo sentoooo!!! amore! AMOREEE! MI SFONDAAA!!!..lo sento fino….iin gola……

Lui resta un momento immobile, lascia che lei si abitui alla sua dimensione e poi incomincia a stantuffarla con calma spingendo fino in fondo il suo membro dentro di lei che sobbalza ad ogni affondo. Gode e raggiunge subito il primo orgasmo tremando tutta.

…ssisi….ora vengo!!..oraaaa..VENGOOOO!!!!!!...

Osservo estasiato quanto gode e la delicatezza con cui lui la scopa. Le affonda dentro spingendo con decisione quel palo che la sta facendo impazzire. Irene si gira, mi osserva inginocchiato vicino a lei e allunga la mano e afferra il mio cazzo e se lo porta alla bocca e lo succhia. Mi fa impazzire mentre sento la sua lingua che mi lecca tutto mentre continuo a fissare la monta affascinato dal fatto che adesso lei lo sta prendendo tutto dentro e questo gli provoca un nuovo orgasmo che urla sfilandosi il mio cazzo dalla bocca.

…ssiii…ODDDIIIIooooo..lo……..sento…..tutto….dentro…vengooooooo…ssi  mi sfondaaa…vengoooo….

 Gode trema scossa dal piacere. Poi lui si solleva la afferra per i fianchi e inginocchiandosi la trascina su di se. Ora lei è impalata sul suo cazzo che sta tutto dentro di lei. Irene spinge il busto in avanti e lui può afferrare con la bocca i suoi capezzoli mentre lei inclina la testa all’indietro e saltella su quel palo che la sorregge. Gode e urla un nuovo orgasmo.

….si mi fa impazzire!!!! lo sento nello stomaco!!!…

Dopo un poco che sta in questa posizione lo fa distendere supino e si sdraia su di lui che non le ha mai sfilato il cazzo da dentro. La vedo appoggiare il suo viso al petto di Amir, e lui inarca le gambe e la scopa dal baso spingendola verso l’alto. Distesa su di lui vedo il suo culo esposto e prendo il gel e nello stesso tempo mi rendo conto che non sarà tanto facile. Amir che mi osserva mi sorride e la afferra per i fianchi e la sorregge in alto in modo che io possa accedere al secondo canale più facilmente. Quando Irene sente le mie dita nel culo si gira, mi sorride e poi mi incita seguitare a fare quello che ho in mente.

…si porco amore mio… …lubrificalo bene poi scopami il culo…..vi voglio entrambi….  dai……non esitare….

Quando sento che si è rilassata ed è ben lubrificata mi posiziono dietro di lei e cerco di imboccarlo sul suo buchetto. Il primo tentativo non riesce, scivolo verso l’alto. Amir allora la spinge in alto e si sfila un poco da lei e questo rende la mia introduzione più facile. Entro e lo spingo tutto dentro il suo intestino. Lei lo sente e quando le mie palle sbattono sul palo di Amir lui la lascia e incomincia pomparla dal basso mentre io la sfondo da sopra. È subito piacere.

…ODDDIIIOOOoooo..mi sventrateeeeeeeeee!!!! mi sento pienaaaa..mi sento aperta e slabbrata…mi fate impazzireeee..oddioooo vengoooooooooo…….

Gode mentre noi adesso la scopiamo intensamente e con un bel ritmo che ci porta sbatterle i nostri cazzi dentro di lei che gode di continuo. Il piacere che provo nello spingere il mio cazzo fino in fondo al suo culo è unico! lo sento strusciare con quello di Amir da cui è separato da una sottile membrana che però ci da la sensazione che nulla ci separi ci porta ben presto all’ orgasmo. Lei gode e dopo l’ ennesimo grido di piacere sento che sono al limite e pure Amir è vicino a sborrare.

….ssis mi uccideteee…vengooooo!!vengoooo!!!!.....

Il suo orgasmo scatena il nostro. Il primo a sborrare è Amir che con un affondo deciso le scarica dentro tutto il suo nettare.

eccomiiiiii…SBORROOOO!!!...Ireneeee..sborrooo!!!

Lo sento pulsare dentro la fica di mia moglie e questo provoca anche il mio orgasmo che scarico tutto dentro il suo culo.

…sis eccommiii..sbooorooo pure….ioooo…..ti inondoo il culooo…… sborrroooooo!!!!.....oraaaaaaaaaaa….

Le scarico dentro tutte la mia sborra e poi lentamente mi sfilo e mi distendo di lato mentre e anche Amir la fa scivolare da sopra di lui e lei si mette distesa supina fra di noi. Il suo viso è una maschera di piacere. I suoi occhi languidi e l’aria sfatta denotano il grande piacere che deve aver provato. Ci guarda, sorride e poi allunga un braccio intorno al mio collo e a quello di Amir e ci stringe a se. La sua bocca cerca prima la mia e mi bacia con estrema passione. Sento la sua lingua giocare con la mia e poi si stacca da me e bacia anche lui con la stessa intensità. Restiamo un poco in silenzio, poi lei mi chiede di andare a prendere lo spumante perche vuole brindare a questa serata. Vado in cucina e quando torno la scena che vedo me lo fa tornare subito duro. Lei distesa sul suo addome che gli succhia il cazzo che sembra non aver nemmeno sborrato. Lo succhia e lecca avidamente. Quando mi vede che mi inginocchio sul letto e gli porgo il calice sia a lei che a lui. Lei si solleva e fa un brindisi.

continua.....

che meravigliosa complicità si evince in questa coppia! un bellissimo racconto.
la complicità della coppia è il filo conduttore del racconto.Molto intrigante.
che bella complicità di coppia.
Anche a me è successo una cosa del genere a Capoverde
Successo anche a ne una storia del genere alle isole di Capoverde

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