In piedi davanti a me c’è Gianfranco mio marito. Mi osserva dubbioso.
“Sei decisa?”
“Certo! Dai vai che ti aspetto.”
Esce. Mi siedo in poltrona, chiudo gli occhi mi rilasso. No. Non ci riesco. Sono emozionata, tesa, ma come ci sono finita a questo punto? Tutto è partito da lontano. Dieci o forse dodici anni fa, o forse da sempre. Ero innamorata di Luca, il miglior amico di mio padre, praticamente un fratello per lui. Luca, di professione pompiere. Un maschio fantastico, alto bello, forte sembrava un dio. Non perdevo mai l’occasione di strusciarmi a lui. Da sempre, ma in special modo verso i diciotto anni. Ero talmente innamorata di lui che ho trascurato ogni altra amicizia maschile. A scuola tutti o quasi credevano che fossi lesbica. Ero talmente decisa ad averlo che non volevo altro. Però tutti i miei tentativi di farmi notare come donna da lui erano miseramente falliti. Luca adorava sua moglie, che era intima amica di mia madre. Una donna molto bella, fine, sempre giusta in ogni occasione. Le invidiavo due cose. La possibilità che poteva avere lui quando voleva, e poi la bellezza. Non che io fossi brutta, ma lei lo era di più e lui sembrava fedelissimo. Mi diplomai l’anno del mio diciottesimo compleanno. Ricordo che i miei genitori affittarono una casa al mare con loro. Ero raggiante. Per raggiungere il mio scopo, l’occasione era perfetta, portarmi a letto Luca. La prima settimana le tentai tutte. Costume infilato in mezzo alle chiappe, reggiseno che si apre in maniera imprevista e mostra un seno. Leccate di gelato molto provocanti, ma niente, lui mi notava solo quando la sera si usciva per un gelato.
“Claudia come lo vuoi il gelato?”
Ero furiosa. Vorrei il tuo, quello che hai fra le gambe, lo leccherei da morire, ma naturalmente lo pensavo ma non lo dicevo. Poi ci fu un’emergenza, lui dovette rientrare e per tre giorni noi restammo soli. Ero di una tristezza unica, ma fortunatamente tornò ed era così stanco che dormì un pomeriggio intero. La sera disse che voleva dormire ancora, fece l’occhietto a mio padre, io lo vidi ma non compresi subito il significato. I miei uscirono da soli, io dissi che andavo a dormire lo stesso fecero lui e sua moglie. La mia camera era posta fra quella dei miei genitori e la sua, aveva il terrazzo in comune. Poco dopo cominciai a sentire dei rumori, diciamo insoliti. Silenziosamente sono uscita sul terrazzo, e mi sono messa bassa per non essere vista a spiare dentro la camera loro. Erano nudi, lei gli stava leccando il cazzo, e cazzo!!!!! … che cazzo!!
Non che io ne avessi visti molti, ma era stupendo, lungo e di notevole circonferenza. Aveva una cappella che mi ricordava una grossa fragola. Lei lo leccava, io non mi perdevo un gesto. Mimavo ogni singolo movimento, con la lingua cercavo di copiare i gesti che lei faceva mentre lo teneva in bocca. La mia micetta era in fiamme, ero così eccitata dallo spettacolo che mi mancava il respiro. Ad un tratto lui la fa girare, si posiziona dietro di lei, si abbassa e lecca la sua fica da dietro. Lei geme, si spinge indietro, poi lui con un movimento deciso le pianta dentro il palo. Io mi ero posizionata come lei, a quel punto ho fatto le stesse cose che faceva lei, con la sola differenza che lei aveva il cazzo dentro per davvero. Io me lo immaginavo, mi sono toccata il bottoncino e subito sono venuta, mi sono dovuta mordere le labbra per non urlare. Poi mi sono accorta del ritorno dei miei, sono tornata di corsa a letto e ho finto di dormire. Mamma è passata, ha detto a papà che dormivo, così anche loro si sono messi a scopare. Ricordo quella notte che mi sono masturbata tantissimo, quasi a sfinirmi. Il giorno dopo mentre mamma era al mercatino con la moglie di Luca incontra una sua amica in vacanza nello stesso posto. Quattro chiacchiere. L’amica le invita a fare una mini crociera per vedere delle isole. Partenza sabato pomeriggio, e pernottamento in barca, poi domenica escursione nell’arcipelago. Loro accettano con entusiasmo, Luca dice che le ha già viste, mentre papà odia l’acqua alta, quindi loro vanno. Restiamo io, Luca e papà. La sera noi tre usciamo a fare la solita passeggiata e il relativo gelato. Mi rendo conto che mentre camminiamo loro guardano anche le altre donne, quindi ne deduco che proprio fedeli non sono. Tornati si va dormire, io aspetto che papà si addormenti, lui ha il sonno pesante, poi indossando uno perizoma molto esiguo, silenziosamente mi infilo dentro la camera di Luca. Dorme nudo fa caldo. Il suo cazzo è moscio, disteso con la punta verso sinistra. Mi avvicino, ora mi gioco il tutto per tutto, ho mi scopa o scoppia un casino. Prendo delicatamente quel membro e lo infilo direttamente in bocca, succhio con determinazione, lui si sveglia, ecco ora scoppia il casino, mi guarda. la sua voce è calma.
“Se hai deciso di fare questa cosa allora facciamola bene, dai stenditi sul letto.”
Io sono raggiante di felicità. Mi toglie l’inutile indumento, mi spiega per filo e per segno tutto quello che c’è da sapere per eseguire un perfetto pompino. Come vuole che sia leccato, o succhiato. Poi si gira mi trascina su di lui, e mi mette al rovescio per il mio primo 69.
“Vediamo se hai capito.”
Detto questo, infila la testa fra le mia cosce e incomincia a leccarmi la passera con la sua lingua rugosa. Passa dal bottoncino fino alla rosetta del culo, io muoio. Sento il mio stomaco sciogliersi in un languore fantastico. Un piacere totalmente diverso da quello provato masturbandomi.
…… siiiiiiiiiiiiii … muhmmuummmmmm …
Infilo più che posso il cazzo in bocca, mentre lui continua a leccarmi provocandomi un nuovo orgasmo, urlo!!!!
… siiiiiii ….. vengooooo!!!! …. sssiiiii……
Sono sconvolta da brividi di piacere tremendo. Lui mi rigira, si posiziona fra le mie cosce, appoggia il palo diventato durissimo e grande fra le labbra della mia fica, mi schiaccia il bottoncino procurandomi un dolcissimo piacere, la sua voce ha un tono deciso.
“Ora deciditi. Se vuoi mi fermo, pensaci, poi non sarà possibile tornare indietro.”
Lo guardo con gli occhi languidi dal piacere che sto provando. Gli sorrido.
“Dai che aspetti, lo voglioooooo!!!!”
Si abbassa un poco. Sento la sua cappella farsi strada fra le labbra della fica che si sta sciogliendo.
“Rilassati, sentirai un poco di dolore, ma sarà un momento, poi sarà tutto piacere.”
L’ho sentito entrare, era immenso. Mi dilatava, ho avvertito solo un pizzico come una puntura, poi lui è dilagato in me. Spingeva il membro dentro. Sentivo chiaramente la sua cappella farsi strada in me. Quando si è fermato per farmi abituare a lui io ho goduto immediatamente, tremavo tutta.
…. Siiiiiiiiiiiiiii ….. vengoooooo ….
Ho emesso solo un lungo gemito abbracciandolo forte. Ha continuato a spingere fin quando non è entrato tutto. Ero senza fiato la bocca spalancata. Lui immobile in me, poi mi ha abbracciato, e mi ha sollevato verticalmente con lui che si è messo in ginocchio. Le sue mani mi accarezzavano i glutei, mi ha sollevato e poi mi ha lasciato andare. Mi sono impalata su di lui. Sentivo tutto il suo meraviglioso, palo entrarmi dentro quando il mio corpo scendeva, a quel punto è stato il paradiso. Non mi ricordo quanto ho goduto, ne quanto tempo abbiamo scopato, mi ricordo solo che alla fine ero quasi svenuta. Da quel giorno sono diventata la sua amante. Per circa sei mesi lui mi ha insegnato tutto, come vestirmi, come truccarmi. Mi ha scopato in ogni luogo, mi esibivo per lui in ogni occasione. Uscivo di casa senza mutandine, a volte gli telefonavo al lavoro.
“Sono nuda sotto, pensa a quanti potrebbero vedere la mia fichetta nuda.“
Lui restava un giorno intero col cazzo duro a queste mie parole. Poi mi sono iscritta all’università, ho cambiato città, ho conosciuto Gianfranco, e tutto è cambiato. Ho deciso che lui era quello giusto. Ci siamo innamorati, e dopo due anni, lui era quasi alla fine degli studi, abbiamo deciso di sposarci. Luca quando l’ha saputo non ha fatto nessun problema. Ha solo fatto un commento.
“È giusto così, lui è il tuo futuro.”
Da quel giorno la nostra storia è finita. Solo un mese prima delle nozze, una sera a casa dei miei mi ha proposto di passare una sera come addio al celibato. Ci ho riflettuto alcuni giorni, la tentazione era forte. Poi mi sono detta che se lo facevo per una volta lo avrei fatto sempre, lui non ha aggiunto altro e tutto è finito così. Da allora Luca, mio padre, e mio marito sono amici, spesso vanno a pesca insieme, e Luca lo tratta sempre con rispetto. Da allora sono passati tre anni, le cose vanno bene in quasi tutto, tranne nel sesso. Non che Gianfranco non mi scopi, ma il fatto è che ce l’ha piccolo, ma quando dico piccolo. È lungo circa dodici centimetri alla massima erezione. Ero abituata al palo di Luca che era il doppio anche in circonferenza, ma orami avevo fatto la mia scelta. Lui mi lecca, mi eccita, è bravo con le mani, ma quando mi penetra quasi non lo sento. Questo a lungo andare ha cominciato a rendermi insoddisfatta, ma lo amo e non voglio ferirlo. Poi tre settimane fa è avvenuta la svolta. Eravamo insieme quando abbiamo visto una nostra amica in atteggiamenti intimi che non lasciavano nessun dubbio con un uomo che non era il marito. La sera a letto, dopo aver fatto l’amore ne abbiamo parlato. Lui ha chiesto il mio parere.
“Credo che le avrà i suoi motivi per renderlo cornuto.”
Mentre stavamo parlando mi sono accorta, cosa insolita, che lui si era di nuovo eccitato. “Ti stai eccitando? È pensando a lei che ti piace o cosa?”
Per un momento è rimasto in silenzio, poi le sue parole mi hanno stupito.
” Lo faresti con un altro uomo al di fuori di me? Prendi Luca, alcuni mesi fa, mentre eravamo a pescare lo vidi pisciare, ce l’ha grande e lungo.”
Ero veramente stupita. Nello stesso tempo mi stavo già eccitando al ricordo del palo di lui.
“No dai che dici, Luca lo conosco, e poi non saprei. No, dai lui no.”
Lui mi ha guardato.
“Ma se non fosse lui? Con uno sconosciuto lo faresti?”
”Forse io….”
Le mie parole lo hanno fatto eccitare tantissimo. Mi ha scopato subito di nuovo, cosa assolutamente insolita nel nostro rapporto. Da quella sera ci siamo messi su internet alla ricerca di un valido maschio che mi facesse provare certe emozioni. La scelta e caduta su di un ragazzo calabrese di passaggio dalle nostre parti. Ora lui è uscito per incontrarlo e portarlo a casa. Sento la porta aprirsi, e mio marito entra in compagnia di un bellissimo fusto. Alto, capelli scuri, barba leggermente incolta, da duro. Fatte le presentazioni, lui mi guarda e commenta.
“Accidenti che bella donna, fatti guardare bene.”
Mi rigira, mi aiuta a spogliarmi, è lui subito che prende il gioco in mano.
“È proprio una bella fica, me la voglio scopare tutta, dai andiamo in camera.”
Io a quelle parole mi eccito molto, sento di nuovo il maschio che si prende cura di me. Andiamo in camera, e io sono già quasi nuda, lui si spoglia velocemente. Un bellissimo cazzo di notevoli proporzioni emerge dai suoi slip. Io ne sono subito affascinata. Mi ordina di sdraiarmi sul letto. Eseguo subito, poi si mette a leccarmi. La sua lingua si insinua fra le pieghe della mia vulva, la apre, mi succhia il bottoncino, io ho subito un primo orgasmo che mi scuote improvvisamente.
….Muhmmmummum…siiiiiiiiii……siiiiiiiiiiii……oooooohoohoooo!!!!!!!!……..vengoooo…….
E gli schizzo in bocca subito il primo orgasmo.
“Ma è proprio piena!!!. Tranquilla che questa sera ci penso io a farti scaricare tutta la voglio che hai.”
Gianfranco intanto si è messo al lato al letto. Mi osserva, poi lentamente tira fuori il suo cazzo e si sega lentamente. Lui lo vede.
“Tu una fica così credi di accontentarla con quel cazzetto? Ci credo che è piena di voglia. Ti faccio vedere io come si fa impazzire di piacere una femmina. Coraggio bella, che questa sera si gode!!!!”
Dopo aver pronunciato queste parole, si solleva, mi alza le gambe in alto sopra le sue spalle e mi infila dentro con decisione il suo cazzo. Lo fa lentamente, dandomi il tempo di assaporare l’introduzione. Godo, subito, mi dimentico di tutto e godo.
…….Siiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!…….Daaiiiiiiiiiii…..spigiiiiiiiiiiiiiiiiii…..vengo…VENGOOOOOO!!!!!! ….
Urlo con tutto il fiato che ho in gola. Lui incomincia a limarmi la fica con decisione, lentamente ma in maniera continua. Non ho più la cognizione del tempo, ne del luogo, sento solo che godo. Quasi semisvenuta lo sento aumentare in ritmo del pompaggio, si gonfia dentro di me.
Eccomiiiiii … ti sboroooooo ….si… tienniiiiiii…
Mi inonda improvvisamente di liquido bollente. Lo sento colare dalle labbra della fica ormai aperta. Di colpo esce, si porta con il palo ancora duro davanti alla mia bocca.
“Dai succhialo, che ti voglio fare anche il culo, e tu cazzetto, leccalo bene, preparalo che lo voglio sfondare. Fai un bel lavoro altrimenti ti rompo il tuo!”
Lecco e succhio con vigore. Sento mio marito che mi fa mettere piegare in avanti, mi lubrifica il culo, lo voglio, non vedo l’ora di sentire dentro il meraviglioso tarello che sto succhiando. Lui mi sfila il palo di bocca e si posiziona dietro. Mio marito si mette di lato al letto e continua segarsi, credo che abbia sborrato almeno tre volte.
“Rilassati bella troia, che ora ti sfondo il culo.”
Mi posiziono bene per riceverlo. Lui sputa ancora sulla mano e ci bagna la punta, poi lo spinge dentro di me.
…..accidenti che bel, culo stretto, rilassati che te lo sfondoooooo!!!...
Con un grido di vittoria si pianta tutto dentro. Sento quel palo entrare dentro l’intestino. Mi sfonda, mi apre e dilata il culo, godo come non mi ricordavo i tempi.
…. Daiiiiiii …daiiiiiiiiiiii … spaccami il culo, fammelo sentire tutto!!!!!!!! …daiiiii..
Mi pompa di brutto.
“Guarda cazzetto come faccio godere la troia di tua moglie.”
Lui ha il viso sconvolto dal piacere. Si sega velocemente. Io impazzisco di piacere. Ad un tratto lo sento entrare tutto dentro, e rimanere ben piantato in fondo. Una sensazione di calore invade il mio intestino, sborra!
…. Siiiiii ….. vacca tieniiiiiii …sborrroooo…….
Schizza dentro poi si sfila e lo porta alla mia bocca.
“Succhia e pulisci, finisci il lavoro troia!!!”
Mi infila dento la gola tutto il palo che comincia a ritornare a dimensioni più umane. Lecco, succhio tutto, poi resto sfinita sul letto, lui si riveste e mio marito lo accompagna alla porta.
“È stata una bella scopata. Se ripasso lo possiamo rifare. È una bella troia tua moglie, complimenti.”
Gianfranco torna in camera, è raggiante di felicità.
“Amore sei stata grande, mi hai fatto godere tantissimo nel vederti scopare da lui, tu come sei stata, ti è piaciuto? Lo rifaresti, ti prego, dimmi che lo rifaresti con chi vuoi.”
Lo guardo, sono sfinita e nello stesso tempo stupita da come lui sia felice. Se questo è quello che vuole allora decido di accontentarlo. Una settimana dopo a casa dei miei genitori incontro Luca. Siamo a cena per festeggiare la partenza dei miei e sua moglie per un viaggio che lì terrà lontani alcuni giorni. Mi avvicino a Luca e gli sussurro il mio invito.
“Domani sera vieni a cena da me che ho una sorpresa per te.”
La sera dopo si presenta puntualissimo. Gianfranco gli apre e lo fa accomodare, io mi presento con una micro gonna e un reggiseno che non lascia nulla all’immaginazione, lui resta per un momento stupito.
“Ti piace Claudia, è proprio una bella donna.” Commenta mio marito, lui mi guarda, sorride.
“Lo dici a me io l’ho vista diventare donna.” Afferma Luca. Il nostro sguardo spiega che non servono che fra noi le parole pe capire il doppio senso della frase. Ero fra le sua braccia quando mi ha fatto donna. Durante la cena mio marito ci serve come un perfetto cameriere. Luca capisce tutto, non devo spiegargli che qualche dettaglio. Finito di cenare ci mettiamo sul divano, io gli prendo il cazzo in bocca, entra mio marito con il caffè, ride.
“È brava vero?”
Luca sorride, poi lo faccio alzare, ci portiamo in camera da letto e lì sono ripetutamente sua. Mi scopa come solo lui sa fare. Mi impalo su di lui, godo tanto che alla fine quasi svengo. Mio marito è tanto contento. Luca è tornato a essere il mio amante, mi scopa tantissimo. Spesso viene a casa anche quando non c’è mio marito. Da alcuni giorni ha accettato di realizzare un progetto che gli ha proposto Gianfranco, mettermi incinta. Lui sarebbe felicissimo di allevare un figlio del mio amante. Da un mese ho smesso di prendere gli anticoncezionali, e da una settimana Luca viene tutti i giorni a scoparmi riempiendomi la fica di grandiose sborrate, io non vedo l’ora di donargli un figlio, e mio marito e raggiante di felicità.
Marlen
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